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Juve Stabia, la maledizione di Marassi: Quel viaggio che per i tifosi gialloblù resta un sogno vietato

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C’è una data cerchiata in rosso sul calendario, una di quelle che fanno battere il cuore più forte a chi vive di pane e pallone: 24 novembre. La Juve Stabia si appresta a scendere in campo al “Luigi Ferraris” di Genova per affrontare la Sampdoria. Non è una partita qualunque, non è solo la tredicesima giornata di Serie B: è un appuntamento con la storia, un viaggio in uno degli stadi più iconici d’Italia.

Eppure, per il popolo gialloblù, questa trasferta ha il sapore agrodolce di un amore impossibile, una sorta di maledizione che sembra non voler concedere tregua.

13 anni di porte chiuse e destini avversi

La storia recente delle trasferte stabiesi sulla sponda blucerchiata di Genova sembra scritta da uno sceneggiatore crudele. Per ritrovare l’ultima volta in cui i tifosi delle Vespe hanno potuto varcare i cancelli di Marassi per ammirare i propri beniamini dal vivo, bisogna riavvolgere il nastro fino al lontano 9 dicembre 2011. Un’era geologica fa, calcisticamente parlando.

Da quella fredda serata di oltre un decennio fa, il destino si è messo di traverso con una puntualità disarmante:

  • L’inversione: Nella stagione successiva, in occasione della Coppa Italia, ci fu l’inversione di campo che negò la trasferta ligure ma che concesse ai tifosi di vedere la Juve Stabia trionfare ai calci di rigore.

  • La gara a porte chiuse: Lo scorso anno, il destino si travestì da ordine pubblico: lo stadio fu chiuso in seguito ai violenti scontri avvenuti in Coppa Italia tra le tifoserie di Genoa e Sampdoria.

  • Il divieto odierno: Quest’anno, la scure è calata nuovamente. Il Ministro Piantedosi ha imposto la chiusura del settore ospiti come conseguenza degli scontri avvenuti in occasione di Padova – Juve Stabia.

Risultato? Anche questa volta, il settore ospiti resterà muto e vuoto, privando la partita della cornice di colori e cori che la tifoseria stabiese sa regalare ovunque vada.

Davide contro Golia: l’orgoglio delle Vespe

Nonostante l’assenza forzata sugli spalti, l’attesa a Castellammare è febbrile. Le “Vespe” arrivano a questo appuntamento con il morale alle stelle, forti della fondamentale vittoria casalinga contro il Palermo. Tre punti pesanti, che non solo hanno rilanciato le ambizioni in zona playoff, ma hanno ribadito che la Juve Stabia non è in Serie B per fare da comparsa.

Dall’altra parte c’è la Sampdoria. Un gigante ferito, una nobile del calcio italiano che sta attraversando anni travagliati, tra retrocessioni dolorose e difficoltà societarie che hanno lasciato scorie pesanti, ma che non hanno scalfito il fascino della maglia blucerchiata. Per la Juve Stabia, scendere in campo a Marassi è l’essenza stessa del calcio: il piccolo Davide che sfida il gigante Golia nella sua tana.

L’aria di Genova profuma di leggende, dai fasti dello Scudetto di Vialli e Mancini alle notti europee. Le Vespe scenderanno nel tempio doriano con il cuore in gola, ma con la grinta tipica di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare.

Un tifo che non conosce confini

Se i cancelli di Marassi resteranno chiusi per gli stabiesi, non lo saranno le porte delle case e dei pub di Castellammare. La città si prepara a vivere la partita “a distanza”, ma con un’intensità immutata.

Sarà un tifo “morale”, un’onda di energia gialloblù che proverà ad attraversare l’Italia per arrivare fino agli spogliatoi del Ferraris. Perché per l’ambiente stabiese, questa non è solo una caccia ai tre punti: è la ricerca di un risultato di prestigio, una gemma da incastonare negli annali del club, la voglia di dimostrare che la passione vince su ogni divieto.

La palla al centro dirà la verità, ma una cosa è certa: la maledizione di Marassi potrà anche tenere i tifosi fuori dallo stadio, ma non potrà mai spegnere la voglia delle Vespe di pungere, anche nel tempio dei giganti.

Maxi blitz anticamorra ra Nola, Cicciano e Casamarciano: 44 arresti

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Una vasta operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 44 persone — 34 in carcere e 10 ai domiciliari — emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati sarebbero coinvolti, a vario titolo, in associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, gestione abusiva di giochi e scommesse, oltre a reati aggravati dal metodo mafioso e dalla presunta finalità di agevolare i clan di riferimento. Contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

Il ruolo del clan Russo: affari nel settore immobiliare e presunti pagamenti imposti

Nel corso delle indagini tra il 2022 e il 2024, sarebbe emerso che il clan Russo, attivo nel territorio di Nola e comuni limitrofi soprattutto nel ramo immobiliare, avrebbe preteso il pagamento di somme di denaro sulle compravendite immobiliari, sulle procedure di progettazione e sull’iter delle relative pratiche al Comune per le opere da realizzarsi, per alimentare la cassa del clan. Ricostruiti diverso episodi di estorsione ai danni di tecnici comunali, progettisti, imprenditori, committenti di lavori, per acquisire immobili o per consentirne a l’acquisto o la costruzione.

Scommesse illegali e siti clandestini: l’intesa tra clan Russo e clan Licciardi

Tra le attività illegali, è emerso anche un sistema finalizzato all’esercizio illegale di attività di gioco e scommesse, che sarebbe stato realizzato, d’intesa con esponenti del clan Licciardi, dal clan Russo con agenzie e sub-agenzie nel Nolano, mediante la raccolta clandestina delle scommesse e la gestione di giochi on-line in denaro, attraverso la creazione e gestione di siti clandestini, con il racket imposto ai titolari dei centri scommesse.

Elezioni comunali condizionate: indagini su Cicciano e Casamarciano

Uno degli aspetti più rilevanti dell’inchiesta riguarda il presunto tentativo di condizionare le elezioni amministrative:nel Comune di Cicciano, nel maggio 2023, e a Casamarciano, nel giugno 2022. Secondo gli investigatori, alcuni indagati avrebbero fatto ricorso all’intermediazione di terze persone per influenzare il voto e favorire determinati candidati.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Kevin Piscopo: Il Jolly insostituibile fatto di duttilità e sacrificio per la squadra

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Se c’è un calciatore che incarna perfettamente lo spirito di duttilità e abnegazione della Juve Stabia, quello è senza dubbio Kevin Piscopo. L’attaccante, classe ’98, è diventato una vera e propria pedina fondamentale, confermando la sua centralità nel progetto tecnico anche con il cambio di panchina.

