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FOTO ViViCentro – Cozzolino “assente” ingiustificato e la Colligiana ringrazia

Cozzolino “assente” ingiustificato e la Colligiana ringrazia
Per una fine dell’anno con il botto, c’è un’inizio dell’anno opposto. Il Castelvetro inizia con una sconfitta e con una prestazione non all’altezza delle aspettative. La partita inizia bene per i padroni di casa che al quarto d’ora hanno la prima chance con Cozzolino che al limite dell’aria tira ma viene intercettato dal difensore che devia in corner. Il Castelvetro continua a spingere e con Boilini cerca il vantaggio ,ma il tiro è centrale e Lali respinge con i piedi. Ma la Colligiana non ci sta e dopo un avvio in sordina, comincia a prendere campo ed al primo affondo passa in vantaggio con il giovane Islamaj che con una finta elude l’intervento di due difensori e a tu per tu con Tabaglio non sbaglia. La partita dal ventesimo in poi la fa la Colligiana creando spesso problemi sull’out di sinistra con percussione del terzino Tafi. E’ proprio lui che al minuto 41, dopo una punizione nata sulla fascia sinistra, svetta più una alto di tutti ed insacca per il raddoppio della Colligiana.
La ripresa, nei primi minuti è la fotocopia del primo tempo ed un Castelvetro arrembante, crea serie difficoltà alla difesa Colligiana e al minuto 8 porta i suoi frutti mandando sul dischetto il proprio capitano che accorcia le distante. La partita continua con il Castelvetro che cerca disperatamente la via del pareggio rendendosi spesso pericoloso ma il portiere Lali prima si oppone a Boilini al 72esimo e poi a Mandelli al 81esimo salvando il risultato. La Colligiana difende con i denti fino al 90esimo e porta a casa tre punti importanti per muoversi dal fondo classifica. Da Cozzolino, giocatore di un altra categoria, si cerca sempre di più ed oggi, complice anche la brutta prestazione della squadra, non si è mai distinto a parte nel finale.
dal nostro inviato, Christian Mastalli

L’Angolo di Samuelmania – Ora vediamo Pavoletti contro lo Spezia!

L’Angolo di Samuelmania – Ora vediamo Pavoletti contro lo Spezia!

Napoli-Sampdoria, quello che abbiamo visto ieri non è stato in Napoli stellare. Abbiamo sofferto fino alla fine, ma lìimportante è stato portare i 3 punti a casa! Grazie al goal allo scadere di Lorenzo Tonelli che con caparbietà ci ha regalato la vittoria. Noi tifosi eravamo a -1 no come classifica ma come temperatura! Adesso pensiamo alla partita di coppa Italia contro lo Spezia spero che mister Sarri dia spazio al nuovo acquisto Pavoletti, così lo vedremo all’opera! Sempre forza Napoli.

a cura di Samuele Esposito

 

CLASSIFICA- La Roma supera il Napoli: gli azzurri a quota 38 punti

CLASSIFICA- La Roma supera il Napoli: gli azzurri a quota 38 punti

Con la vittoria in extremis sulla Sampdoria, il Napoli conserva il terzo posto, a meno tre dalla Roma, ed a più uno dalla Lazio.

Castelvolturno- Pavoletti in gruppo, ancora differenziato per Milik

Castelvolturno- Pavoletti in gruppo, ancora differenziato per Milik

Dopo il successo sulla Sampdoria, il Napoli ha ripreso subito gli allenamenti a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro lo Spezia per l’ottavo di finale di Coppa Italia al San Paolo di martedì alle ore 21.

La squadra si è divisa in due gruppi. Gli undici che sono andati in campo dall’inizio con la Samp hanno svolto corsa e scarico.

Gli altri uomini della rosa sono stati impegnati in lavoro atletico e partitina a campo ridotto.

Differenziato per Milik che prosegue nella sua tabella di riabilitazione. Domani allenamento pomeridiano.

Fonte: Ssc Napoli.

FOTO- Zielinski: “Vittoria di carattere, bravi tutti!”

FOTO- Zielinski: “Vittoria di carattere, bravi tutti!”

Rivelatosi decisivo una volta entrato, il Napoli non può fare più almeno di Piotr Zielinski. Il calciatore azzurro ben si è integrato nel meccanismi di Sarri e nel gruppo partenopeo. Sul suo profilo Instagram il centrocampista polacco ha commentato la vittoria con la Samp, scrivendo: “Grande vittoria di carattere!! Bravi tutti!”

Grande vittoria di carattere!!?⚪️? Bravi tutti ? @lorenzotonelli ???? #forzanapolisempre

Una foto pubblicata da Piotr Zielinski (@zielu_94) in data:

Lady Tonelli: “Felice ed orgogliosa per Lorenzo, che forza che ha avuto!”

Lady Tonelli: “Felice ed orgogliosa per Lorenzo, che forza che ha avuto!”

Napoli-Sampdoria sarà una partita difficile da dimenticare per Tonelli, in gol con la maglia azzurra per la prima volta in assoluto. Lady Tonelli, di nome Claudia, festeggia suo marito sui social, scrivendo: “Felice ed orgogliosa di te e di noi (ibernata allo stadio ma ne è valsa la pena eccome), hai avuto una forza incredibile in questi mesi, giorno dopo giorno ti ho sempre guardato con ammirazione per la persona che sei, per l amore che metti in ciò che fai e per la determinazione con la quale porti avanti i tuoi obiettivi che si parli di lavoro,di vita privata che sia noi e il nostro rapporto! E per me starti accanto, amarti e sostenerti ogni secondo è un onore! Devi dire grazie a te perché quello che hai fatto l hai fatto per merito tuo. Ti amo tanto”.

