14.8 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 5763

Domitia Cup, il 17 giugno il via al torneo

Domitia Cup, il 17 giugno il via al torneo

Organizzato dalla Gp Sport events, sabato 17 giugno si terrà la terza edizione della Domitia Cup, torneo di calcio giovanile riconosciuto dalla FIGC, riservato alle categorie 2006/2007/2010, presso il centro sportivo “Sporting Club Malibù” di Baia Domizia (centro sportivo dotato di N.4 campi di calcetto, N.1 campo di calciotto, piscina, N.2campi di tennis e N.1 campo di basket). Ci saranno 15 società provenienti da tutte le provincie della regione Campania, 30 squadre, per un totale di circa 350 ragazzi. L’obiettivo è di trascorrere una giornata di sport in un centro sportivo immerso nel verde, e soprattutto quello di valorizzare un territorio importante come quello del litorale Domitia. Torneo per grandi e piccoli, animazione, balli latino americani, e gonfiabili. Saranno premiati tutti i ragazzi partecipanti, i migliori calciatori per categoria e soprattutto i migliori FairPlay.

Pescara: la Polizia arresta due rumeni per furto aggravato in concorso

0

Nella mattinata di ieri, in via Fonte Romana a Pescara, gli agenti della Polizia  hanno arrestato due cittadini rumeni, con precedenti in materia di reati contro il patrimonio: C. N., classe ‘71 e M. M., classe ‘85 responsabili di furto aggravato in concorso, commesso in un supermercato di via Punta Penna. I, due, infatti,  avevano asportato ed occultato indosso diversi cosmetici per un valore di circa euro 70 per poi uscire di corsa dal supermercato inseguiti dai dipendenti dell’esercizio; gli stessi chiamavano il “113” e senza mai perdere di vista i malfattori, i quali tentavano di allontanarsi a piedi, indicavano alla pattuglia intervenuta la posizione dei due.

I poliziotti della Volante bloccavano gli stranieri e procedevano all’identificazione rilevando, inoltre, che uno dei due malfattori era altresì sottoposto ad obblighi di dimora e firma.

Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Pescara in attesa del processo per direttissima.

vivicentro.it/sud cronaca

 

Partorisce e occulta il corpo del figlio nel freezer di casa

Partorisce da sola in casa e poi congela il corpicino del figlio nel freezer. È quello che ha fatto M. R., 40enne di Migliarino (Fe).

Il parto le ha causato una forte emorragia, per cui la donna martedì è stata costretta a chiedere aiuto all’ospedale di Ferrara, dove ha riferito di essere caduta 4 giorni prima. Una giustificazione che però non ha convinto i medici, i quali già avevano ipotizzato che potesse trattarsi di un aborto o di un parto prematuro. Poi a causa delle condizioni di salute gravi, M.R. è entrata in coma, ed è stato difficile chiarire subito la vicenda.

La polizia, per due giorni, ha ispezionato la casa della donna, dove vive col marito e altri 6 figli, per ritrovare il neonato, ma le ricerche sono state vane.

Ieri la donna si è risvegliata e ha confessato di aver nascosto il corpicino del bimbo appena nato nel freezer del suo appartamento. Il marito ha dichiarato di essere all’oscuro di tutto, anche che la moglie fosse incinta.

Intanto la procura e la polizia hanno aperto un’inchiesta per far luce sull’accaduto e valutare la posizione della donna e del marito. Il neonato sarà sottoposto all’autopsia per chiarire se è nato vivo o il contrario.

Buon compleanno, Paperino!

0

9 giugno 1934, dalla fantasia di Walt Disney nasceva Paperino

La nascita di Paperino risale al 9 giugno del 1934 con la sua prima apparizione cinematografica nelle vesti di Donald Duck, il cortometraggio d’animazione della serie “Sinfonie allegre” prodotto negli Stati Uniti d’America dalla fantasia di Walter Elias Disney e diretto da Wilfred Jackson, della durata di 8 minuti, dal titolo originale “The wise little hen” (“La gallinella saggia”).

Il film è basato sulla fiaba popolare russa e in particolare sulla versione americana del 1911 illustrata da Jessie Willcox Smith. La prima bozza risale al mese di novembre dell’anno prima.

La gallinella saggia voleva piantare il grano e poi raccoglierlo per dare ai pulcini delle belle torte fragranti da mangiare, ma i due pigroni, il maiale Peter Pig e il papero Donald Duck, si rifiutavano di aiutarla fingendo colossali mal di pancia. Alla fine, i due furbi presentandosi per una fetta di torta, venivano serviti, visti i mal di pancia, con dell’olio di ricino.

Il 16 febbraio 1934 uscì un altro adattamento della fiaba dal titolo “La gallina e il porcellino”.

Chi si è occupato esclusivamente dell’universo di Paperino, l’inventore di Paperopoli e di molti dei suoi abitanti, tra i quali Paperon de’ Paperoni, è Carl Barks, l’uomo dei paperi. Fumettista statunitense, è uno dei più grandi maestri della storia del fumetto e ha influenzato diverse generazioni di artisti ed illustratori, grazie alla sua fervente creatività. Fu tra i primi tre fumettisti ad essere inserito nella Will Eisner Hall of Fame nel 1987, anno della sua fondazione.

Quando preparava le storie di Paperino, si faceva aiutare dalla moglie, Margaret Williams, pittrice, chiamata dagli amici Garé, che gli completava gli sfondi. Se disegnava l’interno del deposito di Zio Paperone raccomandava alla moglie: “Disegna tutte le monete. Sai che si sente derubato se ne dimentichi qualcuna”.

Donald Fauntleroy Duck, semplicemente Paperino, unico personaggio Disney con un secondo nome, è un papero pechino di 83 anni, bianco, becco e piedi arancioni (inizialmente il becco era lungo e le sue mani erano più come piume), con una blusa e un berretto da marinaio (non indossa mai i pantaloni, solo un costume da bagno quando va a nuotare), è un personaggio ad altissima capacità di identificazione perché ha molte sfaccettature.

