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Juve Stabia, Dentice e quella curiosità che arriva dalle scarpette…

Juve Stabia, Dentice e quella curiosità che arriva dalle scarpette…

La Juve Stabia lavora sul campo di Fiuggi, prosegue il suo ritiro agli ordini di Fabio Caserta e Ciro Ferrara. Si suda, si lavora, ci si prepara al meglio per la stagione che ci verrà. Tra i nuovi incuriosisce molto Pietro Dentice, esterno tuttofare sia dell’out destro che sinistro, senza differenza.

Una curiosità, appunto, osservando da vicino, dal ritiro che abbiamo seguito a Fiuggi nella giornata di ieri (CLICCA QUI per rivedere le immagini dell’amichevole), le scarpe indossate dal calciatore, ci siamo accorti di due lettere ‘PG’ e ci siamo incuriositi. Secondo quanto raccolto dalla redazione di ViViCentro, quelle due lettere stanno per ‘Pietro e Giacomo’, il nome dello stesso Dentice e del suo agente, Giacomo Ferrara con il quale ha un rapporto di amicizia che va oltre il lavoro. Lo stesso agente ha confermato il rapporto umano che esiste tra loro prima di ogni altra cosa.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA previa citazione obbligatoria della fonte www.vivicentro.it

Rai – Rulli, la proposta del Napoli non soddisfa la Real Sociedad: Giuntoli chiederà a De Laurentiis un budget extra

A Radio Crc, nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’, è intervenuto Ciro Venerato, esperto mercato della Rai. Ecco quanto evidenziato:

“Facundo Fraga, agente di Rulli e intermediario nella trattativa, ha presentato alla Real Sociedad un’offerta di 15 milioni da parte del Napoli. Il club spagnolo non vuole neanche considerare questa proposta, la richiesta è di 26 milioni. Giuntoli, invece, continua a trattare con il City nel tentativo di ridurre la percentuale da corrispondere agli inglesi. Il ds partenopeo chiederà a De Lareuntiis un extra budget in modo da arrivare a 20 milioni cash. Napoli che comunque continua trattare con Reina e con Karnezis nel caso la trattativa non dovesse andare in porto”.

Kiss Kiss – Tentativo del Napoli per Rulli, la Real Sociedad vuole 40 milioni: un fattore potrebbe incidere

A Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso di ‘Radio Gol’, è intervenuto il conduttore Diego De Luca rilasciando alcune dichiarazioni:

“Il Napoli ha fatto un tentativo per Rulli nelle ultime ore. La Real Sociedad chiede i 40 milioni della clausola rescissoria, mentre la società partenopea fa leva sulla volontà del ragazzo che vuole vestire l’azzurro. Sarebbe davvero molto felice ma vorrebbe fare il titolare. La trattativa, però, prescinde totalmente dalla questione contrattuale di Reina”.

SINTESI di Juve Stabia – Rappresentativa Ciociaria (3-0)

Rivivi le emozioni della seconda amichevole stagionale con la nostra sintesi curata da Ciro Novellino e montata da Mario Vollono i nostri due inviati a Fiuggi per seguire il ritiro della Juve Stabia.

JUVE STABIA – Zanotti, Nava, Crialese, Esposito, Morero, Redolfi, Viola, Salvi, Costantini, Strefezza, Berardi. A disp. Bacci, Calò, Cancellotti, Bachini, Dentice, Matute, Osei, Mastalli, Lisi, Nabil, Polverino, Rosafio, Dimitri, Gaye, Atanasov.

RAPP. CIOCIARIA – Ludovici, Tajani, Salustri, Lanzi, Benedetti, Yacouba, Prinigalli, Traditi, Geck, De Vecchis, Basilico. A disp. Mariosi, Cellitti, Granillo, Nicoletta, Diouf Pape, Dame, Moriconi.

Caserta carica i suoi, dalla tribuna si sente: “Date il 101%!”

Juve Stabia in maglia verde fluo, Ciociaria in maglia blu con decorazioni gialle

5′ Esposito batte un calcio di punizione in area, ma Viola non riesce ad agganciare per battere a rete

8′ Traversone di Crialese, palla troppo lunga che si spegne sul fondo

13′ Numero di Strefezza, palla in corner

16′ Ci prova Viola di testa, palla sul fondo: traversone bello dalla destra di Berardi

29′ Geck prova il gol da centrocampo ma Zanotti è attento e blocca

35′ Cambio per le Vespe: dentro Bacci e fuori Zanotti

SECONDO TEMPO

Juve Stabia in campo con: Bacci, Cancellotti, Atanasov, Bachini, Dentice, Matute, Mastalli, Osei, Lisi, Rosafio, Nabil

7′ Traversa di Rosafio: scucchiaia colpendo la parte alta della trasversale

14′ GOOOOOOOOOOL della Juve Stabia, Rosafio si libera in area e calcia a giro sul palo lungo

19′ GOOOOOOOOOL della Juve Stabia, Matute per Lisi che fa 2-0!

