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Castellammare di Stabia
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Ex Juve Stabia, Cutolo torna a parlare delle Vespe: A Castellammare non ero pronto mentalmente

Aniello Cutolo nella giornata di ieri è stato presentato quale nuovo attaccante dell’Arezzo. Per l’ex fantasista della Juve Stabia, due anni di contratto con i toscani e possibilità di formare una coppia importante con Moscardelli.

Durante la sua presentazione, Cutolo è tornato sulla seconda parte della scorsa stagione, trascorsa alla Juve Stabia, ed in cui il suo rendimento è stato decisamente al di sotto delle aspettative dei tifosi stabiesi e della società gialloblù.

Queste le parole di Cutolo sulla sua esperienza alle Vespe:

 Vengo da mesi particolarmente difficili, soprattutto gli ultimi cinque – sei. In generale, anche prima del trasferimento alla Juve Stabia, non era stata una stagione esaltante per me. A gennaio ho scelto di andare a Castellamare con grande entusiasmo e voglia di fare bene, arrivando tra l’altro in una squadra che era prima in classifica; purtroppo venendo da qualche anno in cui, fortunatamente, ho giocato in Serie B, non ero pronto mentalmente per quel tipo di situazione, né pronto ad affrontare un campionato difficile e particolare come la Lega Pro. Ho avuto poi delle difficoltà dovute all’ambiente, perché Castellammare non è un campo facile in cui giocare. Ho fatto però tesoro di questa esperienza negativa e voglio dimostrare a tutta la società Arezzo di meritare questa occasione.

Dichiarazioni da: Usarezzo.it

Foto: Ssjuvestabia.it

Migranti, altri sbarchi massicci sulle coste italiane. Nel Paese divampa la rivolta anti-migrati (VIDEO)

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Un weekend da record: nei porti di Sicilia, Calabria, Puglia e Campania sono giunte quasi 1500 migranti per un totale di quasi 7000 nel fine settimana. Il piano del Viminale prevede la ridistribuzione in varie regioni.

Sono circa 7000 i migranti giunti nel weekend sulle coste italiane. Dopo i quasi cinquemila sbarchi di venerdì, ieri è arrivata a Corigliano Calabro (Cosenza) la nave militare tedesca Rhein e a Bari la nave della marina inglese Echo, con a bordo in totale 1500 persone.

In dettaglio, una nave di Medici senza Frontiere è attraccata venerdì mattina al Porto di Salerno con 935 persone: 793 uomini, 125 donne (di cui sette in gravidanza) e sedici minori, di cui due neonati. Per il porto campano si tratta del ventunesimo sbarco dall’inizio dell’anno. Sempre venerdì a Vibo Valentia è approdata la nave di Save the Children, con a bordo 577 migranti di varie nazionalità: 367 uomini, 107 donne e 103 bambini sotto i cinque anni di età, 57 dei quali non accompagnati.

Nel canale di Sicilia, ieri, circa 850 persone sono state recuperate da un Guardiapesca e una donna, nel tragitto verso il porto di Brindisi ha dato alla luce in mare un neonato.

Nel porto di Bari ha attraccato la nave della Marina britannica Echo, con 644 persone soccorse nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Poco dopo è approdata nel porto di Corigliano Calabro la nave militare tedesca Rhein con a bordo 923 migranti. Sulla Echo c’erano anche quattro donne incinte e 19 minori, tra cui una bimba di pochi mesi. Quello di Bari è il secondo sbarco in Puglia nel giro di poche ore, considerato che sabato mattina a Brindisi era arrivata la nave Aquarius dell’ong Sos Mediterranee con a bordo 860 persone, tra cui un bimbo nato durante la traversata verso la Puglia. Tutti i migranti sbarcati a Bari e Corigliano saranno trasferiti in diverse regioni in base al piano del Viminale. I minori non accompagnati resteranno in Calabria.

Questa enorme marea umana accolta nei porti di Sicilia, Calabria, Puglia e Campania verrà ora ridistribuita secondo il piano migranti messo a punto dal ministero dell’Interno, in Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Umbria.

Solo a giugno sono stati 25mila i migranti giunti nel nostro Paese ed intanto in Italia divampano diverse rivolte anti-migranti. L’emergenza comincia a prendere una piega le cui conseguenze sono difficili da prevedere, e che comunque non promettono nulla di buono. Il caso più eclatante è quello scoppiato nel Messinese dove i cittadini di Castell’Umberto, con in testa il sindaco Vincenzo Lionetto Civa, hanno alzato le barricate per protestare contro l’accoglienza di 30 profughi minorenni in una struttura alberghiera inagibile. Il sindaco lamenta di non essere stato avvertito dalla prefettura.

“Non ritengo questo – ha scritto su Facebook – un atto di coinvolgimento istituzionale corretto per gli ovvi motivi di ricaduta sulla nostra comunita’”. Il primo cittadino si è quindi rivolto ai concittadini protestando sulla tempistica: “In una struttura dichiarata da mesi inagibile – scrive il sindaco – senza luce, con acqua fornita dal Comune di Castell’Umberto con morosità dal 2012 (regolarmente attivati da tempo tutti i procedimenti amministrativi di recupero) hanno provato a far entrare un gruppo elettrogeno….i cittadini hanno bloccato le vie di accesso… garantiti ingresso mezzi di pronto intervento”.

Ma le proteste non si limitano a questo caso. Focolai di rivolta si segnalano anche a Civitavecchia e a Ventimiglia.

‘Il governo dovrà prima passare sui nostri corpi’
“Altro che sbarchi a Civitavecchia. Governo e Pd dovranno prima passare sui nostri corpi. Siamo pronti a fare le barricate per bloccare la devastazione della città”, dice Barbara Saltamartini vice capogruppo alla Camera della Lega che annuncia una interrogazione parlamentare sul caso della cittadina portuale laziale. “Il Pd in nome dei suoi interessi economici – sottolinea – non guarda in faccia nessuno e con prepotenza e arroganza cala la mannaia dell’invasione. Se vogliono altre migliaia di immigrati se li portino a casa loro, non a Civitavecchia che come tutti dovrebbero sapere e’ una realta’ portuale che vive di turismo e navi da crociera”.

