12.9 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 5825

La Partita del cuore al Romeo Menti: un evento che va oltre gli “intoppi”

0

Il Romeo Menti di Castellammare di Stabia stamattina ha ospitato la partita del cuore organizzata dall’Associazione infermieristica attori per amore.  Un evento che ha rappresentato un punto fondamentale nell’ambito dell’iniziativa “Abbi fegato…dona”, cominciata il 6 dicembre scorso e che si concluderà il prossimo 6 maggio con uno spettacolo teatrale al Supercinema.

Nelle vesti di presentatore e coordinatore dell’evento il carismatico Francesco Cervino, in arte Ciccio C’è, affiancato dalla showgirl di Torre del Greco Alessia Estetica, nonché Miss attori per amori.

Prima del calcio d’inizio, la sfilata delle incantevoli miss invitate al Menti e l’esibizione delle giovani ballerine della scuola di danza Dirty Dancing di Pompei.

Dopo lo show la parola passa a Vincenzo Passaro, fautore dell’evento e tra i fondatori dell’Associazione attori per amore, il quale sottolinea lo scopo della partita del cuore: “Trasmettere valori di solidarietà e di vicinanza verso chi soffre”.

Un minuto di silenzio in ricordo di Giorgio Ricci, medico e membro dell’associazione recentemente scomparso, e poi la presentazione delle quattro squadre: la rappresentativa della Polizia Stradale sezione di Angri, la rappresentativa del Forum dei Giovani di Castellammare, la rappresentativa dell’Amministrazione del Comune di Castellammare e la stessa Associazione attori per amore. Il match poi comincia.

La tribuna del Menti, gremita di studenti di varie scuole, anima lo stadio con un tifo caloroso.

Presenti all’evento anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo, la dotteressa Armero, assessore alla scuola, i consiglieri comunale Rosanna Esposito e Ungaro, che hanno espresso il loro favore e ammirazione verso l’Iniziativa “Abbi fegato…dona”, motivandone le ragioni.

Il ricavato delle varie manifestazioni promosse dall’Associazione sarà devoluto al reparto di epatologia di Gragnano, diretto dal dottor Carmine Coppola, il quale si è detto commosso per questa decisione.

Il dottor Trattelli, medico legale dell’Inps, ha tenuto a ricordare Giorgio Ricci, suo intimo amico, così come hanno fatto tutti i presenti all’evento. La moglie, Anna Scafarto, medico anche lei, ha ricordato suo marito ai nostri microfoni.

La partita del cuore finisce, a vincere è  la rappresentativa della Polizia Stradale di Angri, premiata con il primo premio “Giorgio Ricci”. È stato il piccolo Mario, suo figlio, a consegnare la coppa.

Una manifestazione ben riuscita, nonostante degli episodi per nulla attinenti al clima dell’evento (una lite tra un consigliere stabiese e l’ex sindaco di Casola, ma che comunque non ha avuto ripercussioni sull’evento). E come ha concluso  Vincenzo Passaro “basta una stretta di mano e ogni incomprensione passa”

Partita del cuore

copyright-vivicentro

 

 

 

 

 

Antivigilia derby, Dzeko:”Avrei voluto giocare con Totti 5-6 anni fa”. Strootman:”Stiamo parlando di rinnovo”

NOTIZIE AS ROMA – “Non sono più un ragazzino e non posso correre come dieci anni fa, quando avevo 21 anni. Sono più anziano, ma molto più intelligente, perché ho più gare alle spalle. Su alcune palle, prima, mi sarei buttato come un pazzo, ma ora no, perché rischierei l’infortunio. Quando sei ragazzo non ci pensi, ti butti e basta. Quando hai più esperienza devi giocare con la testa”. Parola del capocannoniere della Roma e del campionato Edin Dzeko, che a due giorni dalla stracittadina, si è raccontato al quotidiano britannico The Indipendent. Su Spalletti aggiunge: “Giochiamo un calcio molto offensivo con grandi giocatori che mi rendono la vita più facileLa squadra gioca per me, ricevo un sacco di assist. Spalletti mi ha dato tanta fiducia. Anche se qualche volta mi ha criticato è perché lui vuole che io faccia ancora meglio. Quando sai di avere la sua fiducia è tutto più facile, lo senti sul campo. E’ difficile quando fai più di 80 punti e non vinci il campionato. Qualche volta può essere frustrante: l’unica cosa che puoi fare è dare il meglio e sperare che la Juventus faccia passi falsi. Non è facile, ma bisogna pensare positivo” e infine su Totti: E’ un peccato che abbia 40 anni. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui 5-6 anni fa: sono sicuro che avrei fatto ancora più gol di quanti ne abbia segnati oggi. La sua abilità nel vedere e capire l’attaccante, nell’effettuare quei passaggi.. è come un regalo per ogni attaccante. E’ un privilegio giocare con lui“.” Immaginatevi quanti gol avrei fatto se avessi giocato sempre dall’inizio. Ma ero in una squadra con calciatori di livello mondiale, non era facile conservare un posto da titolare, è qualcosa che capisco ma avrei potuto giocare di più. Conservo comunque buoni ricordi di quell’esperienza, ma poteva andare meglio”, dice riferendosi alle annate trascorse al Manchester City. “Segnai 4 gol al Tottenham, vincemmo 5-1 ma nella partita successiva rimasi in panchina e giocò Agüero, che segnò 3 gol. Penso che Mancini mi volesse solo far riposare, ma a volte devi solo lasciare che i calciatori giochino. A volte mi metteva in panchina anche se stavo facendo bene, era frustrante”. ù

