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Gori accende i riflettori sulla violenza digitale per il 25 Novembre con “Error 404 – Woman Not Found”

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Il 25 novembre non è solo una data sul calendario, ma un momento cruciale di riflessione e azione collettiva. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Gori rinnova con forza il proprio impegno sociale lanciando la campagna “Error 404 – Woman Not Found”.

Quest’anno, l’attenzione si sposta su un fronte spesso sottovalutato ma drammaticamente attuale: la violenza digitale. Allineandosi al tema scelto dalle Nazioni Unite, Gori sceglie di denunciare una delle forme di abuso in più rapida crescita, dove schermi e tastiere diventano armi capaci di ferire profondamente l’identità e il benessere psicologico delle donne.

Violenza digitale: un nemico invisibile ma reale

Minacce online, hate speech, molestie via chat, diffusione non consensuale di immagini intime e attacchi mirati alla reputazione: sono fenomeni che non conoscono confini geografici e che invadono la sfera privata in ogni momento della giornata.

La campagna di Gori parte da un assunto fondamentale: ciò che accade sul web non è mai “solo online”. Le conseguenze di questi attacchi sono tangibili, devastanti e pervasive, trasformando la vita delle vittime in un incubo da cui è difficile disconnettersi.

La campagna: un volto che svanisce nei pixel

Il messaggio di “Error 404 – Woman Not Found” viaggia attraverso un linguaggio visivo immediato e simbolico, diffuso tramite video, reel e post sui canali social aziendali (Instagram, Facebook, Linkedin, X, YouTube).

Al centro della narrazione c’è il volto di una donna, bersaglio di un flusso incessante di messaggi ostili e incursioni digitali. Sotto il peso di queste parole, l’immagine della protagonista non regge: si frantuma progressivamente, perdendo definizione e umanità, fino a dissolversi completamente nella schermata di un errore 404.

“Un richiamo potente alla ‘scomparsa’ dell’identità, della voce e della presenza di chi subisce violenza online.”

La metafora tecnica dell’errore di pagina non trovata diventa così il simbolo del vuoto lasciato dalla persona annullata dalla violenza, sensibilizzando cittadini, istituzioni e comunità sulla necessità di non voltare lo sguardo.

L’impegno concreto di Gori: oltre la sensibilizzazione

La campagna di comunicazione è solo la punta dell’iceberg di un impegno più profondo che Gori porta avanti sul piano della Responsabilità Sociale d’Impresa. In un contesto nazionale dove la violenza di genere rappresenta ancora una ferita aperta nel tessuto sociale, l’azienda crede fermamente nella necessità di un cambiamento culturale che parta dalla formazione e dalla prevenzione.

Coerentemente con l’ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere, Gori ha attivato una serie di misure concrete rivolte alle proprie persone, per garantire un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e tutelante:

  • Supporto psicologico: Attivazione di un servizio gratuito e anonimo per i dipendenti.

  • Ascolto attivo: Momenti di confronto strutturati attraverso survey interne.

  • Formazione: Webinar, incontri e attività di sensibilizzazione costanti.

L’obiettivo è chiaro: contrastare ogni forma di abuso – fisico, psicologico o digitale – e costruire una cultura aziendale e sociale in cui le donne siano libere di esprimere pienamente la propria identità, senza la paura di svanire nel nulla come un “Error 404”.

Castellammare di Stabia, maltempo: Scatta l’Allerta Arancione per domani con scuole e parchi chiusi

Torna l’incubo maltempo sulla Campania. La Protezione Civile Regionale ha diramato un nuovo avviso di criticità che prevede un innalzamento del livello di allerta: si passa al Codice Arancione a partire dalla mezzanotte di oggi.

In risposta alle previsioni avverse, che annunciano precipitazioni intense e possibili dissesti, l’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia ha disposto misure precauzionali immediate a tutela della pubblica incolumità.

Stop alle lezioni e chiusura dei luoghi pubblici

Per la giornata di domani, martedì 25 novembre, a Castellammare di Stabia:

  • Sono sospese le attività didattiche in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

  • Resteranno chiusi al pubblico il Parco Urbano delle Antiche Terme, il Parco di Villa Gabola e tutti i parchi urbani cittadini.

  • Disposta la chiusura del Cimitero comunale.

L’Allerta Meteo: Orari e Zone

L’avviso della Protezione Civile è valido dalle ore 23.59 di oggi (lunedì 24 novembre) fino alle ore 23.59 di domani (martedì 25 novembre).

Il peggioramento interesserà gran parte della regione, ma colpirà con maggiore intensità la fascia costiera. Nello specifico, l’Allerta Arancione riguarda le seguenti zone:

  • Zona 1: Piana campana, Napoli, Isole, Area Vesuviana.

  • Zona 2: Alto Volturno e Matese.

  • Zona 3: Penisola Sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini (l’area che comprende Castellammare).

  • Zona 5: Tusciano e Alto Sele.

  • Zona 6: Piana Sele e Alto Cilento.

Sul resto della Campania, il livello di allerta rimane Giallo prorogato per ulteriori 24 ore.

I rischi previsti

Gli esperti prevedono una rapida intensificazione delle precipitazioni. Si attendono rovesci e temporali che potrebbero assumere forte intensità.

Il bollettino segnala un rischio concreto di dissesto idrogeologico diffuso e rischio idraulico. Questo comporta la possibilità di frane, colate rapide di fango, caduta massi, allagamenti di locali interrati e pianterreno, nonché scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali.

Si raccomanda alla cittadinanza la massima prudenza negli spostamenti, limitandoli a quelli strettamente necessari durante le fasi più intense del maltempo.

Precedenti: Sampdoria-Juve Stabia sono 2 in campionato nel capoluogo ligure

Dopo tredici mesi le vespe tornano a sfidare in campionato a Marassi la Sampdoria

I precedenti tra Sampdoria e Juve Stabia sono due in campionato disputati a Genova ed entrambi in serie cadetta.

In entrambi gli incontri, le vespe sono tornate a casa con un risultato positivo.

Questi i dettagli dei due precedenti dagli anni duemila ai giorni nostri

– 2011 / 2012 – Campionato Nazionale di Serie Bwin

9 dicembre 2011 – 19° giornata d’andata: SAMPDORIA – JUVE STABIA 1 – 1 (arbitro Leonardo Baracani di Firenze) Marco SAU (JS) e Pozzi (S).

– 2024 / 2025 – Campionato Nazionale di Serie BkT

4 ottobre 2024 – 8° giornata d’andata: SAMPDORIA – JUVE STABIA 1 – 2 (arbitro Luca Massimi di Termoli) Coda (S) e doppietta di Andrea ADORANTE (JS).

Formula Uno, GP Las Vegas 2025: le pagelle di Carlo Ametrano

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A Las Vegas succede di tutto: McLaren squalificate e Verstappen che vince davanti a Russell e Antonelli, con un Mondiale piloti ancora tutto da scrivere. Quarto Leclerc, ottavo Hamilton. Oggi abbiamo ascoltato per la nostra rubrica “Un voto per la Formula Uno” lo scrittore stabiese Carlo Ametrano, autore del libro “Ayrton… per sempre nel cuore” e grande appassionato di Formula Uno. Con lo scrittore è stato fatto il punto sul Gran Premio svolto ieri a Las Vegas.

