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Euro 2024, Austria batte Olanda 3-2: prima nel girone. Francia-Polonia 1-1

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(Adnkronos) – La Francia non va oltre l’1-1 con la Polonia nell’ultima sfida del gruppo D di Euro 2024 al BVB Stadion di Dortmund.A segno su calcio di rigore i due grandi attaccanti, tanto attesi in questo europeo, Mbappè al 56′ e Lewandowski al 79′.

Con questo pareggio la Francia chiude però solo al secondo posto del girone con 5 punti, alle spalle dell’Austria che vince il girone battendo l’Olanda 3-2 che chiude terza a quattro punti, mentre la Polonia termina ultima il suo torneo con un punto. E’ un pareggio amaro quello della Francia di Deschamps che per larghi tratti fa la partita e sfiora il vantaggio in più occasioni con Mbappè ma Skorupski è sempre pronto e reattivo.Al 56′ la Francia passa in vantaggio con Kylian Mbappé, che spiazza Skorupski su calcio di rigore, assegnato dopo un fallo di Kiwior su Dembelé.

Il nuovo attaccante del Real Madrid con questa rete alla Polonia eguagliato Just Fontaine (13) per numero di gol segnati con la Francia nei grandi tornei internazionali e insegue Michel Platini a 14.  Dopo lo svantaggio la Polonia sbanda e rischia di subire ancora ma poi alza il ritmo e impensierisce Maignan fino al 79′ quando trova l’1-1 grazie al rigore realizzato dal bomber del Barcellona Robert Lewandowski, che batte il calcio di rigore due volte nello stesso modo e nello stesso angolino, e nella seconda supera Maignan che aveva parato il primo penalty ma è stato fatto ripetere dall’arbitro per essersi mosso in anticipo.I transalpini riprendono a spingere ma non trovano il nuovo vantaggio e richiedono un altro rigore al 94′ per il contatto tra Dawidowicz e Mbappé, ma questa volta Guida e il var fanno proseguire.  L’Austria si impone sull’Olanda 3-2 a Berlino e si qualifica agli ottavi di finale di Euro 2024 da prima del gruppo.

Gara vibrante con tanti capovolgimenti di fronte e di risultato all’Olympiastadion.La squadra di Rangnick subisce due volte la rimonta olandese ma riesce a rimettere la testa avanti, vincendo 3-2.

Ad aprire la sfida l’autogol dell’olandese Malen al 6′, ad inizio ripresa arriva il pareggio di Gakpo al 47′.L’Austria torna avanti grazie a Schimd al 59′ prima del nuovo pari oranje con Depay al 75′, ma poco dopo a chiudere la sfida ci pensa il man of the match Sabitzer con uno straordinario inserimento in area di rigore e una conclusione sotto la traversa che non dà scampo al portiere olandese all’80’.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Morte Vera Slepoj, si indaga per omicidio colposo

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(Adnkronos) – La procura di Padova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, senza indagati per ora, e disposto l’autopsia per la psicologa Vera Slepoj, 70 anni, ritrovata senza vita nella sua abitazione nella mattinata di venerdì scorso.A quanto riferisce il Corriere del Veneto, i familiari, il giorno dopo la sua morte, hanno infatti presentato un esposto ai pm, dal momento che la professionista aveva confidato loro pochi giorni prima di essere in gran forma e di godere di buona salute.  Vera Slepoj è stata la professionista della psiche che più di ogni altra è riuscita, conquistando notorietà presso il grande pubblico, a far breccia in tv, sui giornali e sulle riviste a partire dagli anni Novanta, dedicandosi a una vasta opera di divulgazione sui sentimenti e la dimensione affettiva dell’essere umano. Nata il 3 maggio 1954 a Portogruaro (Venezia), Slepoj si era laureata nel 1977 in psicologia ad indirizzo clinico presso l’Università di Padova, per poi specializzarsi in psicoterapia individuale ad indirizzo psicoanalitico e di gruppo e quindi in sofrologia medica.

Nel 1989 venne eletta presidente della Federazione Italiana Psicologi, incarico che ha mantenuto per un decennio.Ha svolto la sua professione tra Padova, Milano e Londra e molte sono state le attività che l’hanno impegnata negli anni: tra le altre, l’insegnamento all’Università di Siena, la presidenza dell’International Health Observatory, la direzione di importanti scuole di formazione in psicologia; è stata presidente onorario della manifestazione letteraria ‘Una montagna di Libri’ di Cortina d’Ampezzo, presidente del premio letterario Cortina d’Ampezzo e presidente del premio letterario Porta d’Oriente di Bari. Slepoj ha puntato molto sulla divulgazione della psicologia, come autrice televisiva per conto della Rai ed editorialista per numerosi quotidiani (“Il Gazzettino”, “Mattino di Padova”, “La Tribuna di Treviso”, “Corriere delle Alpi”, “La Nuova Venezia”) e riviste (“Gioia”, “Gente”, “Diva e donna”, “Donna e Giallo”).

Ha tenuto una rubrica di psicologia su “Io donna-Corriere della Sera” ed è stata responsabile per dieci anni di una rubrica di psicologia sulla rivista “Riza Psicosomatica”.Tante le sue ospitate sul piccolo schermo, dove si fece notare per lo stile brillante del suo argomentare e per il tono dell’eloquio che talvolta da sobrio si trasformava in ardito, incurante delle polemiche o delle discussioni che avrebbe potuto sollevare. Autrice di pubblicazioni scientifiche e divulgative, tra i suoi numerosi libri figurano “Capire i sentimenti” (Mondadori 1996), “Legami di famiglia” (Mondadori 1998), “Le ferite delle donne” (Mondadori 2002), “Le ferite degli uomini” (Mondadori 2005), “L’età dell’incertezza” (Mondadori 2008), “Le nuove ferite degli uomini” (Cairo editore 2010), “La psicologia dell’amore” (Mondadori 2015); è coautrice, assieme a Mario Lodi ed Alberto Pellai, del volume “Cara Tv con te non ci sto più” (Franco Angeli 1997).

Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti da case editrici internazionali, tra cui Payot per i paesi francofoni e Presentia Editorial per la lingua portoghese. Forte della popolarità conquistata nella televisione degli anni ’90, Vera Slepoj accettò l’offerta dell’allora leader Gianfranco Fini di essere candidata per Alleanza Nazionale nel 1999 alle elezioni europee: nonostante le circa settemila preferenze ricevute non ottenne il seggio a Strasburgo.Dal 1999 al 2004 è stata assessore alla cultura, musei, servizi sociali alla Provincia di Padova, organizzando oltre duecento eventi diffusi in tutto l’ambito territoriale, spaziando dalle mostre di pittura ai concerti, dalle presentazioni di libri alle degustazioni gastronomiche.