Anche Kevin Strootman ha parlato quest’oggi. In particolare, il centrocampista olandese ha rilasciato un’intervista a Sky Sport di cui riportiamo il testuale:

Ogni allenatore e compagno di squadra stravede per te, perché?
Non lo so, dovrei chiederlo io a voi… Do sempre il 100% in campo, ma senza i miei compagni non sarei nulla, non sono il giocatore che dribbla tre avversari e va in porta.. Abbiamo bisogno di tutti

Il tuo gol a Pescara, inserimento con i tempi giusti. Qualcosa di istintivo o su cui state lavorando?
No, lavoriamo molto su queste cose, anche Radja è migliorato molto in questo. Da 3-4 partite ho cambiato ruolo, gioco più davanti e devo anche segnare di più. A Pescara, dopo il bell’assist di El Shaarawy, non potevo non segnare.

Il derby d’andata, ti ricordi quel gol?
Non lo dimentico mai, non avevo giocato bene nelle precedenti settimane, non mi sentivo bene in campo e al mio livello ma la squadra mi ha dato fiducia. Non voglio dire che dopo quel gol ho giocato meglio, ma mi ha ato fiducia e motivazione. Abbiamo vinto ed è questo l’importante

Dzeko ha messo da parte la reazione avuta con Spalletti?
Ne hanno parlato ed Edin ha chiesto scusa, sono cose che succedono. Il mister pensa alla prossima partita, l’ha tolto perché ci sono solo lui e Totti come attaccanti. Magari segnerà nel derby…

Il tuo contratto?
Ne stiamo parlando, ora è arrivato un nuovo ds e penso che ci saranno dei cambiamenti in società. Ma mi trovo bene qui, tutti mi hanno sostenuto quando stavo male e dopo l’infortunio, dai compagni di squadra alla dirigenza. Per parlare di un contratto di cinque anni tutte le cose devono essere a posto, ma sicuramente il prossimo anno sarò ancora qui..

Spalletti, pensi che resterà?
Ha cambiato la mentalità da quando è qui. Alla Roma abbiamo sempre momenti in cui facciamo bene, tutti ci elogiano e poi perdiamo 2-3 partite: è qualcosa da eliminare. E’ difficile fare questo lavoro in Italia, dove ci sono tante grandi squadre. ma il tecnico sta facendo un bel lavoro e tatticamente è fortissimo. Spero che resti.

Credete ancora ad una possibile rimonta sulla Juve?
La Juve fortissima ma anche il secondo posto davanti al Napoli sarebbe bello, anche loro stanno facendo bene. Dobbiamo pensare a fare il nostro lavoro e alla partita di domenica, che è l’unica cosa che conta.

Tmw – Contatto Milan-Ghoulam, proposto un quinquennale: spuntano le cifre

Novità sul mercato del Milan, raccolte da Tuttomercatoweb.com. Sarebbe andato in scena un contatto per Faouzi Ghoulam, terzino in uscita dal Napoli sul quale balla il caso relativo al rinnovo del contratto. Il Milan preparerebbe per il giocatore un contratto di cinque stagioni da 2 milioni all’anno più premi.

 

Da tuttomercatoweb.com

Reina, il padre: “E’ il numero uno, sarebbe contento anche dell’ arrivo di un nuovo portiere”

Miguel Reina, papà del portiere azzurro Pepe, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli rilasciando alcune dichiarazioni:

“Parlo ogni giorno con lui, è particolarmente allegro ma anche concentrato per il finale di campionato.
Szczesny? Pepe è il numero uno e glielo dice suo padre, a lui piacciono le sfide. Per il futuro potrebbe lasciare a lui in eredità le chiavi della porta del Napoli. Sarebbe contento anche dell’arrivo di un nuovo portiere, gli interessa potenziare l’ organico”.

Sky – Ghoulam profilo giusto per il Milan: oggi primi contatti tra le parti

Closing archiviato, lavori per il nuovo Milan già partiti. Fassone e Mirabelli non perdono tempo e, in vista del prossimo mercato estivo, stanno già muovendo i primi passi. Per quanto riguarda le entrate, i rossoneri hanno individuato già da un po’ di giorni in Ghoulam il profilo giusto per la propria fascia sinistra. Primi contatti avvenuti oggi in un incontro a cui hanno partecipato i dirigenti del Milan e gli agenti del calciatore, durante il quale le parti hanno provato a capire la fattibilità dell’operazione oltre a cercare l’accordo sull’ingaggio. Lo step successivo sarà ovviamente quello di discutere con il Napoli, club con cui Ghoulam non ha raggiunto ancora l’accordo per il rinnovo del proprio contratto che scade nel 2018. Lo riferisce Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky Sport ed esperto di calciomercato, tramite il proprio sito ufficiale.

 

Da gianlucadimarzio.com

Rai – Napoli su Szczesny, a maggio De Laurentiis incontrerà l’ agente di Reina: i dettagli

Ciro Venerato, giornalista Rai esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc durante Si Gonfia la Rete. Ecco quanto evidenziato:

“Il Napoli sta trattando realmente Szczesny ma non è l’ unico club interessato. Nello stesso momento va intavolato un discorso con Reina. Il suo procuratore è atteso alla Filmauro per fine maggio, ci sarà un incontro con De Laurentiis. Credo che il Napoli voglia confermarlo anche la prossima stagione rispettando il contratto che scadrà nel 2018.
Non so se Quillon chiederà il prolungamento del contratto. Se il Napoli dovesse avere un buon portiere tra le mani, potrebbe anche lasciare andare lo spagnolo. I rapporti tra la società e l’ entourage del giocatore sono ottimi, si lavorerà con tranquillità”.