Pubblichiamo l’estratto dell’intervista telefonica

Ciao Carlo, primo posto per Max Verstappen, super. Voto?

“Cosa c’è da dire? Un grandissimo weekend. Ora lui è il favorito. Voto 10”.

Seconda piazza per George Russell. Voto?

“Grande gara, merita il secondo posto. Voto 9”.

Terzo posto per Antonelli. Che ne pensi?

“Mitico Kimi. Voto 9”.

Quarta piazza per la Ferrari di Leclerc. Voto?

“Delusione Ferrari. Voto 5”.

Quinto invece a Carlos Sainz? Che ne pensi?

“Ottimo weekend. Voto 7”.

Sesta piazza per Hadjar. Come valuti la sua gara?

“Fortissimo ne sentiremo parlare. Voto 7”.

Che mi dici della prova e della settima posizione di Hulkenberg?

“Un martello. Voto 7”.

Segue Hamilton, voto?

“Ferrari non all’altezza di questa F1. Voto 2”.

Che voto dai al nono posto di Ocon?

“Voto 6”.

Cosa mi dici invece della decima piazza Bearman.

“Voto 6”.

Carlo noi ti facciamo i complimenti e ti ringraziamo dando appuntamento con il pagellone con il GP del Qatar, in programma la prossima settimana. Per salutarci ci vuoi aggiornare sui tuoi appuntamenti?

“Sono stati mesi incredibili! Come ultima esperienza sono stato al Minardi Day, davvero un’esperienza pazzesca che ho avuto il modo di vivere con il team del Senna Day, che ringrazio come sempre per avermi accompagnato in maniera impeccabile per tutta questa lunga stagione. Prima ancora sono stato a Roma al grandissimo evento all’Orgoglio Motoristico Romano, organizzato come sempre benissimo dal presidente Stefano Pandolfi. Sono stato anche a Imola, dove ho visto il GP! Una bellissima esperienza e soprattutto un’altra bella pagina chiusa. Siamo reduci inoltre anche dal fantastico Senna Day! Davvero grandioso, è stato un evento eccezionale alle Cantine Zuffa. Un grazie ai tanti che sono venuti, tra cui una tv brasiliana, e che hanno passato con noi questa splendida serata. Per me è un sogno essere l’organizzatore di questo evento. Ci tenevo a ringraziare Odeon tv con Filippo Gherardi, Martina Renna, Serena Salmi e Federica Afflitto per avermi confermato per questa nuova stagione di F1. Chiuderemo poi con gli incontri del cinema, in programma a inizio dicembre a Sorrento”.

Irpinia, Terremoto del 1980: 45 anni dopo è ancora vivo il ricordo di quel 23 novembre che cambiò l’Italia

Oggi ricade il 45° anniversario del terremoto dell’Irpinia. Non è solo una data sul calendario, ma una cicatrice profonda nel tessuto sociale e geografico del nostro Paese. Quasi mezzo secolo è passato da quando la terra si aprì tra la Campania centrale e la Basilicata, scatenando una potenza devastante che colse la popolazione nelle proprie case, durante i momenti di riposo domenicale.

L’apocalisse in novanta secondi

La scossa principale fu registrata dai sismografi con una magnitudo di 6.9 della scala Richter alle ore 19:34 del 23 novembre 1980. La violenza fu tale da raggiungere il IX grado della scala Mercalli (MCS), un livello classificato come “completamente distruttivo”.

L’epicentro fu individuato nel comune di Conza della Campania, in provincia di Avellino, ma l’onda d’urto fu così vasta e violenta da devastare un’area di 17.000 chilometri quadrati. Interi borghi medievali, che avevano resistito ai secoli, si sbriciolarono in un istante, trasformandosi in trappole mortali di pietra e polvere. Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Balvano, Laviano: nomi che divennero tristemente noti in tutto il mondo.

I numeri di una tragedia immane

Il bilancio finale del sisma del 1980 rimane, ancora oggi, agghiacciante per le sue proporzioni. I dati ufficiali raccontano di un’ecatombe:

  • 2.914 morti confermati, strappati alla vita sotto le macerie.

  • 8.848 feriti, molti dei quali portarono i segni del trauma per il resto della loro esistenza.

  • 280.000 sfollati: un esercito di persone che in un minuto perse tutto – casa, ricordi, radici – trovandosi a dover affrontare un inverno rigido in roulotte o container.

“Fate Presto”: il ritardo dei soccorsi e l’indignazione di Pertini

Il terremoto dell’Irpinia non fu solo una catastrofe naturale, ma anche uno spartiacque politico e sociale. Nei giorni successivi al sisma, l’Italia scoprì la sua fragilità non solo geologica, ma anche organizzativa. I soccorsi arrivarono con ritardi inaccettabili, ostacolati da strade interrotte, mancanza di coordinamento e assenza di una struttura di protezione civile moderna.

Rimarrà per sempre nella storia il titolo del quotidiano Il Mattino, “FATE PRESTO“, un grido disperato che raccoglieva l’angoscia di chi era ancora vivo sotto le pietre. E rimarranno impresse le parole dell’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che recatosi sui luoghi del disastro, denunciò con rabbia e commozione le mancanze dello Stato: “Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci”. Da quelle macerie e da quella denuncia nacque, anni dopo, la moderna Protezione Civile italiana.

45 anni dopo: tra memoria e ricostruzione

Oggi, a 45 anni di distanza, la ricostruzione fisica è quasi ovunque completata, sebbene abbia portato con sé decenni di polemiche, inchieste e trasformazioni urbanistiche che hanno cambiato per sempre il volto dei paesi appenninici.

Tuttavia, ciò che resta intatta è la memoria. Il 23 novembre è il giorno del silenzio e del ricordo per le vittime, ma è anche un monito costante sulla necessità della prevenzione sismica e della sicurezza del territorio. Ricordare l’Irpinia significa onorare chi non c’è più, ma anche impegnarsi affinché l’Italia non si faccia mai più trovare impreparata di fronte alla forza della natura.

Juve Stabia verso lo stadio Marassi: Questi i 22 convocati di Abate per la sfida alla Sampdoria

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Tutto pronto in casa Juve Stabia per una delle trasferte più affascinanti e difficili della stagione. Le Vespe scenderanno in campo domani sera, lunedì 24 novembre 2025, nella prestigiosa cornice dello stadio “Luigi Ferraris” di Genova, per sfidare la Sampdoria nel posticipo della 13ª giornata del campionato di Serie BKT. Il calcio d’inizio è fissato per le ore 20:30.

Al termine della seduta di rifinitura odierna, il tecnico Ignazio Abate ha sciolto le riserve diramando la lista dei calciatori che prenderanno parte alla spedizione ligure. Sono 22 i convocati chiamati a difendere i colori gialloblù in una gara che si preannuncia intensa sotto il profilo agonistico e ambientale.

