SSC Napoli: “Arek Milik è guarito! Può tornare ad allenarsi con il gruppo”
Dopo le visite mediche a Villa Stuart di Milik, arriva la nota ufficiale della SSC Napoli su Twitter: “Arek è guarito ! Può tornare ad allenarsi con il gruppo. Bentornato!”
Dopo le visite mediche a Villa Stuart di Milik, arriva la nota ufficiale della SSC Napoli su Twitter: “Arek è guarito ! Può tornare ad allenarsi con il gruppo. Bentornato!”
Il Napoli, grazie al suo direttore sportivo Cristiano Giuntoli, lavora in maniera costante al mercato. Secondo l’edizione odierna de Il Mattino, il club azzurro nei giorni scorsi si e’ rifatto sotto con il Lione e ha ripreso i contatti con l’entourage di Tolisso dopo il rifiuto estivo, quando sembrava ormai cosa fatta. La partita e’ all’inizio, visto che per ora il Lione vuol sentire parlare di cessione a titolo definitivo solamente a giugno. Ma le recenti mosse di Aulas aprono le porte alle speranze azzurre. Ora il francese torna all’attenzione delle big europee, a cominciare dalla Juventus: ma anche il Napoli resta vigile.
La Gazzetta dello Sport racconta su Manolo Gabbiadini: “Tre reti realizzate nelle ultime tre partite, coppa Italia compresa: un rendimento che sta scuotendo un po’ la coscienza di chi non ha mai ritenuto di dargli fiducia completa e di chi ha deciso di metterlo sul mercato. Decisione sponsorizzata dallo stesso giocatore, soprattutto dopo l’arrivo di Leonardo Pavoletti. L’ingaggio dell’ex genoano è stata la mazzata finale, semmai avesse avuto qualche dubbio, la scelta di Maurizio Sarri l’ha convinto a chiudere quanto prima la sua esperienza col Napoli. Per Aurelio De Laurentiis si prospetta, dunque, l’ennesimo affare, una plusvalenza di almeno 7-8 milioni, maturata in appena due anni”
La Gazzetta dello Sport scrive sul futuro di Manolo Gabbiadini: “Su Gabbiadini s’è catapultato il West Bromwich Albion, pronto a spendere 20 milioni di euro pur di assicurarsi il giocatore. Da Castelvolturno è arrivato il rilancio: 25 milioni, appena trattabili. Allora, la discussione potrebbe concludersi aggiungendo 2 milioni di bonus ai 20 iniziali. Un’operazione che sta seguendo Silvio Pagliari, l’agente dell’attaccante: il club inglese è pronto a corrispondere a Gabbiadini uno stipendio di 3 milioni di euro netti a stagione per i prossimi 5 anni. Le parti continueranno a sentirsi in questi giorni e la trattativa dovrebbe chiudersi al massimo all’inizio della prossima settimana”.
Il giallo di Ferrara si risolve con una confessione choc di due minorenni: il figlio di 16 anni dei due coniugi ha pagato un amico 17enne per ucciderli con un’ascia. Il ragazzo ha eseguito con la promessa di un pagamento di mille euro. A far scattare il piano sarebbero stati i rimproveri per i brutti voti a scuola.
Ripreso per i brutti voti a scuola fa uccidere i genitori a colpi d’ascia
Ferrara, il 16enne ha assistito al duplice omicidio commesso da un amico di 17 anni. L’assassino convinto con 80 euro di anticipo e una promessa: “Ne avrai altri mille”
«Non ci credo che siano stati loro…», fa fatica a pensarlo una donna con la borsa dalla spesa in fila dal giornalaio. I carabinieri ci hanno messo meno di un minuto a sospettare di loro. Poi ci sono volute 10 ore di interrogatorio. Con R. che fa mettere a verbale, senza lacrime nè cedimenti: «Ha fatto tutto lui. Eravamo d’accordo. Gli ho dato 80 euro. Gliene avevo promessi altri mille». Con M. che finalmente crolla davanti i genitori in caserma, 30 secondi appena faccia a faccia, gli ultimi da libero. R. e M. sono molto più che amici. Il loro è un rapporto simbiotico. In paese li vedevano sempre insieme sullo scooter giallo di R.. Lo stesso che usavano per andare a scuola all’Iti di Codigoro, stessa scuola ma M. stava ripetendo un anno.