Szczesny, l’agente: “Diversi club lo seguono. Napoli? Sarebbe una buona destinazione”

Jonathan Barnett, rappresentante della Stellar Football che cura gli interessi di Wojciech Szczesny, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Futuro? A fine stagione rientrerà all’ Arsenal, decideremo insieme al club e all’ allenatore. Diversi club hanno chiesto informazioni, Napoli potrebbe essere una buona destinazione. Parliamo di un’ ottima squadra”.

Kiss Kiss – Rinnovo Mertens, fumata bianca in arrivo nei prossimi giorni

Diego De Luca è intervenuto nel corso di ‘Radio Gol’, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli, rilasciando alcune dichiarazioni:

“Per il rinnovo di Dries Mertens sono stati fatti enormi passi avanti. Ieri c’è stato un contatto tra Giuntoli e l’ entourage dell’ attaccante. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare la fumata bianca”.

Migranti, caso del procuratore di Catania finisce al Csm: cosa sappiamo sulla polemica

0

Migranti e Ong, cosa sappiamo sulla polemica innescata dal procuratore di Catania e che ora finisce al Csm

L’ultimo capitolo vede protagonista il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che ha scelto il programma Agorà su Raitre per ribadire il sospetto che le “alcune Organizzazioni non governative sono finanziate dagli scafisti”. Un sospetto nato a causa dell’alto costo sostenuto dalle Ong per affittare le navi e che, per Zuccaro, non sarebbero sostenibili con i soli contributi volontari. Non solo: secondo il magistrato “la finalità potrebbe essere quella di destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi”.

“Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della Prima Commissione, Giuseppe Fanfani – afferma il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini – sottoporrò il caso all’esame del Comitato di Presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio” e, sempre nel merito, il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini afferma: “Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della I Commissione, Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all’esame del comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio, fermo restando che, come è noto, spetta al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione di valutare se esistono o meno i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare”.

LEGGI ANCHE: La verità sulle ONG è nell’interesse nazionale

Sulla vicenda è nuovamente intervenuto anche l deputato del M5S Luigi Di Maio che, a margine di un convegno alla Camera, ha sottolineato: “Le dichiarazioni del procuratore Zuccaro lanciano un allarme gravissimo. Il procuratore ha detto di avere la certezza del rapporto tra scafisti e alcune Ong ma di non poterle utilizzare come prove” ed ha aggiunto: “Il M5S farà una proposta per modificare le leggi, affinché la procura di Catania possa utilizzare le intercettazioni come prove per un processo e fare chiarezza una volta per tutte sui rapporti tra scafisti, organizzazioni criminali libiche e alcune Ong o se, addirittura, come diceva ieri il procuratore di Catania, ci siano gli scafisti che finanziano direttamente alcune Ong”. A concludere, comunque, Di Maio ci tiene ad affermare: “Questo non significa certo che tutte le Ong sono coinvolte, Ong come Save the Children e Medici senza Frontiere potrebbero darci una mano loro stesse a fare chiarezza”.

Come nasce l’inchiesta di Catania e quali sono le Ong indagate

L’ipotesi di un coinvolgimento delle Ong nell’aumento degli sbarchi è arrivata dall’esterno, dal Financial Times, per la precisione. Il 15 dicembre scorso il quotidiano britannico pubblica un  articolo denuncia citando fonti confidenziali. Il 27 gennaio, ricostrusce La Stampa, sulla questione torna anche il tedesco Die Welt con un’intervista al capo dell’agenzia europea Frontex, Fabbrice Leggeri, “che chiede la revisione delle operazioni di salvataggio in mare e accusa le Ong di non collaborare efficacemente con gli organi di sicurezza nella lotta contro il mercato dei migranti”. Un mese dopo Zuccaro annuncia l’apertura di un’indagine conoscitiva su nove Ong:

  1. Save the Children
  2. Medici senza Frontiere
  3. Sos Mediterraneé
  4. Proactiva Open Arms
  5. Sea Watch Foundation
  6. Life Boat
  7. Sea-eye
  8. Jugend Rettet
  9. Moas

Cosa hanno in mano gli inquirenti

Per ora, ricorda la Repubblica, non esiste alcuna prova utilizzabile. “Gli inquirenti avrebbero notizia però di alcune intercettazioni di conversazioni in radio, in arabo, tra persone che stanno a terra in Libia e annunciano l’imminente partenza di gommoni a persone a bordo di navi che si dicono pronte a recuperarle. E testimonianze di migranti che dicono di aver ricevuto prima di partire il numero di telefono delle Ong da chiamare per sollecitare il soccorso”

Gli sbarchi in numeri

Da 1 gennaio  al 27 marzo di quest’anno sono sbarcati sulle coste italiane 21.939 persone contro le 14.505 dello scorso anno, il 51% in più. Secondo un’analisi del Corriere della Sera, dei migranti arrivati nel 2017, quasi tutti sono stati prelevati in mare, con 198 interventi di Search and Rescue, ricerca e salvataggio; più di un terzo di queste operazioni, settanta, sono state effettuate con quattro navi noleggiate da Ong straniere: poche rispetto alle 14 che nel 2016 hanno perlustrato le stesse acque caricando in totale 45.097 migranti. Ma è possibile che la minore presenza sia dovuta al temporaneo rimessaggio per la manutenzione delle altre unità, necessaria dopo tanti mesi di navigazione”. Quelli snocciolati dal Corriere, sono “i dati più aggiornati che certificano un sempre maggiore ruolo delle Ong nelle operazioni di recupero che mediamente  avvengono a distanza dalle coste libiche, tra le 16 e le 23 miglia, ma a volte anche più vicine al continente africano”.

