Il Liverpool starebbe pensando a Lorenzo Insigne per il dopo Coutinho. Pressing del Barcellona per l’attaccante brasiliano, i catalani sarebbero disposti a mettere sul piatto ben 100 milioni di sterline. I Reds continuano a fare muro in quanto non hanno alcuna necessità di cedere il proprio asso. Nel caso in cui l’affare dovesse andare in porto, stando a quanto riporta il quotidiano inglese Mirror, Jurgen Klopp punterebbe sull’attaccante partenopeo. Pronta un’offerta da 60 milioni di sterline (54 milioni di euro circa). Operazione complicata per svariati motivi, primo fra tutti il fatto che Insigne ha da poco rinnovato con il Napoli.
Il sindaco lasciato solo da leggi codarde
Com’è noto e largamente già riportato dalla Stampa, a Licata (in Sicilia), il Consiglio comunale ha sfiduciato il sindaco.
Il motivo della sfiducia è eloquente dalla nomea con cui veniva ormai additato il sindaco: “il demolitore”, poiché faceva abbattere case e ville dei suoi concittadini che con sentenze esecutive e passate in giudicato, erano stati condannati per abusivismo edilizio.
All’ormai ex sindaco di Licata, da mesi sotto scorta dopo l’incendio di due sue abitazioni, non è rimasto che tornare a fare l’insegnante di matematica.
Verrebbe quindi, avviliti e quasi rassegnati, dovere ammettere che non c’è nulla da fare in queste Terre di cosiddetta cultura politico-assoggettante, endemica e sparsa.
Però in questa vicenda è evidente un generale aspetto normativo che di certo avrebbe fatto la differenza.
Le subdole leggi Italiane (e siciliane), forti con i cittadini onesti e lascive con i corrotti e criminali, hanno forzosamente lasciato solo un Sindaco e in una situazione notoriamente ad alto rischio, in cui doveva eseguire delle decisioni giudiziarie che chiaramente lo espongono potenzialmente persino alla morte.
Se lo Stato decreta e peraltro tramite la Magistratura, la demolizione di un’abitazione, che sia allora direttamente lo Stato medesimo (se avevamo uno Stato serio), anche con l’esercito se necessario, ad eseguire le sentenze di smantellamento e non invece deleghi in modo giuridicamente obbligato un Sindaco che di conseguenza si espone (notoriamente) al ribaltamento del consenso elettorale e quello consiliare nonché mettendo anche a rischio la sua persona e la rispettiva famiglia.
Salvo che, com’è di tutta evidenza da sempre, lo Stato italiano (e la Regione Sicilia), tramite il loro fior fiore parlamentare di giuristi, avvocati, giudici ed esperti vari, fanno le leggi solo per fare clientelismo e scambio di voto, soprattutto quello illecito, che porta palesemente tanto consenso popolare, quindi consolida il potere politico-istituzionale, ma così pure avvelenando interiormente, in modo quasi irreversibile, intere collettività.
Sono quindi le norme italiane e regionali che, confermandosi vigliacche ed ambigue, causano anche quanto sopra, poiché nei decenni proposte e deliberate da Governi e Parlamentari in preponderanza indegni, di destra, sinistra e centro, che si dovrebbero tutti mettere su un mega-barcone per far loro percorrere il viaggio inverso, così finalmente da potere l’Italia e la Sicilia civilmente rinascere.
A queste equivoche leggi, si aggiunga la recita nazionale della moralizzazione collettiva, spacciata anche per cultura della legalità, messa in scena nelle scuole e tra gli intellettuali, dai menestrelli e giornalisti, dai professionisti e propagandisti, mentre al contrario è divenuta negli anni un’endemica ipocrisia sociale (e ancora peggio scolastica contagiando intere e nuove generazioni). Specialmente poi nei Comuni, dove risaputamente primeggia l’opportunismo politico e in modo dissimulato si vendono uno/a dietro l’altro/a.
Possiamo, forse, ancora solo attendere cosa voteremo a novembre 2017 i siciliani. E poi nella primavera del 2018 gli italiani. Ma se i cittadini continueremo ad eleggere sempre la decennale massa di trasversali dinosauri e rispettivi riciclati, codazzi e prestanome (uomini e donne), allora siamo un popolo mentalmente perso. Ci meritiamo quello che subbiamo. E si salvi chi può.
India, 63 bambini morti in ospedale per mancanza di ossigeno
Strage di bambini in India. A causa di una lunga lista di fatture non pagate a una società distributrice di bombole d’ossigeno, sarebbero morti 63 bambini nell’ospedale dell’ Uttar Pradesh, lo stato più popoloso dell’Inda.
STRAGE DI INNOCENTI
Il mondo politico e i media sono attoniti per questa tragedia, iniziata cinque giorni fa nell’ospedale pubblico Baba Raghav Das Medical College di Gorakhpur, città dove è stato eletto l’attuale governatore Yogi Adityahath, vicino al partito di centro-destro e al primo ministro Narendra Modi.
A quanto riferiscono le tv locali, i decessi sarebbero iniziati martedì, subito dopo che la compagnia Pushpa Sales ha comunicato la sospensione dell’invio di bombole d’ossigeno. La situazione si è poi aggravata perchè l’ospedale non ha disposto un piano di emergenza. In soli cinque giorni sarebbero morti 63 bambini, molti dei quali neonati. Nella sola giornata di giovedì sono morti 23 bambini, di cui 14 nel reparto prenatale, dove i sistemi di respirazione assistita erano tutti fermi per la mancanza di ossigeno.
