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Putin e le armi nucleari, solita minaccia o svolta per Russia?

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(Adnkronos) –
Vladimir Putin minaccia il ricorso alle armi nucleari, ancora una volta.La Russia potrebbe modificare la propria dottrina, ha detto il presidente, inviando un segnale all'Ucraina e soprattutto all'Occidente che sostiene Kiev nella guerra iniziata oltre 900 giorni fa.

Il messaggio che arriva da Mosca è un bluff?O il cambiamento di rotta produrrà effetti concreti nelle operazioni della Russia.  "Le minacce nucleari sono diventate routine per il Cremlino.

Mosca torna a usarle ogni volta che all'Ucraina arrivano nuove armi, che a Kiev viene permesso di usare armi occidentali per colpire il territorio russo, o attaccare i sistemi di allerta russi" ha scritto lo scorso luglio, in un articolo per Carnegie Endowment l'analista Maxim Starchak, del Centre for International and Defence Policy della Queen’s University (Canada), precisando tuttavia che "di fronte a noi ci siano anni imprevedibili di confronto".  
Saranno sviluppate nuove armi, sia reali che a livello di modelli.Droni nucleari, missili ipersonici e laser saranno una costante dei discorsi ufficiali e delle esercitazioni militari.

Le armi nucleari saranno spostate più vicino al nemico.I lanciatori, aerei con missili strategici e i sottomarini nucleari compariranno più frequentemente nelle zone di confine.  Poi, elenca Starchak, ci sarà un rafforzamento delle armi e forze convenzionali in Europa non appena saranno messi a disposizione finanziamenti e soldati (probabilmente, una volta che la fase attiva della guerra in Ucraina sarà terminata).

Ci sarà un aumento del numero e delle dimensioni delle esercitazioni militari.E anche più incidenti militari.

Infine, un ritorno alla corsa alle armi nucleari e, la cosa più pericolosa, gli arsenali nucleari potranno, a un certo punto, essere messi in elevato stato di allerta.  Un accademico russo considerato vicino alla diplomazia di Mosca che ha chiesto di restare anonimo ha spiegato al Washington Post che gli emendamenti alla dottrina nucleare – il testo in vigore ora è stato varato nel 2020 – aumenteranno la flessibilità della dottrina e quindi, "in un certo senso, la espanderanno". "Sarà mantenuto un elemento di incertezza in modo da aumentare il livello di flessibilità.Ma dal momento che usare l'arma nucleare in caso di attacchi simili a quello di Kursk avrebbe significativi effetti collaterali negativi, da un punto di vista militare sarebbe difficilmente giustificabile", ha affermato.  Le parole pronunciate da Putin ieri, di fronte al Consiglio di sicurezza, sono un chiaro "segnale" all'Occidente, ma "c'è ancora una vasta gamma di opzioni per una escalation e quella nucleare non è la preferita".

Per questo, il quotidiano americano conclude che la comunità internazionale è sempre più convinta che le dichiarazioni in arrivo dalla Russia sul possibile uso di armi nucleari "siano poco più che minacce o intimidazioni". 
Con il ricatto nucleare, Mosca sta solo cercando di ricreare l'ordine mondiale prevalente nella seconda metà del Ventesimo secolo. "Ignorando i limiti che Washington ha posto al suo sostegno all'Ucraina, il Cremlino fa tutto il possibile per dimostrare che non ha interesse nel mantenere il controllo degli armamenti", ha aggiunto Starchak, ricordando che le minacce nucleari di Mosca risalgono a ben prima dell'inizio dell'invasione dell'Ucraina (2018). Il Cremlino considera l'epoca della guerra fredda un periodo di stabilità.Anche se nessuna delle parti aveva fiducia nell'altra e ognuna continuava ad aumentare il suo arsenale e a perseguire i suoi interessi.

Lo stesso potrebbe verificarsi ora.  "Un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina e spartirsi l'Europa non renderebbe il mondo più sicuro.Anzi, convincerebbe il Cremlino della sua invincibilità e lo renderebbe più aggressivo.

Il mondo può quindi aspettarsi esibizioni significative di potenza nucleare.Il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov lo scorso maggio aveva detto che Mosca avrebbe archiviato la questione delle 'linee rosse' per riflettere specularmente le minacce dell'Occidente.

Di fronte a noi ci sono anni di confronto imprevedibile", conclude l'analista del Carnegie.  
A Mosca, intanto, le voci favorevoli alla modifica della dottrina si fanno sentire.I cambiamenti consentiranno al Paese di diventare "più flessibile ed efficace", ha affermato il presidente della Commissione difesa della Duma, Andrey Kartapolov, una delle tante figure dell'establishment politico a Mosca che in questi mesi ha rilanciato la minaccia nucleare in modo tale da mantenere l'alone di incertezza e ambiguità sul ricordo ad armi nucleari, ambiguità che apre la strada a interrogativi e dibattito in Occidente. "I cambiamenti sono stati apportati per garantire che la dottrina corrisponda alla realtà di oggi", ha ribadito Kartapolov Qualcuno si è preso la briga di calcolare: dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina allo scorso giugno, lo spettro del nucleare è stato evocato da personalità in Russia 74 volte.

E' chiara l'accelerazione: dal 1999 sono state 95 in totale. Si è fatto notare in questo contesto l'ex Presidente e vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev, che lo scorso febbraio, per esempio, ha invocato l'uso di armi nucleari contro Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Ucraina se Kiev e i suoi alleati cercheranno di ripristinare i confini della Russia del 1991. 
La soglia per l'uso delle armi nucleari "è stata ora abbassata", ha scritto su Telegram Sergei Markov, analista vicino al Cremlino. "In termini generali, questo significa che la Russia con questa nuova dottrina può usare le armi nucleari contro l'Ucraina.L'aggressione dell'Ucraina alla regione di Kursk è stata sostenuta da Paesi nucleari (Stati Uniti, Francia Gran Bretagna).

Quindi sarà possibile colpire Kiev con armi nucleari", ha aggiunto, in coincidenza con il discorso di Putin ieri.La Russia è stata spinta a emendare la sua dottrina nucleare dalla "minaccia di una piena escalation dell'Occidente della guerra contro la Russia", ha ribadito Markov. L'autorevole falco Sergei Karaganov, ex consigliere del Cremlino, sia con Boris Eltsin che con Vladimir Putin, politologo, fautore fra l'altro di attacchi nucleari limitati preventivi con armi tattiche, contro l'Europa occidentale per ripristinare la deterrenza nucleare e portare la guerra in Ucraina a una conclusione favorevole.

spinge da tempo, pubblicamente, Putin ad adottare una dottrina più dura. "L'obiettivo principale della dottrina nucleare russa deve essere quello di garantire che tutti i nemici attuali e quelli futuri siano certi che la Russia è pronta a usare le armi nucleari", aveva detto. Come moderatore della sessione plenaria del Forum economico di San Pietroburgo, lo scorso giugno, Karaganov aveva esortato Putin a "non ignorare le argomentazioni mie e dei miei colleghi".Il Presidente aveva ringraziato per le raccomandazioni, dopo un nuovo intervento sul nucleare dominato dall'ambiguità.

Aveva anticipato la revisione della dottrina nucleare e notato che ""per qualche ragione, l'Occidente crede che la Russia non userà mai" armi nucleari", ma aveva escluso l'impiego delle testate, anche se solo in questo momento. "Non lasciamo nulla di inesplorato.Guardiamo a tutti gli scenari nell'operazione militare speciale" contro l'Ucraina aveva detto il Presidente rispondendo a Karaganov.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Piazza Affari si tinge di rosa: nei board delle società quotate più di un membro su due è donna

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(Adnkronos) – Nei consigli di amministrazione delle aziende quotate a Piazza Affari c’è più diversità che altrove.Anche per effetto della Legge Golfo Mosca nel 2023 più di un seggio su due è stato affidato ad una donna, in percentuale più della media europea, il 51% contro una media del 47%.

Sebbene molte di loro siano alla prima esperienza in un consiglio, e abbiano maturato esperienza in un settore diverso rispetto a quello in cui opera l’azienda per cui lavorano.  Si tratta di un elemento essenziale per navigare questi tempi d’incertezza, evidenziano gli esperti di Heidrick & Struggles – società di head hunting leader globale nella ricerca di executive – nella ricerca Board Monitor sulle tendenze emergenti nei consigli di amministrazione nei Paesi di tutto il mondo.Nel 2023 in italia il 43% delle quotate ha inserito nuovi membri nei consigli di amministrazione, il 51% di loro è una donna con un’età media di 57 anni che – in generale – ha un'educazione superiore rispetto agli uomini nella stessa posizione: la maggior parte ha un dottorato rispetto alla controparte maschile, in molti casi semplicemente laureata.

