Patrik Schick, attaccante ceco della Sampdoria, sarà uno dei pezzi pregiati del prossimo mercato. Nella giornata di ieri c’è stato un incontro tra il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, il suo braccio destro Antonio Romei e gli agenti del calciatore Pavel Paska e Bruno Satin per porre le basi per un possibile aumento di ingaggio e della clausola rescissoria da 25 a 40 milioni di euro.
La Gazzetta dello Sport scrive: “E’ l’Inter la squadra che per prima ha iniziato a lavorare su Schick, investire subito e a lasciare comunque il ragazzo alla Samp per un’altra stagione. Dalla Juventus fanno sapere di non aver fatto mosse ufficiali. Primi timidi sondaggi, poi, da parte del Napoli. Da non trascurare infine la pista estera, sempre piuttosto insidiosa” come Chelsea, Arsenal, i due club di Manchester e l’Atletico Madrid.
Il terzino sinistro algerino Faouzi Ghoulam può restare a Napoli, secondo quanto riportato da Tuttosport: “Dopo il periodo di “grande freddo”, ora non sembra più tanto sicuro l’addio dell’algerino. Il Napoli sta ricucendo lo strappo, prospettandogli il rinnovo alle cifre chieste in precedenza. Dal futuro di Ghoulam dipende quello di Strinic, convinto di dover lasciare il Napoli se l’algerino continuasse a giocare in azzurro“.
Come riporta Il Corriere dello Sport, quest’anno sarà sulle fasce il punto focale del mercato azzurro. Mattia De Sciglio è il nome caldo, già un anno fa declinò l’invito preferendo una permanenza in rossonero, ma lo vuole anche la Juve come anche Andrea Conti, nel taccuino del Ds ormai da un anno: i rapporti con l’Atalanta favoriscono il dialogo, destinato a riprendere tra un po’. Da una parte poi c’è Ricardo Rodriguez del Wolfsburg, dall’altra Alejandro Grimaldo del Benfica.
Mertens, la moglie non ci crede: “Perchè i napoletani ce l’hanno con me?”
C’e’ chi giura di aver scorto qualcosa di inedito, in questi giorni, nelle pupille di Kat Kkerkhofs. «Perche’ tutti questi insulti sul mio profilo Instragram?», ha chiesto apparentemente stupita agli amici napoletani con cui spesso si accompagna. Secondo quanto riporta Il Mattino: “«Ma mica decido io dove deve giocare», ripete quasi stordita a chi gli chiede del perche’ di queste paturnie nei confronti di Napoli e del Napoli. Ma anche i due avvocati di Bruxelles, Francis Stijn e Laurence Melotte, che si occupano degli interessi del calciatore, nel corso dei due colloqui avuti prima con il ds Giuntoli a Castel Volturno e poi con il patron De Laurentiis nel ventre del San Paolo, hanno messo sul tavolo il jolly dell’imprevedibilita’ legato all’eventuale veto di lady Mertens alla permanenza qui. L’accordo contrattuale c’è, fino al 2021 quando avrà 34 anni e 3,5 mln a stagione con clausola che oscilla tra i 15 e i 18 mln”.
Kat non c’entra niente, la conferma di Mertens a Napoli è solo decisione sua
L’attacante belga del Napoli Dries Mertens pensa al suo futuro professionale e La Gazzetta dello Sport riferisce che “non dipenderà dalla moglie Kat che sarebbe felice se il marito restasse in azzurro ma questa eventualità dipende solo dal progetto tecnico e dall’offerta economica che il club dovrà sottoporre a Mertens“.
La plastica rappresenta il 91% della spazzatura da spiaggia e il 40% di quella che galleggia in mare. A Venezia si contano mille oggetti buttati per chilometro quadrato d’acqua. E il problema riguarda tutto il Mediterraneo, che qualche ricerca ha già ribattezzato «the plastic soup», la «zuppa di plastica». Non c’è da meravigliarsi, scrive Mario Tozzi: ogni anno gettiamo in mare 500 miliardi di sacchetti per la spesa.
Ogni anno buttiamo nel mare 500 miliardi di sacchetti della spesa
Milioni di tonnellate che uccidono tartarughe e pesci. Ora li mangiamo pure noi
Da lontano non le vedi. Ci devi navigare in mezzo per accorgerti che i limiti delle «isola di plastica» non sono ben definiti: miliardi di frammenti sospesi appena sotto il pelo dell’acqua. Una “zuppa” di plastica, non una terraferma. Cinque vortici di dimensioni continentali (meglio che chiamarle isole, visto che risucchiano letteralmente materiali, come in un Wc), uno per ciascun oceano del mondo. E diversi più piccoli, come nel Mediterraneo. Identificati per la prima volta da Charles Moore nel 1997 si stanno ingrandendo anno dopo anno. Calcolando, al massimo, 250 grammi di plastica ogni 100 metri quadri, si arriva all’incredibile cifra (stimata da Moore) di sette miliardi di tonnellate per ciascuno di quei vortici. Sette miliardi di tonnellate di plastica.
