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SETTIMA RAPPRESENTAZIONE DI NABUCCO PER L’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2017

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Venerdì 4 agosto alle ore 20.45 va in scena la settima rappresentazione di Nabucco di Giuseppe Verdi per il Festival Lirico 2017. Repliche: 9, 12, 18, 23, 26 agosto

Con oltre 200 recite tra le antiche pietre dell’Arena, Nabucco è tra i colossal delle stagioni areniane: terza per numero di serate dopo Aida e Carmen, l’opera, dalla sua prima rappresentazione nell’anfiteatro nel 1938, tornerà infatti in cartellone per 21 Festival presentata in 10 diversi allestimenti. Titolo di un giovane Verdi infervorato di passione politica e dalla voglia di riscatto nel panorama musicale, è molto amato dal pubblico soprattutto per il celeberrimo coro del Va’, pensiero, magistralmente eseguito e bissato ogni sera dal Coro areniano.

Il dramma verdiano, composto su libretto di Temistocle Solera, è proposto per il 95° Opera Festival fino al 26 agosto nel nuovo allestimento che porta la firma di Arnaud Bernard per regia e costumi e di Alessandro Camera per le scene; il lighting design è di Paolo Mazzon ed il trucco di scena è stato creato dal make-up designer Michele Magnani, global senior artist di M.A.C. Cosmetics, Official Partner del Festival lirico dal 2014. L’ambientazione è trasposta tra il 1848 e il 1860, periodo in cui l’Impero austriaco dominava il Regno Lombardo-Veneto. La regia di Bernard, difatti, legge nel contrasto insito nella vicenda narrata nell’opera – che si esprime nel conflitto tra Babilonia e Gerusalemme – la storia d’Italia negli anni turbolenti del Risorgimento.

Domani sera torna sul podio dell’anfiteatro veronese Daniel Oren, impegnato a guidare un cast di grandi voci, a partire da Leonardo López Linares nei panni del protagonista Nabucco, Anna Pirozzi in Abigaille e In Sung Sim nel ruolo di Zaccaria; anche Carmen Topciu torna ad interpretare Fenena accanto all’Ismaele di Mikheil Sheshaberidze. Completano il cast Nicolò Ceriani nel ruolo del Gran Sacerdote di Belo, Cristiano Olivieri nei panni di Abdallo e Madina Karbeli dà voce ad Anna.

Il titolo impegna l’Orchestra, il Coro preparato da Vito Lombardi ed i Tecnici dell’Arena di Verona insieme a numerose comparse.

Repliche: 9, 12, 18, 23, 26 agosto, ore 20.45

Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona

tel. (+39) 045 59.65.17 – fax (+39) 045 801.3287 – email biglietteria@arenadiverona.it

Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it – Punti di prevendita Geticket

Prezzi: da € 20,50 a € 204,00

Blitz contro l’Ong tedesca Jugend Rettet: sequestrata la nave Iuventa

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La Procura di Trapani sequestra la nave della Ong tedesca ”Jugend Rettet” impegnata nei soccorsi ai migranti. Gli inquirenti nutrono “gravi indizi sugli equipaggi” che avrebbero agito in accordo con i trafficanti di uomini.

“Accordi con i trafficanti di uomini”. Sequestrata nave dell’Ong tedesca

La Procura di Trapani: gravi indizi sugli equipaggi della Iuventa, possiamo provarlo. Migranti recuperati davanti alla costa africana e barconi riconsegnati ai libici

ROMA – Lunedì pomeriggio l’Ong tedesca Jugend Rettet non ha firmato il Codice di condotta voluto dal Viminale in accordo con l’Unione europea, perché contraria alla presenza della polizia giudiziaria a bordo della Iuventa. Un rifiuto che ora pesa come un macigno di fronte all’inchiesta della procura di Trapani e della polizia che travolge l’Ong con la pesante accusa di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina». La nave Iuventa, battente bandiera olandese, ieri è stata sequestrata nel porto di Lampedusa su ordine del gip Emanuele Cersosimo.

Al momento il fascicolo è ancora a carico di ignoti e riguarda almeno tre episodi, avvenuti il 18 e il 26 giugno scorsi e il 10 settembre 2016. Ma non sono esclusi nuovi sviluppi di indagine, anzi. «Sulla nave si sono alternati diversi equipaggi – precisa il procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio – e al momento non pare abbiano percepito compensi».

Per il resto, il quadro è davvero desolante. Con il team della Iuventa che interviene praticamente a ridosso delle coste libiche, arrivando persino ad una distanza minima di 1,3 miglia, per caricare i migranti trasportati dai trafficanti. Questi sono stati fotografati mentre scambiano i saluti con l’equipaggio dell’Ong e se ne tornano tranquillamente in Libia riprendendosi il motore del gommone. E in alcuni casi il viaggio di ritorno degli scafisti viene persino agevolato dall’Ong.

Le indagini della squadra mobile di Trapani e dello Sco (il servizio centrale operativo della polizia) hanno scoperchiato un sistema di collusione tra i trafficanti di esseri umani e l’equipaggio della Iuventa. Ma non basta. Emerge anche uno spaccato inquietante, in termini più generali, con le Organizzazioni non governative interessate più che altro a raccogliere fondi e donazioni. Per non parlare di singolari «volontari» che in realtà arrivano a guadagnare fino a 10 mila euro al mese.