La fiducia oltre le opinioni

È un calciatore di cui se ne parla tanto tra i tifosi, alcuni in bene alcuni male, ma una domanda andrebbe fatta: come mai è la terza stagione alla Juve Stabia (1 in C e 2 in B) che il calciatore, nonostante il cambio di allenatore da Pagliuca ad Abate, viene sempre considerato per scendere in campo come uno dei titolari della partita? Allora significa che possiede “qualche” qualità importante.

Piscopo si è imposto come titolare inamovibile sia sotto la guida di mister Pagliuca (nella stagione della promozione e nello scorso campionato) che con il subentrato mister Abate (nella stagione attuale 2025-2026).

Il lusso della polivalenza tattica

La sua polivalenza tattica lo rende un lusso irrinunciabile per qualsiasi schema di gioco. È stato impiegato con successo come attaccante, seconda punta o trequartista nella fase offensiva.

Oggi, con la sua eccezionale corsa e la sua capacità di sacrificarsi, è sempre più spesso impiegato come uomo di fascia (esterno d’attacco o ala), dove sfrutta velocità e dribbling per creare superiorità numerica.

Quantità e qualità: L’impatto concreto

La sua importanza non è solo legata alla copertura del campo, ma si traduce in numeri concreti. Piscopo è un eccellente fornitore di palloni giocabili per i compagni, dimostrando una visione di gioco che lo rende un fondamentale uomo di assist.

Ma non è solo un altruista: Piscopo sa anche come si gonfia la rete. Le sue incursioni e la sua rapidità lo portano spesso alla conclusione, rendendolo una minaccia per le difese avversarie.

Per la sua capacità di essere ovunque in campo, di abbinare quantità e qualità, e di restare sempre un punto fermo indipendentemente dall’allenatore, Kevin Piscopo è, di fatto, un elemento praticamente insostituibile e il vero “jolly” della Juve Stabia.

Regionali Campania, quali sono i temi caldi sui social

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Sanità, economia, trasporti: sono queste le priorità che più animano la conversazione sui social dei cittadini campani a poco meno di due mesi dalle elezioni regionali del 23 e 24 novembre. È quanto emerge dal report realizzato da Vis Factor, società leader a livello nazionale nella consulenza strategica, attraverso Human, la piattaforma di web e social listening sviluppata con algoritmo a base semantica italiana, presentato oggi nel corso di Panorama on the Road, il format itinerante del settimanale diretto da Maurizio Belpietro, in scena a Napoli a Palazzo San Teodoro.

Sanità, economia e trasporti: i temi al centro delle preoccupazioni dei cittadini

A dominare la scena è la sanità, che raccoglie il 18,2% delle discussioni con un sentiment molto negativo al 68,7%, caratterizzato soprattutto da frustrazione (32%) e rassegnazione (25%) per le carenze generalizzate del sistema sanitario, le lunghe liste d’attesa e la mancanza di personale. Subito dopo l’economia (17,5%), tema rispetto al quale le valutazioni negative raggiungono il 60,3%, con preoccupazione (35%) e frustrazione (21%) come emozioni prevalenti, in un contesto in cui solo il 21% dei cittadini esprime speranza. Tra i nodi più critici emergono i salari bassi, il sostegno insufficiente alle famiglie fragili, le disuguaglianze economiche e i ritardi nell’attuazione del Pnrr.

Grande interesse anche per i trasporti, che registrano un sentiment molto critico: il 67,5% delle conversazioni è negativo, spesso carico di insoddisfazione (28%) e rabbia (22%) per inefficienze, difficoltà di accesso e frequenti scioperi. Solo il 20% mantiene un approccio positivo, legato all’attesa di soluzioni strutturali e innovative. A completare la mappa delle priorità c’è il lavoro (11,2%), con un sentiment negativo del 71%, seguito da infrastrutture (65,2% di giudizi negativi) e sicurezza, che risulta il tema con il livello più alto di criticità e un sentiment negativo al 74,4%. Il quadro che emerge mostra una Campania che sui social non si limita a denunciare i problemi, ma chiede con forza cambiamento e attenzione concreta da parte delle istituzioni, con un intreccio di emozioni che resta prevalentemente negativo.

Fonte AdnKronos

Cirielli? Se si candida non dovrà lasciare governo

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Se Edmondo Cirielli si candiderà alla presidenza della Regione Campania non dovrà lasciare il governo. A dirlo è il vicesegretario della Lega, Claudio Durigon rispondendo alle affermazioni del capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che ritiene invece opportune eventuali dimissioni di Cirielli dalla carica di viceministro degli Esteri.

“Credo -risponde Durigon all’Adnkronos – che non è questo il momento di avanzare simili ipotesi. Edmondo Cirielli è un grandissimo candidato, molti di noi hanno doppi incarichi, come ad esempio il sottoscritto, che è sottosegretario e vicesegretario della Lega”. Cirielli – conclude Durigon – “sicuramente vincerà e quindi non c’è bisogno di porre questi diktat preventivi”.

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Fonte AdnKronos

Cade una trave durante lavori di ristrutturazione, muore un carpentiere di 61 anni

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Una trave cade dal primo piano durante lavori di ristrutturazione di una villetta in provincia di Napoli: morto carpentiere di 61 anni. I carabinieri sono intervenuti a via Capitano a Trecase, nel Vesuviano, dove il 61enne era impegnato in lavori edili per la ristrutturazione esterna di una villetta.

L’operaio sarebbe stato colpito alla testa da una trave in muratura precipitata, per cause in corso di accertamento, dal primo piano dell’immobile. L’uomo è deceduto sul colpo e sono in corso accertamenti dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta ed è stato disposto il sequestro della salma per la successiva autopsia. Indagini in corso per ricostruire l’intera vicenda.

Fonte AdnKronos

Morto dopo scarica taser a Napoli, indagati 5 carabinieri

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La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 5 carabinieri per la morte di Ihaza Anthony, il 35enne morto in ambulanza dopo essere stato immobilizzato dai carabinieri a Chiaia con una scarica di taser. Il reato contestato è eccesso colposo dell’uso legittimo di armi. L’autopsia sul corpo del giovane è stata fissata per l’inizio della prossima settimana.

Da stabilire se ci sia nesso di casualità tra l’utilizzo dello strumento in dotazione all’Arma dei Carabinieri e la morte del 35enne, avvenuta dopo un intervento dei militari, giunti sul posto per una lite in famiglia. Tra gli accertamenti disposti, anche una perizia tecnica sul taser, che è stato sequestrato.

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Fonte AdnKronos

calciatore arrestato dopo aver svaligiato casa del dirigente rivale

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Furto in casa di un dirigente sportivo a Forio d’Ischia (Napoli), denunciato 21enne tesserato con la squadra dilettantistica avversaria. Il particolare derby fuori dal campo si è sviluppato interamente sull’isola d’Ischia.