È sfortunato, ma anche simpatico. Lavativo, ma generoso. Ha un carattere ricco di chiaroscuro, proprio come tutti, nella vita reale. Per qualcuno rappresenta il bambino che si nasconde dietro ognuno di noi, un eterno adolescente, sfortunato e insicuro, alle prese con grandi potenzialità e contraddizioni altrettanto grandi. Ha profondità, nonostante sia un personaggio dei fumetti. Visione del personaggio coerente con il clima da economia di guerra esistente all’epoca.

Lo schema dei rapporti familiari tra Paperino e gli altri parenti di Paperopoli secondo Carl Barks, è il seguente: nato venerdì 13 marzo, così riferisce la sua biografia ufficiale rilasciata nel 1941 (la targa sulla sua macchina è 313, riferita al suo compleanno) da mamma Ortensia de’ Paperoni e da papà Quackmore Duck. Una sorella gemella, Della Duck, madre di Qui, Quo e Qua (Huey, Dewey e Louie) che spesso dovevano sorbirsi i discorsi su quanto era buono Paperino, e una fidanzata, sì anche lui ha una fidanzata, la sua amata Paperina (Daisy Duck). Paperon de’ Paperoni (zio materno), Gastone Paperone (cugino di primo grado), Paperoga (cugino di primo grado), Abner Duck (cugino di primo grado), Sgrizzo Papero (cugino di terzo grado), Nonna Papera (nonna paterna), Humperdink Duck (nonno paterno), Matilda de’ Paperoni (zia materna), Fergus de’ Paperoni (nonno materno), Piumina O’Drake (nonna materna), Clinton Coot (bisnonno paterno), Gertrude Folaga (bisnonna paterna), Cornelius Coot (trisavolo paterno) e infine Ciccio (cugino di terzo grado).

Anche “nemici”, due scoiattolini, Cip e Ciop (Chip & Dale); due creature che sembrano essere molto dolci, ma che a volte rendono la vita di Paperino estremamente difficile. Spesso riescono a superarlo in astuzia, ma qualche volta Paperino li ricambia con altri scherzi.

In Italia appare per la prima volta in un supplemento del settimanale Topolino edito dalla Casa Editrice Nerbini nel 1935 e successivamente, con il passaggio dei diritti alla Mondadori, guadagna una testata propria con il settimanale Paperino nel 1937 edito dalla A.P.I. e inizia ad apparire su tutte le testate Mondadori che pubblicano materiale Disney.

Esistono cinque identità diverse di Paperino: Paolino Paperino (sfortunato), Pikappa (supereroe ipertecnologico) e tre segrete.

Prima identità segreta di Paperino è stata quella di Paperinik. Personaggio dei fumetti nato da un’idea di Elisa Penna e sviluppata dallo sceneggiatore Guido Martina e dal disegnatore Giovan Battista Carpi, apparso per la prima volta nel 1969 su Topolino n°706. Un Paperino non solo scansafatiche ma addirittura dai discutibili principi morali: maltratta i nipotini, inganna e deruba l’amico Archimede Pitagorico e lo zio Paperone facendone incolpare un innocente Gastone.

L’agente segreto della P.I.A. (Paperon Intelligence Agency) Qu-qu 7 (Agente quasi qualificato 7), servizio segreto ideato da Paperon de’ Paperoni a difesa del proprio patrimonio e infine Double Duck, abile agente segreto a servizio di una misteriosa “Agenzia”.

Nel 1999 debutta il personaggio Paperino Paperotto, che non è altro che Paperino da giovane.

Tantissime le edizioni estere e diversi i nomi di Paperino nel mondo. Bottouta in Arabia, Tang Lao Ya in Cina, Aku Ankka in Finlandia, Schnatterich in Germania, Donal Bebek in Indonesia e Donald Dak in Russia.

Paperino è stato doppiato in più di 80 anni solo da due persone: l’attore, doppiatore e cantante statunitense Clerence Charles Nash detto Ducky, dal 1934 al 1983. Dal 1985, dopo la morte di Nash, il testimone passò all’animatore e doppiatore statunitense Tony Anselmo

A Paperino sono stati dedicati videogiochi ed è comparso in oltre 200 produzioni cinematografiche una delle quali, “Der Fuehrer’s Face”, gli permise la vittoria agli Oscar nel 1943 come Miglior Cortometraggio d’animazione, in cui il personaggio di Paperino viene utilizzato dalla propaganda americana durante la 2° Guerra Mondiale contro il regime nazista.

Nel 1944, nella storia “Paperino chimico pazzo”, viene citata una molecola, il Carbene, la cui chimica sarà nota solo negli anni sessanta.

Nel 1958 è apparso dietro ad uno schermo presentando gli Oscar.

Nel 1973 apparve il personaggio “Howard il papero” dell’Universo Marvel e fu accusato di plagio nei confronti di Paperino per via della grande somiglianza tra i due. Alla fine, al personaggio della Marvel, furono aggiunti dei pantaloni.

Il 26 settembre 1995 fu scoperto un asteroide, dagli astronomi italiani Pierangelo Ghezzi e Piero Sicoli, a cui fu dato il nome di “12410 Donald Duck”.

Nel 2004 ha ottenuto una stella nella celebre Walk of Fame di Hollywood, quartiere della città di Los Angeles, nell’anno del suo 70° compleanno.

In occasione del suo 80esimo compleanno il settimanale Topolino pubblicò uno speciale numero da collezione, il n.3054, impreziosito dalla copertina firmata dal maestro Giorgio Cavazzano. Per la prima volta, Topolino cedette il timone del giornale proprio a Paperino, che si improvvisò direttore, occupandosi della rubrica della posta, delle interviste e scrisse perfino l’editoriale.

