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Antidiabete come dimagranti, Ema: “Stop uso off label”

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(Adnkronos) –
I farmaci antidiabete dimagranti, agonisti del recettore Glp-1, “hanno fatto notizia negli ultimi 2 anni” e in molti avranno “sentito parlare di loro.Quelli più carenti nell’Ue sono Ozempic, Saxenda, Trulicity, Victoza e questi medicinali sono ovunque, dalle discussioni online sui social media alle dichiarazioni pubbliche delle celebrità, e stanno diventando parte della cultura popolare, quindi sentiamo molto rumore.

Ma non possiamo ignorare che c’è anche un aumento dell’uso off-label da parte di persone che non soffrono di diabete o obesità e che vedono gli agonisti del Glp-1 come un possibile farmaco dei miracoli per la perdita di peso”.Questo uso off-label “deve finire”.

E’ il monito di Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema. “In quanto ente regolatorio dei medicinali – ha spiegato oggi durante un briefing con la stampa – abbiamo un ruolo da svolgere nella gestione delle carenze ed è per questo che abbiamo fornito raccomandazioni a livello europeo per tutti gli attori coinvolti, per garantire che si conservare questi medicinali per coloro che ne hanno più bisogno”.  “La domanda costantemente elevata” dei farmaci antidiabete dimagranti agonisti del recettore Glp-1 “ha attirato anche attività criminali, aumentando il rischio che prodotti falsificati entrino nel mercato con gravi conseguenze per la salute pubblica”, ha aggiunto l’Ema. Per i farmaci di questa famiglia dal 2022 si è registrata un’impennata della domanda.Questo boom di richieste, insieme ad altre problematiche come i limiti della capacità produttiva, hanno portato a carenze in tutta l’Ue (e non solo). “L’Ema e la rete di enti regolatori dell’Ue – si legge in una nota – stanno monitorando da vicino la situazione e intraprendendo diverse azioni dal 2022”.

Le raccomandazioni del gruppo Mssg segnano “la fase successiva nella risposta coordinata alle attuali carenze”.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Animali, relazione pet-bambini: da esperti decalogo per gestirla al meglio

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(Adnkronos) – Il 43% dei possessori di animali domestici, secondo il report Zoomark-Nomisma, fa parte di un nucleo familiare con figli.Partendo proprio dalla sempre più ampia presenza dei pet nelle famiglie italiane, Royal Canin*, insieme alla psicologa e psicoterapeuta Elisa Colombo, al medico veterinario Manuela Michelazzi, specializzata in Medicina comportamentale e direttrice sanitaria del Canile di Milano, approfondisce l’importanza degli animali da compagnia nelle nostre vite, in particolare per i più piccoli.

Facendo leva sulle competenze e le conoscenze delle due esperte, è stato così delineato un decalogo di 5 benefici che derivano dalla relazione virtuosa tra bambini e animali e di 5 consigli su come gestire e favorire la crescita di questo rapporto. I reali benefici che derivano dalla conoscenza, interazione e relazione con un pet per lo sviluppo dei più piccoli, secondo gli esperti sono i seguenti: 1.Sviluppo dell’autostima – l’attenzione, la disponibilità al gioco e i comportamenti affettuosi che l’animale manifesta verso il bambino contribuiscono allo sviluppo della sua autostima.

Il bambino può sperimentare la propria efficacia nelle diverse attività connesse alla cura dell’animale, ad esempio dargli da mangiare e da bere, spazzolarlo o tenere pulita la sua lettiera, sentendosi capace, valorizzato e gratificato.Infine, la spontaneità che caratterizza le relazioni con gli animali, permette al bambino di sentirsi apprezzato nella propria autenticità; 2.

Sviluppo dell’empatia e del senso di responsabilità: prendersi cura di un animale aiuta a sviluppare la capacità di considerare e riconoscere le esigenze degli altri e di occuparsene in modo adeguato.Questa esperienza contribuisce inoltre allo sviluppo del senso di responsabilità del bambino, che maturerà un atteggiamento coscienzioso, grazie alla consapevolezza dell’influenza dei propri comportamenti sul benessere del proprio amico a quattro zampe. 3.

Rispetto per la diversità: crescendo con un animale da compagnia, il bambino sperimenta una situazione in cui l’evidente diversità non rappresenta una barriera alla comunicazione, al gioco e alla condivisione di emozioni; 4.Sviluppo di capacità cognitive: l’accudimento dell’animale e la necessità di prestare attenzione al suo modo di comunicare, regolando il proprio comportamento sulla base delle sue risposte, possono avere un effetto positivo sullo sviluppo delle capacità cognitive del bambino, quali la pianificazione, la memoria e il controllo delle risposte impulsive.

Inoltre, gli animali possono avere un effetto calmante e rassicurante, con una riduzione dell’ansia che agevola i processi di apprendimento; 5.Facilitazione delle relazioni sociali: gli animali da compagnia possono favorire la comunicazione e la nascita di legami di amicizia tra le persone, grazie alla loro capacità di suscitare interesse, simpatia, emozioni positive e di costituire un piacevole argomento di conversazione.

Gli animali possono contribuire anche all’unione familiare, aumentando l’interazione e la comunicazione tra i diversi membri, anche grazie ad attività quali il gioco o le passeggiate, che sono utili per scaricare lo stress e promuovere emozioni positive.  Per i bambini un pet può essere il primo migliore amico, un vero e proprio compagno di avventure e di vita con cui crescere insieme.Per favorire la relazione tra i due – riporta una nota – è importante riuscire a instaurare fin dall’inizio una convivenza rispettosa ed equilibrata, ma come farlo al meglio e senza stress?

Per prima cosa, definire i confini: insegnare al bambino a non toccare gli oggetti del cane e del gatto (giochi, ciotola, ecc.) e a rispettare i suoi spazi, per esempio non disturbandolo quando sta dormendo o sta mangiando.Secondo, giocare insieme: i genitori dovrebbero aumentare le interazioni positive con l’animale, come le coccole, in presenza del bambino (in modo che il pet possa associare il bimbo a situazioni per lui piacevoli) e, per lo stesso motivo, dovrebbero evitare di punirlo davanti a lui.  Come comportarsi invece quando in famiglia sono già presenti cani o gatti ed è il bebè il nuovo arrivato?

Il terzo consiglio è dedicato ai ‘nuovi spazi’: per evitare eccessivi sconvolgimenti nella routine del cane o del gatto una volta arrivato il bambino, prima della nascita i proprietari dovrebbero abituare l’animale al nuovo stile di vita, per esempio dormire in un proprio spazio e non invadere quelli del bambino.Quarto, nuovi oggetti, suoni e rumori: abituare l’animale ai nuovi oggetti presenti in casa (passeggino, culla, giochi, ecc), allevierà lo stress, così come utilizzare audio che riproducono quei suoni che l’animale non ha mai sentito, ma che diventeranno familiari, come i pianti del bebé.

Quinto suggerimento, tenere alta l’attenzione: è fondamentale supervisionare sempre le interazioni tra animali e bambino.Se non è possibile supervisionare è consigliabile separare il pet dal bambino, associando l’allontanamento a qualcosa di piacevole (gioco, osso, biscotto). “I bambini sono i pet owner del futuro e per questo è fondamentale educarli fin da subito alla conoscenza e al rispetto degli amici a quattro zampe.

