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Il Torino ha bloccato Tonelli: Sarri ha dato l’ok!

Il Torino ha bloccato Tonelli: Sarri ha dato l’ok!

Tuttosport scrive di un Torino che ha ormai in pugno il cartellino di Lorenzo Tonelli: “I granata, comunque, hanno già bloccato Tonelli del Napoli, tipo tosto, che proprio in queste ore ha sciolto gli ultimi dubbi. Considerando che Sarri gli ha ribadito che per lui non c’è posto tra i titolari, l’ex empolese ha deciso, con grande entusiasmo, di accettare le lusinghe granata”.

Giuntoli impazzisce per Zinchenko: il motivo

Giuntoli impazzisce per Zinchenko: il motivo

Oleksandr Zinchenko, 20 anni, è un esterno mancino molto duttile che può giocare anche come centrocampista o trequartista. Piace molto al direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli, lo scrive Il Corriere dello Sport: “Il Napoli lo ha (virtualmente) avvicinato, gli ha chiesto d’immedesimarsi in questa squadra e s’è accorto che tra Callejon e Mertens, ma anche Insigne o Hamsik, non sfigurerebbe affatto, anzi aggiungerebbe qualità, rapidità, sana eleganza col suo mancino che è educato“.

 

 

Rulli vuole Napoli, ma non romperà direttamente con la Real Sociedad

Rulli vuole Napoli, ma non romperà direttamente con la Real Sociedad

Il Mattino riferisce che non ci sono buone notizie sul fronte Geronimo Rulli: “Facundo Fraga, l’emissario azzurro e agente del portiere argentino ieri ha ribadito al ds Giuntoli la posizione della Real Sociedad: vuole 22 milioni per cedere Geronimo. Il Napoli è stato chiaro: non intende spingersi così in alto ed è fermo a 16 milioni nella quotazione (l’idea è quella del prestito con obbligo di riscatto).Magari se ne può parlare dopo il preliminare di Champions o magari si può fare tra dodici mesi ma la presa di posizione dei vertici del club basco hanno un po’ frenato le speranze azzurre di chiudere l’operazione”

Rafael: “Il Napoli non mi ha mai offerto la rescissione del contratto”

Il suo pensiero

Su Instagram il portiere brasiliano del Napoli Rafael ha scritto: “Da ieri leggo notizie su di me che non sono vere. Il Napoli non mi ha mai offerto la rescissione contrattuale come stanno dicendo. Un’altra cosa: se io so che una squadra non mi vuole più, sono il primo a firmare la rescissione, e non è il caso. Sarebbe bello se le persone lavorassero con la verità”. Rafael ha il contratto in scadenza nel 2018.

Doliu în muzica uşoară românească: Marina Scupra a fost răpusă de cancer (Morta Marina Scupra)

Marina Scupra a murit. Artista a încetat din viaţă într-un spital din Capitală, la doar câteva luni după ce medicii au că suferă de o boală incurabilă. (Marina Scupra morta. L’artista è morta in un ospedale della capitale, pochi mesi dopo che i medici le avevano diagnsticato una malattia incurabile.)

Marina Scupra a fost una dintre cele mai îndrăgite artiste de pe scena muzicală românească din anii ’80, era o apariţie obişnuită pe micile ecrane în acele vremuri, o tânără cântăreaţă, talentată şi frumoasă, care avea mare succes la public. (Marina Scupra è stata una delle artiste più popolari nella scena musicale rumena degli anni ’80, quando era regolarmente in televisione come giovane cantante di talento e bella, ed ha avuto un grande successo.)

(w460) Marina Scupra

Născută pe 24 decembrie 1967, Marina Scupra a urmat cursurile Şcolii Populare de Artă din Bucureşti. În anul 1983 a câştigat Premiul Tinereţii la Festivalul de la Mamaia. Un an mai târziu, cântăreaţa a obţinut Trofeul Festivalului de la Mamaia cu melodia “Joc de copii”, compusă de Laurenţiu Profeta. (Nata il 24 dicembre del 1967, Marina Scupra ha frequentato la “Popolare Arts School” di Bucarest. Nel 1983 ha vinto il Festival della Gioventù a Mamaia. Un anno dopo, la cantante ha vinto il trofeo di Mamaia Festival con il “gioco da ragazzi”, composta da Laurenţiu Profeta.)

Marina Scupra

După ce a obţinut trofeul la festivalul Mamaia, a început colaborarea cu compozitorul Dan Dimitriu, cel care i-a devenit soţ şi care i-a scris multe dintre melodiile pe care le-a interpretat. Din mariajul lor au rezultat doi copii – Antonia şi Dragoş. (Dopo aver ottenuto il trofeo Mamaia Festival, ha iniziato a collaborare con il compositore Dan Dimitriu, che divenne suo marito e ha scritto molte delle sue canzoni. Dal matrimonio due figli: Antonia e Dragoş.)

Traduzione: Cristina Botis/redazione esteri vivicentro.it
Fonte: REALITATEA.NET

L’Angioletto di Ponte Mazzini e la Festa de ‘noantri (Antonella Paparelli)

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Come ogni anno a Trastevere torna la tradizionale festa religiosa in onore della Madonna del Carmine. La festa  – detta comunemente Festa de’ Noantri si tiene dal 16 al 31 luglio nella splendida cornice di una Roma dal caldo torrido.

La Festa de’ Noantri affonda la sua origine nella leggenda. Il mito vuole che nel 1535, al largo della foce del Tevere, dopo una tempesta, alcuni marinai ritrovarono una cassa galleggiante contenente una statua, scolpita in legno di cedro, raffigurante Maria; portarono quindi il simulacro in processione, via fiume, fino alla chiesa di San Crisogono. In seguito la statua lignea fu affidata ai carmelitani di Trastevere. Dal ‘600, ogni anno, si ripetono le celebrazioni in onore della “Madonna Fiumarola” che, ricoperta di gioielli e abiti preziosi, viene portata in processione per le strade del rione. La Santa immagine si trova custodita durante l’anno nella chiesa di Sant’Agata.

DOMENICA 30 LUGLIO

Dalle 18,30 alle 20,30 circa, a Trastevere si svolgerà la processione della Madonna Fiumarola che dal circolo canottieri Lazio, si muoverà per poi approdare all’imbarco di ponte Garibaldi. La processione si concluderà al raggiungimento della Basilica di Santa Maria in Trastevere dopo aver atraversato lungotevere degli Anguillara, piazza Belli, viale Trastevere, piazza Sonnino, largo S. Giovanni Dè Matha e via della Lungaretta.