LA DISPERAZIONE DEI GENITORI
I genitori disperati hanno assistito impotenti alla morte dei propri figli. Gli stessi hanno denunciato “una totale noncuranza del personale medico e paramedico”. Uno dei genitori – Sri Kishan Guptai che ha perso il figlio di 4 anni – ai microfoni di Ndtv ha detto che “il Baba Raghav Das Medical College non è un centro medico ma un mattatoio”.
La magistratura e la polizia sono ora al lavoro e per il momento l’attenzione degli inquirenti è tutta rivolta alla ditta fornitrice di ossigeno per capire le ragioni che l’anno spinta a sospendere l’erogazione delle bombole. Anche il governatore Adityanath ha comunicato di aver ordinato un’accurata inchiesta e ha promesso pesanti pene per i responsabili dell’accaduto.
Tuttavia c’è chi tenta di insabbiare e minimizzare la tragedia. Il magistrato distrettuale Rautela ha infatti sostenuto, con alcuni esponenti del governo locale, che i bambini non sarebbero morti per la mancanza di ossigeno ma “per cause naturali”.
Sacchi: “Napoli-Nizza, ecco cosa serve per passare il turno”
Il suo pensiero
Questo l’editoriale di Arrigo Sacchi per La Gazzetta dello Sport:
Mercoledì si giocherà il preliminare di Champions League tra Napoli e Nizza. La posta in palio è elevata: gli azzurri dovranno vincere per entrare nel gruppo che parteciperà alla grande, famosa e ricca competizione. Gli uomini di Sarri hanno accelerato nella preparazione per evitare quanto è successo a loro stessi e ad altre sei squadre italiane, tutte eliminate negli ultimi sette anni eccetto il Milan. I francesi, tra i quali è incerta la presenza di Balotelli, vengono da due insuccessi nella Ligue 1 e non appaiono in grande forma, tuttavia sono giovani, ben allenati, con buona tecnica di base e propensione al calcio giocato. Gli uomini di Favre sono più bravi a costruire che a difendere, però a volte si sbilanciano e subiscono ripartenze letali. Inoltre la loro linea difensiva non sempre è allineata e coesa, le marcature sono blande (specialmente con Dante e Sarr) e il laterale destro Goutier è più portato ad attaccare che a difendere. Buono però il collettivo, con molti ragazzi interessanti,. Tre i giocatori cardine: Dante (difensore centrale), Seri (la mente) e Balotelli. Le formazioni francesi sono sempre state avversarie difficili, gli azzurri dovranno fare molta attenzione e fornire un’ottima prestazione per evitare brutte sorprese.
Se il Nizza non è al top della forma, è impensabile che lo siano già gli uomini di Sarri dopo poco più di un mese di lavoro. Gli azzurri giocano già un calcio piacevole e di dominio, ma ancora difettano di precisione nelle conclusioni dei tempi migliori e in fase difensiva a volte si distraggono. Inoltre, quando il pressing diminuisce nella difesa collettiva, si evidenziano difficoltà individuali nella lotta uno contro uno. Oggi il Napoli è condannato alla perfezione: se il collettivo attenua l’organizzazione, l’intensità, l’entusiasmo, la collaborazione, il pressing, il ritmo e la velocità, subito si notano i limiti individuali di esperienza, personalità, forza fisica e storia. Gli azzurri sono una straordinaria orchestra, ma a livello individuale devono crescere ulteriormente per evitare smarrimenti appena perdono il dominio del gioco o si trovano in momenti bui. La strada tracciata da Sarri comunque è perfetta, basta ricordare come erano due anni fa e come sono migliorati oggi i vari Jorginho, Hamsik, Insigne, Mertens, Koulibaly, Ghoulam. Occorre tempo per crescere individualmente in esperienza e personalità: soltanto allora ci saranno meno sperperi nelle occasioni da gol e meno smarrimenti in fase difensiva.
Per non correre rischi sarà opportuno in fase di non possesso tenere la squadra compatta pronta al pressing, ai raddoppi, alle marcature strette, agli anticipi ed evitare le ripartenze avversarie con collocamenti preventivi. Sarà importante non concedere spazi ai francesi, così come lo sarà raddoppiare sul velocissimo Saint-Maximin e porre attenzione agli sganciamenti del laterale Souquet. Inoltre non si dovrà concedere spazi al regista Seri e si dovrà porre attenzione a Dante nei corner. In fase offensiva sarà fondamentale un possesso veloce, con verticalizzazioni rapide e cambi di gioco. In definitiva, ci vorrà maggiore convinzione nelle conclusioni e in qualsiasi altra cosa sarà necessario fare. Questa è la sfida più importante, che può aprire la strada verso un’altra grande annata anche a livello internazionale. Il futuro è azzurro, a patto che non manchino mai volontà, entusiasmo e intelligenza. Napoletani, siate degli eroi: fate tutto quello che potete. In bocca al lupo
Napoli in campo anche a Ferragosto: Sarri non ha dubbi, tutti i ritiro
Napoli in campo anche a Ferragosto: Sarri non ha dubbi, tutti i ritiro
Ferragosto a Castel Volturno. Il Napoli si è blindato in vista del preliminare di Champions. L’entusiasmo appartiene unicamente alla città e ai tanti appassionati che si stanno affrettando per garantirsi un posto in prima fila al San Paolo per la gara di mercoledì sera contro il Nizza. La vigilia, invece, è un affare esclusivamente privato del gruppo Napoli. Il copione è stato già definito: si trascorre la sera di martedì tutti insieme al Golden Tulip Resort, l’hotel che sovrasta i campi da gioco. Notte prima dell’esame Champions in ritiro, dunque. La regola non è fissa: a volte i giocatori tornano a casa, altre restano al centro tecnico dopo la rifinitura. Lo riporta La Repubblica, edizione Napoli.