La lista completa dei convocati

Di seguito l’elenco dei calciatori a disposizione di mister Abate, divisi per reparto:

  • Portieri: 1 Confente, 16 Signorini, 22 Vetró, 23 Boer.

  • Difensori: 3 Reale, 4 Ruggero, 6 Bellich, 15 Baldi, 19 Stabile, 24 Carissoni, 33 Giorgini, 76 Mannini.

  • Centrocampisti: 10 Pierobon, 29 Correia, 37 Maistro, 55 Leone, 77 Cacciamani, 98 Mosti.

  • Attaccanti: 9 Gabrielloni, 11 Piscopo, 21 De Pieri, 27 Candellone.

Emergenza infermeria: 7 assenti

Non mancano le note dolenti per lo staff tecnico stabiese. La lista degli indisponibili resta purtroppo lunga, concedendo meno possibilità di scelta a Mister Ignazio Abate soprattutto in alcuni settori del campo. Non saranno della partita pedine importanti come Varnier in difesa e il blocco di centrocampo composto da Battistella, Duca e Zuccon. Ancora out Morachioli, insieme a Burnete e Ciammaglichella.

Un banco di prova importante, dunque, per chi sarà chiamato a sostituirli, in un match dove servirà il contributo di tutta la rosa per uscire indenni da Marassi.

Napoli – Atalanta (3-1): Le foto dei protagonisti in campo

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Guarda le foto di Napoli – Atalanta realizzate dal nostro fotografo Giovanni Somma che ci raccontano così la vittoria degli Azzurri contro gli Orobici allenati da Raffaele Palladino allo stadio Maradona di Napoli.

Il Tabellino

Napoli (3-4-3): Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani (19′ st Juan Jesus), Buongiorno; Di Lorenzo, Lobotka, McTominay, Gutierrez (24′ st Mazzocchi); Lang (24′ st Elmas), Højlund (30′ st Lucca), Neres (24′ st Politano)

Allenatore: Antonio Conte

Atalanta (3-4-3): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Ahanor (1′ st Kossounou); Bellanova, Ederson, de Roon, Zappacosta (17′ st Zalewski); Pasalic (1′ st Scamacca), Lookman (37′ st Maldini); De Ketelaere (32′ st Samardzic)

Allenatore: Palladino

Arbitro: Di Bello

Marcatori: 17′, 38′ Neres (N), 45′ Lang (N), 8′ st Scamacca (A)

Ammoniti: De Roon (A), Zappacosta (A), Juan Jesus (N)

LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO

Sampdoria – Juve Stabia, Gregucci: “Servirà l’orgoglio. Siamo in emergenza totale, ma vietato avere paura”

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L’atmosfera a Bogliasco è tesa, carica di un’urgenza dettata non solo dai numeri, ma dalla necessità di sopravvivenza sportiva. Angelo Gregucci prende la parola prima del confronto cruciale con le “Vespe” di Castellammare di Stabia, delineando un quadro a tinte fosche caratterizzato da un’infermeria piena e una graduatoria che non permette più passi falsi.

Un bollettino di guerra Il tecnico tarantino non usa mezzi termini per descrivere le ultime due settimane, definendole un vero e proprio calvario logistico. Il campo di allenamento è rimasto quasi deserto: per giorni lo staff ha dovuto gestire un gruppo ridotto all’osso, con appena una decina di atleti disponibili. Solo nelle ultime 24 ore si è rivista una parvenza di squadra, costringendo a lavorare più sulla gestione delle energie residue che sulla tattica pura.

Cuore oltre l’ostacolo Il confronto con la Juve Stabia si preannuncia ostico. Gregucci riconosce il valore degli avversari, ma sposta il focus sullo spirito dei suoi. Non c’è spazio per recriminazioni o analisi del passato recente: ora conta solo la dignità professionale e il peso della maglia. La ricetta del mister è pragmatica: serve lucidità mentale e la volontà di dare tutto, anche quello che non si pensa di avere.

Il tunnel e la luce Alla domanda se l’impresa di salvare la barca sia più ardua del previsto, l’allenatore ammette la complessità della situazione: un intreccio di lacune atletiche, psicologiche e di gioco. Tuttavia, Gregucci rifiuta la resa. Si appella al suo innato ottimismo e ai segnali di vita visti a Empoli, sottolineando come spesso la differenza tra il baratro e la risalita stia nella gestione dei singoli episodi che possono scatenare valanghe o rinascite.

L’incognita attacco e il fattore coraggio Le note dolenti arrivano dal reparto avanzato. Con Cuni fuori dai giochi, le speranze sono riposte nel talento di Pafundi, il quale però è ben lontano dalla condizione ottimale e verrà gestito con estrema cautela dopo i recenti stop. Il messaggio alla squadra, però, è inequivocabile: chi scende in campo non deve tremare. Il timore non è contemplato; serve gente pronta alla battaglia.

Isolarsi dal caos Sul fronte societario, Gregucci erige un muro a protezione dello spogliatoio. La dirigenza è presente, ma il compito di staff e calciatori è onorare la professione sul rettangolo verde, lasciando fuori ogni distrazione o chiacchiericcio esterno.

Cambio di strategia e nuove opportunità L’emergenza infortuni ha imposto un cambio di rotta drastico anche nella preparazione: cancellate le doppie sedute per preservare l’integrità dei pochi rimasti. In questo scenario di necessità, si aprono spiragli per chi ha mostrato dedizione assoluta, come Bellemo. Il centrocampista, lodato per la sua etica del lavoro e l’esperienza, potrebbe essere schierato in una posizione inedita. Su di lui Gregucci non ha dubbi: l’uomo e il professionista risponderanno presente.

fermato un ragazzo di 15 anni

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Svolta nelle indagini per la morte del 19enne ucciso a Napoli da un colpo di pistola alla fronte. La polizia di Stato ha eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un ragazzo napoletano di 15 anni per i reati di omicidio aggravato e porto e detenzione illegali di arma da fuoco. Le indagini condotte dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Napoli, coordinate inizialmente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e poi dalla Procura per i Minorenni, hanno consentito di raccogliere elementi di prova, delineando un grave quadro indiziario nei confronti dell’indagato in relazione all’omicidio del 19enne, avvenuto nelle prime ore di ieri 22 novembre in una strada del quartiere Arenaccia. Il 19enne era stato colpito alla fronte da un colpo di pistola mentre era in auto con gli amici ed era morto in ospedale.

Fonte AdnKronos

Donna accoltellata a Qualiano, arrestato l’ex compagno

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Un arresto nell’ambito delle indagini sul caso della donna di 35 anni ferita a coltellate ieri sera nel parco Cerqua a Qualiano (Napoli). Nella notte i carabinieri della sezione radiomobile hanno arrestato per evasione e tentato omicidio un 29enne che era ai domiciliari.

Grazie alla testimonianza della vittima e all’analisi delle immagini di videosorveglianza, i militari sono risaliti all’uomo. Secondo una ricostruzione dei carabinieri, si tratterebbe dell’ex compagno, già denunciato in passato dalla vittima per maltrattamenti e poi sottoposto ai domiciliari con braccialetto. Il 29enne è stato arrestato ed è ora in carcere. La donna ferita è stata portata in ospedale e non sarebbe in pericolo di vita.