Nel 2006 fu candidata al Senato dall’Udc. Tra le varie attività svolte, è stata psicoterapeuta della squadra di calcio del Palermo negli anni 1999-2000, consigliere per l’Authority per il Volontariato nel periodo 2000-2004 e consigliere del ministro delle Comunicazioni dal 2002 al 2006.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Principessa Anna ricoverata dopo incidente, il marito: “Si sta riprendendo”

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(Adnkronos) – Migliorano le condizioni di salute della principessa Anna, la sorella di re Carlo, in ospedale per una commozione cerebrale riportata in un incidente nella sua tenuta di campagna.Lo ha fatto sapere il marito Tim Laurence parlando con i giornalisti fuori dal Southmead Hospital di Bristol, nell’Inghilterra occidentale, dove è stata portata domenica sera. Comandante della Marina in pensione e sposato con Anna dal 1992, Laurence ha affermato che la moglie “si sta riprendendo”, aggiungendo che entrambi sono “profondamente grati” alle équipe mediche che l’hanno curata sul posto e in ospedale.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roma, De Rossi firma il rinnovo di contratto fino al 2027

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(Adnkronos) – Daniele De Rossi ha ufficialmente firmato il rinnovo di contratto con la Roma fino al 2027. “L’As Roma è lieta di ufficializzare il rinnovo del contratto di Daniele De Rossi come Responsabile Tecnico della Prima Squadra fino al 2027”, spiega il club giallorosso in una nota. “Approdato in panchina il 16 gennaio 2024, Daniele ha guidato il gruppo giallorosso in 26 partite ufficiali, 18 di campionato e 8 di Europa League fino alla semifinale.Prima del ritorno dei quarti di Europa League, la Proprietà -il Friedkin Group- aveva annunciato in una nota la volontà di continuare con Ddr.  “Non potremmo essere più felici di costruire un progetto a lungo termine con Daniele”, le parole dei proprietari sul comunicato del 18 aprile scorso.

Le intenzioni del Club si sono poi tramutate in un contratto triennale, “che l’allenatore – classe 1983 – ha sottoscritto con entusiasmo, continuando la simbiosi naturale con questa squadra, la sua squadra.La Roma”, spiega ancora il club dei Friedkin. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nefrologo De Nicola: “Malattia renale cronica per 5 mln italiani”

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(Adnkronos) – “La malattia renale cronica è una riduzione della funzione renale permanente e, finora, è stata definita anche come progressiva.Adesso, però, è cambiato molto lo spettro della terapia in questi nostri pazienti.

Sicuramente questa malattia ha oggi una caratterizzazione epidemica perché, con l’aumento dell’età media della popolazione e l’impennata dell’obesità, del diabete e dell’ipertensione, abbiamo sempre più pazienti che presentano la malattia renale cronica: si stima siano 850 milioni in tutto il mondo e circa 5 milioni in Italia”.Lo ha detto Luca De Nicola, professore di Nefrologia presso l’università della Campania L.

Vanvitelli di Napoli, in occasione dell’incontro ‘Verso un futuro senza dialisi’ organizzato da Bayer per annunciare che l’Aifa ha ammesso alla rimborsabilità finerenone, un nuovo farmaco per il trattamento della malattia renale cronica in stadio 3 e 4, associata a diabete di tipo 2 in pazienti adulti con presenza di albuminuria, in aggiunta allo standard di cura.  “Numeri che sono pari o superiori, addirittura, a quelli del diabete – prosegue De Nicola – e venti volte superiori ai pazienti con neoplasia.Non è, quindi, una malattia rara, è una patologia tra le più comuni.

Tant’è vero che oggi noi, come Società scientifica di nefrologia, stiamo chiedendo all’Organizzazione mondiale della sanità di aggiungerla alle quattro malattie croniche degenerative, ovvero il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete e le malattie respiratorie.Lo stiamo chiedendo perché abbiamo bisogno di aumentare la consapevolezza dell’importanza di questa malattia, una malattia che ha tutto di negativo: dalla diffusione, alle complicanze, fino ai costi, che sono elevatissimi.

Ogni paziente in dialisi costa infatti 50mila euro all’anno, per cui il Servizio sanitario nazionale spende circa 2.3 miliardi annui”.  Per i pazienti con Mrc “la buona notizia è che oggi abbiamo i farmaci per poter contrastare questa patologia – sottolinea lo specialista – Ai farmaci che già conosciamo e che abbiamo da tempo a disposizione, oggi abbiamo la possibilità di aggiungere anche finerenone.Questo antagonista selettivo non steroideo dei recettori dei mineralcorticoidi ha un effetto antifibrotico, antiproteinurico e ‘anti progressione’ della malattia renale, come dimostrato negli studi che sono stati effettuati”. “È, quindi, un’arma importantissima da poco a nostra disposizione, da aggiungere a quello che già abbiamo.

Oggi, quindi, probabilmente cambierei la definizione della malattia renale cronica, non è più permanente e progressiva, ma solo permanente” conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gregis (Bayer): “Con finerenone entriamo nell’area della nefrologia”

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(Adnkronos) – “Bayer entra in una nuova area terapeutica, quella della nefrologia.Questo è importante, in quanto vantiamo una storia di ricerca in diverse aree terapeutiche, penso, infatti, che la nostra partnership nel campo cardiovascolare sia nota a tutti.

Oggi finalmente ci occuperemo anche del rene, che sappiamo essere uno degli organi più importanti del nostro corpo”.A dirlo la country division head pharmaceuticals di Bayer Italia, Arianna Gregis, in occasione dell’incontro ‘Verso un futuro senza dialisi’, promosso da Bayer per annunciare il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco alla rimborsabilità di finerenone, un nuovo farmaco per il trattamento della malattia renale cronica. “Con finerenone offriamo una soluzione concreta alla comunità scientifica, ma soprattutto ai pazienti che più ne hanno bisogno” conclude Gregis. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gravissimo dopo caduta d 12 metri, al San Carlodi Milano 50 in campo per salvarlo

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(Adnkronos) – L’allarme scatta alle 22.30 di un’ordinaria serata di inizio estate a Milano.E’ domenica 16 giugno.

Il pronto soccorso dell’ospedale San Carlo si mobilita per l’arrivo di un giovane paziente in condizioni molto gravi.E’ un ragazzo caduto da un’altezza di 12 metri.

Probabilità di sopravvivenza stimata: molto bassa, sotto il 40%.Ma i medici non si danno per vinti.