21′ GOOOOOOOOOOOL della Juve Stabia, Mastalli non perdona dal dischetto, dopo l’atterramento in area di Lisi lanciato a rete

34′ Clamorosa azione da gol fallita da Dimitri che a due metri dalla porta spara alto

Finisce 3 a 0 per le Vespe. La prossima settimana sarà l’ultima di preparazione prima del match di Tim Cup (primo turno eliminatorio) con il Bassano  di domenica 30 luglio.

© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE– Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.

Juve Stabia, la Lega non concede deroghe: la coppa Italia non si giocherà al Menti

Juve Stabia, la Lega non concede deroghe: la coppa Italia non si giocherà al Menti

Ieri l’apertura ad una possibilità di vedere allo stadio Romeo Menti la Juve Stabia giocare contro il Bassano la propria gara di Coppa Italia. In attesa dei lavori al manto erboso che cominceranno intorno al 10 agosto, salvo complicazioni, l’idea era di quelle che facevano piacere a tutti, tifosi in primis con la società impegnata attivamente per rendere realtà questa ipotesi.

Purtroppo, però, questa mattina l’esito negativo. Infatti, secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione è difficile che si possa giocare a Castellammare di Stabia e al Menti in quanto la Lega di A non concede deroghe. Quasi sicuramente, la gara con il Bassano si giocherà al Pinto di Caserta.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Siracusa-Renate: le pantere si rivolgono alla Lega Pro

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Siracusa-Renate: le pantere si rivolgono alla Lega Pro

La notizia ormai sembra essere ufficiale, il Siracusa sembra essere stato costretto a rinunciare a trovare uno stadio in Sicilia e optare per lo stadio Lombardo.

I tifosi che decideranno di andare ad assistere alla gara dovranno affrontare ben 1432 km.

La notizia non è stata accettata con serenità dal pubblico Siracusano, che speravano di riuscire a vedere giocare la squadra in casa o in uno stadio vicino alla propria città.

La notizia di PianetaEmpoli.it riporterebbe il motivo di tale decisione:

 Il Siracusa ha provato a chiedere da prima lo spostamento della gara e poi il campo neutro in una località vicina ma i nerazzurri lombardi si sono messi di traverso attaccandosi al regolamento ed innescando quindi un piccolo caso diplomatico.

A mettere tutti a tacere è stata la Lega che, vista la non disponibilità dello stadio “De Simone” di Siracusa, ha disposto che la gara si giochi domenica 30 luglio a Meda con inizio alle ore 16:00

Lo stadio delle pantere, Stadio Comunale “Città di Meda” – Via Icmesa 25, Meda (MB), dispone di un rettangolo di gioco in erba naturale (105 x 63 metri). Attorno al campo di gioco si sviluppa la pista di atletica leggera.

 La capienza degli spalti è di circa 2500 posti tutti a sedere, suddivisi in tre tribune parzialmente coperte (totale sulla tribuna centrale, parziale sulle tribune laterali), poste una successiva all’altra.

La competizione avrà luogo il 30 luglio 2017 alle ore 16:00

Jorginho: “Tifosi ci stiano vicini anche nelle difficoltà. Scudetto? Dobbiamo vincerle tutte”

Jorginho: “Tifosi ci stiano vicini anche nelle difficoltà. Scudetto? Dobbiamo vincerle tutte”

Intervista esclusiva per il centrocampista del Napoli Jorginho a Tv Luna: “Si è stato un ritiro diverso, abbiamo sentito il calore dei nostri tifosi ancora di più. Stiamo lavorando bene ma come sempre abbiamo da migliorare e stiamo cercando di farlo”.

Percepite un grande entusiasmo attorno a voi? “Sì, per noi questa è benzina. La carica che arriva dall’esterno ci da motivazione, sicuramente arriveranno momenti difficili perché la stagione è lunga ma speriamo che questo entusiasmo resti anche nei momenti difficili perché è lì che ne avremo bisogno. Vogliamo fare una grande stagione”.

