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Castellammare di Stabia
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Juve Stabia, Sandomenico: “Gruppo bellissimo, facciamo meglio del passato”

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Queste le parole di Sandomenico

A Fiuggi sede del ritiro della Juve Stabia abbiamo incontrato tra i tanti calciatori anche Salvatore Sandomenico. Dopo la gara amichevole vinta contro la Rappresentativa Ciociaria si è concesso ad una breve intervista raccolta dal collega Francesco Sabatino di Metropolis presente con noi al ritiro di Fiuggi, queste sono state le sue parole:

Hai già avuto un incontro la società e il presidente Manniello?

Sono in attesa di una chiamata dal presidente Franco Manniello. Ma penso e spero che si possa raggiungere un accordo per la mia permanenza.

Quali sono le tue sensazioni di questa prima settimana di ritiro?

Qui ho trovato un gruppo bellissimo, con alcuni vecchi amici come Nava e Matute, e a dire il vero ho legato un po’ con tutti. Poi il mio carattere mi porta ad essere un ragazzo molto socievole.

Cosa vuoi dire ai nostri tifosi?

Ai tifosi voglio dire di dimenticare lo scorso campionato, bisogna voltare pagina e fare meglio di prima.

Cosa ne pensi riguardo ciò che è accaduto la scorsa stagione?

Per quanto riguarda ciò che è andato storto l’anno scorso posso solo dire che se in una squadra prima in classifica togli 4-5 persone che pur giocando poco fanno gruppo è chiaro che il giocattolo si rompe. Adesso bisogna aspettare la scelta di Sandomenico, se accetterà la proposta del presidente Manniello di ridursi l’ingaggio e prolungare il contratto, o se cercherà spazio in altre squadre.

a cura di Andrea Alfano

Castellammare – Parco Imperiale: Tir troppo alto per il ponte, traffico in tilt

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Ancora una volta il ponte alla periferia di Castellammare, sulla strada che collega la città stabiese e Santa Maria la Carità e Sant’Antonio Abate crea problemi di viabilità.

Pochi minuti fa un tir ha rischiato di impattare il ponte, a causa del rimorchio troppo alto. Fortunatamente il conducente dell’articolato si è reso conto del problema prima di urtare il ponte, ed ha arrestato la sua corsa, bloccando inevitabilmente il traffico.

Il camionista ha chiamato i Carabinieri, che sono giunti sul posto per regolarizzare il traffico e consentire alle autovetture, nel frattempo incolonnate, di proseguire in entrambi i sensi di marcia.

A rendere più complessa la situazione, la presenza di vari camion colmi di pomodori, anch’essi bloccati nel traffico e in preda a difficoltà di manovra.

Ennesimo episodio problematico circa questo ponte ormai famoso a Castellammare e che in passato ha causato anche ribaltamenti di camion e tir.

Oltre all’altezza inadeguata, tra i problemi vi è la assenza di segnalazione, che non consente ai camionisti di venire a conoscenza con sufficiente anticipo del possibile problema.

A cura di Patrizia Esposito

Roma, De Rossi spegne 34 candeline: storia di un “Odi et Amo”

“Momento o motivo della vita affettiva caratterizzato da uno stato di violenta e persistente emozione, spec. in quanto riconducibile a un ambito erotico-sentimentale o in contrasto con le esigenze della razionalità e dell’obiettività”. Questo il significato della parola ‘PASSIONE’ almeno secondo il dizionario Zanichelli.  Daniele De Rossi è senza dubbio un passionale. Gli indizi? Molteplici: bacia la maglia giallorossa (l’unica che abbia mai vestito, se si esclude quella bianca e viola dell’Ostiamare, società nella quale ha militato fino all’età di 16 anni prima con il ruolo di terzino, poi di attaccante) e gli si gonfia la giugulare quando esulta. La giugulare è quella vena che riporta il sangue carico di anidride carbonica dalla testa al cuore affinché venga drenato. Testa-cuore è il dualismo spesso irriducibile che dà corpo alla passione, anche a quella per i due colori di una casacca. Tutto torna.