I carabinieri della stazione locale hanno raccolto la denuncia di furto in abitazione presentata dirigente sportivo dell’a.s.d. Real Forio, formazione che milita nel campionato di Eccellenza. Da casa erano stati sottratti 2mila euro in contanti. Dalle telecamere di videosorveglianza, gli investigatori hanno riconosciuto il possibile autore del furto e lo hanno raggiunto. Si tratta di un 21enne calciatore della squadra del Lacco Ameno.

Il giovane è stato bloccato dai carabinieri in località Chiaia di Forio d’Ischia. Il ragazzo indossava ancora gli indumenti utilizzati durante il furto e con sé aveva una busta con all’interno alcuni capi di abbigliamento appena acquistati. Nelle tasche del giovane calciatore 1.400 euro in contanti. Il 21enne è stato denunciato a piede libero, mentre il denaro sarà restituito al legittimo proprietario.

Fonte AdnKronos

A tu per tu con Rosario Africano

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Rosario Africano, Vice Presidente FPI, ha parlato in esclusiva a Carlo Ametrano. Ecco le sue dichiarazioni.

Rosario a Pompei si è svolta la 12^ edizione del WBL, che edizione è stata?

“Siamo arrivati alla 12^ edizione, la 10^ qui a Pompei. Sono dunque 12 anni di questa manifestazione che va sempre a migliorare. Le atlete italiane diventano sempre più brave e agguerrite”.

La primissima finale fu Irma Testa contro Concetta Marchese, ti ricordi?

“Come dimenticare quel match, Carlo. Parliamo del match più bello svolto in Italia in ambito femminile”.

Negli anni hai dato vita a tante pugili.

“Da Pompei e da questo torneo sono passate le più grandi pugili italiane di questo decennio. Da Irma Testa a Concetta Marchese, Francesca Amato, Martusciello e non solo”.

Qual è la situazione del pugilato?

“Devo essere molto onesto: stiamo aspettando un cambio generazionale. Tante nostre atlete sono arrivate a una certa età e hanno scelto di lasciare un attimo, tipo Irma Testa o Concetta Marchese. Siamo in una fase transitoria e stiamo riformano una squadra intera a livello nazionale. Avremo chiaramente qualche difficoltà. Abbiamo delle giovanissime atlete e logicamente dovremo aspettare ancora per la loro crescita. Le prospettive ci sono tutte”.

Parlavi di Testa, è uno stop provvisorio o definitivo?

“Considera che Irma ha iniziato a 13 anni. Arrivare all’età di 28 anni con una vita trascorsa in palestra in giro per il mondo non è proprio semplice. Irma nel suo percorso si sente appagata. Ora sta facendo il tecnico di pugilato per avviare la sua nuova carriera da tecnico”.

Ametrano e Irma Testa
Ametrano e Irma Testa

Ricordiamo anche il curriculum importante che ha.

“È vero. Lei si sente appagata per tutto questo. Lo stress fisico e mentale ha preso il sopravvento. Lei ha dato tutto e i risultati parlano chiaro: è la seconda atleta italiana più medagliata nei campionati juniores. Ha già preso tutto e dato tutto. Nessuno può dirle niente”.

Hai partecipato alla convention della WBO a Bogotà, che esperienza è stata?

“Fantastica. WBO è una delle cinque sigle mondiali del pugilato professionistico. Questo vuol dire che i migliori pugili professionisti partecipano. Parliamo di uno sport completamente diverso e io avevo la curiosità di capire come fosse a livello internazionale. Sono andato a Bogotà per iniziare questa nuova avventura nel mondo del settore Pro”.

Quali sono i programmi per chiudere la stagione?

“Per ora stiamo svolgendo i campionati under-15. Ai primi di dicembre avremo i campionati assoluti”.

Un pensiero per Biagio e Lucio Zurlo.

“Il grande Lucio rientra ancora tra i maestri in attività più longevi di questa federazione. Biagio è il direttore sportivo delle nazionali italiane. Un incarico importante e di prestigio. La Campania sta dimostrando di essere all’altezza con dirigenti e con atleti”.

Carlo è sempre il portafortuna di questo movimento.

“Infatti quest’anno siamo arrivati al terzo posto senza Carlo! (ride, ndr)”.

Juve Stabia, “Vespa Rosa”: La riflessione di Ketty Chirico in merito alla violenza sulle donne

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Donne e vespe, un binomio che al Romeo Menti è sempre attuale. Sono sulle gradinate e non solo: donne che lavorano, che seguono le loro famiglie, gli amici. Donne che, con una voce sola, vogliono gridare forte: NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE, SUI BAMBINI, SUGLI ANIMALI E SUGLI ANZIANI.

Perché le donne che hanno sempre partecipato con i propri pensieri alla rubrica la “Vespa Rosa” non si ricordano di essere dalla parte dei più deboli solo l’8 Marzo o il 22 Novembre, in occasione della Giornata Nazionale contro la Violenza sulle Donne. Lo fanno tutto l’anno.

E proprio perché il loro impegno non conosce pause, iniziano già da ore a discuterne, ad approfondire, a dare voce a chi ha qualcosa da dire.

La riflessione di Ketti Chirico: “L’uomo non accetta la libertà della donna”

La prima speranza di una lunga serie di interventi ci arriva questa mattina da una voce autorevole e vicina alla nostra comunità: Ketti Chirico, mamma del Presidente Onorario Gianfranco Piccirillo e del fratello Carlo.

Ketti ha condiviso con noi un pensiero profondo sul dramma dei femminicidi in Italia, ponendosi una domanda cruciale: perché l’uomo si comporta così? È delirio di onnipotenza, gelosia, la paura del tradimento?

Ecco la sua lucida analisi:

“Penso, secondo il mio modesto parere, che l’uomo da padre padrone che era, è passato in secondo piano. La donna ha acquistato con l’emancipazione femminile, la sua indipendenza economica e soprattutto, anche sposandosi, non vuole perdere la sua fetta di libertà.

Ecco il punto: l’uomo non accetta tutto questo e accadono le tragedie.”

La soluzione non sono le botte, ma l’amore e l’educazione

Il pensiero di Ketti Chirico non si ferma alla diagnosi del problema, ma ne indica anche la cura. Una cura che parte da un bisogno fondamentale e da una responsabilità collettiva.

“Bisogna capire che ogni individuo ha bisogno dei propri spazi per andare d’accordo, ma soprattutto la donna vuole, in primis, essere amata, coccolata, protetta e non picchiata o addirittura pugnalata.