In questo modo, la relazione e il legame tra loro può portare benefici reciproci impagabili – dichiara Valentina Piperno, Communication Manager Royal Canin – Con questo chiaro obiettivo, noi di Royal Canin ci impegniamo a educare i proprietari di oggi e di domani con diversi progetti e iniziative, per fare in modo che la relazione con cani e gatti sia sempre positiva e di valore”.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Camera di Commercio Spagna in Italia, +62% investimenti diretti esteri spagnoli

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(Adnkronos) – Nel 2022 lo stock di Investimenti Diretti Esteri (Ide) spagnoli in Italia è aumentato del 62%, pari a 14,95 miliardi di euro, la cifra più alta dal 2008, portando alla creazione di oltre 71 mila posti di lavoro.Secondo la Banca d’Italia, la Spagna si colloca al quarto posto tra i Paesi con il maggior flusso netto cumulativo di Ide verso l’Italia negli ultimi dieci anni. È quanto emerge dalla I edizione del ‘Barometro sul contesto e sulle prospettive degli investimenti spagnoli in Italia’, elaborato da Analistas Financieros Internacionales (Afi) e lanciato oggi dalla Camera di Commercio di Spagna in Italia, dalla Camera di Commercio di Spagna e dall’Ambasciata di Spagna in Italia.  L’evento, organizzato in occasione del 70esimo anniversario della nascita della Camera di Commercio di Spagna in Italia, ha visto la presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, del Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, della Viceministra per il Commercio di Spagna, Amparo López Senovilla, dell’Ambasciatore di Spagna in Italia, Miguel Fernández-Palacios, del Presidente della Camera di Commercio di Spagna, José Luis Bonet, e del Presidente della Camera di Commercio di Spagna in Italia, Luigi Patìmo.

Al panel “Investire in Italia: l’esperienza delle imprese spagnole” hanno preso parte: Jorge Barredo, ceo di Naturgy Renovables, José Díaz-Caneja, ceo di Acciona Infraestructuras, Ignacio Domínguez-Adame, regional head santander Cib Europe e José Oriol Hoyos, presidente e ceo di Iberdrola Renovables Internacional.  Secondo l’indagine, dal 1993 ad oggi, sono giunti in Italia dalla Spagna flussi di Ide pari a 25,14 miliardi di euro.In particolare, nel 2022, le telecomunicazioni hanno rappresentato il 34% del totale degli investimenti spagnoli nel nostro Paese con un aumento di quasi 5 miliardi di euro.

Il 50% degli Ide complessivi spagnoli hanno privilegiato anche altri tre settori: le assicurazioni e riassicurazioni (11,2%), le forniture energetiche (10,6%) e il commercio all’ingrosso (9,9%).  “Oggi come 70 anni fa lo spirito della Camera è rimasto lo stesso, supportare le imprese spagnole affinché possano accelerare gli investimenti in Italia in un clima di costante crescita della fiducia degli investitori”, ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio di Spagna in Italia, Luigi Patìmo.  “Il Barometro che oggi presentiamo, e che speriamo sia soltanto il primo di una continua serie futura, ci permetterà evidenziare le buone relazioni tra i due paesi e tra le aziende di entrambi”, ha aggiunto l’Ambasciatore di Spagna in Italia, Miguel Fernández-Palacios.  Dallo studio emerge, poi, che l’83% delle aziende intervistate prevede di incrementare il fatturato e quasi sette imprese su dieci presumono di ampliare gli investimenti e di assumere nuovo personale specializzato (rispettivamente il 70% e 67%).Tra gli obiettivi che motivano i nuovi investimenti, spiccano l’aumento dell’attività nelle strutture esistenti (24%), l’incremento della produttività (22%), lo sviluppo di attività innovative (21%) e l’espansione commerciale in altre regioni del Paese (20%).

La sostenibilità è stata giudicata dalle imprese spagnole il punto forte del clima imprenditoriale italiano, conseguendo un punteggio di 3,6 in una scala da 1 a 5.Per contro le imprese spagnole che operano e investono in Italia hanno identificato nella pressione fiscale il punto dolente del clima imprenditoriale (1,7 punti su 5).

Praticamente tutte (99%) delle imprese spagnole prese in oggetto dall’analisi considerano strategica per il loro modello imprenditoriale la decisione di essersi stabilite in questo mercato e di voler mantenere una presenza duratura nel Paese. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ass. Guidesi: “Futuro è fatto da capitale umano e ambiente che accoglie aziende”

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(Adnkronos) – “È importante essere qui perché per noi è fondamentale avere una nuova generazione di imprenditori, una nuova generazione di industriali.Siamo la prima regione manifatturiera d’Europa da un anno e mezzo e, per questo, dobbiamo pensare al futuro.

Il futuro è fatto di innovazione tecnologica e di intelligenza artificiale ma è fatto soprattutto dal capitale umano e da un ambiente che deve continuare ad essere accogliente nei confronti delle imprese, un ambiente dove le imprese si integrano all’interno della comunità, esattamente come succede in Lombardia.Credo che sia questo il segreto”. È quanto affermato da Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, in occasione della terza edizione del Main regional summit 2024, organizzata dai Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia presso il Palazzo Ducale di Mantova, che rinnovano l’appuntamento annuale di confronto con istituzioni, aziende e protagonisti del territorio lombardo.

Focus dell’evento il rapporto tra le nuove generazioni, il mondo imprenditoriale e la politica.  Il patrimonio fondamentale è secondo l’assessore lombardo “il capitale umano, che è fatto da imprenditori giovani che diventano, nel tempo, meno giovani, patrimonializzando la loro azienda e offrendo opportunità alle nuove generazioni.La Lombardia del futuro passa anche da qui”.

Regione Lombardia ha sempre sostenuto il ricambio generazionale “cerchiamo ad esempio di sostenere l’attività di lavoro autonomo e dunque l’opportunità di potersi giocare la sfida all’interno del nostro territorio.Per noi – afferma Guidesi – è uno degli obiettivi principali sia dal punto di vista economico che socio-culturale.

Un giovane che ha voglia di mettersi in gioco deve sapere che in Lombardia lo può fare, anche con l’aiuto della Regione. È poi il mercato che decide se l’idea di business è giusta, ma l’importante è avere il sostegno della Regione fin dall’inizio e credo che noi lo stiamo facendo e continuiamo a farlo”.  Importante per l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia è “l’apertura totale dal punto di vista dell’innovazione tecnologica delle nostre imprese e del nostro sistema produttivo, che deve avere delle basi solide dal punto di vista valoriale, economico e culturale.Sarà ancora una volta il capitale umano, per esempio, a filtrare le influenze positive dell’intelligenza artificiale e a scartare quelle negative”.  “I giovani sono innovazione, sono idee nuove, ammodernamento e rinnovamento.

Dobbiamo accoglierli a braccia aperte e dobbiamo soprattutto portare loro il messaggio dell’opportunità di giocarsi la propria sfida autonomamente. È evidente che questo messaggio non glielo possiamo comunicare come si faceva vent’anni fa, è difficile che loro percepiscano le opportunità, la sfida, la voglia di mettersi in gioco.Dobbiamo accendere la miccia – conclude Guidesi – Se accendiamo la miccia dei giovani, avremo tantissime soddisfazioni”.  Per scongiurare la depauperizzazione in Lombardia il primo obiettivo per l’assessore è “evitare che attraverso le regole europee si renda impossibile fare impresa, fare industria e fare produzioni in Europa.

L’Europa sarà competitiva nel futuro se ancora avrà dei produttori.Per cui bisogna salvaguardare i produttori, sostenerli e sostenere i territori più manifatturieri d’Europa, come la Lombardia.

Siamo la prima regione manifatturiera d’Europa – conclude Guidesi – e vogliamo continuare ad esserlo.Per questo, insieme agli altri territori manifatturieri, cercheremo di influenzare la prossima Commissione europea nel tentativo di avere indicazioni più realistiche per raggiungere gli obiettivi ambientali senza conseguenze dannose dal punto di vista economico e sociale”.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Diaco torna su Rai 2 con la terza stagione di BellaMa’

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(Adnkronos) – Il programma ‘BellaMa” di Pierluigi Diaco su Rai 2 si guadagna la conferma per una nuova edizione.Al termine del primo Cda Rai, a porte chiuse, per la presentazione dello schema dei palinsesti, a quanto si apprende, sarebbe riconfermato il programma di Diaco per una terza stagione.

