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Auriemma: “Al Napoli è stato proposto un talento dell’Atletico Mineiro”

Le ultime

Raffaele Auriemma ha parlato durante Si Gonfia La Rete su Radio Crc: “Il Napoli vuole un vice Callejon. Ci ha provato con Orsolini ma è andata male. E’ stato proposto agli azzurri Clayton da Silveira da Silva, noto come Clayton, attaccante esterno ’95 dell’Atletico Mineiro. Può giocare a destra e a sinistra, molto esplosivo, un po’ alla Papu Gomez. Il Napoli lo conosceva, valuterà il profilo. Valutazione iniziale 9-10 mln, ma troppo alta. Vorrebbe guadagnare 500mila euro”.

Guardia Costiera: soccorsi a migranti del 14 gennaio 2017 (VIDEO)

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Sono circa 550 i migranti tratti in salvo finora, nella giornata di oggi, nel Mediterraneo Centrale, in 4 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e portate a termine in difficili condizioni meteomarine. Altre operazioni sono ancora in corso in questo momento.

I migranti salvati si trovavano a bordo di 4 gommoni, soccorsi dalle motovedette CP312 e CP319 della Guardia Costiera di Lampedusa, da Nave Bettica della Marina Militare italiana, inserita nel dispositivo Mare Sicuro, da un peschereccio, da una nave mercantile e da un’unità appartenente all’ONG “SOS Mediterranée”; quest’ultima, da uno dei gommoni soccorsi, ha recuperato due corpi senza vita.

Altri 800 migranti erano stati tratti in salvo nella giornata di giovedì 12 nel Mediterraneo Centrale in 6 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti, che si trovavano a bordo di 6 gommoni, sono stati soccorsi da Nave Diciotti della Guardia Costiera e da due unità appartenenti alle ONG “SOS Mediterranée” e “Proactiva Open Arms”.

IN ARCHIVIO:
Operazione soccorso CP 289
ISOLE – CRONACA

CP 289, soccorso a gommone con 48 persone a largo di Chios VIDEO

Le immagini relative ad alcuni momenti dell’operazione di soccorso effettuata nella notte appena trascorsa dalla motovedetta CP 289 della Guardia Costiera, a…

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Maradona al San Paolo? Non dovrebbe esserci per il Pescara, ma…

Maradona al San Paolo? Non dovrebbe esserci per il Pescara, ma…

Quale sarà il programma dell’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli per lo spettacolo teatrale del San Carlo? Come riporta la Gazzetta dello Sport, Maradona sarà accompagnato dal figlio Diego junior e probabilmente incontrerà alcuni suoi ex compagni di squadra quali Giuseppe Bruscolotti e Bruno Giordano, così come lo storico massaggiatore Salvatore Carmando: “Domani Diego non dovrebbe essere al San Paolo per Napoli-Pescara (ma con lui il condizionale è sempre d’obbligo), perché nel tardo pomeriggio avrà le prove a teatro, mentre in serata è prevista una blindatissima cena a buffet organizzata dal ristorante D’Angelo“.

Lunedì sera, invece, ci sarà lo spettacolo che verrà trasmesso fra qualche mese in esclusiva tv dal Canale 9 di Discovery e in diretta radiofonica da Rtl 102,5.

Pescara, Sebastiani: “Verratti e Lapadula, che brutte figure col Napoli”

Le sue parole

Il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, ha rilasciato una lunga intervista all’edizione odierna de Il Mattino: Verratti e Lapadula non mi hanno fatto fare bella figura con il Napoli, ma De Laurentiis sa bene che non e’ stata colpa mia De Laurentiis non mi ha chiesto ancora nessuno ma per il prossimo anno ha solo l’imbarazzo della scelta: da Cerri e Vitturini, da Brugman a Zampano da noi c’e’ un bel po’ di ragazzi molto interessanti. Io Verratti a De Laurentiis volevo darlo anche perche’ il Napoli è stato l’unico club in Italia a non fare solo chiacchiere ma a fare un’offerta molto vicina ai 12 milioni che poi ha speso il Psg. Ma io non posso farci nulla se Verratti e’ juventino e che disse a tutti che lo era. Ed e’ per questo che decise che non era il caso di andare a giocare nel Napoli. Lapadula invece era milanista? Anche qui: l’accordo col Napoli era stato raggiunto ma io mica potevo costringerlo ad andare dove non voleva andare. In ogni caso credo che al Napoli nessuno senta la mancanza di Lapadula. E’ il vanto del calcio italiano. Non ci sono giocatori col suo talento in giro. Negli ultimi tempi e’ maturato ancora di più rispetto ai tempi del Pescara di Zeman”.

Juve Stabia, il presidente del settore De Lucia a Vivicentro: “A giugno lascio la Juve Stabia, con Manniello non si può stare”

Le dichiarazioni di Manniello sono solo strumentali, vuole forse mettermi la città di Castellammare di Stabia contro