Inoltre, come detto sopra la maggior parte di loro ha esperienze cross settoriali: si prediligono figure con esperienza internazionale e nel campo della sostenibilità, meno invece in quello della cybersicurezza – nonostante le crescenti preoccupazioni legate alle nuove tecnologie.Inoltre, il 51% dei nuovi membri è alla prima esperienza.  Ciò indica che i consigli di amministrazione sono alla ricerca di un flusso costante di nuove prospettive.

Come dimostrano bene i dati: tre quarti dei posti a livello mondiale sono andati a persone con esperienza in settori diversi da quello in cui opera la loro azienda.Questo dipende dal fatto che servono nuove prospettive ai consigli per gestire nuovi problemi, quello geopolitico in primis, ma non solo.

Ci si aspetta di più dagli amministratori, devono avere competenze inedite ed essere in grado di comprendere e gestire anche rischi informatici, oltre alle crescenti preoccupazioni e normative ambientali e sociali. "Il ruolo del consiglio sta cambiando in modo significativo, molto più di quanto probabilmente ci rendiamo conto", ha dichiarato Niccolo Calabresi, Managing Partner Southern Europe Heidrick & Struggles. "Come evidenziano i dati: nuove competenze e nuovo peso del consiglio d’amministrazione all’interno delle aziende stanno ridisegnando non solo la gestione di crisi complesse ma la stessa organizzazione aziendale.Dopo il Covid gli amministratori stanno mettendo alla prova i confini tradizionali per rispondere alle richieste di un insieme di stakeholder sempre più ampio e influente".  "Il dato è un segnale positivo per il mondo del lavoro ma il divario è ancora lontano da essere colmato, specialmente se facciamo riferimento alle micro e piccole-medie imprese (Pmi).

Così l'imprenditore Simone Terreni, a capo dell’azienda VoipVoice di Montelupo Fiorentino, balzato agli onori della cronaca per aver assunto una donna di 27 anni ‘nonostante’, durante il colloquio, lei avesse rivelato di essere incinta', commenta all'Adnkronos il report di Heidrick & Struggles. "Il gender gap – continua l'imprenditore – rappresenta un danno per la nostra società e come tale dovrebbe essere trattato, sia da un punto di vista etico che di crescita economica.Se da un lato ci devono essere politiche a supporto delle famiglie, dall’altro il mio auspicio è che sempre più imprese applichino la parità di genere.

Una parità che nel mondo del lavoro si delinea sotto vari elementi, inclusa non solo l’equa retribuzione degli stipendi tra uomini e donne, ma anche dalle uguali possibilità di carriera e di accesso alle posizioni manageriali", afferma.  "Sicuramente il dato di un board delle società quotate di Piazza Affari dove più di un membro su due è donna è un segnale positivo per il mondo del lavoro – dice – ma il divario è ancora lontano da essere colmato, specialmente se facciamo riferimento alle Micro e Pmi, la maggioranza imprenditoriale del nostro contesto economico italiano.Ciascuna azienda – conclude – dovrebbe favorire l’accessibilità, la remunerazione e l’occupazione di ruoli apicali a prescindere dal genere". Maria Pia Abbracchio, vice-rettrice e pro-rettrice a Ricerca e Innovazione dell'Università statale di Milano si è detta molto felice: "L'economia -spiega all'Adnkronos- non è un ambito che in genere viene associato con la professionalità femminile: si tratta di un dato che rassicura sulla possibilità delle donne di dare un contributo a tutti i rami della società e a tutti i settori della conoscenza e del lavoro".

Una presidente donna della borsa donna? "Sarebbe un bel segnale di modernizzazione – continua Pia Abbracchio – la prima cosa che conta ovviamente per un ruolo così importante è sempre la competenza: e ci sono molte donne che hanno sviluppato competenze forti nell'economia da meritare posizioni così prestigiose".La vice-rettrice è convinta che possano esercitare questo ruolo con modalità diverse dagli uomini: "Non è detto che le donne che raggiungono altri livelli di carriera debbano utilizzare modelli maschili nella gestione di questi ruoli, ma sono anche convinta che ciascuna di noi, se preparata, può farlo in una maniera molto buona e collaborando con i colleghi maschi". Antonella Stirati, professoressa ordinaria di Economia politica all'Università Roma Tre, parla all'Adnkronos di "dato positivo: quando non ci sono discriminazioni e pregiudizi, i talenti naturalmente presenti nella società possono emergere al meglio", dice. "Si tratta di un segnale positivo – continua la professoressa – perché mostra come il percorso delle donne verso il riconoscimento delle proprie capacità in tutti gli ambiti sta andando avanti, anche nelle posizioni apicali.

Questo naturalmente è un bene -sottolinea Stirati – però non credo che la presenza femminile nell'economia, nel management così come anche in politica sia di per sé portatore di cambiamento dei contenuti, però togliendo una barriera alla discriminazione – conclude – si possono far valere meglio le competenze esistenti".   —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Piccolo (Gilead Sciences Italia): “Con corto su Car-T siamo accanto ai pazienti”

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(Adnkronos) – "L'obiettivo del cortometraggio presentato oggi è quello di sensibilizzare sia a livello comunitario, per essere accanto ai pazienti nel loro percorso di cura e, sperabilmente, di guarigione, ma l'obiettivo della sensibilizzazione è anche quello di rendere noti ai pazienti gli scenari e le possibilità di trattamento, aumentando, quindi, le loro possibilità di cura".A dirlo è Carmen Piccolo, direttore medico di Gilead Sciences Italia, a margine della presentazione di 'Luce tra i frammenti.

Il viaggio di Mira, dalla scoperta della malattia alla speranza con Car-T'.Un cortometraggio 2D animato, prodotto dagli studenti del Triennio in cinema e animazione di Naba e promosso da Gilead Sciences con il patrocinio di Ail-Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma e La Lampada di Aladino Ets. Il cortometraggio racconta il patient journey del paziente che si sottopone a Car-T, dal momento della diagnosi fino al trattamento e alla remissione.

Un percorso fatto di ostacoli, paure, fallimenti, ansia e incertezza su quello che riserva il futuro, fino al giorno in cui arriva la possibilità di una cura e una nuova terapia innovativa: le Car-T, che rappresentano il momento in cui si riaccende la speranza. "In contesti di patologia dove inizialmente c'erano delle prognosi estremamente infauste, oggi ci sono anche delle storie di guarigione", conclude Piccolo. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Petruzzelli (Lampada di Aladino): “Innovazione cambia storia neoplasie sangue”

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(Adnkronos) – "Il messaggio che vuole mandare questo cortometraggio è la speranza.L'innovazione cambia la storia delle malattie nei tumori del sangue.

Oggi, finalmente, parliamo di speranze concrete.L'innovazione descrive come stanno cambiando queste malattie.

Oggi parliamo di un cortometraggio che aveva la grande scommessa iniziale di descrivere in un modo semplice una cosa molto complessa".E' quanto affermato da Davide Petruzzelli, presidente de La Lampada di Aladino Ets, in occasione della presentazione di 'Luce tra i frammenti.

Il viaggio di Mira, dalla scoperta della malattia alla speranza con Car-T'.Un cortometraggio 2D animato prodotto dagli studenti del Triennio in cinema e animazione di Naba, promosso da Gilead Sciences con il patrocinio di Ail-Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma e La Lampada di Aladino Ets. Una maestra vetraia, Mira, e la figlia, Marta, affrontano insieme una sfida importante, la diagnosi di tumore del sangue.

Il cortometraggio racconta il patient journey del paziente che si sottopone a Car-T, dal momento della diagnosi, fino al trattamento e alla remissione.Le protagoniste Mira e Marta, mamma e figlia, mettono in mostra le emozioni e le difficoltà che una persona con un tumore ematologico, insieme al caregiver, deve affrontare nel lungo percorso verso la guarigione.

Un percorso fatto di ostacoli, paure, fallimenti, ansia e incertezza su quello che riserva il futuro.Ma un giorno la svolta, la possibilità di una cura e una nuova terapia innovativa: le Car-T rappresentano il momento in cui si riaccende la speranza.  "Non stiamo parlando di farmaci – precisa Petruzzelli – stiamo parlando di un processo.