AB INITIO – Il ragazzino biondo oggi capitano, nasce il 24 luglio del 1983 (che è anche l’anno in cui al cinema esce Scarface e l’anno della scomparsa di Emanuela Orlandi oltre che del caso Enzo Tortora) e ben presto comprende che la sua vita sarà fatta di pane e calci ad un pallone. Dicevamo delle prime esperienze calcistiche nella squadra della sua città, Ostia, e poi a 17 anni l’approdo nel settore giovanile giallorosso dove il padre Alberto era già allenatore della Primavera. È Bencivenga a ritagliargli il ruolo che farà le sue fortune sul rettangolo di gioco: lo prova come centrocampista ed il ragazzino va. E come se va…nel 2001 Daniele viene convocato in prima squadra. Sembra un sogno: nell’anno dello scudetto, lui appena diciottenne ha la possibilità di giocare gomito a gomito con mostri sacri come Batistuta, Montella, Totti, Samuel, Cafu, Zago, Del Vecchio, Aldair, Emerson e lo stesso Eusebio Di Francesco, che oggi a distanza di 16 lunghi anni, si ritrova come allenatore. A piccoli passi, già nella stagione 2001-2002 riesce ad accumulare 194′ giocati tra Coppa Italia e Champions League (in cui entrò al 70′ della sfida contro l’Anderlecht che finì con il risultato di 1-1). Stagione 2002-2003, 344′ giocati in totale tra tutte le competizioni, 4 presenze in Serie A e le prime 2 reti segnate con la maglia della sua amata Roma, una contro il Torino il 10 maggio 2003 ed un’altra il 23 maggio contro l’Atalanta (entrambe all’Olimpico, davanti al suo pubblico, per iniziare ad educare la giugulare). Da allora, una crescita esponenziale, tanto che nel 2003-2004 sfonda il tetto dei mille minuti disputati sul campo, nel 2004-2005 sono più di 3000 i minuti totalizzati con 38 presenze complessive e 4 gol. Nella stessa stagione arrivano anche le prime gioie legate alla Nazionale, alla quale De Rossi tiene tantissimo: vince l’Europeo Under 21. Nell’anno successivo va a segno addirittura per 6 volte, un bottino considerevole per uno di soli 22 anni che ormai di mestiere fa il mediano. Del resto, a stare a sentire Ligabue il mediano è quello che “segna sempre poco, che il pallone deve darlo a chi finalizza il gioco“. Il 2006-2007 l’anno campale: si laurea campione del mondo con la spedizione azzurra guidata da Lippi e conquista il primo trofeo vinto da vero protagonista con la sua Roma: la Coppa Italia. Nella finale di andata di quella competizione, segna un gol decisivo contro l’Inter, sempre all’Olimpico, sempre davanti al suo pubblico che lo acclama come figlio di Roma di cui potersi vantare. Nel 2007-2008 arrivano la seconda Coppa Italia e la Supercoppa Italiana da mettere in bacheca. Anche in Supercoppa, il gol decisivo, sempre contro l’Inter, porta la sua firma. Nel 2009/2010, la sua stagione più prolifica, con ben 11 reti all’attivo. Ad oggi, le statistiche contano 561 gare ufficiali e 419 partite giocate in Serie A, 41 reti complessive in Serie A e 59 totali tra Coppa Italia, Champions League, Europa League, Coppa Uefa, qualificazione Europa League e Supercoppa Tim, tutte con un’unica maglia.
Dal 30 giugno 2017, con l’addio al calcio giocato di Francesco Totti, capitan futuro è diventato ufficialmente capitan presente a 34 anni di età compiuti quest’oggi.

ODI ET AMO – Dopo Roma-Inter del 27 marzo 2010, disse: “La Roma la amo troppo, viene dopo mia figlia. Non è ruffianeria. Mi viene da baciarla la Roma.” Ma si sa, questa è una città particolare. Se ne era già accorto Goethe agli inizi dell’800, quando, strabiliato dalla bellezza dell’Urbe, scriveva che “solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma”. E forse Daniele De Rossi dalla sua Roma non è mai stato compreso fino in fondo. Il malumore per uno stipendio elevato e le chiacchiere da bar di una parte della tifoseria e degli addetti ai lavori sulla sua vita privata si sono fatte negli anni insistenti e fin troppo indiscrete. Male, perché il pollice verso non dovresti mai riservarlo ad un figlio che fa di tutto per renderti fiero, ad un ragazzo di quelli a cui si gonfia il petto pensando a “mamma Roma”. Ora tutto questo rappresenta un capitolo concluso e da fine agosto in poi quella fascia al braccio di Daniele cancellerà ogni asprezza passata, presente e futura. Lui, nonostante tutto, è rimasto sempre fedele a sé stesso e a quella passione che forse soprattutto quando ti fa soffrire merita di essere vissuta. Ma questa è una cosa che non a tutti è concesso di comprendere. Forse, solo agli stessi che si sono lasciati rigare il volto da una lacrima quando Daniele ha detto: “Ho un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera“.

Claudia Demenicao

 

FOTO ViViCentro – Juve Stabia, gli scatti più belli dal ritiro di Fiuggi

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Gli scatti del ritiro precampionato della Juve Stabia presso il Centro Sportivo Comunale di Fiuggi

Per le Vespe è stata come sempre una giornata intensa nella città laziale, dove si stanno preparando per affrontare la stagione calcistica 2017-2018.

Dopo una sequenza di riscaldamento e preparazione atletica, con tanta corsa e palestra. la squadra, sotto lo sguardo vigile del duo Caserta-Ferrara, ha provato gli schemi su calci di punizione e calci d’angolo. L’allenamento mattutino è terminato verso le ore 12. Dopo un breve spuntino a base di frutta fresca, la comitiva gialloblè a bordo di un pulmino hanno raggiunto l’Hotel Italia dove hanno pranzato alle 12:45 prima del riposino pomeridiano.

Intorno alle 17:40 inizia il match amichevole della Juve Stabia, in maglia verde, contro la Rappresentativa Ciociaria, in maglia blu con decorazioni gialle, che termina con il risultato 3-0 per la compagine stabiese: hanno segnato nel corso del secondo tempo Rosafio, Lisi e Mastalli su calcio di rigore.

© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE– Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.

Di seguito le foto scattate dal nostro fotografo ufficiale Antonio Gargiulo che durante questa giornata del ritiro gialloblè ha immortalato i momenti più significativi.