Lo so, sono parole dette e ridette, ma bisogna iniziare dalle scuole ad inculcare ai ragazzi, fin da piccoli, che non bisogna mai picchiare una donna, ma trattarla con amore e rispetto per evitare tragedie che non risolvono il problema, ma distruggono intere famiglie, ad iniziare dai figli che pagano duramente le conseguenze.”

Ringraziamo Ketti Chirico per queste parole, che non sono solo parole, ma un programma d’azione.

Le partecipanti alla “Rubrica Vespa Rosa” di ViViCentro sposano in pieno questo pensiero: la battaglia contro la violenza è prima di tutto una battaglia culturale, che si vince sui banchi di scuola e nell’esempio quotidiano.

Noi continueremo a parlarne, oggi e tutto l’anno.

Juve Stabia, Cacciamani e il 2025 da sogno: Dall’esordio in Serie A ai primi gol in Serie B e in Azzurro U19

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Alessio Cacciamani, esterno d’attacco classe 2006 in prestito alla Juve Stabia dal Torino, sta vivendo un 2025 indimenticabile. Un anno magico, scandito da traguardi sognati da ogni giovane calciatore. L’ultima gioia è arrivata con la maglia azzurra: la convocazione e il primo gol con la Nazionale Under 19, segnato nel travolgente 8-0 contro la Moldova.

Ora, per Cacciamani e gli Azzurrini, l’obiettivo è chiaro: vincere domani a Catania contro la Bosnia Erzegovina (ore 15.50, diretta RaiSport) per staccare con un turno di anticipo il biglietto per la fase élite di qualificazione all’Europeo.

Un anno di sogni realizzati

Per Cacciamani, il gol in azzurro ad Acireale è solo l’ultimo capitolo di un 2025 straordinario, che lo ha visto bruciare le tappe:

  • 11 maggio: Esordio in Serie A con la maglia del Torino, contro l’Inter.

  • 12 giugno: Scudetto Under 18 vinto con i granata in finale contro la Roma.

  • 26 ottobre: Primo, pesantissimo, gol in Serie B con la Juve Stabia, segnato a Padova.

  • Ultima settimana: Uno splendido gol al “Menti” contro il Palermo, seguito dalla prima rete in Nazionale.

“Sto vivendo emozioni bellissime, tutte indimenticabili e una diversa dall’altra”, racconta Cacciamani, che ha dedicato il gol azzurro alla sorella Giorgia. “L’esordio in A, lo scudetto, i gol in B, ora quello in Nazionale: indossare questa maglia è un orgoglio e una responsabilità. Cerco di vivermi un momento alla volta, senza pensare al futuro”.

La consacrazione alla Juve Stabia

Il presente di Cacciamani si chiama Castellammare, un ambiente che il giovane talento elogia apertamente, sentendosi al centro del progetto tecnico.

“Quest’anno ho avuto e sto avendo la fortuna di giocare in una società che sa valorizzare i giovani”, afferma l’esterno, con un ringraziamento diretto al direttore Matteo Lovisa e al mister Ignazio Abate per averlo fortemente voluto.

Il legame con la piazza stabiese è già forte, cementato da prestazioni convincenti e dalla passione del pubblico. “Il gol col Padova è stato bello, ma le emozioni provate nel segnare in casa contro il Palermo sono indescrivibili”, ammette Cacciamani. Il calore del Sud, da Castellammare alla Sicilia dove ora gioca con l’Italia, è un fattore chiave: “Sì, al sud il calcio si vive in maniera davvero passionale, la gente trasmette tanto entusiasmo, e questo fa un bell’effetto, aiuta moltissimo”.

Da Jesi a Castellammare, con il Torino nel cuore

Partito da Jesi e cresciuto calcisticamente tra Biagio Nazzaro, Fano e Ancona, Cacciamani ha spiccato il volo verso Torino. “Un’altra vita”, racconta. “Ma dopo un periodo iniziale di adattamento è andato tutto per il meglio”. La maglia dell’esordio in Serie A è “appesa nell’armadio”, ma di questo passo dovrà fare spazio ad altre.

Le sue fonti di ispirazione? “Uno ha smesso da poco, ed è Gareth Bale. L’altro, invece, è Federico Chiesa: ho in mente le immagini dell’Europeo vinto nel 2021, quando mi innamorai del suo modo di giocare”.

Da Jesi a Catania, passando per Torino e, soprattutto, Castellammare: la corsa di Alessio Cacciamani è appena iniziata. Con la Juve Stabia sta trovando la sua consacrazione tra i professionisti, mentre con la Nazionale Under 19 sogna l’Europa.

Castellammare di Stabia, riparte il Partito Socialista Italiano: Presentato il nuovo coordinamento cittadino

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Il Partito Socialista Italiano (PSI) rilancia la sua azione politica a Castellammare di Stabia con la presentazione ufficiale del nuovo coordinamento cittadino. L’evento ha visto la partecipazione di figure di primo piano del partito, tra cui il segretario nazionale Enzo Maraio, il segretario regionale Michele Tarantino e il consigliere regionale Luigi Cirillo.

Il nuovo coordinamento avrà il compito di guidare il partito nella fase conclusiva della campagna elettorale per le imminenti elezioni del 23 e 24 novembre e di traghettarlo fino allo svolgimento del prossimo congresso, previsto per il 2026.

La nuova squadra e la visione politica

Il ruolo di nuovo coordinatore cittadino è stato affidato a Cataldo Esposito. Sarà affiancato dai membri del coordinamento Antonio Sanges, Gianfranco Piccirillo, Maria Teresa Vertolomo, Giuseppe Berritto e Gennaro Mari.

“C’è spazio per una sinistra compiutamente socialdemocratica, laburista e garantista nel campo progressista”, ha dichiarato il neo-coordinatore Cataldo Esposito, delineando la visione del partito.

Al centro dell’impegno c’è la lista “Avanti Campania”, promossa dai socialisti in vista delle prossime elezioni, che vede anche “l’apporto di significative forze cattolico popolari e laico repubblicane”.

I temi programmatici chiave, ha spiegato Esposito, sono:

  • Il welfare, “a partire dalla sanità pubblica dimenticata dal governo centrale”.

  • L’emergenza abitativa.

  • Il sostegno alle imprese “che investono e che innovano”.

  • Il “no a qualsivoglia idea di autonomia penalizzante e punitiva per il sud”.

Dialogo con la città e sfida alla criminalità

Il coordinatore ha sottolineato l’importanza del momento storico per la città, definendolo “estremamente delicato”. Ha fatto riferimento alle “inchieste che stanno portando alla luce una inquietante capacità di penetrazione e condizionamento della criminalità organizzata”, un fenomeno che, secondo Esposito, “richiede risposte ferme e non di circostanza”.