Le Car-T sono un processo e la grande scommessa era renderle comprensibili a chiunque.I ragazzi del Naba sono stati splendidi, sono riusciti a fare un prodotto fantastico e da domani lo distribuiremo a tutti, perché, in fin dei conti, le cose che si conoscono fanno meno paura e i pazienti hanno bisogno di questo". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tumori, Bramanti (Humanitas): “Corto su Car-T per alcuni pazienti è già realtà”

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(Adnkronos) – "Questo cortometraggio rappresenta più di una speranza, per alcuni pazienti oggi è una realtà la possibilità di essere guariti nonostante la refrattarietà a una terapia standard.Quindi, sicuramente rappresenta un viaggio: si tratta di una terapia complessa, di un processo lungo, ma in alcune indicazioni, come per esempio nel linfoma diffuso a grandi cellule B, che non risponde a una linea di chemioterapia tradizionale, può portare a una guarigione nel 50% dei casi".

Sono le parole di Stefania Bramanti, capo sezione Terapia cellulare di Humanitas, in occasione della presentazione di 'Luce tra i frammenti.Il viaggio di Mira, dalla scoperta della malattia alla speranza con Car-T'.

Un cortometraggio 2D animato prodotto dagli studenti del Triennio in cinema e animazione di Naba Pietro Caprari, Alice Chiofalo, Luca Giorgi, Alice Guerrini, Arianna Luna Perrone, Andrea Montani, Federico Mostacchi e Andrea Starace, con la supervisione dei docenti Naba Malina De Carlo, Simona Duci, Giacomo Manzotti e Jacopo Martinoni, e promosso da Gilead Sciences con il patrocinio di Ail-Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma e La lampada di Aladino Ets. Una maestra vetraia, Mira, e la figlia, Marta, affrontano insieme una sfida importante, la diagnosi di tumore del sangue.Il cortometraggio racconta il patient journey del paziente che si sottopone a Car-T, dal momento della diagnosi, fino al trattamento e alla remissione.

Le protagoniste, Mira e Marta, mamma e figlia, mettono in mostra le emozioni e le difficoltà che, una persona con un tumore ematologico, insieme al caregiver, deve affrontare nel lungo percorso verso la guarigione.Un percorso fatto di ostacoli, paure, fallimenti, ansia e incertezza su quello che riserva il futuro.

Ma un giorno la svolta, la possibilità di una cura e una nuova terapia innovativa: le Car-T rappresentano il momento in cui si riaccende la speranza. "Sono tanti i pazienti che possono accedere a questa cura, ma potrebbero essere di più di quelli che oggi riusciamo a curare – sottolinea Bramanti – L'importante, però, è identificarli per tempo, in modo che possano conoscere questa alternativa terapeutica e affrontarla nel migliore dei modi".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tumori del sangue, con terapia Car-T il percorso del paziente vede una ‘Luce tra i frammenti’

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(Adnkronos) – È stata presentata oggi a Milano, all’interno degli spazi del Campus di Naba, Nuova Accademia delle Belle Arti, ‘Luce tra i frammenti.Il viaggio di Mira, dalla scoperta della malattia alla speranza con Car-T’.

Un cortometraggio 2D animato, prodotto dagli studenti del Triennio in Cinema e Animazione di Naba, Pietro Caprari, Alice Chiofalo, Luca Giorgi, Alice Guerrini, Arianna Luna Perrone, Andrea Montani, Federico Mostacchi, Andrea Starace con la supervisione dei Docenti Naba Malina De Carlo, Simona Duci, Giacomo Manzotti, Jacopo Martinoni e promosso da Gilead Sciences con il Patrocinio di AIL- Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma e La Lampada di Aladino Ets. La storia narra di una maestra vetraia, Mira, e di sua figlia, Marta, che si trovano ad affrontare insieme una sfida importante: la diagnosi di tumore del sangue.Attraverso il cortometraggio lo spettatore vive il patient journey della persona che si sottopone a Car-T, dal momento della diagnosi, fino al trattamento e alla remissione.

Mira e Marta, mamma e figlia, fanno emergere le emozioni e le difficoltà che una persona con un tumore ematologico, insieme al caregiver, deve affrontare nel lungo percorso verso la guarigione.Un percorso difficile e ricco di incertezze, ma che vede una ‘luce’ con la possibilità di una nuova terapia innovativa: le Car-T rappresentano il momento in cui si riaccende la speranza.

Il linguaggio di “Luce tra i frammenti” è semplice, la musica è evocativa.Un cortometraggio che vuole dare voce a chi è affetto da un tumore ematologico affinché l’opinione pubblica possa comprendere i timori e le paure con cui queste persone devono convivere ogni giorno, ma vuole anche infondere fiducia nella ricerca e nelle terapie.  “I tumori del sangue oggi sono sempre più curabili grazie alle terapie innovative, le Car-T rappresentano una vera svolta e hanno cambiato radicalmente il paradigma di cura.

Stiamo assistendo ad una rivoluzione nel campo dell’ematologia.Il bisogno terapeutico per alcuni tipi di tumori del sangue è considerato importante, pazienti che fino a poco tempo fa non avevano opzioni terapeutiche oggi hanno una speranza e una possibilità di guarigione”, ha affermato Stefania Bramanti, capo sezione Terapia cellulare Irccs Istituto Clinico Humanitas. “Le Car-T sono una terapia innovativa basata sull’ingegnerizzazione genetica dei globuli bianchi dei pazienti per renderli più efficaci nel riconoscere e sconfiggere le cellule tumorali.

Si tratta di terapie complesse che richiedono un’attenta valutazione del quadro clinico del paziente, ma la ricerca ha fatto passi da gigante e sempre più persone possono beneficiare di queste terapie, per alcune patologie stiamo andando addirittura verso le prime linee di trattamento”.  In “La luce tra i frammenti” la metafora del vetro racconta la fragilità delle persone. “Il cortometraggio è molto esplicativo, la storia di Mira, insieme a Marta, rappresenta in modo molto realistico il percorso di chi affronta un tumore ematologico.La protagonista ci ricorda che si può essere sconcertati di una diagnosi come questa ma rimane forte la necessità di informazione, consapevolezza e fiducia nella ricerca.

Allo stesso tempo nel cortometraggio emergono quelle che sono le difficoltà e gli ostacoli.La nostra Associazione è da sempre impegnata su questo fronte e mettiamo a disposizione dei pazienti una rete di assistenza e di aiuti concreti, come ad esempio le case Ail, per alleviare le difficoltà che incontrano.

Siamo molto orgogliosi di aver partecipato a questo progetto perché mette a disposizioni di tutti uno strumento capace di raccontare in modo realistico ma delicato il vissuto di chi si sottopone ad un trattamento Car-T”, ha ricordato Rosalba Barbieri, vicepresidente Ail nazionale e presidente sezione Ail Novara-Vco. ‘Luce tra i frammenti’ mette in evidenza i tratti più salienti del patient journey di molte persone affette da un tumore del sangue e cerca di esaltare gli aspetti più umani attraverso i personaggi. “L’innovazione delle terapie avanzate rappresenta indubbiamente un’importante evoluzione della medicina verso approcci sempre più personalizzati e apre, così, nuovi scenari e percorsi di cura.Raccontare in un cortometraggio questa innovazione era la vera sfida, raccontare un percorso tortuoso che si snoda tra mille ostacoli.

Attraverso l’esperienza dei personaggi del cortometraggio si possono evidenziare i bisogni reali e concreti delle persone con tumore del sangue e se da un lato il valore clinico delle Car-T è indiscutibile, dall’altro sono ancora tanti i temi in discussione. È necessario aumentare l’informazione e l’educazione e bisogna lavorare sull’accesso, tutti i pazienti indipendentemente dalla loro provenienza geografica o possibilità meritano la migliore soluzione terapeutica disponibile – commenta Davide Petruzzelli, presidente La Lampada di Aladino Ets e coordinatore Favo neoplasie ematologiche – Gli studenti di Naba sono stati capaci di tradurre questi messaggi in un prodotto emozionale in cui i pazienti possono riconoscersi”. La storia di Mira riflette il viaggio emotivo di tanti pazienti e delle loro famiglie che spesso vivono la sfida della malattia in silenzio.Divulgare queste esperienze amplifica la loro voce. “Le terapie cellulari hanno rivoluzionato il trattamento di diverse malattie onco-ematologiche, cambiando la storia di molti pazienti.