L’intesa tra l’equipaggio della Iuventa e i trafficanti è stata certificata da intercettazioni, fotografie – grazie anche a un agente di polizia sotto copertura a bordo di una nave di un’altra Ong vicina – e testimonianze di due operatori della Vos Hestia, imbarcazione della Ong Save the Children. Ecco dunque emergere situazioni in cui i migranti spesso non vengono salvati, ma consegnati dagli scafisti agli attivisti della Iuventa. In particolare sono tre gli episodi specifici agli atti dell’inchiesta. Ma ve ne sono altri che secondo il procuratore Cartosio e il pm Andrea Tarondo configurano come «abituale» il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Le indagini sono state avviate nell’ottobre del 2016, e hanno avuto ulteriori accelerazioni a giugno. Utili si sono rivelate le testimonianze dei due attivisti vicini a Save the Children. Ritenute peraltro genuine perché anche i due sono stati intercettati e le loro parole in privato rispecchiavano i loro racconti ufficiali forniti alla polizia e ai magistrati. «In un soccorso datato 10 settembre 2016 – ha spiegato uno dei due operatori ai pm – abbiamo notato che durante un trasbordo dalla Iuventa alla nostra nave di 140 migranti soccorsi da quella imbarcazione, si allontanava un gommone dirigendosi verso le coste libiche con a bordo solo due uomini di colore. Questa circostanza ci faceva ritenere che l’equipaggio della Iuventa avesse trasbordato i 140 migranti dal gommone che rientrava sulla costa con a bordo gli scafisti». Della circostanza venne informato l’Aise.

Stessa cosa sarebbe accaduta il 14 febbraio 2017. Il secondo operatore della Ong ha raccontato ai pm che durante le operazioni di soccorso «un legno di sei metri, con due persone di colore a bordo, si sarebbe allontanato dalla Iuventa verso le coste libiche a forte velocità».

vivicentro.it/Attualità
vivicentro/Blitz contro l’Ong tedesca indagata per ”Accordi con i trafficanti di uomini”
lastampa/“Accordi con i trafficanti di uomini”. Sequestrata nave dell’Ong tedesca

foto dalla pagina FB della Jugend Rettet

Medici e ospedali nel mirino di speculatori

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Con 34 mila denunce all’anno, medici e ospedali sono bersaglio di cause per danni ai pazienti. Spesso pretestuose. Ci sono però alcune novità legislative, in ambito penale e civilistico, che alleggeriscono la posizione dei sanitari. I quali altrimenti si rifugiano in rigide prassi di medicina difensiva.

Se la responsabilità medica finisce in un vicolo cieco

Il diritto del paziente all’integrale risarcimento del danno patito ha prodotto una moltiplicazione delle pretese risarcitorie. E un aumento dei premi di assicurazione dei medici. Ma anche le norme varate per riequilibrare la situazione sollevano dubbi.

Una normativa in evoluzione

Nei casi di negligenza e imperizia medica, tradizionalmente l’attenzione si è concentrata sulle forme di tutela del paziente. Tuttavia, dal punto di vista giuridico come da quello economico, è molto interessante anche porsi il problema sotto un diverso profilo: come si tutela il medico? La normativa, in evoluzione, sembra più sollevare dubbi che stabilire certezze.
Lo stratificarsi delle regole giurisprudenziali in tema di responsabilità medica, in nome del diritto del paziente-danneggiato all’integrale risarcimento del danno patito, ha creato nel tempo un sistema senza uscita per chi esercita la professione sanitaria: i medici, e le strutture in cui operano, sono divenuti bersaglio di una pioggia di pretese risarcitorie per la generalità indistinta dei casi in cui l’esito dell’intervento medico fosse stato diverso da quello sperato (ogni anno sono circa 34mila le denunce per danni subiti in strutture ospedaliere, secondo l’Osservatorio sanità – Ania).
Il consistente numero di pretese, unito al sistema di favore che le corti hanno creato intorno al paziente-danneggiato – in particolare in tema di ripartizione degli oneri probatori tra questi e il medico o la struttura ospedaliera – ha destato gravi preoccupazioni sia nella classe medica sia nelle compagnie assicurative. La prima ha reagito con condotte di esasperata prudenza, le cosiddette condotte di medicina difensiva. Le seconde, invece, hanno risposto con l’innalzamento dei premi assicurativi.
La situazione che si è creata ha richiesto un urgente intervento correttivo, così da riequilibrare le posizioni delle parti (potenzialmente) in lite, nel tentativo di abbassare i costi dell’intero sistema.
Sul fronte penalistico la legge 24 del 2017 (entrata in vigore il 1° aprile) è intervenuta inserendo nel codice penale l’articolo 590-sexies, rubricato “Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario”, che limitatamente alla sola imperizia (come del resto fa, sul piano della responsabilità civile, l’articolo 2236 codice civile, applicato in giurisprudenza anche al medico chiamato in via extracontrattuale) ha continuato il progetto, iniziato con la legge 189/2012, di escludere la responsabilità penale per i casi di colpa lieve, ogniqualvolta il medico abbia rispettato le raccomandazioni previste dalle linee guida, o, in mancanza di queste, dalle buone pratiche clinico-assistenziali.