Il presidente del settore giovanile della Juve Stabia, Andrea De Lucia ha dichiarato ai microfoni di Vivicentro: “Lascio la Juve Stabia, mi dispiace per i miei ragazzi. Non lo faccio ora solo per l’amore che provo per loro. Ho incontrato una persona come Manniello che non si può permettere di dire che ho ricevuto tutto gratis. I contributi della Lega, che spettavano al settore, per esempio, li ha messi in tasca lui. Io ho pagato anche i biglietti ai ragazzi, visti come semplici tifosi, per fargli seguire la prima squadra. Non è mai stato interpellato per informarlo dei costi dei campi di allenamento, dei campi da gioco, delle trasferte di tutti questi ragazzi. Sembrava inopportuno farlo per il torneo di Viareggio, visto che è impegnato nella gestione della prima squadra. Noi abbiamo sempre sentito l’appartenenza alla prima squadra, infatti ho voluto fare la presentazione del settore giovanile nella prima gara di campionato per calmare gli animi e far sentire un sento di appartenenza ai ragazzi. La prima squadra per loro doveva diventare un sogno: l’esordio doveva essere prestigioso per tanti. Le dichiarazioni di Manniello sono solo strumentali, vuole forse mettermi la città di Castellammare di Stabia contro. Perchè questo? Perchè noi vogliamo fare il Viareggio e lui dice che abbiamo velleità. Dovrebbe essere contento un presidente che la sua Berretti giochi una competizione così importante, può mettere in luce i talenti, ma ha cattivi consiglieri che sono abituati a fara i ‘baba”, ma con me questo non può più accadere. I miei ragazzi devono cullare i loro sogni. Ma poi che fastidio darebbe a loro giocare un torneo, con gare a giorni alterni e in orari differenti da quello dei loro allenamenti? C’è un impianto di illuminazione al Menti che consente di giocare match anche con luce artificiale. Quello che potevano andare a guadagnare loro, ormai non c’è più. Manniello è una persona distruttiva e non costruttiva. Lascio la Juve Stabia, ma non il calcio, magari mi ritroverà da rivale o al suo posto, ma con una conduzione totalmente diversa da quella che lui fa oggi. Pago gli stipendi ai miei dirigenti, ai miei allenatori, ai miei staff, lo farò fino alla fine, cosa che non è successa l’anno scorso. Deciderò del patrimonio dei giovani che abbiamo, sui quali prendermo decisioni nella gestione, spero di portarmi anche Alberico Turi in una nuova avventura. Questa società non merita professionisti come lui, ma anche la città merita molto di più, più di Franco Manniello che non merita di essere lì. Faccio una dichiarazione pesante, lo so, ma porto con me dentro tante cose per amore degli amici di Castellammare di Stabia. Il mio augurio è che la Juve Stabia non arrivi in serie B, ma in serie A, però questo percorso lo lascio a Manniello. Nel caso che non ci riuscisse, sono pronto a rilevare l’intera società, ripeto, che oggi è in mano ad un polemico e un distruttivo del calcio. Il prossimo anno che trovi chi gli gestisca il settore giovanile. Spendere per un settore 200mila euro, dove non hai alcuna entrata e dire che ho preso tutto gratis, mi sembra un po’ troppo. Un uomo che viene da fuori città e viene ad investire per dei ragazzi, dovrebbe essere un onore per la città intera. Stiamo dando lustro anche alla prima squadra. E’ inutile aggiungere altro. Spero che possa vincere il campionato, ma il 30 giugno la mia avventura finirà”.

Un vero perccato, malintesi risolvibili e incomprensioni che rovinano un rapporto.

a cura di Ciro Novellino

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Milik: “Presto tornerò a giocare, Napoli vuole vincere!”

Le sue parole

Arkadiusz Milik, attaccante del Napoli, è stato premiato nell’ambito del Premio Emilio D’Alterio che si è svolto a Palazzo San Teodoro a Napoli nella serata di ieri.

Il polacco ha ricevuto il Premio speciale “Momenti azzurri”, un riconoscimento che viene assegnato alle eccellenze che rappresentano l’immagine della città di Napoli a livello internazionale.

Lo stesso Milik ha poi rilasciato alcune dichiarazioni riportate da sportmagazinenews.it: “Sono molto felice di essere al Napoli, non conoscevo bene la città quando ero in Olanda, ma sono contento della scelta che ho fatto. So che questa città vuole vincere. Sono contento anche di essere tornato a disposizione del gruppo, presto tornerò a giocare.

Il numero 99? Da piccolo guardavo l’hockey e li è molto usato ed ho deciso di averlo anche nel calcio.

I social network? Ho molti followers, soprattutto napoletani. E’ un mondo che mi piace perchè puoi trasmettere anche i tuoi sentimenti”.

Higuain: “Sarò sempre grato ai napoletani”

Le sue parole

Gonzalo Higuain, attaccante della Juventus ed ex Napoli, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport:

C’è più pressione alla Juventus o al Real Madrid? 

“Molto simile, praticamente uguale: nel Real Madrid e nella Juve si lotta per arrivare in fondo a ogni competizione. Entrambi i pubblici sono esigenti e carini. Sono due mondi che si assomigliano abbastanza da questo punto di vista. Io sono arrivato qui per festeggiare tante Coppe. La Juve è nata per vincere, lo dice la sua storia. Qui è l’unica cosa che conta e ti preparano per quello, ti trasformano in una macchina da guerra. La Juventus lo dimostra da anni, vincendo scudetti con 3-4 giornate d’anticipo. Quello vuol dire qualcosa. Tra Torino e Madrid cambia magari il modo di giocare, ma la mentalità è la stessa: devi vincere tutto”. 

Se ripensa al giorno che ha scelto di trasferirsi alla Juventus? 

“Quando mio fratello mi ha detto che mi voleva la Juve sono rimasto tranquillo, sereno. I dirigenti della Juventus sono stati molto decisi fin dal primo giorno che ne abbiamo parlato. E’ stata una decisione difficile. Venire qui e lasciare il Napoli non è stato facile, ma era quello che mi sentivo e sapevo che sarebbe stata la scelta migliore per me. Vi assicuro che non è stata una decisione presa in due giorni”. 

Domani c’è la Fiorentina: ma comincia a pensare al 2 aprile, quando tornerà al San Paolo? 

“Sarà emozionante, a Napoli ho vissuto tre anni meravigliosi e sarò sempre grato alla gente. Però ora sono qua e sono felice. Con Sarri e con la squadra mi sono lasciato bene. Con molti sono ancora in contatto, ma con il presidente no”. 

In Italia c’è sempre dietrologia sulla Juventus: nonostante continui a dominare, si dice che goda di aiuti. 

“Era così anche con il Real. Ma quando arrivi alla Juve ti rendi conto del perché vincano da anni. Quando sei fuori non lo vedi, ti immagini altre cose. Poi entri a Vinovo e ti accorgi di una fame unica”. 