Dopo il successo delle prime due edizioni, il programma pomeridiano di Diaco consolida la sua posizione nel palinsesto di Rai2.Lo show, andato in onda tutti i giorni dalle 15.25 alle 17, ripartirà quindi a settembre.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Alimenti, Dabiankov (Assobibe): “Momento complicato per settore bibite analcoliche”

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(Adnkronos) – “Il settore è in un momento complicato.Il 2023 si è chiuso con un calo dei volumi del 5%.

La fiammata inflattiva ha pesato, la restrizione del potere d’acquisto da parte dei consumatori si sente molto nel nostro comparto.L’inizio del 2024 non è stato positivo e purtroppo ci sono diversi ulteriori elementi, tra cui il meteo.

Siamo un comparto che vive molto la stagionalità.Abbiamo visto una primavera fredda, l’estate stenta e questo produce chiaramente una ulteriore timidezza da parte dei cittadini negli acquisti di soft drink”. È l’analisi di David Dabiankov Lorini, vice presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, intervistato a Milano da Adnkronos a margine dell’assemblea pubblica dell’associazione “Convivialità Made in Italy: le bevande analcoliche tra svago e consapevolezza”.  Durante l’incontro sono stati illustrati i risultati della ricerca “Bevande analcoliche come Comfort Food: il valore, il significato e le emozioni”, condotta da Euromedia Research.

Dall’indagine emerge che le bevande analcoliche occupano un posto speciale nelle abitudini di consumo degli italiani.Nonostante le difficoltà, il settore ha cercato di non scaricare a valle i costi sostenuti dalle aziende: “Le imprese sono costantemente impegnate su questo.

Se già ci sono altre difficoltà sulle scelte d’acquisto, i prezzi diventano un problema.C’è uno sforzo e c’è stata una riduzione anche rispetto ai semestri precedenti.

Però bisogna essere ancora più attenti nel non avere ulteriori elementi di incertezza e gravami proprio sui costi delle bibite analcoliche”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ue, Meloni: “L’Italia porterà a casa il risultato”

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(Adnkronos) – “C’è un governo capace di camminare a testa alta, di dire quello che pensa, di farlo lealmente di farlo senza sotterfugi e di farlo senza andare in giro con il cappello in mano”.Lo dice Giorgia Meloni, in Senato per le repliche dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue al termine del suo intervento. “L’Italia – assicura – porterà a casa il risultato”. “Io non penso che il presidente del consiglio dei ministri debba fare la cheerleader, né dell’uno né dell’altro, penso che debba difendere il suo interesse nazionale e questo sì vuol dire camminare a testa alta.

Non l’ho visto accadere molto spesso, sicuramente lo vedo accadere adesso”. “Allo scorso Consiglio europeo io mi sono permessa di segnalare, rispetto a come si apriva quella riunione e come si svolgeva quella riunione, una questione di merito e una questione di metodo che intendo tornare a sottoporre all’attenzione del Consiglio europeo e che volentieri sottopongo di nuovo anche a voi.La questione di merito è la seguente: noi abbiamo fatto una campagna elettorale nella quale tutte le forze politiche in Italia e in Europa dicevano che qualcosa va cambiato, che le cose non funzionano perfettamente, che vale la pena di raddrizzare la rotta.

Con toni diversi ma tutti quanti abbiamo detto ‘c’è qualcosa che va fatto”. “Dopodiché si arriva al primo Consiglio europeo successivo” al voto dell’8 e 9 giugno “e questo dibattito non si apre.Nel primo Consiglio europeo successivo al voto con il quale i cittadini comunque hanno detto che qualcosa non va, perché questo dicono i risultati delle elezioni: ‘non siamo convinti di dove sta andando l’Europa”.

Eppure, torna a denunciare Meloni, “al Consiglio europeo qualcuno prende la parola e propone chi debba ricoprire gli incarichi apicali dopo che alcuni partiti, i negoziatori di alcuni partiti, si sono visti e hanno stabilito quali sono i nomi che ricopriranno gli altri incarichi.Intanto io penso che sia una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, a Roma si direbbe ‘non fare neanche la parte’ di interrogarsi su cosa vada modificato.

In secondo luogo non capisco la ratio e la logica, perché non si parte da chi debba fare cosa?Di solito si parte da cosa si debba fare.

E poi si cerca la persona più adeguata per quegli obiettivi.E quindi mi sono permessa di non condividere come si gestisce” la partita delle nomine. “E’ grave che le opposizioni dicano” in Europa “di non trattare con me, con il presidente del Consiglio italiano, io rappresento l’Italia” dice Giorgia Meloni, in Senato per le repliche dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue. “L’interesse nazionale per me viene prima dell’interesse di partito”, sottolinea, ricordando che anche loro sono “rappresentanti dell’Italia”.  “Quello che noi vediamo oggi è che ci sono tre partiti che si considerano una maggioranza e che distribuiscono alcuni incarichi apicali.

Maggioranza?Lo vedremo in Parlamento, senatore Delrio…

Lo vedremo in Parlamento con il tempo”. “Si considerano una maggioranza ma io credo che quella maggioranza sia molto fragile ma non è questo il tema che mi interessa.Il problema è che in teoria le istituzioni europee non funzionano così.

Quando gli incarichi apicali delle istituzioni europee sono stati immaginati non sono stati immaginati in una logica di maggioranza e opposizione.Sono stati immaginati come incarichi neutrali che dovevano garantire tutti, oggi, i 27 Stati membri”. “Non so cosa si intenda esattamente per forza disgreganti, ma penso di poter dire cosa penso io che sia disgregante.

Io penso che sia disgregante la linea politica di chi ha come priorità o sembra avere come priorità all’interno della casa europea l’obiettivo di mettere all’angolo intere nazioni perché non si condividono i governi che i cittadini di quelle elezioni hanno scelto in libere elezioni.Penso che questo sia disgregante, penso che sia particolarmente sbagliato in un tempo politico come quello nel quale noi viviamo.

Perché ne abbiamo di avversari, ne abbiamo parecchi.Si stanno organizzando e non credo che diciamo la cosa più intelligente da fare sia cercarne degli altri al nostro interno”. “Io credo che la sfida di questa Europa sia invece lavorare con rispetto per unire le sue nazioni, per cercare punti di sintesi, per lavorare insieme il più possibile su alcune grandi materie.

Quindi io continuo a non essere d’accordo con gran parte di quello che sento dire, non me ne vogliano i colleghi dell’opposizione, su come si leggono le politiche europee”.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Omicidio Pescara, l”erba’ comprata e il selfie in spiaggia. Poi il patto: “Tutti zitti su Thomas”

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(Adnkronos) –
Un selfie su una sdraio allo stabilimento “Croce del Sud” di Pescara poco dopo l’omicidio di Thomas Christopher Giuliani.Sono le 18.21 di domenica, quando uno dei ragazzi indagati per il delitto se lo scatta: il problema che poco prima lo attanagliava, cioè il debito di Thomas, che gli doveva circa 240 euro più, pare, la restituzione di un altro prestito di 70 euro, è risolto. “Una questione di rispetto”, aveva detto agli amici. 
Le foto in spiaggia sono negli atti della magistratura, insieme a tante altre che ripercorrono la domenica orribile di un gruppetto di sei amici e conoscenti, due dei quali uccidono, con ferocia, Luciani, al parco ‘Robert Baden Powell’ a Pescara.

Per poi comprare 10 euro d’erba da fumare in spiaggia, come si legge nel decreto di fermo.E stipulare una sorta di ‘patto del silenzio: “Mentre camminavamo” uno degli indagati ha detto “che questo doveva rimanere tra noi cinque”, racconterà agli investigatori uno dei ragazzini presenti ai fatti. Sono anche le immagini ricavate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che ricostruiscono la vicenda e inchiodano gli indagati, oltre alle testimonianze raccolte: le “versioni rese da tutti i testimoni sono concordanti tra loro e con gli elementi oggettivi acquisiti (esame medico legale, telecamere di sorveglianza)”, si legge nel provvedimento firmato dal procuratore David Mancini e dalla sostituta Angela D’Egidio.