E poi sempre insieme nella piazzetta davanti al Bar Sport dove oggi c’è il mercato e dove non si parla d’altro. Un’amicizia nata a Caprile il paese vicino dove abita M. e dove fino a poco tempo fa risiedeva anche R.. Sempre insieme anche a comperare il fumo, lo sballo low cost insieme alle birrette, ma c’è chi giura che ogni tanto si facevano un po’ di cocaina. «Ma l’altra sera quando li abbiamo sentiti non erano alterati. Sembravano tranquilli», non si capacita il procuratore capo di Ferrara Bruno Cherchi.
Perchè un movente vero nel massacro della villetta non esiste. Non i soldi come Pietro Maso tanti anni fa a Montecchio di Crovara vicino a Verona. Nè l’odio di Erika e Omar a Novi Ligure. Solo quel sottile malessere covato in famiglia, in tutte le famiglie, che talvolta esplode come una bomba atomica. La mamma di R. lo rimproverava perchè non voleva che si facesse un piercing. Gli rinfacciava di andare male a scuola mentre lei e il marito si rompevano la schiena nel ristorante vicino a Comacchio. L’ultima scenata gliel’aveva fatta lunedì mattina quando lei e il marito avevano parlato con il preside e avevano scoperto che il figlio era sempre più svogliato, non studiava, rischiava di perdere l’anno come l’amico M..
Non si sa chi abbia avuto l’idea per primo. Ma deve essere stato qui nella piazzetta seduti sullo scooter fermo, passandosi la canna. Sembrava facile, visto mille volte in televisione, mai il dubbio che l’happy end non c’è mai. Nel capanno degli attrezzi dietro la villetta c’era l’ascia per far la legna. Lama d’acciaio, manico di un metro, molto più grande di quella di Shining nel peggior incubo di Kubrick per capirci. Lunedì sera era quella buona. R. e M. come capitava spesso erano in cameretta di R.. Sarà il medico legale a stabilire l’ora della mattanza. Di sicuro hanno aspettato che i genitori dormissero.
Le impronte delle sneakers di M. le hanno trovate anche sulla coperta sul letto. Devono essere stati due minuti terribili. Salvatore Vincelli e sua moglie non hanno avuto il tempo di reagire. Ma da lì in avanti è andato tutto storto. I corpi che dovevano essere buttati in un canale erano troppo pesanti. L’uomo dopo ore finisce in garage con un sacchetto di plastica in testa per messinscena. La donna non riescono a tirarla fuori dalla camera da letto. Ma c’è un sacchetto anche per lei.
Alle 5 i due amici lasciano la casa buttano l’ascia in un canale e vanno da M. con i vestiti sporchi. Alle 13 R. torna a casa e dà l’allarme. Chiama prima la zia e poi i carabinieri. «È stata una rapina… Manca un mazzo di chiavi», la prima bugia di tante. I carabinieri vanno anche dal tabaccaio del paese: «Continuavano a chiedermi dei due ragazzi. Ho capito subito ma non ci credo ancora adesso».

L’ISOLA DI PROCIDA, che milita nel campionato di eccellenza campana, ha comunicato di aver provveduto al tesseramento del calciatore Francesco Esposito.
Il giocatore si è aggregato alla squadra sin dall’inizio della stagione, ha partecipato al ritiro di Roccaraso e non ha mai saltato un allenamento, aspettando il suo momento e la fine della squalifica. In questo periodo ha mostrato grande serietà, impegno e passione, oltre che importanti doti dal punto di vista tecnico. Da come si evince dal comunicato da parte della società: l’attaccante centrale, classe 1997, è reduce da una squalifica. Nei mesi scorsi il calciatore ha fatto richiesta di “grazia” agli Organi di Giustizia Sportiva, ottenendo l’annullamento del resto della sanzione nella giornata di ieri. In mattinata, quindi, è stato regolarmente tesserato dalla società. La società dell’Isola di Procida Calcio e l’allenatore Bruno Mandragora sono quindi felici di averlo a disposizione già dalla partita di sabato nel derby isolano al Don Luigi Di Iorio contro il Barano in programma alle ore 14:30.