Per salvarlo oltre 50 professionisti scendono in campo per una lunga maratona notturna, tra procedure delicate che si susseguono e circa 50 trasfusioni.Un super lavoro di squadra, continuato anche il giorno dopo.

E a distanza di circa una settimana gli esperti oggi parlano con cautela di “ragionevole ottimismo”.Nel senso che “siamo usciti da quella fase iperacuta di pericolo di vita imminente”, spiega all’Adnkronos Salute Fabrizio Sammartano, il responsabile del Trauma Team dell’ospedale San Carlo.

Il paziente “è in condizioni stabili”, pur essendo considerato “ancora critico perché in terapia intensiva”. A ricostruire le tappe del complesso intervento di emergenza sono gli esperti dell’ospedale meneghino dell’Asst dei Santi, dove il paziente è arrivato “gravemente compromesso”, “affetto da trauma maggiore e in stato di shock emorragico”.Il ragazzo, ripercorre Sammartano, “era già in condizioni critiche all’arrivo dei soccorritori del 118, e per questo era stata inviata anche un’automedica.

Già sul momento si era capito che aveva un’emorragia interna”, anche se “la sede ancora non era stato ovviamente possibile individuarla”.Intanto in ospedale, allertato dalla centrale operativa di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), l’infermiere del triage di pronto soccorso del San Carlo contatta dunque i professionisti del Trauma Team che immediatamente mettono in atto il protocollo d’emergenza, allertando la sala operatoria e predisponendo la postazione ‘trauma’ in sala codici rossi. “In pratica – spiega Sammartano – a cascata si attiva ogni elemento che serve, secondo protocolli internazionali che fanno sì che il paziente al suo arrivo trovi tutto già pronto per accoglierlo”.  
Per il giovane paziente cominciano subito gli esami e la valutazione degli specialisti.

Emerge la presenza di una “emorragia interna a carico dell’addome e del bacino oltre al trauma toracico”.Il ragazzo presenta “lesioni multiple in diversi distretti anatomici” causate dalla caduta.

E c’è bisogno di un intervento chirurgico urgente per controllare l’emorragia causata dalla frattura del bacino.Gli esperti eseguono dunque un “packing pelvico extraperitoneale” direttamente al letto del malato, una manovra chirurgica salvavita, servita “a tamponare l’emorragia principale”.

Stabilizzato per quanto possibile il paziente “si è potuto procedere con la Tac alla testa che non ha rivelato fortunatamente problematiche neurochirurgiche”, dice Sammartano. 
Poi il malato è stato portato “in camera operatoria per l’intervento addominale – continua il responsabile del Trauma team – Terminata questa parte che ha permesso di avere dei parametri più accettabili”, il team ha ritenuto necessario fare “un’angiografia con il radiologo interventista”.E’ una notte lunga e intensa, le procedure diagnostico-terapeutiche continuano a ritmo serrato.

In totale saranno – elenca l’ospedale – 5 interventi chirurgici, uno angiografico, scanditi anche dalle “trasfusioni di 50 sacche di globuli rossi, plasma, piastrine e fattori della coagulazione”.Quando il paziente “comincia a rispondere in maniera più adeguata – spiega Sammartano – viene portato a fare una tac di tutto il corpo per capire se ci sono altre lesioni da trattare, anche meno prioritarie.

In questa fase abbiamo caratterizzato bene le fratture che aveva – della pelvi, del braccio e della gamba – e l’ortopedico ha proceduto alla stabilizzazione temporanea di queste fratture”.Dalla tac emerge anche “una lesione dell’aorta toracica, che è una lesione molto grave, e il malato è stato trattato anche per quello”.  
Il tutto ha richiesto un lavoro di oltre 12 ore, “con ovviamente le operazioni fondamentali fatte subito appena il paziente è arrivato” in ospedale.

In questi casi il tempo è vita e, come osservano dall’Asst, “la tempestività e la coordinazione del Trauma team hanno fatto la differenza tra la vita e la morte”.Gli esperti sono riusciti così a trasferire il paziente in Terapia intensiva “dove ha continuato i suoi trattamenti”, racconta Sammartano. “Poi, a distanza di 24 e 72 ore, è stato riportato in sala operatoria per terminare le procedure iniziate a livello dell’addome.

Adesso manca la parte ortopedica definitiva”.Gli oltre 50 professionisti entrati in azione per salvare il ragazzo appartengono a 13 diverse unità operative e servizi dell’ospedale, tra cui Pronto soccorso, Chirurgia, Anestesia e rianimazione, Terapia intensiva neurochirurgica, Radiologia diagnostica e interventistica, Laboratorio analisi, Camera operatoria, Medicina trasfusionale, Chirurgia vascolare, Ortopedia e Farmacia.  “Il Trauma team è una struttura a direzione chirurgica che ha il compito coordinare e trattate i pazienti vittima di trauma maggiore che giungono al nostro Trauma Center – dichiara Sammartano – Con circa 300 attivazioni all’anno, siamo stati il centro traumi di zona con neurochirurgia (Ctz) con più accessi dal 2022 nell’area metropolitana milanese.

Casi come questo non sono molto frequenti, ma grazie a un importante investimento in formazione e simulazioni continue riusciamo a mantenere alto il livello di cura erogato”.  Nonostante una probabilità di sopravvivenza inferiore al 40%, a distanza di circa una settimana “il paziente è vivo, stabilizzato in Terapia intensiva e la sua condizione clinica sta lentamente migliorando, in attesa di concludere il percorso ortopedico”, spiegano dall’ospedale. “Questo successo – conclude Simona Giroldi, direttore generale dell’Asst Santi Paolo e Carlo – è una testimonianza dell’efficacia e della dedizione del Trauma Team dell’ospedale San Carlo, che ha dimostrato eccellenza nella gestione delle emergenze mediche più gravi e questo caso, così come tutti gli altri, lo dimostra.Sono orgogliosa di poter contare su una squadra di professionisti di altissimo livello che si dedicano con passione e grande impegno nella cura dei cittadini”.

Diversi studi in letteratura confermano come la presenza in ospedale di un team dedicato alla gestione del paziente vittima di trauma maggiore, riduca drasticamente la mortalità evitabile per trauma (dal 42-43% al 3%) e dimezzi i decessi per sanguinamento.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

16enne ucciso a Pescara, il teste: “Thomas rantolava, loro infierivano. Poi siamo andati al mare”

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(Adnkronos) – “Christopher continuava a lamentarsi, emettendo un verso come di morte, e loro gli dicevano di stare zitto.Ero allibito, volevo fermarli ma sembrava che non ci stessero più con la testa.