Durante il percorso la “Madonna Fiumarola” si fermerà sotto Ponte Mazzini dove è stato gettato il piccolo CLAUDIO (gettato nel Tevere ed ucciso dal padre/mostro all’alba del 4 febbraio 2012).

Ricordare l’Angioletto di Ponte Mazzini, il piccolo Claudio, è un dovere ed un esempio per ognuno di noi per far si che questi omicidi efferati in danno della parte più debole e pura della nostra martoriata società non accadano ancora.

L’Avvocato Alberto Biasciucci insieme ai suoi bravissimi collaboratori ha fatto si che con l’Associazione Amici di Claudio il ricordo del piccolo Angioletto di Ponte Mazzini sia sempre vivo nel cuore della parte buona di ognuno. Lasciate un pensiero, un ricordo, un fiore simbolico sul sito per il piccolo Claudio e per tutti i bambini vittime di mani assassine e sudice di mostri senza anima. 

Castellammare – Bassano: lontane geograficamente ma vicine nel calciomercato

Juve Stabia e Bassano non sono solo accomunate tra loro da quell’ormai famigerato gol annullato a Guido Gomez. Le due squadre che si sfideranno stasera a Caserta, infatti, negli ultimi mesi e settimane hanno visto propri calciatori ed ex passare all’avversaria di stasera.

Carlo Crialese, il nuovo terzino sinistro della Juve Stabia, ha giocato nell’ultima stagione proprio al Bassano. Il difensore è ormai un calciatore importante per la categoria, tanto da essere acquistato dalla Pro Vercelli e girato in prestito alle Vespe.

Percorso inverso rispetto a quello di Crialese lo ha fatto pochi giorni fa Stefano Salvi, che ha effettuato tutta la preparazione a Fiuggi con i gialloblù per poi accasarsi al Bassano. Per il centrocampista romano l’esperienza a Castellammare è stata al di sotto delle aspettative; arrivato con i gradi di titolare, ha pagato l’esplosione di Izzillo e Mastalli. Proprio Salvi e Crialese saranno gli ex più “freschi” nella gara di stasera.

Come Salvi, un altro titolare sulla carta della scorsa stagione era Zibert. Lo sloveno a gennaio ha preferito trasferirsi al Bassano per giocare con maggiore continuità. Sfortunata, però, la parentesi veneta di Zibert, vittima della rottura del crociato. Il centrocampista, ora riaggregatosi alla Juve Stabia, sta lentamente avvicinandosi al rientro in campo.

Ad ultimare il gruppo degli ex c’è Abou Diop. La punta senegalese ha vestito la maglia gialloblù in due stagioni diverse, quelle 2013/14 e 2015/16. Se nel 2013 gli attriti con Braglia non consentirono a Diop di essere decisivo, due stagioni fa l’attaccante ha dato un contributo rilevante alla salvezza della squadra di Zavettieri, con otto reti nella seconda parte di stagione.

Insomma, Juve Stabia – Bassano sarà anche una rimpatriata tra vecchi amici

Costanza, Germania, spari in una discoteca: due morti e quattro feriti (Discotecă din Germania: Cel puţin doi morţi)

Almeno due persone sono morte e molte sono state ferite sono rimaste ferite nelle prime ore di oggi in un night club nella città di Costanza, sull’omonimo lago. Una delle due vittime sarebbe il 34enne che ha iniziato il conflitto a fuoco. 

COSTANZA (Germania) – Due morti e quattro feriti in una sparatoria avvenuta in una discoteca di Costanza, nella Germania sud-occidentale. Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia, intorno alle 4.30 un uomo di 34 anni è entrato nel locale, il Grey Club, e ha aperto il fuoco uccidendo una persona e ferendone altre tre in modo grave. Quindi cercando di fuggire ha ferito un agente, è stato a sua volta colpito dalle forze dell’ordine ed è poi morto in ospedale.

Per ora le autorità non si sbilanciano sul movente: “La sparatoria è finita”, ha detto un portavoce della polizia, aggiungendo che i frequentatori del locale si sono messi in salvo scappando o nascondendosi. Sulla scena dello scontro, nella città del Baden-Wuerrtemberg, non lontana dal confine con la Svizzera,sono state schierate forze speciali, anche perché non è ancora chiaro se l’uomo abbia agito da solo o avesse dei complici. Secondo un testimone, ha sparato con armi automatiche.

L’episodio di Costanza segue di due giorni quello di Amburgo, dove una persona è stata uccisa e sei sono state ferite da un individuo noto ai servizi come islamista e affetto da problemi psicologici.

Incident armat într-o discotecă din Germania: Cel puţin doi morţi

Una dintre cele două persoane decedate este presupusul atacator, care a murit după un schimb de focuri cu poliția la primele ore ale dimineții de duminică.

“Schimbul de focuri s-a încheiat”, a declarat un purtător de cuvânt al poliției.

Persoanele din club “s-au putut salva fugind sau ascunzându-se”, a adăugat el.

Bărbatul, în vârstă de 34 de ani, a ucis mai întâi o persoană și a rănit alte trei grav cu o armă de foc în interiorul discotecii, după care a rănit un polițist în exteriorul localului și a fost în cele din urmă ucis de forțele de ordine, a precizat poliția într-un comunicat.

Forțele speciale, precum și un elicopter au fost desfășurate la locul incidentului, care se află într-o zonă industrială a orașului Konstanz, în apropiere de granița cu Elveția.

Poliția a fost contactată la ora locală 04:30 (02:30 GMT). Autoritățile au deschis o anchetă în legătură cu acest incident.

Poliția nu a precizat deocamdată care au fost motivele atacului. “Motivația acestui bărbat care a acționat cel mai probabil singur nu este cunoscută pentru moment”, a subliniat poliția în comunicat.

Bărbatul care a deschis focul în interiorul discotecii “a fost rănit în timp ce părăsea localul într-un schimb de focuri cu poliția și a decedat la spital din cauza rănilor”, a subliniat poliția.

Un polițist a fost rănit de gloanțe, însă “viața nu îi este în pericol”, se mai menționează în comunicat.

Cristina Botis/redazione esteri vivicentro.it / adnkronos/repubblica – Sursa: agerpres.ro

Trump, il bambino bizzoso, minaccia i parlamentari: ”Abolite Obamacare o vi taglio le agevolazioni sanitarie”

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Nei tweet del presidente finiscono nel mirino anche i fondi federali alle compagnie assicurative

Usa, la minaccia di Trump ai parlamentari: “Abolite Obamacare o vi taglio le agevolazioni sanitarie”

NEW YORK – Visto che Donald Trump non riesce a far approvare la riforma sanitaria, oramai una sua ossessione, ogni giorno il presidente alza il tiro delle sue esortazioni. Che a volte possono diventare minacce, come quelle degli ultimi tweet di oggi. “The Donald” carica ancora i suoi, vuole abolire l’Obamacare a tutti i costi. E, se non dovessero accontentarlo, ecco la ritorsione pronta: “Taglierò i fondi federali alle compagnie assicurative e anche le agevolazioni sanitarie ai parlamentari!”. Una minaccia che, se vera, avrebbe grosse conseguenze.