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Fonte AdnKronos

L’AZZURRO PENSIERO. Basta un tempo al Napoli per rimettere le ali. La Dea è battuta per 3-1

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Il Napoli ritrova la vittoria, il morale, e un’eccellente condizione, superando con un netto 3-1 l’Atalanta di Raffaele Palladino (al suo esordio sulla panchina bergamasca) in una gara dominata nel primo tempo. Lo Stadio Diego Armando Maradona è stato il teatro di una prestazione azzurra a tratti spettacolare, propiziata da una doppietta da incorniciare di David Neres e dal primo sigillo in Serie A di Noa Lang.

Primo Tempo Azzurro: Neres Incontenibile

Il primo tempo è un monologo partenopeo, con gli uomini di Antonio Conte scesi in campo con la giusta determinazione. A sbloccare il risultato è l’ispiratissimo David Neres: al 17′, l’esterno brasiliano riceve palla in area e con un sinistro piazzato sul secondo palo firma l’1-0, non lasciando scampo a Carnesecchi.

L’Atalanta fatica a reagire, e al 38′ Neres si ripete. Ancora una volta letale, il numero 7 azzurro trafigge la Dea con un diagonale potente e preciso, realizzando una splendida doppietta personale.

Il colpo del k.o. arriva proprio allo scadere della frazione: al 45′, su assist di Giovanni Di Lorenzo, è Noa Lang a insaccare di testa, celebrando il suo primo gol in Serie A e chiudendo un primo tempo da sogno sul 3-0.

La Reazione della Dea e la Gestione Azione

Nella ripresa, l’Atalanta cerca una reazione d’orgoglio e accorcia le distanze. È Gianluca Scamacca, subentrato all’intervallo, a trovare la rete della bandiera, galvanizzando momentaneamente i suoi. Nonostante il gol subito, il Napoli non perde il controllo della gara. I partenopei gestiscono il vantaggio con saggezza e solidità difensiva, contenendo gli assalti ospiti. La partita si chiude così sul 3-1, con il Napoli che conquista tre punti fondamentali per la classifica e per il morale.

Le Voci dal Campo

Antonio Conte: “Soddisfatti per la maniera in cui abbiamo vinto”

Il tecnico azzurro, Antonio Conte, analizza la prestazione con soddisfazione, sottolineando l’atteggiamento della squadra:

“Siamo soddisfatti per la vittoria, soprattutto per la maniera con la quale l’abbiamo conquistata. Abbiamo vinto contro una squadra di grande qualità e siamo contenti per come abbiamo interpretato la gara. Ho visto tanta energia della squadra e abbiamo meritato il successo. Adesso dobbiamo recuperare energie per questa nuova sfida in Champions e proseguire sulla strada che ci siamo prefissi con fiducia.”

David Neres: “Mentalità vincente”

L’uomo partita, David Neres, sprona i compagni a continuare su questa strada:

“Una vittoria importante che ci deve dare la forza di risalire e dare il massimo sia in campionato che in Champions. Dobbiamo guardare avanti e continuare a dimostrare il nostro valore. Questa sera ci è stata una prestazione buonissima e bisogna proseguire con questa mentalità.”

Noa Lang: “Risposta migliore”

Felice anche Noa Lang per il primo gol in campionato con la maglia azzurra:

“Ho atteso tanto questo momento, sono davvero contento sia per me che per il successo della squadra. Usciamo da un periodo non facile però abbiamo dato la risposta migliore e adesso vogliamo continuare su questa strada.”

Un successo che rilancia il Napoli, fornendo la giusta iniezione di fiducia in vista dei prossimi impegni in Champions League e in campionato.

Show del Napoli al Maradona: Neres incanta, Atalanta battuta 3-1

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Il Napoli di Antonio Conte manda un segnale fortissimo al campionato, travolgendo l’Atalanta di Raffaele Palladino con un netto 3-1 tra le mura amiche. È stata la notte degli esterni, la notte della velocità e della tecnica, con un David Neres in stato di grazia e un Noa Lang subito decisivo.

Primo Tempo: Dominio Azzurro

L’approccio del Napoli è feroce. Conte schiera il suo 3-4-3 con i nuovi innesti subito protagonisti: Milinkovic-Savic tra i pali e la difesa guidata da Beukema e Buongiorno. Ma è davanti che la musica cambia. Al 17′ si sblocca il match: azione manovrata sulla destra, Di Lorenzo serve Holjund che gira subito per Neres che, con un guizzo veloce brucia la difesa avversaria e batte Carnesecchi.

L’Atalanta, schierata a specchio da Palladino, fatica a contenere le folate sulle fasce. Al 38′ arriva il raddoppio, ed è ancora David Neres a prendersi la scena, finalizzando un contropiede perfetto orchestrato da Lobotka e McTominay. La Dea è alle corde e, proprio allo scadere della prima frazione (45′), crolla definitivamente: Noa Lang trova il varco giusto per il 3-0 su assist di Di Lorenzo e manda le squadre negli spogliatoi tra il boato del “Maradona”.

Secondo Tempo: La reazione della Dea non basta

Palladino prova a scuotere i suoi nell’intervallo, inserendo Kossounou e soprattutto Scamacca per Pasalic. La mossa paga quasi subito. Al minuto 8 della ripresa, proprio il centravanti azzurro accorcia le distanze, sfruttando un’incertezza difensiva del Napoli.

La partita si accende nervosamente, con l’arbitro Di Bello costretto ad ammonire De Roon e Zappacosta per l’Atalanta e il subentrato Juan Jesus per il Napoli. Conte gestisce le energie: fuori i protagonisti Neres, Lang e l’ex Højlund (applaudito ma a secco), dentro forze fresche come Politano, Elmas e Lucca. Il Napoli controlla il ritmo grazie alla regia di Lobotka e alla fisicità di Buongiorno, spegnendo le residue speranze di rimonta bergamasche, nonostante i tentativi finali di Lookman e del subentrato Maldini.

Al triplice fischio è festa azzurra: il Napoli di Conte si dimostra solido e letale, mentre l’Atalanta di Palladino dovrà rivedere l’approccio difensivo visto nei primi 45 minuti.

Il Tabellino

Napoli (3-4-3): Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani (19′ st Juan Jesus), Buongiorno; Di Lorenzo, Lobotka, McTominay, Gutierrez (24′ st Mazzocchi); Lang (24′ st Elmas), Højlund (30′ st Lucca), Neres (24′ st Politano)

Allenatore: Antonio Conte

Atalanta (3-4-3): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Ahanor (1′ st Kossounou); Bellanova, Ederson, de Roon, Zappacosta (17′ st Zalewski); Pasalic (1′ st Scamacca), Lookman (37′ st Maldini); De Ketelaere (32′ st Samardzic)

Allenatore: Palladino

Arbitro: Di Bello

Marcatori: 17′, 38′ Neres (N), 45′ Lang (N), 8′ st Scamacca (A)

Ammoniti: De Roon (A), Zappacosta (A), Juan Jesus (N)

Castellammare, svolta per la viabilità: 3 milioni dalla Regione per il restyling di Via Nocera e Via Cosenza

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Un passo decisivo per la sicurezza stradale e il decoro urbano della città delle acque. È stata ufficialmente sottoscritta la convenzione tra il Comune di Castellammare di Stabia e la Regione Campania che sblocca un finanziamento di circa 3 milioni di euro. Le risorse saranno destinate al rifacimento del manto stradale e alla messa in sicurezza di alcune delle arterie più nevralgiche del centro: via Nocera, via Cosenza, via Santa Maria dell’Orto e via Michele Esposito.