‘A Ventimiglia in scena il fallimento dell’Europa’
Stessa situazione a Ventimiglia. “Con circa 200 mila migranti che sbarcano ogni anno, la situazione è drammatica occorre che il governo faccia la sua parte e non scarichi sugli enti locali, cioè sui sindaci o le regioni, la sua incapacità e le sue responsabilità, anche perché le tensioni sociali stanno diventando preoccupanti”. Così il governatore della Liguria Giovanni Toti, in visita al campo Roja di Ventimiglia, torna sul tema dei migranti. “Con l’Europa che ci sbatte la porta in faccia – spiega Toti dai microfoni di Rai News24 – la sola soluzione è andare sulle coste della Libia e rimandare indietro le imbarcazioni. Ventimiglia, che ricordo è una frontiera chiusa, è l’esempio del fallimento delle politiche europee su un’accoglienza di migranti, per la maggior parte economici, che non possiamo soddisfare”.

A Corigliano è allarme minori
E intanto il sindaco di Corigliano, in Calabria, lancia l’allarme minori. Sono infatti 203 invece i profughi minorenni sbarcati dalla nave della marina militare tedesca Rhein cona bordo 923 immigrati soccorsi nel Mediterraneo. Nel gruppo sono presenti anche 14 donne in gravidanza, ma il vero allarme riguarda appunto proprio i minori non accompagnati. Il sindaco Giuseppe Geraci ha evidenziato “la grave situazione che si registra nelle strutture per l’accoglienza dei minori non accompagnati. E’ davvero una tragedia – ha detto il primo cittadino – non sappiamo dove mettere questi minori, dal momento che sia il palazzetto dello sport che la scuola sono saturi”.

Campania, Anas: chiuso tratto sulla SS163 “Amalfitana” a causa di un incendio tra Furore e Conca dei Marini (Salerno)

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Anas comunica che sulla strada statale 163 “Amalfitana” viene chiuso il tratto dal km 24,000 al km 25,000, in entrambe le direzioni, sulla costiera amalfitana, tra Furore e Conca dei Marini, in provincia di Salerno.

Il provvedimento si è reso necessario a causa di un incendio che si è diffuso in una scarpata. Il traffico per chi proviene da Amalfi in direzione Sorrento, e viceversa, viene deviato sulla ex strada statale 366 “Agerolina”.

Sul posto è presente il personale Anas, dei Carabinieri di Amalfi, dei Vigili Urbani di Conca dei Marini per gestire la viabilità e ripristinare la circolazione nel più breve tempo possibile, mentre i Vigili del Fuoco di Maiori lavorano per domare il fuoco.

Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it<https://www.stradeanas.it> oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il nuovo numero verde gratuito 800 841 148.

Napoli, 16 luglio 2017

L’ANAS (acronimo che originariamente indicava Azienda Nazionale Autonoma delle Strade) è una società per azioni italiana, avente per unico socio il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Essa gestisce la rete stradale ed autostradale italiana, sotto la vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Precursore dell’ente fu l’Azienda Autonoma Statale della Strada (AASS), creata nel 1928 durante il ventennio fascista, il cui primo direttore fu l’ingegner Pio Calletti.

L’AASS ebbe in gestione 137 arterie in pessimo stato, con una rete complessiva di 20.622 km, oltre a 450 km di strade in costruzione. Dopo la conquista dell’Etiopia, l’AASS si impegnò nella realizzazione di oltre 7000 km di strade nell’Africa orientale.

Nell’immediato secondo dopoguerra italiano, con il d.lgs. 27 giugno 1946 n. 38, venne istituita l’ANAS, Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali, come ente di diritto privato. Direttore Generale fu nominato Eugenio Gra, uno degli ideatori del progetto del Grande Raccordo Anulare di Roma (GRA), i cui lavori presero il via nel 1948.

Al principio degli anni cinquanta, l’ANAS dovette far fronte ad una situazione grave, principalmente dovuta ai danni della seconda guerra mondiale, con la maggior parte delle infrastrutture viarie distrutte o danneggiate. La rete autostradale era di circa 440 km[2] ed ebbe bisogno di molti capitali e di molti anni di lavoro per giungere ai suoi primi 5.000 km nel 1975; la rete stradale invece era di 21.146 km, in gran parte da controllare e da ricostruire. In particolare, è stato calcolato che i chilometri di rete danneggiati dalla guerra furono 14.000, la metà dei quali erano praticamente distrutti e richiedevano un rifacimento completo.

Eccellenza-Sporting Ischia: stilato il nuovo organigramma societario

Ieri 15 Luglio si è tenuta la prevista assemblea dell’A.s.d. Isola di Procida (Sporting Ischia) nella quale i soci dovevano deliberare nella costituenda assemblea ruoli e funzioni con le nomine dell’organico al completo, dopo quanto già espletato dal commissario straordinario Cristian Balestriere con la nomina di  Peppe Scotti e Gianni di Meglio nella qualità di direttori sportivi e di Isidoro Di Meglio nella qualità di mister della prima squadra.

Come anticipato agli organi di stampa c’era la volontà di un ampliamento dell’asset societario con il chiaro intento di poter essere adeguatamente competitivi nel  complicato campionato di Eccellenza ed in tal senso lo Sporting Ischia, ci auguriamo a tal proposito che a breve ci venga confermata la diponibilità del cambio di denominazione, ritiene di aver fatto un grosso passo in avanti chiudendo degli accordi programmatici con imprenditori che avranno il piacere di condividere le varie fasi del progetto che si evolveranno fino alla trasformazione dell’associazione in società di capitali entro il prossimo gennaio 2018.

Il campionato 2017/ 2018 dovrà rappresentare solo lo start-up del progetto stesso e pertanto senza particolari proclami la società si pone l’obiettivo di ben rappresentare l’isola nel massimo campionato regionale cercando di garantire una salvezza tranquilla, onde poter costruire adeguatamente le tappe successive.