Gilead è in prima linea in questa rivoluzione, con un impegno costante nel promuovere il progresso scientifico, sviluppare soluzioni terapeutiche innovative e migliorare la qualità della vita dei pazienti onco-ematologici.Tuttavia, il nostro impegno non si limita solo alla ricerca", commenta Carmen Piccolo, direttore medico di Gilead Sciences Italia. "Siamo orgogliosi di aver collaborato con Naba, con il patrocinio delle associazioni di pazienti, per la realizzazione di questo emozionante cortometraggio, che sottolinea come i progressi della ricerca consentano ai pazienti di guardare al futuro con maggiore speranza.

Contribuire alla realizzazione di questo cortometraggio e sensibilizzare l'opinione pubblica sui tumori ematologici è per noi di grande importanza.Crediamo che la storia di Mira possa diventare quella di sempre più persone che potranno beneficiare di queste terapie”.  ‘Luce tra i frammenti’ è un messaggio di speranza: “Come Accademia, siamo profondamente legati a questo progetto.

Gli studenti hanno accolto con entusiasmo e grande impegno la sfida di esprimere un tema così delicato e intimo attraverso l'animazione, riuscendo così a dare una forma soave e riguardevole alle paure e difficoltà quotidiane di chi affronta un tumore ematologico e dei loro caregiver”, commenta Vincenzo Cuccia, media design and New Technologies e set designer Area Leader di Naba. “Ci auguriamo che il cortometraggio ‘Luce tra i frammenti’ che racconta attraverso gli occhi di giovani ragazzi questa realtà, possa in qualche modo contribuire ad amplificare l’attenzione, la sensibilità e la fiducia nella ricerca e nelle terapie perché, e prendo in prestito dalla voce narrante del corto 'Come il vetro siamo fragili e trasparenti, ma anche forti e riflettenti nella luce della speranza'", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

La TYA Marigliano e Antonio di Santi, un connubio esplosivo per il Campionato di B di Volley

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La TYA Marigliano, si prepara per il Campionato di B, con uno schiacciatore di alto profilo.Stiamo Parlando di Antonio Di Santi classe 87, giocatore potente ed esperto nel suo ruolo di schiacciatore.

Il giocatore, dopo due stagioni giocate con la RIONE TERRA VOLLEY POZZUOLI, approda l’anno scorso alla corte di Marigliano.Per lo Schiacciatore, è stato un piacevole ritorno a Marigliano, perché è stato uno degli artefici della promozione in A3 di alcuni anni fa.

Stiamo parlando di un profilo forte fisicamente, alto e potente, considerando le caratteristiche fisiche del giocatore, infatti parliamo di un giocatore alto 1,90 cm.Con questo acquisto, fatto nell’anno 2023 la società di Marigliano da un segnale forte, di quali sono le intenzioni dei vertici della Società, ben figurare quest’anno e fare nessuno sconto alle avversarie, ma puntare con forza a vincere le partite.

Antonio Di Santi è altamente motivato considerate le sue dichiarazioni ai microfoni degli addetti ai lavori: “La voglia e la grinta in questa stagione dovranno darci una marcia in più.

Dobbiamo lavorare molto, per migliorare tutti i difetti visti durante la seconda parte della stagione scorsa.Sicuramente, se tali errori vengono eliminati cercando di essere concentrati su ogni partita ed ogni palla giocata, possiamo puntare ai primi posti della classifica finale”.  

Il ragazzo è davvero motivato e considerando la sua stazza e precisione nel gesto atletico, farà sicuramente scintille nella sua zona di attacco, cioè nei tre metri della prima linea, e chissà mentre copre la posizione 2,3, e 4.

È morto Angelo Pupino, il professore specialista dell’opera di Pirandello

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(Adnkronos) – Lo storico e critico della letteratura italiana Angelo Raffaele Pupino, studioso del romanzo tra '800 e '900 e presidente della Commissione per l'Edizione nazionale dell'opera omnia di Luigi Pirandello istituita presso il Ministero della Cultura, è morto mercoledì 25 settembre a Roma all'età di 88 anni dopo una lunga malattia.La notizia della scomparsa è stata riferita all'Adnkronos da ambienti accademici.  
Nato a Taranto nel 1936, dopo aver insegnato in vari atenei in Francia, Germania, Italia, da ultimo Pupino è stato professore all'Università 'L'Oriental' di Napoli, dove ha fondato e coordinato il dottorato di Letterature romanze comparate e diretto varie unità di ricerca.

Insigne specialista della letteratura dei secoli XIX-XX, nel cui studio ha privilegiato l'indagine stilistico-strutturale dei testi, se pure storicamente motivata, in una prospettiva comparatistica, Pupino ha coordinato presso la casa editrice Utet l'edizione commentata di 'Tutte le opere' di Pirandello (curandone anche i primi romanzi).Presso il Ministero della Cultura faceva parte anche dei comitati per le Edizioni nazionali delle opere di Alessandro Manzoni, Luigi Capuana, Italo Svevo e Federigo De Roberto.  È stato lungamente segretario e quindi presidente della Società Italiana per lo Studio della Modernità Letteraria; era socio nazionale dell'Accademia d’Arcadia e socio corrispondente dell'Istituto Nazionale di Studi Romani. È autore di numerose monografie e di saggi apparsi in opere collettanee.

Tra i suoi libri figurano: 'Manifesti dei movimenti letterari del Novecento' (Cuecm 1992), 'Pirandello: maschere e fantasmi' (Salerno Editrice 2000), 'La maschera e il nome.Interventi su Pirandello' (Liguori 2001), 'D'Annunzio.

Letteratura e vita' (Salerno Editrice 2002), 'Ragguagli di modernità.Fogazzaro, Pirandello, 'La Ronda', Contini, Morante' (Salerno Editrice 2003), 'Notizie del reame.

Accetto, Capuana, Serao, D'Annunzio, Croce, Pirandello' (Liguori, 2004), 'Manzoni.Religione e romanzo' (Salerno Editrice 2005), 'Pirandello o l'arte della dissonanza.

Saggio sui romanzi' (Salerno Editrice 2008), 'Pirandello poetiche e pratiche di umorismo' (Salerno Editrice 2013).Molti i contributi di Pupino apparsi su riviste come 'La fiera letteraria', 'Letteratura', 'Galleria', 'Convivium', 'Lettere italiane', 'Nuova Antologia', 'Nuovi argomenti', 'Sigma', 'Giornale storico della letteratura italiana', 'Strumenti critici', 'Italianistica'.

Nel 2004 gli è stato attribuito il Premio Corrado Alvaro alla carriera.Ha fondato e condiretto la rivista 'La modernità letteraria' per Fabrizio Serra Editore e dirigeva la collana 'Biblioteca della modernità' presso Ets. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sal Da Vinci e la rinascita con ‘Rossetto e Caffè’: “Un successo inatteso, ora tornerei a Sanremo”

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(Adnkronos) – "Una canzone può cambiarti la vita, e 'Rossetto e Caffè' lo ha fatto.Di canzoni che mi hanno segnato ne ho scritte tante, ma questa è arrivata in un momento speciale, con la musica che va in tutt'altra direzione.

La gioia è doppia, per me e il mio staff.Siamo una squadra e il successo è di tutti", così Sal Da Vinci all'Adnkronos, commentando il successo del suo singolo 'Rossetto e Caffè', disco d'oro e ancora ai vertici delle classifiche dopo mesi dall'uscita.

Il brano ha trionfato nonostante la scarsa programmazione radiofonica. "Non mi sono lamentato", precisa Da Vinci. "È stata una domanda che mi è stata posta: come mai un brano così forte non passa in radio?Forse non si sposa con la loro linea editoriale, ma non ne faccio un dramma. È il pubblico che decide il successo di una canzone". E il pubblico ha decretato il trionfo di 'Rossetto e Caffè' e due date sold out all'Arena Flegrea di Napoli, la prima ieri sera e la prossima domani. "Sinceramente non mi aspettavo così tanta affluenza di pubblico in così poco tempo, con due date subito esaurite", confessa Da Vinci, emozionato per l'esibizione nella sua città. "I tormentoni durano un mese, massimo quaranta giorni. 'Rossetto e Caffè' è uscito il 14 giugno e fa ancora numeri importanti, siamo a oltre tre mesi. È speciale”.   Il successo del brano, che ha totalizzato 13 milioni di streaming su Spotify e 23 milioni di visualizzazioni su YouTube, ha travalicato le generazioni, raggiungendo anche la Gen Z. "E' una gioia immensa", afferma Da Vinci che aggiunge: "Il mio social manager dice che ci sono numeri da platino. È un sogno che si realizza, l'avevo già vissuto ai tempi dei dischi fisici.