Due importanti novità

Sul fronte civilistico, invece, le novità sono due. Innanzitutto, l’articolo 7 prevede che il medico, quando opera all’interno di una struttura sanitaria (anche se in regime di libera professione intramuraria), il medico sia responsabile in via extracontrattuale verso il paziente (tranne, dunque, nei casi in cui questi abbia stipulato un contratto direttamente con il medico), con ricadute sul regime dell’onere della prova e della prescrizione, entrambi più rigorosi per il danneggiato rispetto al sistema di responsabilità contrattuale. Di conseguenza, per fare uso delle più favorevoli regole della disciplina di responsabilità contrattuale, il danneggiato dovrà rivolgersi non già al medico direttamente, ma alla struttura ospedaliera, che a sua volta potrà rivalersi sul medico, ma solo nei casi di suo dolo o colpa grave (articolo 9). Inoltre, nell’intento di una più ampia distribuzione sociale dei costi dell’attività sanitaria, gli articoli da 10 a14 introducono, tra le altre cose, un obbligo di copertura assicurativa (o di altre “analoghe misure”) per le strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche e private e di adeguata polizza di assicurazione per colpa grave per il medico, insieme all’introduzione della possibilità, per il danneggiato, di azione diretta contro la compagnia assicurativa, nonché di un fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria. Tuttavia, l’obbligo assicurativo è unilaterale: solo gli operatori sanitari sono obbligati ad assicurarsi, mentre le compagnie assicurative non ne hanno alcuno a contrarre, rimangono libere di non assicurare il richiedente, qualora il contratto non appaia conveniente.
Appare molto curiosa, almeno in prima battuta, la mancanza di obbligo per le assicurazioni: cosa succederebbe se una struttura sanitaria o un medico non riuscissero ad assicurarsi o se l’assicurazione non coprisse l’intero danno? Basterà a quel punto il fondo di garanzia a coprire i danni derivanti da responsabilità sanitaria, nonostante che la legge vi ponga un limite massimo? O sarà la presenza stessa del paracadute del fondo di rischio a disincentivare un rigore nel sistema assicurativo? E chi pagherà per tutte queste incertezze?

Paolo Balduzzi e Daniela Maria Frenda/lavoce.info

PAOLO BALDUZZI

balduzzi Si laurea all’Università Cattolica di Milano e consegue M.Sc. e Ph.D. in Economics presso la University of Edinburgh. Dopo una breve esperienza presso l’Università di Milano-Bicocca, diventa ricercatore in Università Cattolica, dove insegna Scienza delle finanze ai corsi diurni e serali, triennali e magistrali. Ha insegnato anche al Dottorato in Economia e Finanza delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università Cattolica, all’Università di Milano-Bicocca e alla Scuola Superiore di Economia e Finanza. I principali interessi di ricerca riguardano la political economy, con particolare riferimento al ruolo delle leggi elettorali, il federalismo fiscale, la finanza pubblica, le pensioni e la disuguaglianza intergenerazionale. Ha contribuito a libri e pubblicato articoli su riviste internazionali. E’ membro e Segretario generale dell’associazione ITalents. E’ stato membro della Commissione tecnica per la revisione della spesa guidata da Carlo Cottarelli per i capitoli di spesa sui costi della politica.

DANIELA MARIA FRENDA Laureata con lode in Diritto civile all’Università degli studi di Pavia e diplomata alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali tenuta dall’Università degli Studi di Pavia e dall’Università L. Bocconi di Milano. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto civile presso l’Università degli studi di Pavia e attualmente è ricercatrice presso l’Università Cattolica di Milano, dove insegna Istituzioni di Diritto Privato e Principles of law.

L’Italia sta varando una missione militare in acque libiche, navale e non solo

Quasi a sorpresa e in gran fretta, l’Italia sta varando una missione militare in acque libiche, navale e non solo. Scopo dichiarato, regolare il flusso migratorio. Tra molte contraddizioni e un po’ di ipocrisia.

Missione navale in Libia: così si nega il diritto d’asilo

In passato l’Italia ha dato un esempio di grande civiltà con le operazioni di salvataggio in mare. Ora invece mandiamo le navi militari a fermare i migranti in Libia, con una missione che solleva non poche perplessità sotto il profilo dei diritti umani.