UFFICIALE – Juve Stabia, Spina si lega ancora di più al settore giovanile

UFFICIALE – Juve Stabia, Spina si lega ancora di più al settore giovanile

Arriva la firma che lo legherà ancora alla Juve Stabia anche per Alberto Spina, portiere classe 2003. L’estremo difensore, che lo scorso anno ha disputato parte della stagione con l’Under 15 Nazionale, ha messo nero su bianco e resterà con le Vespe per le prossime stagioni.

a cura di Ciro Novellino

INCUBO ESUBERI NEL SETTORE BANCARIO, ALLARME FIRST CISL:  NEL PRIMO SEMESTRE 17.500 (Diana Marcopulopulos)

Che il settore bancario – nonostante le rassicurazioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – non fosse propriamente solido, già si sapeva, visto che il governo negli ultimi anni ha lanciato a diversi istituti di credito sulla via del default i suoi salvagente.

Del resto un infallibile indicatore della crisi finanziaria del comparto sono stati gli esuberi presentati nei vari piani industriali da istituti anche solidi; ma la coda del serpente non sembra ancora in vista, visto che i dati riguardanti il primo semestre del 2017, in termini di esuberi, sono piuttosto allarmanti: 17.500. Entro il 2020 si stima un’impennata che potrebbe arrivare a circa 30mila.

E’ noto che salvare Banca Marche, Popolare Etruria e CariChieti, per rimetterle sulla carreggiata della redditività, si deve agire con interventi pesanti sull’occupazione, il che significa non solo ottimizzare i piani di spesa amministrativa, ma anche operare tagli dolorosi, eliminando 140 sportelli e oltre 1.500 dipendenti.

Numeri che non descrivono orizzonti liberi da tempeste occupazionali, ed è proprio l’Ufficio Studi della First (Federazione italiana Reti dei Servizi del Terziario) Cisl, a darne conto; con questi prospetti la gestione degli esuberi diventa veramente una sofferenza per il comparto. La First Cisl definisce l’ascesa degli esuberi ‘un’ecatombe occupazionale’. Dichiara al riguardo Giulio Romani, Segretario Generale:

“Gli accordi che abbiamo sottoscritto da gennaio ad oggi, i piani industriali presentati in corso d’anno e gli annunci pervenuti portano intorno a 17.500 i nuovi esuberi decisi solo in questa prima parte del 2017. Un’ecatombe occupazionale, cui come sindacato abbiamo fatto fronte con responsabilità, utilizzando gli ammortizzatori di sistema e, nel caso delle popolari venete, anche l’intervento dello Stato”

Per gli istituti di credito significa, in termini di oneri, ben 2 mld di euro. Da questi numeri vanno estrapolate le uscite di Intesa Sanpaolo, considerato che vi è il supporto del Governo (diretto al salvataggio delle banche venete), per un importo di 1,2 mld di euro.

Sergio Romani non nasconde le preoccupazioni per l’aumento degli esuberi, che sembra incontrollabile, e aggiunge:

“Non si può continuare così, e soprattutto è ora di smetterla di pensare che il taglio del personale sia diretta conseguenza delle problematicità del credito o della digitalizzazione. Il vero problema è che le banche intervengono sui processi organizzativi senza investire su prodotti e servizi, che invece sono la leva necessaria per agire sul versante dei ricavi e per rilanciare la fiducia della clientela e anche l’occupazione del settore”.

Secondo le analisi dell’Ufficio studi (First Cisl), la parte più consistente degli esuberi è da attribuire agli istituti più blasonati. A febbraio, UniCredit, aveva sottoscritto un accordo che metteva in conto l’uscita di quasi 4mila dipendenti, il che significa il ricorso scontato al Fondo solidarietà del comparto, con un limite di 54 mesi.

E sempre secondo il rendiconto di questi studi, Intesa Sanpaolo, nel corso della travagliata integrazione delle banche venete, ha chiesto un’estensione dell’utilizzo del Fondo che si protrarrà fino a 84 mesi, e riguarderà i primi mille esuberi. Mentre per le ulteriori uscite (che sono circa 3 mila), l’utilizzo sarà a 60 mesi..

Puntando l’osservatorio su Monte dei Paschi, altro importante istituto, gli esuberi ruotano intorno a 5.500, soggetti però a trattative con il sindacato. E il repertorio è ancora lungo, oltre alle già citate uscite di Banca Marche, Carichieti e Banca Etruria, ci sono le 340 di Cariferrara, condizione per l’acquisizione nella ‘famiglia’ Bper.

E a Carige, dopo i 600 esuberi già prospettati, se ne aggiugono altri 150, ma secondo le analisi della First Cisl, si potrebbe arrivare a 900 uscite. E’ recente anche l’accordo raggiunto dall’Istituto Centrale Banche Popolari Italiane, dove gli esuberi sfiorano i 350.

E poi ci sono quelli delle Casse di Risparmio di Rimini, Cariparma Crédit Agricole, la Popolare di Bari, che presenta un piano di tagli pari a 500 uscite. Sono numeri che impressionano, la crisi è sempre dietro la porta, come un’insidia che induce ad immolare decine di migliaia di posti di lavoro. Ma in definitiva è anche il prezzo che si paga alle scatole cinesi che presenta il fenomeno della globalizzazione, dove i conti non si fanno più tra le ‘pareti’ di casa, ma con quelle del ‘vicino’.