Luciani è stato ammazzato, con “circa 25 colpi per mezzo di coltello e attinto in zone vitali del corpo, cagionandone al morte, arrecando sevizie ed operando con crudeltà agendo sul Luciani mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime”.  “Abbiamo incontrato Christopher – racconta uno degli adolescenti – che doveva dare soldi a… , che diceva che era diventata una questione di rispetto”, si legge negli atti. “Siamo andati nei pressi dei silos a parlare, Christopher ha chiesto perché si portava dietro i suoi scagnozzi.Poi ci siamo diretti verso il parchetto di via Raffaello Sanzio e ho notato che… aveva una pistola di piccole dimensioni”.  Nel parco in quel momento erano in 3, i due autori del delitto, più un altro ragazzo, un testimone, colui che più tardi, sconvolto, dopo aver visto la scena di sangue, tornerà dal padre e gli racconterà l’accaduto e farà scattare, alle 21.03, la macchina dei soccorsi e giudiziaria. “Uno – dice il teste – gli ha dato 15 coltellate” e l’altro “poi ha preso il coltello, con una lama nera, gliene ha date altre dieci.

Io mi sono allontanato e sono andato dagli altri.Non ho reagito in alcun modo.

Christopher faceva dei versi quasi morte e loro gli dicevano di stare zitto.Lui era a terra, con una gamba accavallata all’altra, ripiegato per terra, esposto ai colpi sul fianco destro.

Ero allibito, non sapevo cosa fare, volevo fermarli ma non sapevo come fare.Mentre lo facevano sembrava che non ci stessero più con la testa.

Ce ne siamo andati dall’entrata di destra.Me ne sono andato prima, mentre loro ancora lo stavano accoltellando.

Sono uscito dal vicolo e sono andato dagli altri.A questo punto agli altri ho raccontato cosa era accaduto.

Poi, dopo cinque minuti, sono usciti” i due indagati.  “Ora non ricordo precisamente l’ordine cronologico delle frasi ma hanno raccontato delle coltellate date a Christopher.Ricordo che uno si è cambiato, aveva un cambio dietro in uno zaino.

Ricordo che aveva una maglietta nera e poi si è messo una canottiera nera dello stesso colore.Siamo andati alla Croce del Sud dove ci siamo fatti il bagno.

Prima se lo è fatto… e si è portato dietro un calzino lungo di… , insanguinato, con dentro li coltello, che ha lanciato verso gli scogli.Mentre camminavamo” uno degli indagati ha detto “che questo doveva rimanere tra noi cinque”.  Nel parco i ragazzi “hanno acquistato 10 euro di erba che poi hanno fumato in spiaggia…”.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Migranti, soffoca 16enne durante naufragio: fermato per omicidio

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(Adnkronos) – La Polizia di Reggio Calabria ha eseguito un decreto di fermo emesso dalla procura di Locri a carico di uno dei migranti superstiti al naufragio avvenuto nel Mar Ionio, sbarcato al porto di Roccella Ionica il 17 giugno scorso.L’uomo è ritenuto gravemente indiziato del delitto di omicidio.

Il decreto è stato adottato all’esito delle attività di indagine condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal commissariato di Siderno, con la collaborazione della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Roccella Ionica.Le indagini, coordinate dalla procura di Locri diretta da Giuseppe Casciaro, hanno consentito di ricostruire la dinamica di un fatto omicidiario, che si aggiunge alla sequela di eventi drammatici connessi al naufragio della barca a vela affondata intorno a 120 miglia dalle coste calabresi con a bordo circa 70 migranti.  Nei fatti, per come emerso dagli elementi acquisiti nel corso del procedimento attualmente nella fase delle indagini preliminari, mentre la barca a vela era già alla deriva, il migrante arrestato avrebbe sfogato la sua violenza su una ragazza irachena di 16 anni, figlia di un’altra superstite, fino a provocare la sua morte per soffocamento.  Dopo le formalità di rito il fermato è stato condotto nella Casa Circondariale di Catanzaro, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il 24 giugno scorso il gip del Tribunale di Locri ha convalidato il provvedimento di fermo, applicando la misura cautelare della custodia in carcere in conformità alle richieste della procura di Locri.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Omicidio Thomas Luciani, convalidato il fermo dei due coetanei per pericolo fuga

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(Adnkronos) – Restano nelle carceri minorili de’ L’Aquila e di Roma i due sedicenni indagati per l’assassinio, a Pescara, di Thomas Christopher Luciani, 16 anni, di Rosciano (Pescara), ucciso a coltellate domenica scorsa nel parco ‘Robert Baden Powell’ a Pescara.I due, davanti al gip del Tribunale di minori dell’Aquila, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.  “In ragione della gravità del fatto e delle accuse mosse agli indagati, sussiste concretamente il pericolo di fuga e di sottrarsi alle responsabilità derivanti dall’averlo commesso – sottolinea la Procura minorile dell’Aquila. “La pervicace intenzione di prestabilirsi una verità alternativa a quanto evidenziato dagli accertamenti è indice dell’ulteriore capacità di dileguarsi, anche per un periodo di tempo limitato ma tale da pregiudicare l’azione giudiziaria.

Peraltro, trattasi di indagati non provenienti da ambienti sociali con scarse disponibilità economiche”. Erano le 18.21 di domenica scorsa quando uno dei ragazzi indagati per l’omicidio di Thomas Cristopher Giuliani, si scatta un selfie mentre è su una sdraio allo stabilimento ‘Croce del Sud’ a Pescara.Il problema che poco prima lo attanagliava, cioè Thomas Cristopher Giuliani, che gli doveva circa 240 euro più pare la restituzione di un altro prestito di 70 euro, era… risolto.

Giuliani era stato liquidato, fatto fuori a coltellate poco prima, i conti, quindi, regolati.Le foto in spiaggia sono negli atti della magistratura, insieme a tante altre che ripercorrono la domenica orribile di un gruppetto di sei amici e conoscenti, due dei quali uccidono, con ferocia, Luciani, al parco “Robert Baden Powell” a Pescara.  Sono anche queste immagini, ricavate dalle telecamere di videosorveglianza della zona, che ricostruiscono la vicenda e inchiodano gli indagati, oltre alle testimonianze raccolte: le “versioni rese da tutti i testimoni sono concordanti tra loro e con gli elementi oggettivi acquisiti (esame medico legale, telecamere di sorveglianza)”.

Luciani è stato ammazzato, con “circa 25 colpi per mezzo di coltello e attinto in zone vitali del corpo, cagionandone al morte, arrecando sevizie ed operando con crudeltà agendo sul Luciani mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime”. “Abbiamo incontrato Christopher – racconta uno degli adolescenti – che doveva dare soldi a… , che diceva che era diventata una questione di rispetto”, si legge negli atti. “Siamo andati nei pressi dei silos a parlare, Christopher ha chiesto perché si portava dietro i suoi scagnozzi.Poi ci siamo diretti verso il parchetto di via Raffaello Sanzio e ho notato che… aveva una pistola di piccole dimensioni”.  Nel parco in quel momento erano in tre, i due autori del delitto, più un altro ragazzo un testimone, colui che più tardi, sconvolto, dopo aver visto la scena di sangue, tornerà dal padre e gli racconterà l’accaduto e farà scattare, alle 21.03, la macchina dei soccorsi e giudiziaria. “Uno – dice il teste – gli ha dato 15 coltellata” e l’altro “poi ha preso il coltello, con una lama nera, gliene ha date altre dieci.