Le ragioni dell’operazione in acque libiche

Dopo settimane di sussurri e ipotesi, quasi a sorpresa e in gran fretta, l’Italia sta varando una missione militare in acque libiche, navale e non solo. Forse ha giocato la competizione con l’attivismo di Emmanuel Macron, forse la percezione ormai diffusa che l’accoglienza dei rifugiati possa compromettere le sorti elettorali dei partiti di governo. Sta di fatto che dopo il decreto Minniti-Orlando, il rinvio del provvedimento sul cosiddetto ius soli, il codice di condotta imposto alle Ong con il duplice intento di metterle sotto controllo e di rallentare le operazioni di salvataggio, ora si pensa di usare le maniere forti contro le imbarcazioni che trasportano le persone in cerca di asilo.
Va notato anzitutto un cambiamento di rappresentazione e di retorica: fino a qualche settimana fa, le barche degli scafisti erano a malapena in grado di galleggiare e le Ong erano accusate di arrivare troppo vicino alle coste libiche per soccorrerle. Ora invece vengono presentate come vascelli armati che non esitano a sparare contro le motovedette libiche. Quindi occorre andare in loro soccorso.
Si è aperto però uno spinoso problema, quello di non urtare la suscettibilità dei libici e di non esporsi all’accusa di violare la loro sovranità. Il governo (ministero della Difesa) ha precisato che i migranti verranno presi in consegna dalle forze libiche e da esse ricondotti indietro. Con formula che un tempo sarebbe stata definita “gesuitica”, si aggiunge che in tal modo non si tratterebbe di un respingimento. Traspare in sottofondo l’intento di prevenire le obiezioni dell’Alta Corte di Strasburgo, quella che ha condannato l’Italia per i tristemente noti respingimenti in mare del governo Berlusconi-Maroni – la prima volta nella storia in cui il nostro paese si è messo contro l’Onu, oltre che contro le istituzioni europee.

Le incognite della missione

La prevista presa in consegna da parte dei libici (chiamiamola pure così, con eufemismo) riapre una questione di grande portata sotto il profilo dei diritti umani. Il nostro governo ha già annunciato che le domande di asilo dovrebbero essere verificate in Libia, presso hotspot gestiti da organismi sovranazionali specializzati (Unhcr – Alto commissariato Onu per i rifugiati e Oim – Organizzazione internazionale per le migrazioni). Ma una simile operazione comporta diverse incognite.
La prima riguarda il trattamento da parte delle forze armate libiche prima della consegna agli hotspot. Le testimonianze dei maltrattamenti inflitti a migranti e rifugiati in transito, e anche a quelli ricondotti in Libia, sono troppo note, drammatiche e numerose per non mettere in allarme quanti si interrogano sulla tutela dei diritti umani.
La seconda incognita riguarda il funzionamento degli hotspot, ancora da progettare, realizzare, dotare di personale. Non sono strutture in grado di entrare a regime nel giro di pochi giorni. È in questione poi il rispetto dei diritti dei richiedenti di asilo, compreso quello di appello a seguito di un eventuale diniego. Non si vede come possano provvedere strutture di emergenza come gli hotspot, che tipo di assistenza legale e piscologica possano offrire a persone spesso traumatizzate. Distinguere tra richieste di asilo fondate o meno, quando si tratta dell’Africa, non è operazione né facile né sbrigativa, anche limitandosi ad applicare i nostri criteri, secondo i quali, per esempio, la Nigeria è un paese sicuro e Boko Haram un problema interno, non meritevole di tutela internazionale.
Una terza questione riguarda il delicato rapporto tra i servizi istituiti presso gli hotspot e quelli a disposizione della popolazione libica, per esempio la sanità. Se i servizi saranno scadenti, si ricadrà nei dubbi sulla violazione dei diritti umani. Se verranno portati a standard occidentali, provocheranno risentimento presso la popolazione locale che non ne potrà fruire.
Un’ultima e forse più grave questione riguarda il destino dei richiedenti asilo denegati. Se non potranno venire in Europa, rimarranno in Libia. Bisogna domandarsi come verranno tutelati e chi se ne farà carico. L’idea sottostante, che la Libia li espellerà molto più facilmente di noi, è tutta da verificare, ma è anche purtroppo un’implicita ammissione che noi contiamo sui metodi spicci dei paesi eletti a nostre guardie di frontiera per mantenere formalmente pulite le nostre mani.
Il nostro governo ha dato un esempio di grande civiltà con le operazioni di salvataggio in mare e di successiva accoglienza, malgrado indifferenze, dubbi e opposizioni tanto all’interno quanto da parte di diversi partner europei. Non riuscendo più a far transitare i rifugiati al di là delle Alpi ha dovuto farsene carico (circa 180mila persone attualmente accolte, non un’enormità in confronto alla Germania, per non parlare di Turchia, Libano, Giordania). È inquietante che il problema passi ora sotto la gestione del ministero della Difesa e che ci si prepari all’uso delle navi da guerra non per soccorrere, ma per rimandare indietro le persone in cerca di asilo.

/lavoce.info

Audi Cup, Bayern Monaco-Napoli 0-2: il tabellino del match

Ennesimo test importante per il Napoli in vista dei preliminari di Champions League. Il match dell’Allianz Arena contro il Bayern Monaco, valevole per il terzo posto dell’Audi Cup, termina per 0-2.
Primo tempo giocato a livelli intensi da entrambe le squadre con occasioni da una parte e dall’altra. Gol del vantaggio azzurro firmato da Kalidou Koulibaly al 14′ che ha sfuttato una respinta corta del portiere Fruchtl nell’area piccola. Bayern diverse volte alla conclusione, reattivo Luigi Sepe.
Nella ripresa tanti cambi per entrambi gli allenatori. Il Napoli trova il gol del raddoppio al minuto 55 con Emanuele Giaccherini con un gran destro all’angolino. Gli azzurri hanno amministrato bene la gara portando a casa il risultato contro un Bayern non al top della condizione.