Queste le cariche assegnate in assemblea:

Il Presidente nominato dall’assemblea è la dottoressa Angela Diana di Caserta

Vice Presidenti : Ivano Balestriere e Gerardo de Rosa

Presidente Onorario : Ragioniere Antonio Pinto

Direttore Generale : Giovangiuseppe Di Meglio

Segretario e Team Manager : Veronica Di Meglio

Responsabile Marketing : Nicola D’Andrea

Responsabile Servizi Generali e Logistica : Guido Florido

Responsabile Comunicazione : Gerardo De Rosa

Ufficio Stampa : Simone Vicidomini

Tesoriere : Ivano Balestriere

I prossimi appuntamenti riguarderanno l’imminente iscrizione al campionato ed il tesseramento dei giocatori, in tal senso martedì  sera è prevista una riunione con i direttori sportivi Di Meglio / Scotti propedeutica alla  firma dei primi contratti.

Salvi, la situazione futuro: domani partirà con la Juve Stabia per il ritiro, poi si vedrà

Salvi, la situazione futuro: domani partirà con la Juve Stabia per il ritiro, poi si vedrà

Arrivato con propositi importanti per la stagione appena passata, Stefano Salvi doveva essere l’uomo in più del centrocampo dopo l’ottima parentesi a Lecce e, invece, ha trovato grosse difficoltà nell’imporsi per una maglia da titolare.Domani ci sarà la partenza per il ritiro di Fiuggi e Salvi sarà aggregato in attesa di trovare, con ogni probabilità, una sistemazione. La Casertana è forte sul calciatore, ma non è la sola ipotesi visto che, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, ci sarebbero altre 4 squadre di Serie C interessate a lui. Si attendono sviluppi in merito.

 

Zenga: “L’anti Juve è il Milan? No, il Napoli è fortissimo”

Le sue parole

Walter Zenga ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera:

Lei è fermo. L’hanno cercata dalla Cina?

«A differenza di tanti che aspettano la chiamata, in Cina ci sono andato di persona, per prendere contatti, vedere il movimento. Ma la cosa più importante dopo le delusioni di Samp e Wolverhampton è stata fermarmi a riflettere su alcuni errori e su altre cose. Il calcio in un nanosecondo ti sputa fuori ma anche ti riprende. Vediamo che succede».

La vera anti Juve rischia di diventare il Milan?

«No, per me resta il Napoli, che è fortissimo e ha una base di tre anni su cui ripartire. Il suo gioco ha divertito, ma di fatto ha portato zeru tituli, come direbbe il mio amico Mourinho. Anche per Sarri è venuto il momento di vincere».

I giocatori oggi sono più immaturi di un tempo?

«Non voglio fare la figura del dinosauro. Ma il fatto di non avere cellulari e internet ti obbligava a fare scelte costanti anche nella quotidianità. E scegliendo ti formavi un carattere. Oggi è tutto diverso e io che ho 57 anni e ho due bambini di 7 e di 5 devo mantenermi fresco di mente e adattarmi. Se un allenatore non si mette al passo e non si aggiorna, finisce».

Berenguer al Napoli, accordo raggiunto con l’Osasuna

Berenguer al Napoli, accordo raggiunto con l’Osasuna

E’ stato raggiunto l’accordo con l’Osasuna per l’acquisto di Berenguer per una cifra che si aggira intorno ai 5,5 milioni di euro più bonus evitando l’inserimento dello Spartak Mosca ma per concludere la trattativa deve partire prima Giaccherini. Il mercato dunque è entrato nel vivo, il Napoli vicinissimo al terzo acquisto di questa stagione, come rivela l’edizione odierna de Il Corriere del Mezzogiorno.

Sempre viva l’ipotesi scambio Karnezis-Sepe, fissato un incontro

Sempre viva l’ipotesi scambio Karnezis-Sepe, fissato un incontro

Come riporta il Corriere dello Sport resta viva l’ipotesi scambio Karnezis-Sepe: “È viva, per la porta, l’ipotesi di scambio Karnezis-Sepe con l’Udinese. Servirà incontrarsi per discuterne, per impreziosire di ulteriori dettagli quest’idea nata da una logica, non per caso: il 32enne greco è stato individuato come possibile vice Reina e l’azzurro potrebbe rilanciarsi dopo una stagione senza sorrisi. E alle loro spalle resta viva l’intuizione Radunovic”.

Rinnovo Reina, nei prossimi giorni l’accelerata definitiva

Rinnovo Reina, nei prossimi giorni l’accelerata definitiva

La Gazzetta dello Sport scrive sulle trattative per il rinnovo di Pepe Reina. Per il quotidiano potrebbe esserci un’accelerata prima del 22 luglio: “E chissà se prima di quella data (22 luglio ndr) ci sarà stata la tanto attesa svolta contrattuale: dopo la richiesta iniziale di un triennale, il portiere spagnolo adesso vorrebbe almeno un anno di contratto in più (va in scadenza nel 2018), cosa che il Napoli sarebbe disposto a garantirgli, ma a cifre diverse. C’è da trovare l’intesa, insomma. Perché in tutta questa storia c’è anche una volontà comune a tutti, quella di risolvere il prima possibile questa empasse. Lo vuole Sarri, per cui Reina è fondamentale in campo come nella quotidianità dello spogliatoio. E lo vuole anche il Napoli, per evitare distrazioni in vista del preliminare europeo. De Laurentiis sa benissimo che Reina aspetta un suo segnale, ma al momento temporeggia. La sensazione è che nei prossimi giorni ci sarà un’accelerata, anche grazie al lavoro diplomatico che sta svolgendo il d.s. Giuntoli in questa fase”

VIDEO – Il Napoli batte il Trento 7-0: gli highlights del match

VIDEO – Il Napoli batte il Trento 7-0: gli highlights del match

Il Napoli ha battuto agevolmente e divertendo il Trento per 7-0. Clicca sul player per vedere le immagini.