Un primo appuntamento pubblico per avviare il confronto con la cittadinanza è fissato per il 17 novembre a Marina di Stabia. All’incontro parteciperanno il segretario nazionale Maraio, il regionale Tarantino e il segretario provinciale Luigi Di Dato.

La strategia futura

Dopo il voto regionale, l’obiettivo del PSI stabiese è chiaro. “Continueremo il confronto con le altre forze del centrosinistra”, ha concluso Esposito, “anche per rendere forte e stabile la sinergia fra la città e la sua amministrazione da una parte ed il nuovo governo regionale dall’altra”.

Parallelamente, il coordinamento è già al lavoro per “strutturare il partito, con nuove adesioni e contributi”.

Juve Stabia, fascino e maledizione del Marassi: Ancora una volta i tifosi gialloblù devono restare a casa

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Manca più di una settimana, ma l’attesa è già palpabile. La Juve Stabia si prepara alla trasferta dello Stadio “Marassi” contro la Sampdoria, un appuntamento che per i tifosi gialloblù ha il sapore della storia. I blucerchiati rappresentano, infatti, una delle squadre più importanti e blasonate di tutto il torneo cadetto.

In una Serie B agguerrita, praticamente nessuna rivale può vantare nel proprio palmarès uno scudetto, i tanti trofei nazionali ed internazionali vinti dalla Samp, per non parlare di una finale di Coppa dei Campioni e del sogno spezzato sul più bello. Se a questo si aggiunge la lista di grandi calciatori che hanno indossato quella maglia, si capisce perché questa trasferta fosse cerchiata in rosso sul calendario.

Il tabù Marassi e la delusione dei tifosi

Eppure, ancora una volta, il fascino di Marassi resterà per i tifosi stabiesi un ricordo lontano o, peggio, un’utopia. La speranza di rivivere la notte magica del precedente incontro (9 dicembre 2011) è stata spenta dai divieti di trasferta imposti dalle autorità competenti. La sanzione, della durata di tre mesi, è diretta conseguenza dei fatti accaduti allo Stadio Euganeo.

Per i fans giallo e blu, il capoluogo ligure sembra essere diventato un vero e proprio tabù. La delusione è acuita dal ricordo di quanto accaduto nella passata stagione: dopo gli incidenti del derby di Coppa Italia (Genoa – Sampdoria), l’impianto genovese subì una chiusura totale. Le gare Sampdoria – Juve Stabia e Genoa-Juventus si disputarono a porte chiuse, con un esito beffardo e ironico: in entrambi i casi, a trionfare furono le squadre ospiti.

L’unione fa la forza: il tifo si sposta in città

Di fronte all’impossibilità di essere presenti sugli spalti, i tifosi non si danno per vinti. Per tanti sostenitori che sognavano di poter assistere alla gara dal vivo, questa è una delusione totale, ma si dovrà “agire necessità”.

È già partita, infatti, l’organizzazione per sostenere la squadra a distanza. Locali e abitazioni private si trasformeranno in piccole curve per tifare in gruppo e far sentire idealmente il proprio sostegno alla squadra di Castellammare di Stabia.

La speranza è che, nonostante lo stadio vuoto nel settore ospiti, la squadra allenata da Ignazio Abate senta l’affetto della sua gente. Ci sarà sicuramente quella voglia in più di regalare al proprio pubblico una soddisfazione immensa, una vittoria destinata a restare nei libri di storia, proprio come accaduto nel precedente incontro in terra ligure.

Castellammare di Stabia, stop agli abusi sul litorale, Vicinanza: Ben venga il pugno duro della magistratura

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Castellammare di Stabia (NA) – L’operazione condotta dalla Procura di Torre Annunziata, guidata dal Procuratore Nunzio Fragliasso, che ha portato al sequestro di tre stabilimenti balneari per presunta occupazione abusiva del demanio marittimo sul territorio di Castellammare di Stabia, è stata accolta con favore dall’amministrazione comunale.

Il Sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, ha commentato l’intervento giudiziario sottolineando la sua importanza cruciale per la tutela del litorale.

“L’intervento da parte della Procura di Torre Annunziata, guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso, che si è avvalsa anche dell’ausilio dei nostri agenti della Polizia municipale, va nella giusta direzione“.

L’operazione si inserisce in un più ampio contesto di accertamenti avviati già nei mesi estivi, come ricordato dallo stesso Procuratore. “Già durante l’estate erano stati avviati i primi accertamenti sul demanio marittimo, un lavoro che sta producendo risultati concreti,” ha aggiunto Vicinanza.

Legalità e Tutela Costiera

Il sequestro dei tre lidi è visto dall’amministrazione come un’azione necessaria per il ripristino della legalità in un’area, il demanio marittimo, troppo spesso vulnerabile ad abusi.

“Il sequestro di tre lidi per occupazione abusiva del demanio marittimo sul territorio di Castellammare di Stabia rappresenta un intervento fondamentale per la tutela del nostro patrimonio costiero e per il ripristino della legalità sul demanio marittimo, troppo spesso oggetto di abusi e occupazioni non autorizzate,” ha specificato il primo cittadino.

Il Diritto al Mare Libero: Un Nuovo Diritto Sociale

Il Sindaco Vicinanza ha infine ribadito la visione politica dell’amministrazione sul tema del litorale, elevando l’accesso al mare a principio cardine della propria azione.

“Per noi il diritto al mare libero rappresenta un nuovo diritto sociale: lo abbiamo dimostrato anche con l’approvazione, in Consiglio comunale, del Piano Spiagge. È un principio che deve guidare ogni azione amministrativa e giudiziaria volta alla valorizzazione del nostro territorio”.

L’operazione della Procura, che ha interessato il litorale da Castellammare di Stabia fino a Massa Lubrense, segna dunque un momento significativo nella lotta contro l’abusivismo costiero, trovando pieno appoggio e collaborazione nell’Amministrazione stabiese.

Juve Stabia, stop ai tifosi in trasferta. Il caso arriva in Parlamento, Gaetano Amato: “Decisione ingiusta”

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Il divieto di trasferta per i tifosi della Juve Stabia diventa un caso politico e approda nell’aula di Montecitorio. A farsi portavoce del malcontento di un’intera città è Gaetano Amato, deputato del Movimento 5 Stelle e cittadino stabiese, che ha chiesto ufficialmente una revisione della decisione del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Il provvedimento, che impone lo stop alle trasferte per i sostenitori gialloblù fino al 5 febbraio 2026, è stato accolto a Castellammare come una doccia fredda. Una decisione che, come già sottolineato da questa testata, appare come una soluzione “alla Ponzio Pilato”: incapaci di isolare i singoli facinorosi, si sceglie di colpire nel mucchio, facendo di tutta l’erba un fascio e penalizzando una tifoseria passionale e corretta.