Carl Barks diceva: “Mi piaceva lavorare con il papero, perché potevo riempirlo di botte, fargli male, farlo cadere da un precipizio. Mi divertivo un sacco con Paperino. Con Topolino sarebbe stato un po’ pericoloso, perché Topolino deve sempre aver ragione. Col papero avevo un personaggio comico e potevo trattarlo male e prendermi gioco di lui.”

Vincenzo Vanacore

Cdm: primo esame per il decreto sul Reddito di inclusione

0

Arriva in Consiglio dei Ministri, per un primo esame, il decreto legislativo che introdurrà in Italia il Reddito di inclusione a sostegno delle famiglie in difficoltà.

IL DECRETO

Il decreto attua la delega approvata a marzo e segue il Memorandum d’intesa firmato ad aprile dal premier Gentiloni. Il reddito di inclusione si rivolge a 400 mila famiglia, pari a circa 1,8 milioni di persone. Le risorse stanziate complessivamente per questo piano sono di 1,18 miliardi per il 2017 e 1,704 miliardi per il 2018. Il Rei (reddito di inclusione) sostituirà l’attuale Sia (Sostegno per l’inclusione attiva).

LA PLATEA

La platea di riferimento è quella delle famiglie con minori, disabili, donne in gravidanza e over 55 disoccupati. Il sussidio dovrebbe arrivare al massimo intorno a 480 euro al mese: 80 euro a componente fino a un massimo di 400 euro, ma sarà esteso fino a 480 euro in caso di madre single con quattro figli a carico. Obiettivo del Rei è anche quello di estendere la durata del sussidio: dai 12 mesi del Sia a 18 mesi, con possibilità di rinnovo.

Il carattere innovativo della misura sta nel fatto che la condizione di bisogno non è identificata solo con il reddito. Il disagio infatti non tocca solo la sfera materiale, ma anche quella sociale. Il rischio di povertà e esclusione sociale –  che investe il 28,7% della popolazione secondo le stime dell’Istat datate 2016 – potrebbe ampliare la platea dei possibili bisognosi di un supporto al reddito.

 

Casamicciola: l’attesa è finita, tutto pronto per l’ Holi Color Party 2.0

Di Simone Vicidomini

Mancano poche ore all’evento organizzato dalla Ellegi Spettacoli e patrocinata dal Comune di Casamicciola Terme. Tutto pronto per la seconda edizione dell’’Holi Party, la festa dei colori,dove l’intera piazza di Casamicciola si colorerà. Un’evento in cui si festeggerà l’ultimo giorno di scuola con la collaborazione da parte di tutti gli istituti scolastici dell’isola d’Ischia. Appuntamento dalle 16:30 presso il Piazzale dell’Ancora. A rendere unico ed inimitabile l’evento ci sarà in consolle: Edo Dj, il giovane rinomato e idolo di tutti i ragazzi delle scuole e non solo…con lui Simone Rossi e VANHAISER. Ad animare la grande festa dei colori ci sarà Vin_Twin, la voce più gettonata delle notti isolane.

 

L’attesa è finita…corri festeggiare con noi l’ultimo giorno di scuola…

 

  • Si consigliano abiti giornalieri non abiti eleganti o da sera le polveri sono atossiche, anallergiche, non contengono metalli pesanti e sono 100% eco friendly. Inoltre entrambe le tipologie di prodotto misurano 52 Micron rendendole sicure anche se inalate.

 

Ufficiale il programma della prossima Tim Cup. Per la Juve Stabia esordio a luglio..

Juve Stabia: il 30 luglio 2017 scatterà la nuova stagione

La Lega Serie A ha provveduto a rendere noto il programma ufficiale della prossima Tim Cup, alias la Coppa Italia; quella della stagione 2017/18. Come da tradizione, a scendere nel primo turno in campo saranno prima le squadre di Lega Pro e Serie D; poi nel secondo turno scenderanno in campo le compagini di Serie B, mentre solo nel terzo turno scatterà la Coppa Italia per le squadre di Serie A.

Soltanto le semifinali si giocheranno in doppia gara; tutti i turni precedenti, ed ovviamente la finale, saranno in gara unica.

Queste le date: il primo turno scatterà domenica 30 luglio 2017; anche la Juve Stabia quindi vedrà cominciare ufficialmente la sua stagione in questa data.

Il secondo turno partirà domenica 6 agosto 2017, seguito immediatamente dal terzo turno, sabato 12 agosto 2017.

Si dovrà invece aspettare mercoledì 29 novembre 2017 per il quarto turno.

Ottavi di finale il 13 dicembre 2017 ed il 20 dicembre 2017; quarti di finale il 27 dicembre 2017 ed il 3 gennaio 2018; le semifinali il 31 gennaio 2018 ed il 28 febbraio 2018; tutte le gare si giocheranno quindi di mercoledì.

La finale si disputerà domenica 27 maggio 2018, con mercoledì 9 maggio 2018 quale data alternativa nel caso una delle finaliste sia impegnata anche nella finale di Champion’s League.

Gli accoppiamenti ed il tabellone saranno resi noti intorno alla metà di luglio.