vivicentro/agi/askanews

Koulibaly: “A Napoli sono molto contento, speriamo di poter vincere a breve. Su Sarri…”

Kalidou Koulibaly ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale della società partenopea:

“Peccato aver perso punti che erano importanti per noi ma sapevamo che era difficile contro il Sassuolo. Sappiamo che abbiamo preso qualche gol in più rispetto all’ anno scorso, se avessimo preso meno gol saremo più su in classifica. Ho fiducia per l’attacco, siamo noi che dobbiamo prendere meno gol”.

Secondo posto?Vogliamo vincere tutte e cinque le partite, per noi è importante avere la fiducia. Crediamo nel secondo posto che vorrebbe dire essere sicuramente in Champions”.

Sull’ Inter: “Sarà una partita difficile, sappiamo che è una squadra forte. Loro vogliono vincere ma noi abbiamo bisogno di punti. Siamo pronti, vogliamo fare una bella partita”.

Su Icardi: “E’ un attaccante importante, ha sempre fatto gol. Loro avanti possono fare bene in ogni momento, noi dovremo farci tenere pronti ”.

Su Sarri:Bellissimo lavorare con lui. Ho molto piacere a giocare in questa squadra, facciamo un calcio bellissimo. A Napoli sono molto contento, si vede perché sono sempre il primo a festeggiare. Mio figlio viene spesso allo stadio, vederlo esultare mi fa tanto piacere”.

Vincere qui sarebbe fantastico? “Speriamo di poter vincere nel più breve tempo possibile.Tutti aspettano da molti anni, sarebbe fantastico regalare questa gioia ai nostri tifosi. A Sassuolo è stato davvero bellissimo vedere mezzo stadio azzurro”.

Su Keita: “E’ un ottimo calciatore, in nazionale lui mi ha chiesto di Napoli e della Lazio. Abbiamo parlato di Napoli, ma sono cose che si dicono tra calciatori”.

Alitalia, due le opzioni sul tavolo del commissariamento: ed il ponte dei 400mln potrebbe essere insufficiente

0

Potrebbero non bastare per i prossimi sei mesi i 400 milioni di prestito ponte ad Alitalia per evitare lo stop dei voli. Le opzioni che si aprono per l’azienda sono due e passano entrambe per il commissariamento.  Da un lato il taglio di circa 6 mila lavoratori e il tentativo di vendere a un acquirente estero. Dall’altro la riapertura di una trattativa tra l’azienda in commissariamento e i sindacati per arrivare a un accordo sul taglio al costo del lavoro.

Alitalia, ora non basta più il prestito ponte di 400 milioni

L’intervento di Stato legato alla vendita. Lufthansa prende tempo, Fs si sfila. Ma il governo punta a riaprire la trattativa tra l’azienda e i sindacati

ROMA – Potrebbero non bastare per i prossimi sei mesi i 400 milioni di prestito ponte ad Alitalia per evitare lo stop dei voli. L’intervento dello Stato a condizioni di mercato è stato messo in campo «a condizione che si faccia un lavoro di vendita», ha detto il ministro Carlo Calenda, che ha comunque escluso un ulteriore impegno pubblico. Il problema però a cui vanno incontro i tre commissari che verranno nominati dal governo è che dovranno preparare un nuovo piano industriale per la compagnia in meno tempo di quanto non abbiano fatto i precedenti manager e con molti meno soldi, che non sarebbero sufficienti. La strada per trovare una soluzione per Alitalia è sempre più stretta, mentre l’acquirente più papabile, Lufthansa, smentisce l’ipotesi di un suo interessamento.

Nei corridoi di Fiumicino non hanno però sorpreso più di tanto le parole della compagnia tedesca. Chi sta seguendo da dentro la partita sa che l’azienda è una società quotata e non può certo scoprire le carte quando il terreno è ancora minato e quando non è chiara la strada che verrà intrapresa. I contatti tra le due compagnie ci sono stati, spiegano alcune fonti, e l’interesse di Lufthansa per il vettore italiano potrebbe essere congelato, in attesa che tra qualche mese la situazione diventi più chiara e soprattutto l’acquisto più conveniente. Invece le Ferrovie dello Stato sembrano sfilarsi con più decisione assicurando che «in questo momento l’argomento Alitalia non è di interesse e la società non è stata contattata da nessuno».