Hamsik: “Grande vittoria! Abbiamo iniziato al meglio il 2017”

Il capitano azzurro Marek Hamsik ha commentato la vittoria all’ ultimo respiro contro la Sampdoria sul proprio sito ufficiale:

 
“Sapevamo di dover affrontare una squadra molto organizzata in difesa. Nella prima frazione di gioco abbiamo fatto fatica, ma nel secondo tempo siamo cresciuti. Abbiamo avuto in pugno il pallino del gioco e nel finale è arrivata la vittoria, una grande vittoria. È stata una prova di carattere e siamo felici di aver iniziato coi tre punti il 2017”.

Gerusalemme, 4 soldati morti e dieci feriti in attacco terroristico con camion (VIDEO) IT-EN

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Four Israelis soldiers have been killed in a suspected truck attack in Jerusalem

Prima di essere colpito, il terrorista è riuscito a invertire la marcia del camion e travolgere una seconda volta i giovani feriti

Quattro giovani reclute delle Forze di Difesa israeliane – tre donne e un uomo – sono state uccise, altre 16 ferite (fra cui almeno tre in modo molto grave) quando un terrorista arabo alla guida di un camion con targa israeliana ha deliberatamente investito, domenica, un gruppo di soldati appena scesi da un autobus sulla Promenade Haas-Sherover, la popolare passeggiata nel quartiere Armon Hanatziv che offre una famosa vista panoramica da sud della città di Gerusalemme.

Prima di essere colpito e mortalmente ferito dalla reazione dei militari e della loro guida civile, il terrorista è riuscito a invertire la marcia ed è tornato a travolgere una seconda volta i giovani già feriti.

L’attacco è stato filmato dalle telecamere di sicurezza.

E’ stato necessario l’intervento di una gru per estrarre alcune delle vittime da sotto il camion.

L’attentatore, in possesso di patente di guida israeliana, è stato identificato come un 28enne originario del quartiere di Gerusalemme est Jabel Mukaber, adiacente ad Armon Hanatziv.

Le reclute erano in visita nella capitale nel quadro di un programma culturale delle Forze di Difesa israeliane volto a far conoscere ai soldati di leva i siti più importanti della storia nazionale.

Pur non rivendicando direttamente l’attentato, Hamas lo ha celebrato lanciando su Twitter l’hashtag #TruckIntifada e distribuendo dolciumi per le vie di Gaza. Su Facebook, un portavoce di Hamas, Hazaem Qassem, ha lodato l’attentato definendolo “eroico”. Un altro portavoce, Fawzi Barohoum, ha dichiarato che Hamas “accoglie con favore la coraggiosa operazione a Gerusalemme” definendola una “reazione naturale ai crimini di Israele contro la nostra terra e i luoghi santi”. Le Brigate Ezzedine al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno affermato che l’attentatore era un ex detenuto scarcerato da Israele. Un comunicato del gruppo lo definisce mujahid (combattente della jihad).

A seguito dell’attentato, domenica pomeriggio è stato convocato d’urgenza il gabinetto di sicurezza del governo israeliano. Sempre domenica pomeriggio, la polizia israeliana ha perlustrato in forze il quartiere di Jabel Mukaber.

“Purtroppo non c’è limite alla crudeltà dei terroristi, che non si fermano davanti a nulla pur di uccidere ebrei e distruggere la vita nella capitale di’sraele”, ha detto domenica il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, esortando gli abitanti della città e di tutto il paese a “continuare la loro vita come sempre” per “non far vincere il terrorismo”.

“Conosciamo l’identità dell’attentatore e tutto suggerisce che fosse un sostenitore dell’ISIS”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu parlando coi giornalisti, domenica, sul luogo dell’attentato. “Siamo di fronte a una sequenza di attacchi – ha aggiunto Netanyahu – e ci potrebbe essere un collegamento tra di loro: prima a Nizza, poi a Berlino e ora a Gerusalemme”.

Da anni che i terroristi palestinesi utilizzano i veicoli (auto, camion, ruspe) per investire deliberatamente civili e soldati israeliani, una tattica stragista che negli ultimi mesi è stata adottata anche dai jihadisti in Europa.

Le Forze di Difesa israeliane hanno avviato accertamenti anche in relazione al dubbio che da parte delle reclute – allievi di un corso ufficiali per unità non combattenti – vi sia stata eccessiva esitazione nel reagire all’attacco. Secondo una delle guide civili che accompagnavano il gruppo, molti soldati hanno “esitato” a reagire come conseguenza della recente condanna di Elor Azaria, il militare accusato d’aver sparato a un terrorista già a terra ferito durante un attentato, lo scorso marzo, a Hebron. Secondo i primi risultati degli accertamenti, tuttavia, almeno due soldati e forse più, oltre alla guida civile, hanno aperto il fuoco contro l’aggressore “da distanza ravvicinata”.

Nel frattempo, il ministro israeliano della pubblica sicurezza Gilad Erdan ha dato disposizione alla polizia di non restituire il corpo del terrorista ai famigliari. “Siamo di fronte a un crimine particolarmente efferato che potrebbe spronare imitatori – ha spiegato Erdan – Non intendiamo permettere che il terrorista e la sua famiglia vengano omaggiati con funerali ossequiosi tali da incoraggiare altri attentatori”.