Protocollo D’Intesa Aeroportuale (Lo Piano – Saintred)

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Non capita tutti i giorni che un magnate indiano, a capo di una holding di 16 mila maestranze, venga in Sicilia per porre le basi di un possibile protocollo d’Intesa di 300 milioni di euro con la Regione.
La Sicilia, a detta del Presidente Crocetta, e’ nella posizione ideale per poter essere una stazione di collegamento tra Nord e Sud Europa, tra Occidente e Oriente. In tale contesto, Crocetta ha promosso diversi incontri con le amministrazioni locali per coinvolgerle nel progetto.
In un precedente articolo avevamo parlato delle difficolta’ che avrebbe incontrato il Presidente dell’Enac Vito Riggio, solo ad intavolare un discorso con il magnate indiano Mahesch Panchavaktera. Fortunatamente il Governatore della Sicilia Rosario Crocetta, avendone intuito l’importanza, e’ riuscito a porre le prime basi per un possibile accordo per la costruzione di un Aereoporto nella Valle del Mela fra Milazzo e Barcellona in provincia di Messina.
Nell’incontro del 10 Gennaio 2017, il Presidente Crocetta  ha assicurato al magnate indiano tutta la disponibilita’ possibile della propria Giunta e degli Assessorati interessati per accelerare al massimo i tempi burocratici per la messa in opera del progetto per la costruzione dell’aereoporto.
Se l’iter burocratico dovesse avere buon fine, nel territorio di Pace del Mela si creerebbe tutto un indotto che garantirebbe lo sviluppo di tante attivita’: da quelle aeree e marittime, a quelle ferroviarie integrate in un sistema di collegamenti internazionali.
In Sicilia la disoccupazione in questi ultimi anni ha toccato cifre da capogiro, in questo progetto potrebbero trovare lavoro migliaia di persone, il turismo potrebbe decollare in maniera piu’ che esponenziale, per tanti siciliani, rappresenterebbe un’occasione piu’ unica che rara per trovare un lavoro duraturo nel tempo.
Tutta la zona verrebbe valorizzata, la costruzione di un Aereoporto non comporta problemi d’inquinamento come quelli causati dalle famigerate raffinerie che non solo hanno deturpato paesaggi bellissimi, ma hanno reso l’aria irrespirabile in tutto il loro perimetro.
Per meta’ Febbraio e’ prevista la firma tra le parti, incrociamo le dita, nella speranza che non si presentino i soliti bastian contrari a far saltare un accordo che oggi sembra essere solo un sogno.

Tutti i vaccini, le cure, l’assistenza che si potrà avere gratis in Italia

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Con i nuovi Lea aumentano i vaccini gratuiti per bambini, giovani e anziani cui si accede e senza ticket

Nuovi vaccini gratuiti e senza pagamento del ticket, in quanto “prevenzione sanitaria di massa”, la fecondazione eterologa gratuita, le terapie per nuove patologie rare e croniche. Sono solo alcune delle novità dei nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza che elencano le prestazioni che la sanità pubblica offrirà gratuitamente in tutte le Regioni, varati il 12 gennaio dopo un lungo iter preparatorio, fortemente voluti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin e attesi da 15 anni. Stanziati 800 milioni di euro. Ecco tutte le novità.

Aggiornamento Lea

è la prima novità sostanziale: non bisognerà attendere altri 15 anni. è stata costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, con il compito di monitorarne costantemente il contenuto, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del SSN trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o e efficaci per la cura dei pazienti.

Vaccini

Sono state incluse tra i LEA vaccinazioni già previste dal Calendario nazionale 2012-2014 (contro pneumococco e meningococco C nei nuovi nati; HPV nelle undicenni), e sono state introdotte tra i LEA nuove vaccinazioni, previste dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019:

  • meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati;
  • HPV nei maschi undicenni;
  • meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti;
  • pneumococco e Zoster nei sessantacinquennile vaccinazioni per i soggetti a rischio di tutte le età, come indicato nel PNPV e in altre normative nazionali sull’argomento.

Per tutte queste vaccinazioni è prevista l’offerta gratuita da parte dei servizi deputati alle attività vaccinali dislocati sul territorio nazionale. Trattandosi di prevenzione sanitaria di massa, e non prestazioni sanitarie di cura, i vaccini saranno completamente gratuiti, senza pagamento di alcun ticket.

Di conseguenza i nuovi nati avranno diritto a cicli di base ed eventuali successivi richiami di vaccino per la prevenzione di

  • difterite,
  • tetano,
  • pertosse,
  • epatite B,
  • polio,
  • haemophilus influenza tipo b,
  • pneumococco,
  • meningococco B,
  • rotavirus,
  • morbillo,
  • parotite,
  • rosolia,
  • varicella,
  • meningococco.

 Gli adolescenti:

  • vaccino anti-meningococco tetravalente ACWY135
  • vaccino anti-HPV.

I soggetti di età pari o superiore a 65 anni:

  • vaccino anti-influenzale stagionale;

I soggetti di età pari a 65 anni:

  • vaccino anti-pneumococco e vaccino anti-zoster

​ I soggetti a rischio di tutte le età:

  • le vaccinazioni previste dal PNPV e da altre normative nazionali sull’argomento.​

Il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale (dopo 20 anni) 

Include prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete e:

  1.  individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero);
  2. rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni;
  3. introduce prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica).

Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica (dopo 17 anni)

Il nuovo nomenclatore consentirà, tra l’altro, di prescrivere:

  1.  ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
  2.  apparecchi acustici a tecnologia digitale;
  3. attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso);
  4.  posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni;
  5.  arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

Malattie rare

Il provvedimento prevede un consistente ampliamento dell’elenco delle malattie rare (erogate in regime di esenzione), realizzato mediante l’inserimento di più di 110 nuove entità tra singole malattie rare e gruppi di malattie. Alcune tra le nuove malattie rare:

  1.  sarcoidosi;
  2.  la sclerosi sistemica progressiva;
  3.  la miastenia grave;
  4.  sindromi da neoplasie endocrine multiple;
  5.  iperinsulinismi congeniti;
  6.  malattie perossisomiali;
  7.  sindromi da deficit congenito di creatina;
  8.  piastrinopatie autoimmuni primarie croniche;
  9.  miosite eosinofila idiopatica.

 Malattie croniche

Sono introdotte sei nuove patologie esenti:

  1.  sindrome da talidomide
  2.  osteomielite cronica,
  3. patologie renali croniche,
  4. rene policistico autosomico dominante,
  5. endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave”,
  6. broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave”.

Vengono spostate tra le malattie croniche alcune patologie già esenti come malattie rare, quali:

  1. malattia celiaca,
  2. sindrome di Down,
  3. s. Klinefelter,
  4. connettiviti indifferenziate.