Pur di raggiungere il suo obiettivo, Trump è disposto davvero a tutto, almeno a parole. Non è la prima volta che minaccia di tagliare i fondi federali (una sorta di sgravi) alle assicurazioni, lo ha già detto in campagna elettorale nella sua retorica continua contro l’Obamacare, anche se poi effettivamente non l’ha mai messo in pratica. Dovesse farlo, le conseguenze sarebbero principalmente due: i fondi federali sono utilizzati principalmente per la copertura delle fasce della popolazione americana più deboli e povere, che quindi sarebbero le prime a pagare i tagli. Inoltre, le compagnie sarebbero costrette ad alzare i prezzi a tutti, provocando sconquassi anche nella classe media. “Il presidente inizi a fare il presidente, invece di fare l’immaturo e giocare con la vita delle persone”, ha dichiarato il capogruppo democratico al Senato Schumer.

La seconda minaccia contro la “casta”, invece, è una mossa populista per rilanciare se stesso dopo le ultime batoste, e non solo una ritorsione personale nei confronti dei parlamentari rei di non approvare le leggi che pretende. I tagli alle agevolazioni sanitarie a deputati e senatori è un argomento forte e molto sensibile per gli americani, decine di milioni dei quali sono ancora senza assistenza perché non possono permettersela. I parlamentari Usa hanno questi vantaggi dopo una normativa dell’era Obama che però è sotto esame dei giudici in quanto, tecnicamente, non è mai stata approvata dal Congresso. E così il presidente prova a rilanciarsi, Donald Trump, tra i massimi rappresentanti della “casta”, che si scaglia contro la “casta”. E vai di “mi piace” su Twitter.

vivicentro.it/politica
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Repubblica/Usa, la minaccia di Trump ai parlamentari: “Abolite Obamacare o vi taglio le agevolazioni sanitarie” ANTONELLO GUERRERA

Posizione Negoziale (Lo Piano Saint Red)

La Corea del Nord, pur essendo un piccolo Stato, e’ riuscita, in questi ultimi anni, a creare una forza militare di tutto rispetto nello scacchiere delle potenze nucleari mondiali.

Con l’ultimo lancio missilistico di ieri, siamo arrivati al punto i cui, la Corea del Nord avanzando le sue capacità nucleari missilistiche, rafforza di fatto la sua posizione negoziale.

Tutto il Mondo guarda con preoccupazione a questa continua e minacciosa prova di forza, ci sono fondati motivi per temere che, in qualsiasi momento, si possa scatenare una terza Guerra Mondiale.
Si ha la certezza che il dittatore Kim Jong Un, potrebbe colpire con i suoi missili intercontinentali, non solo la Corea del Sud, il Giappone e gli Stati limitrofi, ma anche gran parte del territorio degli Stati Uniti.

Entriamo nei dettagli :

Politicamente e militarmente parlando, la Corea del Nord e’ divisa in 5 livelli o caste sociali :

  • Speciale
    nucleare
    base
    complessa
    ostile

Le basi delle caste sociali in cui si trovano i nordcoreani risalgono alla Guerra di Corea del 1950-1953 e al periodo coloniale giapponese del 1910-1945.

Lo stato attuale del cittadino è determinato dalla discendenza paterna, dagli incarichi ricoperti nel corso della guerra 1950- 1953 di Corea, e dalle azioni intraprese durante il periodo coloniale e bellico.

Solo per dovere di cronaca la guerra di Corea e’ stato un conflitto che ha causato sia in campo militare che civile ben 3 milioni di vittime.

Il sistema delle caste è stato messo in atto dal fondatore dello Stato comunista, Kim Il Sung, il nonno dell’attuale leader Kim Jong Un.

Kim Il Sung ha “retto” e fatto funzionare il Paese per 46 anni come 1° Leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea.

Oggi in Corea del Nord, come Capo supremo abbiamo il nipote Kim, che in pochi anni e’ riuscito a portare il paese verso un’ideologia di totale indipendenza sia economica che militare, la sua famiglia fa parte della casta speciale, ed è al potere da quasi 80 anni.

Le potenze mondiali sono in fibrillazione, se a nulla sono valsi i tentativi di far desistere Kim dai suoi programmi bellici, quali potranno essere le future mosse delle grandi potenze? Le sanzioni sono state gia’ messe in atto, se queste non dovessero bastare bisogna capire che la pazienza ha sempre un limite.

Macron ha in mano l’Europa. E Renzi come risponde? (EUGENIO SCALFARI)

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Il segretario Pd deve superare i vecchi contrasti e formare una squadra di prima scelta. Tre nomi sono indispensabili: Prodi, Letta e Veltroni

OGNI giorno che passa aumentano le discussioni su Macron. Più che su Trump, più che su Putin e su Erdogan. E non parliamo di Angela Merkel e tanto meno di Renzi. Chi è Renzi? Il signor Nessuno. È Macron che detta legge. Piace e dispiace, non solo sui punti di vista ma perfino secondo i giorni e soprattutto i suoi punti di vista si alternano sui giornali e nei talk show televisivi. Ma perché? Vi ricordate De Gaulle? Era un ufficiale francese di scarso peso durante l’ultima guerra mondiale. Dopo la sconfitta di Dunkerque riparò in Inghilterra dove nessuno si occupò di lui, salvo qualche pari grado inglese. Poi ritornò in Francia. Guidava una divisione francese ed ottenne di rientrare a Parigi per primo: questione di effetto pubblicitario. Ma da allora crebbe in Europa di giorno in giorno e il gollismo diventò addirittura un partito che ispirò la storia di Francia e d’Europa anche dopo la sua morte. Macron è un gollista? Per certi versi no, ma per altri sì. Dopo dirò quella che può sembrare una bestemmia storica: il gollismo risale alla politica di Richelieu, di Mazzarino e del Re Sole, Luigi XIV. E Macron fa parte di quella tradizione che ha mezzo millennio di storia. Cerchiamo di capir bene: la Francia è la Francia e da mezzo millennio vuole identificarsi con l’Europa. Col mondo no, con l’Europa sì. Perciò stiamo molto attenti al nuovo presidente francese.