Io mi sono allontanato e sono andato dagli altri.Non ho reagito in alcun modo.

Christopher faceva dei versi quasi morte e loro gli dicevano di stare zitto.Lui era a terra, con una gamba accavallata all’altra, ripiegato per terra, esposto ai colpi sul fianco destro.

Ero allibito, non sapevo cosa fare, volevo fermarli ma non sapevo come fare.Mentre lo facevano sembrava che non ci stessero più con la testa.

Ce ne siamo andati dall’entrata di destra.Me ne sono andato prima, mentre loro ancora lo stavano accoltellando.

Sono uscito dal vicolo e sono andato dagli altri.A questo punto agli altri ho raccontato cosa era accaduto.

Poi, dopo cinque minuti, sono usciti” i due indagati. “Or non ricordo precisamente l’ordine cronologico delle frasi ma hanno raccontato delle coltellate date a Christopher.Ricordo che uno si è cambiato, aveva un cambio dietro in uno zaino.

Ricordo che aveva una maglietta nera e poi si è messo una canottiera nera dello stesso colore.Siamo andati alla Croce del Sud dove ci siamo fatti il bagno.

Prima se lo è fatto… e si è portato dietro un calzino lungo di… , insanguinato, con dentro li coltello, che ha lanciato verso gli scogli.Mentre camminavamo” uno degli indagati ha detto “che questo doveva rimanere tra noi cinque”.

Nel parco i ragazzi “hanno acquistato 10 euro di erba che poi hanno fumato in spiaggia…”. Sarà eseguita questo pomeriggio a Pescara, dal medico legale Cristian D’Ovidio, l’autopsia sulla salma di Thomas Christopher Luciani.D’Ovidio riceverà l’incarico questa mattina dal sostituto procuratore Angela D’Egidio, della Procura minorile dell’Aquila che segue l’inchiesta sull’omicidio dell’adolescente.

E poi nel pomeriggio a Pescara eseguirà l’autopsia. Questa sera ci sarà una fiaccolata nel parco Robert ‘Baden Powell’, dove è stato ucciso il ragazzo.L’iniziativa è stata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio.

Un minuto di raccoglimento e di silenzio in memoria di Thomas è stato osservato, invece, a L’Aquila, ad apertura del Consgilio regionale dell’Abruzzo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sugar Tax, Ghisleri: “Bibite analcoliche evocano valori e ricordi positivi negli italiani”

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(Adnkronos) – “Alle bibite analcoliche sono sempre associati dei valori e dei ricordi positivi”.Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, riassume così uno dei trend più significativi emersi dall’indagine “Bevande analcoliche come Comfort Food: il valore, il significato e le emozioni”, condotta per Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia. “In questa ricerca condotta su 4000 individui, quindi con un errore molto basso dell’1,5% – illustra la direttrice Ghisleri – abbiamo sondato il desiderio degli italiani di relazionarsi non solo con il comfort food, ma anche con il comfort drink.

Abbiamo individuato quello che abbiamo definito fattore ‘C’ cioè il fattore “Coccola”, il desiderio di volersi rilassare mangiando qualcosa di piacevole e anche accompagnando con una bibita che non solo produce un distacco, ma rievoca momenti felici”.Di fatto, dalla ricerca emerge che il 7,5% del campione consuma questo tipo di bevande durante l’aperitivo, di questi il 16,5% sono giovani tra 18 e 30 anni e per loro il piacere “analcolico” ha il vantaggio di essere consumato in qualsiasi momento.

Inoltre, la maggior parte degli italiani non considera il consumo moderato di bevande analcoliche un rischio per la salute e il 56,7% degli intervistati non ritiene necessarie tassazioni o restrizioni per limitarne il consumo. Il 58% è convinta invece che l’introduzione di una Sugar tax sulle sole bevande analcoliche non rappresenti un modo efficace per modificare le scelte di consumo e non ne condivide l’applicazione: “Queste bibite aiutano le persone in momenti particolari, accompagnano il distacco della mente da quelli che sono momenti di stress oppure il desiderio di stare in famiglia”, analizza Ghisleri.Un dato interessante riguarda l’alternativa al comfort drink che per il 40,4% degli italiani sarebbe un prodotto alcolico: “Nel momento in cui non si trova il proprio punto di riferimento, si cerca qualcosa che possa distrarre, che però diventa molto più pericoloso dal punto di vista della salute”, avverte la direttrice di Euromedia Research. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Moschini (Confindustria Lombardia): “3a edizione Main regional summit incentrata sui giovani”

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(Adnkronos) – “La terza edizione del summit l’abbiamo voluta incentrare sulle nuove generazioni.Mai come in questo momento storico capiamo che i giovani fanno parte del vantaggio competitivo delle nostre aziende lombarde e, quindi, la nostra sfida in questo momento è quella di cercare di colmare questo gap che si sta creando sempre di più, soprattutto dal covid in avanti.

I dati che presentiamo al summit sono allarmanti da questo punto di vista: abbiamo un tasso in crescita dei neet e un mismatch non solo formativo ma anche tra le aziende che cercano giovani talenti da inserire e i giovani che vogliono entrare in azienda, sembrano infatti due mondi che non riescono a parlarsi”.Con queste dichiarazioni, il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia, Jacopo Moschini, è intervenuto a margine della terza edizione del Main regional summit 2024, organizzata dai Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia presso il Palazzo Ducale di Mantova, l’appuntamento annuale di confronto con istituzioni, aziende e protagonisti del territorio lombardo.

Focus dell’evento il rapporto tra le nuove generazioni, il mondo imprenditoriale e la politica.  “Mai come in questo momento storico noi, come giovani imprenditori, sentiamo la responsabilità di fare qualcosa – aggiunge Moschini – perchè se non convinciamo le giovani generazioni ad entrare nelle nostre aziende vengono minati i vantaggi competitivi delle aziende stesse.Per colmare questo gap oggi non siamo qui solo noi giovani imprenditori e le istituzioni locali e regionali ma abbiamo coinvolto anche le associazioni studentesche, i giovani dei sindacati nel progetto UniversityBox, un importante network a livello nazionale che riguarda il mondo delle università.

Attraverso UniversityBox lanceremo un ulteriore progetto, Meet Your Future, che va nella direzione di colmare questo gap creando sempre più opportunità lavorative per i giovani, i quali però devono conoscere le esigenze delle nostre aziende.Questo progetto è il nostro impegno concreto per abbattere le barriere mentali e costruire un ponte tra i giovani e le opportunità lavorative e anche per far conoscere maggiormente le attività di Confindustria perché ancora troppi pochi giovani ci conoscono.

Vogliamo dimostrare che il futuro è ricco di possibilità e che ogni giovane ha un potenziale da sviluppare”.  Il summit non solo dà continuità al rapporto tra i giovani imprenditori e le istituzioni locali e regionali ma offre anche uno spunto di riflessione sul ruolo giocato dalla Lombardia in campo economico, come spiega il presidente Moschini: “È vero che la Lombardia ha il primato italiano e in alcuni settori anche europeo, ma oggi non possiamo avere la responsabilità solo di leggere questi numeri virtuosi, dobbiamo anche preoccuparci di mantenerli in futuro.Quindi noi, attraverso il rapporto con le nuove generazioni, con le quali cerchiamo di costruire un dialogo sfruttando anche canali di comunicazione alternativi e più usati dai giovani, ci aspettiamo di riuscire a stimolare una riflessione anche nei giovani imprenditori della classe millennial, che non possono tenersi fuori da questo discorso”. “Il progetto Meet Your Future – conclude – va proprio in questa direzione, mirando a colmare il gap”.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sugar Tax, Pierini (Assobibe): “Danneggia solo le imprese”

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(Adnkronos) – “La sugar tax determinerebbe un incremento della fiscalità per litro di bevanda del 28%.Questo significa che molto difficilmente l’impresa potrebbe farsi carico della tassa e molto probabilmente sarebbe costretta a rifletterla sui prezzi.