Alle nostre latitudini nel Mar Mediterraneo, si calcolano 27 rifiuti galleggianti per chilometro quadro, quasi tutti di plastica. Reti, boe, lenze, cassette e contenitori (attrezzature da pesca), che si frantumano e contaminano tutto: nell’oceano Pacifico, a Kamilo Beach (isole Hawaii), ci sono ormai più frammenti di plastica che granelli di sabbia. Però sono soprattutto sacchetti (shopping bag), di cui se ne fabbricano 500 miliardi all’anno (e pensare che nel 1970 nemmeno esistevano), che costituiscono circa il 40% dei rifiuti marini del Mediterraneo, mangiati dalla tartarughe marine, che li scambiano per meduse, soffocando.
Il mondo moderno produce 14 milioni di penne a sfera al giorno, diversi milioni di accendini usa e getta e svariati miliardi di tappi di bottiglie di plastica. E se c’è una cosa al mondo che mina la catena alimentare ai vertici, quella cosa sono i tappi colorati: circa un trilione all’anno, tutti in indistruttibile polipropilene. Per questo muoiono gli albatri Laygan, convinti di ingollare un gamberetto.
Un nuovo plancton Ogm
Un problema solo per gli animali? Non proprio. Per la grandissima parte la zuppa di plastiche è composta di frammenti minutissimi e sempre più piccoli, tanto che il plancton oceanico è diventato ormai tutt’uno con quei pezzetti. Una chimera genetica gelatinosa e raggrumata (il rapporto è sei parti di plastica per uno di zooplancton). Si tratta soprattutto di polietilene e polipropilene, ma anche di frammenti più pesanti come poliammidi e vernici, oltre a policaprolactone, un polimero considerato biodegradabile. Questa microplastica è costituita da frammenti più piccoli di 2 millimetri che, per quanto non visibili a occhio nudo, sono stati trovati a galleggiare pressoché ovunque nel Mediterraneo, con concentrazioni tra le più alte al mondo.
Nel vortice subtropicale del Pacifico settentrionale, nel 1999, sono stati stimati circa 335.000 frammenti di plastica per chilometro quadro, mentre nel Mediterraneo si parla di una media di circa 1,25 milioni. Nel tratto di mare tra la Toscana e la Corsica è stata rilevata la presenza di circa 10 chilogrammi di microplastiche per chilometro quadro, contro i circa 2 presenti a largo delle coste occidentali della Sardegna e della Sicilia e lungo il tratto nord della costa pugliese (dati Ismar-Cnr).
Nel mezzo dei mari si trova in realtà un enorme monumento alla nostra inefficacia nella raccolta differenziata delle materie plastiche. Ma forse qualcosa di più. Pezzettini minuti di plastica che imitano perfettamente il plancton e danno vita al primo organismo naturale mutato per via artificiale: in appena mezzo secolo di vita, la plastica è diventata essa stessa plancton. E noi ce la mangiamo senza neanche accorgercene.
L’indistruttibile non esiste
Ma come è possibile? Non era indistruttibile la plastica? Non era impossibile che si decomponesse e rilasciasse materiale, insomma, che, alla fine, inquinasse anch’essa? E di chi è la colpa, delle tartarughe che sono troppo stupide e non distinguono un celenterato da un sacchetto per la spesa? L’uomo inventa la plastica, un materiale a contenuto tecnologico incommensurabile rispetto a ognuno dei materiali naturali, e anche a quelli artificiali, fino a quel momento creati. È un materiale agile, che corre, vola e nuota. È straordinariamente resistente, ma ora abbiamo scoperto che si scioglie e si corrode, anche se solo in parte. E ha iniziato a rilasciare sostanze contaminanti a lungo termine. L’espansione delle plastiche negli oceani è inarrestabile. E non dipende dalla nostra scarsa propensione alla raccolta differenziata: realizzare oggetti monodose con la plastica è una crimine che solo il turbocapitalismo poteva inventare. Se fabbrichi armi, non è che poi puoi lamentarti con le persone che le adoperano, quando qualcuno muore.
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Mozziconi di sigarette, bottiglie, contenitori. E plastica a tonnellate: radiografia dell’Adriatico (e dello Ionio) nel primo studio scientifico sulla spazzatura marina, commissionato da sette Paesi costieri.