Il problema attuale è l’Africa, anche per la Francia che ha sempre controllato la costiera mediterranea africana, da Tobruk a Ceuta. Naturalmente la costiera africana riguarda anche l’Italia e questo profila lo scontro in atto: Macron vuole trattenere i migranti nell’Africa dalla quale fuggono e cerca di mettere insieme Tripoli e Bengasi per un accordo negoziato a Parigi. L’Italia di Gentiloni e di Minniti vuole invece che l’Africa cresca in popolazione e in investimenti italiani, europei, americani, che rinsanguino i migranti fuggitivi, offrano loro lavoro e reddito determinando un movimento inverso rispetto a quello francese: non sono i rifugiati ad essere di nuovo chiusi nei paesi d’origine, ma piuttosto tecnici, capitalisti privati e pubblici internazionali a trasferirsi in Africa per pilotarne lo sviluppo economico e sociale.

Qui si confrontano due governi: Francia e Italia, Macron e Gentiloni-Minniti. Al di là delle apparenze, delle strette di mano e dei reciproci ringraziamenti, la realtà è questa. Qui cade opportuna la domanda: qual è la presenza di Renzi in questa vicenda? È assente o presente? E la sua presenza è concreta oppure soltanto figurativa, una sorta di “Paese dei campanelli” che serve soltanto a far diventare cantati i talk show dei vari Mentana, Gruber e chiunque altro?

***

Ho parlato recentemente con Renzi, non del tema libico-africano che era solo nello sfondo, ma dell’Italia e dell’Europa, o meglio di Renzi e dell’Europa nelle sue varie posture economiche, sociali, politiche. Ecco che cosa ne ho ricavato, detto in parole povere: Renzi sente Macron come l’avversario. Non è soltanto una valutazione politica, ma personale: Macron occupa la scena molto più di Renzi e questo per Matteo è intollerabile. Ecco perché ha deciso di aspettare la fine della legislatura prima di affrontare la competizione elettorale e tornare alla presidenza del Consiglio: deve avere una vasta forza politica per affrontare il rivale francese e deve essere una forza non solo vasta, ma coesa e qualificata, della quale lui sia la guida riconosciuta. Di centro-sinistra. Attenzione: prima viene la parola centro e poi sinistra. Se si scrive col trattino tra le due parole, quel “centro” acquista maggior peso; senza trattino è una compagine unificante che non dovrebbe consentire una sinistra dissidente, ma una classe dirigente unica, che esamina i progetti, ne discute liberamente, ma alla fine trova una soluzione condivisa e agisce di conseguenza.

Ho più volte richiamato da questo punto di vista l’esperienza del Partito comunista italiano ai tempi degli anni Cinquanta dello scorso secolo, fino agli anni Ottanta. Il comitato centrale, insediato dal Congresso nazionale, era il gruppo storico che governava il partito. Spesso, anzi quasi sempre, le discussioni e le analisi erano diverse e contrastanti: Ingrao non la pensava mai come Amendola, Longo aveva un’altra visione rispetto a Berlinguer, Napolitano rispetto a Reichlin e così via; ma alla fine il gruppo dirigente trovava la soluzione e il partito si muoveva compatto, riunito da due elementi: l’ideologia marxista e la classe operaia.

L’attuale classe dirigente del Pd, che ha credibilità, si compone di cattolici democratici e di sinistra marxiana, uniti insieme; non può dar vita ad una sinistra-sinistra ostile al partito e a sua volta frazionata in una decina di gruppetti che nel loro insieme non pervengono neppure al 10 per cento. Questa situazione va superata ed è a Renzi che spetta di imporlo. Deve avere una squadra di primaria scelta alla quale deve dimostrarsi sostanzialmente obbligato, superando vecchi ed aspri contrasti dei quali deve assumersi la responsabilità e il vivo desiderio di superarli. Se non si comporterà in questo modo il partito pronto alle nuove e assai difficili incombenze nazionali ed europee non ci sarà e se raggiungerà un 25 per cento, con numerosi contrasti interni, diventerà ancor più friabile. In quel caso si profilano alleanze spurie con la destra berlusconiana e il relativo fallimento di un Capo che guarda solo se stesso. Per far questo bisogna avere alle spalle mezzo millennio di storia politica nazionale. Noi non ce l’abbiamo. Quella culturale sì, anche più antica, ma non politica. Macron ha l’una e l’altra a sua disposizione e per questo è imbattibile.

La classe politica che Renzi deve mobilitare l’ho indicata con alcuni scenari già due o tre volte indicati in precedenti miei interventi, perciò li condenso in tre nomi, uno più difficile dell’altro ma egualmente indispensabili: Enrico Letta, Romano Prodi, Walter Veltroni. A fianco a questi ce n’è una trentina d’altri nomi, a cominciare da Gentiloni e da gran parte del suo governo, Minniti in testa.

Una squadra così, se Renzi la mobilita non per amor suo ma per costruire una politica riformatrice e attuarla, sarà un risultato determinante per l’Italia e per l’Europa. Diversamente torneremo a Enrico IV, Re di Francia e di Navarra e a suo nipote, il Re Sole, di cui saremo una pedina nello scacchiere dominato dai cavalli, dalle torri, dagli alfieri con il Re e la Regina. Partita chiusa, caro Matteo; una partita così è perduta in partenza. Viene in mente il film Borsalino: anche in quel caso sembrava vinta e invece fu decisamente perduta.

vivicentro.it/editoriale / Repubblica

 Arrestati il fidanzato e un amico della minorenne stroncata dall’ecstasy

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Una ragazza di 16 anni è morta all’ospedale Galliera di Genova dopo aver assunto una dose di metanfetamina. La giovane, Adele De Vincenzi, italiana e residente a Chiavari, in provincia di Genova, aveva passato la serata di venerdì con alcuni amici, due maggiorenni tra cui il fidanzato e un’altra minorenne in un appartamento del quartiere di San Martino.

