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Diawara: “Siamo forti, abbiamo un vantaggio su tutti!”

Le sue parole

Amadou Diawara ha parlato a Canale 21: “C’è grande motivazione da parte del gruppo, bisogna continuare come nello scorso campionato. Stiamo lavorando tanto per migliorarci ancora, vogliamo fare meglio. Il nostro è un gruppo fortissimo, può essere un grande vantaggio per noi perché stiamo bene insieme. Anche in attacco sono fortissimi. Inizia tutto dall’attacco, quindi bisogna migliorare tutti per prendere meno gol. Anche io devo migliorare tanto, ancora tantissimo per inseguire i miei sogni. Continua la sana competizione con Jorginho, non cambia la nostra filosofia di gioco”.

FOTO ViViCentro – Dimaro, presentata la nuova maglia, poi seduta dura

FOTO ViViCentro – Dimaro, presentata la nuova maglia, poi seduta dura

Dalla presentazione della prima maglia alle sedute di allenamento. Questa la giornata di allenamento a Dimaro. Gli scatti targati vivicentro.it.

Clicca sulle foto per ingrandirle.

Kombat 2018, il Napoli presenta la nuova maglia

Lo riporta la ssc Napoli sul proprio sito

La Kombat™ ha rivoluzionato per sempre le maglie da calcio.

Oggi, si evolve. Ancora. Nella tecnologia dei materiali, nelle soluzioni di dettaglio, nel design per renderne imbattibili la performance sportiva e il comfort.

La Kombat™ 2018 del SSC Napoli è stata progettata dal Centro Ricerca e Sviluppo Kappa per definire nuovi standard prestazionali. Il principio tecnico dello stop stopping(funzione antitrattenuta) raggiunge la sua espressione migliore, il movimento nell’azione di gioco non è mai stato così fluido e armonico.

Tessuti ultra leggeri e cuciture in nylon stretch per dare ancora più elasticità, traspirabilità e comfort. Il materiale particolarmente morbido e fresco dona al corpo un comfort (addio quindi alla vestibilità molto stretta della scorsa stagione, ndr.) singolare per una maglia da calcio e d è dotata di Hidroway protection che garantisce traspirazione e smaltimento facilitato del calore corporeo e un efficace raffreddamento.

Il principio tecnico dello “stop stopping” che ispira tutta la filosofia progettuale Kombat™ conquista un livello di efficacia superiore: la trattenuta risulta più evidente all’arbitro e l’interruzione del movimento più difficile.

Linea ancora più asciutta, tagli ergonomici e fitting stretch in puro stile Kombat™.Design pulito e ricercato e girocollo in contrasto colore e tessuto texturizzato così come sui lati e sul retro.

Ogni dettaglio ed elemento di personalizzazione è studiato per annullare gli sfregamenti sulla pelle e garantire il comfort totale.

Lo scudetto termo applicato sulla maglia è stato realizzato co patch ad alta definizione con effetto tridimensionale con base in microfibra ed inserti in silicone. Lettering e loghi Kappa sono in transfer ad alta densità.

La maglia Kombat 2018 è in vendita sul web store ufficiale e negli Store azzurri alla Stazione Centrale e al Centro Commerciale Campania. La nuova maglia, inoltre, è acquistabile nello Store ufficiale del Napoli presente a Dimaro Folgarida.

Siracusa Calcio – la situazione tra arrivi e partenze

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Gente che arriva, gente che parte, questo è il destino del grande Hotel Siracusa che sta muovendo i battenti in questa fase di calcio mercato. Dopo Mangiacasale e Liotti i Leoni Aretusei hanno portato a casa altri due colpi importanti in sede di entrata: Daffara ed il difensore Mucciante, giocatore e veterano della Serie C con l’ultima stagione con la maglia del Fondi. In uscita il portiere Antonio Santurro, ha salutato la comitiva e dopo tante voci arriva il colpo di scena : Il portiere vola a Bologna nel massimo campionato agli ordini di Roberto Donadoni.
Si libera dunque il posto del numero uno ed in Sicilia potrebbe arrivare il portiere del Pordenone, Matteo Tomei che sicuramente offrirebbe esperienza a questo ruolo molto delicato. Si aspetta qualche giovane dalla primavera del Sassuolo che darebbe un pochino di linea verde a mister Bianco che sicuramente aspetta l’arrivo di qualche ” suo giovane ” allo Stadio Nicola De Simone.