 Screening neonatale

Introduzione dello screening neonatale per

  1. la sordità congenita e la cataratta congenita;
  2. estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale esteso per le malattie metaboliche ereditarie

Endometriosi

Viene previsto l’inserimento dell’endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici “moderato” e “grave”. Di conseguenza, si riconosce alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Si stimano circa 300.000 esenzioni.

Celiachia

Diviene, da malattia rara, una malattia cronica. Ciò in quanto il percorso diagnostico di tale patologia non risulta, ad oggi, tortuoso, lungo e oneroso come avviene per i malati rari.

Sono mantenute in esenzione tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale comprese nei LEA, utili al monitoraggio della patologia e alla prevenzione delle complicanze e degli eventuali aggravamenti. Come per tutte le malattie croniche è sufficiente una certificazione di malattia redatta da uno specialista del Servizio sanitario nazionale per ottenere il nuovo attestato di esenzione.- Viene mantenuta la disciplina della concessione degli alimenti ai celiaci.

Autismo

Il nuovo schema di decreto recepisce la legge n. 134 del 2015, che prevede l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico. Le novità sono:

  1.  qualità dell’assistenza: è previsto nel percorso di diagnosi, cura e trattamento l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili;
  2. integrazione nella vita sociale: viene promosso il reinserimento e l’integrazione del minore nella vita sociale mediante il raccordo dell’assistenza sanitaria con le istituzioni scolastiche e attraverso interventi sulla rete sociale formale ed informale
  3. coinvolgimento della famiglia: viene prestata attenzione alla partecipazione attiva della famiglia, con interventi di sostegno, formazione ed orientamento ad essa dedicati e coinvolgimento attivo nel percorso terapeutico.

Procreazione medicalmente assistita 

Viene previsto l’inserimento nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi concernenti la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa (sino ad oggi erogate solo in regime di ricovero).

vivicentro.it/salute
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L’ORDA AZZURRA- Acampa: “Un giovane Napoli si sta formando, Leandrinho e Zerbin grandi talenti”

L’ORDA AZZURRA- Acampa: “Un giovane Napoli si sta formando, Leandrinho e Zerbin grandi talenti”

Ai microfoni di Vivicentro, è intervenuto, in esclusiva, il giornalista Acampa: “Leandrinho? Lo seguo da qualche anno, mi ha fatto divertire molto nel mondiale under 17. E’ un giocatore di talento, veloce, ma parliamo comunque di un ragazzo giovane, che Sarri difficilmente utilizzerà nel corso della stagione. Sarebbe veramente difficile pensare a questa eventualità, considerano l’abbondanza del pacchetto offensivo, con i vari Mertens, Callejon, Milik, Pavoletti, Insigne, e anche Giaccherini che ha fatto un gran gol in coppa Italia, con lo Spezia. Zerbin? E’un trequartista, molto talentuoso, segna, sa impostare l’azione. Spero che faccia bene, ma credo ci sarà da aspettare anche per lui. Bisogna essere orgogliosi di questo Napoli. Sia Zerbin che Leandrinho hanno bisogno di giocare. Gabbiadini? Manolo ha una serie di richieste, il vero problema è che molte squadre non si sentono veramente disponibili a pagare i soldi che chiede il presidente; le società lo chiedono in prestito. Il giocatore vorrebbe giocare in Premier, e credo che finirà proprio in Inghilterra. Domenica col Pescara bisogna vincere. La società di Oddo ha fatto bene a rinforzarsi con giocatore di esperienza. Dispiace per l’infortunio dell’ex Campagnaro, mi avrebbe fatto piacere salutarlo. Credo sarà un’altra partita rispetto l’andata, quando il Napoli perse due punti all’Adriatico. Ci sono tutti i presupposti per vincerla, guai a lasciare punti persi per strada, soprattutto in casa.” 

L’ORDA AZZURRA- Pià: “Sono felice di aver contribuito al successo del Napoli. Real Madrid? La società ha fatto tanta strada”

L’ORDA AZZURRA- Pià: “Sono felice di aver contribuito al successo del Napoli. Real Madrid? La società ha fatto tanta strada”

Ai microfoni di Vivicentro, è intervenuto, in esclusiva, l’ex attaccante azzurro, Inacio Pià, il quale ha dichiarato: “Come vedo questo Napoli? Sicuramente bene, ormai sapete meglio di me, il Napoli ha trovato una quadratura importante, una quadratura diversa, senza una prima punta di ruolo. Con l’arrivo di Pavoletti, il Napoli presenta uno dei pacchetti offensivi più competitivi della serie A. Real Madrid? Vedere gli azzurri giocare una partita così fa piacere, chi meglio di me sa la strada che ha fatto questa società. Ha vinto la programmazione. Dispiace non essere parte di questo gruppo, ma sono contento di aver contribuito a portare il Napoli a questi livelli. Sono stato contento di far parte di quella squadra lì. Il mister Sarri deve essere solo che felice, con un Mertens così sarà difficilissimo per Pavoletti e Milik.”

Allo stadio il rugby batte il calcio

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Il calcio resta lo sport globale per eccellenza ma a sorpresa il rugby è la disciplina più seguita negli stadi con una media di 72 mila spettatori a partita. Secondo un rapporto Uefa gli incontri con la palla ovale richiamano più spettatori che il Mondiale di calcio e battono anche le sfide del campionato di football americano.

Come riempire gli stadi? Studiare il Sei Nazioni

Il rugby ha la media di spettatori più alta. Meglio del Mondiale di calcio e della Nfl

Se l’Europa si sente piccola ora che il Mondiale di calcio si è allargato a 48 squadre forse i dati sulle migrazioni di pubblico degli ultimi quattro anni possono massaggiare l’autostima.

L’evento che ha attirato più gente allo stadio, almeno secondo la media degli spettatori a partita, non è l’onnipotente e mastodontica Nfl ma il ricchissimo Sei Nazioni di rugby. Un format compatto, in stadi storici, con squadre selezionate e regole antichissime. Portano 72 mila spettatori ogni gara. Un bacino garantito.