Papin: “Pochi giocano come il Napoli. Milik? Il polacco mi somiglia poco”
Le sue parole
«Il Nizza e il Napoli si sono contagiate a vicenda. Nel loro calcio contano la schiuma, le bollicine, tutto quello che profuma di spettacolo», a parlare è Jean Pierre Papin, francese, Pallone d’Oro nel 1991. Lo ha fatto ai microfoni de Il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: «Il Nizza non va preso sotto gamba: ha giocato il piu’ bel calcio di Francia. Anche migliore del Paris St. Germain e del Monaco. E’ una squadra che gioca come fa il Barcellona, pur avendo giocatori meno bravi certamente. E che ha piacere ad avere il possesso della palla. E’ un avversario molto pericoloso, ma credo che questo Sarri lo abbia compreso».
Sembra un po’ la storia di Sarri e il Napoli.
«Oggi in pochi in Europa giocano bene come il Napoli che in piu’ del Nizza ha delle individualita’ straordinarie. Penso a Mertens, per esempio, che in pochi mesi e a 30 anni e’ riuscito a dimostrare che razza di attaccante e’. Mi ha molto colpito il suo boom».
Dal Bordeaux è arrivato Ounas. Che ne pensa?
«Che sono stati bravi a prenderlo. Ha talento, ha personalità e può giocare al posto di Mertens anche come prima punta. E non solo all’esterno. La serie A lo aiuterà a migliorare, come ha fatto con un’intera generazione di calciatori arrivati dal campionato francese».
C’e’ una favorita tra Napoli e Nizza?
«Beh si. E’ il Napoli. Perche’ presi uno a uno non c’e’ storia: li’ ci sono campioni veri, come Callejon, Insigne, Hamsik, abituati a gare di una certa intensita’. A Nizza la forza e’ il collettivo anche se Seri, Plea, Sneijder sono molto bravi. Ma c’e’ un grande punto debole: Cardinale, il portiere. E’ un bravo ragazzo ma fa spesso delle sciocchezze. Contro l’Ajax ha rischiato di rovinare tutto. Il Napoli, invece, ha un numero uno tra i piu’ forti d’Europa».
Ma se dico Milik, ricorda Papin?
«In qualche movimento, forse. Ma e’ piu’ grosso di me».
Come si gestisce la rivalita’ e la concorrenza tra gli attaccanti?
«Lo chiede alla persona sbagliata perche’ al Milan non sono stato bravo a farlo, come le dicevo. Pero’ la storia di Mertens e Milik mi fece riflettere. Si fa male l’attaccante piu’ forte e questo episodio che puo’ sembrare devastante invece diventa il punto di partenza per diventare ancora piu’ forti: Insigne e Mertens, una volta che si sono liberati del peso di non essere sicuri del posto da titolare, sono diventati spettacolari. Il Napoli ha una squadra che puo’ andare molto lontano anche in Champions. La bravura di Sarri dovra’ essere quella di riuscire a gestire quelli che non giocano».
Chi la diverte vedere giocare?
«Tra le italiane, senza dubbio il Napoli che e’ tutto il contrario dell’idea che da fuori si ha del calcio italiano. In assoluto, il Madrid di Zidane che ha concretezza e spietatezza. Poi c’e’ la filosofia del Real: lo zoccolo duro e’ fatto di giocatori di quel Paese. Non mi piacciono le squadre con 11 stranieri».
Sepe, ieri la firma sul rinnovo contrattuale
Sepe, ieri la firma sul rinnovo contrattuale
Il Napoli punta su Luigi Sepe, in modo concreto. Perché come riferisce La Gazzetta dello Sport, ieri il presidente Aurelio De Laurentiis e l’agente dell’estremo difensore partenopeo hanno chiuso l’accordo per il prolungamento del contratto fino al 2022. Il portiere azzurro guadagnerà 800 mila euro netti a stagione più bonus, ricoprendo il ruolo di vice Reina all’interno della rosa. L’annuncio è atteso per la prossima settimana.
Sarri sceglie gli intoccabili col Nizza, ma è preoccupato
Sarri sceglie gli intoccabili col Nizza, ma è preoccupato
Nella gara di mercoledì contro il Nizza che vale l’andata dei preliminari di Champions League, in campo andranno gli intoccabili di Sarri: Albiol e Koulibaly, Jorginho e Allan, Insigne e Callejon. Come riporta Il Mattino: “Le condizioni atletiche dei fedelissimi non lo preoccupano: d’altronde, forse solo Hamsik appare indietro rispetto agli altri, o meglio rispetto a quelle che erano le previsioni di luglio. Ma Sarri non farà a meno del capitano. Sarri si aspetta di veder correre molto il Nizza: non solo perche’ ha gia’ due gare ufficiali tra le gambe ma perche’ si immagina che per compensare la superiorita’ qualitativa del centrocampo azzurro, Favre imposti la partita sulla velocita’. Nella seduta pomeridiana di ieri ha parlato alla squadra proprio di questo aspetto”.