Dionisia Pizzo

Ufficiale: Ex portiere della Juve Stabia firma per la Serie A

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Ufficiale: Ex portiere della Juve Stabia firma per la Serie A

Definito uno dei migliori nel ruolo portiere della Lega Pro, grazie alle spettacolari prestazioni dello scorso anno con la maglia del Siracusa , ora per lui è giunto il momento di volare nella massima serie con la casacca rossoblu, nel ruolo di terzo portiere del Bologna.

Parliamo di Antonio Santurro, classe ’92, secondo portiere della Juve Stabia nella stagione 2014/15, quando allora tra i pali c’era Matteo Pisseri, titolare per 38 partite. Quindi non c’è stata occasione di vederlo in azione nelle vesti di estremo difensore, se non in alcune partite di Coppa Italia.

Ritorna così nella sua Emilia, Antonio Santurro, cresciuto nelle giovanili del Parma, sua città Natale.
Dall’alto del suo 1,92 m ha sempre mostrato una grande presenza fisica e un’ottima tecnica. L’ultima stagione col Siracusa è stata fondamentale per far emergere il suo talento e il suo eclettismo. Anche grazie alle sue parate, la squadra guidata da Sottili è riuscita a posizionarsi al 6° posto del Girone C e qualificarsi al playoff, persi, però, contro la Casertana.

Ssc Napoli, Lombardo: “Tante richieste da diversi top club ma non abbiamo bisogno di vendere”

Nicola Lombardo, responsabile della comunicazione della Ssc Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli:

“C’è un grandissimo entusiasmo qui a Dimaro, quest’anno c’è un flusso di gente ancora superiore rispetto agli altri anni. Abbiamo dei giocatori che sono richiesti dai migliori club europei ma in Napoli non ha bisogno di vendere perché ha un conto in pari. Il Napoli è una delle squadre più prestigiose d’Europa, è al 14esimo posto della classifica Uefa e tutto deve funzionare al meglio”

A cura di Antonino Gargiulo

Crc – Il Galatasaray insiste per Strinic: nuova offerta ma il Napoli prende tempo

Galatasaray su Ivan Strinic, nuova offerta per l’esterno croato dopo quella di due mesi fa. Al calciatore offerti 2 milioni netti a stagione per i prossimi tre anni. Igor Tudor, allenatore del club turco, gli ha anche garantito il posto da titolare. Il Napoli, come rivela il giornalista Raffaele Auriemma ai microfoni di Radio Crc, ha chiesto tempo. Prima bisogna risolvere il nodo legato al rinnovo di Faouzi Ghoulam. Il Galatasaray ha fatto sapere che attenderà una decina di giorni al massimo, dopo virerà su un altro obbiettivo.

Osasuna, il dg: “Berenguer si sta allenando a parte, aspetta il Napoli. Attendiamo segnali dalla società”

Francisco Canal, direttore generale dell’ Osasuna, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc a microfoni spenti. Ecco quanto rivelato dall’emittente:

“C’è già stato un incontro con il Napoli però stiamo ancora aspettando di avere un incontro pianificato in maniera definitiva. Non abbiamo posto alcun termine nella trattativa, vogliamo proseguire con il Napoli. Berenguer ha fatto le visite mediche con l’ Osasuna ma sta facendo lavoro differenziato nell’attesa di definire la sua situazione. Attendiamo segnali dal Napoli nelle prossime ore”.