Considerato l’affluenza assoluta, il torneo di rugby precipita al 48° posto in una classifica di 50 competizioni, ovvio visto che è limitato a sei sfide, ma è un congegno che funziona alla perfezione e ha saputo allargare l’audience senza snaturarsi troppo. Almeno fino a qui: quest’anno modifica i punteggi, azzarda, nel tentativo di diventare più contemporaneo. Strada non così necessaria visto che si parla di un pubblico legato alle tradizioni.

Il calcio per emergere deve unirsi: 29 eventi su 50 girano intorno al pallone che compare al 3° posto della lista con il mondiale brasiliano, ma mantiene lo status di sport globale grazie alla somma delle competizioni più seguite. Pure l’Europa resta centrale e ospita 21 eventi sui migliori 50.

Se si considera il pubblico totale vince il baseball americano, fuori dalla top ten che valuta la media (dove sta in 13ª piazza) e re in assoluto grazie alle sue 2417 partite. Il formato gigante non garantisce il pienone, riflessione che alla Fifa non prendono in considerazione. Cacciano altri introiti, non il prezzo del biglietto. Come la Serie A che non compare tra i fantastici 50 dove invece ci sono Premier, Bundesliga e Liga. Noi continuiamo a contare gli spettatori sul divano. O quelli del Sei Nazioni.

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Droga e noia prima della strage di Ferrara

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Dopo la confessione del delitto di Ferrara emergono dettagli inquietanti sulla vita dei due ragazzi minorenni tra noia, droghe e insulti. Il figlio della coppia viene descritto dagli amici come un ragazzo timido che odiava la madre e c’è chi racconta di come si fosse lasciato sedurre dalla cocaina: “Quando la prendo mi trasformo in un supereroe”.

Il ragazzo che ha ucciso i genitori con l’amico: “Con la cocaina mi sento come un supereroe”

Gli amici del paese: “Fumava oppio. Odiava la madre e la riempiva di parolacce”

PONTELANGORINO (FERRARA) – «È successo davanti alla lavanderia», dice adesso un caro amico degli assassini. È un mondo stretto. Senza aria alle finestre e senza sogni. Tutto compreso qui, fra il Bar Club 1 e questa lavanderia con un parcheggio e una panchina davanti.

Passano le auto sulla strada provinciale, i ragazzi fumano le sigarette elettroniche, entrano, escono, fumano ancora, giocano a biliardino, raccontano. Questo amico degli assassini ha 17 anni, dà nome, cognome e numero di telefono: «R. aveva provato la coca. Lo ha raccontato qui davanti alla lavanderia. Gli era piaciuta molto. Si sentiva proprio bene, carico. Aveva tirato calci a una porta e sfondato una finestra a pugni. Mi ricordo che aveva detto di essersi sentito come un supereroe. Secondo me, per combinare quello che hanno fatto l’avevano presa entrambi. E poi so che fumavano anche le canne e l’oppio».

R. è il timido, il ricco, il figlio dei ristoratori ammazzati a colpi d’ascia. Invece M. è il povero, l’estroverso, quello pieno di fidanzate, quello che ogni giorno posta una foto nuova su Instagram riflessa nello stesso specchio di casa: muscoli addominali, fumo dalle narici, un balletto, un ciuffo. «Ogni tanto si arrabbiava, ma niente di che. Una volta ha sfasciato la televisione perché era stato lasciato da una ragazza». Ma torniamo al timido R. «Posso dire questo, con le fidanzate aveva sempre paura di essere rifiutato. Forse ne aveva avuta una. Non era molto sicuro di sé. La madre la odiava proprio. Diceva frasi tipo: Quella t… di mia madre! Quella p…! Voleva essere lasciato in pace, non andare a scuola. Mentre la madre insisteva perché frequentasse l’istituto tecnico, per prendere il diploma. Chiedeva cose normali, la madre di R. era uguale a mia madre». Tu li hai mai visti litigare? «Sì, un giorno ero a casa loro. Pomeriggio. La madre si è arrabbiata perché R. gli aveva preso 10 euro dal portafoglio senza chiedere il permesso. È venuto fuori un litigio di tre ore, voglio dire una rissa. Una cosa infinita. Lui la riempiva di parolacce. Urlava. Era fuori di sé. Al punto che ho preso e me ne sono andato».

Due chilometri e 200 metri. Questa è la distanza fra la casa del timido R. e quella dell’estroverso M. A metà strada, c’è questa lavanderia e un pezzo di campagna illuminato adesso dalle luci innaturali delle telecamere. Cosa facevano R. e M. prima di diventare due assassini? «Erano stati bocciati entrambi. Ma R. cercava ancora di venire a scuola, M. invece tagliava quasi sempre. Alle volte stava tutta la notte a giocare alla XBox, sai Fifa 2016? Quello del calcio. Così di mattina cercava solo un posto per andare a dormire». E poi? «D’inverno la discoteca Caprice, d’estate all’Ipanema. Certe volte M. andava a fare i tuffi dal pontile di Lido di Volano». E poi, cos’altro? «Te l’ho detto. Le canne, queste sigarette elettroniche». Qual è l’ultima volta che l’avete visto? «M. era scomparso da due settimane, una cosa strana perché lui era sempre in giro, non so dove fosse finito», dice adesso una sua amica. Ma il pomeriggio del giorno successivo all’omicidio era di nuovo qui, al solito bar a giocare a biliardino. Erano le 17. «Sembrava la persona più tranquilla del mondo», dicono tutti.

Insegne lungo la strada: Bar Sport, Universo Capelli, da J Pizza, la macelleria con «somarino, cinghiale e salsiccia». «Te non ci credi, ma noi siamo traumatizzati», dice un altro amico con il berretto nero di lana in testa. Anche lui ama quelle sigarette che svaporano, con una grossa ricarica piena di liquido. «Noi le telecamere le avevamo viste solo in televisione, ora stanno tutte qui. E tutti ci fate la stessa domanda, i giornalisti, i genitori, i vecchi del paese. Io non ci dormo la notte, ma non avevo capito. Erano amici miei. Erano amici di tutti, eravamo sempre qui insieme. Ma non ho mai visto un segno, qualcosa che mi facesse pensare a quello che poi hanno fatto». Ma chi comandava fra i due? «Entrambi si mettevano i piedi in testa, a seconda dei giorni. Erano cose normali, scherzavano. R. aveva i soldi, i genitori con il ristorante. Invece M. era sempre in cerca di 10 euro per comprarsi da fumare». Fra la lavanderia e la strada di casa, il piano era questo: 80 euro di anticipo e mille euro a lavoro concluso per uccidere i genitori di R a colpi d’ascia. Deve essere sembrato un buon affare ad entrambi.