Cosa fai quando senti parlare di scudetto? “Non sono scaramantico, noi dobbiamo pensare solo a vincere le partite e la somma si farà alla fine. In ogni gara dobbiamo avere la fame di vincere, anche nelle partitelle tra di noi. Scudetto? Noi lottiamo per vincere tutte le partite, lo scudetto sarebbe una conseguenza se riuscissimo a farlo. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere a Napoli in caso di tricolore, sappiamo che è difficile. Serve umiltà, non possiamo pensare di vincere le partite senza soffrire. Non è solo con il bel calcio che si vince le partite, ci saranno gare difficili e lì dovremmo essere bravi a vincere lo stesso”.

Che campionato sarà per Jorginho? “Il livello personale è in secondo piano, la mia stagione sarà buona se la squadra farà una buona stagione. Perché io possa fare bene serve che tutti i miei compagni e lo staff facciano un buon lavoro. Jorginho viene in secondo piano, al primo posto c’è la squadra. Io sono comunque orgoglioso di quello che ho fatto e di quello che farò. Cerco sempre di crescere perché non mi accontento mai”.

Chi è il vostro avversario principale? “Noi stessi, dobbiamo cercare di migliorarci rispetto allo scorso anno. Dobbiamo provare a fare sempre meglio, se riusciamo ad andare oltre i nostri limiti possiamo fare grandi cose.

Come si fa a convincere Sarri a tenere Diawara in panchina e Jorginho in campo? “Bisogna chiederlo a lui (ride, ndr). La verità è che tutti vogliono giocare, ma in un gruppo tutti devono dare il suo contributo. Io vorrei sempre giocare, ma quando gioca Amadou io spero sempre che possa dare una mano per portare la squadra alla vittoria”.

Juve Stabia, Sandomenico: “Gruppo bellissimo, facciamo meglio del passato”

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Queste le parole di Sandomenico

A Fiuggi sede del ritiro della Juve Stabia abbiamo incontrato tra i tanti calciatori anche Salvatore Sandomenico. Dopo la gara amichevole vinta contro la Rappresentativa Ciociaria si è concesso ad una breve intervista raccolta dal collega Francesco Sabatino di Metropolis presente con noi al ritiro di Fiuggi, queste sono state le sue parole:

Hai già avuto un incontro la società e il presidente Manniello?

Sono in attesa di una chiamata dal presidente Franco Manniello. Ma penso e spero che si possa raggiungere un accordo per la mia permanenza.

Quali sono le tue sensazioni di questa prima settimana di ritiro?

Qui ho trovato un gruppo bellissimo, con alcuni vecchi amici come Nava e Matute, e a dire il vero ho legato un po’ con tutti. Poi il mio carattere mi porta ad essere un ragazzo molto socievole.

Cosa vuoi dire ai nostri tifosi?

Ai tifosi voglio dire di dimenticare lo scorso campionato, bisogna voltare pagina e fare meglio di prima.

Cosa ne pensi riguardo ciò che è accaduto la scorsa stagione?

Per quanto riguarda ciò che è andato storto l’anno scorso posso solo dire che se in una squadra prima in classifica togli 4-5 persone che pur giocando poco fanno gruppo è chiaro che il giocattolo si rompe. Adesso bisogna aspettare la scelta di Sandomenico, se accetterà la proposta del presidente Manniello di ridursi l’ingaggio e prolungare il contratto, o se cercherà spazio in altre squadre.

a cura di Andrea Alfano

Castellammare – Parco Imperiale: Tir troppo alto per il ponte, traffico in tilt

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Ancora una volta il ponte alla periferia di Castellammare, sulla strada che collega la città stabiese e Santa Maria la Carità e Sant’Antonio Abate crea problemi di viabilità.

Pochi minuti fa un tir ha rischiato di impattare il ponte, a causa del rimorchio troppo alto. Fortunatamente il conducente dell’articolato si è reso conto del problema prima di urtare il ponte, ed ha arrestato la sua corsa, bloccando inevitabilmente il traffico.

Il camionista ha chiamato i Carabinieri, che sono giunti sul posto per regolarizzare il traffico e consentire alle autovetture, nel frattempo incolonnate, di proseguire in entrambi i sensi di marcia.

A rendere più complessa la situazione, la presenza di vari camion colmi di pomodori, anch’essi bloccati nel traffico e in preda a difficoltà di manovra.

Ennesimo episodio problematico circa questo ponte ormai famoso a Castellammare e che in passato ha causato anche ribaltamenti di camion e tir.

Oltre all’altezza inadeguata, tra i problemi vi è la assenza di segnalazione, che non consente ai camionisti di venire a conoscenza con sufficiente anticipo del possibile problema.