Mediaset – Reina rinnoverà con il Napoli fino al 2019: a breve la fumata bianca

Il volto imbronciato del primo giorno è sparito da tempo. Pepe Reina ha fatto “pace” col Napoli, ammesso che avesse mai litigato. La fumata bianca sul rinnovo per un’altra stagione, infatti, è in arrivo. Mancano gli ultimi dettagli relativi all’ingaggio, ma l’intesa ormai c’è ed è certo che gli azzurri avranno il loro portiere fino al 2019.

Alla fine della scorsa stagione, durante la cena di fine anno Reina aveva discusso col presidente De Laurentiis che è sempre stato molto chiaro sul futuro dello spagnolo: sarebbe comunque rimasto anche con la scadenza di contratto al 2018 e nonostante l’interessa di altri club, come il Milan. Reina però è un uomo chiave dello spogliatoio e il club ha preferito accontentarlo.

Da premiumsporthd.it

Nuovi incendi di origine dolosa sul Vesuvio. Evacuate abitazioni e attività produttive

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 Nuovi incendi di origine dolosa sul Vesuvio. Evacuate abitazioni e attività produttive

Ancora incendi sul Vesuvio e quasi certamente le cause sono di origine dolosa. Individuati, per ora, cinque focolai attivi che da questa mattina rilasciano un gran quantitativo di fumo e intense fiamme.

Le zone interessante sono Ottaviano, nella Valle delle Delizie, Ercolano, in via Vesuvio, e Torre del Greco, nella zona a valle di Cappella Bianchini. A Trecase le lingue di fuoco sono giunte a minacciare le zone abitate, mettendo in pericolo anche il transito sull’autostrada.

Impegnati a ristabilire la situazione i carabinieri forestali, la protezione civile, i vigili del fuoco e l’organico dell’anticendio boschivo della Sma Campania, con l’aiuto di un canadair oltre che l’intervento di numerosi volontari.

Poco fa è iniziata l’evacuazione di case e magazzini situati al ridosso del Vesuvio, affinché le operazioni possano essere svolte senza il minimo rischio per la popolazione.

LEGGI ANCHE: Ancora fiamme sul Vesuvio fiamme sul Vesuvio: tre incendi. Case evacuate a Boscoreale