ESCLUSIVA VIDEO – L’ex Moretti: “Manniello è un vero tifoso: sono convinto di una cosa sul futuro della Juve Stabia”

L’ex Moretti: “Manniello è un vero tifoso: sono convinto di una cosa sul futuro della Juve Stabia”

Allo stadio Pinto di Caserta, in occasione della cerimonia di apertura dell’edizione IX del Memorial ‘Gianni Scalera’, abbiamo raggiunto, in esclusiva, l’ex calciatore della Juve Stabia, Vincenzo Moretti. Queste le sue dichiarazioni alla redazione di ViViCentro.it.

a cura di Ciro Novellino

Addio Conti, il calciatore andrà al Milan

Addio Conti, il calciatore andrà al Milan

Come riporta La Gazzetta dello Sport l’accordo tra il Milan e l’entourage di Andrea Conti sarebbe stato raggiunto nella tarda serata di ieri: “L’incontro nella sede rossonera è durato tre ore, tutto il tempo che merita un difensore goleador. Ieri a Casa Milan è rimasta accesa soltanto una luce, ai piani alti: era la stanza del d.s Massimiliano Mirabelli e a essere illuminato era l’incontro con Mario Giuffredi, procuratore di Andrea Conti. Il giocatore desidera fortemente trasferirsi a San Siro, al di là dell’offerta contrattuale comunque molto vantaggiosa. Nel lungo vertice di ieri il d.s. rossonero ha proposto un quinquennale a due milioni netti a stagione: l’intesa tra Milan e giocatore è ormai cosa fatta”.

Chiriches ha chiesto la cessione, due club turchi su di lui

Chiriches ha chiesto la cessione, due club turchi su di lui

Secondo Tuttosport: Vlad Chiriches ha già fatto sapere di volere cambiare aria al più presto. Pur essendo la seconda scelta con più minuti all’attivo in campionato, il centrale vuole giocare di più e «sentirsi importante». Gli sono arrivate, in questi giorni, offerte allettanti dalla Turchia, da Galatasaray e Antalyaspor, e le sta esaminando con grande interesse. Il ds Cristiano Giuntoli ha chiesto tempo, onde evitare qualche altra partenza a sorpresa e per trovare un’alternativa la rumeno”.

Il Napoli attende offerte per Pavoletti: tre club italiani su di lui, 20 mln la richiesta

Il Napoli attende offerte per Pavoletti: tre club italiani su di lui, 20 mln la richiesta

Mertens centravanti, Milik l’alternativa ed ecco perche’ lo spazio sara’ ridotto per Pavoletti con gli azzurri pronti a prendere in considerazione eventuali offerte che arriveranno a destinazione. Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino: “I primi sondaggi fatti da Genoa, Udinese e soprattutto della Lazio sono trattative ancora in fase embrionale. La valutazione e’ di venti milioni, il club di Lotito non arriverebbe a questa cifra”.

Berenguer-Napoli, a breve si dovrebbe definire l’acquisto

Berenguer-Napoli, a breve si dovrebbe definire l’acquisto

La Gazzetta dello Sport riferisce che a breve potrebbero esserci novità anche per Berenguer dell’Osasuna: “Il Napoli dovrebbe definire a breve anche l’acquisto di Berenguer, l’esterno dell’Osasuna. L’operazione non è stata ancora conclusa per la questione clausola: il club spagnolo l’ha fissata in 9 milioni di euro, mentre Giuntoli sarebbe pronto a chiudere a 6 milioni più una serie di bonus che arriverebbero alla cifra richiesta dal presidente dell’Osasuna. Oltre a Berenguer, Giuntoli sta lavorando anche per Ounas, esterno alto del Bordeaux”.

Berlusconi, Renzi, Grillo e Salvini: impasto impossibile

0

Marcello Sorgi descrive il veleno che inquina le urne, ovvero il rapporto quasi impossibile tra i leader dei quattro partiti che hanno tentato l’impresa: Berlusconi, Renzi, Grillo, Salvini.

Il veleno che inquina le urne

A differenza del Regno Unito, dove Theresa May ha potuto annunciarle il 18 aprile e farle celebrare ieri, dopo soli 50 giorni, in Italia le elezioni anticipate – date per scontate nelle ultime due settimane, grazie all’accordo sulla legge elettorale, e tornate in forse dopo il naufragio dello stesso – non obbediscono a nessuna regola.

LEGGI ANCHE:
Legge elettorale addio, rebus voto per l’Italia
– Matteo Renzi confida a Berlusconi: ”Non riesco a tenere neppure i miei”

Ci si arriva per precipitazione, per non dire per disperazione, e spesso nel peggiore dei modi. Il potere di sciogliere le Camere prima della loro naturale scadenza spetta costituzionalmente al Capo dello Stato, sentiti i presidenti dei due rami del Parlamento, ma la decisione quasi mai è frutto di un accordo; piuttosto di una serie di bombardamenti politici e propagandistici che fanno tremare i Palazzi dalle fondamenta.

Anche l’ultima volta, nel 2008, quando un Mastella furioso per gli esiti di un’inchiesta giudiziaria, che lo aveva colpito insieme alla sua famiglia, affossò il governo Prodi, risultarono vani gli sforzi dell’allora presidente Napolitano per cercare di tenere in vita la legislatura, o almeno avviarla a una conclusione non caotica. Così che la prima domanda da porsi, dopo la rottura del patto a quattro che prevedeva l’introduzione del sistema proporzionale tedesco entro i primi di luglio, lo scioglimento anticipato subito dopo e il successivo voto in autunno, è se questa prospettiva, accelerata e solo apparentemente ordinata, come s’è visto, si sia dissolta insieme all’accordo tra i leader che l’avevano sottoscritto.

Per capirlo, conviene ripartire dalla genesi del patto: che aveva un padre in Berlusconi e nella sua proposta di scambio tra il sistema tedesco e le elezioni a settembre, avanzata il 21 maggio in un’intervista al «Messaggero»; un interlocutore privilegiato in Renzi, interessato soprattutto alla seconda proposta; e due soci meno prevedibili, ma indispensabili, vista la volatilità delle votazioni parlamentari nell’ultima stagione della legislatura, in Beppe Grillo e Matteo Salvini. Sommati, i quattro facevano l’ottanta per cento del Parlamento, una maggioranza a prova di bomba, che pure non ha retto all’assalto dei franchi tiratori.