Napoli-Spezia, partita di coppa Italia. Sarri prova anche altri calciatori nel suo schema bene. Bene Maxsimovic, un ottimo Zielinski che fa anche goal, così come Giaccherini che vedo in ottima forma! Fa anche il suo esordio in campo con la maglia azzurra il nuovo aquisto Leonardo Pavoletti, che per poco non mette a segno un bel goal. Adesso la prossima sfida di tim cup sarà con la Fiorentina, mentre in campionato ci sarà il Pescara. Sempre Forza Napoli.
a cura di Samuele Esposito
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Furio Valcareggi, agente di Emanuele Giaccherini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a TMW Radio:
“Resta al Napoli al 100%? 100% è una parolona nel mondo del calcio, il calcio non è per persone normali. Resta a Napoli, dove sta bene. Ieri ha dimostrato di essere una persona seria, ha fatto bene e ha segnato un bel gol. Lusinghe non ne abbiamo avute, se dovessero esserci il Napoli lo avrebbe comunicato. È bellissimo giocare a calcio a Napoli. Gioca la Champions, cosa volere di più? Giocare un po’ di più, certamente. Ma accadrà anche quello, quando Emanuele sta bene è dura non dargli una maglia da titolare”.
Da tuttomercatoweb.com
A Radio Crc, nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’, è intervenuto Giuseppe Cannella, intermediario internazionale di mercato. Ecco quanto evidenziato:
“ Gabbiadini in Premier? In estate era quasi fatta con l’Everton ma l’ affare è saltato. Ci sono ancora diverse squadre che seguono Manolo. Confermo l’ interesse del West Bromwich ma il prezzo non è più quello dell’estate. Gli inglesi lo valutano intorno ai 16-18 milioni, a mio avviso una buona valutazione se si considera che siamo nel mercato di riparazione. Il Napoli per ora tiene duro.
Ipotesi di restare a Napoli? Per me sarebbe un errore, il giocatore andrebbe in scadenza e inoltre davanti avrebbe Milik e Pavoletti. Al momento ci sono solo colloqui e nulla di concreto, tutto dipenderà anche dalla volontà dell’ attaccante”.
Costretto a saldare un vecchio debito con la giustizia, Sarri rinuncia alla panchina ma non al gusto di incidere sulla partita. L’allenatore sconta la squalifica per il lontanissimo insulto (“Finocchio…”) a Mancini in una dimenticata Napoli-Inter: assente in panchina, schiera una squadra che è un programma. Solo Strinic e Insigne si ripresentano all’inizio come sabato, compreso il portiere Rafael subentrano in nove.
L’ansia dei nuovi di meritare il posto li porta a giocare da adorabili solisti, forbiti nel palleggio e nelle idee, lenti e imprecisi nell’esecuzione. Illusione, vanità, personalismo sono fatali per un Napoli che ha il culto del possesso palla: congiura contro il Napoli anche il gol segnato troppo presto. Zielinski lo trova dopo soli tre minuti. Niente di peggio poteva accadere ad una squadra che fugge dalle responsabilità collettive: sembra di captare i loro soliloqui. Se è così facile vincere perché non dovrei coprirmi io di gloria e con poca fatica?
In questo primo tempo di inedita lentezza, inaccettabile superficialità, graziosi individualismi, giustamente punito dal napoletano Antonio Piccolo, maturo attaccante della scuderia di Fulvio Marrucco, che ha anche il lodevole garbo di non esultare. Nell’azione del gol dello Spezia lasciano le impronte il portiere Rafael con una timida respinta corta di pugni e dal superficiale Albiol con una sciatta deviazione. Ma il tempo finisce, ed uno dei peggiori in campo, Insigne, fa giusto in tempo ad offrire un assist dei suoi, interno destro a giro, per il gol di Giaccherini che neanche aveva brillato. Questa è la scintilla che segnala una svolta: il vantaggio ristabilisce i rapporti tecnici in campo. Il Napoli entra in partita, la sua partita, quella di una formazione di prestigio che non può subire l’eliminazione in Coppa Italia da una onesta brigata di B.