Adriatico di plastica
I dati di una ricerca internazionale senza precedenti svolta lungo 18 chilometri di costa svelano: sulle spiagge, ogni due passi, s’incontra un rifiuto
TORINO – Mozziconi di sigarette, bottiglie di vetro, contenitori per alimenti. E poi tanta plastica, troppa. Ogni due passi fatti sulla sabbia si trova un rifiuto. A raccontarlo è il primo studio sulla spazzatura marina realizzato da nove enti di ricerca e sette Stati (Italia, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro e Slovenia) affacciati sul mar Adriatico e sullo Ionio. Tra i granuli i residui di plastica rappresentano il 91% dei 70 mila campioni analizzati su un totale di oltre 18 chilometri di coste. Un problema che non riguarda solo i bacini adriatico e ionico, ma tutto il Mediterraneo. Tant’è che in qualche ricerca già si parla di «plastic soup», la «zuppa di plastica».
Tra i tanti, un dato che colpisce del report Marine litter assessment in the Adriatic and Ionian Seas è il numero di cotton fioc: i bastoncini cotonati sono il terzo rifiuto più trovato nei 31 siti costieri studiati. «Un dato che ha impressionato anche noi», ammette il ricercatore dell’Ispra Tomaso Fortibuoni, 37 anni, uno dei due italiani autori della ricerca internazionale finanziata dall’Ue. «Potrebbe essere dovuto alla cattiva abitudine di gettare i bastoncini di plastica negli scarichi domestici. Ma è strano: chi gestisce i depuratori ci ha assicurato che i filtri dovrebbero fermarli», dice lo studioso ora in “prestito” all’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste. «Oppure i cotton fioc potrebbero esseri portati dai fiumi o provenire dagli scarichi delle navi di crociera», scrive su rivista Micron (dell’Arpa Umbria) la studiosa di scienze ambientali Simona Marra, una delle prime ad analizzare le circa 170 pagine del report.
La ricerca è stata organizzata su tre piani (qui sotto rappresentati in 3D). Oltre alla spazzatura sulle spiagge si è presa in considerazione quella sulle superfici acquatiche e, terzo livello, la spazzatura sul fondo del mare. In media su ogni chilometro quadrato di acqua galleggiano 332 rifiuti: per il 40% sono sacchetti e pezzi di plastica; più di uno scarto su dieci (il 12,5%) inoltre è rappresentato da pezzi di contenitori di polistirolo usati per il pesce.
Tra i siti più inquinati il Golfo di Venezia, sia sulla superficie che sui fondali. In questi, nella parte meridionale, si superano anche i 1000 oggetti per chilometro quadrato: il doppio rispetto la media. «L’alta densità è dovuta a diversi fenomeni», spiega Francesca Ronchi, 45 anni, ricercatrice dell’Ispra e altra italiana autrice del report. Dallo studio di Chioggia elenca tre fattori: «La vicinanza con i grandi centri urbani, Venezia appunto, la particolare corrente “anti-oraria” che c’è in questa parte dell’Adriatico e la foce del Po che getta in mare i rifiuti raccolti lungo il suo corso».
«L’Adriatico, come il Mediterraneo, è un mare chiuso con una costa densamente popolata. I costi legati alla plastica e all’inquinamento sono tanti: pensate solo alla pulizia delle spiagge dopo le mareggiate», conclude il ricercatore Fortibuoni. Rischi di cui l’Italia solo negli ultimi anni sembra essersi resa conto. Con lo stesso ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che pochi giorni fa ha definito la spazzatura marina «una delle principali minacce all’ecosistema».
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vivicentro/L’Adriatico, pattumiera a cielo aperto e contenitore di plastica
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La millenaria saggezza cinese, ancora una volta, induce ad usare la ragione e non l’impeto dell’irrazionalità, che potrebbe costare cara a milioni di persone (se non a miliardi..). Il ministro degli Esteri cinese, in una conferenza stampa a Berlino, sottolinea la situazione delicatissima nei rapporti tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti.
Così si è espresso al riguardo Wang Yi: “le armi moderne sono così devastanti che non è possibile rischiare neppure l’1% delle insidie che una guerra comporterebbe, e che per ovvie ragioni causerebbe conseguenze inimmaginabili.”
Il che equivale a dire che il mondo, in questo frangente di aspri affronti tra USA e Corea del Nord, è come se si trovasse sulla bocca di un vulcano pronto ad esplodere. Inevitabilmente un’entrata in guerra degli Stati Uniti, in quell’area rovente del pianeta, non lascerebbe indifferente la Russia e nemmeno la Cina. Ed è per questo che la diplomazia cinese si è messa in moto e lancia moniti pesantissimi, che ci auguriamo siano recepiti in tempo dalle parti in causa.
Che Donald Trump avesse una tempra tutt’altro che ‘arrendevole e accomodante’ nei rapporti diplomatici, già si è capito ultimamente in Siria, ma ora la paura di un conflitto che fin dagli esordi creerebbe precisi schieramenti, è serpeggiante, fortissima.