Nonostante l’accaduto siamo andati a mare a fare il bagno, nella spiaggia dello stabilimento Croce del Sud e li, (…) si è disfatto del coltello che aveva avvolto in un calzino di (…) sporco di sangue, lanciandolo dietro agli scogli che fronteggiano la spiaggia, lato mare aperto”.E’ la testimonianza agli agenti della Squadra Mobile di Pescara di uno dei ragazzini che domenica pomeriggio ha assistito all’omicidio di Thomas Christofer Luciani, il 16enne accoltellato più volte per un debito di 200 euro e lasciato, agonizzante, in una zona non lontana dalla stazione dai suoi assassini, suoi coetanei. I due ragazzini fermati hanno entrambi 16 anni.

Hanno convinto la vittima a seguirli in una zona appartata e con un coltello hanno aggredito a turno il ‘debitore’, senza mai mostrare un attimo di titubanza. “Ho visto Christopher a terra che perdeva sangue – ha raccontato ancora il testimone – ed ho subito capito che (…) lo aveva accoltellato.Ha continuato a sferrare fendenti di coltello a Christopher steso a terra che si lamentava.

Ad un certo punto anche (…) ha preso dalle mani di (…) il coltello con il quale ha anche lui colpito più volte Christopher.Uno gli ha dato 15 coltellate, l’altro con lo stesso coltello con la lama nera altre 10″.

Prima di trascinarlo in un punto ancora più appartato, come un altro ragazzino ha raccontato: “Lo hanno insultato, gli hanno sferrato calci e gli hanno sputato”. “Non si può uccidere un ragazzino così”, dice intanto Olga, la nonna di Thomas.E, parlando di quel suo nipote mingherlino, con la faccia ancora da bimbo e che lei ha cresciuto dopo il disinteresse dei genitori, sin da piccolissimo, aggiunge: “Era un ragazzino come tanti altri, non un delinquente, non un tossico, non un drogato.

Era come quasi tutti quelli della sua età, non amava troppo le regole.Faceva progetti, li disfaceva…

Mai avremmo pensato che potesse finire così, su quel prato”.  A novembre scorso era scomparso da casa per tre giorni.Poi lo avevano trovato.

E venerdì scorso era scappato dalla comunità di recupero del Molise in cui si trovava.Nel suo futuro c’era un corso da acconciatore, che stava frequentando. “Forse sarebbe stata questa la sua strada – dice la nonna -forse, ma non lo sapremo mai.

Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso”. Sarà conferito domani, dalla Procura minorile dell’Aquila, l’incarico per l’autopsia sul sedicenne, che sarà effettuata dal medico legale Cristian D’Ovidio, che ha già effettuato, la sera del ritrovamento della cadavere, un primo esame esterno sulla salma, contando circa 25 fendenti inferti pare con un coltello seghettato, come quelli da sub.Insomma, la vittima è stata massacrata.

D’Ovidio potrebbe procedere già domani stesso ad eseguire l’autopsia.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Farmaci, nefrologo Gesualdo: “Finerenone arma in più contro malattia renale cronica”

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(Adnkronos) – “Finerenone è un nuovo farmaco, un antagonista selettivo non steroideo dei recettori dei mineralcorticoidi, capace di ridurre la fibrosi e l’infiammazione.Finalmente, nell’arco terapeutico della malattia renale cronica, disponiamo di una nuova arma, la terza”.

Così Loreto Gesualdo, professore di Nefrologia all’università degli studi di Bari Aldo Moro, a margine di ‘Verso un futuro senza dialisi’, l’evento durante il quale Bayer ha annunciato, oggi a Milano, il via libera dell’Aifa alla rimborsabilità di finerenone, un nuovo farmaco per il trattamento della malattia renale cronica, stadio 3 e 4, associata a diabete di tipo 2 in pazienti adulti con presenza di albuminuria, in aggiunta allo standard di cura.  “Fino a qualche mese fa – ricorda Gesualdo – in Italia era possibile utilizzare esclusivamente due classi di farmaci: gli inibitori del Ras che svolgono un’attività emodinamica e gli inibitori degli Sglt2, quindi la classe delle gliflozine, che svolgono un effetto di tipo metabolico.Oggi, invece, abbiamo a disposizione anche il terzo pillar del trattamento della malattia renale cronica, in grado di modulare, appunto, l’infiammazione e la fibrosi”.

La molecola “finerenone ha ottenuto la rimborsabilità grazie allo studio Fidelio nei pazienti ad alto rischio di progressione verso il danno renale cronico irreversibile, rappresentato dalla dialisi e dal trapianto – rimarca Gesualdo – Quindi dopo vent’anni, abbiamo delle nuove classi di farmaci in grado di trattare la malattia renale cronica.Grazie a questi farmaci stiamo riducendo il rischio residuo di progressione verso il danno renale cronico terminale”.  Lo studio Fidelio “ha dimostrato che finerenone è in grado di rallentare la progressione del danno renale nei pazienti ad altissimo rischio e ad alto rischio, in modo particolare pazienti con clearance tra 25 e 75, con un’albuminuria e una ACR tra e 30 e 5000 milligrammi – conclude – Quindi, stiamo parlando di una popolazione di pazienti affetti da malattia renale cronica, che progrediscono verso il danno renale cronico irreversibile.

In modo particolare, sono anche gravati da un rischio cardiovascolare elevato.Fineronone ha dimostrato di poter ridurre il rischio relativo di un ulteriore 18%, nonché un’efficacia nella riduzione del rischio cardiovascolare”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trovano 158 milioni di lire nascosti nella cantina del nonno, ma non possono più spenderli

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(Adnkronos) – Alzi la mano chi non ha mai sognato di ricevere una eredità inaspettata.Un sogno per tutti, tra chi vorrebbe mollare tutto e partire per mete lontane e chi, invece, semplicemente vorrebbe poter migliorare la propria vita, magari in un momento particolarmente difficile.

Ebbene, due sorelle di Genova si sono ritrovate catapultate in una vicenda che potrebbe sembrare un film, ma con un finale che rischia di essere un incubo. Protagonista della storia, una casa dove le due sorelle, da piccoline, hanno vissuto per un periodo con i loro genitori e il loro nonno, rimasto vedovo: “Circa 20 anni fa – spiega all’Adnkronos una delle due – mio nonno è venuto a mancare all’improvviso, con un ictus.E mio padre ha voluto riscattare l’appartamento.

Ma non siamo più tornati a vivere lì.Lo abbiamo affittato e abbiamo messo tutte le cose del nonno in cantina”.  Qualche tempo dopo, però, anche il papà delle due ragazze si ammala e muore.