L’Ufficio studi della Cisl, infine punta l’attenzione alle società che Intesa Sanpaolo, nel corso dell’”operazione banche venete”, non ha assorbito. A questo riguardo puntualizza il Segretario Generale Giulio Romani:

“Non vorremmo che a breve ci dovessimo trovare ad affrontare una nuova emergenza, quella dei 726 lavoratori delle società escluse dal perimetro acquisito da Intesa Sanpaolo. Serve dare urgentemente una risposta a queste persone, evitando che si ripeta quanto purtroppo già successo in altre situazioni di difficoltà irrisolte negli ultimi anni, quali Hypo Alpe Adria o le società satellite di Banca delle Marche”

Ounas piccolo e sgusciante, potrebbe essere il jolly dell’attacco

Ounas piccolo e sgusciante, potrebbe essere il jolly dell’attacco

Il Mattino, a firma di Mimmo Carratelli, dà i voti al ritiro del Napoli. Per il nuovo acquisto Ounas, addirittura un bel 7: “Vent’anni, piccolo (1,72) e sgusciante. Un gol “facile” ai dilettanti dell’Anaunia. Un gran gol contro il Trento sul lancio centrale di Jorginho, tocco filtrante da centravanti sull’uscita del portiere. Firma il pareggio col Chievo, rapido nel battere a rete. Tre assist, un palo. Gioca a destra subentrando a Callejon, ma potrebbe essere un jolly su tutto il fronte dell’attacco”.

Corbo: “Sarri l’ha capito, questa è una trappola”

Antonio Corbo su La Repubblica

Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: “Che sia una trappola, l’ha capito solo Maurizio Sarri. Era già irritato per le troppe spie che osservano i suoi allenamenti per conto di altri allenatori. Il presidente aveva anche pensato di nascondere il campo con teloni, ma avrebbe deluso migliaia di tifosi, in Trentino si sono alternati in 60 mila intorno al Napoli. Ci si mettono gli avversari con ipocriti pronostici: “Al Napoli lo scudetto 2018”. Come se il campionato fosse alla fine, manca invece un mese all’inizio. Il Napoli vuol lottare per lo scudetto, certo. L’ha detto il presidente. Lo giura la squadra, illimitata come sempre nelle promesse. Ne sono certi i tifosi, eccitati da giustificato ottimismo. Ci proverà Sarri, come no, ma il suo Napoli è ancora da sistemare. L’immagine del primo bilancio: una squadra euforica e compatta, micidiale in fase offensiva, squilibrata in difesa. Facile pensare ad un’azione di depistaggio quindi, se tutti candidano il Napoli per lo scudetto, in testa persino Walter Sabatini, il manager chiamato dai cinesi a Milano perché facesse vincere l’Inter. Sarri si è accorto che il Napoli si è caricato di responsabilità, non si sottrae, ma che lo aiutino tutti, giocatori e tifosi. La conferma della squadra in blocco dimostra buon senso e coerenza, se il presidente sdogana la parola scudetto. Ma non basta trattenere i migliori se non si interviene sul settore più debole. Vista anche la partita di Trento, faticoso pareggio con il Chievo Verona dopo durissimi allenamenti, si rilevano gli stessi disguidi in difesa. L’anno scorso il Napoli ha segnato 96 gol. Più di tutti. Un record come il suo primato di punti: 86, il massimo nella sua storia. L’attacco è ancora più forte, pronto a ripetersi. Ha i tre scattanti motorini per entrare nei vicoli delle difese più strette (Mertens, Insigne e Callejon) in adorabile sincronismo ed ha in più un poderoso suv come Milik, restituito alla sua fama di bomber d’urto. Non è finita. Giuntoli ha scoperto un gioiello, Adam Ounas, franco-algerino, un mancino di stile e tempismo che si infila dalla destra. Peccato che Giuntoli abbia dovuto mollare Berenguer, uno spagnolo di velocità e resistenza, soffiato dal Torino ad un Napoli attendista. Non l’ha preso perché non aveva prima ceduto Giaccherini. In controluce con le magie di un attacco irresistibile, la difesa non progredisce. Dopo i 39 gol subiti va corretta se ha preso il 49% su palle alte. Sui calci piazzati ripete gli errori. Per Ghoulam c’è un ricambio, Mario Rui, terzino di proposta ma da recuperare. Almeno Hysaj meritava una robusta alternativa, che garantisse una migliore difesa del generoso Maggio. Una statistica infine invita a chiarire presto la gerarchia dei portieri. Reina sarà il titolare, ma non si sa altro per secondo e terzo. Il Napoli è stato secondo solo alla Juve per tiri ricevuti: 10,3 a partita contro 9,3. Ma il portiere è solo 11esimo nel rapporto tiri-parate: il 69,1. Ingeneroso mettere in croce solo Reina, ozioso parlare solo di “errori individuali”. Ma errori comunque, da evitare per non sprecare il tesoro di un fantastico attacco”.

Reina manterrà la promessa fatta alla squadra e a Sarri: resterà!

Reina manterrà la promessa fatta alla squadra e a Sarri: resterà!

Reina e De Laurentiis non riescono a trovare un accordo per il prolungamento anche se c’è una bozza e prevede un altro anno di ingaggio con una fissa bassa e quella variabile, legata ai bonus. Reina e Quilon riflettono, ma anche il Newcastle, dove c’e’ Benitez, si e’ tirato indietro: con 2,5 milioni di euro (e’ questa la richiesta di Quilon che De Laurentiis ha rispedito senza indugio al mittente) prende qualcuno di prospettiva. Non si escludono sviluppi a breve scadenza, in ogni caso. Reina restera’ a Napoli perche’ e’ quello che ha promesso a Sarri e al resto del gruppo azzurro. Lo evidenza Il Mattino.