BAYERN MONACO: Fruchtl; Sule, Rudy, Vidal, Kimmich, Tillman, Friedl, Sanches, Mai, Coman, Wintzheimer. A DISPOSIZIONE: Ulreich, Hummels, Ribery, Martinez, Lewandowski, Rafinha, Crnicki, Tolisso, Muller, Awoudka, Fein, Heiland.    All. Ancelotti

NAPOLI (4-3-3): Sepe; Maggio, Maksimovic; Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. A DISPOSIZIONE: Rafael, Reina, CRui, All. hiriches, Tonelli, Albiol, Hysaj, Allan, Jorginho, Rog, Giaccherini, MIlik, Pavoletti.  All. Sarri

MARCATORI: Koulibaly, Giaccherini
AMMONITI: Jorginho,Mertens, Rog
ESPULSI: nessuno

Juve Stabia – Milan: da Ghiringhelli a Mastalli, per le Vespe fortune alterne nei rapporti coi rossoneri

Ieri vi abbiamo raccontato della visita del Patron della Juve Stabia, Franco Manniello, a Casa Milan, quartier generale dei rossoneri (CLICCA QUI). Visita di cortesia, ma non solo, tra Manniello e Mirabelli, nuovo Direttore Sportivo del Milan; al centro del colloquio tra i due dirigenti ci sarebbero stati i rapporti istituzionali e di mercato tra le due società. Inevitabile guardare indietro e notare come negli ultimi anni non siano mancati i giovani cresciuti nel settore giovanile del Diavolo su cui la Juve Stabia ha poi messo le mani.

Il primo è stato Luca Ghiringhelli, terzino destro classe 1992 arrivato alla Juve Stabia nella stagione 2012/13, quella della retrocessione dalla Serie B alla Lega Pro. Ghiringhelli fu girato alle Vespe da Galliani, al tempo Amministratore Delegato del Milan, senza però riuscire ad incidere positivamente sulle prestazioni e sulla stagione dei gialloblù. In un contesto certamente non semplice, viste le difficoltà di tutta la squadra guidata prima da Braglia, poi da Pea, ed in seguito ancora da Braglia, il difensore fu spesso protagonista di gare al di sotto delle aspettative. Apice della deludente stagione del terzino fu l’ingenuità con cui, nella gara di Palermo, trovandosi in netto fuorigioco, scippò la rete al compagno Vitale, vanificando il gol che avrebbe permesso alla Juve Stabia di rimettersi in partita contro i rosanero. Oltre il danno, la beffa per la Juve Stabia, che a distanza di tre anni ha incrociato nuovamente Ghiringhelli, venendo punita proprio dal suo ex terzino nella gara di andata del playoff di due mesi fa contro la Reggiana.

Un altro ex canterano rossonero, che invece è entrato di prepotenza nel cuore dei tifosi stabiesi, è Alessandro Mastalli. Il centrocampista classe 1996 è cresciuto nelle giovanili rossonere, vestendo i gradi di capitano e leader nella primavera allenata da Pippo Inzaghi. Dopo l’esperienza nel vivaio del Milan, per Mastalli arriva la prima chiamata da professionista: a volerlo è il Lugano di Zeman. Con il boemo non scatta però la scintilla, tanto che dopo sei mesi il centrocampista preferisce tornare alla primavera rossonera. La scorsa estate l’intuizione della Juve Stabia è perfetta; le Vespe si assicurano il giovanissimo centrocampista, dandogli fiducia e motivazioni. Nella Città delle Acque Mastalli esplode, facendo registrare 30 presenze da incorniciare, condite anche da tre pesantissimi gol; epilogo della stagione del golden boy è il premio di miglior esordiente della Lega Pro vinto lo scorso maggio.

Non manca ora curiosità sul contenuto della chiacchierata tra Manniello e Mirabelli. Protagonista della conversazione potrebbe essere stato proprio Mastalli, di proprietà della Juve Stabia, ma su cui il Milan vanta ancora un diritto di recompra; viceversa al centro del colloquio potrebbero esserci stati nuovi giovani rossoneri da inserire sul percorso Milano – Castellammare. In tal caso l’osservato speciale potrebbe essere Davide Di Molfetta, trequartista classe 1996 cresciuto nel Milan, che nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Prato facendo registrare 36 presenze e 2 reti.
Dopo Ghinghelli e Mastalli varrà il detto “non c’è due senza tre”?

Raffaele Izzo

Bayern Monaco-Napoli, le formazioni ufficiali: sette cambi per Sarri rispetto a ieri

Bayern Monaco e Napoli in scena all’Allianz Arena per la finale valevole per il terzo posto dell’Audi Cup. Svelate le formazioni ufficiali che scenderanno in campo dal primo minuto. Sarri opera sette cambi rispetto alla gara di ieri contro l’Atletico. Ancelotti ritrova Vidal in mezzo al campo, per il resto formazione sperimentale.