E lo scorso anno, le due sorelle, d’accordo con la mamma, decidono di vendere la casa del nonno.Le due si organizzano per svuotare i locali e si danno appuntamento con carta da imballo, scatoloni e scotch.

Una volta in cantina, iniziano a saltare fuori le fotografie, i ricordi, la nostalgia dell’infanzia e la malinconia per chi ha accompagnato la loro vita nel momento più tenero e ora non c’è più.Chiunque si sia trovato in una casa da svuotare lo sa bene. “Svuotiamo i bauli, togliamo il vino, iniziamo a fare su e giù per portare via le cose -dice- ma a un certo punto vedo mia sorella con una espressione stranissima”. Dopo aver aperto la credenza, ha improvvisamente cominciato a tremare e a balbettare: “Qua c’è della pasta, mi ha detto.

E io: ‘Sarà scaduta, buttala!E lei: ‘non capisci, devi assolutamente venire a vedere’.

E ha iniziato a piangere.Le ho detto ‘ma sei impazzita??

Che cosa c’è?’ Ben presto mi sono resa conto del perché aveva avuto quella reazione: in quei pacchi c’erano un mucchio di banconote da centomila e da cinquantamila lire tutte sistemate in pacchi da dieci milioni.Non potevo credere ai miei occhi”.

Si trattava della bellezza di 158milioni di vecchie lire, divise in 1.436 banconote da 100mila lire e 88 banconote da 50 mila lire.Le due tremano, ridono, saltano e piangono.

Le lacrime non smettono di scendere, soprattutto perché quel giorno ricorda loro la scomparsa del papà e quindi viene spontaneo pensare ad un regalo da lassù.  Una delle due, in particolare, sta crescendo da sola tre figli, due dei quali soggetti fragili.Ha un lavoro part-time e lo stipendio non basta mai.

A lei, tutti quei soldi darebbero davvero una grossa mano, ma come accade in tutti i film, arriva il colpo di scena.Dal ritenersi le donne più fortunate del mondo a sentirsi addosso tutto il peso di una sventura è un attimo: “Ci siamo rivolte alla Banca d’Italia per chiedere di effettuare il cambio, ma ci hanno risposto che essendo ormai trascorsi dieci anni dall’entrata in circolazione dell’euro (2002), non è più possibile”.

Decisamente un film horror.  A quel punto hanno pensato di rivolgersi a Giustitalia, un’associazione che si occupa di tutela dei risparmiatori: “A livello legislativo -spiegano dall’associazione- questa è l’attuale situazione in Italia: il 28 febbraio 2002 le banconote e le monete in lire hanno cessato di avere corso legale; il termine ultimo per la conversione delle banconote in lire non prescritte era fissato al 28 febbraio 2012”.  Il 6 dicembre 2011 il legislatore ha anticipato la prescrizione delle lire dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011, con decorrenza immediata (Dl 201/2011) e il 7 ottobre 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma.Il 21 gennaio 2016, il Mef, nel dare esecuzione alla sentenza della Corte Costituzionale e al fine di garantire certezza e trasparenza alle operazioni di conversione, ha previsto l’onere, a carico del soggetto che richiede la conversione, di dimostrare di aver presentato la richiesta di cambio delle lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo.

Il 22 gennaio 2016 le filiali della Banca d’Italia aperte al pubblico hanno iniziato a effettuare le operazioni di cambio delle lire nel rispetto delle istruzioni impartite dal Mef.Le operazioni di cambio eseguite nel periodo 22 gennaio 2016 – 31 maggio 2021 sono state 263, per un importo complessivo di 2.661.596,96 euro. “A tutto questo -prosegue Giustitalia- va aggiunta la corrispondenza tra il Governatore della Banca d’ Italia Ignazio Visco e l’allora ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, in cui si ipotizza una riapertura dei termini.

Ora, anche se attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l’esercizio dei diritti di credito, come sostiene Bankitalia, prescrizione che peraltro non esiste in tutti gli altri Paesi della Comunità europea dove è ancora possibile ‘cambiare’ in euro l’ex moneta nazionale, è altrettanto vero che il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto (art. 2935 c.c.)”.Quindi, “nel caso di specie, dalla data di ritrovamento delle banconote, che risale a poco tempo fa.

Tra l’altro -fa notare ancora l’associazione- il legittimo titolare della somma è deceduto nel 2000, quindi prima che intervenisse la moneta unica europea e con il decesso del titolare del diritto si interrompe la prescrizione”. 
Per le due sorelle è un incubo: “Abbiamo parlato della nostra vicenda a dei nostri parenti che vivono in Svizzera -spiega ancora una delle due- e loro ci hanno detto che lì è ancora possibile cambiare le vecchie valute; mi domando per quale motivo in Italia le cose debbano andare così”.Del resto si tratta di una cifra davvero importante.

E come loro due, chissà a quanti altri è successa la stessa cosa. “Quei soldi -dice amareggiata- risolverebbero la vita di mia sorella, non posso pensare che non ci sia più nulla da fare”.  Le due sorelle stanno pensato anche di scrivere al presidente Mattarella e al governatore di Bankitalia, Panetta: “Vorrei chiedere a loro e a chiunque possa avere la possibilità di fare qualcosa, di mettersi una mano sulla coscienza, perché le altre nazioni europee continuano a cambiare i soldi del vecchio conio che magari vengono ritrovati casualmente, come nel nostro caso.Come noi ci sono tante altre famiglie e per molti significherebbe poter risolvere tanti problemi.

Molti nonni e molti genitori hanno risparmiato per una vita e così si vanificano anche i loro sacrifici.Io davvero mi auguro che si riesca a fare qualcosa”.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Assange, volo privato costa mezzo milione di dollari: “Servono soldi, donate”

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(Adnkronos) –
Julian Assange è libero ma ha bisogno di oltre mezzo milione di dollari per pagare il volo privato che lo riporta in Australia.Il fondatore di Wikileaks, che ha lasciato il carcere di Londra e si dichiarerà colpevole secondo l’accordo raggiunto con il Dipartimento della Giustizia Usa, ha lasciato il Regno Unito a bordo di un jet privato.

L’operazione costa 520mila dollari, come spiega la moglie Stella Assange, e il denaro va restituito al governo australiano.Per questo, è stata avviata una raccolta fondi online. “Il viaggio di Julian verso la libertà ha un costo enorme: Julian dovrà restituire 520.000 dollari al governo australiano per il volo charter VJ199.