Foto sscnapoli

La politica e il lascito perduto della modernità (EUGENIO SCALFARI)

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La modernità era stata una fase della vita culturale europea e poi anche americana, che non si chiuse di botto. Ci furono molti altri moderni dopo Nietzsche, soprattutto in paesi ancora in gran parte contadini

IL PROBLEMA non è tanto ciò che sta avvenendo in Italia, in Europa e nel mondo intero, ma ciò che avverrà a settembre. In particolare in Germania (elezioni politiche) e in Italia. Per noi la domanda è questa: si andrà alle elezioni in ottobre oppure si aspetterà la fine della legislatura nella primavera 2018? E che farà Renzi su questo tema? Ho avuto occasione lunedì scorso della sua gentile telefonata, apparentemente motivata dal mio incontro con papa Francesco. L’ho ringraziato e poi abbiamo parlato d’altro.

Andrà in vacanza tra poco con la moglie, hanno in programma un lungo viaggio, poi torneranno e lui si occuperà del partito. Vuole addestrare un folto gruppo di giovani alla politica per rivitalizzare i circoli territoriali del Pd per le nuove battaglie. «Una specie di giovane guardia» gli ho detto «ma con un temperamento napoleonico come il tuo avresti bisogno anche della vecchia guardia. Mi pare che su questo piano stai facendo poco».
«Hai ragione, ci penserò. Intanto godiamoci un po’ di vacanze».

Così è finita la conversazione con un punto fermo: voteremo nel 2018 a legislatura finita. Altre fonti però, assai bene informate, mi hanno avvertito che le sue decisioni sono del tutto diverse. A settembre, massimo ottobre, Renzi vuole andare al voto. Non è di vecchia o giovane guardia da discutere: c’è Renzi e basta così. Sarà vero? È questa la strategia che perseguirà a dispetto di vari esponenti dello stesso suo partito, a cominciare da Franceschini ma soprattutto dal presidente della Repubblica Mattarella. Vedremo. Intanto parliamo d’altro. Le vacanze stanno per cominciare, soprattutto per le persone di età come me. Mi piace dunque di occuparmi di pensieri, di arte, di letteratura e di poesia. Anche la domenica, anzi la domenica soprattutto.

Ho scritto nel 2010, cioè sette anni fa, un libro intitolato Per l’alto mare aperto. Il tema è quello della modernità. Si aprì geograficamente con la scoperta dell’America nel 1492 ma culturalmente un secolo dopo rispetto al Rinascimento italiano e, in Francia, con gli Essais di Michel de Montaigne. E rapidamente andò avanti in Italia, in Francia, in Inghilterra. Poi lentamente all’inizio e rapidamente in seguito, anche in Germania, da Immanuel Kant in poi.

Il culmine in Francia e in tutta Europa fu l’Illuminismo, di Diderot, Voltaire, Rousseau, d’Holbach e molti altri. Culminò con l’Encyclopédie diretto da Diderot, e dal Candide di Voltaire e tutte le opere da lui scritte.
Si dice che in qualche modo fu l’Illuminismo la base culturale dalla quale nacque la Rivoluzione francese del 1789 ed è probabilmente vero. Nonostante alcune cadute e ricadute quella Rivoluzione fu l’inizio della democrazia moderna.

Nel mio libro sopraindicato questo percorso è dettagliatamente illustrato e infatti è stato un vero e proprio successo culturale. È il racconto della modernità che si chiude con il pensiero di Nietzsche e di Freud. Poi la modernità cede ad altre visioni della vita a cominciare dal Romanticismo, dal Decadentismo e dall’Esistenzialismo, che occupano gran parte dell’Ottocento e della prima metà del Novecento.

La modernità tuttavia era stata una fase della vita culturale europea e poi anche americana, che non si chiuse di botto. Ci furono molti altri moderni dopo Nietzsche, soprattutto in paesi ancora in gran parte contadini. In Russia Tolstoj, Dostoevskij, Gogol, Anna Achmatova e molti altri. Contemporaneamente nell’Occidente europeo ci furono Proust, Joyce, e poi Thomas Mann e il suo Doktor Faustus e La montagna incantata.
La modernità tuttavia non era ancora finita, penso a Faulkner con L’urlo e il furore e penso a Garcia Marquez e a Cent’anni di solitudine.

In Europa ci fu ancora modernità romanzesca, saggistica, musicale e poetica. Il mio libro si conclude con un capitolo intitolato Il gran finale e lo rappresentano due nomi: uno è Italo Calvino del quale ho già scritto chiudendo il mio pezzo con l’ultimo suo libro: Lezioni americane che aveva appena finito quando una morte prematura lo colse. E poi Montale.
Ha scritto solo poesie, per almeno cinquant’anni, ma i volumi più belli sono gli Ossi di seppia e Le occasioni. Mi auguro che i lettori abbiano un godimento culturale a rileggere alcuni brani che mettono in luce il pensiero di uno dei nostri ultimi grandi poeti.

Montale è stato il poeta di una generazione, la mia, la nostra, l’ultima generazione dei moderni. Bisogna scavare dentro i suoi versi, dentro di lui e di noi per capire le ragioni di questa identificazione.
La malinconia soprattutto. Malinconia per le occasioni mancate, rimpianti, gli «Eldoradi» sognati ma non raggiunti, le comete e la galassia, «fascia d’ogni tormento», le «isole dell’aria migrabonde». E una preghiera commovente in cerca di tenerezza:
«Il vento che nasce e muore
nell’ora che lenta s’annera
suonasse te pure stasera
scordato strumento,
cuore».

La nostra fu una generazione malinconica, abbastanza consapevole dei propri doveri e poco sensibile ai diritti; una generazione condizionata da complessi di colpa esistenziali dei quali non ci rendevamo ragione, che ci facevano sentire debitori di debiti immaginari e tuttavia pesanti da sopportare. Misogini: la donna, sempre vagheggiata e sempre fuggitiva, rappresentava una felicità alla quale non avevamo il diritto di aspirare. Perciò, continuando a vagheggiarla, fuggivamo.

Così anche lui e la sua poesia: «Esterina i vent’anni ti minacciano, grigiorosea nube» «… m’occorreva il coltello che recide…», il giardino dei limoni «meriggiare pallido e assorto», il muro irto di cocci di bottiglia sul quale siamo costretti a camminare. Era questa la sua malinconia. E la nostra.