Al leader Pd, che per venire incontro al Cavaliere aveva dovuto sopportare le accuse dei suoi avversari interni di partito di essersi piegato a un nuovo «patto del Nazareno», faceva gola l’idea di poter tentare, finalmente, dopo le primarie, una rivincita personale nelle urne sulla pesante sconfitta del referendum costituzionale del 4 dicembre. A Grillo il sistema tedesco conveniva: secondo alcune proiezioni, il Movimento 5 stelle avrebbe potuto perfino raddoppiare il numero dei suoi parlamentari. Per Salvini significava mani libere da un ipotetico ritorno alla coalizione di centrodestra, che da tempo gli sta stretta. Ecco perché all’inizio il patto era sembrato di ferro: i quattro firmatari erano riusciti insieme perfino a superare alcuni scogli, come quello, assai delicato, della suddivisione dei seggi tra eletti nei collegi uninominali e eletti nel proporzionale, e avevano fatto marciare spediti i loro parlamentari in commissione alla Camera.

Le prime sorprese sono arrivate mercoledì, con franchi tiratori e assenti che hanno messo a rischio le prime votazioni nell’aula di Montecitorio, e con il ripensamento di Grillo e l’annuncio della nuova consultazione della base 5 stelle attraverso la rete. Poi, ieri mattina, il disastro del voto sull’emendamento Biancofiore, che ha fatto saltare tutto per aria.

Dopo i furori, gli insulti e gli scambi d’accusa dei primi momenti seguiti al risultato distruttivo della votazione, sono in tanti adesso a dire che la frenata di Grillo, con quel che ne è seguito, è dipesa dall’appuntamento elettorale di domenica, in cui tra l’altro si vota a Genova, la città del fondatore del Movimento 5 stelle, e non è detto che i candidati stellati riescano ad entrare in ballottaggio in nessuna delle maggiori città in cui si apriranno i seggi. Per questo occorrerà aspettare lunedì i risultati del primo turno delle amministrative per sapere se la legislatura sia davvero condannata a finire senza una nuova legge elettorale. Ma che le elezioni comunali fossero fissate per l’11 e il 25 giugno si sapeva da tempo: Grillo e i suoi tre soci potevano pensarci, prima di lanciarsi nella loro paradossale avventura.

vivicenro.it/editoriale
vivicentro/Berlusconi, Renzi, Grillo e Salvini: impasto impossibile
lastampa/Il veleno che inquina le urne MARCELLO SORGI

Matteo Renzi confida a Berlusconi: ”Non riesco a tenere neppure i miei”

0

Il leader del Pd, Matteo Renzi, sferza i suoi colonnelli e pensa a un decreto. I dubbi del Quirinale: per tornare al voto serve una legge

E Renzi confessa a Berlusconi: “Non controllo nemmeno i miei”

ROMA – Alla Camera il patatrac si è consumato da pochi minuti. Matteo Renzi, dal suo ufficio al Nazareno, dà ordine di rompere platealmente con i Cinque Stelle e di attribuire loro tutte le colpe, ma il leader del Pd non è per nulla soddisfatto di come siano andate le cose. Non è sicurissimo che il “racconto” della rottura sia così limpido e favorevole al Pd, come avrebbe voluto. E infatti nel “dopo-partita” Renzi è irritatissimo. Con i suoi nemici di sempre, ma anche con i suoi amici del Pd, con i colonnelli che stanno in prima linea, mentre lui, il “Generale”, è costretto a guidare le truppe dalla sua scrivania.

LEGGI ANCHE:
Legge elettorale addio, rebus voto per l’Italia
Berlusconi, Renzi, Grillo e Salvini: impasto impossibile

La confessione  

E in una giornata così in chiaroscuro, l’interlocutore col quale Renzi si ritrova a raccontare i suoi piani e le sue frustrazioni è Silvio Berlusconi, l’unico alleato che in queste ore non lo ha lasciato. I due si parlano per telefono nel primo pomeriggio e al leader di Forza Italia che gli domanda il perché di quella rottura così brusca, Renzi spiega: «Se andavamo sotto sulle preferenze e sul voto disgiunto era peggio. Rischiavamo una brutta figura…». E a Berlusconi che insiste a chiedergli come mai il Pd si sia trovato all’angolo, Renzi dà una risposta sorprendente: «Guarda, che nel mio partito in tanti erano contrari a quel tipo di riforma…». E secondo la narrazione del Cav, indica almeno tre nomi: Matteo Orfini, Ettore Rosato, Lorenzo Guerini. Renzi non li considera suoi nemici, ma pensa che nell’iter della riforma i gruppi parlamentari non siano stati compatti.

Un decreto per votare

A Berlusconi che lo consiglia di procedere con cautela, di provare ad insistere sullo stesso schema di riforma, Renzi replica che, a suo avviso, la via maestra sia quella del voto anticipato, da raggiungere con tutti i mezzi possibili: «Bisogna spiegare al Paese che questo Parlamento non è in grado di fare più nulla» e dunque è ora di scioglierlo. E la legge elettorale? Farla con decreto-legge è la suggestione accarezzata per tutto il giorno da Renzi, che ne ha parlato anche col presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Non ancora, pare, con Mattarella.