A cura di Patrizia Esposito

Roma, De Rossi spegne 34 candeline: storia di un “Odi et Amo”

“Momento o motivo della vita affettiva caratterizzato da uno stato di violenta e persistente emozione, spec. in quanto riconducibile a un ambito erotico-sentimentale o in contrasto con le esigenze della razionalità e dell’obiettività”. Questo il significato della parola ‘PASSIONE’ almeno secondo il dizionario Zanichelli.  Daniele De Rossi è senza dubbio un passionale. Gli indizi? Molteplici: bacia la maglia giallorossa (l’unica che abbia mai vestito, se si esclude quella bianca e viola dell’Ostiamare, società nella quale ha militato fino all’età di 16 anni prima con il ruolo di terzino, poi di attaccante) e gli si gonfia la giugulare quando esulta. La giugulare è quella vena che riporta il sangue carico di anidride carbonica dalla testa al cuore affinché venga drenato. Testa-cuore è il dualismo spesso irriducibile che dà corpo alla passione, anche a quella per i due colori di una casacca. Tutto torna.

AB INITIO – Il ragazzino biondo oggi capitano, nasce il 24 luglio del 1983 (che è anche l’anno in cui al cinema esce Scarface e l’anno della scomparsa di Emanuela Orlandi oltre che del caso Enzo Tortora) e ben presto comprende che la sua vita sarà fatta di pane e calci ad un pallone. Dicevamo delle prime esperienze calcistiche nella squadra della sua città, Ostia, e poi a 17 anni l’approdo nel settore giovanile giallorosso dove il padre Alberto era già allenatore della Primavera. È Bencivenga a ritagliargli il ruolo che farà le sue fortune sul rettangolo di gioco: lo prova come centrocampista ed il ragazzino va. E come se va…nel 2001 Daniele viene convocato in prima squadra. Sembra un sogno: nell’anno dello scudetto, lui appena diciottenne ha la possibilità di giocare gomito a gomito con mostri sacri come Batistuta, Montella, Totti, Samuel, Cafu, Zago, Del Vecchio, Aldair, Emerson e lo stesso Eusebio Di Francesco, che oggi a distanza di 16 lunghi anni, si ritrova come allenatore. A piccoli passi, già nella stagione 2001-2002 riesce ad accumulare 194′ giocati tra Coppa Italia e Champions League (in cui entrò al 70′ della sfida contro l’Anderlecht che finì con il risultato di 1-1). Stagione 2002-2003, 344′ giocati in totale tra tutte le competizioni, 4 presenze in Serie A e le prime 2 reti segnate con la maglia della sua amata Roma, una contro il Torino il 10 maggio 2003 ed un’altra il 23 maggio contro l’Atalanta (entrambe all’Olimpico, davanti al suo pubblico, per iniziare ad educare la giugulare). Da allora, una crescita esponenziale, tanto che nel 2003-2004 sfonda il tetto dei mille minuti disputati sul campo, nel 2004-2005 sono più di 3000 i minuti totalizzati con 38 presenze complessive e 4 gol. Nella stessa stagione arrivano anche le prime gioie legate alla Nazionale, alla quale De Rossi tiene tantissimo: vince l’Europeo Under 21. Nell’anno successivo va a segno addirittura per 6 volte, un bottino considerevole per uno di soli 22 anni che ormai di mestiere fa il mediano. Del resto, a stare a sentire Ligabue il mediano è quello che “segna sempre poco, che il pallone deve darlo a chi finalizza il gioco“. Il 2006-2007 l’anno campale: si laurea campione del mondo con la spedizione azzurra guidata da Lippi e conquista il primo trofeo vinto da vero protagonista con la sua Roma: la Coppa Italia. Nella finale di andata di quella competizione, segna un gol decisivo contro l’Inter, sempre all’Olimpico, sempre davanti al suo pubblico che lo acclama come figlio di Roma di cui potersi vantare. Nel 2007-2008 arrivano la seconda Coppa Italia e la Supercoppa Italiana da mettere in bacheca. Anche in Supercoppa, il gol decisivo, sempre contro l’Inter, porta la sua firma. Nel 2009/2010, la sua stagione più prolifica, con ben 11 reti all’attivo. Ad oggi, le statistiche contano 561 gare ufficiali e 419 partite giocate in Serie A, 41 reti complessive in Serie A e 59 totali tra Coppa Italia, Champions League, Europa League, Coppa Uefa, qualificazione Europa League e Supercoppa Tim, tutte con un’unica maglia.
Dal 30 giugno 2017, con l’addio al calcio giocato di Francesco Totti, capitan futuro è diventato ufficialmente capitan presente a 34 anni di età compiuti quest’oggi.