Siamo messi peggio degli anni ’60, quando Fidel Castro sfidava gli Stati Uniti, e l’Unione Sovietica, in quel pericoloso gioco di equilibri militari, era la faglia opposta, ‘sommersa’, che minacciava urti memorabili?
Certo, se allora ci fosse stato Trump al posto di John Kennedy, le provocazioni non sarebbero scivolate via senza lasciare segni davanti al Mar dei Caraibi.
Se poi si considera che la Corea del Nord è guidata da un uomo affetto da manie di grandezza, e va in estasi davanti agli arsenali nucleari di cui si è dotato, inculcando nella popolazione del paese ideali che vanno oltre la tendenza all’esaltazione, per finire in pericolosi eccessi e devianze politico-militari, allora si capisce la ragione per cui Tramp e Kim Jong-un, non potranno mai trovare un equilibrio degno di un’intesa.
Gli Stati Uniti, forse (si spera), stanno adottando manovre tattiche militari che avrebbero fatto tremare chiunque, ma non Kim Jong-un, che non arretra di un millimetro, e minaccia anzi, con tutta la scelleratezza di cui è capace, che cancellerà gli USA dalla faccia della terra, perché ritiene che il moscerino – evidentemente – possa spostare un elefante.
Ma tant’è: quando manca il senso della realtà, e si cavalca l’utopia come fondamento delle proprie convinzioni, si può finire sul limite di un’erta pericolosissima, qual è la guerra nucleare.
Intanto gli americani hanno installato una piattaforma antimissile nella Corea del Sud: più espliciti di così non potevano essere. Per dirla con un luogo comune, ‘non c’è più sordo di chi non vuol sentire’.
E la Cina tenta come può di placare i venti di guerra che incombono su questo pianeta, già abbastanza devastato da conflitti di ogni genere.
UFFICIALE- Premio “Enzo Bearzot”, trionfa Maurizio Sarri
E’ Maurizio Sarri il vincitore della settima edizione del Premio ‘Enzo Bearzot’, riconoscimento promosso dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc. Il tecnico del Napoli e’ stato scelto dalla giuria, riunitasi stamane presso la sede Nazionale delle Acli a Roma, presieduta dal numero uno della Federcalcio, Carlo Tavecchio. Maurizio Sarri succede nell’albo d’oro del prestigioso premio a Cesare Prandelli, Walter Mazzarri, Vincenzo Montella, Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri e Claudio Ranieri, quest’ultimo vincitore dell’ultima edizione 2016.
Di seguito, la motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare il tecnico toscano: “Dostoevskij ha scritto che la bellezza salvera’ il mondo. Chissa’ se Maurizio Sarri, uomo di buone letture oltre che grande allenatore, si e’ ispirato a questa frase nel corso di una carriera che dai capi di provincia fino alla Champions League ha avuto come comun denominatore il bel gioco sempre praticato dalle sue squadre. Anche Enzo Bearzot, pur non essendo un esteta, mise in campo la Nazionale piu’ spettacolare della storia azzurra, nei mondiali di Argentina del 1978. Quel progetto divento’ vincente quattro anni dopo quando alla bellezza si uni’ anche la praticita’ e la concretezza che portarono al trionfo di Spagna ’82”.
“Con ‘il grande Vecio’, Maurizio Sarri ha in comune anche la capacita’ di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Uomini che per lui hanno dimostrato di dare sempre il massimo, grati a un allenatore che con la sua cultura del lavoro ha sempre esaltato e migliorato le individualita’, inserendole pero’ nel superiore concetto di squadra. Un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio”.
La cerimonia di consegna della settima edizione del Premio ‘Enzo Bearzot’ si svolgera’ al Salone d’Onore del Coni a Roma, martedi’ 30 maggio 2017 alle ore 15 e sara’ ripresa dalle telecamere della Rai (ore 23 Rai Sport HD).
Amichevole, Real Poggio-Juve Stabia: data e ora del match
Amichevole per i 2003 della Real Poggio contro i 2004 della Juve Stabia. Si giocherà giovedi 04 maggio in via T. Aquino 4 Napoli – zona San Pietro a Patierno alle spalle dell’aeroporto di Capodichino. Amichevole ancora sotto età, nello stile stabiese.
Dezi: “Il mio obiettivo è giocare in serie A, sogno Napoli”
Ai microfoni di Radio Crc, è intervenuto Dezi, giocatore che tanto sta facendo bene Perugia, ma di proprietà del Napoli. Ecco quanto dichiarato dal centrocampista: “Speriamo di finire la stagione al meglio e poi vedremo cosa accadrà. Restano 4 partite da giocare e dovremo fare quanti più punti possibili per giocarci i playoff. Il mio obiettivo è giocare in serie A poi non so come andrà a finire quest’anno, ma spero di riuscire ad andarci con il Perugia. Sono concentrato su questo finale di stagione, poi all’anno prossimo ci penserò dopo. Giocare col Napoli sarebbe un sogno, ma ormai sono diversi anni che vado in giro in prestito quindi il primo obiettivo è giocare in serie A e spero di riuscirci già quest’anno. Terminata la stagione tornerò a Napoli perché a Perugia sono solo in prestito. La cosa importante non è dove giocare, ma essere in una squadra che crede in me e quindi avere spazio. Sono migliorato tanto e devo ringraziare il mister per questo. Ghahorè può essere utile al Napoli perché ha qualità e buon fisico e toccherà a lui dimostrarle”.