Il macigno del Colle  

Tornare alle urne senza uno straccio di legge degna del nome per Mattarella non è possibile. Se lo fosse, avrebbe già dato via libera al voto in febbraio, o in aprile, oppure a giugno, insomma tutte le numerose volte che Renzi ha accarezzato l’idea. Le ragioni del Presidente sono stranote: abbiamo due diversi sistemi, uno per la Camera e l’altro per il Senato, che fanno a pugni tra loro. E ci sono aspetti che, se non verranno chiariti in anticipo dal Parlamento, scateneranno ricorsi davanti al Tar (ad esempio, sulla preferenze di genere). La scorciatoia del decreto viene seccamente esclusa. Anzitutto perché la decretazione è ammessa solo su aspetti tecnici marginalissimi, non per uniformare un intero sistema di voto. Inoltre mancherebbero le ragioni di necessità e urgenza richieste dalla Costituzione. Secondo i giuristi del Colle, un decreto sarebbe ammissibile solo come ultima spiaggia, alla scadenza naturale della legislatura, quando ogni diversa strada fosse davvero preclusa. Oggi invece ci sarebbe ancora la possibilità di scrivere, se non proprio una legge, perlomeno una leggina che metta in sicurezza il sistema e risparmi all’Italia lo spettacolo di una classe politica incapace di garantire perfino questo minimo sindacale.

Pontieri in campo

Tra parentesi, per votare il 24 settembre le Camere andrebbero sciolte non prima di metà luglio (tra i 45 e i 70 giorni in anticipo). Dunque un altro mese di tempo sulla carta ci sarebbe. Ecco spiegato come mai, nonostante gli «strappi» del segretario Pd , il Quirinale rimanga alla finestra e attenda di vedere che cosa accadrà martedì, in Commissione Affari costituzionali alla Camera. Dove i “pontieri” sono al lavoro per smussare i punti di contrasto e arrotondare gli spigoli. Si parla di abbassare le soglie dal 5 al 4 per cento, in modo da rabbonire i centristi di Alfano. O di lanciare un’estrema offerta ai Cinquestelle, con il voto disgiunto che a loro piace tanto. Particolarmente attivi i berlusconiani, con il capogruppo Brunetta che già lavora a una nuova bozza sulla lunghezza d’onda del Colle.

vivicentro.it/politica
vivicentro/Matteo Renzi confida a Berlusconi: ”Non riesco a tenere neppure i miei”
lastampa/E Renzi confessa a Berlusconi: “Non controllo nemmeno i miei” UGO MAGRI E FABIO MARTINI

Ghoulam-Napoli, le commissioni all’agente frenano l’annuncio

Ghoulam-Napoli, le commissioni all’agente frenano l’annuncio

Ghoulam-Napoli, al momento nulla di concreto. L’annuncio del rinnovo non arriva e il calciatore diventa sempre più appetibile sul mercato in virtù del suo contratto in scadenza tra dodici mesi. Secondo la Gazzetta dello Sport l’intoppo tra il calciatore e De Laurentiis sarebbero le commissioni che il Napoli non vorrebbe riconoscere al fratello – agente del calciatore. L’accordo c’è sull’ingaggio ed è di 2 milioni netti fino al 2021.

Suso-Napoli, la settimana prossima la prima offerta ufficiale al Milan

Suso-Napoli, la settimana prossima la prima offerta ufficiale al Milan

La Gazzetta dello Sport rilancia ancora una volta il nome dello spagnolo Suso per il Napoli: “Il profilo è intrigante, risponde alle indicazioni di Maurizio Sarri che vuole un super Napoli per la prossima stagione. Suso è il nome delle ultime ore, l’esterno d’attacco che Cristiano Giuntoli avrebbe individuato per rendere ancora più competitiva quella zona del campo, dove già opera Callejon. Il giocatore del Milan ha tutte le caratteristiche per inserirsi negli schemi del tecnico napoletano, magari partendo da destra per rientrare e calciare col sinistro, il suo piede, o favorire gli inserimenti di Mertens o Milik. Ma Suso sa anche trasformarsi in mezzala, all’occorrenza. Insomma, l’esterno rossonero piace, a Napoli troverebbe il gruppo dei suoi connazionali, gli spagnoli Reina, Albiol e Callejon. L’offerta al Milan potrebbe essere presentata all’inizio della prossima settimana, anche perché sul giocatore s’è fiondata pure la Roma, che ha la necessità si sostituire Salah, probabile partente. La valutazione di Suso si aggira sui 20 milioni di euro, ma se dovesse iniziare a trattare, Giuntoli presenterà la sua offerta, inferiore di 3-4 milioni”.

Reina non ha iscritto i figli a scuola: il preludio all’addio?

Reina non ha iscritto i figli a scuola: il preludio all’addio?

Il ‘caso’ Reina si arricchisce di un nuovo capitolo: infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna de Il Mattino, i cinque i figli del portiere azzurro non sono stati iscritti nella scuola del Vomero dove quasi ogni mattina, fa capolino il numero uno: “Nonostante i termini della domanda siano scaduti da oltre due mesi, non è arrivata alcuna richiesta. Le gemelline piu’ grandi frequentano la quarta elementare, il maschietto la seconda e anche la scuola calcio che fa capo all’istituto. Nessuna prenotazione è stata sottoscritta da papa’ Pepe e mamma Yolanda, insegnanti e compagni di classe si palleggiano il segreto di Pulcinella: ci sono buone possibilita’ di non rivedersi in aula tra qualche mese. Dal cortile della scuola filtra qualche indiscrezione sul futuro del calciatore: l’addio con Napoli si consumera’ soltanto in caso di chiamata dalla Premier League”.

 

Legge elettorale addio, rebus voto per l’Italia

0

L’accordo sulla legge elettorale che, sulla carta, era sostenuto dall’80% dei deputati interessati, sembra finito al tappeto tra errori del tabellone della Camera – acceso nonostante il voto segreto -, emendamenti-sorpresa, franchi tiratori scatenati (59) e accuse reciproche di tradimento.