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vivicentro/Droga e noia prima della strage di Ferrara
lastampa/Il ragazzo che ha ucciso i genitori con l’amico: “Con la cocaina mi sento come un supereroe” NICCOLÒ ZANCAN – INVIATO A PONTELANGORINO (FERRARA)

Hysaj: “Pavoletti e Milik importanti, voglio vedere esultare i napoletani”

Queste le sue parole

Elseid Hysaj, difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Goal: “Sabato ho sbagliato porta, dovevo segnare prima o poi (ride, ndr). Ci abbiamo creduto fino alla fine, è stata una bella partita da vedere e da sentire, abbiamo tirato fuori il carattere e non è da noi, abbiamo provato a vincere andando oltre gli schemi. Questo aspetto ci servirà. E’ stato un anno importante, con tante partite da studiare e con alcuni problemi da risolvere. Nonostante le assenze di alcuni calciatori importanti, il livello non si è abbassato. Chi subentra da sempre una grossa mano. Noi dobbiamo giocare per vincere sempre provando ad andare avanti in tutte le competizioni, così c’è più spazio per tutti”.

Milik? “Dispiace si sia fatto male ma l’importante è che ha recuperato e che ora stia bene, se lo merita“.

Vincere a Napoli? “Ho visto i video del passato, voglio vedere con i miei occhi festeggiare questa gente! Dobbiamo crederci, i sogni si possono realizzare”.

Pescara? “Ci hanno messo in difficoltà alla prima, gioca bene a calcio ma noi dobbiamo pensare a fare quello che sappiamo fare. Bisogna restare concentrati e portare a casa il risultato”.

Real? “E’ una bellissima cosa, io speravo di prendere il Real Madrid. Ti dà carica perché puoi dimostrare di essere a quel livello. Marcareo Ronaldo ti dà l’impressione che stai realizzando un sogno, come quando sono arrivato al Napoli: non ci credevo di esser arrivato a questi livelli. Si sa che sono forti”.

Pavoletti? “Leonardo è un grandissimo ragazzo, si è integrato benissimo. Dimostrerà che è un gran giocatore, lo aspettiamo ed anche grazie a Milik saremo una grande squadra”.

Eccellenza- Tutto pronto per il derby isolano tra Barano e Procida

Siamo alla vigilia del derby delle isole,tra il Barano e il Procida. Un match valido per la prima giornata di ritorno del campionato di Eccellenza in questo 2017. Gli aquilotti dopo una prima parte di campionato straordinaria, al di là delle aspettative dall’inizio della stagione, hanno raccolto molti più punti contro squadre anche di grande spessore. I bianconeri di mister Billone Monti affronteranno il match con molta più serenità,avendo conquistato oltre la metà dei punti per l’obiettivo della salvezza. Discorso diverso per la squadra dell’isola di Graziella,che dopo aver esonerato mister Cibelli,ha affidato la panchina all’ex Ischia,Bruno Mandragora. La società insieme al D.S Crisano nel mercato di riparazione di dicembre ha puntellato la squadra con i giusti innesti,prendendo anche giocatori di categoria superiore,andando a colmare le lacune in vari reparti. L’obiettivo del Procida restano i play-off,anche per questo domani allo stadio “Don Luigi”,ci saranno punti importanti. Di certo gli aquilotti hanno ancora il dente avvelenato,di quel 3-0 subito all’andata. Un derby che nella giornata di domani pomeriggio,oltre ai tifosi bianconeri,attirerà i grandi appassionati del calcio isolano,anche perchè il restante delle società isolane giocheranno di domenica,tra la mattina e il pomeriggio. Nel pomeriggio di oggi,le due squadre scenderanno in campo per le rispettive rifiniture per sciogliere gli ultimi dubbi di formazione. Cresce l’attesa, appuntamento a domani alle ore 14:30 al campo sportivo “Don Luigi Di Iorio”.

A cura di Simone Vicidomini

La Viareggio Cup a Castellammare. De Iulio a Vivicentro: “C’è già il si, mancano solo dettagli, grazie a Turi!”

“Ci sarà anche la Juve Stabia. L’idea è del direttore Turi”

L’idea è partita, manca solo l’ufficialità e Castellammare di Stabia accoglierà a braccia aperte un girone della Viareggio Cup, la coppa Carnevale: “Sono sincero, l’iniziativa è partita in collaborazione con il direttore Alberico Turi. E’ piaciuta a tutta l’amministrazione e penso che ci siano ottime probabilità. Ci sarà anche la Juve Stabia nel girone che ospiteremo. E’ la squadra della nostra città, una possibilità enorme per la Berretti che giocherà un torneo di prestigio nella nostra città. I campi a disposizione saranno lo stadio Romeo Menti, oltre a quelli della città di Gragnano di Casola. In questo modo diamo la possibilità alle squadre di allenarsi. Il Menti è lo stadio per le gare, gli altri due per gli allenamenti e le rifiniture. Poi avremo un confronto con gli organizzatori per stabilire il tutto alla perfezione. Come è nata l’idea? Tutto nasce dal direttore Turi che mi propose la possibilità e l’abbiamo sviluppata. Entro un paio di giorni avremo l’ok definitivo. Il si c’è già a grandi linee. Mancano solo dei piccoli dettagli”. Sono queste le parole a Vivicentro.it del consigliere comunale del gruppo consiliare di “Prima Stabia” Massimiliano De Iulio.

a cura di Ciro Novellino

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Roma teme l’escalation della rivolta dei clan a Tripoli

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A Tripoli scoppia la rivolta dei clan e Roma teme l’escalation e si consulta con gli alleati, ma Ue e Usa preferiscono mantenere un profilo basso sulla crisi in atto. L’azione è una sfida all’Italia, sostenitrice del premier Ghwell, che pochi giorni fa aveva riaperto l’ambasciata.