Ieri intanto sono stati avviati una serie di passaggi in vista dell’assemblea dei soci Alitalia in programma il 2 maggio per deliberare l’avvio dell’amministrazione straordinaria. Il ministro Pier Carlo Padoan ha assicurato che i commissari (è quasi certo il nome di Luigi Gubitosi) saranno nominati «con la massima tempestività». Sono due le opzioni che ora si aprono per Alitalia e passano entrambe per il commissariamento. Da un lato l’ipotesi è quella di una gestione «lacrime e sangue» con il taglio di circa 6 mila lavoratori, la metà degli attuali dipendenti, e il tentativo di vendere una compagnia ridimensionata a un acquirente estero, come Lufthansa, che ha uno stretto legame commerciale con Etihad, l’azionista di peso di Alitalia. In mancanza dell’interesse di un terzo, la soluzione (che il governo vuole evitare) è la liquidazione e la svendita pezzo per pezzo della compagnia. L’altra strada è invece la riapertura di una trattativa tra l’azienda in commissariamento e i sindacati per arrivare a un accordo sul taglio al costo del lavoro più soft di quello bocciato al referendum, ipotesi che vedrebbe in campo ancora Intesa SanPaolo a fare da banca di sistema. Ma anche qui servirebbe un partner industriale. L’amministratore delegato di Intesa, Carlo Messina, ha detto che «non esiste un piano B portato avanti da Intesa», ma «qualunque soluzione possa garantire la continuità aziendale di Alitalia e quindi possa salvaguardare i posti di lavoro sarebbe da percorrere».

Di sicuro non ci sarà un coinvolgimento delle Ferrovie né della Cassa depositi e prestiti. Da Abu Dhabi intanto trapela irritazione per le critiche ricevute negli ultimi giorni dal governo. Il ministro Delrio ha però spiegato oggi che Etihad non ha deluso con l’operazione Alitalia, anzi «dobbiamo ringraziare gli azionisti emiratini perché hanno investito e mantenuto fede ai loro impegni».

vivicentro.it/economia
vivicentro/Alitalia, due le opzioni sul tavolo del commissariamento
lastampa/Alitalia, ora non basta più il prestito ponte di 400 milioni NICOLA LILLO

I due Papi contro gli estremismi: Papa Francesco e il Papa copto Tawadros

0

Oggi, a tre settimane dalle stragi nelle chiese copte, Papa Francesco arriva in Egitto con la missione di rilanciare il dialogo con l’Islam e dire no al terrorismo. Durante la visita incontrerà l’imam Ahmed al-Tayyeb e Papa Tawadros II, leader della Chiesa copto-ortodossa, che in un’intervista a La Stampa dice: «Per battere gli estremismi bisogna investire nell’istruzione».

L’appello del Papa dei copti: “Patriottismo e uguaglianza contro gli estremismi”

Tawadros II: “Siamo cittadini non una minoranza. Investire nell’educazione per battere il terrorismo”

ALESSANDRIA D’EGITTO – Alessandria d’Egitto. Cittadini, non minoranze. Nazioni, e non sette. Per Papa Tawadros II, patriarca della sede di San Marco, leader della Chiesa copto-ortodossa, è questo l’antidoto a quell’estremismo che ha colpito nella domenica delle Palme due chiese in Egitto. Tawadros incontrerà nelle prossime ore al Cairo, alla Moschea-Università di al-Azhar, prestigiosa istituzione dell’Islam sunnita, Papa Francesco, Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, e il grande imam Ahmed al-Tayyeb, in una riunione senza precedenti nel dialogo tra cristiani e musulmani. Nella sua residenza estiva, a Sud di Alessandria, Papa Tawadros, la barba lunga grigia, l’abito nero ricamato d’oro, accoglie famiglie e fedeli.

Sua Santità, quali sono simbolismo e messaggio di questa riunione di fedi?  

«L’Egitto è descritto nella storia come la Terra della pace, nel periodo faraonico, cristiano, islamico, moderno. Gli egiziani vivono attorno al Nilo, bevono la sua acqua, ne traggono una natura di moderazione. Per questo, l’Egitto sarà molto contento di ospitare il messaggio di pace che accompagna la visita del Papa di Roma».

È una riunione delle religioni contro il terrorismo?  

«Senza dubbio è un messaggio forte, anche se simbolico, perché non si combatte il terrorismo solo con gli incontri, ma con l’attivazione di misure collettive. Il terrorismo è un pericolo per tutti i Paesi».

L’incontro arriva mentre il numero dei cristiani d’Oriente, in fuga dalle violenze jihadiste, diminuisce. Qual è il ruolo della Chiesa copta in questo momento difficile?  

«I cristiani torneranno in Medio Oriente quando la situazione si stabilizzerà: l’uomo non può sbarazzarsi della sua nazione. Qui ci sono i nostri monasteri, le nostre chiese. Chi lascia questa regione lascia un’eredità grande, perdendo molto. Quello dei copti è un ruolo storico».

A marzo ad al-Azhar Lei ha parlato di responsabilità dei leader religiosi nella lotta all’estremismo, che cosa significa?  

«L’educazione è chiave di qualsiasi trasformazione. Ci sono elementi nei metodi educativi che non aiutano a rafforzare l’idea di cittadinanza e uguaglianza. Purificare il metodo educativo, formare gli insegnanti è il primo passo da fare. Occorre investire su un metodo educativo patriottico, che metta al centro la nazione, non settario».

L’idea di cittadinanza opposta a quella di comunità religiosa è al centro del dibattito in Egitto. Benché inclusa nella Costituzione, le minoranze soffrono. Come renderla effettiva?  

«Da 60 anni i copti sono esclusi a certi livelli dalla partecipazione politica. Dopo le rivoluzioni del 2011 e 2013 abbiamo cercato di affrontare la questione della cittadinanza con la nuova Costituzione. In Parlamento ci sono 39 deputati cristiani (un numero più alto rispetto al passato, ndr). La presenza alle messe di Natale del presidente al-Sisi prova come lo Stato cerchi soluzioni. Ed è passata una legge sulla costruzione di chiese (il permesso di costruirle, estremamente difficile da ottenere, era gestito dallo Stato, ora dai governatorati locali, ndr)».