The moment of truck-ramming attack in Jerusalem al-Quds. 08/01/2017 Breaking news
Moment truck driver mows down Israeli soldiers to kill four and injure 15 in sickening Jerusalem attack
Four Israelis soldiers have been killed in a suspected truck attack in Jerusalem
The victims had disembarked a bus when the truck driver veered into them
At least 15 soldiers have been wounded with two of them in a critical condition
Israeli police confirmed the suspected terrorist had been ‘neutralised’
Four Israelis soldiers were killed and 15 wounded after a Palestinian drove his truck over them before reversing, trapping ten people under his wheels.
According to Israeli police, the driver has been shot dead.
The group of solider were standing beside the bus on some grass when the truck bounced up onto the promenade and drove through the victims without warning.
The killer then stood on his brakes and reversed, trapping some ten of his victims under the truck.
Some of the surviving soldiers managed to jump clear and opened fire, riddling the cab of the truck killing the killer.
It is understood the soldiers fired at least 18 rounds at the terrorist, who is believed to be from an Arab area of east Jerusalem.
The soldiers were on a cultural sightseeing tour of the city when they were attacked.
Police said the incident is being classed as a terrorist attack.
he Palestinian Hamas movement is praised the attack, but did not take responsibility.
Hamas spokesman Abdul-Latif Qanou called it a ‘heroic’ act and encouraged other Palestinians to do the same and ‘escalate the resistance.’
Qanou said Sunday’s attack proves the wave of Palestinian violence has not ended, despite a recent lull. He says ‘it may be quiet, it may linger, but it will never end.’
Hamas, which rules the Gaza Strip, is pledged to Israel’s destruction.
Police spokeswoman Luba Samri says the truck veered off course Sunday and struck a group of soldiers who had just disembarked from a bus.
She said the attacker has been neutralised.
Palestinian security officials in the West Bank city of Ramallah said he was a Palestinian from the east Jerusalem neighbourhood of Jabal Mukaber, close to the scene.
The bus driver said the victims had been on a cultural tour of the city.
Israel’s rescue service MDA says at least 15 soldiers have been wounded, including two critically.
Since last year, Palestinian attackers have killed 36 Israelis and two visiting Americans in a series of mostly stabbing attacks. During that time, 229 Palestinians have been killed by Israeli fire. Israel says most of the Palestinians killed were attackers while the rest died in clashes.
Israel says the violence is driven by Palestinian incitement. Palestinians say it’s the result of nearly 50 years of Israeli occupation.
The dead suspected terrorist is believed to be a Palestinian.
A police spokeswoman said: ‘It is a terrorist attack, a ramming attack.’
Paramedic Chen Lendi Sharon was among the first to arrive on the scene and described 10 bodies trapped beneath the truck.
Israel’s police chief Roni Alsheich told reporters the attacker was from an Arab neighborhood in east Jerusalem and forces had no advance warning.
He refused to elaborate and a gag order was placed on further details pending an investigation.
Police spokesman Micky Rosenfeld said the soldiers stepped off the bus at the promenade which has views over the old walled city.
Rosenfeld said the driver ‘ran his vehicle into them. At this moment of time we have ruled out an accident’.
Police said the dead, three women and one man, were all in their twenties.
An Israeli bus driver who witnessed the incident said on the radio the truck ploughed into a group of soldiers, and that they fired on the driver, who reversed direction and ran over them again.
‘They shot him, until they neutralised him,’ said the bus driver, who gave his name only as Moshe.
Israeli TV stations said the driver was killed, and footage showed bullet holes in the truck’s windscreen.
Israeli television stations said at least four people were killed and that some 15 wounded were strewn on the street at the Armon Hanatziv promenade overlooking the walled Old City of Jerusalem.
Israel Radio reported the driver was a Palestinian but did not immediately give his name.
A wave of Palestinian street attacks, including vehicle rammings, has largely slowed but not stopped completely since it began in October 2015.
Since October 2015, 247 Palestinians, 40 Israelis, two Americans, a Jordanian, an Eritrean and a Sudanese have been killed in a wave of violence, according to an AFP count.
Most of the Palestinians killed were carrying out knife, gun or car-ramming attacks, according to Israeli authorities.
Others were shot dead during protests or clashes, while some died in Israeli air strikes on the Gaza Strip.

(israele.net da: Jerusalem Post, Times of Israel, YnetNews, 8.1.17)

Grassi-Empoli, c’è l’ok del Napoli

Dipende solo dall’Atalanta

Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi lunedì proverà a chiudere l’affare di mercato che riguarda Alberto Grassi. La Gazzetta dello Sport riferisce che nella giornata di ieri il Napoli ha dato l’ok al prestito, ma adesso dipende tutto dall’Atalanta. Corsi affermò: “Grassi? Fargli fare 15 partite ad Empoli gli farebbe trovare brillantezza, ci farebbe comodo così come El Kaddouri ma in questo caso è più complicato arrivare a lui. Noi l’interesse lo abbiamo manifestato, poi vediamo come andrà: l’Empoli è una palestra attrezzata per migliorare i giocatori”.

Gabbiadini in partenza, ma adesso De Laurentiis può chiedere di più

Gabbiadini in partenza, ma adesso De Laurentiis può chiedere di più

Il Corriere del Mezzogiorno si sofferma sull’approccio del Napoli con la Sampdoria di ieri, ma anche sul fronte mercato pensando a Manolo Gabbiadini: Prima che arrivi Cristiano Ronaldo al San Paolo ne dovrà passare di acqua sotto i ponti di un campionato ancora lungo e anche difficile. E prima ancora che la sfida Champions contro il Real Madrid distragga le menti e il cuore dei tifosi appassionati, il Napoli di Maurizio Sarri deve stare sul pezzo. 

Radio mercato segnala Gabbiadini in partenza, il Napoli può alzare la posta. Gabbiadini era entrato in campo al minuto settanta con il Napoli sotto di un gol. Cinque minuti, cinque palloni toccati e gol del pari. Era successo così anche a Firenze prima di Natale.