ODI ET AMO – Dopo Roma-Inter del 27 marzo 2010, disse: “La Roma la amo troppo, viene dopo mia figlia. Non è ruffianeria. Mi viene da baciarla la Roma.” Ma si sa, questa è una città particolare. Se ne era già accorto Goethe agli inizi dell’800, quando, strabiliato dalla bellezza dell’Urbe, scriveva che “solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma”. E forse Daniele De Rossi dalla sua Roma non è mai stato compreso fino in fondo. Il malumore per uno stipendio elevato e le chiacchiere da bar di una parte della tifoseria e degli addetti ai lavori sulla sua vita privata si sono fatte negli anni insistenti e fin troppo indiscrete. Male, perché il pollice verso non dovresti mai riservarlo ad un figlio che fa di tutto per renderti fiero, ad un ragazzo di quelli a cui si gonfia il petto pensando a “mamma Roma”. Ora tutto questo rappresenta un capitolo concluso e da fine agosto in poi quella fascia al braccio di Daniele cancellerà ogni asprezza passata, presente e futura. Lui, nonostante tutto, è rimasto sempre fedele a sé stesso e a quella passione che forse soprattutto quando ti fa soffrire merita di essere vissuta. Ma questa è una cosa che non a tutti è concesso di comprendere. Forse, solo agli stessi che si sono lasciati rigare il volto da una lacrima quando Daniele ha detto: “Ho un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera“.

Claudia Demenicao

 

FOTO ViViCentro – Juve Stabia, gli scatti più belli dal ritiro di Fiuggi

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Gli scatti del ritiro precampionato della Juve Stabia presso il Centro Sportivo Comunale di Fiuggi

Per le Vespe è stata come sempre una giornata intensa nella città laziale, dove si stanno preparando per affrontare la stagione calcistica 2017-2018.

Dopo una sequenza di riscaldamento e preparazione atletica, con tanta corsa e palestra. la squadra, sotto lo sguardo vigile del duo Caserta-Ferrara, ha provato gli schemi su calci di punizione e calci d’angolo. L’allenamento mattutino è terminato verso le ore 12. Dopo un breve spuntino a base di frutta fresca, la comitiva gialloblè a bordo di un pulmino hanno raggiunto l’Hotel Italia dove hanno pranzato alle 12:45 prima del riposino pomeridiano.

Intorno alle 17:40 inizia il match amichevole della Juve Stabia, in maglia verde, contro la Rappresentativa Ciociaria, in maglia blu con decorazioni gialle, che termina con il risultato 3-0 per la compagine stabiese: hanno segnato nel corso del secondo tempo Rosafio, Lisi e Mastalli su calcio di rigore.

© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE– Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.

Di seguito le foto scattate dal nostro fotografo ufficiale Antonio Gargiulo che durante questa giornata del ritiro gialloblè ha immortalato i momenti più significativi.

UFFICIALE – Juve Stabia, Spina si lega ancora di più al settore giovanile

UFFICIALE – Juve Stabia, Spina si lega ancora di più al settore giovanile

Arriva la firma che lo legherà ancora alla Juve Stabia anche per Alberto Spina, portiere classe 2003. L’estremo difensore, che lo scorso anno ha disputato parte della stagione con l’Under 15 Nazionale, ha messo nero su bianco e resterà con le Vespe per le prossime stagioni.

a cura di Ciro Novellino

INCUBO ESUBERI NEL SETTORE BANCARIO, ALLARME FIRST CISL:  NEL PRIMO SEMESTRE 17.500 (Diana Marcopulopulos)

Che il settore bancario – nonostante le rassicurazioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – non fosse propriamente solido, già si sapeva, visto che il governo negli ultimi anni ha lanciato a diversi istituti di credito sulla via del default i suoi salvagente.

Del resto un infallibile indicatore della crisi finanziaria del comparto sono stati gli esuberi presentati nei vari piani industriali da istituti anche solidi; ma la coda del serpente non sembra ancora in vista, visto che i dati riguardanti il primo semestre del 2017, in termini di esuberi, sono piuttosto allarmanti: 17.500. Entro il 2020 si stima un’impennata che potrebbe arrivare a circa 30mila.

E’ noto che salvare Banca Marche, Popolare Etruria e CariChieti, per rimetterle sulla carreggiata della redditività, si deve agire con interventi pesanti sull’occupazione, il che significa non solo ottimizzare i piani di spesa amministrativa, ma anche operare tagli dolorosi, eliminando 140 sportelli e oltre 1.500 dipendenti.