Gazzetta sulle parole di Sarri: “Un secchio d’acqua ghiacciata sull’entusiasmo di Napoli”

Gazzetta sulle parole di Sarri: “Un secchio d’acqua ghiacciata sull’entusiasmo di Napoli”

Le parole rilasciate ieri a Dimaro in conferenza stampa da Maurizio Sarri hanno alimentato qualche riflessione in merito alle ambizioni reali che il mister ha sul prossimo campionato. La Gazzetta dello Sport scrive: “Un secchio d’acqua ghiacciata sull’entusiasmo di Napoli. Difficile capire se per strategia o convinzione. Maurizio Sarri prova a riportare tutti con i piedi per terra, declinando il ruolo di favorito per lo scudetto: «Mi sembra una cazzata enorme – dice il tecnico –. Sono discorsi di qualcuno e la stampa napoletana ci sta cadendo in pieno. Ragiono matematicamente: siamo arrivati terzi, non vedo perché dobbiamo essere i favoriti. Ci sono due squadre avanti a noi e due (Milan e Inter, ndr) che stanno facendo grandi cose sul mercato: una ha preso grandi giocatori, l’altra il miglior d.s. e il miglior allenatore d’Italia. Noi al massimo saremo gli stessi dello scorso anno»”.

CURIOSITA’ – Juve Stabia, dopo Zaccardo anche un ex gialloblù cerca squadra su internet

La scorsa settimana ha suscitato simpatia l’iniziativa di Cristian Zaccardo di affidarsi ad internet nella ricerca di una nuova squadra. Il Campione del Mondo 2006 ha infatti scelto di pubblicare su Linkedin, sito in cui professionisti, aspiranti tali e giovani mettono in mostra il proprio curriculum, un riassunto della propria carriera e di tutti i trofei conquistati, con annessa richiesta di una squadra che possa puntare ancora su di lui. Tante le proposte arrivate al calciatore, che sta ora vagliando quale possa fare al caso suo.

Storia simile a quella di Zaccardo è quella di Alessandro fabbro. L’ex difensore di Juve Stabia ed Avellino ha pubblicato un cinguettio sul proprio account Twitter in cui ha affermato: “Ciao sono Alessandro Fabbro , non so usare Linkedin, non ho fatto la serie A tanto meno la nazionale ma CERCO SQUADRA sono in buona salute”.

Chiaro il riferimento al post di Zaccardo, per Fabbro, che dopo le ultime esperienze alla Lupa Roma, al Bra ed al Chieri, cerca una squadra di Lega Pro che possa dargli l’opportunità che merita. L’ex difensore della Juve Stabia, con la simpatia che lo ha sempre contraddistinto, ha aggiunto nei giorni successivi: “Era una provocazione..comunque cerco squadra davvero! :-)  :-D ”.

Auguriamo ad Alessandro Fabbro di trovare quanto prima una soluzione che lo soddisfi, che sia tramite Twitter o in modo più tradizionale.

De Laurentiis ha offerto 20mln al Real Sociedad per Rulli

De Laurentiis ha offerto 20mln al Real Sociedad per Rulli

Il Napoli starebbe facendo sul serio per garantirsi Geronimo Rulli dal Real Sociedad. Secondo il Corriere dello Sport, Aurelio De Laurentiis avrebbe messo sul piatto 20 milioni ed ora attende notizie. Sullo sfondo c’è sempre il Manchester City che vanta il diritto di recompra e una percentuale su eventuale cessione del calciatore ad altro club.

Tonelli-Torino, è fatta: accordo virtualmente chiuso

Tonelli-Torino, è fatta: accordo virtualmente chiuso

Cristiano Giuntoli, ds del Napoli, lavora anche sul piano delle uscite. Secondo Il Mattino, è praticamente chiusa la cessione di Tonelli al Torino: l’ex Empoli ha l’accordo con Cairo e il Napoli ha virtualmente raggiunto l’intesa con i granata. Si tratta da diverso tempo, ma alla fine sembra poter essere arrivata la tanto attesa fumata bianca, anche se di ufficiale, ancora non c’è nulla.

In Kayak una statua della Madonna di Loreto da Roma a Lampedusa (Adduso Sebastiano)

Il presidente Santi Mauro Costa della sede di Sant’Alessio Siculo (ME) della Lega Navale Italiana, il Parroco
Don Luciano della locale Chiesa Santa Maria delle Grazie e Pina Basile consigliera comunale in rappresentanza dell’Amministrazione, hanno contribuito all’organizzazione e assistenza per due giorni in paese, di un pellegrinaggio che è partito da Roma e che deve raggiungere via mare, a bordo di un kayak doppio, don Carmelo La Magra parroco di Lampedusa, per consegnargli una statua della Madonna di Loreto.

L’avvenimento:
La Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto, comunica che il chiaravallese Roberto Rabboni è partito il 28 giugno 2017 da Piazza San Pietro, inizialmente a piedi fino ad Ostia, per poi salpare a bordo di un kayak doppio, accompagnato da una statua della Madonna di Loreto, da consegnare a don Carmelo La Magra, parroco di Lampedusa. La sua rotta fiancheggerà la costa fino a Reggio Calabria, da qui supererà lo Stretto e una volta a Messina costeggeranno le coste sicule, tra cui Sant’Alessio Siculo, fino all’arrivo a Porto Empedocle, dopo di che navigherà per Linosa prima e Lampedusa dopo. I tempi per realizzare tutto ciò sono molto indicativi, circa 50/55 giorni per raggiungere Porto Empedocle. Una volta a Licata si salperà alla volta di Linosa che dista circa 90 miglia, navigabili in circa 36 ore. Le altre 28 miglia che dividono Linosa da Lampedusa, navigabili in circa 12 ore, saranno percorse il giorno seguente.