Quasimodo lo riecheggio da lontano con il suo Ed è subito sera e con la traduzione dei lirici greci che fu il suo capolavoro:
«Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte; giovinezza dilegua
e io nel mio letto resto sola».

In Montale la malinconia è la linea di uno stato d’animo, una sonorità di fondo che non registra intervalli e si esprime sempre sul filo della memoria, del gocciolio del tempo, schegge di ricordo, Adios muchachos, companeros de mi vidas, Dora Markus, Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale.
Ecco un altro motivo di identificazione, scabro ed essenziale. Come l’osso di seppia disseccato sulla sabbia, corroso dall’acqua salina sulla battigia.
Noi eravamo saturi di dannunzianesimo, di pose eroiche, di cuore da lanciare oltre l’ostacolo. La reazione inconscia a tutto questo fu la poesia di Montale. La malinconia, la memoria delle occasioni mancate, l’asciuttezza dello stile, una metrica e un linguaggio innovativi pur nell’ambito del canone poetico tradizionale, ma c’è un altro e ancor più rilevante motivo di identificazione tra il poeta e la generazione alla quale la sua poesia era indirizzata: ciò che si sarebbe dovuto e voluto fare ma non si fece, osare ma non si osò.

Si è data un’interpretazione politica a questa scissura tra i pensieri e la vita di Montale ma non credo sia stato questo oppure non soltanto questo. Furono le scelte dell’anima e d’amore, il destino e il caso, la necessità e la libertà di scontrarsi tra loro costituendo il dramma di quella generazione che la voce e il canto del poeta interpretò con drammatica pienezza e maestria di linguaggio.

Da questo punto di vista sono i versi composti tra il 1928 e il 1939 e poi raccolti sotto il titolo di Occasioni a raggiungere il culmine di quel La casa dei doganieri: ventidue versi divisi in quattro stanze dove autobiografia, memoria, malinconia, straniamento, paesaggio, raggiungono una fusione che richiama i canti più ispirati del Leopardi.
«Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi, altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità».

Forse i nostri contemporanei hanno rifiutato il lascito della modernità. Riusciranno a raccordare quel fuso orario fuori registro semmai vorranno tentar nell’impresa? Ce lo auguriamo ed è ancora Montale che ci presta le sue parole per esprimerci con gli ultimi seri versi de La casa dei doganieri:
«Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende…
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta».

vivicentro.it/editoriali
/Repubblica

Hamsik: “Credo nello scudetto. Ounas? Ha grandi qualità”

Le sue parole

Ai microfoni di Mediaset Premium ha parlato il capitano Marek Hamsik: “Siamo solo all’inizio, ma il risultato è stato migliore di quello dell’anno scorso. Ancora non sentiamo la stanchezza del ritiro, ma stiamo lavorando forte. Ci prepariamo al meglio per metà agosto dove ci aspetterà una partita importante”.

Ounas? “Si vedeva subito che era un giocatore veloce e tecnico, diamoglin un po’ di tempo per ambientarsi al calcio italiano”.

Scudetto? “L’ho già detto, ci credo. La squadra sta dimostrando da due anni che se la può giocare e fa partite di grandissimo livello”.

Milan? “Dobbiamo pensare a noi stessi, alle nostre prestazioni e risultati”.

Amichevole, Trento-Napoli 0-7: il tabellino

Amichevole, Trento-Napoli 0-7: il tabellino

Il Napoli stravince anche contro il Trento nella seconda amichevole stagionale durante il ritiro di Dimaro. Vittoria per 7-0. I marcatori sono: 15′ Mertens (N), 37′ Giaccherini (N), 38′ Chiriches (N), 43′ Callejon (N), 58′, 65′ Milik (N), 60′ Ounas (N)

Le formazioni:

NAPOLI  – Rafael; Maggio, Albiol, Chiriches, Ghoulam; Rog, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Giaccherini. A disposizione: Sepe, Strinic, Allan, Jorginho, Maksimovic, Zielinski, Hysaj, Insigne, Koulibaly, Pavoletti, Ounas, Tonelli, Milik.

TRENTO – Grubizza; Rippa, Badjan, Bertaso, Cascone; Brugger, Gattamelata, Furlan; Lella, Lillo, Osti. A disposizione: Cuoco, Cavagna, Casagrande, Falco, Dallavalle, Calcagnotto, Bacher, Ferraglia, Paoli, Appiah, Trevisan, Mahmuti, Duravia, Pangrazzi, Marini, Boldini.

F1, GP Gran Bretagna 2017 – La griglia di partenza: Hamilton in pole position, nessuna penalità! Raikkonen secondo,Vettel terzo

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Lewis Hamilton ha conquistato la pole position del GP di Gran Bretagna 2017, decima prova del Mondiale di Formula Uno. Il britannico fa festa davanti al proprio pubblico, eguaglia il primato di Clark e si spinge a una sola lunghezza dal record assoluto di Schumacher (68 partenze al palo in carriera).

Il grande Circus della F1 si esibirà in quel di Silverstone (Gran Bretagna), per il decimo appuntamento del Mondiale 2017. Si preannuncia un GP interessante caratterizzato dal solito confronto tra Mercedes e Ferrari. Il meteo incerto regalerà ancor più pathos all’evento domenicale.

Nessuna penalizzazione per Lewis Hamilton! Finisce con questo verdetto l’investigazione a cui il britannico era stato sottoposto a causa di un presunto impedimento a Romain Grosjean durante il giro veloce del francese nel Q3 del GP di Gran Bretagna 2017.

Il pilota della Mercedes scatterà dunque regolarmente dalla pole position, conquistata con pieno merito a Silverstone. Di fronte al proprio pubblico Hamilton andrà a caccia della vittoria, partendo davanti a Kimi Raikkonen mentre Sebastian Vettel è soltanto terzo.

Confermati anche i record: 5 pole position nel GP di Gran Bretagna come Clark, 67 pole position in carriera a una sola lunghezza dal primato assoluto di Schumacher.