Numeri che non descrivono orizzonti liberi da tempeste occupazionali, ed è proprio l’Ufficio Studi della First (Federazione italiana Reti dei Servizi del Terziario) Cisl, a darne conto; con questi prospetti la gestione degli esuberi diventa veramente una sofferenza per il comparto. La First Cisl definisce l’ascesa degli esuberi ‘un’ecatombe occupazionale’. Dichiara al riguardo Giulio Romani, Segretario Generale:

“Gli accordi che abbiamo sottoscritto da gennaio ad oggi, i piani industriali presentati in corso d’anno e gli annunci pervenuti portano intorno a 17.500 i nuovi esuberi decisi solo in questa prima parte del 2017. Un’ecatombe occupazionale, cui come sindacato abbiamo fatto fronte con responsabilità, utilizzando gli ammortizzatori di sistema e, nel caso delle popolari venete, anche l’intervento dello Stato”

Per gli istituti di credito significa, in termini di oneri, ben 2 mld di euro. Da questi numeri vanno estrapolate le uscite di Intesa Sanpaolo, considerato che vi è il supporto del Governo (diretto al salvataggio delle banche venete), per un importo di 1,2 mld di euro.

Sergio Romani non nasconde le preoccupazioni per l’aumento degli esuberi, che sembra incontrollabile, e aggiunge:

“Non si può continuare così, e soprattutto è ora di smetterla di pensare che il taglio del personale sia diretta conseguenza delle problematicità del credito o della digitalizzazione. Il vero problema è che le banche intervengono sui processi organizzativi senza investire su prodotti e servizi, che invece sono la leva necessaria per agire sul versante dei ricavi e per rilanciare la fiducia della clientela e anche l’occupazione del settore”.

Secondo le analisi dell’Ufficio studi (First Cisl), la parte più consistente degli esuberi è da attribuire agli istituti più blasonati. A febbraio, UniCredit, aveva sottoscritto un accordo che metteva in conto l’uscita di quasi 4mila dipendenti, il che significa il ricorso scontato al Fondo solidarietà del comparto, con un limite di 54 mesi.

E sempre secondo il rendiconto di questi studi, Intesa Sanpaolo, nel corso della travagliata integrazione delle banche venete, ha chiesto un’estensione dell’utilizzo del Fondo che si protrarrà fino a 84 mesi, e riguarderà i primi mille esuberi. Mentre per le ulteriori uscite (che sono circa 3 mila), l’utilizzo sarà a 60 mesi..

Puntando l’osservatorio su Monte dei Paschi, altro importante istituto, gli esuberi ruotano intorno a 5.500, soggetti però a trattative con il sindacato. E il repertorio è ancora lungo, oltre alle già citate uscite di Banca Marche, Carichieti e Banca Etruria, ci sono le 340 di Cariferrara, condizione per l’acquisizione nella ‘famiglia’ Bper.

E a Carige, dopo i 600 esuberi già prospettati, se ne aggiugono altri 150, ma secondo le analisi della First Cisl, si potrebbe arrivare a 900 uscite. E’ recente anche l’accordo raggiunto dall’Istituto Centrale Banche Popolari Italiane, dove gli esuberi sfiorano i 350.

E poi ci sono quelli delle Casse di Risparmio di Rimini, Cariparma Crédit Agricole, la Popolare di Bari, che presenta un piano di tagli pari a 500 uscite. Sono numeri che impressionano, la crisi è sempre dietro la porta, come un’insidia che induce ad immolare decine di migliaia di posti di lavoro. Ma in definitiva è anche il prezzo che si paga alle scatole cinesi che presenta il fenomeno della globalizzazione, dove i conti non si fanno più tra le ‘pareti’ di casa, ma con quelle del ‘vicino’.