Si tratta di un intervento strutturale atteso da tempo sia dai residenti che dai commercianti, costretti a convivere con una viabilità spesso compromessa e poco sicura.

La soddisfazione del Sindaco

A commentare la notizia è il primo cittadino, Luigi Vicinanza, che sottolinea l’importanza strategica dell’opera:

“Dopo anni di attese, con questo finanziamento possiamo finalmente dare una risposta concreta alle esigenze della città. L’intervento restituirà sicurezza, decoro e funzionalità a un’arteria fondamentale di Castellammare di Stabia.”

Tempi e modalità: lavori al via nel 2026

Sebbene il progetto esecutivo sia già pronto, l’Amministrazione ha scelto di calendarizzare l’avvio dei cantieri nei primi mesi del 2026. Una decisione presa per rispetto verso il tessuto commerciale e residenziale della zona, già messo a dura prova nelle ultime settimane dal maxi-intervento condotto da Italgas. L’obiettivo è evitare di sommare nuovi disagi a quelli appena trascorsi.

Inoltre, per mitigare l’impatto sul traffico cittadino, i lavori procederanno attraverso la formula dei “mini-cantieri”: un avanzamento a lotti che permetterà di non paralizzare completamente la circolazione durante le operazioni.

Addio ai sampietrini in Via Cosenza, restauro in Via Santa Maria dell’Orto

L’intervento ha ricevuto il via libera della Soprintendenza, che ha dettato linee guida precise per conciliare modernità e tutela storica. Il piano prevede due approcci differenti:

  • Via Santa Maria dell’Orto: Sarà effettuato il ripristino della storica pavimentazione in pavé, preservando l’identità visiva della strada.

  • Via Cosenza e Via Michele Esposito: Qui la viabilità cambierà volto. È prevista la rimozione del vecchio pavé in favore di una nuova pavimentazione in asfalto, ritenuta più idonea a sostenere l’intenso traffico veicolare e a ridurre l’inquinamento acustico.

Castellammare di Stabia, Teatro Supercinema: Momenti di grande ilarità con lo spettacolo comico “Maracaibo”.

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Momenti di grande ilarità al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia, lo scorso venerdì sera 21 novembre, con lo spettacolo comico “Maracaibo”.

Una serata di puro divertimento, ma con qualche nota di riflessione su problemi della nostra società come la maleducazione dilagante, il trash delle subculture, l’opportunismo o l’ipocrisia.

A riempire la scena con la loro straripante comicità i noti attori stabiesi Laura Amalfi, Michele Amalfi e Michele Di Nocera, finalmente sul palco dopo anni di assenza per rallegrare il folto pubblico intervenuto.

“Maracaibo” è uno spettacolo teatrale con tre artisti dalle innate capacità di far ridere, che hanno affinato la loro arte attraverso la formazione e l’esperienza.

I tre protagonisti, che sanno usare magistralmente i tempi comici, l’intonazione e la fisicità, sfruttano sia il potere delle parole che quello del linguaggio del corpo, concentrandosi su situazioni esagerate e paradossali per creare momenti di irresistibile comicità.

Una comicità a tutto tondo, in grado di passare dalla mimica alla canzone, dal surrealismo al doppio senso, con equivoci e gag che si accumulano ad un ritmo impeccabile, offrendo un’esperienza divertente e poliedrica.

Esilaranti gli sketch con due personaggi stabiesi, una signora anziana della Castellammare “bene”, interpretata da Michele Amalfi, e una giovane, icona del trash e dell’ignoranza, interpretata da Michele Di Nocera, che conversano al parco e in uno studio medico, evidenziando l’inconciliabilità delle loro visioni di vita.

Molto divertenti anche gli sketch “Vedovo inconsolabile”, “La scivolata”, “Studio dentistico”, “I due tesorucci”.

Bravissima Laura Amalfi sia nelle esibizioni canore sia in quelle recitative, coniugando l’espressività attoriale alle belle performance vocali.

Valore aggiunto la musica dal vivo del maestro Salvatore Torregrossa, virtuoso della fisarmonica, che ha allietato i presenti durante tutta la serata con le sue impeccabili interpretazioni.

Le musiche, le luci, i bei costumi hanno contribuito alla perfetta riuscita dello spettacolo, creando la giusta atmosfera.

La direzione artistica della messa in scena è stata affidata alla talentuosa attrice e regista teatrale stabiese Camilla Scala, che nel 1993 ha fondato l’Associazione Teatro & Dintorni.

Impegnata da tanti anni nella diffusione della cultura, prima come insegnante di liceo poi come formatrice e regista, Camilla ha avuto tra gli allievi dei suoi corsi teatrali volti noti dello spettacolo, tra cui l’attore Francesco Di Leva, il cantante e attore Enrico Vicinanza, le cantattrici: Fiorenza Calogero, Marina e Valentina Bruno, Stefania Aprea e tanti altri.

“Maracaibo” è uno spettacolo tutto da ridere. E cosa c’è di meglio di una sana risata? Essa ha benefici immediati e duraturi: migliora l’umore, riduce lo stress e rafforza il sistema immunitario.

Quando la risata è su modi di essere e di fare di personaggi che popolano il microcosmo in cui viviamo, da quella a denti stretti a quella “grassa” partenopea anzi stabiese, oltre che salutare, la risata diventa liberatoria.

Imperdibile quindi la replica di “Maracaibo”, una sapiente combinazione di elementi performativi, testuali e organizzativi dalla comicità irresistibile, che si terrà il prossimo 12 dicembre, al Teatro Supercinema di Castellammare

Sampdoria – Juve Stabia, Abate alla vigilia: Dovremo dare il massimo con cuore e testa. Servirà l’elmetto

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È una vigilia carica di tensione agonistica e rispetto quella che si respira in casa Juve Stabia. Lunedì sera, alle ore 20:30, le Vespe scenderanno in campo in uno dei templi del calcio italiano, lo stadio “Luigi Ferraris” di Genova, per affrontare la Sampdoria nel posticipo della tredicesima giornata di Serie BKT.

In conferenza stampa, mister Ignazio Abate ha tracciato la rotta, consapevole delle insidie di una trasferta che richiederà ben più della semplice tecnica: servirà cuore, testa e, come ha sottolineato lo stesso allenatore, lo spirito da battaglia.