LA CUCINA ITALIANA LEADER NEL MONDO

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“Filiera Corta e Futuro Immediato” il “SAPER FARE IN CUCINA” non più una dottrina puramente empirica ma fatta essenzialmente di cultura scientifica una vera alchimia che riesce ad esaltare sentimenti diversi, una fusione dei cinque sensi nel rispetto del benessere salutistico
In questi ultimi anni si sta osservando un cambio di mentalità dei consumatori a livello globale che vedono il cibo come fonte di benessere e si approcciano alla propria alimentazione in modo più selettivo, con una crescita d’interesse verso i prodotti salutistici.
Di conseguenza il focus è accentrato su programmi televisivi e rubriche che parlano della corretta alimentazione, del “fare in cucina” come un modus vivendi e “moda operandi” motivo per il quale accrescono le quote di mercato per il made in Italy nel settore food educational. Allo stesso tempo, in un mondo sempre più globalizzato, la cucina italiana ha raggiunto una popolarità impressionante. In un recente sondaggio al quale hanno partecipato 60 opinion maker, giornalisti, esperti, high flyer, in grado di influenzare complessivamente oltre un miliardo e mezzo di persone in 30 paesi, il 98% del campione ha indicato quella italiana come la sua cucina preferitai. La quasi totalità degli intervistati ha dichiarato inoltre di usare, regolarmente o frequentemente, prodotti enogastronomici italiani che, in linea generale, sono ritenuti reperibili dappertutto.
Cresce a dismisura la professionalità dei Cuochi Italiani grazie alla capacità e all’esperienza dei maestri chef che arricchiscono con il proprio expertise ed il confronto internazionale il “SAPER FARE IN CUCINA” non più una dottrina puramente empirica ma fatta essenzialmente di cultura scentifica una vera alchimia che riesce ad esaltare sentimenti diversi, una fusione dei cinque sensi nel rispetto del benessere salutistico.
Vivicentro non si è fatto scappare una Kermesse di tutto riguardo in questo comparto ed ha presenziato  all’evento:  “Filiera Corta e Futuro Immediato” di scena ieri presso la Reggia di Caserta dove si è celebrato l’evento di fine master della conosciutissima scuola Dolce&Salato capitanata da uno dei più rinomati chef italiani, il pluridecorato Giuseppe Daddio.
Il leitmotiv della manifestazione è stato quello di promulgare i risultati del nuovo approccio al mondo del food fatto di ricercatezza, nuove tecnologie che garantiscono il rispetto delle norme sulla salute e sicurezza alimentare ponendo al centro degli obiettivi il “benessere alimentare” grazie ad una rinnovata formazione, educazione alimentare al passo con i tempi e consapevolezza che il vivere bene è sinonimo di una corretta alimentazione che non tradisce però il gusto. Con l’inizio dell’estate, si è conclusa la terza sessione di corsi della scuola Dolce&Salato di Maddaloni, il centro di formazione di alta specializzazione del settore enogastronomico/ristorativo ed accoglienza turistica che varca la nuova generazione di leve professionali.
Protagonista dell’evento è stato l’’ente di formazione maddalonese accreditato dalla Regione Campania, coordinato dallo chef Giuseppe Daddio e dal pasticcere Aniello di Caprio, che hanno presentato le nuove classi di cuochi, pasticceri e pizzaioli insediate nel settore, grazie all’attività di placement ed alla trafila d’obbligo che la scuola istruisce per tutti coloro che hanno frequentato l’iter corsuale, presso Le Cavellerizze della Reggia di Caserta in via Gasparri, sede del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.
All’appuntamento che si è tenuto ieri lunedì 10 luglio alle ore 13, oltre al maestro Daddio, hanno dato il loro  contributo: Lorenzo Iuliano (Ufficio Stampa Consorzio MBC), Amedeo Barletta (avvocato e imprenditore  vitivinicolo), Vincenzo Coppola (agronomo e ricercatore di sapori antichi e dignità del produttore), Venerando  Valastro (chef), Vincenzo D’Antonio (Giornalista di Italia a Tavola). A moderare i lavori, il giornalista del Mattino
Enzo Battarra.
Lo chef Daddio durante la Kermesse nell’intervista di Vivicentro dichiara: “Credo di aver suscitato interesse e  curiosità ai futuri promettenti della gastronomia contemporanea, in vent’anni di esperienza con la nostra scuola, luogo di regole e disciplina che ha messo a punto la ricetta vincente per formare gli allievi nei nostri curati laboratori muniti di validissime tecnologie, seguiti da grandi docenti esperti in materia che attraverso la loro esperienza e capacità di insegnamento trasmettono passione e determinazione per la strada intrapresa”.
Inoltre, il maestro di Caprio aggiunge: “il successo è frutto di sacrificio e spirito di intraprendenza che ogni allievo si prefigge di raggiungere se si pone degli obiettivi”.
Tanti sono stati i maestri in cattedra alla Dolce&Salato per le materie di base che hanno costituito i fondamentali per la crescita, insieme ad altri capitoli del food.
La valorizzazione ed il network di imprese attraverso il ruolo cardine della scuola è generare un sistema di crescita, di sviluppo e reciproco futuro certosino. La realtà didattica maddalonese porge, come di consueto è il suo stile, tanta fiducia verso i partner che sostengono la scuola, avvalendosi di eccellenze di filiera sia del territorio in cui opera che di altri territori.
Alla fine evento, è stato possibile degustare piccoli bocconi preparati dai congedanti allievi della scuola Dolce&Salato con i maestri interni: Luigi Castaldo e Gabriele Piscitelli.
Hanno preso parte all’evento in qualità di Partner della kermesse i noti marchi : Ferrarelle e l’azienda vitivinicola  Vestini Campagnano.
Mario Esposito

Renzi nega lo scontro con la UE: ”il premier Gentiloni è d’accordo con me”

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Ciò che più conta per Renzi è che “il premier Gentiloni è d’accordo con me”.