Il Pd: “La legge elettorale è morta”

La Camera approva un emendamento minore, decisivi i grillini e 59 franchi tiratori. Salta il patto a quattro sul modello tedesco. Il rebus delle elezioni anticipate

ROMA – Game over. L’accordone sulla legge elettorale, che sulla carta era sostenuto dall’80% dei deputati, è franato come un castello di sabbia. C’erano già state avvisaglie sulla tenuta della grande armata, ma tutti si aspettavano che il collasso arrivasse su emendamenti pesanti a firma 5 Stelle, come quelli sulle preferenze e il voto disgiunto. E invece la buccia di banana è stata un emendamento minore di Forza Italia, presentato dalla bolzanina Biancofiore, che riguardava l’applicazione del proporzionale anche nei collegi del Trentino Alto Adige. I relatori e lo stesso capogruppo azzurro Brunetta avevano espresso parere contrario e quindi ci si aspettava un voto sotto controllo. Nel segreto dell’urna però i franchi tiratori si sono scatenati e hanno fatto passare quell’emendamento (270 favorevoli, 256 contrari).

LEGGI ANCHE:
Matteo Renzi confida a Berlusconi: ”Non riesco a tenere neppure i miei”
– Berlusconi, Renzi, Grillo e Salvini: impasto impossibile

Tra l’altro prima di questo voto c’è stato un incidente tecnico che ha svelato cosa bolliva in pentola: il tabellone elettronico dell’Aula si è acceso, cosa che non doveva succedere perché si procedeva a scrutino segreto. Le lucette mostravano che i 5 Stelle stavano votando a favore dell’emendamento Biancofiore, ma i grillini lo avevano apertamente annunciato. Del resto un emendamento uguale era stato presentato da uno di loro. Il paradosso è stato che questo voto elettronico annullato aveva respinto l’emendamento incriminato. Quando poi si è votato di nuovo, i franchi tiratori di vari gruppi (59 in tutto), compresi del Pd, hanno colpito e affondato, aggiungendosi ai voti dei pentastellati. E lì è scoppiato il finimondo, con le solite accuse reciproche di tradimento, e tutti a chiedersi cosa succederà adesso. La legislatura è finita? Cosa farà Renzi?

Fatto sta che la legge è tornata nella commissione Affari costituzionali. Il Pd, per voce del relatore Fiano e poi del capogruppo Rosato, ha sentenziato che il sistema tedesco è defunto: si vada a votare con quel che resta, cioè l’Italicum corretto dalla Corte Costituzionale, e il Consultellum. Due sistemi proporzionali che il capo dello Stato vorrebbe venissero quantomeno resi omogenei. I 5 Stelle hanno accusato il Pd di non controllare i parlamentari, ma soprattutto sono rimasti stupiti del fatto che sia crollato tutto per un emendamento secondario. Insomma, non ci si aspettava una reazione così definitiva dai democratici.

La Lega ha invocato elezioni subito mentre Forza Italia ha chiesto di stare calmi. «Ci vuole testa fredda», ha detto Brunetta. Il Cavaliere, che pensava di essere tornato centrale in questo scorcio di legislatura e soprattutto nella prossima, ha invitato le forze politiche del grande accordo ad andare avanti. «Se il partito di Renzi non lo facesse, prendendo a pretesto un incidente d’Aula, si assumerebbe una grave responsabilità». Ma l’aria che tira è opposta. Rosato si è chiesto se questo Parlamento può andare avanti così, se ci sia ancora una maggioranza di governo, con Mdp che vota il 40% delle volte contro l’esecutivo e con Ap ai ferri corti. Alfano, contento per avere evitato lo sbarramento del 5%, ha esultato («l’Inciucellum è stato affondato!»), ma non vuole andare a elezioni anticipate: «Gentiloni può contare sul nostro sostegno. Se Renzi vuole staccare la spina, ci metta la faccia». Chi invece alle urne vuole andarci presto punta ad un decreto sulla legge elettorale. «Non si azzardino a votare un decreto», ha avvertito Bersani.

vivicentro.it/politica
vivicentro/Legge elettorale addio, rebus voto per l’Italia
lastampa/Il Pd: “La legge elettorale è morta” AMEDEO LA MATTINA

Theresa May: come il piffero di montagna, andò per suonare e fu suonato

0

Dalle urne britanniche arriva un’amara sorpresa per Theresa May: she was out to cheat but she ended up by being cheated, potrebbero dire gli inglesi ricordando l’annedoto del “Piffero di montagnia” che andò per suonare ma fu suonato ed infatti, anche se i suoi conservatori si confermano come il partito più grande, non ottengono la maggioranza  che la May pensava di ottenere. I laburisti di Corbyn invece mettono a segno un importante salto in avanti. Il risultato è una Gran Bretagna che somiglia ad una palude politica, senza un partito in grado di esprimere la maggioranza. Corbyn chiede le dimissioni di May che invece si prepara a un nuovo difficile governo ma non si esclude la possibilità di nuove elezioni in estate. La scelta di convocare elezioni anticipate si è rivelata un boomerang per i conservatori.

May, missione fallita: conservatori primo partito ma non hanno la maggioranza. Corbyn esulta

La premier aveva indetto le elezioni per rafforzarsi in vista dei negoziati per la Brexit ma adesso la situazione si complica: avrebbe solo 318 seggi contro i 262 del Labour

LONDRA – La lunga notte del premier conservatore Theresa May comincia con la doccia gelata degli exit poll, sono le 22 di Londra quando la BBC diffonde i primi numeri. 314 seggi per i Tory, 12 meno della maggioranza 17 meno di quelli che prese David Cameron nel 2015. La corsa di Theresa May artefice della peggior campagna elettorale di un premier in carica a memoria d’uomo, si fa subito in salita fra sterline che barcolla e a un certo punto perde anche il 2% e rivali di partito che cominciano a mugugnare. Aveva voluto le elezioni anticipare la premier poiché era sicura di poter alterare a suo favore gli equilibri a Westminster per poter negoziare la Brexit (il 19 dovrebbero, condizionale oggi d’obbligo, iniziare i negoziati con Bruxelles) a mani libere senza impacci e legacci da parte dei deputati. Missione naufragata. La notte e la proclamazione dei vincitori collegio per collegio prosegue rapida per tutta la notte e alle 6 (le sette in Italia) le TV registrano solo un parziale aggiustamento dei risultati. Eccolo: conservatori 318 seggi, laburisti 262, Lib-Del 11, Scozzesi dell’Snp 34, unionisti del Dup 10, gallesi del Cymru Plaid 3. Mancano ancora alcune circoscrizioni, ma le proiezioni delle 7 sembrano quelle definitive.