Oggi i numeri veri si fanno sulle piattaforme digitali.Vedere bambini cantare la mia canzone è come rinascere". Da Vinci attribuisce il merito al suo pubblico storico e ai nuovi fan: "Dovrei dare un disco d'oro a ognuno di loro.

Sono loro che hanno generato tutto questo.E la Gen Z mi ha sorpreso, la loro curiosità mi rende felice.

Stanno scoprendo le mie canzoni, vedo su Spotify Artist che brani che prima avevano pochi stream ora ne hanno molti di più.C'è curiosità.

Le canzoni sono magia che speri non finisca mai".   'Rossetto e Caffè' è solo l'inizio di un progetto più ampio, che include un nuovo spettacolo al Teatro Agostino di Napoli a partire del 13 dicembre, in scena per un mese.E c'è anche una nuova collaborazione in vista: "Sto lavorando a un nuovo brano e ho coinvolto un'artista che ammiro molto, si chiama Ste".

Classe 1996, Ste è tra le novità della scena musicale napoletana: "E’ un'artista con una storia che mi ha colpito profondamente, in qualche modo mi ci rivedo.Mi ha ispirato a scrivere questo pezzo.

Anni fa scrissi 'Vera' con Franco Del Prete, un brano che parlava di chi persegue i propri sogni nonostante le difficoltà.La storia di Ste mi ha ricordato questo tema.

Ha un grande talento e mi piace molto l'idea di collaborare con i giovani". Ste, dunque, sarà presente nel prossimo album di Da Vinci, che non esclude altre collaborazioni, purché nascano "spontaneamente, con amore e con una logica.Niente musica 'plastificata' fatta solo per i numeri".

E niente 'dissing' all'orizzonte: "Quello che ho da dire lo dico nelle mie canzoni.Le cose private restano private".

Infine, il mio 'rossetto e caffè' per darmi la carica? "La mia famiglia, i miei figli, i miei nipoti.Quest'energia nuova mi rende felice, e dalla felicità nascono cose belle.

Ci credo fermamente".  Nel 2009 partecipò al festival di Sanremo con 'Non riesco a farti innamorare', classificatasi al terzo posto.Su un eventuale ritorno all'Ariston Sal Da Vinci ha dichiarato all'Adnkronos: "Ci tornerei, è una delle manifestazioni più importanti in Italia, dove ti metti in gioco e provi emozioni forti.

Mi piacerebbe rivivere un'emozione così intensa". "L'emozione – ha spiegato – è sempre presente quando salgo sul palco, ma Sanremo è magico.Ho canzoni nuove, ma avendo già anticipato al pubblico alcuni incisi, non potrei presentarle, verrei squalificato.

Se però l'ispirazione mi regala un nuovo brano, mi proporrò a Carlo Conti, persona intelligente e grande professionista che conosco bene".  
"Napoli è sempre stata una Capitale culturale e musicale, ma in passato c'era una certa miopia nel riconoscerne il valore artistico", ha detto Sal Da Vinci all'Adnkronos, commentando l'attuale fermento artistico napoletano. "Grazie alle piattaforme digitali, ora i numeri parlano chiaro e tutti si devono adattare".L'artista, tuttavia, evidenzia una crisi melodica nella musica attuale: "È una crisi generale, totale, importante.

Le piattaforme digitali hanno dato spazio a tante realtà, ma la melodia è in crisi".Da Vinci si considera "fortunato" perché proviene dalla tradizione melodica, ma riconosce le difficoltà di molti artisti talentuosi nell'emergere in un panorama musicale in rapida trasformazione. "La musica di oggi è diversa da quella che faccio io", spiega Da Vinci. "Non la giudico, è semplicemente un modo di scrivere diverso.

Oggi, da quel che so, si compone su beat pre-esistenti.Io invece ho ancora momenti di creatività improvvisa.

A volte buttavo via idee nate al pianoforte, poi è arrivata l'ispirazione e ho scritto cose che mi piacevano. È partito tutto dal pianoforte, poi ho costruito il resto.Sei mesi fa mi chiedevo dove mi sarei posizionato, considerando il panorama musicale attuale.

Mia moglie mi ha incoraggiato ad andare avanti” ed è andata bene.Questo dimostra, secondo Da Vinci, che "c'è spazio per tutti" nella musica. (di Loredana Errico)  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bonus animali domestici: come funziona? Te lo spiega Petz.it, il portale dedicato agli animali

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Contenuti verificati, consigli, informazioni utili.Questo è Petz, portale interamente dedicato agli animali, domestici e non.

Dalle blatte ai pinguini, dal gatto domestico alla mucca nana, tutti trovano posto, con notizie dettagliate, curiosità e molto altro.Sempre attento a quello che succede in Italia e nel mondo, questo magazine online punta lo sguardo su tutti gli aspetti del mondo animale e cerca di rispondere non solo alle domande di chi, gli animali, li ama, ma anche a quelle di chi sceglie di far entrare nella propria vita cani, gatti, cavalli, conigli o volatili, e desidera prendersi cura di loro nel modo migliore possibile.

È il caso, questo, dell’annuncio del bonus animali domestici, al quale ha dedicato un approfondito articolo che spiega in modo semplice ed esaustivo di cosa si tratta, a chi è destinato e perché, attualmente, non è possibile farne richiesta.

Il bonus animali domestici spiegato da Petz.it

Dando una rapida occhiata a questo articolo, scopriamo che il bonus è destinato ai proprietari di animali d’affezione “con un ISEE al di sotto dei 16.215 euro e con più di 65 anni di età.

I beneficiari potranno utilizzarlo unicamente per affrontare spese veterinarie, dalle classiche visite alle operazioni chirurgiche, fino all’acquisto di medicinali a uso veterinario.Ma da quando sarà possibile richiedere il bonus?

E quali saranno i passaggi da seguire?Anche in questo caso, la redazione di Petz è molto chiara e spiega che, nonostante la legge di Bilancio 2024 abbia già destinato al “Fondo per il sostegno ai proprietari di animali d’affezione” 750.000 euro da suddividere in parti uguali in tre annualità, dal 2024 al 2026, il bonus non può, al momento, essere richiesto.

Il motivo è semplice: il Ministero della Salute non ha ancora emanato il decreto attuativo.Questo, nonostante siano già stati superati abbondantemente i 90 giorni di tempo concessi per la pubblicazione.

Risultato: il fondo è stato stanziato, la somma totale stabilita, i requisiti degli aventi diritto anche, ma nulla ancora si sa circa le modalità da seguire per richiedere il bonus, le tempistiche e la somma che spetterà a ogni richiedente.Nemmeno la data in cui, finalmente, il bonus diverrà attivo è nota e oramai si prevede che possa slittare al 2025.

Consigli utili per bypassare il problema

Petz non si ferma qui e offre qualche utile consiglio per bypassare il problema e ottenere ugualmente agevolazioni o bonus per sostenere le spese veterinarie.

In particolare, ricorda, in primo luogo, che tutti possono usufruire della detrazione IRPEF entro i limiti massimi consentiti e in una percentuale pari al 19% delle spese sostenute.Oltre a questo, consiglia di consultare il portale del proprio Comune o Regione di residenza al fine di individuare per tempo eventuali ulteriori agevolazioni locali destinate ai proprietari di animali domestici.

Cosa si può trovare su Petz?

Avete la sensazione che il vostro cane non stia bene e desiderate sapere come fare per capire se ha la febbre?

Oppure amate alla follia i gatti, ma, ahimè, siete soggetti ad allergie e desiderate trovare una razza anallergica?O ancora, volete addestrare il vostro coniglio domestico, ma non sapete da dove cominciare?

Salute, scelta, cura, addestramento; a tutte queste domande – e a molte, molte altre – i redattori di Petz hanno già dato una risposta quanto più possibile esaustiva e dettagliata.

Per conoscerla, non c’è altro da fare che accedere al portale, effettuare una rapida ricerca e leggere l’articolo di proprio interesse.E se la risposta non è ancora presente, con ogni probabilità lo sarà presto.