Tra i copti c’è chi ha criticato la legge come un compromesso debole con il governo.

«Prima non c’era una legge, averne una è già un successo. Per avere una risposta dal governo servivano anche 20 anni. Ora 4 mesi. La pratica mostrerà l’efficacia della legge e se occorre modificarla, non esiterò».

Sono passati sei anni dalla rivoluzione del 2011, qual è il suo bilancio?  

«Si tratta di operazioni di riforma chirurgica sul corpo dell’Egitto. La rivoluzione del 2011 è cominciata bene, dopo tre giorni è stata rubata da altri».

Chi sono gli altri?  

«Le forze dell’Islam politico che hanno voluto governare l’Egitto: gli egiziani amano la religione, ma non vogliono essere governati dalla religione. La rivoluzione del 2013 ha aperto un nuovo periodo».

Non tutti in Egitto concordano nel definire il 2013 una rivoluzione. Attivisti, gruppi per i diritti umani accusano al-Sisi di reprimere il dissenso.  

«È stata una rivoluzione popolare, protetta da un esercito popolare. Chi parla della questione dei diritti umani dall’estero parla di un numero limitato di persone in prigione dopo processi, ma si scorda di menzionare malattie e povertà nel Paese. Inoltre, oggi siamo nel mezzo di una guerra contro il terrorismo, che richiede misure forti per la pace».

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Papa Tawadros II, leader della Chiesa copto-ortodossa: ”Per battere gli estremismi bisogna investire nell’istruzione”
lastampa/L’appello del Papa dei copti: “Patriottismo e uguaglianza contro gli estremismi” ROLLA SCOLARI – ALESSANDRIA D’EGITTO

Giovanissimi regionali, amichevole Real Pimonte-Juve Stabia: data e ora

Giovanissimi regionali, amichevole Real Pimonte-Juve Stabia: data e ora

Giovedi 11 maggio ore 17.00 allo stadio Comunale di Pimonte, categoria giovanissimi regionali 2003, giocheranno in amichevole contro il Real Pimonte.

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:



Domenico Vecchio: “L’Akragas in piena emergenza, pochi calciatori disponibili contro la Juve Stabia”.

L’intervento della collega Domenico Vecchio in esclusiva al Pungiglione Stabiese.

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Domenico Vecchio, Direttore di AgrigentoOggi.it; con lui si è parlato del match di domenica pomeriggio tra la Juve Stabia e l’Akragas.

Direttore, a pochi giorni dal match, che Akragas ci dobbiamo aspettare domenica all’Esseneto?

Probabilmente sarà una Akragas ridimensionata dalla sconfitta di Cosenza, che in questo momento la condanna a dover disputare i playout, dopo che per tanto tempo ha accarezzato l’idea di poter centrare la salvezza diretta. Sappiamo tutti la storia dell’Akragas che dopo la sessione di Gennaio è in disarmo con la cessione dei pezzi migliori. Sembrava avviata a poter evitare l’ultimo posto in classifica e quindi centrare l’obiettivo playout, poi è venuta fuori grande voglia, grande determinazione da parte di questi ragazzi e l’Akragas ha ottenuto risultati importanti,  ed è riuscita per tanto tempo a mantenersi fuori dalla griglia playout. Adesso ci si ritrova dentro e con un calendario che sicuramente la penalizza, perché dovrà affrontare la Juve Stabia domenica in casa, e una vittoria contro la Juve Stabia potrebbe non bastare, poi giocherà a Monopoli l’ultima di campionato e quindi in Puglia dovrà andarsi a giocare la vittoria. In questo momento non è al massimo della condizione dal punto di vista dell’organico, in quanto attualmente l’Akragas può contare solo su 14 calciatori disponibili, e tutto il resto della rosa è formato dai giovani della Berretti. Quando poi devi fare i conti anche con due infortuni ovvero Pezzella e Bramati, i due centrocampisti più importanti della rosa, diventa veramente difficile e l’impresa si fa sempre più ardua, però naturalmente la voglia c’è e la squadra proverà fino in fondo a centrare l’obiettivo salvezza dretta.

Direttore, secondo lei è corretto dire che l’Akragas ha un problema da trasferta, visto che la squadra lontano da Agrigento stenta e non poco?

No, non è corretto, perché l’Akragas ha vinto in trasferta diverse volte in questo campionato. Ricordo su tutte la vittoria di Catania,  poi anche in quel di Taranto che ha rilanciato il campionato dell’Akragas, ridimensionando invece quello dei pugliesi. Ha pareggiato a Messina, e non era facile strappare un pari su un campo ostico, ha ottenuto diversi punti lontano dall’Esseneto, certo probabilmente avrebbe potuto fare di più in casa, soprattutto nelle prime giornate di campionato quando l’Akragas ha regalato punti preziosi, pareggiando diversi scontri diretti, su tutte Vibonese, Melfi e Reggina.

La piazza in questo momento è vicina alla squadra o si è un pò allontanata?

La piazza è molto vicina alla squadra perché hanno capito il grande sforzo che i ragazzi stanno mettendo in atto. Sono molto vicini alla squadra, la sostengono incessantemente, e anche all’indomani della sconfitta di Cosenza, la piazza è rimasta compatta perchè consapevoli che comunque si sta realizzando un’impresa in questo campionato.

Per quanto riguarda il modulo, ci può dare maggiori indicazioni,  contro una Juve Stabia che sta cambiando in continuazione il suo assetto tattico, ci saranno variazioni tattiche anche nell’Akragas?