La difesa in Aula: “Non confondiamo i tifosi con i delinquenti”

Nel suo intervento, Amato ha voluto ristabilire la verità sulla natura del tifo stabiese, troppo spesso etichettato frettolosamente sulla base degli errori di pochi.

“Grazie Presidente. Il tifo calcistico è qualcosa che va oltre lo sport, è il sentirsi vicini a una maglia, dei colori, identificarsi con la squadra della propria città” ha esordito il deputato.

Amato ha poi puntato il dito contro la sproporzione della sanzione: tre mesi di divieto (che coprono un arco temporale cruciale del campionato) per colpire le responsabilità di un gruppo ristrettissimo di persone.

“Vede Presidente, per un ordine del Ministro Piantedosi, i tifosi della Juve Stabia per tre mesi non potranno seguire la squadra in trasferta. È solo per 30 delinquenti che una tifoseria intera sta pagando”.

L’esempio di civiltà ignorato

L’intervento ha toccato un punto nevralgico: la reputazione della Curva Sud e dei tifosi gialloblù in giro per l’Italia. Lontano dagli stereotipi violenti, i sostenitori delle Vespe si sono distinti recentemente per gesti di grande civiltà, che il provvedimento del Viminale sembra aver completamente ignorato.

“Parliamo di tifosi seri, una tifoseria seria che addirittura abbiamo visto su foto sui giornali che puliva lo stadio dove avevano consumato magari il panino assistendo alla partita” ha ricordato Amato, citando gli episodi virtuosi che hanno raccolto il plauso delle cronache nazionali.

La richiesta al Ministro: “Rivedere il divieto”

La chiusura dell’intervento è un appello diretto al Ministro Piantedosi affinché prevalga il buon senso. Punire la massa per educarne pochi non è giustizia, ma una resa delle istituzioni.

“Per questi tifosi, così come per ogni tifoso vero, questo sta diventando un fatto pesante. Quindi noi vorremmo chiedere al Ministro Piantedosi di ritornare su questa decisione, di ridurre questi tre mesi che sono davvero tanti e permettere alla gente per bene, tifosi per bene, di poter far sentire anche fuori dalle mura casalinghe il proprio affetto ai propri beniamini”.

La palla ora passa al Ministero. Resta da vedere se l’appello di Amato, che riflette il sentimento di migliaia di stabiesi, riuscirà a scalfire la rigidità di un provvedimento che sa più di punizione collettiva che di prevenzione mirata.

Castellammare di Stabia disegna il proprio futuro: Al via la partecipazione al piano di rigenerazione urbana

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CASTELLAMMARE DI STABIA – Una città che non subisce le decisioni dall’alto, ma che contribuisce a disegnarle. È questo lo spirito con cui il Comune di Castellammare di Stabia inaugura una nuova stagione nella pianificazione del territorio, avviando ufficialmente la fase di ascolto e partecipazione per la redazione del Documento di Orientamento Strategico (DOS).

Si tratta di un passaggio cruciale e propedeutico all’attuazione del PRIUS (Programma di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile), un piano ambizioso che rientra nella cornice dei finanziamenti del Programma Regionale Campania FESR 2021–2027. L’obiettivo non è solo burocratico, ma sostanziale: definire le linee guida che trasformeranno il volto della città nei prossimi anni.

Un patto con la città

La volontà dell’Amministrazione è chiara: evitare che la rigenerazione urbana sia un concetto astratto e renderla invece un’esperienza collettiva.

“Con questo percorso intendiamo aprire la pianificazione urbana al contributo di tutta la comunità, perché la rigenerazione della nostra città passi attraverso un dialogo concreto e partecipato”

Queste le parole del sindaco Luigi Vicinanza, che sottolinea l’importanza di un approccio inclusivo. La strategia di sviluppo urbano non sarà calata dall’alto, ma costruita dal basso, mettendo a sistema le energie vitali del territorio.

Gli obiettivi: Sostenibilità e Inclusione

Quale Castellammare si vuole costruire? Le direttrici indicate dall’Amministrazione sono precise. Il documento finale dovrà orientare le scelte strategiche verso quattro pilastri fondamentali:

  1. Sostenibilità Ambientale: Una città più verde e resiliente.
  2. Innovazione: Soluzioni intelligenti per la gestione dei servizi urbani.
  3. Inclusione Sociale: Spazi e servizi pensati per non lasciare indietro nessuno.
  4. Valorizzazione Culturale: Il rilancio del patrimonio storico e territoriale come leva di sviluppo.

L’invito a contribuire è rivolto a tutti gli attori della città: semplici cittadini, associazioni di categoria, terzo settore, imprese, professionisti e istituzioni. Chiunque abbia un’idea coerente con gli strumenti urbanistici vigenti è chiamato a farsi avanti.

Come partecipare

La fase operativa è già aperta. Per presentare le proprie idee e proposte, il Comune ha predisposto una procedura trasparente e accessibile:

  • Il Modello: È necessario utilizzare l’apposito modulo scaricabile dal sito istituzionale del Comune, disponibile alla pagina dedicata: Novità – Manifestazione DOS PRIUS.
  • L’Invio: Le proposte dovranno essere inviate tramite PEC all’indirizzo protocollo.stabia@asmepec.it.
  • La Valutazione: Tutte le manifestazioni di interesse pervenute entro i termini dell’avviso pubblico saranno valutate. Quelle ritenute coerenti e valide confluiranno nel documento finale, diventando parte integrante della strategia della città.

Castellammare è chiamata a una prova di maturità e cooperazione: trasformare le idee dei singoli in un grande progetto collettivo.

Cinema e Sport: A Castellammare torna l’International Sport Film Festival

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Dal 24 al 29 novembre 2025, Castellammare di Stabia diventerà l’epicentro internazionale della narrazione sportiva. Torna l’International Sport Film Festival, la rassegna ideata dall’Associazione Pragma e diretta da Nicola D’Auria e Ciro Sorrentino, che quest’anno punta a superare ogni traguardo precedente.

I dettagli della manifestazione sono stati svelati nell’Aula Magna “Matilde Serao” dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, location scelta non a caso per sottolineare il forte legame tra cultura, formazione e valori sportivi.

“Women in Sports”: Un’edizione dedicata alla parità

Il cuore pulsante dell’edizione 2025 è il tema “Women in Sports”. Il festival si propone di indagare, attraverso la lente cinematografica, le esperienze femminili che quotidianamente contribuiscono a rendere lo sport un terreno più equo e inclusivo.

“La manifestazione ormai è diventata un punto di riferimento internazionale con oltre 250 film provenienti da 53 paesi del mondo,” dichiara Nicola D’Auria, direttore del festival. “Crediamo che la settima arte sia uno strumento fondamentale per veicolare i messaggi sani dello sport, della competizione leale e dell’amicizia, arrivando alle giovani generazioni attraverso le scuole.”