Le motivazioni sono molteplici.

Religiose: Consegnare a Don Carmelo, parroco di Lampedusa l’immagine della Madonna di Loreto, che nel
2014 è partita dalla Santa Casa per raggiungere Papa Francesco. Da lì ripartire alla volta di Lampedusa per
dare il benvenuto a tutte le persone che arrivano in terra italiana. Tutto questo utilizzando una
imbarcazione minimalista come la canoa. Perché la Madonna di Loreto ha viaggiato: essendo partita dalla
sua terra di origine, per arrivare poi a Loreto. Proprio come fanno tutti quelli che approdano a Lampedusa.
Perché crediamo che l’immagine della Madonna di Loreto raggiunge i cuori per sostenere l’animo portando speranza ed accoglienza.

Economiche: poter consegnare a Don Carmelo un aiuto economico, pari a € 2.000 grazie alla collaborazione
con la O.N.L.U.S. Il leone che ride di cui Rabboni Roberto ne è il presidente.

Sociali: Sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno della migrazione dei popoli e sull’aiuto ad esseri
umani che lasciano la loro terra sperando in una possibilità di vita migliore.

Umane: per gridare al popolo lampedusano che siamo orgogliosi di loro, per portagli l’appoggio di tutte le
persone che si incontreranno durante il percorso, per pregarli di resistere e di continuare ad aiutare il prossimo come fanno quotidianamente.
Per ringraziare, la Guardia Costiera, la Croce Rossa, i Carabinieri, la Polizia di stato, la Guardia di Finanza e
tutti coloro che prestano servizio e soccorso in mare.

L’arrivo a Lampedusa dovrebbe coincidere con la festa dell’immacolata concezione, il 15 di Agosto 2017.
Il team è grosso modo quello della passata esperienza sia per l’affidabilità e la capacità dimostrata.
A capo di tutti il comandante della guardia Costiera in riserva Com Gamberini Corrado, responsabile di tutta
la logistica e l’organizzazione terrestre e marina della spedizione.
In canoa sempre presente Rabboni Roberto, responsabile del reclutamento canoisti e della realizzazione
pratica dell’impresa.
Gli altri canoisti saranno quasi tutti quelli della passata esperienza, con qualche nuovo arrivo.

I canoisti saranno seguiti da una autobile per il soccorso in caso di pericolo.
Per il supporto logistico e l’accoglienza terreste, ci si appoggia alle sedi della Lega Navale Italiana.
La navigazione dello stretto di Messina e da Licata a Lampedusa sarà effettuata grazie all’appoggio di una
barca a vela.
L’intento non è mosso da interessi politici di nessun tipo né colore.
L’iniziativa è apartitica, apolitica, ha interessi esclusivamente di origine religiosa, sociale, umana.

Adduso Sebastiano

Sarri: “Scudetto? Non siamo favoriti, mi affido alle statistiche. Ritiro intenso ma abbiamo fatto un buon lavoro”

Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa dal ritiro azzurro a Dimaro. Ecco quanto evidenziato:

Su Ounas: “E’ un ragazzino che ha fatto bene fino a questo momento. E’ giovane e ha delle qualità ma chiaramente andrà atteso e non sovraccaricato di grandi responsabilità. Di sicuro ha prospettive per poter far bene”.

Sul mercato: “Come vi piace parlare, poi bisogna vedere se lo sono realmente. Il Napoli non è mio ma di De Laurentiis, è lui a fare le scelte societarie e io mi adeguo di conseguenza. Non ho richieste particolari, mi metteranno una rosa a disposizione e io allenerò quella”.

Sulle aspettative: “Non so quali possono essere, i ragazzi devono avere la testa giusta. Abbiamo fatto bene il girone di ritorno ma questo non ci da garanzie per il campionato che sta per iniziare. Il prossimo sarà di sicuro più difficile, ci sono squadre che si stanno rinforzando in maniera importante. Se si cambia sola caratteristica dell’ultimo girone di ritorno non faremo gli stessi risultati. Servirà umiltà e mentalità per poter sperare di fare bene e comunque non è detto saremo protagonisti”.

Se domani si giocasse il preliminare, chi sceglierebbe tra Milik e Mertens? “Dipende da come stanno stanotte (ride, ndr)”.

Ci sono margini di miglioramento? “La squadra non ha gli stessi di due anni fa. Ora si lavora sui particolari e uno di questo è evitare gol stupidi. Vogliamo limare dettagli, proprio questi sono gli aspetti più difficili. Se io ho un potenziale da 10, arrivare a 8-9 è facile ma fare l’ultimo 10% è sempre l’aspetto più complicato”.

Sull’amichevole contro il Chievo: “E’ mancata un po’ di brillantezza, dipende dai carichi di lavoro. Loro erano più brillanti di noi. Se avessi voluto una squadra al massimo non avrei fatto un determinato tipo di allenamento al mattino. Contro di noi tutti ci aspettano, quindi ci dobbiamo abituare. Prendere gol stupidi rientra nelle nostre caratteristiche, se nel nostro dna abbiamo la cazzata incorporata non possiamo farci nulla”.

Favoriti per lo scudetto? “Mi baso sui numeri e le statistiche, credo sia una enorme cazzata dire che siamo i favoriti. La stampa napoletana ci casca, non abbiamo fatto un mercato che ha stravolto la squadra. Se tutto va bene siamo gli stessi dell’anno scorso ed abbiamo due squadre davanti”.