Si eleva il volume anche grazie adue giocatori che finalmente si prendono sul serio: Giaccherini esaltato dal gol e Rog che si presenta nel suo effettivo valore: un lampo sulla destra, sfugge alla morsa di Ceccaroni e Terzi che scattare in libertà a destra, e collaborare al gol più atteso della serata, quello di Gabbiadini. L’esemplare professionista, al passo di addio, segna la terza rete consecutiva ma dimostra quanto non gli era riconosciuto: lo scambio e i movimenti.
Nostalgico e sentito l’applauso del pubblico per Gabbiadini quando cede il posto a Pavoletti. Il copione obbliga Francesco Calzona, controfigura sapiente di Sarri in panchina, a mostrare il nuovo attaccante, guai a nascondere gli acquisti della società. Il suo arrivo da mesi è stato il segreto più conosciuto del calcio italiano. Credenziale di Pavoletti è la lunga carriera di operaio specializzato, più che i 13’ nel finale. Si fa notare nell’avvio di una azione con un contrasto vinto, ma l’infelice tiro alto sotto porta rinvia il primo gol a giorni migliori. Oggi il Napoli scopre il prossimo avversario: Fiorentina o Chievo. Fa intanto sapere a bassa voce che non disdegna la Coppa Italia.
Non aveva giocato tantissimo, finora, Emanuele Giaccherini con la maglia del Napoli, però ieri sera il numero quattro azzurro si è messo in evidenza. La Gazzetta dello Sport scrive: “in estate si pensava che sarebbe stato anche il «dodicesimo uomo» complice la duttilità tattica, e invece è arrivato scarico dopo un grande Europeo con Conte e ha faticato a trovare la condizione migliore. Inoltre, il fatto di poter giocare sia da mezzala sinistra sia da esterno mancino ha finito paradossalmente per penalizzarlo. Così Giak si è visto più sul lungomare, dove sia a piedi sia in bici è una presenza fissa con tutta la sua splendida famiglia, che non in campo“.
A giugno il Cagliari dovrà anche sostituire Alessio Cragno (22), che in questa stagione sta facendo benissimo in prestito a Benevento ma che è destinato al Napoli. La società azzurra sta valutando diversi prospetti futuri per il ruolo di portiere ed il giovane calciatore, Cragno, sarebbe uno dei preferiti della dirigenza azzurra.
Nella serata di ieri, nonostante la vittoria e la soddisfazione per la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia, un piccolo neo nella partita del Napoli c’è stato: il terzino sinistro croato Ivan Strinic è uscito anzitempo per un problema fisico.
Ne ha parlato in conferenza stampa il vice-allenatore del Napoli Francesco Calzona: “Strinic? Si è fermato in tempo, ha sentito un indurimento e ha chiesto la sostituzione per non peggiorare la situazione. Fisicamente il Napoli sta benissimo, le sedute supplementari durante le feste sono state di carattere tattico: la squadra domenica ha avuto i dati fisici migliori della stagione, magari corre meno bene ma i dati fisici sono confortanti: la squadra sta bene, i dati lo dimostrano”.
Finalmente i tifosi del Napoli hanno potuto vedere all’opera dal primo minuto il centrocampista croato Marko Rog. La Gazzetta dello Sport esalta il match giocato dall’ex Zagabria: “Roba da palati fini, del resto è per questi «strappi» che Rog è diventato famoso nella Dinamo. Per mesi è stato De Laurentiis a caldeggiare l’utilizzo del 21enne. Rog ha dovuto adattarsi al 4-3-3 del Napoli. Ora è in concorrenza con Allan, rispetto al quale ha meno muscoli, ma più qualità”.