Reina non ha lavorato col gruppo: differenziato in palestra
Reina non ha lavorato col gruppo: differenziato in palestra
ESCLUSIVA – Juve Stabia, Polverino e la possibile cessione: si è fatto avanti un club di D
ESCLUSIVA – Juve Stabia, Polverino e la possibile cessione: si è fatto avanti un club di D
Qualcosa si muoverà ancora sia in entrata che in uscita per la Juve Stabia che prosegue il lavoro in vista della prossima stagione che comincerà a fine agosto. Il mercato resta in fermento e qualche novità potrebbe arrivare anche nel ruolo del portiere. Certi della permanenza Bacci e Zanotti, qualcosa potrebbe accadere per il giovane Polverino.
Infatti, secondo quanto raccolto dalla redazione di ViViCentro.it, Polverino sembra avere attirato su di se le attenzioni della Nocerina a caccia di un portiere da inserire nel proprio organico per la prossima stagione di serie D.
a cura di Ciro Novellino
RIPRODUZIONE RISERVATA
VIDEO ViViCentro – Amichevole, Juve Stabia-Equipe Campania 3-1: gli highlights del match
VIDEO ViViCentro – Amichevole, Juve Stabia-Equipe Campania 3-1: gli highlights del match
Una sgambata importante e impegnativa per la Juve Stabia che sul terreno di gioco di casa, lo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, ha affrontato l’Equipe Campania. Avversario complicato e rognoso, ma a spuntarla sono le Vespe con il risultato di 3-1. Rivivi le immagini del match con gli highlights.
dai nostri inviati al Menti, Ciro Novellino e Mario Vollono
Ma Renzi si sente un uomo di sinistra?
NONOSTANTE che in agosto (almeno nel nostro emisfero) il potere legislativo e i politici siano in vacanza, quest’anno la situazione è diversa in tutto il mondo. In particolare per quel che ci interessa in Italia, in Europa e nel Mediterraneo.
Questo da un punto di vista geopolitico. Ma se vogliamo indicare i problemi che colorano il quadro, essi sono quelli politici, economici e sociali propriamente detti e di essi dovremo occuparci anche oggi.
Ripeteremo quanto in proposito abbiamo già detto domenica scorsa? Non credo. Il mondo intero sta cambiando giorno per giorno e quindi cambiano anche le diagnosi e le terapie. Non è facile, ma è questo che tenteremo oggi di fare.
Per quanto riguarda l’Italia i nomi indicativi sono quelli di Gentiloni, Renzi, Minniti, Delrio, Alfano, Pisapia. Per quanto riguarda l’Europa Merkel e Macron. Infine Mario Draghi, sia per l’economia sia per la politica delle singole nazioni e per l’Europa nel suo complesso. La situazione è multiforme per quanto riguarda il quadro e i colori che gli confermano forma e contenuto. Viene fatto di usare l’antico motto militaresco applicato al nostro mestiere giornalistico: «All’erta, sentinella!». E la volenterosa risposta: «All’erta sto! ».
***
L’attuale partito di maggioranza relativa, alla Camera ma non al Senato, è il Partito democratico, definito da tutti i suoi esponenti “partito di centrosinistra” o se volete “socialdemocratico”.
Queste definizioni ebbero un passato storico di settant’anni e uno slogan che mi fa personalmente piacere ricordare perché è oggi attuale come settant’anni fa: si chiama “Giustizia e Libertà”. Ricorda i fratelli Rosselli e poi Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ugo La Malfa, Leo Valiani, Riccardo Lombardi, Antonio Giolitti, Sandro Pertini e tanti altri. Ma ricorda anche uomini, idee, battaglie assai più lontane nella storia europea: l’Illuminismo di Diderot e di Voltaire, i fisiocratici, Smith e Hume, Ricardo e Hobbes, la Grande Rivoluzione del 1789 e tutto quel che venne dopo in Europa e nel mondo occidentale.
Non si tratta qui d’una inutile esibizione culturale ma di una società storica che mai come oggi illumina la modernità. Non capiremo il passato senza aver nelle mani i suoi ideali e i suoi orrori, le sue bassezze e i suoi valori. Il mondo cambia ogni giorno ma senza l’immenso deposito d’un passato di questa vastità di azioni e di pensieri sarebbe praticamente impossibile vivere un presente operativo e immaginare un futuro adeguato.
Il presente operativo: ecco quello col quale siamo sempre più alle prese. Matteo Renzi dovrebbe esserne conscio perché è da come l’affronterà che dipenderanno i destini dell’Italia moderna e quindi almeno in parte quelli dell’Europa.
La domanda che faccio a Renzi (non è la prima volta ma non ho mai avuto risposte e non solo di parole ma di fatti e interventi concreti) è la seguente: si sente un uomo di sinistra, di quella che ho qui cercato di ricordare nei pensieri e nei fatti degli ultimi tre secoli della storia d’Europa?
Se la riposta è affermativa, allora non ha bisogno di Pisapia, di Bersani di D’Alema. L’uomo di sinistra deve essere lui con chi come lui avverte lo stesso obiettivo e la necessità degli interventi che realizzino quell’ideale e i suoi valori.