Con pochi calciatori disponibili, l’Akragas non può adottare varianti. Il modulo sarà il 3-5-2, che ha dato sicuramente equilibrio, che ha consentito a Lello di Napoli di ottenere risultati migliori. Si spera sicuramente di recuperare Pezzella, e chissà, forse anche Bramati. Va sottolineato il lavoro di Di Napoli che è stato davvero importante: allestire una squadra con i resti di ciò che rimaneva non era affatto facile. Ad inizio gennaio avevo anche un pò criticato il tecnico perché, un allenatore che si vede cedere i propri calciatori migliori e che non ha mostrato un minimo di reazione, un pò mi preoccupava. Invece il grande merito di quest’allenatore è che non ha mai cercato alibi, neanche quando ha vinto partite in casa, pur facendo solo due sostituzioni, perché più di due non ne poteva fare. Non ha mai cercato alibi, e ha sempre dato merito dei risultati ottenuti alla sua squadra.

In chiusura, in merito al prossimo campionato, c’è la possibilità di rivedere ancora l’Akragas o davvero la situazione è tragica?

Aspettiamo queste ultime due partite ed eventuali playout, con la speranza di non scomparire dal panorama nazionale. La Lega Pro è un patrimonio talmente importante da tenere stretto prima di tutto dai dirigenti e dalla società, e nessuno vorrà sicuramente rinunciarci.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Berretti, ecco il programma playoff della Juve Stabia: si parte il 6 maggio!

Berretti, ecco il programma playoff della Juve Stabia: si parte il 6 maggio!

Ci siamo, si parte, ecco il tabellone completo che riguarda la Berretti, almeno per quanto concerne il primo turno, quello del gironcino dei playoff. Le Vespette sono inserite nel Girone F: Juve Stabia, Fidelis Andria, Unicusano Fondi. La prima gara si giocherà, come ViViCentro.it vi rivela in anteprima, il 6 maggio in casa contro l’Unicusano Fondi.

Se la Juve Stabia dovesse battere il Fondi nel primo match, allora giocherebbe il 20 maggio contro l’Andria, e la seconda gara sarebbe Fondi-Fidelis Andria. Se, invece, dovesse arrivare una sconfitta o un pari nel primo match per la squadra di Panico, allora ci sarebbe subito la possibilità di rifarsi nella trasferta del secondo turno contro la Fidelis Andria il giorno 13 maggio.

Le diciotto squadre che si sono qualificate ai play-off si giocheranno l’accesso ai quarti di finale, in programma il 27 maggio (andata) e 2 giugno (ritorno).

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:



Juve Stabia, incontro formativo della Libertas Vesuvio Ercolano: a caccia di nuovi talenti

Juve Stabia, incontro formativo della Libertas Vesuvio Ercolano: a caccia di nuovi talenti

Venerdi 05 Maggio ore 15.30 Stadio Solaro ci sarà un incontro formativo con la società Libertas Vesuvio Ercolano dove saranno impegnati gli esordienti. Sarà presente all’evento anche il responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Saby Mainolfi, oltre al direttore Alberico Turi, sempre attento al lavoro del futuro e alla crescita di nuovi piccoli, che si spera possano diventare grandi calciatori. Saby Mainolfi dichiara: “Faccio stancare il direttore, lo mantengo giovane!”

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:



Juve Stabia, incontro formativo della Pro Calcio Luongo: a caccia di nuovi talenti

Juve Stabia, incontro formativo della Pro Calcio Luongo: a caccia di nuovi talenti

Martedi 02 Maggio ore 15.00 ci sarà un incontro formativo della Pro Calcio Luongo, storica societa’ di Agnano. Sarà presente all’evento anche il responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Saby Mainolfi, oltre al direttore Alberico Turi, sempre attento al lavoro del futuro e alla crescita di nuovi piccoli, che si spera possano diventare grandi calciatori. Saby Mainolfi dichiara: “Faccio stancare il direttore, lo mantengo giovane!”

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:



La sfida per cambiare la legge elettorale. Fa capolino il ”Provincellum”

0

Parte la sfida per cambiare la legge elettorale. La proposta del relatore alla Camera, Andrea Mazziotti, somiglia molto al congegno con cui si votava per le Province e per questo è già stata ribattezzata «Provincellum». Renzi, però, non è entusiasta e prepara il suo rientro: sarà lui a trattare con gli altri partiti.

Alleanze e rotture, via alla sfida per cambiare la legge elettorale

Renzi prepara il suo rientro e spiazza: sarà lui a trattare con gli altri partiti

ROMA – Come d’incanto, il nebbione della legge elettorale comincia a diradarsi. E dalla foschia emerge un sistema di cui si vedono i primi contorni. Somiglia molto al congegno con cui votavamo per le Province: tanti collegi con un solo candidato per partito, che venivano assegnati in rapporto ai voti presi da ciascuna forza politica. Questo «Provincellum» (così è stato ribattezzato) sarà quasi certamente la proposta del relatore alla Camera, che è il presidente della Commissione Affari costituzionali Andrea Mazziotti. Verrà lanciata a metà della prossima settimana e diversi partiti si sono già sbilanciati in tal senso, da Mdp alla Lega, da Forza Italia ai centristi (eccezion fatta per Alfano).