Matteo Renzi nega l’isolamento: “Il premier la pensa come me”

Il segretario Pd: “Abbiamo colto nel segno, ora non si discute più di alleanze”

ROMA – All’Italia serve una «scossa», un piano pensato in grande per farci uscire dalla crescita misurata sempre sui decimali. Il tempo è arrivato, perché «di austerità ne abbiamo avuta fin troppa e non ha funzionato».

Quello che Matteo Renzi ha proposto nel suo libro «Avanti» – portare il rapporto deficit/Pil alla soglia del 3 per cento, violando deliberatamente il Fiscal Compact, e usare questo surplus per abbassare le tasse – è stato accolto ieri in maniera ruvida a Bruxelles, mentre Gentiloni è rimasto in silenzio e Padoan non ha sprizzato entusiasmo. Ma il segretario del Pd nega che la sua battaglia sia in contrasto con quanto sta facendo il governo in Europa. «La dichiarazione di Padoan l’abbiamo concordata ed ha ragione lui: io parlo del futuro, della prossima legislatura».

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Quanto al premier, parlando con i collaboratori Renzi spiega che è «ridicolo» immaginare una distanza tra lui e Gentiloni: «Paolo queste cose le conosce bene, ne parliamo insieme da una vita. Del resto non è una proposta estemporanea, sono due anni che il mio team ci sta lavorando e ne ho parlato anche con diversi professori di economia. Sarà questa una delle idee del Pd in campagna elettorale». Il senso del ragionamento è chiaro: Gentiloni, a differenza di Padoan, non è un tecnico. È un dirigente di primo piano del Pd, renziano della prima ora. Se è comprensibile la prudenza odierna di palazzo Chigi per non entrare in conflitto palese con la Commissione Ue, è chiaro che il leader del Pd dà per scontato che il capo del governo sappia da che parte della barricata stare.

Il giorno dopo, Renzi si gode l’effetto che fa. In un tempo che consuma qualsiasi idea in un amen, la sua provocazione in effetti ha monopolizzato il dibattito. «Abbiamo colto nel segno, lo dimostrano proprio queste reazioni contrarie di Bruxelles. Visto che la Commissione presenterà tra il 2017 e il 2019 una proposta per integrare il Fiscal Compact nel quadro giuridico dell’Ue, a quel punto la posizione ufficiale del Pd è che l’Italia debba mettere il veto. Mentre per loro era tutto scontato, adesso non lo è più, questo inserimento devono trattarlo con noi. Un primo risultato lo abbiamo già ottenuto».

A Renzi premeva tracciare una linea da cui ripartire, consapevole che la battaglia vera deve ancora cominciare. «Il punto oggi era ribadire, senza fare polemiche sterili, che l’austerità è un errore». E non a caso, a dimostrazione che «abbiamo colto nel segno», il primo a contrattaccare è stato Dijssemloem, «il custode dell’austerità, quell’olandese che accusò gli europei del Sud di dissipare i soldi in alcol e donne. Uno che per fortuna, avendo il suo partitino preso il 4 per cento, tra poco non sarà più presidente dell’Eurogruppo».

Della trattativa in Europa, minaccia di veto compresa, se ne dovrà insomma fare carico «il prossimo governo, da chiunque esso sarà guidato: Gentiloni, Renzi, Zaia, Draghi, chiunque. È una battaglia italiana, non mia». Certo, per condurla con efficacia serve un governo forte, con una prospettiva di legislatura. «Per questo mi premeva andare subito al voto, perché a Bruxelles i rapporti di forza contano eccome. Lì ti misurano al centimetro: l’apertura sulla flessibilità è nata all’indomani della vittoria alle Europee, prima non ci si filava nessuno».