Con lo Spezia sarà rivoluzione: Rog dall’inizio, possibilità per Pavoletti

Previsti tanti cambi

In coppa Italia martedì contro lo Spezia spazio alle seconde linee del Napoli, toccherà a chi ha giocato meno e potrebbe esserci anche qualche minuto, secondo Il Mattino, per l’ultimo arrivato Leonardo Pavoletti, acquistato dal Genoa. In porta si giocheranno la maglia da titolare il brasiliano Rafael e Luigi Sepe, mentre in mezzo al campo largo a Christian Maggio sulla fascia destra e Raul Albiol al centro.

Ci sarà l’esordio assoluto dal primo minuto per Marko Rog che “avrà la possibilità quindi di mettersi in mostra e evidenziare quelle che sono le sue doti migliori. Un centrocampista sul quale Sarri sta lavorando molto per farlo crescere da un punto di vista tattico e per fare in modo che s’inserisca al meglio nei meccanismi di gioco ormai ben collaudati del Napoli“. Probabile anche l’inserimento tra i titolari di Giaccherini e Maksimovic.

Gazzetta – Reina è caduto da solo, l’arbitro ha preso un abbaglio

Reina è caduto da solo, l’arbitro ha preso un abbaglio

NapoliSampdoria è cambiata inevitabilmente con l’espulsione del difensore blucerchiato Matias Silvestre. Secondo l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport è “difficile dire cosa sarebbe accaduto, però, senza l’aiuto arrivato di lì a poco da una decisione sbagliata dell’arbitro. Reina è caduto da solo, l’arbitro ha preso un abbaglio, è rimasto ingannato da quella caduta. Una furbata che potrebbe essere punita dal giudice sportivo una volta esaminate le immagini: quello del portiere azzurro non è stato certo un comportamento sportivo“.

GENOA ROMA 0-1| Prima vittoria del 2017 per i giallorossi, grazie ad un’autorete

Genoa Roma 0-1. I giallorossi in vantaggio con un autorete di Izzo al 36′, hanno disputato un buon primo tempo. Non trovano il raddoppio nella ripresa nonostante le ottime occasioni gol.

Roma- Al Marassi di Genoa la Roma disputa il primo match del 2017, incontro valido per la 19esima gara di Serie A Tim, ultima da calendario del girone di andata.

La Roma di Spalletti mira alla vittoria per poter staccare il Napoli che, battendo ieri sera la Sampdoria al 95’, aveva agganciato i giallorossi al secondo posto in classifica. Pur giocando una buona gara, la squadra di Spalletti riesce a portarsi a casa la vittoria solo grazie ad un autorete di Izzo nel primo tempo e si allontana  così dall’inseguitrice restando in solitudine al secondo posto in classifica. 

Primo Tempo

La Roma ben messa in campo, in 10 minuti crea 2 buone occasioni gol, Dzeko su cross di Strootman vicino al vantaggio, Perin miracolosamente mette in salvo il risultato. Molto bravo anche Szczesny che, messo alla prova da Ocampos, riesce a bloccare una palla velenosissima.

Al 9’ Perin costretto ad uscire per una distorsione al ginocchio accusata dopo 5 minuti di gioco. Entra Lamanna.

Al 15’ Dzeko verticalizza per Nainggolan che da posizione defilata, va al tiro sfiorando l’incrocio dei pali. Ancora una bella azione dei giallorossi che aumentano il pressing e mostrano padronanza della gara.

Al 22’ ancora Lamanna chiamato in causa da Dzeko che tenta la conclusione centrale, il portiere genoano blocca in 2 tempi.

Al 36’ AUTOGOL di Izzo!!! Tiro al volo di Bruno Peres in area, deviazione sfortunata del difensore rossoblù che trova la conclusione nella propria rete.

Genoa Roma 0-1.

Ammonito Rudiger per fallo su Ocampos.

Il Genoa reagisce allo svantaggio mettendo in difficoltà gli avversari, al 39’ ottima occasione per i padroni di casa con Ninkovic che lancia la mina vagante verso la porta. Dopo una serie di deviazioni Szczesny riesce a bloccare miracolosamente.

Si chiude il primo tempo con una buona Roma che ha tenuto bene ed ha mostrato una superiore qualità tecnica. In questa prima frazione di gioco i giallorossi hanno costruito di più meritando il vantaggio benché realizzato su autorete di Izzo.

Secondo Tempo

Nella ripresa, in campo entrano le stesse formazioni senza nessun cambio.

La Roma riparte con un buon piglio ma il Genoa si dimostra un’avversaria all’altezza, non abbassa la guardia e inizia a spingere.

Al 50’  Fazio colpito al volto da Munoz in area di rigore.  De Rossi interviene protestando animatamente, Rizzoli estrae il giallo all’indirizzo del capitano che salterà il prossimo incontro con l’Udinese.

Al 55’ si accende il Genoa seminando brividi tra la difesa giallorossa, palla viva in area, Lazovic tenta la conclusione. ma Szczesny è attento e non si fa sorprendere.

Al 58’ Occasionissima  per la Roma: cross di Nainggolan per Dzeko che spara in porta ma colpisce il palo, raddoppio negato!

Al 65′ ammonito Strootman per intervento falloso.

Gioco fermo per uno scontro tra Burdisso e Perotti. Dopo qualche minuto i 2 giocatori si rialzano, rimessa per i giallorossi.

In arrivo 2 cambi per i tecnici: al 76’ entra Pinilla al posto di Lazovic, pronto anche El Shaarawy che sostituisce un fischiatissimo Perotti, l’ex noto al pubblico rossoblu.

All’80’ ammonito Ocampos per simulazione, l’attaccante genoano in un’azione di pressing a fianco di Juan Jesus, cade al suolo in area senza subire alcuna spinta. Giusta la decisione del direttore di gara.