Non deve trattarsi di rivalità ma della ricostruzione d’una classe dirigente che ai valori e agli ideali affianchi interventi concreti.
L’obiettivo è di sollevare le condizioni del popolo, la sua occupazione, il suo reddito, la sua consapevolezza culturale e politica.
Questo deve essere l’obiettivo di Renzi se vuole impersonare, insieme alla classe dirigente del Pd, la sinistra moderna italiana ed europea, di cui l’Italia deve essere gran parte.
Non starò a ripetere i nomi più altisonanti di quella classe dirigente; li ho fatti più volte e oggi mi taccio, ma Renzi dimostri di aver capito ed operi. Le elezioni le avremo nella primavera dell’anno prossimo. Prima ci saranno quelle siciliane, molto importanti per le sfide che comportano e per un problema politico di notevole peso: quello della nascita di un centro democratico che si associ alla sinistra come ho già ricordato nell’indicare la natura del Partito democratico. Natura ulivista che nacque con Prodi e che è sempre stata il sottofondo politico del riformismo democratico italiano, dai tempi di Cavour, Rattazzi, Minghetti e di Garibaldi. La storia deve pur servire a costruire il presente e il futuro. Studiatela e applicatela aggiungendole quanto utile e necessario.
Tra le tante questioni che il presente richiede ce ne sono alcune che dobbiamo esaminare. La prima è il programma di Minniti per rimpatriare i fuggitivi dell’Africa tripolitana con una serie di investimenti da attivare subito a loro beneficio.
Il piano Minniti, condiviso da Gentiloni, sia applicato subito. Caro ministro, non perda un solo minuto. Si tratta di decine di migliaia di fuggitivi da riconquistare alle condizioni già approvate con i governi africani dell’Africa tripolitana, ma si tratta soprattutto di una politica del futuro che punta sulla crescita dell’Africa da tutti i punti di vista.
Se mai volessimo rivangare un passato assai antico ma proprio per questo più che mai impegnativo ricordiamoci di Scipione l’Africano e alcuni secoli dopo di Agostino vescovo d’Ippona, uno dei santi più grandi della storia cristiana, non a caso ricordato da papa Francesco come uno dei santi essenziali di quella cultura religiosa.
Il nostro futuro di nazione europea mediterranea deve prevedere la crescita dell’Africa soprattutto nella sua parte di Nord-Ovest che è quella che più di tutti interessa Paesi come l’Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo. Questa è la grande strategia del futuro mediterraneo e questa dovrebbe essere la politica di quelle nazioni europee qui indicata.
C’è una seconda questione e un secondo nome da ricordare a Gentiloni e a Renzi ed è quello di Macron.
Ho già ricordato domenica scorsa l’attitudine napoleonica del nuovo Presidente della Repubblica francese. Ebbene, l’Europa attuale dovrebbe procedere al più presto verso una struttura federale e non più soltanto confederale. L’eventuale Napoleone di una Repubblica federale ha di fronte a sé un Congresso democratico senza la collaborazione del quale la situazione diventerebbe impraticabile.
L’Italia, a mio avviso, dovrebbe puntare a fondo alla federazione. Renzi ha dato buona prova in proposito. Continui. Faccia appello in via immediata al ministro delle Finanze preposto all’Eurozona; faccia applicare una sorta di Polizia europea del tipo Fbi e un ministro europeo preposto a tale fondamentale strumento operativo.
Infine Angela Merkel. Tra poche settimane ci saranno le elezioni decisive per la Germania e per l’Europa. Per Gentiloni e per Renzi una vittoria di Merkel e una rinnovata coalizione con i socialisti sarebbero molto importanti proprio per far valere l’europeismo della Germania.
Il nostro non deve essere un continente dittatoriale, ma presidenziale che è cosa ben diversa. Questo dovrebbe essere il senso della politica europea e, per quanto più direttamente ci riguarda, di quella italiana.
Agosto è capo d’inverno, dice un nostro antico proverbio. E questo dovrà essere un inverno che si gioca gran parte del nostro futuro. Giustizia e Libertà, ricordatelo tutti, per il bene di un Paese e del suo popolo sovrano.
/larepubblica
Equipe Campania, D’Orsi: “Il pari nel primo tempo, che soddisfazione. Cerchiamo squadra per rilanciarci” (VIDEO)
Raffaele D’Orsi, calciatore dell’ Equipe Campania, ha dichiarato ai nostri microfoni:
“Gli allenatori dell’Equipe mettono insieme un po’ di nozioni e noi cerchiamo di farlo nel migliori dei modi. Lo facciamo per rilanciarci e cercare una squadra.
Pareggio alla fine del primo tempo? Non era semplice, erano messi meglio in campo. Buona soddisfazione chiudere il primo tempo in pari.
Under? Non si vede più la meritocrazia, oggi giocano gli Under a prescindere. Con me a Cava giocava un Under forte, Lorenzo Insigne”.
Dai nostri inviati Mario Vollono e Ciro Novellino
© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE– Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.