BAYERN MONACO (4-2-3-1): Fruchtl; Sule, Rudy, Vidal, Kimmich, Tillman, Friedl, Sanches, Mai, Coman, Wintzheimer.   All. Ancelotti

NAPOLI (4-3-3): Sepe; Maggio, Maksimovic; Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.   All. Sarri

Ascoli, mister Maresca promette battaglia contro la Juve Stabia (VIDEO)

Nella giornata di lunedì l’Ascoli Picchio, prossimo avversario della Juve Stabia in Tim Cup, ha terminato il ritiro estivo di Cascia. Martedì presso l’hotel Villa Pigna di Ascoli è stata organizzata la conferenza stampa a cui ha partecipato Vincenzo Maresca in qualità di vice allenatore.
Quello che segue è un estratto di quanto riportato dal sito ufficiale dell’Ascoli Picchio in merito alla conferenza stampa di Mister Maresca.

Il mister è soddisfatto del lavoro dei calciatori bianconeri che hanno mostrato di aver assimilato gli schemi sia del 4-2-3-1 sia del 4-3-3, che saranno i moduli adottati per il prossimo campionato. La sconfitta di misura con la Salernitana non è stata un dramma perchè secondo Maresca i calciatori si sono comportati bene, colpendo anche un palo, tant’è che a fine partita i tifosi bianconeri hanno appluidito la squadra.

Sui calci da fermo, situazione in cui l’Ascoli ha incassato gol dalla Salernitana, il mister fa sapere ai giornalisti presenti che stanno adottando la marcatura a zona e non a uomo.
Il capitano per la prossima stagione sarà Mengoni con il portiere Lanni vice, quando non ci sarà Mengoni la fascia di capitano sarà affidata a Buzzegoli.

Sabato il Picchio ospiterà le Vespe per la Tim Cup, proprio sul prossimo avversario il Mister si esprime così: “Ci aspettiamo una crescita, stiamo studiando la Juve Stabia e ci piacerebbe superare il turno visto che negli ultimi tempi l’Ascoli non ci è riuscito. Da sabato vogliamo contagiare i nostri tifosi in senso positivo, abbiamo bisogno di loro e del sostegno positivo, il Del Duca deve tornare ad essere un fortino e il nostro punto di forza”.

Grazie ai colleghi di Picenotime.it siamo in grado di offrirvi il video della conferenza stampa di Mister Maresca.

Credit foto: Picenotime.it

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Sportitalia – Colpo in prospettiva per il Napoli: dal Carpi arriva il giovane Scarf

Colpo a sorpresa in prospettiva da parte del Napoli. Raggiunto l’accordo con il Carpi per il prestito del ghanese Michael Scarf, classe 1999. Si tratta di un esterno sinistro delle buone qualità, il Napoli si è mosso nelle ultime ore per anticipare la concorrenza, c’erano richieste anche dall’estero. Il Napoli ha raggiunto tutti gli accordi: Scarf verrà aggregato alla Primavera azzurra e seguirà con attenzione le evoluzioni di un ragazzo molto promettente. Lo riporta Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia ed esperto di calciomercato, sul proprio sito ufficiale.

Rai – Se non partirà Giaccherini non arriverà nessun esterno: trattativa saltata con lo Sparta Praga

A Radio Crc, nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista della Rai ed esperto di calciomercato. Ecco quanto evidenziato:

“Il Napoli si aspettava che Giaccherini andasse incontro allo Sparta Praga accettando il triennale propostogli. L’altra parte invece si aspettava che il Napoli partecipasse al pagamento dello stipendio. Oggi De Laurentiis ha confermato che non prenderà un altro esterno finché non cederà Giaccherini. Con l’affare saltato, gli azzurri si ritrovano un problema in casa.
Intanto vanno avanti i discorsi con il City per Zinchenko che al momento è il più papabile. Oggi è uscito il nome di Ochs, esterno classe ’97 dell’Hoffenheim. Il ragazzo, però, è già nel giro della Nazionale e l’investimento avrebbe un costo diverso”.

Dall’ Inghilterra – Zinchenko ha rifiutato diversi club di Premier: vuole solo il Napoli

Oleksandr Zinchenko vicino al Napoli, a riportarlo è il portale inglese ESPN FC. Sarebbe già stato raggiunto l’accordo tra il Manchester City e il Napoli sulla base di un prestito con diritto di riscatto. Nonostante la stima di Pep Guardiola, il ragazzo avrebbe ancora poco spazio tra le fila dei Citizens e gradirebbe la destinazione partenopea. L’ucraino ha rifiutato diversi club inglesi che erano sulle sue tracce.

Promozione-Mondo Sport,Gerardo Mattera:”Il nostro progetto è ricco di contenuti “