Università Tor Vergata, Maurizio Maggiani inaugura nuovo anno accademico di Sari

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(Adnkronos) – Lo scrittore e poeta Maurizio Maggiani, vincitore di moltissimi premi prestigiosi per la narrativa e per la poesia, sarà ospite il prossimo 30 settembre nell’Aula Magna della Facoltà di Economia dell'Università di Roma 'Tor Vergata' e terrà la sua lectio in apertura dell’anno accademico del corso di laurea in Scienze dell’amministrazione e delle relazioni internazionali (Sari) alle 10. Un invito nato dalla profonda capacità di Maggiani di parlare alle coscienze civili, una dote riconosciuta dal professor Marco Fioravanti coordinatore del corso di laurea che così commenta grato la prossima presenza dello scrittore: “Senza doversi dilungare sull’ormai quarantennale carriera di romanziere di Maurizio Maggiani, che porterebbe con sé una digressione sulla storia d’Italia e sulla sua narrazione, può essere utile una breve riflessione a partire dal suo ultimo libro – 'La memoria e la lotta.Calendario intimo della Repubblica' – che rappresenta, per lo meno dal nostro punto di vista, la versione in prosa del piano di studi del corso di laurea in Scienze dell’amministrazione e delle relazioni internazionali, un concentrato etico ed epico di ciò che i ragazzi e le ragazze dovranno studiare – non senza fatica – nel triennio che si schiude loro di fronte”. “Un abbecedario civile, un vademecum repubblicano, un libro prezioso – commenta Fioravanti – per orientarsi, per sopravvivere e per resistere all’eterno presente al quale sembra siamo tutti condannati a vivere.

Un girone dantesco in cui tutto si ripete uguale a se stesso e dove la perdita di memoria storica porta con sé, inevitabilmente, anche la perdita di prospettiva sul futuro.La storia sbiadisce in una notte senza stelle e proietta la sua ombra grigia come una zavorra sul domani.

La lezione invero che Maggiani ci vuole regalare è un antidoto a tutto ciò: alla memoria breve, interessata e autoreferenziale, alla invenzione della tradizione che spesso le classi dominante perpetuano per loro stessa natura, alle scorciatoie di riforme prive di spinte dal basso, di senso morale, di un’idea di inizio, al ritorno di guerre egoistiche e arcaiche che sembravano relegate nel dimenticatoio del Novecento.Insomma, nei suoi libri Maurizio Maggiani ci ha offerto, e credo che offrirà agli studenti e alle studentesse, gli strumenti per operare una critica serrata, ma sempre ottimistica, alla miseria del presente”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Louis Vuitton Cup, Luna Rossa vince prima regata in finale contro Ineos

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(Adnkronos) –
Luna Rossa ha vinto la prima regata della finale di Louis Vuitton Cup, nelle acque di Barcellona, contro Ineos Britannia.La barca italiana si aggiudica il round 1 di finale grazie a una ottima partenza ed a una gestione perfetta di gara da parte di Bruni e Spithill, che hanno controllato gli inglesi senza mai rischiare e chiudendo con un vantaggio di 46 secondi.

Più tardi si terrà la seconda regata.In palio la possibilità di andare a sfidare Team New Zealand per la conquista dell'America's Cup. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Rifiuti, nel 2022 trattati 8,3 mln di tonnellate di organico

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(Adnkronos) –
Nel 2022 sono stati trattati 8,3 mln di tonnellate di rifiuti a matrice organica da 357 impianti in tutta Italia.Sono i dati elaborati dal Cic a partire dagli ultimi dati Ispra disponibili. 
Più nel dettaglio, nel 2022 il riciclo dei rifiuti organici è stato affidato a 357 impianti di trattamento biologico, uno in più rispetto all’anno precedente: in particolare, è cresciuto il numero di impianti che hanno introdotto la digestione anaerobica (da 63 a 74), mentre gli impianti di solo compostaggio sono diminuiti di 10 unità (da 293 a 283).  
I quantitativi totali di rifiuti trattati sono aumentati di circa 55mila tonnellate rispetto al 2021, raggiungendo quota 8,35 milioni di tonnellate nel 2022, con un incremento dei flussi destinati agli impianti integrati (+252mila tonnellate rispetto al 2021) e una sensibile diminuzione di quelli avviati al solo compostaggio (-197mila tonnellate).  
Per quanto riguarda l’evoluzione impiantistica, l’aumento degli impianti integrati, che prevedono la produzione congiunta di compost e di biometano nello stesso sito produttivo, conferma la prevalenza di questa scelta tecnologica.  “Appare prioritario – osserva Massimo Centemero, direttore del Cic, in occasione della presentazione del quinto volume della collana Organic Biorecycling – investire per promuovere l’effettivo riciclo organico al fine di incrementare la produzione e l’utilizzo del compost, così da rispettare quanto stabilito dalla normativa europea la cui gerarchia prevede che il riciclo di materia sia privilegiato rispetto al recupero di energia.

Ciò̀ anche alla luce di comprovati benefici ambientali.L’uso del compost, essendo ricco di elementi nutritivi, comporta benefici in termini di minori emissioni: limita l’utilizzo di fertilizzanti di sintesi, assicura una migliore lavorabilità del suolo e ne garantisce una maggiore capacità di ritenzione idrica".

Insomma, "anche nel presente volume vogliamo sottolineare che il riciclo di materia è la forma più̀ intelligente di conservazione dell’energia”.  Proprio per sottolineare l'importanza del compost, nel corso dell’evento di presentazione del nuovo volume, il Cic ha voluto celebrare il ventesimo anniversario del Marchio Compost di Qualità Cic, il programma volontario che, attraverso verifiche continue sul prodotto, attesta la qualità dei fertilizzanti organici prodotti negli impianti delle aziende consorziate.Il convegno è stato anche occasione per premiare le aziende che da 20 anni si fregiano del marchio di qualità Cic: Biofactory Spa, Azienda Agricola Allevi Srl, Enomondo Srl, Siena Ambiente Spa, Tecnogarden Service Srl, Sesa Spa.

Inoltre, è stata consegnata una targa ad Alia Servizi Ambientali Spa di Montespertoli (FI) per l’ottenimento del Marchio Compost Qualità Cic.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo, da Manageritalia Emilia-Romagna raccolta fondi per assistere popolazioni colpite

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(Adnkronos) – Per favorire la ripartenza di cittadini, imprese e comuni danneggiati dal maltempo, Manageritalia Emilia-Romagna ha dato il via a 'Sos Emilia-Romagna 2024' una raccolta fondi presso i propri associati ma aperta anche a cittadini, imprese e chiunque voglia contribuire al sostegno delle realtà colpite, in particolar modo nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì e Cesena.Ogni singola donazione varrà il doppio.

Per ogni euro donato, infatti, Manageritalia Emilia-Romagna si impegna a raddoppiarne il valore al fine di ampliare il numero di progetti e soggetti sostenuti.Per donare l'Ibanè: IT45H0707202403000000731100. “Purtroppo ci troviamo, in meno di due anni, a mobilitare nuovamente la solidarietà della nostra comunità di manager, liberi professionisti e quadri in occasione di eventi che avremmo voluto relegare al passato”, commenta Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna, che prosegue: “Facciamo un appello a tutti nostri associati non solo a donare e sostenere questa iniziativa ma soprattutto a mettere a disposizione le loro competenze, ora più che mai, utili e necessarie a superare questa emergenza.

Come Associazione siamo vicini alle imprese, soprattutto piccole e medie imprese nonché alle amministrazioni perché possano, nel più breve tempo possibile, rialzarsi e tornare operative.Empatia, competenza, senso di comunità, responsabilità e futuro sono i valori che contraddistinguo l’azione di Manageritalia”. L’avvio di questa nuova raccolta fondi è solo l’ultima delle tante azioni solidali poste in essere da Manageritalia che si è sempre attivata per portare sostegno economico e aiuto alle persone e imprese del territorio colpite dalle calamità nel corso degli anni.

Un sostegno che si è concretizzato già nel 2023 grazie a una donazione di 20mila euro alla Fondazione Francesca Rava che ha permesso, nei giorni immediatamente successivi al disastro, di realizzare un panificio mobile in grado di distribuire gratuitamente pane, focaccia e altri prodotti da forno alla popolazione alluvionata e di rifornire 4 mense della Protezione Civile, collocate nelle aree più colpite del territorio, per un totale di oltre 3.400 persone al giorno.Ulteriori 17 mila euro raccolti hanno permesso l’acquisto di un quad e di un carrello polifunzionale che sono andati a integrare il parco mezzi della Croce Rossa di Cesena.