Amichevole, F.lli Lodi-Juve Stabia: data e ora del match
Gara amichevole importante per i giovanissimi regionali della Juve Stabia. Si giocherà sabato 29 aprile alle ore 17:30 allo stadio Ianniello di Frattamaggiore. Avversario la scuola calcio dei Fratelli Lodi.
Insigne ai tifosi: “Ho realizzato il sogno di una vita, porto Napoli nel mondo”
Lorenzo Insigne, attraverso il profilo Facebook del Napoli, ha risposto alle domande che i tifosi gli hanno posto sui profili social della società azzurra. Ecco quanto dichiarato dall’attaccante partenopeo: “Napoli è stupenda, solo noi sappiamo cosa significa essere napoletani. Io cerco di portare questo anche in nazionale, in tutto il mondo. A Napoli abbiamo tutto, il cibo, il Vesuvio, il mare, cose che ci invidiano tutti, ma si parla solo di cattiverie. Cercherò di portarvi in capo al mondo!”
SUI TIFOSI- “Avete un calore immenso, seguivo il Napoli anche in C, l’affetto che c’è qui non c’è da nessuna parte. Spero che sarete sempre in tanti, solo così possiamo vincere tanti trofei”.
LE TRE PARTITE PIU’ IMPORTANTI-“La finale di Coppa Italia con la Fiorentina con la mia doppietta, l’esordio in A contro il Parma, la terza dico col Real Madrid”.
IL NUMERO 24- “24 è il giorno in cui è nata mia moglie, mi sta portando fortuna e lo porto per continuare a fare bene“.
PIATTO PREFERITO- “Come si mangia qui non si mangia da nessuna parte, dico la margherita con provola e pepe. Il piatto che cucina spesso mia moglie è orecchiete, broccoli e salsiccia, ma non lo sto mangiando più perché seguo una dieta”.
SUI SACRIFICI FATTI- “Tanti, già da piccolo per aiutare la famiglia mi svegliavo presto per andare a lavorare. Questi sacrifici vengono sempre ripagati, ora gioco col Napoli e sono fiero di quello che ho fatto”.
SU MERTENS-“Dai sempre fastidio, come sulle punizioni. Avete visto cosa succede ogni giorno nello spogliatoio? Jorginho, Milik, Mertens, mi fate lavorare?”.
ESORDIO AL SAN PAOLO-“Fu bellissimo, giocare al San Paolo col Napoli è sempre stato un sogno per me che venivo nel settore giovanile, facevo il raccattapalle da piccolo. Spero anche per voi si possa realizzare questo sogno. Sono emozioni uniche”.
IL GOL AL REAL MADRID-“Tante emozioni, non capita tutti i giorni un gol lì, spero che queste emozioni anche uno di voi possa provarle”.
SUI COMPAGNI- “Io scherzo un po’ con tutti, mi trovo bene con tutti, spero che anche per loro sia lo stesso”.
IL SOGNO DA BAMBINO- “Il mio sogno è sempre stato di giocare a calcio, s’è realizzato e sono molto contento”.
CON CHI FAREBBE UN VIAGGIO- “Con tutti, ma in particolare con Sepe, siamo cresciuti insieme nel settore giovanile. C’è amicizia fuori dal campo, andiamo a cena anche con le famiglie, con i bimbi”.
IL GOL PIU’ BELLO- “Il gol più bello credo sia col Borussia Dortmund su punizione, vincemmo, poi i più significativi credo quelli in Coppa Italia in finale”.
CLAUDIA DEMENICA DA PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA – In occasione dei 25 anni di carriera di Francesco Totti, la Nike ha deciso di omaggiarlo con un paio di scarpini creati appositamente per lui (con tanto di nome inciso sul retro). La scarpa a lui dedicata ha la tomaia completamente in oro per omaggiare lo splendore della città eterna e racchiude in sé tutti gli elementi che contano nella sua vita. La scritta ‘TOTTI’ dietro il tallone e lo Swoosh sono neri, Il plantare richiama i colori dell’AS Roma con la base rossa e la scritta in oro “Totti X Roma” sopra alla sagoma dello stemma. La “X” ha il doppio significato di “per” e di 10 in numero romano. I lacci sono neri e nella parte finale riportano i colori del Club e la scritta “Totti”L’occasione per sfoggiarli è delle più invitanti: il derby del prossimo 30 aprile.