Programma, orari e tv F1 della gara di domenica 16 luglio.

Di seguito la programmazione televisiva, ricordandovi che sarà possibile seguire la corsa in streaming attraverso il servizio Skygo offerto agli abbonati Sky ed insieme ad OASport con una DIRETTA LIVE testuale dettagliata per non farvi perdere neanche un istante del darsi in pista. 

La programmazione di SKY Sport F1/HD

Domenica 16 luglio

ore 9.10-9.45, GP3, Gara 2, diretta
ore 10.20-11.10, F2, Gara 2, diretta
ore 14.00, F1, Gara, diretta
ore 17.00, F1, Gara, replica
ore 20.00 e 23.00, F1, Gara, sintesi

La programmazione di RAI/HD

Domenica 16 luglio

ore 21.00, F1, Gara, Rai 2/HD, differita

Questa la griglia di partenza del GP di Gran Bretagna 2017, decima prova del Mondiale F1:

1. Hamilton
2. Raikkonen
3. Vettel
4. Verstappen
5. Hulkenberg
6. Perez
7. Ocon
8. Vandoorne
9. Bottas
10. Grosjean
11. Palmer
12. Kvyat
13. Sainz
14. Massa
15. Stroll
16. Magnussen
17. Wehrlein
18. Ericsson
19. Ricciardo
20. Alonso

Juve Stabia – Non solo Caserta e Ferrara. Ecco chi sono i componenti del nuovo staff tecnico..

La nuova Juve Stabia è stata presentata oggi presso la sede della società gialloblù. La guida tecnica è stata affidata al duo composto da Fabio Caserta e Ciro Ferrara.

I due tecnici sono affiancati  dai componenti del nuovo staff tecnico delle Vespe, formato da Marco Falasca, Emilio Salsano, Francesco Senatore, Pasquale D’Inverno e Nicola Scarica.

Marco Falasca sarà il coordinatore della preparazione atletica. Tanta esperienza per Falasca, nativo di Carmignano, e che in passato ha lavorato anche con Genoa, Bari, Frosinone ed Avellino. Falasca è stato in passato anche un fedelissimo dell’ex allenatore della Juve Stabia Guido Carboni.

Emilio Salsano sarà invece il preparatore atletico. Per lui primissima esperienza tra i professionisti, avendo conseguito nello scorso maggio l’apposita abilitazione. Salsano, tra l’altro, è il fratello di Fausto Salsano, centrocampista negli anni 90 di Roma e Sampdoria.

Francesco Senatore ricoprirà invece il ruolo di preparatore dei portieri. Senatore era entrato a marzo nello staff di Carboni, abbandonando l’incarico che aveva al Savoia. In passato ha ricoperto lo stesso ruolo anche nel Taranto e nella Paganese.

A loro si aggiungono il collaboratore tecnico Pasquale D’Inverno ed il match analyst Nicola Scarica.

Per le dichiarazioni di Fabio Caserta (CLICCA QUI); per le parole do Ciro Ferrara (CLICCA QUI)

De Laurentiis: “Mister X? Lavoriamo per il futuro e su Sarri…”

Le sue parole

A Dimaro, sede del ritiro del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di SportMediaset: “Non abbiamo venduto nessuno, anzi, abbiamo comprato alcuni giocatori e quindi è l’anno buono, auguriamocelo. Sarri è stato un maestro di vita anche per tutti i calciatori che sono felicissimi di continuare a lavorare con lui, per lui, il Napoli e i tifosi. Siamo una grande famiglia dove non ci sono screzi e malumori e tutto funziona a meraviglia. Anche questo ritiro anticipato, che in fondo ci impone una lunghezza maggiore dello stare insieme, ci consumerà anzitempo ma recuperemo questo inverno con un semi secondo ritiro. Questo è dovuto al preliminare di Champions, ma forse è un bene per il gruppo che si amalgama. Il prossimo anno ci saranno i Mondiali e forse bisognerà iniziare il campionato un po’ più tardi anche se è un peccato. Tutti i campionati europei dovrebbero iniziare nella stessa data perché nelle coppe le squadre dovrebbero avere lo stesso carburante nelle gambe. Chi parte prima è più preparato e pronto: anche formazioni meno blasonate possono fare sgambetti”.     

Milan rinforzato? “Mi fa molto piacere, i campionati devono essere di livello. Io ho sempre sostenuto che le teste di serie sono circa sei società. Gli altri, con tutto il rispetto, sono degli sparring partner. Chiaramente è un calcio da modificare per il futuro: c’è tanta gente vecchia e antica che non molla la sedia, che sta incollata con i propri pantaloni e sedere a riscaldarla, facendo finta di dire, di fare e rappresentare  ma è in realtà è un mondo finito. Ce lo scrolleremo di dosso? Mi auguro di sì”.

Mister X? “Era una mia idea da inserire in un contresto di acquisizioni fatte per il futuro. Volevamo acquistare uno o due giocatori da lasciare poi dove si trovano adesso per farli venire a giugno. Però stiamo verificando se tutto ciò è giusto o meno, il rischio è che si creino delle aspettative troppo lunghe e che vengono disattese in maniera troppo drammatica”.

Zielinski: “Scudetto? Sarà un’annata speciale”

Le sue parole

Piotr Zielinski, centrocampista polacco del Napoli, ha parlato ai microfoni di Canale 21: “Siamo pronti per una grande stagione, l’importante è confermare il girone di ritorno della scorsa stagione”.

Sulla sua infanzia e la sua evoluzione calcistica: “Da ragazzino giocavo solo col destro, poi grazie all’insistenza di mio padre e ad una scommessa fatta con mia madre sono diventato ambidestro”.

Sul ruolo: “Posso giocare sia a destra che a sinistra, per me è indifferente. Scudetto? Sarà un’annata speciale, l’importante è guardare soltanto a noi stessi, non alle avversarie”.