Juve Stabia – Filippi, parla delle prime tre giornate, dello stadio e di Paponi e Ripa (VIDEO)
Clemente Filippi, direttore generale della Juve Stabia, ha parlato dopo l’amichevole contro l’Equipe Campania:
“Quando si creano i calendari, al di là della nostra richiesta esaudita con un po’ di fortuna, non ci si può aspettare niente. Osservare un turno di riposo diventa una cosa anomala, bisogna accettare le regole e provare questa nuova esperienza. Sarà dura giocare e poi fermarsi, per poi ritornare in trasferta. In questo modo abbiamo dato i tempi necessari per avviare i lavori. Notizie in nostro possesso sono poche, pensiamo dalle labbra dell’amministrazione comunale. Non sono stati assegnati i lavori ancora perchè ci sono due offerte da valutare. Poi cominceranno i avori.
Sandomenico? Parliamo di chi ha accettato, Allievi e Paponi che per noi è importante. Ha fatto della sua carriera anche in serie B e in A. Fa piacere quando un calciatore viene in contro alle richieste del club. La sua voglia è un’arma in più per noi.
Ripa? In bocca al lupo. Le dinamiche le potrebbe raccontare lui. E’ stato 3 anni qui, per due anni ha dato tanto. Ora si volta pagina. I calciatori passano, resta la maglia.
Altre amichevoli? Almeno ce ne sarà uno”.
Dai nostri inviati Mario Vollono e Ciro Novellino
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Juve Stabia, Caserta: “I fischi non sono di contestazione. Avvio duro? Le affronteremo tutte” (VIDEO)
Al termine del match vinto per 3-1 contro l’Equipe Campania, allo stadio Romeo Menti di Castellammare, abbiamo raggiunto in mixed zone mister Fabio Caserta:
“Siamo in fase di preparazione, abbiamo finito da poco il ritiro e lavoriamo per cercare più soluzioni durante il match. Giocheremo anche con un modulo diverso dal 4-3-3. Cerco quello che ci possa dare maggiori garanzie. Mercato? I ragazzi che sono qui si stanno impegnando al massimo e cercano di farsi trovare pronti. I dirigenti valutano il mercato e decideranno se serve o meno qualche altra cosa. Arriverà qualcuno, qualche altro andrà via. Speriamo che si chiuda presto il calciomercato
Campionato? I risultati ci diranno se il riposo alla seconda sia meglio o peggio. Saranno tutte gare difficili, partire ad Andria e poi Catanzaro non è facile. Le affronteremo tutte.
Calò? C’è da migliorare tanto. In questa fase gli aspetti sono sia positivi che negativi per tutti. Lavoriamo per affrontare un campionato dignitoso anche dal punto di vista fisico. Non c’è una cosa che mi piace meno dell’altra, ma stiamo lavorando per migliorare i lati negativi.
Fischi? I tifosi vogliono sempre una squadra bella da vedere. Pensiamo a lavorare, non era contestazione. Lisi? Ha sentito un affaticamento, ieri abbiamo lavorato tanto”.
Dai nostri inviati Mario Vollono e Ciro Novellino
© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE– Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.

Amichevole, Juve Stabia-Equipe Campania 3-1: il tabellino del match
Amichevole, Juve Stabia-Equipe Campania 3-1: il tabellino del match
90′ Fime partita
87′ Dentice serve Nava che va al cross, parato senza problemi
84′ Contropiede delle Vespe, palla in area di rigore per Rafael che calcia alto di sinistro
83′ Calcia verso la porta Mounard, para Bacci in tuffo
53′ GOOOOOOOOOL della Juve Stabia. Ancora Costantini trova il gol col mancino dall’interno dell’aria di rigore e fa 3-1
52′ Ragosta cerca la doppietta ma la sua conclusione va a lato
51′ Matute prova la giocata col tacco, ma il gioco è fermo per fuorigioco
45′ Parte il secondo tempo. GOOOOOOOOOL della Juve Stabia. Dentice si invola sulla fascia sinistra e trova un gol incredibile
SECONDO TEMPO, girandola di cambi da una parte e dall’altra
45′ Finisce il primo tempo
40′ Arriva il pareggio dell’equipe Campania. Ragista aggancia e cerca il palo lungo: tiro debole ma piazzato che supera zanotti
38′ Bella apertura di Calò per Cancellotti che serve al centro. La palla arriva a rRosafio che calcia, ma la difesa fa buona guardia
34′ Costantini serve Mastalli al limite dell’area, l’ex Milan calcia alto di sinistro
29′ Calcio di punizione basso nel cuore dell’area di rigore di Calò per Mastalli che calcia alto un rigore in movimento
11′ GOOOOOOOOOOOOOOOL della Juve Stabia. Sul dischetto lo stesso Costantini spiazza il portiere col mancino e fa 1-0
10′ Atterrato in area Costantini, è calcio di rigore
6′ Traversone di Cancellotti. Mastalli si fa trovare pronto sul secondo palo e batte di testa ma Novelli mette in corner
1′ Partiti. Dopo pochi secondi conclusione di Ragosta, para Zanotti senza problemi
Le formazioni ufficiali:
JUVE STABIA – Zanotti, Cancellotti, Crialese, Calò, Atanasov, Morero, Mastalli, Viola, Costantini, Berardi, Lisi. A disp. Bacci, Polverino, Nava, Bachini, Redolfi, Dentice, Capece, Matute, Rafael, Rosafio, Gaye, Allievi. All. Ferrara-Caserta
EQUIPE CAMPANIA – Novelli, De Lucia, Nicolao, Vitiello, Esposito, D’Orsi, Mansour, Giacinti, Ragosta, Mounard, Tulimieri. A disp. Padulano, Mannhè, Marseglia, Joof. All. Langella-Viscido
dai nostri inviati, Novellino e Vollono
Castellammare. Giornate piene di eventi, e ‘ritorni’: Villa alla città, sorveglianza Terme, Funivia, Metrò del mare. La soddisfazione di Pannullo.