Il capitano giallorosso ha preso parte alla presentazione di questo nuovo prodotto oggi alle 11.30 in Piazza San Lorenzo in Lucina, dove si trova un pop up store Nike appositamente addobbato per l’occasione e si è intrattenuto per alcuni selfie ed autografi con i tifosi in dellirio. “Fosse per me resterei qui tutto il giorno”, si è lasciato scappare il capitano all’entrata dello store. Ecco alcuni dei migliori scatti raccolti da ViViCentro per voi:
Ha poi rilasciato un’intervista al giornalista Mediaset Pierluigi Pardo di cui riportiamo il testuale:
Che effetto va vedere queste scarpe?
“Molto bello”
Quando hai capito che eri bravino a calcio?
“Speravo di poter fare quello che ho fatto. Era un sogno che volevo realizzare, poi ho capito che sarebbe stata la mia professione”.
I grandi dello sport hanno un feeling tra di loro?
“C’è reciproco rispetto. Di grandi campioni non ce ne sono tanti”.
Tra chi hai giocato, quello con cui ti sei divertito di più?
“Antonio Cassano. Penso che l’unico errore che ha fatto è che poteva fare 100 volte di più con la Roma”.
Con chi ti sarebbe piaciuto giocare?
“Con Ronaldo il fenomeno”.
Nazionale?
“Mi son divertito con Del Piero, Nesta, Cannavaro, Pirlo, Inzaghi”.
Il rigore di Grosso?
“Speravo non fischiasse all’inizio però quando sei lì punti al massimo traguardo”.
Carbonara o amatriciana?
“Non ci crederai ma nessuno dei due. A me la cucina romana non piace”.
Questi scarpini tuo figlio un giorno sarà degno di indossarli?
“Sicuramente li indosserà, già domenica che ha un torneo in Toscana. Contava i giorni per poterseli mettere”.
Ti piacerebbe diventasse un calciatore?
“È una decisione che spetta a lui. Gli occhi ce l’ho per vedere. Tra 3, 4 anni lo giudicherò a 360°. È una scelta sua che rispetterò però se vedrò che non va glielo dirò”.
Che papà sei?
“Un padre tranquillissimo. Insegno educazione e rispetto. Faccio il padre normale”.
I tuoi idoli nello sport?
“Federer è il tennis. Mi rivedo in lui”.
Cos’è il derby per te?
“Il derby è sempre una gara diversa da tutte le altre. Sul campo cerchi sempre di distruggerla ma massimo rispetto per la Lazio, anche perché poi hai tanti amici dell’altra sponda della capitale. Però in campo dai sempre il 101%”.
Il ritorno del pubblico?
“Per noi è un arma in più”
25 anni di derby?
“Il ricordo più bello è la maglietta 6 unica del 5-1”.
Essere numero 10?
“È un numero importante, un numero che fa la sua figura. Un numero che deve fare la differenza. Un numero non semplice da indossare”
Il colore dorato?
“L’ha voluto la Nike”.
2500 numero, in edizione limitata?
“Sì, io avrò il numero 10”
Ti senti un po’ il Re di Roma?
“No, perché non mi piace giudicarmi, ma essere giudicato”.
Questo è invece il video dell’arrivo del capitano nella piazza romana, sommerso dall’affetto della sua gente:
Under 17, il tabellone completo dei playoff: sarà Juve Stabia-Feralpisalò [GRAFICO]
Il tabellone completo dei playoff degli Under 17 è stato ufficializzato. Si parte con gli ottavi di finale il 7 nella gara di andata e il 14 con quella di ritorno. I quarti di finale si giocheranno il 21 e 28 maggio, la fase finale ci sarà tra il 17 e il 24 giugno. La Juve Stabia affronterà il Feralpisalò prima in casa e poi in trasferta al ritorno. Lato destro del tabellone, nel prossimo turno affronterebbe, in caso di passaggio ai quarti di finale, la vincente tra Lecce e Reggiana. Nella foto allegata il tabellone completo.
“Passivhaus”: il risparmio energetico nella nuova era di costruzioni. L’imprenditore Falamesca ci illustra i vantaggi di un modello di costruzioni alternativo a quello tradizionale
Roma- Nell’era del consumismo spietato, arriva in Italia un brillante progetto, la Passivhaus, improntato al risparmio energetico e al riciclo dei materiali per le costruzioni delle case.
L’innovativo modello, denominato “Passivhaus”, è proposto da un giovane imprenditore romano, Andrea Falamesca, Amministratore Delegato della Great Green Group.