Problemi di crampi per Bruno Peres. Era pronto Peredes per sostituire De Rossi, ma Spalletti opta per l’ingresso in campo di Manolas.

All’80’ ammonito Fazio per intervento falloso dopo un parapiglia in area avversaria.

Ultimo cambio per Spalletti, all’87’ un super Nainggolan esce un po’ stanco per cedere il posto a Paredes.

Sono 4 i minuti di recupero concessi da Rizzoli.

Finale incandescente nei minuti supplementari: al 92′ il Genoa sfiora il pareggio: cross di Izzo per OCAMPOS che a pochi passi dalla porta, stoppa di petto  e in maniera fulminea prova la conclusione con un tiro a giro! Paratona di Szczeny che respinge la palla arrivata poco sotto la traversa!!!

La Roma gioca in attacco gli ultimi 2 minuti, ma non c’è tempo per il ricercato gol, la gara si chiude con la vittoria della Roma per 1 a zero su autorete.

FORMAZIONI

GENOA (3-4-3): Perin; Izzo, Burdisso, Munoz; Lazovic, Cofie, Rigoni, Laxalt; Ninkovic, Simeone, Ocampos.

Allenatore: Juric

ROMA (3-4-2-1): Szczesny; Rudiger, Fazio, Juan Jesus; Bruno Peres, De Rossi, Strootman, Emerson; Nainggolan, Perotti; Dzeko.

Allenatore: Luciano Spalletti

Arbitro: Rizzoli

di Maria D’Auria

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Sciagurata e Indecente Proposta! O Risposta? (Lo Piano Saintred)

Un imprenditore indiano Mahesh Panchavaktra a capo di un gruppo di 16 mila dipendenti, avrebbe fatto alle Autorita’ competenti, una ” sciagurata e indecente proposta “; quella di poter costruire “a proprie spese”, un Aereoporto tra Barcellona e Milazzo, nella Piana del Mela in provincia di Messina. 
La formale richiesta scritta, e’ stata sonoramente bocciata dal Presidente dell’Enac ( Ente Nazionale Aviazione Civile), Vito Riggio, il quale ha parlato con un cronista del Giornale La Sicilia.
 
Queste le sue testuali parole :
.  
In Sicilia ci sono aereoporti a sufficienza, poi, se fosse costruito da un imprenditore indiano non se ne parla neppure.
 
Continuando nel suo monologo, Riggio ha aggiunto ancora 
 
Non è che uno dice, vorrei fare qui un aereoporto e si fa un aereoporto, per certe “cose” bisogna rivolgersi prima al Ministero dei Trasporti, poi all’Enav e infine dopo una trafila di domande in carta bollata a lui che sarebbe gia’ pronto a non farla decollare.
 
Di diverso avviso sarebbe l’Assessore alle attivita’ produttive Mariella Lo Bello che e’ disposta a vedere il progetto portato dal capo della holding indiana, studiarlo nei particolari con gli esperti del settore e successivamente esprimere un giudizio. 
Il nuovo aereoporto, qualora si possa costruire, potrebbe essere un trampolino di lancio alla depressa economia della macroarea che interessa diverse province. 
Nel progetto indiano vi e’ la costruzione di una piattaforma logistica integrata che possa servire per i collegamenti via mare, via terra, via ferrovia e via cielo.  
Non bisogna dimenticare  che si tratta di un Paese con un miliardo e 200 milioni di abitanti, fare da punto di snodo a questo grande Paese per i suoi commerci in Europa è certamente importante ed è nostro interesse non mettere ostacoli al progetto.
Loro chiedono solo di non perdere troppo tempo nel rilascio delle autorizzazioni”.
Ma tutto cio’ non sembra interessare il Presidente dellEnac, purtroppo i meno esperti, per non parlare d’incapacita’ sono messi sempre nei posti sbagliati, il loro compito e’ solo quello d’ubbidire e non di pensare. 

Il prepotente ritorno del Califfo: terrore e morte in tre Continenti

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Dopo le sconfitte militari subite dagli uomini del Califfo c’è stato un aggiornamento di tiro e strategia anche negli attentati che si sono estesi per tre Continenti e sotto nuova veste: non più martirio ma solo brutalità, omicidi e vili attacchi con fuga dell’assassino per cui è ora che anche il resto del mondo cambi strategia e smetta il garantismo a tutti i costi rispondendo in concreto ai vili attacchi sul posto ma anche sul luogo di partenza e degli assassini e dell’ideologia ed in questo anche la Nato ha bisogno di una nuova missione per tornare protagonista, rafforzando la cooperazione strategica con Israele e coniando un’intesa proprio con la Russia di Vladimir Putin per averlo come alleato nel conflitto del deserto per sconfiggere il Califfo del terrore.

Le tre armi impugnate dal Califfo

Mettendo a segno una raffica di attentati ed azioni militari in tre Continenti nell’arco di appena 21 giorni lo Stato Islamico (Isis) di Abu Bakr al-Baghdadi si è affermato come lo spietato protagonista del passaggio al nuovo anno: si tratta di un prepotente ritorno che smentisce chi lo aveva frettolosamente descritto in dissoluzione, travolto dalle pesanti sconfitte subite sul terreno in Iraq, Siria e Libia nel corso del 2016. L’analisi degli attacchi jihadisti suggerisce che la forza del Califfato si genera da tre motivi convergenti: abilità tattica nella guerra del deserto, presenza di efficienti network salafiti in più Paesi ed una feroce carica ideologica.