Rivolta a Tripoli, Roma rimane isolata: Europa e Stati Uniti non prendono posizione

Nel Paese si rischia di tornare allo scontro tra clan dopo il tentativo di golpe

ROMA – Parola d’ordine, minimizzare: a Tripoli non è successo niente o forse appena un qualcosina. Fuori dall’ufficialità, invece, la preoccupazione è massima. Sembra essersi innescata una reazione a catena che potrebbe sfociare nel dramma. Il governo italiano esamina attentamente le dinamiche di Tripoli perché un po’ se l’aspettava: a riaprire l’ambasciata, in splendida solitudine, l’Italia ha deciso di esporsi. Mostrare il tricolore, in certi contesti, produce un effetto immediato. Il discorso del ministro Marco Minniti in conferenza stampa, poi, doverosamente amplificato dai media libici, ha fatto il resto. Il messaggio è stato univoco: Roma continua a credere nella scommessa di Al Sarraj. Il guaio è che siamo rimasti soli. E le notizie che filtrano dalla Libia profonda fanno temere il peggio.

Il primo a troncare e sopire è il neoambasciatore Giuseppe Perrone: «Non mi risulta – diceva ieri – alcun golpe in atto. Le sedi istituzionali nelle quali opera il governo di accordo nazionale sotto la guida di Sarraj continuano a lavorare». Frase anodina. Dato che il governo legittimo non è mai riuscito a controllare i tre ministeri contesi, formalmente non ha perduto nulla. Ma è una magra consolazione. È la certificazione, anzi, che la scommessa di Al Sarraj arranca e rischia di finire nel sangue di uno scontro tra clan.

 

Questo arrancare preoccupa il nostro Esecutivo perchè siamo noi italiani i più interessati a una Libia stabilizzata. L’alternativa è un Paese in preda a convulsioni, caos, humus fertile per criminali e jihadisti. Eppure, ieri, quando si sono sparse le prime voci di disordini e forse di un golpe in atto, l’Italia ha provato a chiamare gli alleati per concordare una solenne dichiarazione congiunta della comunità internazionale a favore di Al Sarraj che lo facesse sentire meno solo. Le risposte che abbiamo ricevuto ci hanno gelato. Dagli Stati Uniti, considerando il momento di transizione, ci si attendeva poco. È arrivato di peggio. «I circoli che attorniano Trump – dice una fonte – ci informano che alla nuova Amministrazione non interessa nulla della Libia e che è un problema degli europei. Ossia, a dirla tutta, un problema italiano».

Da Francia Germania e Gran Bretagna pare che sia venuto uguale gelido distacco. Bilanciato invece da un grande interesse, che forse è la novità che ci spaventa di più, della Russia. Putin osserva il caos libico e sta valutando come trarne profitto. Agli occhi dei potentati arabi, peraltro, le maniere brutali dimostrate dai russi in Siria sono piaciute moltissimo.

Alla fine, la dichiarazione congiunta non è arrivata. E l’Italia, con Gentiloni immobilizzato in ospedale, s’è resa conto che è rimasta da sola a spendersi per quel premier che era stato messo lì dalle Nazioni Unite. Ci stiamo provando. C’è un nostro ospedale militare a Misurata (l’ottima missione Ippocrate, che però è tenuta semisegreta dalla Difesa), è stata riaperta l’ambasciata a Tripoli, Minniti è volato a Tripoli per impostare un nuovo accordo sull’immigrazione clandestina e su tutti i traffici illegali che giusto ieri Angelino Alfano ha illustrato al commissario europeo per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos. Ma finora, tolta Malta, nessuno ha detto una parola a favore.

Si spiegano così anche le uscite contro l’Italia da parte degli antagonisti di questo governo. L’ex premier Ghwell s’è scagliato qualche giorno fa contro l’ospedale militare italiano paragonandolo a una spedizione coloniale. Il generale Haftar ha fatto criticare la missione di Minniti sostenendo che in questo modo ha deciso di parteggiare. Per dirla con le parole di Ashraf Tulty, portavoce di Al Sarraj, «stanno cercando di seminare il caos». Sembra vicina una prova di forza su chi conta per davvero.

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lastampa/Rivolta a Tripoli, Roma rimane isolata: Europa e Stati Uniti non prendono posizione FRANCESCO GRIGNETTI

Ciciretti-Napoli, il Benevento ha già deciso il prezzo

Ciciretti-Napoli, il Benevento ha già deciso il prezzo

Come riporta Il Corriere dello Sport continua il pressing del Napoli su Ciciretti del Benevento. Il club sannita avrebbe però fissato il prezzo per il talento scuola Roma. Il patron Vigorito vorrebbe complessivamente 5 milioni (2.5 cash e l’altra metà legata a bonus): “Amato Ciciretti vale oro colato. Almeno per il Benevento del presidente della Strega Oreste Vigorito, il facoltoso magnate dell’eolico che, dopo aver tanto investito nel calcio, finalmente inizia ad avere la possibilità di qualche ritorno. Per cedere il suo gioiellino il club sannita avrebbe chiesto 2,5 milioni di euro e altri 2,5 di bonus, ma anche ieri la società non ha confermato queste cifre, negando che si sia arrivati così avanti nella trattativa alla quale, tuttavia, non si opporrebbe. Ciciretti è stato attenzionato da tempo non solo dal Napoli: il ds partenopeo Cristiano Giuntoli lo ha fatto seguire ed è andato a vederlo anche da vicino insieme con altri talenti giallorossi, come il portiere Alessio Cragno e l’esterno basso Lorenzo Venuti”.