L’altro effetto di cui Renzi molto si compiace è che il dibattito domestico da 48 ore ruota attorno a questo. «Non si parla più di alleanze o di legge elettorale ma di cose concrete, adesso voglio vedere chi dice che non abbiamo idee». E la sinistra che lo attacca? «Ma come fa Bersani a non essere d’accordo con il deficit al 2,9? Infatti non può, è costretto a fare polemica su come spendere quei soldi che resteranno in Italia. Ma di quello ne possiamo discutere, io sono per abbassare le tasse, loro parlano di investimenti. Benissimo, facciamo metà e metà?».

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vivicentro/Renzi nega lo scontro con la UE: ”il premier Gentiloni è d’accordo con me”
lastampa/Matteo Renzi nega l’isolamento: “Il premier la pensa come me” FRANCESCO BEI

Ancora fiamme sul Vesuvio fiamme sul Vesuvio: tre incendi. Case evacuate a Boscoreale

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È di nuovo allarme dunque nella zona vesuviana. Tre nuovi incendi dopo i roghi dei giorni scorsi. Il fumo è arrivato fino a Castellammare.

Castellammare di Stabia (NA) – Focolai di incendi probabilmente di origine dolosa sono attivi, di nuovo, sul Vesuvio. I roghi, divampati tra la scorsa notte e questa mattina, si trovano nella zona tra Ercolano e Torre del Greco. Più precisamente, le fiamme divampano nella Valle delle Delizie ad Ottaviano, in via Vesuvio ad Ercolano già danneggiata da incendi nei giorni scorsi, nella zona a valle di Cappella Bianchini a Torre del Greco. Il fumo è arrivato fino a Castellammare di Stabia.

È di nuovo allarme dunque nella zona vesuviana, dopo i roghi che nei giorni scorsi hanno danneggiato vaste aree tra Ercolano e Torre del Greco. Il fumo è arrivato fino a Castellammare. In azione anche un Canadair ed un elicottero: chiuse vie d’accesso, turisti e residenti bloccati, case evacuate a Boscoreale.

In tutta la zona stanno operando carabinieri, forestali, vigili del fuoco, protezione civile e personale dell’antincendio boschivo della Sma Campania oltre a squadre di volontari. Un aiuto è dato da un Canadair e da un elicottero. Le strade di accesso al Vesuvio, al momento, sono aperte.

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Scontro Renzi-Ue sul deficit

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L’Europa gela Renzi e boccia la richiesta di un deficit al 2,9%. “I Paesi non decidono da soli, noi adesso parliamo con Gentiloni e Padoan” fanno sapere i vertici di Bruxelles. Ma il leader del Pd insiste: “Abbiamo colto nel segno, adesso in Italia non si parla più di alleanze”. E parlando ai possibili alleati dice: “Anche Bersani non può non essere d’accordo con me”.

L’Ue ignora le proposte di Renzi: “Parliamo con Gentiloni e Padoan”

Decifit, debito e Fiscal Compact: l’ex premier non ha alcun ruolo”. E il ministro dell’Economia resta cauto: “È un tema per il futuro”

BRUXELLES – Ci sono le risposte del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e del commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici, che pur essendo negative almeno entrano nel merito della questione (e offrono una sponda per nuovi attacchi: «L’Europa morirà di austerity» e «pensi ai migranti»). Ma lo schiaffo più forte che arriva da Bruxelles sulle guance di Matteo Renzi è quello partito dell’entourage di Jean-Claude Juncker.

LEGGI ANCHE: Renzi nega lo scontro con la UE: ”il premier Gentiloni è d’accordo con me”

Si parlava della proposta lanciata dall’ex premier di tenere il deficit al 2,9% del Pil per cinque anni. A precisa domanda, il portavoce della Commissione Margaritis Schinas non si è limitato al classico «non commentiamo le dichiarazioni». Si è spinto un po’ oltre, replicando con un’insolita dose di veleno: «Juncker ha una relazione molto buona con Gentiloni e i nostri commissari hanno relazioni altrettanto buone con il ministro Padoan. La Commissione non commenta le dichiarazioni al di fuori di questa cerchia di persone in carica». Tradotto: Renzi non ha alcun ruolo e quindi non val la pena nemmeno discutere le sue proposte. Parafrasando la celebre frase di cui fu vittima Fassina, è parso di sentire un «Matteo chi?».