Un messaggio rafforzato dalle parole della Pro-rettrice dell’Università Parthenope, Pasqualina Buono: “Ospitare questa manifestazione ci permette di parlare di sport a 360°, evidenziando valori essenziali come l’inclusione e il superamento delle barriere sociali e degli stereotipi.”

Anche Carlo Cantales, consigliere nazionale FIDAL, ha sottolineato la centralità sociale dell’evento: “Nell’atletica abbiamo la fortuna di avere una completa parità di genere. È uno sport che, seppur individuale, viene vissuto dai ragazzi in maniera collettiva. Lo sport oggi è un motore centrale nella vita della nostra società.”

Gli Appuntamenti da Non Perdere

Il programma si preannuncia denso di emozioni, diviso tra proiezioni, incontri tecnici e momenti di celebrazione.

Le Mattinate al Supercinema (24-28 Novembre)

Il Cinema Supercinema accoglierà gli studenti degli istituti del territorio per la visione di cortometraggi e documentari. Il vero valore aggiunto sarà il dialogo diretto con grandi campioni. Tra gli ospiti confermati:

  • Giuseppe Abbagnale: Leggenda olimpica del canottaggio.
  • Angela Procida: Bronzo paralimpico a Parigi 2024 nel nuoto.
  • Bruno Mascolo: Capitano della Scafati Basket.
  • Una delegazione della Juve Stabia.
  • Giuseppe Cotticelli: Campione paralimpico di nuoto e canoa.
  • Laura Gambacorta: Campionessa europea Master di tennistavolo.
  • Francesco Paolo Massa: Campione nazionale Under 17 di Muay Thai.

Focus su Diritti e Violenza di Genere (25 Novembre)

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Sala Congressi della Banca Stabiese ospiterà alle 15:30 il convegno “Donne, Sport e Diritti”, realizzato in collaborazione con il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata.

Il Grande Sport con la FIDAL (27 Novembre)

Alle 18:30 spazio all’approfondimento tecnico con un convegno nazionale che vedrà la partecipazione di Sandro Donati (Area Ricerca e Sperimentazione CONI) e Antonio La Torre (DT Nazionale Italiana di Atletica Leggera). Verrà proiettata un’anteprima di un cortometraggio innovativo sull’allenamento e il racconto dell’ultimo quadriennio d’oro dell’atletica azzurra.

Campania Award a Gianluca Vitiello (28 Novembre)

Venerdì sera, al MaxiMall di Torre Annunziata, lo speaker di Radio Deejay Gianluca Vitiello riceverà il prestigioso Campania Award per il suo docufilm “Noi non siamo napoletani”, da lui scritto e diretto.

Il Cuore Pulsante: Il Circolo della Legalità

Il festival vivrà anche negli spazi del Circolo della Legalità (aperto dal mercoledì al venerdì 15-19 e sabato mattina), dove si terranno le proiezioni dei film in concorso e attività collaterali:

  • Workshop di recitazione: Mercoledì 26 con l’attore e regista Fabio Massa.
  • Incontro sportivo: Giovedì 27, Laura Gambacorta sfiderà i ragazzi in un momento di gioco e confronto sul tennistavolo.

Con il patrocinio della Regione Campania e della Film Commission Regione Campania, l’International Sport Film Festival rinnova la sua missione: raccontare lo sport non solo come competizione, ma come luogo di possibilità, riscatto e umanità.

Juve Stabia, il “Modello Gialloblù”: La rivoluzione di calcio sostenibile portata avanti da Matteo Lovisa

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Mentre gran parte del panorama calcistico italiano ed europeo rincorre il successo attraverso investimenti faraonici e spese spesso fuori controllo, la Juve Stabia si sta affermando come un raro e prezioso modello di gestione virtuosa. Al timone di questa navigazione oculata c’è una figura chiave: il Direttore Sportivo Matteo Lovisa.

Nonostante la giovane età, Lovisa non è una scommessa, ma una certezza. Forte di un’esperienza vincente maturata al Pordenone (quando ancora non era ufficialmente un DS), Lovisa ha portato alle falde del Faito una filosofia manageriale cristallina, fondata su due pilastri inamovibili: sostenibilità economica e valorizzazione dei talenti.

Costruire un patrimonio, non solo una squadra

La visione di Lovisa va oltre il semplice risultato della domenica. Il suo credo si basa sulla costruzione di un vero e proprio patrimonio societario. Lontano dalla logica del “tutto e subito” che spesso brucia risorse e ambizioni, il DS lavora per acquisire giocatori giovani e di prospettiva che diventino asset reali per il club.

La rosa attuale delle Vespe, competitiva e sfrontata anche in Serie B, è lo specchio fedele di questa politica. Una percentuale significativa dei calciatori è di proprietà o arriva in prestito dai top club di Serie A, scelti non per fare numero, ma per crescere e creare valore. Per Lovisa, un giocatore non deve essere un peso a bilancio, ma un investimento: l’obiettivo non è solo la salvezza sul campo, ma la salute finanziaria e la lungimiranza progettuale.

Talento e valori umani: La ricetta vincente

Matteo Lovisa ha dimostrato una verità spesso dimenticata: si può vincere e competere ad alti livelli anche senza sperperare. Il segreto risiede nella selezione. I giocatori che vestono la maglia gialloblù vengono scelti attraverso uno scouting che pesa le qualità tecniche tanto quanto quelle umane.

La “fame”, la voglia di emergere e l’integrità morale sono requisiti fondamentali. È questa alchimia tra tecnica e carattere che ha permesso alla Juve Stabia di raggiungere traguardi storici e di guadagnarsi il rispetto degli addetti ai lavori.

I protagonisti: Da Adorante ai nuovi volti

La bontà del lavoro svolto è nei nomi e nei numeri. La scorsa annata trionfale è stata illuminata da intuizioni brillanti:

Floriani Mussolini e Fortini, giovani capaci di imporsi con personalità.

Folino, baluardo difensivo di grande affidabilità.

Andrea Adorante, il bomber che ha trasformato in oro il gioco della squadra con la sua vena realizzativa.

Ma il “Laboratorio Lovisa” non si ferma. Anche nella stagione corrente, i tifosi stanno ammirando il frutto di questo incessante lavoro di ricerca. Nuovi prospetti come Stabile e Cacciamani stanno già dimostrando qualità importanti, pronti a raccogliere l’eredità dei compagni e a diventare i nuovi punti fermi dello scacchiere tattico, così come Giorgini (classe 2002) che si sta affermando come leader della difesa.