Intervistato in esclusiva da Vivicentro.it, il dottor Falamesca ci spiega i vantaggi di una costruzione alternativa al fatidico vecchio mattone, mettendo in evidenza il risparmio a lungo termine che può realizzare il potenziale investitore.
VIDEO Intervista Andrea Falamesca
Ma andiamo per gradi cercando innanzitutto di capire in che cosa consiste la “Passivhaus”, cioè la Casa Passiva.
Come spiega Andrea Falamesca nell’intervista, si parla di una casa “PASSIVA” quando la somma degli apporti passivi di calore (apporti subìti) dell’irraggiamento solare trasmessi attraverso le finestre ed il calore generato internamente all’edificio dagli elettrodomestici o dagli occupanti stessi, sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda. Perdite che devono essere ridotte quasi a zero attraverso l’abbattimento dei ponti termici. Quando il fabbisogno energetico della casa è molto basso (inferiore a 15 kWh/m² anno) è possibile eliminare gli impianti di riscaldamento convenzionale (caldaie, termosifoni, ecc.). È facile ottenere queste prestazioni energetiche solo attraverso un’oculata progettazione di ogni parte dell’involucro abitativo che si andrà a realizzare.
Vantaggi e svantaggi.
I costi per la costruzione di una Casa Passiva sono più alti se paragonati ai costi per la realizzazione di un normale edificio progettato e costruito con metodologie convenzionali. Questo lieve sbilancio, che molto spesso dipende dalle finiture che si decide di mettere in opera all’interno o all’esterno dell’abitazione e dal massiccio isolamento utilizzato, è compensato dalla notevole riduzione del consumo energetico e alla ridotta manutenzione di cui gli edifici passivi hanno bisogno nel corso degli anni. I vantaggi in termini di consumo energetico sono enormi: una casa passiva consuma il 90% in meno rispetto alle case tradizionali, e circa il 75% in meno rispetto alle nuove case costruite secondo le attuali normative.
Salubrità garantita. Tra i vantaggi si avrà un clima ed un ambiente piacevole: l’involucro “Passivo” garantisce il mantenimento di una temperatura piacevole per i fruitori, ad esempio 22.5°C.
Un progetto improntato anche al riciclo di ciò che si trova in natura. “Dobbiamo cercare di migliorare quello che già esiste, non dobbiamo inventare nulla”, ci spiega il giovane imprenditore. “Tramite lo studio di un involucro modulare (Energy Home), abbiamo iniziato questo progetto di ricerca anche on la collaborazione di numerosi partners commerciali e dell’università”.
Per quanto riguarda gli interni, come potrebbe essere arredata una Passivhaus?
“Abbiamo una visione “minimal” circa gli interni, suggeriamo quindi agli utenti di acquistare il minimo dei mobili, di cose che all’intero di una casa sono necessari, anche per contenere i costi. In ogni caso siamo però in grado di soddisfare le richieste degli utenti che richiedono case molto ricche di mobilio, a secondo del bisogno delle famiglie possiamo presentare un prototipo modulabile sia in metri quadri che per l’arredamento”.
Cosa ti aspetti dalla conclusione di questo progetto?
“Ci aspettiamo di iniziare una nuova era di costruzioni anche qui in Italia (…)e vorremo evitare nuovi luglio 2016, quindi terremoti e crolli vari per le Regioni italiane, in quanto questa casa è totalmente antisismica… e sfatiamo anche un grande arcano: il legno è ignifugo, è uno dei materiali da costruzione più ignifugo!”.
La Great Green Group ha scelto come materiale primario per la realizzazione dell’involucro “Passivo” il legno. Questo perché il legno è un materiale assolutamente sicuro (in quanto antisismico), resiste meglio al fuoco rispetto ad altri involucri, è bio-ecocompatibile e naturale.
Under 15, il tabellone completo dei playoff: sarà Parma-Juve Stabia [GRAFICO]
Il tabellone completo dei playoff degli Under 15 è stato ufficializzato. Si parte con gli ottavi di finale il 7 nella gara di andata e il 14 con quella di ritorno. I quarti di finale si giocheranno il 21 e 28 maggio, la fase finale ci sarà tra il 12 e il 19 giugno. La Juve Stabia affronterà il Parma prima in trasferta e poi in casa al ritorno. Lato sinistro, nel prossimo turno affronterebbe, in caso di passaggio ai quarti di finale, la vincente tra Fondi e Catania. Nella foto allegata il tabellone completo.
Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa il mediano delle vespe Kelvin Matute.