L’abilità tattica è dimostrata da quanto avvenuto a Palmira, dove l’11 dicembre Isis ha costretto alla fuga i reparti russi e siriani grazie ad un attacco progressivo ovvero messo in atto con raid dalle periferie di piccole unità in rapido aumento, e da quanto sta avvenendo a Mosul, dove i jihadisti resistono con successo all’assedio iniziato in ottobre da iracheni, curdi e milizie sciite grazie all’uso massiccio di cecchini ed autobombe che ha decimato la «Golden Brigate» – le unità scelte di Baghdad – obbligando il premier Haider al-Abadi a ripiegare, inviando in prima linea la polizia. A queste ammissioni di debolezza da parte di Baghdad, il Califfo ha reagito moltiplicando gli attentati: con le autobombe nel mercato sciita di Sinak nella capitale e l’assalto al quartier generale della polizia a Samarra per un bilancio di quasi cento morti che ha fatto apparire le roccaforti del governo più vulnerabili di quelle jihadiste.

Nelle guerre del deserto il conflitto è permanente, non vi sono scontri decisivi e ciò che conta è fiaccare al massimo il nemico per guadagnare tempo e spazio: è una tattica tribale nelle quale i jihadisti del Califfo eccellono, guidati da ex ufficiali di Saddam Hussein addestrati alla guerriglia che possono contare sulla manovalanza delle tribù sunnite dell’Anbar, timorose della pulizia etnica condotta contro di loro dai reparti sciiti che rispondono agli ordini di Qassem Soleimani, capo della Forza Al Qods dell’Iran.

La presenza di network salafiti dormienti ed efficienti è dimostrata dall’attacco del 20 dicembre contro il castello di Karak, nella prima azione coordinata di un commando nella vulnerabile Giordania di re Abdallah, come anche dalla capacità dei singoli jihadisti di Berlino e Istanbul di colpire, sopravvivere all’attacco e darsi alla fuga grazie a una evidente rete di sostegni che attraversa l’intera Europa, dalla Manica al Bosforo. Per non parlare dell’attacco degli Al-Shabaab somali – che aderiscono a Isis – contro l’aeroporto di Modagiscio adoperato dalle forze speciali anti-terrorismo di più Paesi occidentali.

Ma è il terzo elemento – la ferocia della carica ideologica – a indicare ciò che più sostiene il Califfato jihadista a dispetto delle ingenti perdite di territorio, uomini e mezzi subite da Ramadi a Tikrit, fino e Sirte. A suggerire di cosa si tratta è la sequenza fra l’attentato di Anis Amri sulla Breitscheidplatz di Berlino nel giorno di Natale e la strage al nightclub Reina di Istanbul nella notte di Capodanno: il bilancio complessivo di almeno 52 vittime e 126 feriti nasce dalla volontà del Califfo di portare la morte in coincidenza con le feste che più rappresentano la Cristianità. Il Califfato impedisce di celebrarle sui suoi territori perché le considera un’offesa all’Islam, ed ora dimostra di riuscire ad aggredirle anche sui territori di Stati occidentali «infedeli» e musulmani «apostati». E’ come se la legge della Jihad riuscisse a imporsi ovunque, umiliando i cristiani in Occidente come già avviene nel mondo arabo. In questa maniera il Califfato rafforza la propria legittimità, basata sulla violenza, agli occhi dei seguaci e moltiplica la capacità di reclutamento da cui dipende l’alimentazione della propria guerra permanente. A confermare la capacità di penetrazione ideologica del Califfato c’è l’assassinio ad Ankara dell’ambasciatore russo Andrey Karlov perché il killer, un ex agente della sicurezza di Recep Tayyp Erdogan, prima di sparargli ha urlato «Allah hu-Akbar» richiamandosi alle vittime di Aleppo ovvero uno dei campi di battaglia jihadisti. Che il killer fosse o meno dell’Isis conta assai meno del fatto che ne ha de facto espresso il credo ideologico al momento del «martirio».

Se il Califfo riesce a cogliere tali e tanti risultati è anche a seguito di errori e mosse false dei suoi maggiori avversari, a cominciare dagli Stati Uniti. Il presidente americano Barack H. Obama ha condotto contro Isis dal giugno del 2014 la più inefficace delle campagne aeree e nelle ultime settimane di mandato non ha accresciuto la pressione militare, continuando ad avere un basso profilo contro il terrorismo jihadista e preferendo agire per indebolire politicamente due Paesi – Israele e Russia – molto esposti nel combatterlo. Quali che siano i motivi di tali iniziative di Obama, l’impatto in Medio Oriente è stato di confermare il distacco Usa dal conflitto contro Isis.L’interrogativo è se il successore, Donald J. Trump, dal 20 gennaio vorrà e saprà rovesciare tale approccio restituendo all’America il ruolo di Paese leader nella guerra ai jihadisti frutto dell’attacco subito l’11 settembre 2001: assegnando alla Nato la nuova missione di cui ha bisogno per tornare protagonista, rafforzando la cooperazione strategica con Israele e coniando un’intesa proprio con la Russia di Vladimir Putin, trasformandola da avversario nel cyberspazio ad alleato nel conflitto del deserto per sconfiggere il Califfo del terrore.

vivicentro.it/editoriale
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lastampa/Le tre armi impugnate dal Califfo MAURIZIO MOLINARI

VIDEO ViViCentro – Reina: “Tonelli? E’ il calciatore che lo merita di più!”

Queste le sue parole

Al termine del match vinto dal Napoli per 2-1 contro la Sampdoria, grazie al gol all’ultimo istante di Lorenzo Tonelli, in mixed zone, ai nostri microfoni, è arrivato Pepe Reina. Queste le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Prostituzione: ‘parco dell’amore’ a Napoli, arrestato gestore

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Un ‘parco dell’amore’ e’ stato scoperto a Napoli e sequestrato dai carabinieri che hanno arrestato il gestore dell’area. Si tratta di un parcheggio sorto dal nulla sotto un cavalcavia di via Sponsilli, completamente abusivo, in una zona isolata; 15 stalli con tanto di tende per la privacy e con il materiale necessario a disposizione per incontri con le prostitute dell’area orientale della citta’.