 

 

I Solaro e la pittura tra mimesi e fantasia (Andrea Barretta)

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Non lontano da Brescia nella splendida Valle Sabbia, in quel di Vestone in “Via Glisenti 43”, la poetica di tre pittori a confronto nell’essere parte di una famiglia e di un casato, nella concezione dell’operare nella natura e per la natura, ossia per l’uomo che crede nel rinnovamento della vita a rappresentare la realtà nella verosimiglianza di una trascrizione che apre il vero all’arte principi immanenti e trascendenti nella mostra

“Solaro: tre generazioni di artisti”.

 

I solaro - Amedeo Umberto (1881 - 1956)Da Amedeo Umberto (1881 – 1956), nato a Vercelli e avvicinatosi alla pittura come allievo di Mosè Bianchi  all’Accademia di Brera, al figlio Omero (1909 – 1977), nato a Legnano, trasferito in Valsabbia prima a Vestone e poi  a Lavenone, dove rimane fino al 1967, a Ivan (1947), nipote e figlio dei primi due che a dodici anni si trasferisce ad  Arona, sul lago Maggiore, dove rimane fino al 1965 e partire per la Germania dove tuttora risiede vicino Colonia.

Avviando, allora, dal capostipite vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, va da sé che Amedeo Umberto,  discendente da una nobile famiglia qual era quella del Conte Clemente Solaro della Margherita, non ha potuto non  riconoscere le priorità date all’arte da quel grande movimento qual è stato l’Impressionismo, avviato in Francia nel decennio 1860 – 1870, giacché ha soggiornato sia a Marsiglia che a Parigi dove ebbe modo di coltivare tutta la verve di Montmartre, e una conferma arriva da una targa posta nel 1925 che lo ricorda nella strada parigina “Revue du Vrai et du beau” del suo dipingere come “Cet artist de valeur … C’est, avant tout, un impressioniste qui se laisse diriger et condor par ses sensation et obéit aux impulsion intuitive d’un temperament original”, quindi un artista di rilievo, principalmente un impressionista che lascia la sua atmosfera e l’impulso intuitivo.

I solaro

La testimonianza ci dice, dunque, che andò verso la modernità in un momento storico in cui le prime avanguardie italiane quali futurismo e metafisica anticipavano, e poi determinarono, tendenze di rifiuto del classicismo e per questo lontane dalla sua pittura che si proponeva in scene figurative vicine a una raffigurazione naturalista del vero.

Infatti, la parola d’ordine era proprio quella di creare un nuovo ordine e allo stesso tempo un ritorno all’ordine, in un gioco di parole che denota la confusione dei primi anni del Novecento con la Grande Guerra e la tragedia della Seconda guerra mondiale, in cui l’arte occupava un posto di riguardo perché aveva ancora un valore sociale. Ed ecco i dubbi di quale arte: la centralità della tradizione e della storia, uno sguardo ancora al classicismo e la fedeltà figurativa, o il racconto, la denuncia in contrasto con la celebrazione aulica. Un dato certo però c’era: annullare le convenzioni compositive accademiche in sperimentazioni che tratteranno il paesaggio con un approccio mentale più che fuori dal passato.
I solaroSennonché, lontani dai grandi centri propositori come Milano e Roma, i pittori di provincia restavano al palo pur con una presenza comunque incisiva sul territorio di appartenenza. Non così per Amedeo Umberto Solaro, il quale, come abbiamo detto, era presente a Parigi ma anche con un proprio studio a Milano, facendo del mestiere di pittore la sua professione e così per il figlio Omero negli anni Cinquanta con una sorta di galleria personale presso il Bar Loggia di Lavenone, non lontano dal Lago d’Idro ripreso in alcune sue opere, a denotare il suo amore per gli specchi lacustri che ritrae ancora nei soggiorni sul Lago Maggiore e sul lago di Garda negli anni Sessanta, per poi approdare a Verona e concludere la sua vita.

L’arte dei Solaro, protagonisti e interpreti di un postmodernismo improntato sull’autonomia, fa propria la caratteristica del colore che comunica la bellezza della natura. Non solo. Questa mostra, apprezzata per la selezione di opere accolte nelle sale dell’Associazione “Via Glisenti 43”, evidenzia l’evoluzione artistica in un periodo di grandi cambiamenti, se solo pensiamo che a metà del Novecento, mentre Omero componeva paesaggi ancestrali, c’era Fontana con il suo “spazialismo” e qualche anno dopo Piero Manzoni a irrompere sulla scena artistica milanese e internazionale aderendo nel 1957 al manifesto “Contro lo stile” che rigettava, appunto, ogni convenzione stilistica tranne le proposizioni monocrome di Klein.

Allora, questa mostra diventa ancora più interessante per la trama proposta che depone uno sviluppo di eventi importanti per l’arte in un rapporto d’attenzione con la storia e in una sorta di vasi comunicanti tra temi archetipi e suggestioni formali nell’idealismo di quegli anni legato al progredire della società per superare l’individualismo che estremizzava tutto. E qui i primi due Solaro s’inseriscono con successo, quasi a rimarcare la suggestione della pittura scenografica, pennellando l’immutabile potere della mimesi, della rappresentazione nel realismo prestato al lucore del dipingere all’aperto, soprattutto in certe cromie esplicate nel paesaggio al tramonto o in un diffuso azzurro che occupa tutto il quadro.

In pratica, dunque, c’è in questi lavori la narrazione di Amedeo Umberto nella contemplazione indirizzata a esercizio della verità in una visione che passerà inevitabilmente al figlio Omero, tant’è che ne seguì le orme frequentando l’Accademia di Brera, nella portata eloquente tra colori puri e stesure di fondo con sfumature di tono su tono fino a raggiungere una trasparenza pittorica dall’intenso lirismo. E per altri versi, ma in un certo qual modo come consecutio,al nipote Ivan Vimercati Solaro che, come vedremo, artisticamente sente nell’animo di essere parte di una stirpe, nel passaggio semantico con il significato di tronco, ramo, germoglio.