Un cordiale saluto a tutto il movimento calcistico isolano, ai tifosi tutti di qualsiasi appartenenza e a tutte le persone che quotidianamente vivono di quello che secondo me è lo sport più bello del mondo. Io sono Gerardo Mattera, presidente dell’ ASD Mondo Sport e, viste le innumerevoli circostanze in cui la nostra associazione è stata nominata nei giorni appena trascorsi mi sono sentito in dovere di fare un po’ di chiarezza per ciò che concerne le nostre idee sul futuro più immediato.
Mondo Sport è una associazione relativamente giovane nata nel 2008, dal 2010 siamo iscritti alla F.I.G.C. con l’ambizione di creare un luogo nuovo dove i ragazzi ischitani potessero avere maggiori possibilità di crescita attraverso soprattutto il confronto diretto con società professionistiche. Ne sono esempi tangibili il TORNEO DI PASQUA AD ISCHIA che ha visto la partecipazione negli anni di squadre di primissima fascia a livello mondiale ( Juventus, Roma, Helsinki, Torino, Lazio, Sampdoria etc.) e lo stage che si svolge nel periodo estivo ogni anno che dà la possibilità ai ragazzi di sostenere sedute di allenamento con veri professionisti riconosciuti a livello nazionale. Questa dedizione alla crescita dei ragazzi ischitani è imprescindibile poiché causa prima della nascita dell’ associazione stessa. Ma la crescita dei nostri primi ragazzi ha indotto un’ inevitabile crescita della società stessa e degli obbiettivi da raggiungere facendo salire l’asticella sempre più in alto. Tutto questo ha comportato tre anni fa, la nascita di una collaborazione al fine di consentire anche ai non più giovanissimi la possibilità di divertirsi svolgendo un campionato di terza categoria, rappresentare in maniera fiera il proprio paese e creando contemporaneamente uno sbocco per i ragazzi che in futuro avrebbero raggiunto un’ età che esulasse da quella del settore giovanile, era la nascita della prima squadra.
Sono passati degli anni e nel frattempo la maggior parte dei nostri allenatori hanno conseguito il titolo di allenatori di base Uefa B seppur giovanissimi, la prima squadra con impegno e dedizione massima dei calciatori, allenatori e dirigenti è riuscita a raggiungere la prima categoria e il settore giovanile , cuore pulsante della società , ha ben figurato e continua inesorabilmente a crescere a livello regionale tanto da far diventare l’ ASD MONDO SPORT, scuola calcio d’ ELITE’.
A questo punto credo sia doveroso chiarire ciò che succederà nel rispetto di tutte le persone che si stanno interessando. Abbiamo inoltrato domanda per il ripescaggio nel campionato di Promozione ed a prescindere dall’esito, il prossimo anno l’ ASD MONDO SPORT avrà nuovamente una prima squadra in prima categoria o in promozione. La nostra rimane nonostante tutto una società davvero piccola, con disponibilità soprattutto in termini economici altamente limitata, ma che pur tra le mille difficoltà ha sempre fatto il massimo con lavoro, dedizione e sacrificio, mio e di tutto lo staff . Solo attraverso la perseveranza sono stati raggiunti obbiettivi prima inaspettati e ci è stata data la possibilità di affrontare una sfida grande come quella della Promozione che ha portato una scarica di adrenalina all’intero ambiente. La nostra prima squadra , posso anticiparlo già da ora, a prescindere dalla categoria sarà una prima squadra di ischitani, giocatori ischitani anche giovanissimi, per creare un ambiente fertile per il futuro e con allenatore ischitano. Non essendoci disponibilità economiche si capisce fin da subito che non saranno previsti rimborsi almeno nella circostanza attuale. Sarà dunque una squadra non stipendiata, una squadra composta esclusivamente da persone che avranno voglia di mettersi in mostra, persone che avranno voglia di servire il proprio paese e i propri tifosi, persone che daranno il loro massimo ogni singolo giorno non per soldi ma perché emotivamente coinvolti. Tanto tempo fa quando il calcio era calcio, quando il tifo era tifo e quando i valori e i principi facevano parte delle nostre vite si andava avanti così, gli stadi erano pieni, il calore del pubblico era immenso, e i giocatori davano l’anima uscendo a testa alta ogni singola partita. La squadra era del paese, i calciatori passeggiavano per le strade e venivano applauditi dalla gente per congratularsi con loro o per invogliarli a far meglio. Ecco il progetto MONDO SPORT. Un progetto povero economicamente, ma ricco di contenuti perché affrontare campionati di alto livello in questo modo richiederà grande responsabilità da parte di tutti, grande senso di appartenenza e voglia di onorare i colori. Un progetto per i più anacronistico, per molti fallimentare in partenza ma fin tanto che ci sarà qualcuno che crederà in questo progetto noi andremo avanti come abbiamo sempre fatto con impegno e determinazione. Vi saluto ringraziando i moltissimi che con la loro passione ci stanno supportando in questi giorni e con l’auspicio che il movimento ischitano possa raggiungere i livelli che gli competono.

Gerardo Mattera

Presidente ASD MONDO SPORT

UFFICIALE – Distorsione di primo grado alla caviglia destra per Adam Ounas

Distorsione di primo grado alla caviglia destra per Ounas. Questo il responso medico per l’attaccante azzurro dopo l’infortunio subito ieri durante il match contro l’Atletico Madrid nella gara inaugurale della Audi Cup.

Ounas questa mattina ha fatto piscina e stasera salterà la seconda partita all’Allianz Arena contro il Bayern.

L’attaccante azzurro domani sosterrà allenamento differenziato e venerdì si riunirà al gruppo.

Da sscnapoli.it

Bayern, Ancelotti: “Non siamo in grande forma. Contro il Liverpool abbiamo fatto male”

Carlo Ancelotti, tecnico del Bayern Monaco, ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista della sfida contro il Napoli:

“Non siamo in grande forma sia in attacco che in difesa. Col Liverpool abbiamo fatto male, serve maggiore equilibrio. Il nostro obiettivo è quello di essere al top della condizione il 18 agosto”.