Questo porterebbe a una riduzione stimata di un 16% in meno di acquisti di volumi, che però significa anche minore acquisti di materie prime.Speriamo che il Governo, dopo averla posticipata per due volte e provato a introdurla con aliquota ridotta, capisca che non serve e che anche gli obiettivi di finanza pubblica che si pone non sarebbero raggiunti.

Si verificherebbe però un danno molto pesante alle imprese del settore che per il 64% sono piccole e medie, quindi anche più esposte a rischi di questo tipo”.Lo ha detto ad Adnkronos Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, intervistato oggi a Milano a margine dell’assemblea pubblica ‘Convivialità Made in Italy: le bevande analcoliche tra svago e consapevolezza’.  Un’occasione di confronto sul momento vissuto dal comparto in Italia che è stato anche l’occasione per presentare la ricerca effettuata da Euromedia Research per Assobibe ‘Bevande analcoliche come Comfort Food: il valore, il significato e le emozioni’.

La ricerca condotta su un campione di 4000 persone dai 18 anni in su, “dimostra gli aspetti positivi dei prodotti che Assobibe rappresenta e che si ricollegano a una dimensione di piacere individuale e collettivo – sottolinea il presidente – Sono tanti i momenti in cui si ha voglia di prendere un momento di piacere per sé senza sensi di colpa, anche perché abbiamo tutta una serie di prodotti senza zucchero o a ridotto contenuto di zucchero.Un vero e proprio piacere che riesce a integrarsi nelle diverse diete. È importante che le aziende continuino a diversificare sempre di più le proposte, a innovare i prodotti e a continuare a rafforzare quel made in Italy che si ritrova anche nelle bevande”.  Proprio in merito agli zuccheri contenuti nelle bevande analcoliche, il presidente di Assobibe ci tiene a specificare: “Siamo consapevoli che c’è un tema legato all’obesità, ma siamo anche consapevoli che non ne siamo la causa perché i consumi e le calorie apportate dalle bevande analcoliche in Italia, dati del Ministero della Salute, sono circa l’1% – analizza – Crediamo sia comunque fondamentale proporre delle soluzioni per risolvere il problema perché alcuni nostri prodotti portano dello zucchero.

Da questo punto di vista abbiamo lavorato sulle ricette, sulle riformulazioni, sui nuovi formati per raggiungere una riduzione dello zucchero.Il risultato del 41% in meno è un importante dato che ci consente di ribadire quanto la tassa sullo zucchero sia totalmente inutile.

E lo facciamo dimostrando che come imprese riteniamo di aver già fatto la nostra parte”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sugar Tax, Assobibe: per 60% italiani inutile tassare bevande analcoliche

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(Adnkronos) – Quasi un italiano su due (il 46%) ha nelle bevande analcoliche un comfort drink che ricerca quando ha bisogno di sentirsi appagato, di concedersi una coccola o momento di relax o semplicemente di “staccare” per qualche minuto dagli impegni quotidiani, senza “sensi di colpa” né bisogno di misure restrittive per controllare il consumo. È quanto emerge dalla ricerca ‘Bevande analcoliche come Comfort Food: il valore, il significato e le emozioni’, effettuata da Euromedia Research per Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, che restituisce un’idea chiara del ruolo che questi prodotti hanno nella vita degli italiani: per il 61,8% concedersi un momento per sé in compagnia della bevanda analcolica preferita è importante proprio per la sensazione di relax e appagamento che riesce a generare.Per oltre 7 italiani su 10 sono associate a momenti di socialità e convivialità (rispettivamente per il 73% e il 74%) e facilitano momenti di confronto e relazione (56,5%). “In una quotidianità complicata, in cui ognuno cerca di seguire i propri impegni, sapersi ritagliare un attimo di relax per staccare da tutto e da tutti rappresenta un momento cruciale per ognuno.

Gli italiani hanno voglia e ritengono importante saper concedersi una coccola, un momento da dedicare a sé stessi – spiega Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research, presentando i dati della ricerca condotta per Assobibe – Le bevande analcoliche si inseriscono in questo contesto individuale e rappresentano una parte fondamentale di questa coccola.Un momento personale o in condivisione che genera piacere e appagamento e dove la complementarietà tra bevande analcoliche, l’attimo, il bicchiere, lo stato d’animo e tutto il contesto rappresenta il fattore “C” o fattore comfort.

Non esiste quindi solo una questione di gusto e sapori, ma emerge un mondo di sensazioni che racchiudono un importante valore edonistico a cui si giunge attraverso un ‘rituale’ a cui, una volta acquisito, non si vuole rinunciare”. Non a caso, il 7,5% del campione le consuma durante l’aperitivo, di questi il 16,5% sono giovani di età compresa tra 18 e 30 anni, per i quali la possibilità di godere di un momento di piacere “analcolico” rappresenta un plus, perché possono essere consumate in qualsiasi momento.Fa riflettere un dato: per il 40,4% degli italiani l’alternativa al proprio comfort drink sarebbe un prodotto alcolico.  “Lo studio di Euromedia Research evidenzia che per il 61,8% degli intervistati è importante vivere un momento tutto per sé gustando un soft drink: siamo di fronte, dunque, a una consuetudine che fa parte della nostra tradizione, anche se i consumi sono molto calati negli ultimi anni – sottolinea Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia –.

Se si chiede poi alle persone cosa rappresentino per loro le bibite analcoliche, le risposte evocano suggestioni come “festa”, “socialità”, “ricordi”.Bere bibite analcoliche diventa quindi un’esperienza che, oltre a coinvolgere i sensi, abbraccia le nostre emozioni più profonde.

Ed è proprio questo il “segreto” del loro successo insieme al fatto che la possibilità di scegliere tra con e senza zucchero permette di concedersi un momento di piacere anche privo di impatto calorico”. Per la maggioranza degli intervistati (57%) le bevande analcoliche possono essere consumate scegliendo tra le varianti più adatte al proprio stile di vita, grazie alla varietà di proposte “zero” (zucchero, caffeina, ecc.) che il mercato offre, permettendo così di non rinunciare del tutto a momenti di relax e condivisione.Di questo parere sono soprattutto i giovani di età compresa tra 18 e 30 anni (69%).

Per queste caratteristiche che le contraddistinguono, la maggior parte degli italiani non considera il consumo moderato di bevande analcoliche un rischio per la salute, e la maggior parte degli intervistati (il 56,7%, che diventa 60% per la generazione Z, 18-30anni) non ritiene necessarie tassazioni o restrizioni per limitare il consumo di bevande analcoliche.E una percentuale ancora maggiore, superiore al 58%, è convinta che l’introduzione di una Sugar tax sulle sole bevande analcoliche non rappresenti un modo efficace per modificare le scelte di consumo e non ne condivide l’applicazione. «Quest’ultimo dato è di un’importanza cruciale per il settore – prosegue il presidente Pierini –, perché riguarda buona parte degli stessi consumatori delle bibite analcoliche: la grande maggioranza degli intervistati ritiene dunque che imporre un prezzo maggiore per questi prodotti, a causa della Sugar Tax, sul lungo periodo non avrebbe effetti sulle scelte di acquisto.

Ergo, con questa nuova tassa l’unico a guadagnare davvero sarebbe lo Stato, incrementando i suoi introiti».  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Viola (Msd AH): “Con i veterinari per educare al One Health gli adulti di domani”

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(Adnkronos) – Il cambiamento climatico, le risorse, l’adattamento all’ambiente, l’antibiotico-resistenza e le sempre più diffuse malattie di vettore.Sono alcuni dei temi affrontati quest’anno nelle scuole primarie che hanno aderito al progetto ‘Con Zampa, a lezione di One Health’, grazie al contributo non condizionato di Msd Animal Health.