A Genova una ragazza di 16 anni è morta per un arresto cardiocircolatorio provocato da una dose di Mdma, meglio nota come ecstasy. La giovane, Adele De Vincenzi, si trovava in un appartamento della zona San Martino per trascorrere la serata in compagnia di altre tre persone, una sua coetanea e due ragazzi di 19 e 21 anni, Gabriele Rigotti e Sergio Bernardin, quest’ultimo fidanzato con la giovane. La ragazza ha assunto lo stupefacente e poco dopo i quattro sono usciti per finire la loro serata facendo un giro. In zona Brignole l’adolescente ha accusato un malore. E’ stato subito chiamato il 118, e Adele è stata trasportata all’Ospedale Galliera in codice giallo. Dopo 40 minuti ha avuto un arresto cardiocircolatorio e per lei purtroppo non c’è stato più nulla da fare. La polizia di Genova è risalita all’identità del fornitore dello stupefacente, un italiano minorenne presso la cui abitazione, sita nella provincia di Genova, sono stati sequestrati un bilancino di precisione e denaro contante. Il minorenne è stato deferito alla competente Autorità giudiziaria in stato di libertà. I due diciottenni, che si trovavano con la ragazza deceduta e hanno acquistato la droga poi cedendola all’amica minorenne, sono stati arrestati con l’accusa di aver ceduto la dose di Mdma, nota come ‘droga dello sballo’, alla 15enne e sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Lunedì è prevista l’udienza di convalida del fermo.

Un’adolescenza segnata dalla morte della madre
Nelle prossime ore il sostituto procuratore Stagno darà l’incarico al professor Francesco Ventura di eseguire l’autopsia sul corpo della ragazzina, trasferito dall’ospedale Galliera – dove la giovane era giunta in coma – all’obitorio dell’ospedale San Martino. Il padre della ragazza, che aveva perso la moglie un anno fa a causa di un tumore, ha avuto un malore dopo aver appreso la notizia e gli investigatori non sono riusciti a parlare con lui, per il momento. Sulla pagina Facebook della giovane tanti richiami al film Trainspotting e diversi “post” in cui parla dell’assenza della madre, di quanto le manchi.

“Non era la prima volta, mai stati male”
Non era la prima volta che prendevano l’Mdma: lo facevano ogni tanto nel fine settimana, “ma non eravamo mai stati male”, hanno riferito agli investigatori Bernardin e Rigotti. I due, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avevano acquistato la droga da un pusher di 17 anni di Busalla, comune dell’entroterra di Genova, e l’avevano portata nell’appartamento dove vive Rigotti. Qui gli agenti hanno poi trovato altri grammi di Mdma, oltre a una confezione di funghi allucinogeni che, secondo quanto emerso, non sarebbero stati usati. I due sono accusati di spaccio aggravato e morte come conseguenza di altro reato. Lo scorso 13 maggio un’altra minorenne, di 17 anni, era morta a Genova dopo una notte passata con un’amica sudamericana di 25 anni in casa a consumare droghe (crack e hashish) e alcol. La giovane, nata in Italia ma di origini ecuadoregne, era stata trovata senza vita in un appartamento del quartiere di Borgoratti.

Un milione e mezzo di italiani hanno provato l’ecstasy
Le metanfetamine, di cui l’ecstasy fa parte, sono state consumate da un milione e mezzo di italiani (4,1%) almeno una volta nella vita, come risulta dall’ultima relazione del ministero della Salute inviata al Parlamento, e sono molto diffuse tra i giovani. L’ecstasy, assunta spesso in combinazione con l’alcool, risulta pericolosa soprattutto per i gravi disturbi dello stato di vigilanza che sembrano essere i responsabili di una triste serie di sciagure del traffico stradale che si verificano nelle ore notturne soprattutto in occasione dei fine settimana (le cosiddette “stragi del sabato sera”). Viene preparata clandestinamente sotto forma di capsule, polveri e, per lo più, compresse colorate, con nomi e disegni originali (“mezzaluna” “cuorefreccia” “delfino” ecc.) che rappresentano la “griffe”, il marchio d’autore che le contraddistingue sul mercato e ne indica i differenti effetti.

redazione vivicentro.it/agi/adnkronos

foto da FB di Adele De Vincenzi

Coppa Italia 2017/2018: Juve Stabia vs Bassano, la presentazione del match

Per il primo turno eliminatorio della Coppa Italia 2017/2018 ci sarà, domani sera alle 20.30 al Pinto di Caserta causa lavori al Menti, l’incontro Juve Stabia vs Bassano. Le vespe, allenate da Fabio Caserta, hanno ridimensionato il proprio progetto allestendo una rosa molto giovane alla quale è stato affiancato qualche esperto. Tanti i nuovi acquisti, tra di essi spiccano i nomi di Berardi, Strefezza e Viola. Parte del vecchio gruppo è rimasto, su tutti Matute e Morero che hanno anche rinnovato. I veneti, allenati da Magi hanno confermato gran parte del gruppo della scorsa stagione. Tra i giocatori più importanti del Bassano ci sono Laurenti, Bizzotto, Grandolfo e Fabbro. Gli ex del match sono Diop e Salvi fra le fila dei veneti e Crialese, appena arrivato, tra le fila delle vespe. Gara aperta ad ogni risultato con entrambe le squadre che vorranno superare il turno per affrontare l’Ascoli al Del Duca domenica prossima. Tanta curiosità per la prima ufficiale dei tanti nuovi arrivati, che finalmente giocheranno davanti agli occhi dei loro tifosi. Juve Stabia e Bassano si sono affrontate nella prima e unica volta nel maggio 2015. Nel primo turno play off, le vespe furono eliminate ai rigori al Mercante di Bassano dopo un arbitraggio discutibile dell’arbitro Serra di Torino(poi promosso) . Tanti i dubbi di formazione per entrambi i tecnici, ecco le probabili formazioni:

JUVE STABIA 4-3-3: Bacci, Nava, Morero, Atanasov, Crialese, Viola, Mastalli, Capece, Strefezza, Paponi, Sandomenico.

BASSANO 4-2-3-1: Grandi, Barison, Bizzotto, Parisi, Karkalis, Botta, Bianchi, Fabbro, Venitucci, Minesso, Grandolfo.

copyright-vivicentro

 

Juve Stabia, terminato il ritiro. Per la gara di Caserta tutti convocati

La Juve Stabia ha lasciato Fiuggi, sede del ritiro estivo, e questa sera soggiornerà a Castellammare. Per la gara contro il Bassano di domani, Caserta e Ferrara hanno convocato tutti i gialloblù che hanno preso parte al ritiro in terra laziale.

Questo il comunicato della Juve Stabia:

Termina oggi, come da programma, il romitaggio estivo 2017/2018 delle vespe svolto a Fiuggi a partire dal 17 luglio.
Il torpedone gialloblù, dopo l’allenamento mattutino svolto in terra laziale, nel pomeriggio e’ partito alla volta di Castellammare di Stabia dove le vespe andranno in ritiro in vista del match contro il Bassano Virtus, valevole per il primo turno di Coppa Italia Tim, in programma domani domenica 30 luglio, con inizio alle 20.45, allo Stadio “ Pinto” di Caserta.
I tecnici Caserta e Ferrara hanno convocato, per l’occasione, tutti i calciatori che hanno svolto la preparazione estiva a Fiuggi.
S.S.Juve Stabia

A tutto tondo. Nunzia Zambardi in mostra a Forio

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Con Donna e Madonna, le sue fatiche più recenti, Nunzia ci concede la sua visione di un mondo tondo.