Mai più con D’Alema  

Ma la circostanza veramente nuova è che, subito dopo le primarie di domenica, Renzi romperà gli indugi e avanzerà finalmente una sua proposta. Quella di Mazziotti non lo entusiasma perché (spiega l’ex premier da Vespa) il «Provincellum è un sistema che fa finta di avere i collegi, ma poi non si sa se passa il tuo candidato o no, dunque giova a chi non ha un voto e spera di tornare in Parlamento grazie a un colpo di fortuna». Renzi preferirebbe invece un congegno di tipo maggioritario, con collegi piccoli, un premio e niente capilista bloccati. Un sistema che garantisca la governabilità dopo il voto e non lo esponga all’accusa di voler fare «inciuci», ad esempio con Berlusconi.

Le larghe intese forse saranno necessarie, ammette nel «Porta a porta», tuttavia sarebbe meglio evitarle. Gli unici con cui non vorrà mai avere a che fare sono i transfughi, incominciando da Massimo D’Alema: «Lui ha rotto il Pd e ha brindato il giorno del referendum: se ne parli coi militanti delle Feste dell’Unità, questi non li fanno entrare nemmeno nelle cucine». Altra cosa sarebbe un’alleanza con Pisapia, che Renzi non vede male e per la quale il suo competitor Orlando sarebbe pronto a chiedere un referendum tra gli iscritti .

La via più breve per le urne  

Una volta rieletto segretario Pd vedrà subito i gruppi parlamentari dem di Camera e Senato con cui mettere a punto la formula perfetta. Non la trasformerà tuttavia in un totem: anzi, con uno schema di gioco aperto ad altre soluzioni, tenterà di capire se in Parlamento ci sono numeri sufficienti per superare la paralisi. Secondo quanto risulta nella sua cerchia ristretta, Renzi potrebbe prendere l’iniziativa di discutere in prima persona con le delegazioni degli altri partiti. Né si esclude una riedizione aggiornata del summit in diretta streaming con i Cinquestelle, in modo che il chiarimento abbia luogo alla luce del sole.

Così potrà verificare fino a che punto i grillini insistono per ricopiare in Senato il sistema della Camera (il cosiddetto «Legalicum»): nel qual caso Renzi non chiuderebbe affatto la porta. Il suo obiettivo è di dare seguito all’appello lanciato mercoledì dal Presidente della Repubblica, per arrivare con una maggioranza già definita alle votazioni in aula, fissate dal 29 maggio in poi. Nei piani del segretario in pectore, il via libera della Camera sarebbe un eccellente viatico per superare di slancio anche l’ostacolo del Senato. A quel punto, la strada verso le urne sarebbe finalmente sgombra. Che poi Renzi ne voglia davvero approfittare, è tutta un’altra faccenda. Di sicuro, il calendario del prossimo mese è fitto di passaggi politici ad alto rischio, dalla vicenda Alitalia all’avvio delle trattative con l’Europa sulla manovra 2018. Un incidente è sempre dietro l’angolo.

vivicentro.it/politica
vivicentro/La sfida per cambiare la legge elettorale. Fa capolino il ”Provincellum”
lastampa/Alleanze e rotture, via alla sfida per cambiare la legge elettorale CARLO BERTINI, UGO MAGRI

Giuntoli a lavoro, si sfoglia la margherita sugli esterni: spunta un nome nuovo dalla Premier

Giuntoli a lavoro, si sfoglia la margherita sugli esterni: spunta un nome nuovo dalla Premier

La trattativa per il rinnovo di Ghoulam sembra arenata anche se nell’ultimo periodo sembra essere ripartita. Nell’elenco degli esterni, però, resta la folla: da Mario Rui al sogno De Sciglio, con anche il Real Madrid, oltre alla Juventus su di lui, dal costosissimo Grimaldo (il Benfica ha piazzato una clausola da 40 milioni) al gioiellino Conti dell’Atalanta. Senza escludere Antonio Barreca, classe ‘95 del Torino. Secondo Il Mattino, in agenda anche un altro nome da tenere d’occhio: e’ Ben Chilwell, 21enne che gioca nel Leicester.

Cannavaro: “Benitez l’unico che non sono riuscito a convincere!”

Le sue parole

Paolo Cannavaro, difensore del Sassuolo ed ex Napoli, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo alcuni stralci: “Ci ho convissuto per anni con questa etichetta. Fabio è stato uno stimolo da bambino, un macigno e poi la più grande vittoria della mia carriera. Perché quell’etichetta me la sono tolta. Lui era uno dei difensori più forti di tutti i tempi. Io, a Napoli, il fratello di… Quando mi sono affermato a casa, tornando in A, vincendo la Coppa Italia contro la Juve, la più bella soddisfazione, l’etichetta è sparita”.

Da Parma a Napoli. Cos’è Napoli per lei?

“È casa mia, ci andrò a vivere, a Posillipo. Tutto mi riporta a Napoli. Sono tifoso e i miei figli di più, soprattutto Manuel, 15 anni, che come Adrian, 13 anni, gioca nel Sassuolo”.

Se le diciamo Benitez?

“L’unico allenatore che non sono riuscito a convincere. Mi ha dato poche possibilità”.

Se le diciamo Berardi?

“Il futuro del calcio italiano. I grandi li ascolta ed è sempre disposto a migliorare. Mi ricorda Cavani: vuole far gol anche nell’11 contro 0. Se il Sassuolo vuole crescere può tenerlo, ma quest’estate temo che sarà più dura”.

Il giovane che l’ha sorpresa di più?

“Pellegrini, ricorda il primo Hamsik, grande mezzala. Ma cito anche Acerbi, il più forte difensore dopo i tre della Juventus, non sbaglia una partita da due anni”.