Un Trampolino per il Futuro

Il coraggio di lanciare i giovani nella mischia, supportato magistralmente dal lavoro quotidiano dello staff tecnico, ha trasformato la Juve Stabia in qualcosa di più di una semplice squadra di calcio. Oggi, il club è un vero e proprio trampolino di lancio per il futuro del pallone italiano.

L’obiettivo è chiaro e ambizioso: creare valore tangibile, divertire il pubblico e vedere i talenti sbocciare sul palcoscenico del “Romeo Menti”. In un mondo che spende troppo, la Juve Stabia insegna che la vera ricchezza è saper scegliere bene.

Juve Stabia: Trasferte vietate per i tifosi ma è la solita soluzione che non risolve il problema

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Un’altra, ennesima stangata colpisce il mondo del tifo organizzato. Questa volta nel mirino è finita la tifoseria della Juve Stabia. Con un provvedimento forte, quasi a voler manifestare la presenza inflessibile dello Stato contro la violenza, il Ministero dell’Interno ha di fatto chiuso il settore ospiti per i tifosi delle Vespe fino al 5 febbraio 2026.

La decisione fa seguito ai gravi disordini avvenuti lo scorso 26 ottobre 2025, in occasione della trasferta di Padova. Una decisione che, come spesso accade in questi casi, suona come la classica soluzione alla “Ponzio Pilato”: un modo per lavarsi le mani rapidamente, mostrando il pugno di ferro, ma senza affrontare la vera natura del problema.

Il risultato? Una intera tifoseria viene mortificata e additata come violenta e facinorosa, quando in realtà la stragrande maggioranza dei supporter è semplicemente “schiava”, ostaggio di una frangia minoritaria che usa la partita come pretesto per sfogare istinti che nulla hanno a che fare con lo sport.

Il Comunicato Stampa emesso dalla S.S. Juve Stabia 1907

La S.S. Juve Stabia 1907 comunica che il Ministero dell’Interno preso atto dei gravi disordini avvenuti nella serata del 26 ottobre 2025, in occasione dell’incontro di calcio Padova-Juve Stabia, valevole per la nona giornata del campionato di Serie BKT, addebitabili alle condotte dei tifosi della Juve Stabia, ha decretato la chiusura, per la durata di tre mesi, con decorrenza dalla data del decreto (5 novembre) dei settori ospiti degli impianti sportivi dove la società “Società Sportiva Juve Stabia” disputerà gli incontri in trasferta, nonché il divieto della vendita di titoli di accesso ai medesimi impianti sportivi, per gli stessi incontri, nei confronti delle persone residenti nella Provincia di Napoli.

Una soluzione tampone destinata a fallire

Come abbiamo sempre affermato, e come la storia recente insegna (si pensi ai provvedimenti simili adottati in passato anche per altre società, come la Salernitana), questa è una soluzione tampone.

Si impone uno stop di tre mesi, si placa l’opinione pubblica indignata e si dà un segnale. Ma cosa accadrà il 6 febbraio 2026? A chi oggi segue la squadra con la sola volontà di sfogare la propria indole violenta, sarà data semplicemente una nuova possibilità di farlo, magari dopo essersi “riposato” per novanta giorni.

Il problema non viene estirpato, viene solo messo in pausa. Si punisce il tifoso che vuole fare chilometri per sostenere i propri colori, la famiglia che vorrebbe seguire la squadra fuori casa, l’appassionato che non ha nulla a che vedere con la violenza, mettendolo sullo stesso piano di chi ha causato i disordini.

La soluzione non è il divieto collettivo ma la certezza della pena

La soluzione non può essere questa. La soluzione deve essere più drastica, chirurgica e definitiva. Il modello da seguire è quello applicato in Inghilterra contro gli Hooligans, che sono stati letteralmente “schiacciati” dalla determinazione politica della “lady di ferro” Margaret Thatcher.

Non serve chiudere i settori e vietare le trasferte a migliaia di persone per bene. Serve che chi si rende artefice di atti di violenza – prima, durante o dopo una partita – venga identificato, processato e cacciato via, per sempre, dal mondo del calcio e dagli stadi.

Servono pene severe, determinate, che non si limitino a un DASPO temporaneo ma che portino al carcere. Solo colpendo il singolo responsabile, e non la collettività, si potrà epurare il calcio dai facinorosi e restituire gli stadi ai veri tifosi. Fino ad allora, provvedimenti come quello odierno resteranno solo un inutile e ingiusto palliativo.

Juve Stabia, Andrea Giorgini il nuovo pilastro difensivo dei gialloblù: cronaca di un impatto decisivo

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Fin dalle prime battute di questa stagione, il calciomercato estivo della Juve Stabia ha regalato ai tifosi un innesto rivelatosi cruciale: Andrea Giorgini. Il difensore, approdato in prestito con obbligo di riscatto dal Südtirol, si è imposto in modo perentorio, conquistando immediatamente la maglia da titolare e diventando una figura insostituibile nel reparto arretrato gialloblù.

Maturità da veterano e leadership fisica

Nonostante la giovane età (classe 2002), Giorgini ha dimostrato una maturità e un carisma da veterano. Con i suoi 190 cm di altezza e un fisico imponente, si è subito affermato come un leader della difesa, guidando i compagni di reparto con autorità e senso della posizione.

La sua esperienza, maturata in diverse stagioni tra Serie C e Serie B, gli permette di leggere le situazioni di gioco con lucidità, risultando fondamentale sia nell’uno contro uno che nell’impostazione della marcatura. La sua presenza fisica si traduce in dominanza nel gioco aereo e in un ostacolo difficile da superare per gli attaccanti avversari.

Il “regista” aggiunto di Abate

Ma Giorgini non è un semplice difensore di rottura; le sue caratteristiche tecniche lo rendono prezioso anche in fase di costruzione. È abile nell’impostazione del gioco, un elemento chiave per il modulo tattico adottato dal tecnico stabiese Ignazio Abate, che predilige un’uscita palla pulita dalla difesa.

La sua capacità di far partire l’azione dalle retrovie, con passaggi precisi e la giusta visione di gioco, offre alla Juve Stabia una risorsa in più per superare il pressing avversario e innescare rapidamente le manovre offensive. Un difensore moderno, capace di unire l’arte del difendere a quella del costruire.

Un pilastro per le ambizioni gialloblù

In un campionato dove l’equilibrio è decisivo, la solidità difensiva è il pilastro su cui costruire ogni ambizione. E su questo pilastro, la Juve Stabia può contare sulla grinta e la determinazione di Andrea Giorgini. Il suo arrivo ha alzato il livello del reparto e dato nuove sicurezze a una squadra che, anche grazie al suo nuovo leader difensivo, può guardare al futuro con rinnovata fiducia.