Dopo tanta attesa sembra finita la consegna a pezzettini (anche se ne manca ancora uno) di un bene da sempre orgoglio di Castellammare: il suo lungomare con ‘La Villa’, elegante e godibile insieme che ora, in TUTTA la sua completezza, torna a dispiegarsi e donarsi, fascinosa e sinuosa, per centinaia, centinaia ed ancora centinaia di metri lungo la “Perla del golfo di Napoli” con il Vesuvio che le fa da sfondo e, nelle giornate limpide, con anche Capri che le fa l’occhiolino da lontano.
Ci sono voluti più di due anni, dal venerdì mattina del 22 maggio 2015, quando si celebrò l’inizio dei lavori di riqualificazione, ad oggi: 12 agosto 2017 (per la precisione quindi, 26 mesi e 20 lunghi, lunghissimi, e chiaccchierati, nonché tromentati, giorni), ma finalmente “l’opera” è stata ‘quasi’ consegnata ed i cittadini (come anche, si spera, i turisti) potranno tornare a godersene fatto salvo il prato nelle aiuole del nuovo, e finale, tratto oggi consegnato nonché la parte dei “Servizi Pubblici” che restano ancora interdetti e dovrebbero essere resi agibili nel giro di 10 giorni.
E sì, siamo ancora al “quasi” e speriamo che realmente duri poco come si spara che, al contrario, i lavori fatti durino tanto. Per tutto ciò, solo il tempo potrà darci una risposta chiara e sincera.
Intanto giunge la soddisfazione di Pannullo che dichiara:
“Oggi la città di Castellammare riabbraccia il suo lungomare. Sono stati mesi lunghi e difficili ma in un anno siamo stati capaci di restituire la villa agli stabiesi. Un luogo che in tutti noi ha un posto speciale: il teatro dei primi amori e la zona ideale per passeggiare con i nostri figli. Adesso finalmente è fruibile e spero veramente che i cittadini sappiano curarlo. Ma ne sono sicuro: in questi mesi non ci sono stati grandi difficoltà. Chi si lamenta, lo fa in cattiva fede: sfido chiunque a venire alle 20 in villa comunale e trovare le carte a terra.
Ringrazio anche i tecnici e i giardinieri. Potevano benissimo prendermi in giro e mettere il prato che sarebbe morto nel giro di qualche giorno. D’accordo con la ditta, abbiamo deciso di fissare il verde entro settembre. Le targhe, invece, saranno posizionate nelle prossime settimane mentre i bagni entro 10 giorni saranno attivi. Questione arenile? Abbiamo parlato con alcuni professori universitari che ci hanno consigliato di lasciare l’erba così da avere un diverso colpo d’occhio. Cureremo, comunque, tutta la sabbia per evitare l’inquinamento. Ringrazio pubblicamente sia i lavoratori della Rf Appalti sia il volontario Andrea Lambiase che con amore sta curando il primo lotto del lungomare”.
A margine di questa notizia c’è da segnalare anche un’importante iniziativa, segno di civiltà e di attenzione ad una delle nefandezze costantemente in cronaca.
Tra le tante panchine che si dispiegano per tutto il lungomare, ve n’è una che spicca per colore e significato.
E’ una panchina rosa contro la violenza sulle donne. La panchina è stata collocata nei pressi del nuovo anfiteatro proprio per manifestare la vicinanza degli stabiesi a tutte le donne, stabiese e non, vittime di violenza.
Altra notizia che fa da corollario alla (quasi) riconsegna del lungomare in (quasi) tutta la sua interiezza, c’è da segnalare un altro “ritorno”: la “sorveglianza” alle Terme Stabiesi.
Penserete, come noi del resto, “ora che i buoi sono fuggiti si chiudono le porte” e, in effetti avete ragione visto che tutto l’asportabile, il vandalizzabile ed ultimamente anche incendiabile, sono cose ormai eseguite ma tantè, finalmente, da ieri sera, il presidente della Sint, Biagio Vanacora, ha (ri)attivato un servizio di sorveglianza per proteggere lo stabilimento che, da quando è stato chiuso per il fallimento , è stato costante oggetto di raid vandalici, razzie e, ripetiamo, incendi.
Questa la nota rilasciata, nel merito, dal presidente della Sint Biagio Vanacore:
“Con parere favore dell’azionista, si è provveduto ad attivare un servizio di sorveglianza non armata e vigilanza armata supportata da sistemi di video sorveglianza. Il servizio sarà svolto in maniera continuata per ventiquattro ore il giorno, e riguarderà tutta l’area immobiliare del complesso termale con le relative pertinenze inclusi il parco idropinico, Villa Ersilia, il Centro Congressi, l’Hotel delle Terme, e il parcheggio di viale delle Puglie”.
Poi non si può non segnalare la rimessa in funzione della Funivia per il Monte Faito. Altra perla della città che consente di poter passare dal livello del mare ai 1.100 metri del Faito in soli 7′. Anche questa è stata oggetto di una lunga e “faticosa” rimessa in esercizio culminato con l’ultimo fermo per la ristrutturazione di un pilone da sempre stato in quello stato ma che solo alla fine degli altri lavori lo si è preso in carico (farlo nel mentre sarebbe stata cosa troppo ovvia, comunque non in linea con il procedere dei lavori di manutenzione stabiesi). Comunque, anche per questo, accontentiamoci del noto: Piuttosto che niente, meglio il piuttosto.