Ancora pochi giorni per conoscere in pubblico o riassaporare la gioia di rivederla, Nunzia Zambardi, l’artista del tondo, di quella circolarità che sprigionano i suoi quadri.

Tondo 2 Jpeg
Gonna e madonna Creazione di Nunzia Zambardi

La materia prende forme e vita grazie al’’abilità di un’eclettica e poliedrica artista che, riciclando oggetti e materiali di scarto, infonde alla materia stessa una nuova veste e funzione.

Convinta, anche grazie allo studio delle filosofie orientali, che ogni elemento della materia possegga un’energia che va liberata, Nunzia farà sempre dell’elemento materico il principale protagonista delle sue coloratissime opere.

Nella chiesa dell’ Arciconfraternita Santa Maria di Loreto, a Forio d’Ischia, in pieno centro, non può sfuggire, anche all’inattento passante il richiamo dell’Arte che i quadri di Nunzia donano. Il tema religioso preminente, anche perché l’ambito è confacente, sposa benissimo la teoria del tondo, da sempre radicata nella concezione filosofica di Nunzia.

L’artista Nuzzi, nasce a Casamicciola Terme d’Ischia e nel corso dei suoi studi universitari, come folgorata da un’improvvisa rivelazione, comincia a dare libero sfogo al suo inarrestabile istinto creativo. La sua ricerca interiore la condurrà prima a sperimentare i dipinti su stoffa, per poi inserire sulla tela i materiali più svariati, dai colori sintetici alle polveri di pietre laviche, dalla sabbia fino all’espanso e all’asfalto. La materia diventerà la regina nella creazione di forme e figure che riflettono i colori, i profumi, i sapori dell’isola in un ambiente di forte appartenenza.

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Donna e Madonna Mostra di Nunzia Zambardi a Forio

Un vero e proprio percorso cromatico e introspettivo dove i tessuti, i colori, le tele e i materiali usati normalmente nell’edilizia prendono nuova forma e vita attraverso la manipolazione, e le mani diventano l’ideale prolungamento del mondo interiore. I nostri sensi sono rapiti e sottoposti a continue sollecitazioni in questo “viaggio” in cui l’opera d’arte diventa lo specchio dell’anima.

Osservando più da vicino i lavori di Nunzia ci si rende conto di quanta esperienza e passione mette a disposizione la pittrice casamicciolese, che nel suo bagaglio di partecipazione a personali e collettive appare tra le più prolifiche e geniali. Al suo attivo, infatti, ricordiamo, solo per citarne alcune, la mostra per le Frecce Tricolori alla Reggia di Ischia, all’Hotel Punta Molino, all’Hotel Terme Manzi, Al Capricho di Casamicciola, “Percorsi” al Torrione di Forio, alle Terme Comunali di Ischia ecc.

La ricerca della circolarità, del tondo, rende armonico il lavoro di Nunzia. Nella vita comune e in arte la disposizione a cerchio non è irrilevante. Non solo per il simbolismo espresso dal cerchio ma anche per l’originalità della composizione artistica espressa dalla Zambardi. Il cerchio nella religione primitiva simboleggiava l’infinito e l’eterno. Disponendosi in cerchio gli esseri umani si univano tra loro e s’immergevano nell’armonia diffusa sul creato dalle divinità celesti. Ancora oggi i riti pagani cominciano con la formazione del cerchio; al suo interno si celebrano i culti, e il culto della Madonna è intriso dell’antica venerazione di dee pagane. Nunzia riprende questo rito, lo fa proprio e ci regala emozioni da condividere a tutto tondo.

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A tutto tondo. Nunzia Zambardi in mostra a Forio. Con Donna e Madonna, le sue fatiche più recenti, Nunzia ci concede la sua visione di un mondo tondo

Altre notizie sul sito : htpp://www.iltorrioneforio.it 

Luigi Castaldi

Van perde il controllo: paura sulla Strada Statale 145

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Si è verificato circa un’ora fa un incidente sulla Strada Statale 145 in direzione Sorrento. Protagonista il van del fioraio “Elefante” di Castellammare. Il furgone era impegnato ad andare verso la costiera sorrentina per recuperare attrezzature, decorazioni e fiori utilizzati dal mattino durante un matrimonio.
Sembra che il conducente abbia perso il controllo del veicolo, andando a sbattere prima su un muretto, per poi terminare la propria corsa quasi in obliquo, con la parte anteriore seriamente danneggiata.
Nessuna lesione per il conducente, ma tanta paura e traffico in tilt. Sono poi giunti il carro attrezzi, per rimuovere il furgone, e le Autorità per effettuare i rilievi del caso.

 

Morire per una dose di Mdma: perché i ragazzi mettono a repentaglio la propria vita? Perché gli amici non intervengono?

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Ennesima adolescente vittima delle droghe low cost: ieri notte a Genova ha perso la vita una ragazza dopo aver assunto una dose di Mdma mentre trascorreva il venerdì sera insieme ad un gruppetto di amici. Una volta usciti da casa per continuare la serata, ha avuto un arresto cardiaco che non le ha lasciato scampo.

Una ragazza di 15 anni è morta all’ospedale Galliera di Genova dopo aver assunto una dose di metanfetamina

La giovane, A. D., italiana e residente a Chiavari, in provincia di Genova, aveva passato la serata di venerdì con alcuni amici, due maggiorenni tra cui il fidanzato e un’altra minorenne in un appartamento del quartiere di San Martino. I due maggiorenni sono stati arrestati con l’accusa di aver ceduto la dose di Mdma, nota come ‘droga dello sballo’, alla 15enne e sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Dopo aver assunto la sostanza, i quattro erano usciti di casa per raggiungere il centro di Genova ma all’altezza di via San Vincenzo la 15enne ha avuto un malore. Sul posto i soccorsi, allertati dagli amici: 118 e polizia. La ragazza è stata portata all’ospedale dov’è arrivata già in coma ed è morta per un arresto cardiaco attorno alle 3 di notte, 40 minuti dopo il ricovero, nonostante i tentativi di rianimarla.

“Verosimilmente si è trattato di Mdma, le analisi chimiche arriveranno nelle prossime ore. Si tratta di sostanze pericolosissime che agiscono come delle bombe sul corpo umano”, ha detto all’Adnkronos Marco Calì, il capo della squadra mobile di Genova, che coordina le indagini sulla morte della 15enne.