Ecco le sue parole:
“Questa vittoria casalinga ci da tanta fiducia, avevamo paura di pareggiarla dopo il 2-1 ma per fortuna abbiamo portato a casa i tre punti. Vincere davanti ai nostri tifosi ci da entusiasmo in vista dei play off. Non mi interessa il ruolo, sono a disposizione del mister e della squadra e, se vuole, gioco pure in porta. Al primo posto c’è la squadra e c’è la voglia di vincere. Il primo turno play off lo giocheremo in casa e questo sarà importante perché i tifosi possono spingere alla vittoria, sono molto importanti per noi. Akragas? Ogni partita è una finale, e una finale si prepara da sola. A noi servono i tre punti e cercheremo in ogni modo di vincere per agguantare una buona posizione in classifica. La cosa fondamentale, però, è arrivare bene fisicamente e mentalmente ai play off per poi giocarci le nostra chance. La mia stagione? Quando ero fuori dovevo solo accettarlo e lavorare, ora posso dimostrare che in quel momento avrei potuto dare una mano.”
Salvatore Sorrentino
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JUVESTABIA – NEWS
Morero: ”Vittoria che dà morale. Dobbiamo arrivare al massimo ai play off” (VIDEO)
26 aprile 2017
Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa il difensore della Juve Stabia Santiago Morero. Ecco le sue parole:…
Domenica ore 11:00 l’addio al calcio di Mora e Verde
Di Simone Vicidomini
Il Real Forio dopo aver conquistato la salvezza diretta nel campionato di Eccellenza con qualche turno d’anticipo,domenica allo stadio “Salvatore Calise” chiuderà il suo campionato contro il Savoia.I biancoverdi nonostante la salvezza raggiunta,non regaleranno nulla alla squadra oplontina,che in caso di vittoria potrebbe conquistare il secondo posto in classifica in ottica play-off ,solo se l’Afragolese dovesse perdere a San Giorgio. Nel match di domenica mattina in programma alle ore 11:00 ci sarà una giornata di calcio che in molti ricorderanno,per l’addio dei due calciatori Nicola Mora e Franco Verde. Le carriere. Per il capitano dei biancoverdi Nicola Mora si chiude così una grande carriera vissuta anche nel calcio professionistico. Oltre 450 presenze dalla serie A all’Eccellenza: Parma, Napoli, Torino, Piacenza, Bari, Pescara, Foggia, Grosseto, Spezia, Ischia, Arzanese, Frattese, Real Forio. Franco Verde invece, sull’isola ha vestito una sola maglia, quella del Forio,diventando una vera bandiera. Numerose presenze anche fuori dall’isola con Guidonia, L’Aquila (serie C2), Potenza, Isernia, Venafro e Capriati.
L’invito della società biancoverde per questo grande evento. Il Real Forio comunica che, su disposizione del Comitato Regionale, l’ultima gara della stagione con l’Oplonti Savoia sarà giocata domenica mattina alle ore 11. La società coglie l’occasione per invitare tutti i tifosi e gli appassionati di calcio isolano allo stadio “Salvatore Calise” per supportare la squadra in quest’ultima e prestigiosa partita. Per i colori biancoverdi sarà una giornata storica. Infatti, due calciatori importanti quali Nicola Mora e Francesco Verde saluteranno il calcio giocato disputando gli ultimi 90′ ufficiali. Prima della gara con il Savoia sarà consegnato un riconoscimento a due bandiere di questa squadra e di questa società e si spera in una partecipazione di massa non solo del popolo foriano, ma anche di tifosi e appassionati di calcio provenienti dal resto dell’isola. Sarà anche un’occasione per applaudire la squadra che, anche quest’anno, è riuscita a raggiungere con ampio anticipo l’obiettivo stagionale (la salvezza), offrendo spettacolo e bel gioco soprattutto tra le mura amiche; per l’ultima sfida al “Calise” di Forio l’obiettivo è di consolidare il settimo posto. Dopo la gara, chiunque fosse interessato, potrà partecipare al brindisi finale con squadra, staff e società per salutare la stagione calcistica sulla quale ormai è pronto a calare il sipario. Mancano soltanto novanta minuti da giocare per Mora e Verde prima di salutare il calcio,dopo due grandi carriere vissute.
Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa il difensore della Juve Stabia Santiago Morero.
Ecco le sue parole:
“Ci mancava la vittoria in casa, era la nostra forza nel girone d’andata e il nostro cruccio nel girone di ritorno. Siamo felici di essere tornati a vincere davanti ai nostri tifosi. Sono tornato a disposizione del mister e voglio dare una mano alla squadra nei play off, abbiamo voglia di vincere. La vittoria con l’Andria ci dà morale, ora non dobbiamo fermarci e dobbiamo pensare alla gara con l’Akragas. Vogliamo vincere per agganciare il Matera, dobbiamo arrivare belli carichi ai play off e giocarcela fino alla fine. L’Akragas farà la partita della vita per salvarsi ed è giusto così, noi avremo lo stesso atteggiamento perché non possiamo regalare niente a nessuno e dobbiamo conquistare il massimo dei punti nelle ultime due partite. Sarà una gara difficile sicuramente ma non abbiamo alcuna paura. “