Non gli era consentito volare su linee aeree commerciali o su rotte per Saipan e poi per l’Australia.Ogni contributo, grande o piccolo, è molto apprezzato”, si legge nel messaggio. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Corruzione Liguria, Iren licenzia Signorini per “giusta causa oggettiva”

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(Adnkronos) – Iren licenzia Paolo Signorini per “giusta causa oggettiva” in relazione all’inchiesta che ha portato a un terremoto nella politica ligure.Il Consiglio di amministrazione di Iren SpA, nella seduta odierna, “tenuto conto dell’istruttoria condotta sia dal Comitato per la Remunerazione e le Nomine (anche in veste di Comitato per le operazioni con Parti Correlate) sia dal Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, ha deliberato il licenziamento di Paolo Signorini per giusta causa oggettiva, in conseguenza della oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa di Signorini, in qualità di Dirigente Apicale di Iren SpA, con la situazione contingente generatasi”.

E’ quanto si legge in una nota della società. “Le misure di custodia cautelare intraprese nei confronti del dott.Signorini il 7 maggio 2024, connesse alle indagini in corso della Procura della Repubblica di Genova e confermate anche dopo le istanze avanzate dalla sua difesa, causano un’impossibilità, ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni di Dirigente Apicale.

Per quanto concerne gli elementi economici, non è prevista l’erogazione di somme di denaro in relazione allo scioglimento del rapporto di lavoro a tempo determinato prima della scadenza del termine.Restano – peraltro – fermi tutti gli strumenti a tutela dei diritti e delle prerogative della Società, peraltro già ricordate al mercato e agli azionisti nell’ambito dell’apposita Relazione integrativa ex art. 125-quater TUF approvata dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 30 maggio 2024″. “Il Consiglio di Amministrazione ha confermato l’attuale configurazione organizzativa approvata nella riunione straordinaria del 7 maggio: il gruppo è diretto e coordinato dal Presidente Esecutivo e dal Vice Presidente Esecutivo, ai quali sono state attribuite le deleghe e i poteri prima assegnati all’ex Amministratore Delegato.

Il dott.Signorini non risulta detenere azioni Iren”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Morti sul lavoro, La Russa: “Bollettino guerra inaccettabile”

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(Adnkronos) – L’alto numero di morti sul lavoro rappresenta “un bollettino di guerra inaccettabile” che “non possiamo ignorare”.Così il presidente del Senato Ignazio La Russa, aprendo la seduta pomeridiana e chiedendo di osservare un momento di raccoglimento.  La seconda carica dello Stato ha ricordato i nomi di alcune persone morte sul lavoro negli ultimi giorni, da Giovanni Terrana, l’operaio deceduto questa mattina in Sicilia, al bracciante indiano Satnam Singh, aggiungendo: “In accordo con il presidente della Commissione d’inchiesta del Senato sugli incidenti sul lavoro, si stanno intensificando i lavori per portare in Aula una relazione all’Assemblea.

Ma dalle parole bisognerà passare ai fatti, alla normativa”.Al di là di questa, “la presa di coscienza della centralità di questo tema deve attraversare tutte le forze politiche e portarci a risposte le più urgenti possibili”, ha rimarcato La Russa. “Come Iv abbiamo scritto una lettera al presidente del Senato Ignazio La Russa per chiedere di portare i ministri Calderone e Lollobrigida per una sessione ad hoc sugli incidenti sul lavoro.

Speriamo che la nostra richiesta abbia un seguito”, ha detto, al termine della conferenza dei capigruppo, il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Calabria: A2A incontra stakeholder su transizione ecologica e biodiversità

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(Adnkronos) – A Gizzeria Lido, in provincia di Catanzaro, la società A2A, attiva nella produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica gas, gestione rifiuti, nonché nei servizi per l’efficienza energetica, ha incontrato gli stakeholder del territorio per confrontarsi su temi quale transizione ecologica e biodversità e come identificare azioni collettive per raggiungere gli obiettivi.Sottolineati i costi per realizzare la transizione ma anche quelli derivanti dal non attuarla, passando poi per l’importanza della semplificazione amministrativa.

La burocrazia è, infatti, uno dei fattori che più rallenta i processi e inibisce l’iniziativa privata. Riguardo alla biodiversità, il primo tema è la conoscenza di territorio per il quale non esiste una mappatura organica degli ecosistemi, secondo il presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, “l’affiancamento del pubblico al privato è fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati.La biodiversità calabrese è un’occasione da cogliere”. Sulla stessa lunghezza d’onda Maria Teresa Russo, presidente della Società italiana di chimica degli alimenti e docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. “La strategia corretta è mettere a sistema tutto quel che c’è e, in questo senso, la collaborazione tra pubblico e privato è imprescindibile per la valorizzazione delle biodiversità.

Noi facciamo formazione – ha poi aggiunto – ma poi sono necessari progetti di ampio respiro che coinvolgano tutti i soggetti interessati”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biotech, Greco (Assobiotec): “Dal settore grandi opportunità per il Paese”

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(Adnkronos) – “Le biotecnologie sono tecnologie abilitanti che possono essere utilizzate per la salute, l’ambiente, l’agricoltura e l’industria.L’Unione Europea lo scorso a marzo ha pubblicato un manifesto in cui evidenzia l’importanza di queste tecnologie per tutto il secolo che abbiamo di fronte.

Quindi a breve avremo anche dall’Ue una sollecitazione a muoverci come Paese.Abbiamo grandi opportunità.

Ora dobbiamo in qualche modo fare sistema, cercare di capire quali sono gli ostacoli che in ogni area dobbiamo risolvere per poter essere competitivi anche noi come Paese”.Così all’Adnkronos Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec-Federchimica che ha aperto oggi a Roma l’Assemblea pubblica 2024 dal titolo “Competitività: il nodo della ricerca, il ruolo dell’impresa”. “Dobbiamo partire dal presupposto che un’idea deve diventare una soluzione per i cittadini e per i pazienti – ha aggiunto Greco – Per avere l’idea abbiamo bisogno di giovani formati .