La tragedia nel capoluogo ligure, dove la giovanissima stava passando la serata insieme ad alcuni amici. Due di loro, il fidanzato di lei ed un amico, entrambi 18enni, sono stati arrestati per aver ceduto lo stupefacente. “Quello delle droghe sintetiche è sempre stato un problema aggravato dal fatto che spesso vengono usate mescolate ad altre sostanze –  continua Calì – sono pericolosissime e vanno ad intaccare direttamente i centri nervosi. Questa tragedia dovrebbe essere da monito”.

L’attività investigativa condotta dagli uomini della Squadra mobile ha consentito di accertare che, durante la serata, il gruppo aveva assunto la sostanza del tipo Mdma e di individuare il fornitore dello stupefacente, un italiano minorenne presso la cui abitazione, in provincia di Genova, sono stati trovati un bilancino di precisione e denaro contante in un quantitativo sospetto. Il minorenne è stato denunciato in stato di libertà. Del caso è stata informata la Procura della Repubblica e la procura dei minori.

Perché i ragazzi mettono a repentaglio la propria vita?

Adolescenti che abusano di alcol e droghe, non è una novità. Non è il problema del  momento ma una consuetudine di una fase caratterizzata dall’andare oltre i limiti e dall’infrangere le regole. Gli adolescenti non smettono mai di trovare nuove mode, tendenze e condizioni che possano ricreare quello “sballo”, quella sensazione di alienazione che li estranea da ciò che vivono quotidianamente, che non li fa pensare ai problemi quotidiani: si tratta di una ricerca di evasione da se stessi e dal loro star male. Sono ragazzi che hanno in mano uno smartphone e nell’altra dei vuoti importanti: tanta solitudine, tante paure, preoccupazioni che devono gestirsi da soli.

Cosa è cambiato allora? Perché muoiono così di frequente? Sono cambiate le sostanze che prendono, tendono a fare mix di tutto quello che trovano pur di raggiungere lo sballo prima, per sperimentare più sensazioni contemporaneamente, perdere la coscienza e omologarsi alla massa. “Lo fanno anche gli altri”, “non succederà niente”, “siamo forti e non ci ferma nessuno”.

Una profonda ignoranza degli effetti delle droghe. Non sanno che oggi in mezzo a quelle sostanze chimiche c’è di tutto, ci sono sostanze che bruciano le cellule neuronali, che creano una condizione di stress profondo che mettono a dura prova l’organismo. I giovani di oggi assumono sostanze senza sapere cosa stanno prendendo, “ho letto su internet che non fa male e che non dà dipendenza” mi disse un giorno una ragazza. Ma dove lo hai letto? Chi te lo ha detto? Come puoi rischiare la vita perché lo hai letto su internet? Questo è il problema! La totale inconsapevolezza di ciò che fanno in termini di esiti psicopatologici. Se va bene una volta poi, non significa che vada bene sempre, non si può sapere come può rispondere il corpo o se magari ci sono problemi organici che non si conoscono neanche, come è capitato in altri casi in cui hanno perso la vita altri giovani.

Infatti, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza il 55% degli adolescenti beve alcolici, il 31% fuma le canne, il 17%  fuma erba o marijuana, il 4% fa uso di cocaina e il 3% di pastiglie e droghe sintetiche. Il 24% degli adolescenti italiani fa un mix di più bevande alcoliche nell’arco della stessa sera e beve ingenti quantità di alcol con l’intento di ubriacarsi, mentre il 28% fa anche i mix tra le sostanze energizzanti che attivano il sistema nervoso e l’alcol per mantenere più a lungo l’euforia e non sentire la fatica.

Il problema del limite
Il problema oggi è che si portano sempre più al limite, si imbottiscono di ogni forma di droga senza neanche conoscerne la provenienza e senza capire che possono lasciarci la pelle. Ed è così che si uccidono piano piano in preda al loro disagio e alla ricerca di se stessi.

Fanno mix, alcol, droghe, psicofarmaci, a volte prima si sballano, si attivano, si eccitano e poi per dormire prendono i calmanti o si fumano una canna per rilassarsi. Si tratta di veri e propri  mix che provano letteralmente l’organismo e il sistema nervoso centrale. È cambiato il senso del limite, non c’è più neanche un briciolo di responsabilità e di senso logico delle cose. Il senso della vita e della morte si è modificato e anche il senso dello stare insieme. Lo sballo non e più condivisone, è esagerazione, a chi va oltre e dimostra di essere come o più degli altri.

Gli amici? Sono adolescenti con i medesimi problemi

Perché gli amici non intervengono? Perché non si rendono conto della gravità della situazione?. È vero che la responsabilità è individuale, è vero però che si tratta di ragazzi piccoli e nel gruppo ci sono anche spesso ragazzi più grandi o più logici che potrebbero mettere un freno, ma che dire, è cambiato anche il senso dell’amicizia, il senso del rispetto e dei valori, dove si voleva veramente  all’altro.

Ci si domanda dove sia arrivata l’asticella del limite. La risposta è semplice, il limite stesso del rischio rappresenta esso stesso un confine, solo che a volte è troppo oltre e ci lasciano le penne.

Sono allo sballo, non hanno poi direzione e riferimenti, cercano la propria dimensione e identità, nonché il proprio ruolo nel gruppo. Sembra un paradosso ma con queste condotte che mettono a repentaglio la vita, con il rischio della morte, ci si sente vivi.

I  genitori dove sono in tutto questo?

I genitori sono i grandi assenti, troppo impegnati, troppo concentrati sulla scuola e su tutto ciò che ruota intorno al rendimento scolastico. In casa si discute eccessivamente e non si dialoga più, gli adulti non conoscono i figli, le mode adolescenziali, non sanno chi sono veramente e ciò che realmente fanno. Non ci si deve basare unicamente sul comportamento che hanno in casa o su ciò che dicono, si deve andare oltre e  capire quando si può chiudere un occhio e quando no.

Non parliamo di una ubriacatura o di un momento di omologazione sociale, parliamo di quelle condizioni per cui vanno oltre, in cui rischiano l’intossicazione, il coma e come in questo caso la morte

redazione vivicentro / agi / adnkronos

F1, Gp Ungheria, prima fila tutta Ferrari con Vettel e Raikkonen

Sebastian Vettel conquista la pole position nel Gp di Ungheria e riporta la Ferrari in pole position. Il pilota tedesco ha tirato fuori il meglio da una Rossa letteralmente rigenerata dopo la crisi di Silverstone e dopo le criticità riscontrate nelle prime libere all’Hungaroring e ha chiuso col tempo di 1’16”276 precedendo nelle qualifiche l’altra Ferrari, quella di Kimi Raikkonen, +0”168, alle loro spalle le Mercedes di Valtteri Bottas, +0”254, e Lewis Hamilton, +0”431. Terza fila per le Red Bull di Max Verstappen, +0”521, e Daniel Ricciardo, +0”542. Settima la Renault di Nico Hulkenberg in ritardo di 1”192, alle sue spalle la McLaren di Fernando Alonso, +1”273.