Anche Pier Carlo Padoan è sembrato prendere le distanze dalle proposte del segretario del Pd. Il ministro dell’Economia ieri era a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo. Non si è dilungato sulla questione. Ma gli sono bastate nove parole, pronunciate prima di voltare le spalle ai cronisti e andarsene: «Mi sembra che siano temi per la prossima legislatura». Il messaggio di Padoan è chiaro: quello che Renzi vorrà fare – o promettere di fare – in futuro, è affar suo. E dal suo entourage smentiscono che l’uscita del segretario sia stata in qualche modo concordata con il Tesoro.

Il governo intende proseguire per la sua strada, fatta di dialogo e senza strappi con l’Ue. Una strategia che ha portato buoni risultati in tema di flessibilità sui conti pubblici, oltre che una soluzione positiva alla vicenda delle banche italiane. Ma non è tutto, perché Padoan continua a lavorare anche al futuro della governance dell’Eurozona: ieri sera ha ospitato nella sede della Rappresentanza italiana a Bruxelles i colleghi Wolfgang Schaeuble e Bruno Le Maire. L’Italia cerca di fare squadra con Germania e Francia per disegnare insieme il futuro dell’Unione economica e monetaria. Non c’è dunque l’intenzione di preparare un autunno caldo, sbattendo i pugni sul tavolo per una battaglia solitaria contro il Fiscal Compact. La questione della revisione delle regole probabilmente sarà delegata alla Commissione, che entro la fine dell’anno presenterà una proposta. Intanto le regole ci sono e ieri sono stati proprio due esponenti della famiglia socialista europea a ricordarlo a Renzi, chiudendo di fatto alle sue richieste. Pierre Moscovici ha sottolineato che «l’Italia non può lamentarsi delle sue relazioni con la Commissione, nella misura in cui è stato l’unico Paese che ha beneficiato di tutte le flessibilità che offre il Patto». Quindi «l’interesse è di continuare a ridurre il suo deficit per ridurre il debito pubblico». Altro che deficit al 2,9%.

Ma è alle parole di Dijsselbloem, socialista olandese con fama da falco, che Renzi ha risposto in modo più piccato, ricordando lo scivolone del presidente dell’Eurogruppo sugli europei del Sud che spendono i soldi in alcol e donne e accusandolo di avere «un pregiudizio» anti-italiano. La proposta di un deficit (nominale) al 2,9% per cinque anni «sarebbe fuori dalle regole» dice il ministro. «Non è una decisione che un Paese può prendere da solo». Dijsselbloem si è detto disposto a cambiare le regole: «Possiamo sempre farlo. Ma non si può dire “quelle regole non valgono per me per un anno o per i prossimi cinque anni”».

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lastampa/L’Ue ignora le proposte di Renzi: “Parliamo con Gentiloni e Padoan” MARCO BRESOLIN – INVIATO A BRUXELLES

Duvan Zapata al Torino, ormai ci siamo: i dettagli dell’accordo

Duvan Zapata al Torino, ormai ci siamo: i dettagli dell’accordo

Duvan Zapata al Torino, lo riporta Il Corriere dello Sport. L’accordo tra le due società è a un passo per una cifra poco meno inferiore di 20 milioni di euro. La volontà del ragazzo è di ripartire in maglia granata, lusingato da una stima che ormai dura da anni e che risale a prima del suo approdo a Udine per il prestito biennale.