In questo è fondamentale che la ricerca sia sufficientemente finanziata e incentivata perché la ricerca è un asset non solo nell’ottica delle pubblicazioni scientifiche ma perché crea valore per i cittadini e per il Paese”. “Le conclusioni del documento della Commissione Ue ‘Building the future with nature: boosting biotech and bio-manufacturing in Europe’ recentemente presentato lo mettono chiaramente in luce: le biotecnologie e le bioproduzioni sono tra le tecnologie più promettenti di questo secolo. È allora il momento di agire anche con politiche e azioni nazionali che possano finalmente consentire al settore di esprimere tutto il suo potenziale, restituire al Paese competitività e resilienza e ai cittadini e all’ambiente una salute migliore”.  La mattinata di lavori – con i due focus sul ruolo del settore privato nel supportare il progresso della ricerca e sulle sfide della società contemporanea nell’accompagnare l’evoluzione scientifica – ha visto l’alternarsi sul palco di rappresentanti istituzionali, scienziati, imprese, addetti ai lavori e rappresentanti di associazioni di categoria ed è stata una nuova occasione di incontro e confronto per ribadire unanimemente il potenziale e il valore delle biotecnologie: asset strategico per l’Italia di oggi e di domani, opportunità di sviluppo della conoscenza, dell’economia e del benessere, ma anche strumento indispensabile per l’autonomia strategica dell’Italia e dell’Europa. I dati del documento della Commissione Europea danno valore e sostanza a questa prospettiva – riporta una nota -: nel 2021 la dimensione complessiva del mercato globale delle biotecnologie ammontava a 720 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo superiore al 18%.Gli Stati Uniti dominano questo mercato contribuendo per il 60% al valore globale, seguiti dall’Ue (12%) e dalla Cina (11%).

Nel 2018 nell’Unione europea le biotecnologie hanno contribuito direttamente con 31 miliardi di euro al Pil complessivo, hanno creato 210.700 posti di lavoro diretti nel settore sanitario, industriale e agricolo, oltre a sostenere 625.700 posti di lavoro (indiretti e indotti) nell’economia complessiva.Tra il 2008 e il 2018, l’industria delle biotecnologie è cresciuta a un ritmo più che doppio rispetto a quello dell’economia complessiva, rendendola una tra le industrie innovative in più rapida crescita nell’Unione Europea. L’Assemblea è stata anche l’occasione per presentare il sondaggio YouTrend ‘Le biotecnologie nell’immaginario degli italiani’. “I principali dati mostrano una generale conoscenza del biotech con l’87% degli italiani che ha già sentito parlare di biotecnologie.

L’opinione è globalmente positiva e la salute è l’ambito a cui sono maggiormente associate queste tecnologie.La percezione è che avranno un impatto significativo sulla vita quotidiana e che portano con sé più benefici che rischi – spiega Lorenzo Pregliasco, co-founder di YouTrend intervenuto per la presentazione del sondaggio – Sicuramente gli italiani non si sentono molto informati sul tema e il 71% dichiara che di aver bisogno di ulteriori approfondimenti”.

Sempre il sondaggio rileva come ‘innovazione’, ‘progresso’ e ‘sperimentazione’ siano i concetti maggiormente associati alle biotecnologie e che per due italiani su tre l’etica dovrebbe porre limiti alle biotecnologie.Preoccupa, infatti, il 61% degli italiani l’eventuale uso delle biotecnologie per scopi non etici. Durante l’assemblea si è svolta l’assegnazione dell’Assobiotec Award 2024 a Maria Grazia Roncarolo MD, Direttrice del Centre for Definitive and Curative Medicine e docente di Pediatria e Medicina Stanford University “per il suo contributo al progresso della ricerca nelle malattie genetiche e nella medicina rigenerativa, per aver saputo tradurre i risultati di diverse scoperte scientifiche in trattamenti efficaci per pazienti che non avevano alcuna risposta terapeutica, per aver dato concreto valore alle virtuose connessioni tra ricerca pubblica e privata e a quella tra scienza di base e clinica; per rappresentare ogni giorno con conoscenza, professionalità e competenza l’eccellenza della ricerca italiana nel mondo”. Il premio è un riconoscimento che dal 2008 viene assegnato alle personalità e/o enti che si sono particolarmente distinti nella promozione dell’innovazione, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biotech, Rasi: “Occasione per invertire fuga cervelli da Italia verso altri Paesi”

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(Adnkronos) – “La ricerca soprattutto in campo biotecnologico è molto costosa ma promette la cura definitiva di malattie anche croniche o genetiche prima incurabili.Questo, naturalmente, da un punto di vista economico e sociale apre delle strade che dovranno vedere un adattamento del sistema, anche con forme di pagamento che considerino queste cure come un investimento e non come un costo immediato.

La ricerca biotech può essere una risorsa per il Paese in quanto abbiamo tutte le strutture per diventare potenziali grandi produttori, abbiamo tutte le expertise che dobbiamo cercare di trattenere in Italia.Il biotech può essere l’occasione finalmente per invertire il flusso dei cervelli dall’Italia verso altri Paesi, ma cercare di attrarli qui, perlomeno richiamare i nostri”.

Lo ha detto all’Adnkronos Guido Rasi, consulente del ministro della Salute, docente di Microbiologia all’Università di Roma Tor Vergata, già direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, a margine dell’Assemblea pubblica 2024 di Assobiotec- Federchimica dal titolo “Competitività: il nodo della ricerca, il ruolo dell’impresa” che si è tenuta oggi a Roma. Rasi ha poi ricordato il suo impegno di coordinatore del Tavolo sulla sperimentazione clinica in Italia presso il Ministero della Salute: “Stiamo lavorando sulla semplificazione di una normativa che negli anni è diventata sempre più complessa.Le normative sono datate, i farmaci sono cambiati, oggi più moderni, serve una evoluzione anche dal punto di vista legislativo” conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biotech, Giansanti (Confagricoltura): “Nel 2050 10 miliardi di persone al mondo, serve produrre di più”

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(Adnkronos) – “L’agricoltura ha fondamentalmente molto bisogno della scienza e della ricerca applicata.Noi abbiamo due modi per avere ovviamente capacità e processi produttivi nuovi: aspettare i tempi della natura o usare i frutti della scienza e della ricerca. È evidente che la scienza e la ricerca oggi danno certezze e garanzie in tempi molto più rapidi rispetto alla natura.

Da qui al 2050 la popolazione mondiale arriverà a 10 miliardi di persone.Noi dobbiamo produrre di più preservando le risorse naturali.

Sembra una battaglia impossibile, al contrario, proprio grazie alla ricerca e alla tecnologia, noi riusciremo a soddisfare l’aumento di produzione e dall’altra garantire questo aumento di produzione in uno scenario, in una fase anche politica fortemente instabile, a seguito degli effetti delle guerre e del cambiamento climatico.E quindi le Tea – Tecniche di evoluzione assistita diventano fondamentali proprio per dare agli agricoltori il grado di produrre di più, preservando le risorse naturali, proteggendosi dal cambiamento climatico”.