Il Mattino – L’indagine della Procura: dietro la vendita dei biglietti c’è l’ombra della camorra

 L’indagine della Procura: dietro la vendita dei biglietti c’è l’ombra della camorra

L’allarme era gia’ scattato nei giorni scorsi, ma adesso prende forza. La Procura di Napoli ha aperto un’indagine sui biglietti per la sfida Champions contro il Real Madrid in programma il 7 marzo al San Paolo e spunta l’ombra lunga della camorra, secondo quanto riporta l’edizione odierna de Il Mattino: “La criminalita’ organizzata sarebbe dietro alla rete di bagarini che sono riusciti a impossessarsi di un altissimo numero di tagliandi, che ogni giorno si trasformano in oro, visti i sovrapprezzi di offerta. Dietro le «paranze» del bagarinaggio cittadino c’e’ sempre stato un gruppo mafioso di riferimento. Non esiste il fenomeno dei «cani sciolti»: e per permettersi di maneggiare i biglietti d’ingresso allo stadio bisogna comunque corrispondere una quota al clan”. 

La rivolta dei clan a Tripoli guidati dall’ex premier Ghwell

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A Tripoli scoppia la rivolta con i clan guidati dall’ex premier Ghwell che attaccano i principali ministeri e assediano il governo del premier Sarraj. L’azione è una sfida all’Italia, sostenitrice del premier, che pochi giorni fa aveva riaperto l’ambasciata. Roma teme l’escalation e si consulta con gli alleati, ma Ue e Usa preferiscono mantenere un profilo basso sulla crisi in atto.

Milizie all’assalto di Sarraj: attacco ai ministeri di Tripoli

Sfida all’Italia: il blitz dell’ex premier Ghwell dopo l’apertura dell’ambasciata

Un assalto al governo di Fayez al-Sarraj e una sfida aperta all’Italia. L’ex premier libico Khalifa al-Ghwell cerca di prendere il controllo dei ministeri in una Tripoli al buio e sempre più nel caos. Ha dalla sua parte milizie islamiche protagoniste della rivoluzione contro Gheddafi e l’appoggio di potenze straniere, come il Qatar, da sempre mentore dei Fratelli musulmani.

Ed è riuscito a portare nel suo campo anche importanti tribù della Tripolitania, scontente di un esecutivo voluto dall’Onu e dall’Occidente ma che non è riuscito a imporsi sul terreno.

Per l’Italia è una doccia fredda. L’ambasciata è stata riaperta tre giorni fa, il tricolore issato di nuovo nella capitale. A qualcuno ha dato fastidio e i giochi si sono riaperti per Ghwell. L’ex premier ha guidato la Libia occidentale fra il 2015 e il 2016, con un governo a forte componente islamica. È stato costretto a lasciare la capitale lo scorso maggio, dopo l’insediamento di Al-Sarraj. Non si è dato per vinto e già quest’estate è riapparso in città. Il 15 ottobre ha lanciato un tentativo di golpe, abortito. Ora è tornato alla carica, proprio alla vigilia di un importante accordo che dovrebbe frenare il flusso di migranti dalla coste libiche verso quelle italiane.

Ghwell è sotto sanzioni internazionali e in teoria rischia l’arresto. Ma da mesi risiede, libero, all’Hotel Rixos e da lì guida una rivolta strisciante. Ieri ha mosso i suoi uomini e si è presentato al ministero della Difesa, 15 chilometri a Sud del centro della capitale. Altri miliziani sono entrati nel ministero della Giustizia e del Lavoro. Non è stata un’azione armata, più un tentativo di cacciare i funzionari e delegittimare Al-Sarraj. In serata però, hanno raccontato testimoni da Tripoli, si sono sentiti scambi di arma da fuoco. E le forze fedeli ad Al-Sarraj avrebbero ripreso il controllo dei dicasteri.

Anche l’ambasciatore italiano Giuseppe Perrone ha ridimensionato la portata dell’attacco. «Non mi risulta alcun golpe in atto» ha precisato. Ma la situazione, ieri a tarda sera, era molto confusa. Ghwell rivendicava il controllo dei ministeri «del Lavoro, dei Martiri e della Difesa». È quella zona, dove c’è anche una base militare occupata dai suoi miliziani, che suscita le maggiori preoccupazioni. Secondo fonti libiche, il generale Paolo Serra, consigliere militare dell’Onu nel Paese, sarebbe stato portato via dal ministero dalle forze governative e condotto alla base di Abu Sitta, dove di solito risiede anche Al-Sarraj.

Il premier legittimo non era in città e Ghwell ne ha approfittato, ha minacciato l’Italia e sostenuto che la liberazione di Sirte dall’Isis «non è merito di Al-Sarraj», ma suo. La capitale del Califfato in Libia è stata riconquistata lo scorso dicembre dalle milizie di Misurata, con l’appoggio anche delle nostre forze speciali. Ghwell, originario di Misurata, ha buoni rapporti con alcuni gruppi in città. E soprattutto l’appoggio, sempre secondo fonti libiche, di un altro misuratino con un ruolo chiave nel controllo militare della capitale, Abdul Rahman al-Swehli.

Al-Swehli guida l’Alto consiglio di Stato, l’ex Parlamento di Tripoli trasformato in una sorta di Senato con poteri consultivi in base alle nuove istituzioni libiche nate dagli accordi di Skhirat. Al-Swehli è figlio di uno dei leader della resistenza anti-italiana degli Anni Venti, è legato agli ambienti vicini ai Fratelli musulmani, filo-turchi e ostili all’Italia. È questo il punto debole di Al-Sarraj. A Tripoli agiscono decine di fazioni armate e la loro lealtà non è mai assicurata. Le interferenze straniere sono potenti. E nelle ultime settimane è cresciuto il malcontento per la scarsità di benzina, la mancanza di gas per il riscaldamento, i tagli all’elettricità. La luce manca fino a 16 ore al giorno, una situazione intollerabile.

Ghwell si è posto come alternativa ad Al-Sarraj anche nella gestione dei servizi di base. Il 5 novembre ha «inaugurato» una centrale elettrica ad Al-Khoms, una città a metà strada fra Tripoli e Misurata sotto la sua influenza. Avrebbe cercato abboccamenti con l’Est del Paese e l’ex «premier di Tobruk», Abdullah al-Thani. E anche il generale Khalifa Hafar, padrone della Cirenaica, sarebbe disposto ad accordi tattici con lui pur di entrare a Tripoli e realizzare il suo sogno di «unificare la Libia», cioè diventare il nuovo raiss. Haftar è appoggiato dal Cairo e da Mosca ed è stato ricevuto tre giorni fa a bordo della portaerei russa Admiral Kuznetsov.