Il progetto è stato al centro della conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’impegno ultradecennale dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) nei progetti formativi organizzati nelle scuole, che si è tenuta oggi a Roma. “Siamo stati molti lieti di supportare questa iniziativa perché crediamo fermamente nell’educazione di alcuni concetti”, come il One Health, “soprattutto nei bambini che diventeranno adulti e cittadini di domani nella nostra società”, commenta Simona Viola, Business Unit Director, Companion Animals di Msd Animal Health Italia, in occasione dell’evento. “Il pet sta assumendo un valore sociale diverso rispetto a 10 anni fa.E’ parte integrante della nostra famiglia: porta gioia, compagnia e benessere.

Però – continua – non dobbiamo dimenticare che quando prendiamo un pet, in famiglia abbiamo dei doveri nei suoi confronti.Quindi dobbiamo garantirgli benessere, cura e soprattutto salute.

E come farlo meglio se non collaborando con i medici veterinari e gli insegnanti, cercando di sensibilizzare su questi argomenti i bambini e le proprie famiglie?”, osserva Viola riconoscendo il prezioso ruolo del veterinario come “referente della salute e del benessere degli animali”.  Il progetto educativo di quest’anno si è focalizzato sul concetto di One Health. “Nel mondo di oggi la correlazione tra la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente è molto stretta – evidenzia Viola – Quindi, è nostro dovere cercare di preservarla in tutti i momenti della nostra vita.Tramite la collaborazione con i medici veterinari di Anmv siamo riusciti a portare questo concetto, molto difficile da declinare, anche nelle scuole primarie.

Il One Health è uno dei valori più importanti di Msd Animal Health, è alla base di tutte le nostre attività e iniziative.Lavoriamo ogni giorno per cercare di sensibilizzare su questo equilibrio tra la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente affinché nel nostro mondo – conclude – possa esserci un po’ di salute per tutti”.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Macelloni (Anmvi): “Progetti di didattica veterinaria a scuola a misura di classe”

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(Adnkronos) – Da ‘Qua le Zampe’ focalizzato sulla relazione con gli animali d’affezione a ‘Piccole Zampe crescono’, dedicato alla riproduzione, alla gravidanza e alle prime fasi di vita, passando per ‘A scuola con Vetdinosauro’ concentrato sui dinosauri, l’evoluzione e la domesticazione, fino a ‘Con la Zampa, a lezione di One Health’.Sono alcuni dei progetti e dei temi portati nelle scuole dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che ha presentato questa mattina a Roma i risultati di oltre 10 anni di attività formativa con i bambini. “I progetti di didattica veterinaria di Anmvi sono condotti esclusivamente da medici veterinari – spiega Silvia Macelloni, coordinatrice e responsabile scientifico delle attività didattiche di Anmvi – Strutturati in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, sono declinati da ciascun docente a seconda delle esigenze della classe, facilitando così il raggiungimento degli obiettivi educativi, formativi e didattici degli insegnanti”. “I progetti di didattica veterinaria di Anmvi – continua – accompagnano i bambini verso il rispetto, l’accettazione e l’accoglienza del diverso da sé; mostrano al bambino un modo diverso di vedere il mondo, dando un ampliamento delle prospettive.

Per i bambini avere un medico veterinario in classe rappresenta la possibilità di osservare e conoscere la multiformità, di integrare le conoscenze acquisite nelle diverse materie, di potersi raccontare attraverso il filtro dell’animale e gettare le basi per vivere pienamente il rapporto con esso”.  I progetti Anmvi nascono nel 2011 e, negli ultimi 4 anni, sono stati sostenuti da Msd Animal Health.Attualmente “il target sono le scuole primarie, ma i progetti sono adattabili e declinabili per un pubblico che va dall’asilo nido fino alle superiori.

Il gradimento da parte di bambini insegnanti e dirigenti scolatici – conclude Macelloni – è sempre stato ottimo”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Melosi (Anmvi): “Da animali oltre 70% malattie infettive dell’uomo”

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(Adnkronos) – “Negli ultimi 15 anni oltre il 70% delle malattie infettive degli uomini sono causate da germi, batteri e virus che provengono dagli animali”.Lo ha detto Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), a margine della conferenza stampa di presentazione dei risultati dei progetti formativi organizzati nelle scuole da i medici veterinari, ultimo dei quali ‘Con Zampa, a lezione di One Health’, con il contributo non condizionato di Msd Animal Health. “La trasmissione di microrganismi da animale a uomo – spiega Melosi – avviene sia attraverso l’alimentazione, per una contaminazione del cibo – come ad esempio la salmonellosi – che attraverso il contatto diretto tra animale e uomo o quando l’animale diventa vettore della malattia.

Pensiamo al West Nile, fortemente legato al cambiamento climatico, che ha portato da noi vettori che prima non c’erano.Il One Health – precisa – è un concetto che si sta sviluppando in maniera importante negli ultimi anni.

In questo ambito il veterinario svolge un ruolo fondamentale per la salute pubblica.Ad esempio, se oggi mangiamo in sicurezza prodotti di origine animale è perché c’è stato un medico veterinario che ha effettuato i controlli lungo tutta la catena, a partire dagli allevamenti”.  Il veterinario, secondo Melosi, è anche fondamentale per la prevenzione di malattie infettive. “Curando gli animali, attraverso anche una profilassi delle malattie infettive – aggiunge il presidente Anmvi – riduce il rischio di zoonosi, cioè la trasmissione di malattie da animale a uomo.

Non ultimo, il veterinario svolge un ruolo importante anche nella tutela dell’ambiente, nella conservazione delle specie in via d’estinzione e nell’educazione dei bambini nelleinstaurare un giusto rapporto e rispetti nei riguardi degli animali e dell’ambiente”, conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli, Conte si presenta: “Voglio una squadra con la faccia arrabbiata e voglia di rivalsa”

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(Adnkronos) – “Dovremo avere la faccia inc.., perché veniamo da un’annata in cui tante cose non sono andate nel verso giusto.Dovremo trasferire questa voglia di rivalsa nel campo, sotto tutti i punti di vista, a livello calcistico e comportamentale”.

Così l’allenatore del Napoli Antonio Conte nel corso della sua presentazione ufficiale a Palazzo Reale.  “Napoli è una piazza importante, passionale.Lo era e lo rimarrà al di là di calciatori, allenatori e proprietà. È una grande peculiarità di questa città la passione per il calcio e per la propria squadra.

Da parte nostra cercheremo di alimentare questa passione, perché c’è già.Sul mercato cercheremo di fare le cose al meglio.

Qui c’è un grande fuoco, magari farlo diventare ancora più alto tutti insieme, per cercare di raggiungere i nostri obiettivi. “, aggiunge Conte. Conte spiega che “è la prima volta che mi presentano in questa maniera, quindi c’è anche un filo di emozione nonostante diversi anni di carriera nel mondo del calcio.Vi ringrazio.

Ringrazio sicuramente Napoli, perché di solito io prima di ricevere do qualcosa.Qui è successo il contrario, tanto entusiasmo, tanto affetto.

Ora non mi resta che restituire”.  “Quello che posso promettere è serietà, una parola che spesso viene sottovalutata.La serietà nel dare tutto per il Napoli, nel trasmettere la mia cultura a del lavoro, quella che è la mia mentalità.

Il trasmettere le mie idee calcistiche.L’obiettivo di un allenatore oltre a primeggiare è rendere orgogliosi i propri tifosi.

Il tifoso deve riconoscersi nella propria squadra, il nostro obiettivo massimo è rendere il tifoso orgoglioso dei propri giocatori”. “Sapete bene che nel calcio c’è la vittoria e la sconfitta.Ma nella sconfitta non ci deve essere l’attenuante di non aver dato il massimo.

Quello che posso promettere è che daremo il massimo, più del massimo perché a volte il massimo non basta”, aggiunge Conte.  Conte rivela poi che “ho scelto Napoli per il progetto, questo deve essere chiaro.Ho firmato un contratto di 3 anni, il presidente è stato molto chiaro in quello che potremo fare.