Iniziative che replicano quanto fatto da Manageritalia già nel 2012, a favore delle popolazioni vittime del sisma, raccogliendo oltre 60mila euro per l’acquisto di arredi per le scuole, tablet e pc, materiali per corsi specifici, lavagne interattive, mezzi di trasporto e abbonamenti a studenti per il trasporto pubblico. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

The Cure, iconica band torna con un nuovo album dopo 16 anni ‘Songs Of A Lost World’ esce il primo novembre

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(Adnkronos) –
The Cure tornano dopo 16 anni con un nuovo attesissimo album 'Songs Of A Lost World' il primo novembre in tutto il mondo (pre-order già attivo).Si tratta del 14esimo album in studio del gruppo.

Alcuni brani tratti dal disco sono stati cantati live per la prima volta durante il loro tour, 'Shows of a Lost World', comprensivo di 90 date in 33 Paesi e che ha totalizzato oltre 1 milione e 300 mila spettatori. Il primo singolo 'Alone' è stato il brano di apertura in ciascuno show ed è disponibile su tutte le piattaforme digitali da ora.Il resto della tracklist sarà svelata nelle prossime settimane sui profili social e sul sito ufficiale della band.  Sul primo singolo (che è anche il brano di apertura dell’album) il frontman Robert Smith ha dichiarato: "È il brano che ha sbloccato il disco; non appena abbiamo registrato quel pezzo ho capito che doveva essere la canzone d'apertura e ho sentito che l'intero disco veniva messo a fuoco.

Per un po' di tempo ho cercato di trovare la giusta frase d'apertura per la giusta canzone che facesse da apripista al progetto, lavorando sul concetto di 'essere soli', sempre con la sensazione assillante di sapere già quale dovesse essere la frase d'apertura…appena abbiamo finito di registrare mi sono ricordato della poesia 'Dregs' del poeta inglese Ernest Dowson…

e quello è stato il momento in cui ho capito che la canzone – e l'album – erano diventati qualcosa di concreto”.  Formatasi come band nel 1978, i The Cure hanno venduto oltre 30 milioni di dischi in tutto il mondo, sono stati headliner del Glastonbury Festival per quattro volte e sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2019.I The Cure sono considerati fra le band inglesi più influenti di sempre. 'Songs Of A Lost World' è stato scritto e arrangiato da Robert Smith, prodotto e mixato da Robert Smith & Paul Corkett e cantato dai The Cure – Robert Smith: Voce / chitarra/ basso / tastiere, Simon Gallup: basso, Jason Cooper: batteria / percussioni, Roger O'Donnell: tastiera, Reeves Gabrels: chitarra.   L’album è stato registrato ai Rockfield Studios a Wales.

Robert Smith ha creato il concept e Andy Vella, fedele collaboratore dei Cure, si è occupato del design e della parte visiva.La cover ritrae una scultura del 1975 di Janes Pirnat, 'Bagatelle'. 'Songs Of A Lost World' è disponibile per il pre-order in formato fisico e uscirà in Italia nei seguenti formati: cd, Lp, cd + Blu-Ray.

In esclusiva sullo store di Universal Music Italia saranno disponibili il doppio Lp nero masterizzato in half-speed e la musicassetta.Per Feltrinelli sarà disponibile in esclusiva un Lp color marmo.

Per chi pre-ordina i prodotti standard tramite Discoteca Laziale, invece, sarà disponibile in esclusiva un poster dedicato.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pisa, la storia del prossimo avversario della Juve Stabia e l’arbitro del match

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Il Pisa che domenica alle 15 affronterà la Juve Stabia per la settima giornata del campionato di Serie B 2024-2025 è stato fondato nel 1909 e successivamente ricostituito in due occasioni (nel 1994 come Associazione Calcio Pisa, poi Pisa Calcio, e nel
2009 come Associazione Calcio Pisa 1909).

La storia in pillole del Pisa.

 

Il Pisa vanta 7 partecipazioni alla Serie A e 38 alla Serie B; nella stagione 1920-1921 ha, inoltre, partecipato alla finalissima per il titolo nazionale di massima serie.Annovera nel proprio palmarès due Coppe Mitropa, due campionati
di Serie B e una Coppa Italia Serie C.

La FIGC considera il Pisa al
33º posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad
essa affiliati.Inoltre il Pisa si colloca al 50º posto nella classifica
perpetua della Serie A e al 9º nella classifica perpetua della Serie
B.

Dal 1919 il Pisa gioca le sue gare casalinghe all’Arena Garibaldi,
impianto sito nel quartiere di Porta a Lucca, alle porte della città.Una prima inaugurazione avvenne il 26 ottobre di quell’anno, con la
gara amichevole Pisa-Juventus Roma (5-1).

Entra di diritto nella
storia della società anche Renato Lucchi, che nel 1968 ha
conquistato con il Pisa la prima storica promozione in Serie A.Gli
altri allenatori ad aver conseguito una promozione nella massima
serie sono stati Aldo Agroppi, Luigi Simoni (due volte nel 1985 e nel
1987) e Luca Giannini.

Ricordiamo anche Romeo Anconetani, il
presidente più longevo e vincente del Pisa, in carica dal 1978 al
1994.Durante la sua gestione il club toscano ha partecipato a 6
campionati di Serie A e ha vinto due Mitropa Cup.

E’ tornato in serie
B nel campionato 2018/2019 dopo aver vinto i Playoff e da allora ha
sempre mantenuto la categoria, nel 2021/2022 perde la finale play
off che poteva regalare il ritorno in Serie A.Nelle ultime due stagioni rispettivamente undicesimo e tredicesimo,
oggi sotto la guida di Pippo Inzaghi la ritroviamo in testa alla
classifica dopo le prime sei giornate di campionato con 16 punti
frutto di 5 vittorie (una a tavolino 0-3 col Cittadella) e 1 pareggio ancora imbattuta alla pari del solo
Spezia.

Sono 12 i gol fatti, che ne fanno il miglior attacco del
campionato, e 7 quelli subiti.

L’arbitro del match Juve Stabia-Pisa.

 

Sarà il sig.Daniele Doveri della sezione AIA di Roma 1 a dirigere il match Juve Stabia – Pisa valevole per la 7^ giornata di andata del Campionato Serie BKT 2024 – 2025, in programma domenica 29 settembre 2024 allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia con inizio alle ore 15.

Il sig.Doveri sarà coadiuvato dal sig.Giuseppe Perrotti della sezione AIA di Campobasso e dal sig.

Fabrizio Aniello Ricciardi della sezione AIA di Ancona, il IV° ufficiale sarà il sig.Antonio Di Reda della sezione AIA di Molfetta, al VAR ci sarà il sig.

Davide Ghersini della sezione AIA di Genova, all’AVAR ci sarà il sig.Orlando Pagnotta della sezione AIA di Nocera Inferiore.

Barbara d’Urso a ‘Ballando con le stelle’ 2024, Milly Carlucci conferma rumors

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(Adnkronos) – "Confermo la partecipazione di Barbara d'Urso come 'ballerina per una notte' nella seconda puntata di 'Ballando con le stelle'".Milly Carlucci conferma i rumors, che circolano da giorni, sulla presenza dell'ex conduttrice Mediaset nel dance show sabato 5 ottobre.  "Abbiamo voluto Barbara d'Urso non per creare polemiche", ha affermato Milly Carlucci aggiungendo: "L'ho invitata anni fa, ma non siamo riusciti ad averla.

Ci siamo sempre tenute in contatto e quest'anno si è ripresentata l'occasione.L'abbiamo invitata perché è un personaggio importante – spiega Carlucci – ed ha una presenza carismatica con il suo pubblico di riferimento".  La nuova edizione del dance show parte sabato, 28 settembre, in prima serata su Rai1.