Milano, nuovo blitz della polizia in Stazione Centrale

MILANO- Un nuovo blitz della polizia in Stazione Centrale per controllare i tanti migranti che ogni giorno lì stazionano. I controlli hanno riguardato le zone tra Piazza Duca D’Aosta, Piazza Luigi di Savoia e Piazza IV Novembre.

NUOVI CONTROLLI IN STAZIONE CENTRALE

Nell’arco di tempo necessario ai controlli, alcune strade sono state chiuse, così come l’accesso alla metropolitana. L’operazione di ieri segue quella di una settimana fa, quando furono controllati circa 200 stranieri. In questo caso sono stati accompagnati in questura 38 migranti su un totale di 96 controllati.

Il servizio, disposto dal questore Marcello Cardona e dal prefetto di Milano Luciana Lamorgese, coinvolge equipaggi delle volanti, della Polmetro, Polizia ferroviaria, del Commissariato Garibaldi Venezia, Digos, polizia scientifica, squadra mobile, reparto mobile e cani antidroga.

IL BLITZ DI UNA SETTIMANA FA

Settimana scorsa la Stazione Centrale è stato teatro di una maxi operazione che ha richiesto un massiccio impiego di uomini e unità. Anche in questo caso gli agenti sono intervenuti in particolare in Piazza Duca d’Aosta, controllando 200 stranieri e persone che frequentano la zona. Dopo ore di controlli e di strade chiuse (compreso l’accesso alla metropolitana), oltre 100 migranti sono stati accompagnati in questura. Un servizio di prevenzione e controllo “contro la criminalità diffusa nelle adiacenze della stazione”, come ha precisato prefetto di Milano. Segue quello simile per dimensioni e dispiegamento di uomini del 2 maggio, quando decine di migranti furono identificati e ugualmente portati in questura. Un’operazione che scatenò non poche polemiche politiche, per via dello schieramento di forze e di un elicottero.

Juve Stabia, Procida al Francavilla è quasi cosa fatta: la firma a breve

Juve Stabia, Procida al Francavilla è quasi cosa fatta: la firma a breve

Quando un ragazzo è costretto a mettere da parte il proprio sogno perchè non reso realizzabile dai più disparati motivi, vuol dire che qualcosa non ha funzionato, che qualcosa non è andato come doveva, a maggior ragione se il calciatore in questione dichiara amore e poi si vede messo da parte. E’ un vero peccato, ma ormai è cosa fatta.

Secondo quanto raccolto dalla redazione di ViViCentro.it, Emanuel Procida, soprannominato Speedy Gonzales, lascia, dopo essere stato svincolato, il settore giovanile della Juve Stabia e approda nel campionato di serie D, al Francavilla. Il ragazzo, esterno alto, classe ’98 che fa della velocità la sua migliore arma, però, come ci confermano fonti vicinissime, non ha ancora firmato il contratto che lo legherà al suo nuovo club, ma la firma dovrebbe arrivare in giornata per cominciare il lavoro sul campo.

a cura di Ciro Novellino

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FOTO – Ssc Napoli: “In campo per preparare la sfida di stasera contro il Bayern”

“In campo per preparare la sfida di stasera contro il Bayern” . Questo il tweet della Ssc Napoli in vista della finale per il terzo e quarto posto dell’Audi Cup di questo pomeriggio.

 

Rinnovo Ghoulam, ancora nessun accordo: balla una cifra minima tra domanda e offerta

Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, c’è ancora distanza tra le parti per quanto riguarda il rinnovo di Ghoulam:

“Finora non c’è stato nessuno accordo. Tra domanda e offerta c’è una differenza di 500 mila euro. Ghoulam è sostenuto da Maurizio Sarri che lo ritiene indispensabile sulla fascia mancina.La volontà di concludere c’è da entrambe le parti, magari, con un accordo a metà sui 500 mila euro che ballano, la firma potrebbe arrivare quanto prima”.

Il Napoli si inserisce nella corsa a Suso: l’esterno non ha ancora rinnovato con il Milan

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport parla di una suggestiva operazione di mercato in ottica Napoli. Ritorno di fiamma per Suso che, ad oggi, non ha ancora firmato il rinnovo con il Milan in scadenza nel 2019. Le parti, scrive il quotidiano, non sono vicine e diversi top club si sono fiondati sull’esterno spagnolo: Roma, Atletico Madrid, Tottenham e anche Napoli. Suso però ha sempre ribadito la volontà di restare al Milan, si attendono sviluppi nei prossimi giorni.

Si prospetta una forte contusione per Ounas ma le sue condizioni verranno valutate stamattina

Entrata killer di Diego Godin su Adam Ounas che lo ha costretto ad abbandonare in lacrime il terreno di gioco. L’edizione odierna de Il Mattino scrive sulle sue condizioni:

“Della corrida finale ne fa le spese Ounas: l’attaccante franco-algerino, toccato durissimo alla caviglia destra da Godin, è costretto ad uscire zoppicante. Le condizioni dell’attaccante azzurro verranno ricontrollate stamattina e lo staff medico valuterà se saranno necessari gli esami strumentali. La prima impressione è quella di una forte contusione ma ci sarà ancora da attendere per avere un quadro più preciso”.

A cura di Antonino Gargiulo