Quando i militari dell’Arma vi hanno fatto irruzione, c’erano numerose ragazze dell’Est Europa appartate sulle auto dei ‘clienti’.

Il gestore, un uomo di 50 anni, era in un gabbiotto all’ingresso e si faceva pagare 25 euro a incontro: 5 per il parcheggio e 20 per la ragazza.

Nel gabbiotto trovati 410 euro, che sono stati sequestrati. L’uomo deve rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

(AGI) Red/Ing

Eurozona. Cresce oltre le attese l’indice di consumatori e imprese

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Al di là delle aspettative i risultati  sull’indice di fiducia di consumatori e imprese in Eurozona, relativo a dicembre 2016, salito al top dopo 5 anni, ossia ai massimi dal marzo  2011. I rilevamenti sul cosiddetto ‘sentimento economico’, sono effettuati dalla direzione Ecfin della Commissione europea, tenendo conto di indici di fiducia diversi, provenienti dai vari settori economici e dagli ‘umori’ dei consumatori. Il ‘business climate indicator’, è salito a +0,79% in Eurozona, il traguardo più alto dal 2011.
L’indicatore fa un salto notevole nel volgere di un mese e sale, da 106,6 di novembre, a 107,8 di dicembre. Tanto se si considera che il target era previsto cautamente in rialzo,  non oltre 106,8. Un indice di fiducia che riflette anche lo stato di un’economia in forma nonostante tutto, nonostante qualche arresa nel 2016, e un sentore di crisi, in particolare nel comparto bancario.
Incertezze che hanno portato il Governatore della BCE Mario Draghi, ad andare oltre il planning stabilito per la ‘terapia d’urto’ del Qe, prolungandone gli stimoli per tutto il 2017, e riducendo solo la portata del piano di acquisto di asset (da 80 mld a 60), lasciando comunque invariati i tassi. I risultati gli danno ragione, anche se, come sempre, il Governatore della Bundesbank non concorda con la politica monetaria portata avanti dalla BCE.
I riflessi sono incoraggianti anche per i dati macro dell’ultimo trimestre. Un buon segno dell’efficienza in Eurozona viene dall’indicatore macro economico PMI (Purchasing Managers’ Index). Alla fine di dicembre si può dire che il tasso di espansione si è mantenuto su solidi livelli. L’ultimo trimestre si è concluso così in accelerazione, con risultati inaspettatamente lusinghieri, lievitati anche i prezzi, e conseguente crescita dell’inflazione (1,1% a dicembre).
L’Indice PMI della Produzione Composita in zona euro, alla fine di dicembre è salita a 54,4, e anche qui il trend, rispetto a novembre (che era del 53,9), è più che positivo (L’indicatore PMI è positivo quando si attesta al di sopra di 50, e negativo quando va sotto il parametro).
Un grande balzo lo ha fatto l’industria, che è passata dallo 0,1 a 1,2 – l’indice dei consumatori si è stabilizzato a 5,1 – mentre l’indice dei servizi è in salito, e passa da 12,2 a 12,9.
In questa performance si è distinto il manifatturiero, che anzi ha trainato tutto il resto, con un sostenuto ritmo di crescita, da oltre due anni. Si spinge in avanti anche il terziario, che ha rivelato un notevole stimolo alla crescita. Tra i 4 paesi principali dell’Eurozona (Germania, Francia, Italia e Spagna), la Spagna ha marciato con maggiore impulso rispetto agli altri paesi, il ritmo di espansione economica è stato infatti record negli ultimi sei mesi del 2016.
La Germania, come c’era da aspettarsi, segue con il solito zelo.
Sono risultati che fanno ben sperare per i tempi incerti che attendono questi paesi, considerati anche gli appuntamenti elettorali in Olanda, Francia e Germania, che non presentano quadri di stabilità politica, e potrebbero portare segni di sfiducia nei mercati e negli stessi consumatori.
I dati positivi sull’espansione economica in Eurozona sono stati certamente migliorati dai volumi dell’export e da un afflusso di nuovi ordini che hanno dato una scossa alla produzione e alle vendite, mettendo in evidenza movimenti di crescita più veloci rispetto al 2015. In generale la Germania costituisce il traino principale di questi andamenti in positivo, nonostante un buon volume di espansione sia stata riscontrata anche negli altri paesi della zona euro, in particolare nei 4 più rappresentativi. In aumento le commesse in giacenza a dicembre, ancora migliorate rispetto al mese precedente.
Come tutti gli avvicendamenti di carattere macroeconomico (in positivo o in negativo), se il motore dell’economia esprime prestazioni efficienti, l’effetto si riverbera anche negli altri settori – in questo caso in positivo – sull’occupazione (per esempio), che mantiene la tendenza al rialzo degli ultimi due anni. Si distingue la Spagna, che come abbiamo visto nell’analisi dei dati sull’espansione economica, vede crescere anche i livelli di occupazione. Non rilevanti i dati concernenti l’Italia, nonostante un incoraggiante trend in salita.
Il prezzo del petrolio e del carburante ha stimolato l’aumento dei prezzi, e dunque l’inflazione, ma vi hanno contribuito anche i costi sull’import, considerato che l’euro negli ultimi mesi ha registrato un tasso di cambio più debole. Bisogna anche sottolineare che un debole tasso di cambio se è svantaggioso per l’import, agevola l’export. Per quel che riguarda il Pil, nell’ultimo trimestre in termini di espansione, si attesta su un +0,4% – (+0,3% novembre), in rilievo il balzo a dicembre.
I dati del PMI (Purchasing Managers’ Index) si rivelano migliori rispetto alle aspettative, nei confronti della stima precedente. Si attende in ambito Eurozona una spinta decisiva per l’anno in corso, che consolidi i dati incoraggianti dell’ultimo trimestre, portandosi via anche i detriti di una lunga e tormentata crisi.
Purtroppo, come già si è accennato, decisivi saranno i risultati delle consultazioni elettorali in programma nei mesi a venire in alcuni paesi dell’area euro,e proprio l’aleatorietà di questi eventi politici potrebbero condizionare la ripresa, in positivo qualora esprimessero stabilità, o in negativo invece se i partiti populisti salissero al potere, con virate ostili nei confronti della politica economica dell’Ue.