Le reazioni

I conservatori sono il primo partito, ma non hanno la maggioranza. Un caso di vittoria di Pirro. I laburisti di Corbyn vanno molto meglio rispetto al 2015 (più 28 seggi), non andranno a Downing Street a meno di alchimie ad ora difficilmente prevedibili e sono i vincitori. Bastano queste fotografie per certificare la complessità e la confusione in cui con il voto di ieri è precipitato il Regno Unito.

Dopo al proclamazione nella sua circoscrizione la May ha detto che il suo dovere è quello di «garantire stabilità al Paese». Corbyn invece rieletto nella sua Islington North ha chiesto le dimissioni. E’ stato solo l’ultimo dei laburisti a invocarle. Ma anche i conservatori dopo una notte inaspettata si preparano alla resa dei conti. George Osborne, ex cancelliere dello Scacchiere e silurato proprio da Theresa May nel 2016, ha invocato il passo indietro della premier e attribuito al “catastrofico manifesto” le ragioni della sconfitta. Liam Fox, segretario al Commercio, ha fatto capire che ora servirà una riflessione sul da farsi.

Cosa succede  

Siamo in uno scenario di “hung Parliament”, non c’è alcuna maggioranza. Quale governo? Gli scenari sono molteplici.Il primo è quello di un governo conservatore, potrebbe esserci anche un esecutivo sostenuto dal Dup (unionisti nord irlandesi) che hanno 10 seggi. La somma degli anti-Tory, (Snp, Laburisti e LibDem più gallesi) resta almeno 18 seggi sotto la maggioranza. I liberal-democratici hanno fatto sapere che non faranno accordi di coalizione, quindi nessun ripetizione dell’esecutivo Cameron-Clegg del 2010-2015. E a proposito di Clegg, è la vittima più illustre al momento della notte avendo perso il suo seggio. Si è salvata invece con il riconteggio Amber Rudd, ministro dell’Interno che era data in forte ascesa e candidata a guidare il ministero del Tesoro. Ora più che la quadra di governo, Theresa May dovrà invece tenere a bada i malumori interni al partito. Una corsa per la leadership è tutt’altro che da escludere.

Borsa e sterlina

Londra apre in rialzo dopo l’esito delle elezioni politiche che hanno visto il partito conservatore perdere la maggioranza assoluta in Parlamento. La premier britannica Theresa May parlerà alle 10 ora locale (le 11 in Italia). Il primo Ftse 100 segna un +0,81% a 7.510 punti. Intanto la sterlina continua a ritoccare i minimi dallo scorso aprile scendendo fino a 1,2650 sul dollaro e 0,883 sull’euro registrando il peggior calo dallo scorso ottobre: oltre il 2%, che rappresenta uno scossone molto netto per le dinamiche del mercato valutario. Ulteriore indebolimento della moneta britannica anche sullo yen a 139,9.

vivicentro.it/politica
vivicentro/Theresa May: come il piffero di montagna, andò per suonare e fu suonato
lastampa/May, missione fallita: conservatori primo partito ma non hanno la maggioranza. Corbyn esulta ALBERTO SIMONI – INVIATO A LONDRA

Con le storiche tra i vitigni di Solopaca – V° raduno auto e moto epoca

0

Con le storiche tra i vitigni di Solopaca – V° raduno auto e moto epoca

Oltre 150 iscritti con auto e moto d’epoca il 04 Giugno per il V° raduno di Solopaca, manifestazione culturale-enogastronomica legata al mondo dei veicoli storici che ogni anno organizza l’Associazione Commercianti di Solopaca ACS con il patrocinio del Comune di Solopaca e del Club G.A.V.E.S. del Sannio.

Con l’occasione l’organizzazione ha ricordato il 60° anniversario della Fiat 500 e riservato parte dell’area espositiva ai trattori e camion d’epoca.

L’evento ha avuto inizio al mattino presso il centro storico della cittadina beneventana regalando ai cittadini solopachesi una carovana inimitabile caratterizzata da auto e moto d’epoca che hanno fatto la storia, tanti i colori ed i suoni “rombanti” che hanno affollato il borgo cittadino suscitando grande interesse del pubblico.

Ancora una volta il raduno di Solopaca ha richiamato appassionati dalle regioni limitrofe, tra questi un equipaggio proveniente da Pescara al volante di una bellissima Triumph TR3.

I veicoli si sono schierati lungo il caratteristico corso che fiancheggia Piazza del Municipio per poi avviarsi nel Tour enogastronomico presso le rinomate cantine vinicole di Solopaca.
La prima tappa ha riguardato la visita alla cantina “Masseria Vigne Vecchie”, seconda tappa presso la cantina “Santimartini” ed infine visita della Cantina Sociale di Solopaca, una delle più antiche di tutta la Campania ed ai primi posti per la produzione vinicola regionale.

A seguire, pranzo presso i ristoranti convenzionati all’evento e rientro al centro storico per il “dessert” offerto dal Bar-Gelateria-Pasticceria “Note di Caffè”.

Infine i membri dell’ACS Sig.ri Pina Casillo e Marco Tanzillo, coadiuvati dalle autorità comunali, hanno ringraziato tutti i partecipanti ed assegnato vari premi a base di prodotti tipici locali.
Appuntamento quindi al prossimo anno per un nuovo evento, sempre nel connubio vitigni e motori, con tanta esperienza in più e tante novità! A presto!