Nonostante il clima molto freddo per Napoli–Spezia, nei dintorni dello stadio San Paolo di Fuorigrotta quella di ieri è stata una serata da dimenticare per via degli scontri tra le tifoserie. La Gazzetta dello Sport riferisce di un bilancio complessivo di quattro feriti.
Questo perchè prima della partita in viale Marconi, un gruppo formato da un cinquantina di ‘persone’ ha tentato di assalire un pullman sul quale c’erano i tifosi dello Spezia. L’aggressione, tuttavia, è stata fortunatamente scongiurata.
Che la Juve Stabia, ai nastri di partenza della stagione, avesse l’intenzione di fare sul serio, è stato chiaro anche dalla scelta dell’uomo cui affidare la porta: Danilo Russo. La società, infatti, dopo tante stagioni in cui i due portieri in rosa si giocavano il ruolo da titolare con una sana, ma per nulla salutare alla squadra, concorrenza, ha scelto di puntare tutto su un portiere affidabile e per di più stabiese.
Basta guardare alle stagioni scorse per cogliere la chiara inversione di tendenza circa la strategia in tema di estremi difensori: nella magica stagione 2010/11, quella della promozione, prima Fumagalli e poi il giovane Colombi si divisero la maglia numero 1; nel primo anno di Serie B ancora Colombi dovette alternarsi in porta con Seculin; nella stagione successiva proprio Seculin e Nocchi duellarono per la maglia da titolare, nonostante il rendimento del secondo fosse nettamente superiore a quello del giovane scuola Fiorentina. Nella stagione 2013/14, quella della triste retrocessione, il caos coinvolse anche la porta della Juve Stabia, difesa prima da Branescu, promessa rumena di proprietà della Juventus, poi dal tragico Calderoni ed infine da Max Benassi, di ritorno alla Juve Stabia dopo qualche stagione.
La storia è cambiata solo parzialmente in Lega Pro: se infatti sotto la gestione Pancaro/Savini il titolare in porta è stato senza scossoni Mattia Pisseri, lo scorso campionato ha visto il costante avvicendamento tra Stefano Russo, titolare di inizio stagione, e Ciro Polito, attuale collaboratore della società giunto l’anno scorso in veste di calciatore dopo l’infortunio di Russo.
Logiudice e co., forse riflettendo anche sulle staffette del passato appena ricordate, in estate hanno deciso di puntare a mani (o guantoni) basse su Danilo Russo. Il portiere cresciuto nel vivaio del Genoa è tornato a Castellammare con i gradi da titolare prima ancora che iniziasse la stagione. Già dalle prime uscite, però, Russo ha confermato con prestazioni di assoluto livello come la scelta delle Vespe fosse stata azzeccata. Proprio un ex Juve Stabia, Marco Cellini, all’esordio della stagione in Coppa Italia a Livorno, ha visto Russo volare e respingere con un riflesso fulmineo il suo colpo di testa destinato alla rete.
La stagione di Danilo si è mantenuta costante su livelli di prestazioni altissimi, con parate eccezionali a Monopoli, a Reggio Calabria, a Taranto ed a Matera.
Oltre a rapidità e senso della posizione, Russo ha mostrato personalità ed atteggiamento da leader, dote fondamentale per un portiere di livello.
Le ottime prestazioni mostrate la domenica, non possono che essere frutto del duro allenamento; non è un mistero che alcuni ragazzi del settore giovanile della Juve Stabia abbiano indicato proprio Russo quale calciatore più concentrato, taciturno, grintoso e serio durante gli allenamenti settimanali.
La storia tra Danilo Russo e la Juve Stabia conferma quindi quanto si dice nel calcio da sempre, ovvero che le fondamenta di una squadra vincente partono da lontano, proprio in porta. Una squadra è grande solo se ha alle spalle un estremo difensore in grado di dare sicurezza a tutti i suoi compagni.
Non sappiamo certo come finirà la stagione, ma la certezza è che la Juve Stabia ha in porta un numero uno..nonostante sulla sua maglia campeggi il numero 22.