DEUTSCHE BANK PAGHERA’ AL FISCO USA 95 MILIONI DI DOLLARI

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Alla fine l’accordo tra il più importante Istituto di Credito tedesco e il fisco degli Stati Uniti è stato siglato, certamente i conti vanno in favore di Deutsche Bank, dato che il lungo contenzioso è partito con una richiesta di ben 14 mld di dollari. Un’ammenda che avrebbe messo definitivamente in ginocchio il colosso del credito tedesco, già a rischio default per questioni interne.
Era chiaro per tutto il mondo della finanza, e non solo in Germania, che  lasciare alla deriva un istituto d’importanza mondiale, avrebbe causato colpi e contraccolpi pericolosi per tutto il sistema del credito. Non è escluso che il contenzioso con il Dipartimento di Gustizia americano abbia tenuto conto di queste valutazioni, e si sia chiuso con un importo quasi irrisorio rispetto a quello originario.
L’inchiesta sui mutui subprime era partita nel 2014 (ma risale a fatti avvenuti nel 2000), e dopo due anni di contenzioso, la Deutsche Bank aveva patteggiato i primi di dicembre per un importo di 7,2 mld di dollari,  chiusa poi ora definitivamente con la Procura di New York e un accordo di soli 95 mln. E’ stato Preet Bharara, procuratore dello stato di New York, a comunicarlo.
I fatti, come si diceva, risalgono al 2000, e riguardano un’operazione di Deutsche Bank relativa  all’acquisizione di una holding americana, che deteneva azioni del gruppo Bristol myers-squibb, e con questi titoli aveva realizzato delle plusvalenze. Il colosso tedesco conseguentemente avrebbe dovuto versare imposte per decine di milioni di dollari, qualora avesse dato corso alla vendita dei titoli.
Per aggirare le spire del Fisco americano Deutsche Bank era ricorsa ad un espediente che non è purtroppo nuovo negli intrighi internazionali: aveva creato un sistema di società fantasma, un eldorado che consente questi ‘giochi di prestigio’, all’insaputa del fisco, fino a che il gioco però non viene scoperto, e allora con la luce del sole bisogna rifare i conti.
I due maggiori istituti di credito tedesco, Deutsche Bank e Commerzbank, si stanno riprendendo con molta fatica dopo una crisi che ha rischiato di travolgerli, ma, come scriveva in autunno Il Sole 24 ore, nonostante fossero banche strafallite, in base alla regola del ‘too big to fail’ (troppo grande per fallire..), la Germania ha escogitato gli espedienti (leciti o illeciti?) per salvarle, e se poi si disimpegnerà alla sua maniera dai trattati dell’Unione in materia di credito, poco importa. Il salvataggio è un imperativo quando si rischia di mettere a repentaglio il sistema.
E l’Italia continuerà a sorbirsi i sermoni del Presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, del ministro delle Finanze tedesco, e il tam tam della Commissione europea, mentre sugli errori dei grandi si sorvola, perché la regola del più forte prevale anche sull’osservanza delle leggi e dei trattati.
Intanto gli USA nel 2016 hanno perseguito sia gli scaltri della Volskwagen che quelli della Deutsche Bank, la prima nel settore dell’automobilismo e l’altra in quello del credito, comunque rappresentanti a livello internazionali del business e del prestigio tedesco, che si sono alquanto incrinati con l’avvio di questi scandali.

Commento Ssc Napoli: “Tonelli manda al settimo cielo l’ urlo del San Paolo”

Napoli-Sampdoria 2-1, questo il commento della Ssc Napoli tramite il proprio sito ufficiale:
“All’ultimo respiro della prima partita dell’anno Lorenzo Tonelli manda al settimo cielo l’urlo del San Paolo. Strepitoso, fantastico, esaltante, emozionante, struggente ciò che accade nella notte di Fuorigrotta che posticipa l’Epifania con il regalo più bello che ci sia. Il Napoli ribalta la Sampdoria in poco più di un quarto d’ora. Segnano quelli che avevano un appuntamento col destino. Manolo Gabbiadini che entra ed in 5 minuti pareggia il conto con la sorte. Poi arriva un finale per guerrieri che non hanno mai smesso di lottare, correre e sognare.

Fino al 95esimo quando l’uomo che si battezzava in azzurro, Lorenzo Tonelli, non vuole star dietro a guardare e corre per 50 metri come se una forza dirompente lo attirasse verso l’attimo fuggente: destro forte e preciso sotto la traversa nell’estasi di un intero popolo. Sono le storie indimenticabili ed infinte che ammantano di fascino il mondo del calcio. Il Napoli illumina l’anno nuovo con un bagliore che non conosce dissolvenza all’orizzonte. Nella notte di Manolo e Lorenzo, i due eroi della porta accanto, nello splendore del Sabato del Villaggio”.

 
Da sscnapoli.it