I solaro

Ivan Vimercati Solaro, infatti, cui non manca fantasia e creatività, pronuncia un altro aspetto importante ed è la versione in più varianti di un modello catartico e risolutivo nel potenziare la colorazione e i dettagli in un grafismo disegnativo di estrazione surrealista, cioè per quella che viene considerata l’ultima delle avanguardie storiche. Perché la matrice sta nel livello più profondo della realtà e, per Ivan, nell’aura che assegna al simbolismo di alberi come creature privilegiate alla stregua dell’uomo, nel confonderli con l’ambiente e nel ricostruire un mondo fecondo e indipendente dal materialismo che d’istinto rifiuta per un vedutismo di fantasia che nell’inconscio assembla terre da aggiungere sempre invase dal calore di giornate assolate. Ed è proprio la luce irreale, sospesa – annotava De Chirico – “inquietantemente illusionistica nella sua freddezza, che può fare coesistere in uno stesso dipinto elementi eterogenei, alcuni allucinati nell’apparenza verista, altri campiti geometricamente o descritti con segno illustrativo”.

Pertanto il percorso espositivo in “Via Glisenti 43” attraversa una sequenza di opere notevoli e crea un rapporto per mezzo della “forma” che proprio nel colore trova il suo collante. Non solo. La sperimentazione di metodologie diverse è alla base di questa rassegna che intende accostare la pittura d’espressione, colta e intellettuale, con un’inversione di tendenza rispetto all’orizzonte culturale dell’epoca e nell’approccio a temi e soggetti che non abbandonano la “figura” che nella mostra è esibita da tutti e tre i Solaro.

L’intento è per un’arte che andrebbe reinterpretata in una nuova lettura per creatività e capacità tecnica, per entrare nell’universo sensoriale dei Solaro e declinare un legame, anche se i tempi non sono compatibili, in procedure di verifica che potranno evidenziare occasioni d’incontro. Come per Ivan che scruta le avanguardie della generazione del padre Omero che a sua volta movimenta le intuizioni paesaggistiche di Amedeo Umberto, e questo senza approfittarne esteticamente ma ognuno in un personale viaggio creativo. Ed è sintomatico il rincorrersi nell’assimilare una ricerca fondata sui rimandi: un prolungamento negli anni di un’esperienza comune in un contesto familiare alle prese con la normalità delle cose ma con la particolarità di svelare per immagini un linguaggio creativo.

Andrea Barretta

“Solaro: tre generazioni di artisti”, fino al 5 agosto a Vestone (Brescia), Associazione “Via Glisenti 43”, dal lunedì al

sabato dalle 10 alle 12 e il sabato dalle 16 alle 19.

Nicolas Izzillo saluta la Juve Stabia: “Una maglia gloriosa che sono stato onorato di indossare. Mi mancherà tutto, soprattutto…”

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Dopo aver firmato per i prossimi tre anni col Pisa Sporting Club, Izzillo ricorda la sua esperienza in gialloble

È arrivato il momento dei saluti e soprattutto dei ringraziamenti anche per Nicolas Izzillo, il centrocampista della Juve Stabia che nella prossima stagione sarà impegnato coi nerazzurri del Pisa Sporting Club. Ha firmato con la società toscana un contratto triennale, accolto con entusiasmo ma anche con un velo di malinconia, perché Castellammare di Stabia é diventata, in questo anno e mezzo in gialloble, la sua città, vissuta pienamente, conoscendo tante persone “fantastiche”, come sottolinea nel suo post su Instagram.

Classe ’94, Nicolas Izzillo nella sua stagione e mezzo con le Vespe ha totalizzato 37 presenze e 8 reti segnate. Un’esperienza “emozionante” che l’ha aiutato a crescere e che l’ha fatto sentire “quasi un calciatore vero”. Queste le sue parole:

“È arrivato il momento dei saluti ma soprattutto dei ringraziamenti… Sono stato un anno e mezzo a Castellammare ed è stato bellissimo ed emozionante giocare per questa maglia… una maglia storica, gloriosa e che merita altre categorie. Ho vissuto la città pienamente ed ho conosciuto delle persone fantastiche che mi hanno fatto sentire quasi un calciatore vero! Mi mancherete veramente tutti, mi mancherà andarmi a tagliare i capelli da Passaro, andare a pranzo al Mammamia, a cena al Bliss, mi mancherà la scaramanzia del mio amico Antonio, il mitico Vincenzo che prima dell’allenamento ci preparava il caffè, Sebastiano che borbottava perché gli tiravamo i palloni lontano, gli amici dell’Hotel La Panoramica che dopo ogni vittoria festeggiavano con noi, ma soprattutto mi mancherà esultare sotto la Sud con tutti voi!!!… Inoltre vi ringrazio per i bei messaggi che mi avete scritto… il calcio purtroppo è così. Ora sono felice e concentrato di iniziare questa nuova avventura, con una nuova società e una nuova città, sperando di poter vincere il più possibile con questa nuova maglia! GRAZIE DI TUTTO! Nicolas Izzillo”.

 

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ESCLUSIVA – Juve Stabia, via al bando per il Menti: i dettagli

ESCLUSIVA – Juve Stabia, via al bando per il Menti: i dettagli

Dove giocherà la Juve Stabia il prossimo campionato? Al Menti o al Pinto di Caserta? I tifosi aspettano di sapere con certezza, la società si cautela ponendo le basi per Caserta, ma attende fiduciosa l’avvio dei lavori al manto erboso dello stadio di casa, il Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di ViViCentro.it, da fonti molto attendibili, lunedì dovrebbe esserci la certezza della partenza della gara nella stessa giornata. Una gara relativa a ditte specializzate, evitando una rosa ampia. Non dovrà essere, per fortuna, rifatto il sotto del manto erboso sintetico che resta in buono stato, e il che significa recuperare circa 25 giorni, dando la possibilità di cominciare il campionato al Menti, al massimo dalla seconda gara in caso di piccolo ritardo durante i lavori.

Lunedì alla C.U.C. (Centrale Unica di Committenza) parte la gara e il tutto sarà svolto attraverso il Me.PA. (mercato elettronico pubblica amministrazione) con massima trasparenza. Le ditte partecipanti hanno specializzazioni sul tema e questo, ripetiamo, permetterà di accorciare i tempi. La gara sarà chiusa l’8 agosto.

a cura di Ciro Novellino

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