Il progetto di cui abbiamo parlato con il presidente è cercare nel più breve tempo possibile di diventare un’alternativa alle solite note.Il Napoli è riuscito a rientrare in Europa per 14 anni di fila, c’è stata una gestione giusta, si è vinto lo scudetto.

L’anno scorso non è stata un’annata buona.Ci vorrà un po’ di tempo e pazienza, anche se io sono del ‘chi ha tempo non aspetti tempo’”. 
“Il progetto del Napoli mi ha dato grande entusiasmo, ho sentito qualcosa in pancia -aggiunge Conte-.

Non vedo l’ora di iniziare.Dall’estero era arrivata qualche proposta anche interessante, ma c’era una promessa con il presidente che ci saremmo rivisti.

A bocce ferme avremmo deciso se decidere di lavorare insieme o continuare ognuno per la propria strada.Abbiamo trovato la giusta quadra in tutto, nella voglia, nell’ambizione.

Io, il presidente e tutto il club cercheremo di dare fondamenta solide per qualcosa di importante che duri nel tempo Conte dice quindi di essere stato “molto chiaro col presidente, prima di parlare di altri aspetti economici e contrattuali, ho voluto la rassicurazione che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva magari prendere altre strade fuori da Napoli.Su questo sono stato categorico e molto chiaro.

Se parliamo di ricostruzione e parliamo di dar via i giocatori è tutto un contro senso.Ho trovato la condivisione al 200% da parte del presidente e del club.

Ho parlato con tutti i ragazzi, li ho chiamati tutti per far conoscere le nostre idee e orientamenti”. “Ho sentito anche loro cosa avevano da dirmi.Però alla fine poi se ci sono dei problemi li risolvono, perché la decisione è sempre mia.

I giocatori che fanno parte del progetto saranno al 200% giocatori del Napoli, questo deve essere chiaro a tutti.Visto che c’è chi parla di confusione a Napoli.

Qui non c’è nessuna confusione, c’è chiarezza di idee.Sappiamo cosa fare e lo faremo”, aggiunge Conte.   Ringraziando tutti i presenti, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha spiegato che “questa è un’occasione importante, come è importante ogni volta che uno azzera tutto e riparte da capo.

Ogni volta che c’è un nuovo allenatore si riparte di nuovo con grande entusiasmo, cercando di cancellare tutto quello che c’è stato”. “Noi a settembre compiremo 20 anni di nostra presenza a Napoli e quindi ci auguriamo…Non so se io camperò ancora altri 20 anni, ci proveremo perché la medicina fa cose incredibili”, aggiunge De Laurentiis. In merito alle situazioni di Kvicha Kvaratskhelia e Giovanni Di Lorenzo, De Laurentiis, aggiunge che “Di Lorenzo è un giocatore straordinario e anche un uomo di grande livello.Io posso capire che si sia sentito un attimino abbandonato ma io gli ho spiegato che per me era impossibile abbandonare una persona come lui.

I giocatori però sono persone giovanissime e si possono caricare ma anche scaricare.Speriamo che l’Europeo possa ristabilire una certa serenità.

Con Kvara non ci sono problemi perché abbiamo un contratto: gli faremo una proposta di adeguamento contrattuale e comunque non vedo problemi per lui.Poi ci può essere anche chi di muove in maniera scorretta contattando giocatori senza essere stati autorizzati dal club”.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bonelli: “Non occuperei mai una casa”

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(Adnkronos) – “Borrelli ha fatto una cosa sacrosanta, che avrei fatto anche io, aiutando quella persona a rientrare nella sua casa.Ma questo caso non ha nulla a che vedere con la Salis”.

Così Angelo Bonelli all’Adnkronos a proposito della testimonianza di un inquilino 59enne delle case popolari di Quarto, in provincia di Napoli, che, commentando le dichiarazioni della neoeletta con Avs al Parlamento Europeo, ha raccontato la sua odissea: casa occupata da estranei mentre lui era a lavoro.A ‘salvarlo’, secondo il suo stesso racconto, è stato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.  “Borrelli ha fatto la cosa giusta ma questa vicenda non ha nulla a che vedere con la Salis che ha occupato case abbandonate, sfitte o mal gestite dalla pubblica amministrazione.

Quindi non si possono paragonare le due questioni – osserva Bonelli -.Detto questo, io non occuperei mai una casa, non l’ho mai fatto e non lo condivido ma certo va sottolineato che noi in questo Paese abbiamo un problema di emergenza abitativa”.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tra Pnrr e Giubileo la ‘sfida Capitale’ nel focus organizzato dal ‘Messaggero’

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(Adnkronos) – Tra Pnrr e Giubileo, la Capitale ha l’occasione di porsi al centro dello sviluppo dell’Italia, non solo con la forza del suo mito fondante, la bellezza e il potere attrattivo dell’antica Roma, ma anche con il coraggio di modernizzarsi rispondendo alle sfide dell’oggi perché, come dice il sindaco Roberto Gualtieri, ”se ce la fa Roma, ce la fa l’Italia”.E’ questa la sfida al centro dell’incontro ‘L’Italia si trasforma – Una sfida Capitale’ organizzato da ‘Il Messaggero’ nella sala della Protomoteca del Campidoglio.  ”Non possiamo consentire che due secoli dopo, se Roma strilla, l’Italia resti sorda”, scrive il direttore del Messaggero Guido Boffo in uno speciale pubblicato oggi in occasione dell’evento. ”Né che si perpetui una confisca di ruolo e di risorse, all’insegna di una moltiplicazione di centri che certamente penalizza questa città ma non aiuta il Paese a crescere”.

Disconoscere la ”funzione propulsiva” di Roma porta ripercussioni sulla ”vitalità e la coesione nazionale”, ancora di più oggi che si impone il tema di un’integrazione europea. ”E’ impensabile che al tavolo delle grandi capitali sieda una Capitale fiaccata da logiche e calcoli interni, incapace di tenere il passo di Parigi e Londra, Berlino e Madrid”.  Il 2025 sarà l’anno del Giubileo e questi sono mesi di cantieri per poter accogliere al meglio i 32 milioni di persone in arrivo.Sono 267 gli interventi in corso nella capitale, per circa 3,1 miliardi a cui si aggiungono i 500 milioni di ‘Caput Mundi’, per rifare strade, piazze, stazioni ferroviarie ma anche restaurare fontane storiche.  Non solo Giubileo.

La mole di investimenti pubblici senza precedenti, sottolinea Gualtieri, con il Next Generation Rome che ammonta a 14,5 miliardi, può permettere una ”grande trasformazione” della città, per la qualità di vita dei romani, ma anche per ”restituire alla Capitale la funzione di locomotiva del Paese”.Se il Pnrr rappresenta ”un’opportunità storica” ed è il ”catalizzatore” per una trasformazione dell’Italia, dice il ministro Raffaele Fitto, il successo della sfida di una Roma capitale ”efficiente” ”potrebbe rappresentare la svolta per tutto il sistema Italia”.  Nella sfida su Roma, si inserisce la storia del ‘Messaggero’, quotidiano nato nel 1878 che, raccogliendo le sfide dell’oggi, fatte di Rete, social, podcast, è ormai diventato una piattaforma informativa. ”146 anni di età e neanche una ruga”, rivendica il direttore editoriale Massimo Martinelli. ”L’obiettivo è quello di consegnare al lettore un prodotto ‘caldo, profumato, croccante’.

Con una consapevolezza in più, rispetto al tempo in cui lo storico direttore Paolo Graldi ”utilizzava la metafora del cornetto per spronare i suoi giornalisti: oggi il divario generazionale tra i nostri lettori impone una diversificazione dell’offerta per soddisfare le aspettative di ognuno”.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)