Sul preliminare di Champions: “E’ chiaro che sarà importante ma non dovrà essere né un trionfo in caso di qualifica né una sconfitta se non lo superiamo E’ una partita dura per le squadre italiane e i risultati lo dimostrano, dobbiamo saperlo. Il campionato poi sarà un’altra storia, anche se è difficile da attuare perchè è una sfida che può lasciare segni. Ovviamente bisogna passare il turno”.

Su Maksimovic: “Operazione relativamente costosa ma viste le cifre per i difensori centrali in Europa, inutile continuare a dirlo, è stata un’operazione normale. Lo scorso anno non ha reso per tanti motivi, sia tattici che fisici. Di sicuro ci attendiamo un rendimento superiore, lo stesso vale per Milik. Sono due giocatori che ci potranno dare qualcosa in più”.

Sul futuro di Reina: “Se c’era una tempistica sul rinnovo era antecedente a questo momento. Mi fido talmente di lui che non vedo il problema scadenza. Se è tranquillo sono il più contento di tutti, francamente non riesco a vederlo agitato per il contratto. Sul futuro sono cose che mi interessano relativamente. Conosco l’uomo, le qualità, e mi basta. Se poi è piu tranquillo con un anno in piu di contratto spero possa averlo”.

Gruppo al completo dal primo giorno di ritiro, quanto è stato importante? “La quarta settimana di ferie è una prassi, non un obbligo. Sono contento che vi abbiano rinunciato in tanti. Il nostro è un ritiro atipico: è entusiasmante avere un seguito come il nostro ma dopo tre settimane può essere anche essere sempre sotto i riflettori. Usciamo dal ritiro un po’ affaticati mentalmente e materialmente. Speriamo di tornare con nuova linfa dopo i due giorni di recupero”.

Su Mario Rui e Ghoulam: “Sono abbastanza simili, il portoghese è più reattivo e cattivo negli uno contro uno ma meno fisico. Buoni piedi e buona spinta tutti e due. Non sarà una scelta tattica, molto dipenderà dalla condizione del momento”.

Su Mertens e Milik: “Ho la doppia soluzione, possono giocare anche insieme in qualche frangente. E’ difficile dire ad un ragazzo che ha fatto tanti gol in otto mesi che non è un centravanti e farlo tornare a fare l’esterno. Di sicuro lo farà qualche volta vista la sua disponibilità, ma sono certo non gradirebbe tornare a farlo con continuità. E avrebbe ragione, avendo dimostrato di essere più forte da centravanti che da esterno”.

Lei disse in passato che con i classe ’87 si può vincere, è possibile un acquisto di questo tipo? “I giocatori importanti presuppongono un balzo in avanti del monte stipendi e forse la società non può permetterselo. Il Napoli non vuole prendere uno svincolato e dargli 10 milioni all’anno, non l’ha mai fatto. Io spero che crescano i nostri, abbiamo tanti Under 23 e speriamo crescano in fretta. Io, ripeto, ho la mente matematica, fatico a pensare di poter essere protagonisti assoluti. Quella squadra che ha vinto sei scudetti di fila si sta muovendo come sempre, cedendo e acquistando giocatori forti. E poi dobbiamo avere l’umiltà di dire che dietro di noi si stanno muovendo bene”.

Sul pubblico presente a Dimaro: “E’ straordinario, per tre settimane è anche difficile da reggere perché ti senti di fare sempre bene per loro. Avere un pubblico del genere trasmette davvero tanto. Mi sento di ringraziarli sia da parte mia che dal gruppo, la nostra speranza è quella di ripagarli facendoli divertire Se poi possiamo fare qualcosa in più saremmo i più contenti di tutti”.

Sulla VAR: “Non so se col Carpi sia stata utilizzata o meno. Deve venire a parlarci il designatore per spiegarci il funzionamento, non ho ancora capito bene come funziona. L’unica cosa che mi preme è che sia noto chi c’è dietro. Dovrà esserci una designazione anche per colui che sta dietro ad uno schermo”.

Su Pavoletti e Giaccherini: “Il loro impiego dipende sia da me che da loro. anzi più da loro. Quando daranno più garanzie degli altri giocheranno, stop”.

Su eventuali tournée estere: “Faccio fatica a pensare all’inizio del campionato, figuriamoci pensare ai prossimi anni. Qualche allenatore parlò di esperienza ‘devastante’ e questo mi ha fatto pensare. Se è difficile per noi stare qui tre settimane , di sicuro per gli altri è ancor più difficile girare il mondo con situazioni anche climatiche avverse. Se fosse per me non ci andrei mai ma vediamo”.

Juve Stabia, Caserta a ViViCentro: “Sono contento per l’impegno dei ragazzi”

Juve Stabia, Caserta a ViViCentro: “Sono contento dell’impegno dei ragazzi”

Mister Fabio Caserta ha parlato ai nostri microfoni al termine del match amichevole vinto per 3-0 contro la Rappresentativa Ciociara: “Un buon inizio, abbiamo fatto un buon lavoro anche con mister Ferrara. Massima disponibilità da parte di tutti. Dobbiamo continuare così, ma siamo ancora un cantiere aperto. Dobbiamo farci trovare pronti per la Coppa Italia. Schemi? Non solo in Lega Pro, ma ovunque, la percentuale di gare vinte arriva da quel fondamentale. Dobbiamo lottare per sudare la maglia della Juve Stabia. Amichevole? Ho apprezzato l’applicazione, abbiamo fatto qualche errore ma per fortuna c’è per poterci lavorare e migliorare. Mi piace carpire in ogni allenatore le cose positive e negative per giocare palla a terra e fare un bel gioco. Quello che contano sono i risultati. Bassano? È una ferita aperta che ha segnato la società e noi calciatori. Potevamo andare in B, ma ora voglio passare il turno”.