L’Ufficio studi della Cisl, infine punta l’attenzione alle società che Intesa Sanpaolo, nel corso dell’”operazione banche venete”, non ha assorbito. A questo riguardo puntualizza il Segretario Generale Giulio Romani:

“Non vorremmo che a breve ci dovessimo trovare ad affrontare una nuova emergenza, quella dei 726 lavoratori delle società escluse dal perimetro acquisito da Intesa Sanpaolo. Serve dare urgentemente una risposta a queste persone, evitando che si ripeta quanto purtroppo già successo in altre situazioni di difficoltà irrisolte negli ultimi anni, quali Hypo Alpe Adria o le società satellite di Banca delle Marche”

Ounas piccolo e sgusciante, potrebbe essere il jolly dell’attacco

Ounas piccolo e sgusciante, potrebbe essere il jolly dell’attacco

Il Mattino, a firma di Mimmo Carratelli, dà i voti al ritiro del Napoli. Per il nuovo acquisto Ounas, addirittura un bel 7: “Vent’anni, piccolo (1,72) e sgusciante. Un gol “facile” ai dilettanti dell’Anaunia. Un gran gol contro il Trento sul lancio centrale di Jorginho, tocco filtrante da centravanti sull’uscita del portiere. Firma il pareggio col Chievo, rapido nel battere a rete. Tre assist, un palo. Gioca a destra subentrando a Callejon, ma potrebbe essere un jolly su tutto il fronte dell’attacco”.

Corbo: “Sarri l’ha capito, questa è una trappola”

Antonio Corbo su La Repubblica

Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: “Che sia una trappola, l’ha capito solo Maurizio Sarri. Era già irritato per le troppe spie che osservano i suoi allenamenti per conto di altri allenatori. Il presidente aveva anche pensato di nascondere il campo con teloni, ma avrebbe deluso migliaia di tifosi, in Trentino si sono alternati in 60 mila intorno al Napoli. Ci si mettono gli avversari con ipocriti pronostici: “Al Napoli lo scudetto 2018”. Come se il campionato fosse alla fine, manca invece un mese all’inizio. Il Napoli vuol lottare per lo scudetto, certo. L’ha detto il presidente. Lo giura la squadra, illimitata come sempre nelle promesse. Ne sono certi i tifosi, eccitati da giustificato ottimismo. Ci proverà Sarri, come no, ma il suo Napoli è ancora da sistemare. L’immagine del primo bilancio: una squadra euforica e compatta, micidiale in fase offensiva, squilibrata in difesa. Facile pensare ad un’azione di depistaggio quindi, se tutti candidano il Napoli per lo scudetto, in testa persino Walter Sabatini, il manager chiamato dai cinesi a Milano perché facesse vincere l’Inter. Sarri si è accorto che il Napoli si è caricato di responsabilità, non si sottrae, ma che lo aiutino tutti, giocatori e tifosi. La conferma della squadra in blocco dimostra buon senso e coerenza, se il presidente sdogana la parola scudetto. Ma non basta trattenere i migliori se non si interviene sul settore più debole. Vista anche la partita di Trento, faticoso pareggio con il Chievo Verona dopo durissimi allenamenti, si rilevano gli stessi disguidi in difesa. L’anno scorso il Napoli ha segnato 96 gol. Più di tutti. Un record come il suo primato di punti: 86, il massimo nella sua storia. L’attacco è ancora più forte, pronto a ripetersi. Ha i tre scattanti motorini per entrare nei vicoli delle difese più strette (Mertens, Insigne e Callejon) in adorabile sincronismo ed ha in più un poderoso suv come Milik, restituito alla sua fama di bomber d’urto. Non è finita. Giuntoli ha scoperto un gioiello, Adam Ounas, franco-algerino, un mancino di stile e tempismo che si infila dalla destra. Peccato che Giuntoli abbia dovuto mollare Berenguer, uno spagnolo di velocità e resistenza, soffiato dal Torino ad un Napoli attendista. Non l’ha preso perché non aveva prima ceduto Giaccherini. In controluce con le magie di un attacco irresistibile, la difesa non progredisce. Dopo i 39 gol subiti va corretta se ha preso il 49% su palle alte. Sui calci piazzati ripete gli errori. Per Ghoulam c’è un ricambio, Mario Rui, terzino di proposta ma da recuperare. Almeno Hysaj meritava una robusta alternativa, che garantisse una migliore difesa del generoso Maggio. Una statistica infine invita a chiarire presto la gerarchia dei portieri. Reina sarà il titolare, ma non si sa altro per secondo e terzo. Il Napoli è stato secondo solo alla Juve per tiri ricevuti: 10,3 a partita contro 9,3. Ma il portiere è solo 11esimo nel rapporto tiri-parate: il 69,1. Ingeneroso mettere in croce solo Reina, ozioso parlare solo di “errori individuali”. Ma errori comunque, da evitare per non sprecare il tesoro di un fantastico attacco”.

Reina manterrà la promessa fatta alla squadra e a Sarri: resterà!

Reina manterrà la promessa fatta alla squadra e a Sarri: resterà!