Raffaele Izzo
Maurizio Sarri, non potendo parlare alla stampa a causa della squalifica, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni tramite il profilo Twitter della Ssc Napoli:
“Ringrazio tutti per gli auguri di buon compleanno, il Presidente, il Napoli e i nostri tifosi anche per lo striscione al San Paolo”.
Ai microfoni della Rai, è intervenuto l’allenatore in seconda del Napoli, Calzona, il quale ha dichiarato: “Al Real Madrid penseremo quando sarà il momento. Dopo la vittoria di questa sera la nostra testa è a Napoli-Pescara. Volevamo attaccare di più la profondità e stavamo pensando di far entrare Callejon, poi Giaccherini ha fatto questo gol ed abbiamo pensato di far riposare Insigne che ha giocato tanto. Noi abbiamo cinque difensori centrali di grande qualità, il mister Sarri ha deciso di far giocare oggi Albiol e Maksimovic ed era giusto dare anche a loro la possibilità di passare il turno. Quest’ultimo stasera ha fatto un’ottima gara. Ultimamente concediamo poco agli avversari, ma prendiamo gol alla prima occasione subita. Su questo dobbiamo migliorare. Gabbiadini è in giocatore del Napoli ed un grande professionista. Ogni volta che sta giocando sta facendo gol ed è un bene, non sta a me parlare di mercato”.
Il Napoli batte lo Spezia e si qualifica per i quarti di finale di Tim Cup. Questo il commento della Ssc Napoli tramite il proprio sito ufficiale:
“Il terzo gol di Zielinski in poco più un mese, prima rete di Giaccherini in stagione, il secondo marchio di Gabbiadini in quattro giorni. Zielo, Giac e Manolo scaldano una delle notti più fredde dell’anno. Il Napoli batte lo Spezia al San Paolo e si qualifica per i quarti di finale di Coppa Italia. Si risolve tutto in un’ora. Apre la porta Zielinski con una penetrazione micidiale, poi Giaccherini nell’incipio della ripresa si esalta con un tiro al volo spettacolare, e di lì a poco ci pensa Manolo ad infilare un pallone praticamente in azione fotocopia di quella vincente con la Samp.
C’è anche il debutto di Rog dal primo minuto, impreziosito dalla splendida azione che propizia il terzo gol di Gabbiadini, e l’esordio assoluto nel finale di Pavoletti in azzurro. Fuorigrotta applaude e scioglie la morsa del gelo invernale con calore sentito ed esemplare. Ai quarti ci tocca la vincente tra Fiorentina e Chievo. Si replica al San Paolo il 24 gennaio in una sfida secca per l’assalto alla semifinale. E domenica il San Paolo riapre di pomeriggio sotto il sole per il match col Pescara nella prima di ritorno. E’ appena cominciata l’emozione del gennaio azzurro”.
Da sscnapoli.it
Ai microfoni della Rai, al termine di Napoli-Spezia, è intervenuto Giaccherini, il quale ha dichiarato: “Dovevo uscire prima del gol? Meglio che sia andata così allora. Sono felice, perché lo Spezia ha giocatori che potrebbero stare anche in serie A e non sono mai gare facili. Nel primo tempo forse siamo stato un po’ leziosi, nei dieci minuti del secondo tempo abbiamo però chiuso la partita. Questa è una squadra che deve lottare ogni partita per vincere, dobbiamo avere questa mentalità contro ogni squadra. Siamo una grande squadra e lo stiamo dimostrando in ogni gara, dobbiamo pensare di poter vincere ogni gara. Posizione? Sicuramente a sinistra mi trovo meglio, ma cerco di adattarmi dove il mister vuole. È questa stata la mia grande caratteristica in carriera, quella di adattarmi sempre. Lasciare Napoli? Sicuramente mi aspettavo di giocare di più, quello sì. Non ho però mai fatto polemiche con le scelte del mister, cerco di lavorare durante la settimana e fare il professionista come giusto che sia. Io ho sempre detto che sto bene qua, poi sarà il Napoli a fare le sue valutazioni.”