dai nostri inviati a Fiuggi, Novellino, Vollono, Alfano e Gargiulo

Juve Stabia, il dg Filippi a ViViCentro: “Potremmo giocare la coppa Italia al Menti”

Juve Stabia, il dg Filippi a ViViCentro: “Potremmo giocare la coppa Italia al Menti”

Al termine del match vinto dalla Juve Stabia contro la Rappresentativa Ciociara, ha parlato ai microfoni di ViViCentro il direttore generale Clemente Filippi: “I risultati in questo momento contanti poco, conta più quello che pensa il mister. Vi posso assicurare che non era facile per incarichi di lavoro. Chi ha sale in zucca non può contestare questa società per quanto fatto dal prescindere. Coppa Italia a Caserta? Entro mercoledì sapremo dove si disputerà la gara. Aspettiamo l’inizio dei lavori. Il bando è partito, le buste si apriranno l’8-9 agosto quindi potremmo giocare al Menti la gara di domenica che potrebbe essere l’ultima sul vecchio manto erboso. Over? Cancellotti è over a tutti gli effetti, sarà questo il suo quarto anno. Si è cercato di trovare accordi con i calciatori sotto contratto. Alcuni hanno accettato, altri sono andati via, altri ancora ci devono una risposta perché il nostro budget non ci consente di gestire il peso dei loro contratti. Bassano? Magari si potesse cancellare con una vittoria il furto che subimmo. Giocare in Campania ci da’ lo stimolo per fare bene”.

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Juve Stabia, Dentice a ViViCentro: “Ho voluto fortemente questa maglia. Coppa Italia? Vinciamo e andiamo avanti”

Juve Stabia, Dentice a ViViCentro: “Ho voluto fortemente questa maglia. Coppa Italia? Vinciamo e andiamo avanti”

Pietro Dentice, dopo la gara vinta dalla Juve Stabia contro la Rappresentativa Ciociara, ha parlato ai microfoni di ViViCentro: “La Juve Stabia è un’opportunità che ho colto al volo. Premevo per essere qui con il mio agente. Palcoscenico importante, poi sono vicino casa. Non pensavo altro e sono corso a firmare alle 15 del pomeriggio. Destra o sinistra? Ho giocato per tre anni a sinistra, vorrei fare l’inverso ma sono a disposizione. Con chi ho legato? Non avevo mai giocato con nessuno di loro, mi hanno accolto subito bene. Esposito il più simpatico, napoletano come me. Siamo subito in amicizia. Caserta? Smettere di giocare è sempre difficile, avrebbe potuto continuare. Ha un buon rapporto con tutti noi. Un allenatore importante. Un messaggio ai tifosi? Darò sempre il massimo per questa maglia. Coppa Italia? L’obiettivo è sempre vincere. Giocheremo per passare il turno”.

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Juve Stabia, Mastalli a ViViCentro: “Fino a quando resterò, darò sempre il 100% per questa maglia”

Juve Stabia, Mastalli a ViViCentro: “Fino a quando resterò, darò sempre il 100% per questa maglia”

Alessandro Mastalli, centrocampista della Juve Stabia, ha parlato al termine del match vinto contro la Rappresentativa Ciociara: “Queste sono gare che ci consentono di mettere benzina nelle gambe. Lavoriamo giorno per giorno con intensità. Siamo tutti a disposizione del mister e diamo il 100% in allenamento, proprio per prepararci al meglio. Pensiamo alla prossima amichevole e poi alla coppa Italia. Gol su rigore? Sono contento per il gol ma in queste gare conta poco. Voglio andare in gol in gare importanti. Futuro? Non lo so, sono un giocatore della Juve Stabia e darò il 100% fino alla fine. Rigorista? Decideremo tutti insieme”.

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Juve Stabia, il dottor Di Somma a ViViCentro: “La condizione fisica di chi ha qualche problema”

Juve Stabia, il dottor Di Somma a ViViCentro: “La condizione fisica di chi ha qualche problema”

Al termine del match vinto in amichevole dalla Juve Stabia contro la Rappresentativa Ciociaria, abbiamo intervistato il dottor Catello Di Somma: “Zibert sappiamo che viene da un infortunio complicato e sta recuperando abbastanza bene. Lavora a secco con corsa, dobbiamo aspettarlo per rivederlo in campo. Faremo test isocinetici e valuteremo. Gli altri hanno solo problemi relativi al lavoro. Problema all’adduttore destro per Sandomenico e problemi posturali per Paponi. Abbiamo fatto verifiche e ha saltato l’amichevole di oggi. Rosafio ha fatto differenziato e poi ha giocato. Ieri hanno lavorato con gradoni e salite, con il mister decideremo quando ripetere il tutto. Cibo? Equilibrio tra carboidrati e proteine per il lavoro. Dobbiamo fare in modo che le riserve di energie siano sempre ottimali per tutti. Si cerca sempre, tranne per alcuni casi, di fare una dieta uguale per tutti. Questa sera mangeranno pizza, qualche volta si cerca di venire in contro a tutti loro”.

dai nostri inviati, Vollono, Novellino, Alfano e Gargiulo