Il pluri Campione del Mondo è il protagonista assoluto dell’inversione di rotta operata dal Cavallino Rampante che sembrava essere schiacciato dalla Mercedes e che nelle ultime quattro gare non era più riuscito a brillare come nella prima parte di stagione. Oggi, invece, Seb ha dominato letteralmente le qualifiche, si è conquistato una fondamentale partenza al palo e soprattutto ha dato uno schiaffone importantissimo alle Mercedes, in particolar modo a Lewis Hamilton che scatterà soltanto in quarta piazza e che nel Q3 è andato in confusione, probabilmente schiacciato anche psicologicamente dallo strapotere della prima guida Ferari.

Il leader della classifica mondiale avrà un vantaggio fondamentale in vista della gara di domani. Sull’angusto catino magiaro, infatti, è davvero molto difficile sorpassare e partire davanti a tutti rappresenta un passo in avanti importantissimo verso la conquista del Gran Premio. Piano e adagio come ha intimato Arrivabene dopo le qualifiche ma l’entusiasmo è alle stelle all’interno del box Ferrari. Ora davvero non resta che vincere, allungare su Hamilton che dopo il GP casalingo si era portato a un solo punto di distacco e soprattutto andare in vacanza con serenità in vista della seconda parte di stagione che si preannuncia davvero molto calda e combattuta.

La reazione odierna è stata davvero molto importante. La Ferrari era data in crisi, le Frecce d’Argento sembravano averla superata a livello prestazionale, le vetture tedesche sembravano più performanti e più sviluppate ma spalle al muro e nel momento più importante gli uomini di Maranello non hanno deluso, hanno fatto gruppo, hanno ottimizzato la monoposto e si sono guadagnati una strepitosa prima fila. Vettel avrà al suo fianco Kimi Raikkonen che dovrà schermarlo dagli attacchi di Bottas e Hamilton. Le prime curve saranno decisive e c’è l’occasione per racimolare un buon gruzzolo…

“La macchina è stata incredibile per tutta la giornata, oggi abbiamo fatto un bel progresso, mi piace tantissimo questa pista -spiega soddisfatto Vettel che all’Hungaroring ha ottenuto la 48esima pole della sua carriera-. Stiamo lavorando sodo, le ultime gare non sono state grandiose ma non conta più, siamo qui e cerchiamo di fare il nostro meglio -prosegue il tedesco della Ferrari al termine delle qualifiche ricordando i risultati in Austria e Gran Bretagna-. Passo dopo passo sono molto contento del livello che abbiamo raggiunto di nuovo come team, dobbiamo ricordare a che punto eravamo 12 mesi fa e a tutto quello che siamo ora”.
Non è soddisfatto al 100% Raikkonen staccato da Vettel di 0”168. “Non è andata troppo bene, sentivo la pole alla portata. A inizio giro e il fine non sono stati male ma nella chicane sul cordolo ho perso un po’ di tempo. Un giro discreto, sufficiente per il secondo posto”. Dovrà accontentarsi della seconda fila Valtteri Bottas, il finlandese della Mercedes ha preceduto il compagno Lewis Hamilton. “Siamo stati veloci per tutto il weekend ma sapevamo che sarebbe stata dura in qualifica e che loro avevano un piccolo vantaggio e sarebbe stato difficile batterli. Dobbiamo lavorare sulla macchina e concentrarci sulla gara perché sarà lunga e tutto è possibile”.

redazione sportiva vivicentro / agi / adnkronos

TAORMINA, dopo cinquant’anni rinasce LE ROCCE, il poggio sospeso sul mare (VIDEO)

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Erano cinquant’anni che un vecchio villaggio turistico, in una delle più belle baie di Taormina, a Capo Mazzarò, era stata lasciato nel più totale oblio, tanto che erano in pochi ormai, persino tra gli stessi locali, che ne conoscevano l’esistenza.
Un sito turistico chiuso dal 1970 circa, che tuttavia, come una piccolissima recente Pompei, ha mantenuto per questo nei decenni inalterato il suo fascino originario, salvandosi dalla speculazione edilizia.
Il patrocinatore messinese Antonio Presti, con la sua “Fondazione Fiumara d’Arte”, alcuni mesi addietro è riuscito ad ottenerne il comodato d’uso per cento anni, con l’impegno di trasformarlo in un centro di aggregazione culturale da restituire alla collettività.
La presentazione al pubblico di questa meraviglia è avvenuta nel tardo pomeriggio del 27 luglio 2017 in una giornata tipica di sole siciliano che ne risaltava ogni aspetto. La Natura appariva in tutte le sue originarie forme arborei siciliane. Gli edifici, piccole casette, quasi loculi, erano come originariamente quelle di cinquant’anni addietro, collegate da piccoli viottoli e tanti scalini. Dai quali si ammira il panorama di Taormina e del suo mare.
Diverse zone erano delimitate, anche per motivi di sicurezza, da gigantografie di foto di famosi attori e attrici dell’epoca insieme a conduttori televisivi che frequentavano la Taormina dei decenni passati.
Antonio Presti, immagina per questa nuova vita del rinato villaggio Le Rocce, un eterogeneo luogo artistico-monumentale in cui ci sarà spazio per artisti, ma anche per ambienti da destinare al turismo: “… all’interno di questo luogo il visitatore non sarà più passivo nello sguardo ma opera d’arte a sua volta, con la sua partecipazione fatta soprattutto di emozioni autentiche”.

La fotogallery del video parla da sola.

Adduso Sebastiano
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Rafael, il Napoli pensa alla rescissione contrattuale

Rafael, il Napoli pensa alla rescissione contrattuale

Con tre portieri in rosa, ed almeno due nomi vicini in entrata come Geronimo Rulli ed Orestis Karnezis, il Napoli dovrà dismetterne almeno uno per fargli spazio. Ed in questo caso sarebbe il brasiliano Rafael Cabral a dire addio. Il Mattino scrive: “Continua ad avere solo il Benfica interessato a lui. Il Napoli sta pensando alla rescissione del contratto (manca un anno) ma il brasiliano è contrario. Eppure il suo addio è fondamentale per chiudere l’operazione in entrata”.