Al Marassi con l’elmetto

Abate non si fida della classifica della Sampdoria, che sta vivendo un momento di difficoltà nonostante le aspettative. L’analisi del tecnico è lucida:

“La partita di lunedì è complicata, la Sampdoria è una squadra forte. Se leggiamo solo il monte ingaggi e i nomi dei nostri avversari, parliamo di una squadra di alta classifica. Le loro difficoltà dimostrano quanto la Serie B sia complessa, ma siamo consapevoli che sarà una partita difficilissima”.

Il fattore ambientale giocherà un ruolo chiave. Il calore del Marassi può accendere la gara in un attimo, e Abate avverte i suoi: “In stadi del genere basta poco per cambiare la partita. Sappiamo che ci sarà da soffrire, è una gara in cui bisognerà indossare l’elmetto.

Il punto sull’infermeria: recuperi e assenze

La sosta per le nazionali è stata preziosa per recuperare energie e pedine, anche se l’infermeria non è ancora del tutto vuota. Abate ha fatto il punto sulla rosa: Note positive per Pierobon, che ha svolto “10 giorni ad alto livello”. Anche Gabrielloni è sulla via del ritorno completo, pronto a stringere i denti. Non sarà della partita Varnier, ancora indisponibile. Forfait anche per Burnete, alle prese con qualche problema fisico. Da valutare nelle prossime ore le condizioni di Zuccon che sarà valutato domani.

Mentalità e tattica: “Vietato gestire”

La ricetta per uscire indenni da Genova? Intensità e solidità. Abate è stato categorico sull’atteggiamento: la Juve Stabia non è costruita per speculare sul risultato.

“Sappiamo che siamo una squadra che deve andare sempre forte, non possiamo gestire. Dobbiamo trasmettere energia anche con i nostri tifosi che purtroppo non ci saranno. Fare risultato fuori casa sarà possibile solo con una grande fase difensiva”.

Il piano gara è pronto, preparato con cura dai ragazzi durante la settimana, dando importanza tanto al fattore campo quanto a quello mentale.

Piedi per terra

In chiusura, un richiamo all’umiltà. Nonostante l’ottimo avvio di stagione che ha dimostrato come la Juve Stabia possa “stare in questa categoria”, il tecnico tiene alta la guardia guardando al calendario: “Non abbiamo fatto ancora niente, siamo appena al 22 novembre. Stiamo facendo quello che è nelle nostre corde ma possiamo ancora migliorare. Dobbiamo spingere al massimo”.

Le Vespe sono avvisate: a Genova servirà la prestazione perfetta.

Juve Stabia, la richiesta per un titolo del 1945 ora è una pratica ufficiale: la FIGC apre il fascicolo

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Per anni è stato un racconto tramandato dai padri ai figli, una pagina di orgoglio cittadino custodita nella memoria collettiva di Castellammare di Stabia. Oggi, quel racconto smette di essere solo una leggenda orale o una rivendicazione platonica per diventare un fascicolo formale sui tavoli che contano.

La notizia che i tifosi attendevano è arrivata: la FIGC ha ufficialmente protocollato l’istanza della S.S. Juve Stabia. Non è ancora la vittoria, ma è il fischio d’inizio di una partita istituzionale che potrebbe restituire alle Vespe un riconoscimento atteso da quasi ottant’anni.

Oltre la burocrazia: il senso dell’impresa del ’45

Per comprendere la portata di questo passaggio burocratico, bisogna spogliarsi delle logiche del calcio moderno e tuffarsi nell’Italia del 1944-1945. Un Paese diviso dalla guerra, dove il calcio provava a sopravvivere come simbolo di rinascita. Al Nord si giocava sotto le bombe, al Sud, liberato dagli Alleati, si organizzavano tornei che, di fatto, rappresentavano la massima espressione calcistica possibile in quel momento storico.

La Juve Stabia di allora non vinse un torneo qualunque. Trionfò nel Campionato Campano, battendo giganti come il Napoli e la Salernitana, laureandosi “Campione dell’Italia Liberata”.

Il ragionamento alla base della richiesta presentata a Roma è logico e storico prima che sportivo:

  • Il precedente: La FIGC ha già mostrato sensibilità verso i titoli di guerra, come dimostra il riconoscimento dello Scudetto onorifico del 1944 allo Spezia (Vigili del Fuoco).

  • La dignità paritaria: Se al Nord i tornei di guerra hanno avuto un peso storico riconosciuto, il movimento calcistico del Sud, che tenne in vita la passione per il pallone in un momento drammatico, merita pari dignità o, quantomeno, un titolo equipollente.

Una sinergia vincente per Castellammare

Ciò che rende questa istanza particolarmente solida non è solo la documentazione storica, ma la “squadra” che l’ha portata a Roma. L’accelerazione decisiva è arrivata grazie a un fronte comune che ha unito la politica nazionale, con la spinta propulsiva del deputato Gaetano Amato, e la governance del club, rappresentata dall’amministratore unico Filippo Polcino e avallata dagli amministratori giudiziari.

Questo dettaglio non è trascurabile: dimostra alla Federazione che la richiesta non è un velleitario desiderio di gloria passata, ma una volontà precisa e strutturata di un’intera comunità e della sua dirigenza di veder riconosciuto il proprio blasone.

Cosa succede adesso?

Il protocollo della richiesta da parte della FIGC segna la fine della fase preparatoria e l’inizio dell’iter valutativo. La Federazione dovrà ora esaminare le carte, verificare la legittimità della competizione dell’epoca e decidere se quel titolo – che per gli stabiesi è già “Scudetto” nel cuore – possa tradursi in un “Titolo di Campione” formale o in una onorificenza equipollente.

Non sarà un percorso immediato, ma il passo più difficile è stato fatto: il “Campione dell’Italia Liberata” ha bussato alla porta della storia ufficiale. E questa volta, la porta si è aperta per far entrare i documenti.

Per la Castellammare sportiva, al di là dell’esito finale, questo atto è già una vittoria identitaria: è la rivendicazione fiera di un passato in cui la maglia gialloblù, in mezzo alle macerie della guerra, seppe guardare tutti dall’alto in basso.

Savoia Calcio, Emanuele Filiberto scrive alla Meloni

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Messaggio di Emanuele Filiberto di Savoia al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

In occasione del 117º compleanno del nostro Savoia, una squadra che ha scritto la storia di un’intera comunità, sento il dovere di rivolgere un appello a chi governa questa Nazione, a chi gestisce la sicurezza e a chi ha la responsabilità di garantire equità e rispetto nei confronti dei cittadini.

S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia

Ci sono città nate per essere comode.
E città nate per essere vere.

Torre Annunziata appartiene a questa seconda categoria.
Una comunità che ha attraversato momenti difficili, spesso raccontata più attraverso le sue ferite che attraverso la sua forza.
È una città sulla cui pelle, in passato, la criminalità ha inciso segni profondi.
Ferite che hanno toccato persino chi, come Giancarlo Siani, aveva scelto di raccontare la verità con la limpidezza e il coraggio di un giovane giusto.

Siani non era di Torre Annunziata, ma il suo sacrificio vive per sempre in questa città.