Lo ha detto all’Adnkronos Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura in occasione dell’Assemblea pubblica 2024 di Assobiotec- Federchimica dal titolo “Competitività: il nodo della ricerca, il ruolo dell’impresa” che si è tenuta oggi a Roma.  “Sulle Tea stiamo facendo una grande battaglia di civiltà – ha aggiunto Giansanti – sono anni che ne parliamo e come Confagricoltura siamo stati gli artefici del dibattito parlamentare in Italia e oggi abbiamo un governo che tra l’altro ha avviato un dibattito parlamentare forte fino ad arrivare alla sperimentazione in pieno campo”.  Poi sul campo sperimentale di riso nel pavese ottenuto con le Tea, “completamente distrutto” nei giorni scorsi “da ignoti”, Giansanti non ha dubbi: “Dispiace vedere come alcune persone di notte abbiano deciso di bloccare la sperimentazione in un campo di riso ‘modificato’ nel Paese.Ancora purtroppo viviamo di oscurantismo, c’è chi crede che il passato sia meglio del futuro.

Al contrario, dobbiamo guardare al futuro con ottimismo, senza fermarci neanche di fronte a queste forme di intimidazione”. “Dobbiamo guardare al progresso e soprattutto sperimentare in pieno campo per poi dare a quegli strumenti agli agricoltori sempre più fondamentali, per rispondere a un’esigenza fondamentale e primaria, dare da mangiare ai cittadini del mondo” ha concluso. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biotech, Scornajenchi (Cdp Venture Capital): “In Life science investiti 250 mln nel 2023”

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(Adnkronos) – “Dopo una fase di avvio delle attività di investimento della Società di gestione del risparmio (Sgr) con il nuovo piano industriale abbiamo deciso di concentrarci sui 7 settori che sono i settori maggiormente strategici per lo sviluppo del Paese tra cui Life Science, agroindustria e tecnologie pulite.Per definirli abbiamo fatto quindi un lavoro congiunto con le istituzioni, con la presidenza del Consiglio, con i ministeri competenti, Mimit, Mef, con il Dipartimento della Transizione Digitale, l’Agenzia per la Cyber Sicurezza.

Abbiamo identificato i settori che incrociano in questo momento un basso livello di maturità ma un elevato livello di strategia per il Paese.Questo è l’ambito in cui vogliamo concentrare gli investimenti, questo è l’ambito in cui vogliamo concentrare le nostre risorse perché dagli investimenti in questi settori nascerà un futuro sviluppo”.

Così all’Adnkronos Agostino Scornajenchi, Amministratore delegato e Direttore generale Cdp Venture Capital in occasione dell’Assemblea pubblica 2024 di Assobiotec- Federchimica dal titolo “Competitività: il nodo della ricerca, il ruolo dell’impresa” che si è tenuta oggi a Roma.  “Per quanto riguarda il settore della life science e delle biotecnologie – ha aggiunto – questo è sicuramente uno dei principali settori che si caratterizza al centro di questa strategia.La previsione di investimento di Cdp Venture Capital su questo settore al 2028, prevedrà un’allocazione complessiva di oltre mezzo miliardo su queste tecnologie”.  “L’Italia – ha sottolineato Scornajenchi – si pone certamente in una fase di forte crescita sugli investimenti nel settore della Life Science.

Abbiamo raggiunto 250 milioni di euro nel corso del 2023, siamo ancora a dei numeri bassi se ci confrontiamo con altri ecosistemi europei.La Francia nello stesso anno ha speso un miliardo e due, la Germania ha speso un miliardo.

Fatto positivo che siamo in forte crescita, abbiamo un ecosistema di ricerca estremamente sviluppato.Per questo motivo è importante investire in tutte le fasi del venture capital che riguardano la ricerca e lo sviluppo.

Questo perché noi dobbiamo investire a partire dal punto di collegamento fra ricerca e brevetti, fra ricerca e imprese, che è il nostro strumento di technology transfer”. “Abbiamo un fondo di technology transfer che ha diversi poli tecnologici sparsi sul territorio e che ha lo scopo di aiutare i giovani ricercatori e studenti a costruire quei brevetti che diventano la base per delle imprese future che potranno a quel punto sviluppare business nel nostro Paese” ha quindi concluso. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bologna, la madre maltratta il padre disabile: figlia 13 la fa arrestare

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(Adnkronos) – Nella notte i poliziotti di Bologna hanno arrestato una 46enne con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati.A chiamare la Sala operativa della Questura la figlia 13enne della donna che, come già aveva fatto con un vicino poco prima, chiedeva aiuto per il padre disabile, vittima di continue aggressioni e minacce da parte della moglie.

Gli agenti, una volta sul posto, hanno fermato la 46enne marocchina che fino a pochi minuti prima, in presenza della figlia, gridava contro il marito che si trovava invece all’interno dell’abitazione, minacciandolo di morte e tentando di colpirlo.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Covid, il cacciatore di varianti: “KP.3.1.1 più veloce, corre anche in Italia”

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(Adnkronos) –
Quali varianti Covid circolano in Italia?Sono “poche le sequenze recenti caricate” dal nostro Paese, “ma aiutano le sequenze raccolte dagli aeroporti Usa”.

Sono in tutto “33 i campioni collegati all’Italia” a giugno, “di cui solo 11 sequenziati qui” sul territorio nazionale, gli altri arrivano dagli screening aeroportuali. “Su 32, 22 appartengono a un lignaggio KP: 12 su 22 sono KP.3”, l’ultima variante data in ascesa a livello globale, e 6 di queste 12 “sono KP.3.1.1”, che è “la variante più veloce al mondo al momento”.Parola di cacciatore di varianti.

L’italiano Federico Gueli continua a seguire l’evolversi del virus Sars-CoV-2 ormai da anni.E prova a disegnarne le traiettorie anche oggi che tamponi, campionamenti e sequenziamenti sono crollati un po’ ovunque.  KP.3, insieme a KP.2, entrambe figlie di JN.1, sono le varianti più in crescita nel mondo, secondo l’ultimo monitoraggio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

La versione più ‘aggiornata’ di KP.3, cioè KP.3.1.1, si è già fatta notare, in particolare negli screening aeroportuali, che aiutano a fotografarne la presenza.  “E’ emersa a Cadice in Andalusia a fine marzo ed è la principale spinta dell’onda attuale in Spagna”, spiega Gueli via X.Pur in presenza di “un campione numericamente molto basso, ma facendo lo stesso confronto con altri Paesi con numeri fino a 10 volte più grandi a livello di campionamento, sembra che l’Italia sia il secondo Paese al mondo per prevalenza di questa veloce variante approcciando un 20%” sul totale dei campioni disponibili, analizza l’esperto ‘traccia-varianti’, facendo il punto sui 33 campioni raccolti a giugno.

In ogni caso, “non è previsto – rassicura infine – che questa variante abbia un profilo di severità diverso dalle precedenti”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)