Reina e De Laurentiis non riescono a trovare un accordo per il prolungamento anche se c’è una bozza e prevede un altro anno di ingaggio con una fissa bassa e quella variabile, legata ai bonus. Reina e Quilon riflettono, ma anche il Newcastle, dove c’e’ Benitez, si e’ tirato indietro: con 2,5 milioni di euro (e’ questa la richiesta di Quilon che De Laurentiis ha rispedito senza indugio al mittente) prende qualcuno di prospettiva. Non si escludono sviluppi a breve scadenza, in ogni caso. Reina restera’ a Napoli perche’ e’ quello che ha promesso a Sarri e al resto del gruppo azzurro. Lo evidenza Il Mattino.

Gazzetta sulle parole di Sarri: “Un secchio d’acqua ghiacciata sull’entusiasmo di Napoli”

Gazzetta sulle parole di Sarri: “Un secchio d’acqua ghiacciata sull’entusiasmo di Napoli”

Le parole rilasciate ieri a Dimaro in conferenza stampa da Maurizio Sarri hanno alimentato qualche riflessione in merito alle ambizioni reali che il mister ha sul prossimo campionato. La Gazzetta dello Sport scrive: “Un secchio d’acqua ghiacciata sull’entusiasmo di Napoli. Difficile capire se per strategia o convinzione. Maurizio Sarri prova a riportare tutti con i piedi per terra, declinando il ruolo di favorito per lo scudetto: «Mi sembra una cazzata enorme – dice il tecnico –. Sono discorsi di qualcuno e la stampa napoletana ci sta cadendo in pieno. Ragiono matematicamente: siamo arrivati terzi, non vedo perché dobbiamo essere i favoriti. Ci sono due squadre avanti a noi e due (Milan e Inter, ndr) che stanno facendo grandi cose sul mercato: una ha preso grandi giocatori, l’altra il miglior d.s. e il miglior allenatore d’Italia. Noi al massimo saremo gli stessi dello scorso anno»”.

CURIOSITA’ – Juve Stabia, dopo Zaccardo anche un ex gialloblù cerca squadra su internet

La scorsa settimana ha suscitato simpatia l’iniziativa di Cristian Zaccardo di affidarsi ad internet nella ricerca di una nuova squadra. Il Campione del Mondo 2006 ha infatti scelto di pubblicare su Linkedin, sito in cui professionisti, aspiranti tali e giovani mettono in mostra il proprio curriculum, un riassunto della propria carriera e di tutti i trofei conquistati, con annessa richiesta di una squadra che possa puntare ancora su di lui. Tante le proposte arrivate al calciatore, che sta ora vagliando quale possa fare al caso suo.

Storia simile a quella di Zaccardo è quella di Alessandro fabbro. L’ex difensore di Juve Stabia ed Avellino ha pubblicato un cinguettio sul proprio account Twitter in cui ha affermato: “Ciao sono Alessandro Fabbro , non so usare Linkedin, non ho fatto la serie A tanto meno la nazionale ma CERCO SQUADRA sono in buona salute”.

Chiaro il riferimento al post di Zaccardo, per Fabbro, che dopo le ultime esperienze alla Lupa Roma, al Bra ed al Chieri, cerca una squadra di Lega Pro che possa dargli l’opportunità che merita. L’ex difensore della Juve Stabia, con la simpatia che lo ha sempre contraddistinto, ha aggiunto nei giorni successivi: “Era una provocazione..comunque cerco squadra davvero! :-)  :-D ”.

Auguriamo ad Alessandro Fabbro di trovare quanto prima una soluzione che lo soddisfi, che sia tramite Twitter o in modo più tradizionale.

De Laurentiis ha offerto 20mln al Real Sociedad per Rulli

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Il Napoli starebbe facendo sul serio per garantirsi Geronimo Rulli dal Real Sociedad. Secondo il Corriere dello Sport, Aurelio De Laurentiis avrebbe messo sul piatto 20 milioni ed ora attende notizie. Sullo sfondo c’è sempre il Manchester City che vanta il diritto di recompra e una percentuale su eventuale cessione del calciatore ad altro club.

Tonelli-Torino, è fatta: accordo virtualmente chiuso

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Cristiano Giuntoli, ds del Napoli, lavora anche sul piano delle uscite. Secondo Il Mattino, è praticamente chiusa la cessione di Tonelli al Torino: l’ex Empoli ha l’accordo con Cairo e il Napoli ha virtualmente raggiunto l’intesa con i granata. Si tratta da diverso tempo, ma alla fine sembra poter essere arrivata la tanto attesa fumata bianca, anche se di ufficiale, ancora non c’è nulla.