Ed è proprio per questo che oggi Torre Annunziata è Giancarlo Siani, una città che rifiuta il buio del passato, che affronta ogni giorno la sfida della legalità, che non vuole più essere giudicata attraverso il filtro di una minoranza deviata che, anni fa, aveva preso il sopravvento.

Torre Annunziata oggi vive, cresce, cambia, lavora, studia, spera.

È una città che vuole essere ricordata per ciò che è davvero:
coraggio, dignità, verità. Ed è alla luce di questa identità nuova, forte e consapevole che l’ennesimo divieto di trasferta rivolto alla tifoseria del Savoia appare come una ferita immeritata. Una ferita che non colpisce un settore di stadio, ma un intero popolo.
Una comunità che vive il calcio come appartenenza, come legame, come riscatto. Limitare continuamente questa possibilità non è più una misura di sicurezza, è un freno alla dignità di una città che da troppo tempo lotta per liberarsi dai pregiudizi.
Il sostegno della propria tifoseria non è un privilegio:
è una componente essenziale della vita sportiva.
Negarlo sistematicamente significa creare una disparità che incide non solo sulle gare, ma sul cuore della gente.
Noi non chiediamo eccezioni.
Non chiediamo favoritismi.
Non chiediamo di essere più di altri.
Chiediamo solo rispetto.
Chiediamo riconoscimento.
Chiediamo giustizia.
Torre Annunziata merita di essere guardata per ciò che è oggi, una città che si alza, che cambia, che prova, che si impegna.
Una città che ha sofferto, sì, ma che ha saputo trasformare quel dolore in forza, e quella forza in futuro. I tifosi del Savoia rappresentano tutto questo.
Sono famiglie, bambini, anziani, lavoratori: persone che amano una maglia che è parte della loro identità.
E non meritano di essere trattati come un problema.
Siamo qui, insieme, per dare voce alla loro dignità.
Per dire che questa città non deve più essere giudicata dal suo passato, ma dal suo presente.
E che ogni cittadino di Torre Annunziata ha diritto allo stesso rispetto, agli stessi diritti e alla stessa considerazione di qualunque altra città italiana.

S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia

FONTE: COMUNICATO Savoia 1908 SSD

Augusto Zuffa presenta l’evento “Calici Erranti”

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Il proprietario delle Cantine Zuffa, Augusto Zuffa, ha parlato in esclusiva a Carlo Ametrano. Ecco le sue dichiarazioni.

Ciao Augusto, parliamo di un evento che si svolgerà oggi al tuo agriturismo: “Calici Erranti”, seconda edizione con cantina aperta dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.

“Il comune di Imola insieme a tutto il circondario dell’imolese hanno scelto di fare questo bell’evento per ospitare turisti e appassionati di vino nelle più importanti cantine del territorio. Avremo ospiti che arrivano per poter visitare le cantine, i vigneti e fare una degustazione di vini con i prodotti tipici del territorio, in un convivio tra i prodotti che compongono la wine and food valley e la motor valley. Si sa che la regione Emilia-Romagna è eccellenza sia per l’enogastronomia che per i motori”.

Vediamo che c’è anche un recital di musica classica, giusto?

“Come facciamo per i nostri eventi, abbiamo organizzato lo show food. Abbiamo unito l’arte del cibo e del vino con un sacco di intrattenimento, in particolare con musica di altissimo livello. L’Accademia di Imola è conosciuta in tutto il mondo, si tratta di una nicchia a livello planetario per quel che riguarda la musica classica”.

Poi arriverà dicembre, quali sono i prossimi appuntamenti?

“Stiamo lavorando intensamente per tutti i regali di Natale che le aziende fanno ai loro dipendenti. Quest’anno stanno andando moltissimo le casse di legno personalizzate con all’interno i nostri vini. Abbiamo casse di legno in cui mettiamo il nome della persona a cui vengono regalate. Penso sia un regalo molto bello perché oltre a unire una famiglia con una bottiglia di vino c’è anche questa cassa”.

Poi penseremo al Senna Day 2026 di Carlo Ametrano.

“Carlo sta già lavorando per portare altre novità anche il prossimo anno. Ho avuto diversi ospiti provenienti dal Brasile e quando parlo del Senna Day e gli faccio vedere i video dell’evento organizzato da Carlo sono davvero impressionati. Molti di loro mi hanno detto che cercheranno di venire, nonostante la lontananza. Gli piace molto che persone italiane condividano la passione per il campione brasiliano”.

Ricordiamo anche la squadra del Senna Day: Pasquale Buondonno, Davide Sforzi e anche tu.

“Parliamo di una squadra eccezionale che Carlo ha costruito nel tempo. Uno staff incredibile, Carlo ha creato una squadra bilanciata, affiatata che lo fa davvero con amore e con passione”.

Teta: “Il divieto di trasferta è una sconfitta dello sport. Abate trasmette tranquillità”

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Angelo Teta, ex giocatore e tifoso “stabiese Doc” con il “sangue gialloblé nelle vene”, ha condiviso le sue riflessioni sulla situazione attuale della Juve Stabia, concentrandosi in particolar modo sul divieto di trasferta imposto ai tifosi e sulle dinamiche positive all’interno della squadra guidata da Ignazio Abate.
La Sconfitta del Divieto di Trasferta
Riguardo al divieto imposto ai residenti di Castellammare di Stabia di seguire la squadra in trasferta fino al 5 febbraio, Teta ha espresso un giudizio molto critico, definendola “veramente queste sono le vere sconfitte dello sport”. A suo avviso, mortificare un’intera città per i comportamenti di una minoranza (stimata in 15 o 20 “facinorosi”) è “una cosa assurda” e non è giusto.
Ha sottolineato come le trasferte siano un’opportunità significativa, poiché i tifosi fungono da turisti, permettendo loro di conoscere nuovi luoghi e, in generale, facendo “muovere l’economia”. La cosa più importante, tuttavia, rimane il diritto di seguire la propria squadra. Teta ha auspicato un ripensamento sulla decisione.
L’ex giocatore ha anche manifestato il proprio dispiacere per il fatto che la tifoseria stabiese, che negli ultimi anni aveva dimostrato di essere “maturata tanto”, sia stata coinvolta in questi episodi. Ha lanciato un appello affinché questo serva da lezione, sottolineando che quando si va in trasferta bisogna “comportarsi ancora meglio di quanto si è in casa”.
L’Ambiente e la Mentalità della Juve Stabia
Nonostante le problematiche esterne, Teta ha lodato l’attuale clima in casa Juve Stabia. Pur ammettendo che all’inizio della stagione ci fosse un po’ di “scetticismo”, ritiene che l’ambiente a Castellammare sia cambiato. Oggi, chi arriva in squadra sa che la Juve Stabia non è un “punto di passaggio”, ma un “punto d’arrivo”. I calciatori devono lottare, dare tutto e “credere nei sogni”.
Teta ha evidenziato la continuità rispetto alla stagione precedente, nonostante la squadra sia “quasi del tutto nuova” e molto giovane, con i nuovi arrivati che si sono ben integrati e hanno subito compreso cosa fosse necessario portare in campo.
Il Ruolo Chiave di Ignazio Abate
Teta ha riconosciuto l’importanza dell’allenatore Ignazio Abate. Data la sua esperienza (vincitore dello Scudetto con il Milan e calciatore della Nazionale, con presenze in Champions League), Abate è considerato “il calcio in persona” e non mancano le esperienze di altissimo livello per gestire un gruppo. Teta ha suggerito che, essendo Abate “figlio di questa terra” (di origine campana), ha “una marcia in più” nel relazionarsi.
La qualità che apprezza maggiormente in Abate è la sua “buona tranquillità”, che viene trasmessa alla squadra. Questo si traduce in campo con i ragazzi che giocano con la giusta autostima, sanno cosa fare e l’allenatore riesce a sfruttare le loro caratteristiche individuali.
Riferendosi al fatto che Abate avesse definito i suoi giocatori come “soldatini”, Teta ha interpretato ciò positivamente, riconducendolo alla capacità di Abate di creare un rapporto di amicizia e professione. I giocatori, essendo professionisti “ben pagati”, sanno che è loro responsabilità dare l’anima e il sangue nelle due ore di allenamento. L’amicizia al di fuori dal campo e lo spirito di gruppo (“una famiglia”) sono visti come una vera ricchezza nello spogliatoio. Teta ha lodato inoltre l’umiltà di Abate, che gli permette di diventare “uno di loro”.
Giocatori in Crescita e Previsioni
Tra i nuovi arrivati, Teta ha notato che Correia lo ha particolarmente colpito per la sua personalità, potenza fisica e iniziativa in campo, definendolo come colui che sta dando “qualcosa in più”. Tra i giovani, Cacciamani è visto come il “meno giovane dei giovani” e un giocatore ideale per la sua versatilità (potendo fare il quinto di sinistra o appoggiare gli attaccanti).
In vista della partita contro la Sampdoria, Teta ha fatto riferimento ai bei ricordi legati alle vittorie storiche contro i blucerchiati, grazie ai gol di Sau e Adorante. Ha espresso l’auspicio che il prossimo eroe della sequenza possa essere Gabrielloni, che crede stia facendo molto bene ed è in crescita.
Infine, Teta ha pronosticato una vittoria della Juve Stabia, con un risultato finale di 2-0 o al massimo 2-1.