Stadio a Bagnoli, il ministro De Vincenti boccia l’idea di De Laurentiis

Stadio a Bagnoli, il ministro De Vincenti boccia l’idea di De Laurentiis

Claudio de Vincenti, ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino: “Il nuovo stadio del Napoli a Bagnoli? Apprezzo da sportivo lo straordinario calcio praticato dal Napoli nella scorsa stagione ma a De Laurentiis ricordo che la disponibilità di uno spazio pubblico libero non è la condizione per metterci qualsiasi cosa. La proposta di uno stadio è al momento incompatibile con il parco urbano che ha ricevuto anche il consenso del Comune. Dobbiamo pensare prima agli abitanti di Bagnoli che attendono il riuso di questo ambiente da tantissimi anni”.

Oggi a Dimaro sarà presentata la quarta divisa

Oggi a Dimaro sarà presentata la quarta divisa

Una novità assoluta, per la prima volta saranno ben quattro le maglie del Napoli per questa nuova stagione. Con l’ultima che sarà svelata proprio oggi al ritiro di Dimaro, come riporta Il Corriere dello Sport. Un’idea concepita insieme con lo sponsor tecnico, Kappa, col coordinamento del dirigente Alessandro Formisano. E domani subito indossata in amichevole…

Pronto un piano per trattenere il leader Reina

Pronto un piano per trattenere il leader Reina

La Gazzetta dello Sport scrive: “Sarri ha chiesto la conferma in blocco dei suoi titolarissimi e la società sta facendo di tutto per accontentarlo. Anche per quel che riguarda Pepe Reina: il portiere spagnolo è in scadenza nel 2018 e vorrebbe rinnovare, il Napoli è disposto a prolungare l’accordo di un anno, spalmando però l’attuale ingaggio”.

Per Ghoulam è sempre più vicina l’intesa per il rinnovo del contratto

Per Ghoulam è sempre più vicina l’intesa per il rinnovo del contratto

La Gazzetta dello Sport riferisce che il rinnovo di Faouzi Ghoulam con il Napoli sarebbe sempre più vicino: “Per Ghoulam, invece, è sempre più vicina l’intesa per il rinnovo del contratto. Il Napoli sarebbe disposto ad abbassare la clausola rescissoria come da richiesta dell’entourage dell’algerino (sui 30 milioni), diminuendo però di conseguenza l’offerta per l’ingaggio annuo del giocatore”

Imputazione coatta per Cappato: aiutò Dj Fabo a morire

MILANO – Marco Cappato va processato. Per il gip Luigi Gargiulo, che ha così respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Milano, l’esponente radicale che aiutò Dj Fabo a morire non ne avrebbe semplicemente agevolato il suicidio, ma avrebbe in qualche modo rafforzato la volontà dell’uomo di porre fine alla propria vita. Ora nell’ordinanza con cui il gip impone alla Procura la richiesta di rinvio a giudizio, a Cappato si imputa anche di “aver rafforzato il proposito suicidario” di Fabiano Antoniani.

Nella richiesta di archiviazione i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini parlavano di un vero e proprio “diritto a una morte dignitosa”. Cappato non avrebbe commesso alcun reato nell’aiutare una persona a esercitare il proprio diritto individuale. Il diritto alla dignità – secondo i pm – deve prevalere sul diritto alla vita. Dj Fabo era diventato cieco e tetraplegico a seguito di un incidente e aveva più volte chiesto aiuto per porre fine a quella vita divenuta insopportabile e non più degna di essere vissuta. Per il giudice Gargiulo, invece, il diritto al suicidio o “a morire con dignità” non esiste perchè non è previsto dal’ordinamento italiano. Inoltre, ribadisce il gip, non ci sono norme europee che possano in qualche modo avvalorare questo diritto. La stessa Corte europea dei diritti dell’uomo – pur riconoscendo il suicidio come un esercizio della propria autodeterminazione – non impone agli Stati nessun obbligo riguardante il suicidio assistito. Cappato rischia così fino a dodici anni di carcere per aver “accompagnato” Dj fabo nell’ultimo suo viaggio verso la clinica svizzera Dignitas.