Per finire, un altro gradito ritorno: il “Metrò del mare” una risorsa resa disponibile dalla Regione Campania che ha reinserito anche lo scalo di Castellammare di Stabia tra i porti serviti dall’Archeolinea. La nuova tratta, che collega i Campi Flegrei con la Costiera Amalfitana, torna quindi anche nel porto di Castellammare e fornisce un ulteriore porta di accesso alla città oltre a collegarla con altri gioielli del Golfo di Napoli.
QUINTA RAPPRESENTAZIONE DI AIDA EDIZIONE STORICA 1913, PER L’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2017
Domenica 13 agosto alle ore 20.45 va in scena per il 95° Opera Festival 2017 la quinta recita di Aida di Giuseppe Verdi, nell’edizione storica ispirata alla prima messa in scena del 1913 che ha dato vita al Festival lirico.
L’opera simbolo dell’Arena di Verona, che conta oltre 670 recite dal suo esordio sul palcoscenico areniano nel 1913, è in scena nello storico allestimento ideato dal regista Gianfranco de Bosio nel 1982, grazie allo studio dei bozzetti per le scene originali di Ettore Fagiuoli; acompletamento di questa messa in scena, applaudita da milioni di spettatori in ben 20 stagioni, le coreografie di Susanna Egri create ex novo sempre nel 1982. L’anfiteatro si trasforma così nell’Egitto dell’immaginario collettivo, con obelischi, palme, templi e sfingi, in mezzo ai quali si dipana la vicenda senza tempo tra la bella schiava etiope che dà il nome all’opera e il valoroso guerriero egizio Radamès. Un successo che da 104 anni crea sul palcoscenico più grande del mondo una magia immortale ricca di esoticità, grazie all’alchimia tra la musica di Giuseppe Verdi e il libretto di Antonio Ghislanzoni, che ancora oggi sa coinvolgere lo spettatore con i grandi temi dell’umanità: amore, fedeltà alla patria, onore, morte e redenzione.
Sul podio ritroviamo Andrea Battistoni impegnato a dirigere Cellia Costea in Aida, accanto a Marianne Cornetti nella rivale Amneris, aHovhannes Ayvazyan in Radamès e a Carlos Almaguer come Amonasro.
Completano il cast: Il Re di George Andguladze, Ramfis di Rafał Siwek, Un messaggero di Paolo Antognetti e la voce di Tamta Tarieli per laSacerdotessa.
Nel ruolo coreografato della Sacerdotessa nel I atto e della Schiava nella celebre scena del Trionfo del II atto danzano rispettivamente le prime ballerine Alessia Gelmetti e Petra Conti, accanto ai primi ballerini Davit Galstyan ed Alberto Ballester.
Il titolo vede impegnati l’Orchestra, il Coro preparato da Vito Lombardi, il Corpo di ballo coordinato da Gaetano Petrosino ed i Tecnici dell’Arena di Verona, insieme a un gran numero di corifee e figuranti.
Repliche: 16, 20, 24, 27 agosto, ore 20.45
Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona
tel. (+39) 045 59.65.17 – fax (+39) 045 801.3287 – email biglietteria@arenadiverona.it
Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it – Punti di prevendita Geticket
Prezzi: da € 19,00 a € 189,00
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Sion: ritrovate sepolture di notevole pregio
A Sion, una cittadina svizzera, durante i lavori per porre le basi di un nuovo parcheggio, è stata rinvenuta una sepoltura contente tre corpi adornati da preziosi manufatti e gioielli.
Già la zona era oggetto di attenzioni archeologiche dal 2016, riportando alla luce poco più di trenta sepolture in un’area di 10.000 metri quadri.
Il contesto funerario è databile tra l’850 e il 400 a.C. (pressappoco fra la fine dell’età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro).
Le sepolture sono dei tumuli delimitati da massicce pietre poste in verticale.
Tra i corpi ritrovati figurano quelli di un guerriero (maschio adulto), per gli studiosi, appartenente all’età del bronzo. All’interno della zona archeologica sono stati rinvenuti diversi manufatti di grande pregio, tra cui: una spada con il pomello in avorio finemente decorato a cesellatura, un rasoio e altri oggetti di uso maschile.
Un altro corpo ritrovato all’interno della sepoltura, è quello di una donna, per i gioielli indossati è stata definita “La donna con le Torques”. Il corpo femminile indossava gioielli in bronzo tra cui: quattro Torques (la torque è un tipo di collana e bracciale, solitamente in bronzo o in oro, chiamato con tale appellativo proprio per la disposizione del metallo a tortiglione), due bracciali, una cavigliera, una cintura e uno spillone.
L’altro corpo apparteneva ad una giovane donna con una collana con dischi in oro e bracciali.
Per la particolare preziosità dei manufatti trovati all’interno della sepoltura si può ritenere che, le donne e l’uomo facessero parte ad un gruppo importante della società di appartenenza.
Il rinvenimento è anche di notevole importanza per capire il cambiamento delle pratiche funerarie del periodo storico e del mutamento dello stile di vita nella zona del vallesano.