Podestà: “La Samp è in totale emergenza. La società ha commesso molti errori”

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In occasione della nona puntata di Juve Stabia Live Talk Show, Luca Podestà, direttore di brucerchiati.net e collega di Telenord, ha offerto un quadro dettagliato e critico della situazione in casa Sampdoria, avversaria della Juve Stabia nel prossimo turno, descrivendo la squadra ligure in una fase di “totale emergenza”.
Squadra in Piena Crisi e Caos Tecnico
Podestà ha evidenziato come la Sampdoria stia affrontando gravi problemi sia in campo che fuori, sottolineando l’emergenza in termini di organico: ci sono 11 giocatori indisponibili, oltre ai lungodegenti (come Romagnoli e Altare, fuori lista, il cui rientro è previsto a gennaio). Attualmente, solo 16 giocatori sono convocabili per la partita del lunedì sera.
I problemi affliggono tutti i reparti: difesa, centrocampo e attacco. In particolare, in avanti, l’unica vera prima punta è Massimo Coda, bomber di eccellenza della Serie B ma ormai 37enne e da “dosare”. L’altra punta, Cuni, è infortunata, e si prevede che Cherubini debba adattarsi a giocare con Coda. Lo staff tecnico (Gregucci e Foti) potrebbe essere costretto ad adattare i giocatori in ruoli non di competenza. Si spera nel recupero in extremis di Pafundi (infortunato con l’Under 21), che però al massimo andrebbe in panchina.
Podestà ha anche rilevato una grande confusione a livello tecnico e societario. Il ritorno al passato (con la chiamata di Lombardo, Gregucci e Foti) è un segnale di questo caos, soprattutto considerando che Lombardo ed Evani non vennero inspiegabilmente confermati dopo aver salvato la squadra ai playout lo scorso anno. Il trend di risultati rimane negativo: i tecnici hanno raccolto solo due punti in quattro partite.
Rabbia della Tifoseria e Critica alla Società
Il sentimento prevalente tra i tifosi doriani è la rabbia. Questa forte emozione è giustificata dal fatto che, dopo essere stati tra i favoriti per la promozione l’anno scorso, la squadra è retrocessa in Serie C (salvata solo dal caso Brescia). Nonostante la brutta esperienza, la squadra è stata ulteriormente indebolita dal mercato estivo.
Podestà ha sottolineato la passione della piazza: la Sampdoria vanta 20.000 abbonati e porta regolarmente 25-26.000 persone allo stadio, e questo pubblico non accetta passivamente la situazione. Pur essendoci una contestazione forte contro la proprietà, il sostegno alla squadra non è mai venuto meno nelle partite interne. Tuttavia, di recente, sono stati esposti striscioni duri contro gli azionisti. Il direttore sportivo ha preannunciato “interventi massicci” nel mercato di gennaio, sebbene il budget rimanga un’incognita.
Il problema, secondo Podestà, risiede nella politica societaria, che ha commesso “errori su errori”. La proprietà, legata a Singapore, ha speso oltre 100 milioni di euro in questi anni, ma ha sbagliato praticamente tutte le scelte.
La Mentalità Sbagliata per la Serie B
Podestà critica aspramente la strategia della società, che non ha compreso la natura della Serie B, definendola “tutta un’altra cosa rispetto alla Serie A”. La dirigenza ha puntato su giocatori affermati di Serie A (come Henderson e Barak), pensando che potessero fare la differenza, ma in cadetteria servono calciatori che “corrano” e che abbiano “fame”.
A riprova di questa strategia fallimentare, Podestà cita la scelta di assumere un responsabile dell’area tecnica danese che lavora quasi esclusivamente sugli algoritmi, portando giocatori giudicati “totalmente inadeguati” al contesto.
Podestà ammira invece l’approccio della Juve Stabia, che ha un “signor direttore sportivo” (Matteo Lovisa, di cui si parlò anche in chiave Sampdoria) e che si è immediatamente calata nella mentalità della Serie B dopo la promozione, puntando sulla fame e la determinazione.
Il Ferraris e la Trasferta Vietata
Nonostante il grande seguito (20.000 abbonati e 25.000 spettatori per gara), il Marassi, che dovrebbe essere un fortino, è diventato “terreno di conquista un po’ per tutti” negli ultimi due anni.
In chiusura, Podestà ha espresso la sua disapprovazione per la decisione che vieta ai tifosi residenti a Castellammare di Stabia di seguire la Juve Stabia in trasferta fino al 5 febbraio, definendo la cosa “veramente assurda”. Ha anche menzionato l’iniziativa della Lega di Serie B di giocare il prossimo turno con un pallone rosso per sensibilizzare contro la violenza sulle donne.
Le dichiarazioni di Podestà dipingono la Sampdoria come una squadra di blasone che, nonostante gli ingenti investimenti, è intrappolata in un ciclo di errori gestionali e tecnici, aggravato da una pesante emergenza infortuni e da un ambiente esasperato.