I concorrenti di questa edizione sono Alan Friedman che sarà al fianco di Giada Lini, Francesco Paolantoni che scenderà in pista con Anastasia Kuzmina, Luca Barbareschi che ballerà con Alessandra Tripoli, I Cugini di Campagna con Rebecca Gabrielli, Nina Zilli con Pasquale La Rocca, Federica Nargi con Luca Favilla, Tommaso Marini ballerà con Sophia Berto, Sonia Bruganelli scenderà in pista con Carlo Aloia, Bianca Guaccero con Giovanni Pernice, Furkan Palali che scenderà in pista con Erica Martinelli, Federica Pellegrini sarà in coppia con Angelo Madonia, Massimiliano Ossini sarà a Ballando con le Stelle con Veera Kinnunen mentre Anna Lou Castoldi ballerà con Nikita Perotti. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Catturato lupo avvistato a Porta di Roma, avrebbe aggredito bimbo in un parco

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(Adnkronos) – E' stato catturato, a quanto apprende l'Adnkronos, il lupo avvistato più volte nella zona di Porta di Roma nelle scorse settimane.Diversi video e foto dell'animale sono apparsi sui social e sembrerebbe che il lupo abbia aggredito un bambino di 4 anni il 10 settembre scorso nel parco adiacente a via Gino Cervi.  Il lupo è stato catturato ieri sera verso le 21 da una squadra della Direzione Ambiente della Regione Lazio composta da veterinari e guardiaparco.

L'animale è stato narcotizzato e sistemato in una contenitore per il trasporto animali.L'iter per avviare la cattura è stato lungo per essendo il lupo una specie protetta erano necessarie diverse autorizzazioni.

Si tratta di una cucciola di lupo, che ora sarà trasferita nel parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.   Il piccolo, secondo quanto si legge sui social, sarebbe stato trascinato a terra e salvato solo grazie all'intervento di alcuni ragazzi presenti nel parco.Subito dopo l'aggressione al bimbo, avvenuta nel parco della Speranza, sul posto è intervenuta la polizia municipale del gruppo Nomentano che ha disposto anche un servizio di vigilanza nei giorni successivi.  Il piccolo è stato trasportato all'ospedale Sandro Pertini di Roma dove è stato medicato per escoriazioni da morso in diverse parti del corpo.

Le segnalazioni della presenza dell'animale che dai video sui social sembrerebbe proprio un lupo sono arrivate anche al Municipio III e alla Regione Lazio.  Sono in corso comunque le verifiche per chiarire se l'aggressione al bimbo sia effettivamente riconducibile al lupo come anche riferito da alcuni testimoni. ''Ciao sono il ragazzo che martedì 10 ha salvato insieme ad altri otto miei amici il piccolo bambino dal lupo al parchetto di via delle Vigne Nuove verso le 22'', scrive Manuel Palozzi su Facebook. ''Scrivo per le persone che ritengono non sia un lupo ma solo un piccolo randagio cecoslovacco – aggiunge – Questo lupo è molto aggressivo ha afferrato il povero bimbo di 5-6 anni e lo ha trascinato a terra con una forza mostruosa per circa tre metri prima che intervenissimo, non voleva lasciare il bambino''.   ''Desidero ringraziare la direzione regionale Ambiente per lo straordinario lavoro effettuato.Va sottolineato in particolare, che la cattura della giovane lupa è avvenuta con grande efficienza, senza eccessivo clamore, che avrebbe solo creato un ingiustificato allarme fra i cittadini, e soprattutto rispettando il benessere dell’animale che adesso è già al sicuro all’interno di un’area faunistica protetta.

Un intervento esemplare che testimonia come il lavoro di tutela della natura possa andare di pari passo con la garanzia di sicurezza delle persone'', ha detto all'Adnkronos l'assessore all'Agricoltura e ai Parchi e al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini.     —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Terzo settore, Osservatorio dono: diminuiscono i donatori, meno del 5% tra giovani

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(Adnkronos) –
Sono in leggero calo i cittadini italiani che affermano di aver donato denaro almeno una volta a un'associazione nel 2023: passano dal 12,8% dell'anno precedente all'11%.E' quanto emerge dalla settima edizione del rapporto annuale 'Noi doniamo', curato dall’Istituto italiano della donazione (Iid), in occasione dell'edizione 2024 del Giorno del Dono, sostenuta da Bper Banca. “Il nostro supporto all’Osservatorio sul dono rientra nel più ampio programma di iniziative di Bper Bene Comune, l’unità dedicata alla pubblica amministrazione e al terzo settore che persegue la creazione di valore sociale a favore della comunità", dichiara Daniele Pedrazzi, responsabile di Bper Bene Comune.  La lettura della propensione a donare in Italia negli ultimi anni – viene rilevato dall'analisi – è particolarmente complessa: se il 2020 è stato l’anno in cui la pandemia ha generato una reazione solidale, il 2021 è stato invece caratterizzato da difficoltà sia sul fronte dell’impegno economico che di quello del volontariato.

Nel 2022 si sono avvertiti i primi segnali di ripresa in tutte le dimensioni del dono.Una tendenza almeno in parte confermata nel 2023, anche se i livelli pre-pandemia sono ancora lontani.  "Non dobbiamo dimenticare che, anche quando i dati rivelano un certo calo nelle pratiche di dono, questo non significa una diminuzione della cultura del dono, bensì una trasformazione della donazione in risposta ai cambiamenti economici e sociali che viviamo", avverte il presidente di Iid, Ivan Nissoli, sottolineando che "la vera sfida è combattere l’astensionismo dal dono e intercettare nuove forme di partecipazione, per avere sempre più persone pronte a mettersi in gioco esprimendo concretamente, attraverso il dono, il proprio essere parte di una comunità viva". Nonostante il leggero calo nel numero dei donatori dichiarati (dal 12,8% del 2022 all'11% del 2023) registrata dall'Istat, per Bva Doxa assistiamo ad un aumento del 5% delle donazioni informali (donazioni che non transitano attraverso gli enti non profit), nonché a una diminuzione del 4% dei non donatori, ad associazioni e non, che sono passati dal 37% del 2022 al 33% nel 2023.

Infine, rispetto al monte donazioni (totale degli importi donati), l’Italy Giving Report dichiara che nel 2021 c’è una lieve crescita dello 0,04 %, dato che indica un timido ma costante aumento dal 2019. 
Il picco massimo si registra tra le persone di 45-74 anni (il 13%-15% circa della popolazione), il minimo tra i giovani: meno del 5% tra i 14-24enni sono donatori.Geograficamente si conferma il divario tra nord e sud del Paese, nello specifico la quota di popolazione che vive nel Nord-est e che dichiara di aver contribuito al finanziamento di associazioni è più del doppio rispetto al Mezzogiorno: 14,3% contro 6,6%.

Resta forte il legame tra istruzione e propensione alla donazione: il 22,8% dei laureati dichiara di dare contributi in denaro alle associazioni, un valore quattro volte più alto rispetto a chi possiede solo la licenza media (5,3%).Tra le cause più sostenute, Doxa Bva evidenzia al primo posto Ricerca medico-scientifica (38%), al secondo posto Aiuti umanitari/emergenza, inclusi Ucraina ed Emilia-Romagna (35%), al terzo povertà in Italia (19%).  Guardando alle donazioni informali, quelle cioè che non transitano dalle organizzazioni non profit, nel 2023 cresce la quota di coloro che nei dodici mesi precedenti ne ha effettuata almeno una, passando dal 50% al 55%.

L’ambito che registra una crescita maggiore è l’elemosina alle persone bisognose (+4 punti percentuali) che arriva così al 19%.Le collette per le emergenze seguono subito dopo con il 18%, valore stabile rispetto all’anno precedente (17%).

In base ai dati da BVA Doxa, inoltre, c’è un aumento non trascurabile fra i donatori (sia informali che non) di giovane età, che resta comunque ben al di sotto della media: nella fascia 15-24enni l’aumento è del 3% a favore del non profit e del 2% dei donatori informali.  Dal monitoraggio condotto dall’Istituto italiano della donazione in collaborazione con Csvnet, l'associazione nazionale dei centri di servizio per il volontariato, su 347 organizzazioni non profit, emerge "una sostanziale stabilità con qualche calo più evidente nella variazione delle raccolte fondi, dove il 32% dei rispondenti registra un aumento rispetto al 47% nel 2022, il 21% una diminuzione (25% nel 2022) e per ben il 47% la situazione rimane invariata contro il 28% nel 2022".La fonte di maggiori entrate si conferma essere l’erogazione liberale da persone fisiche (60%), seguita da una crescente rilevanza del 5×1000 che arriva al 39% contro il 31% del 2022.

I lasciti testamentari continuano a rivelarsi uno strumento di introito ancora marginale: solo l’1% dichiara di averne ricevuti.  L'edizione 2024 del report 'Noi doniamo' prende in considerazione anche il caso Ferragni, rilevando che "contrariamente alle aspettative" ha avuto "un impatto limitato": delle 347 associazioni rispondenti solo il 5% lamenta conseguenze negative sulla raccolta fondi mentre il 18% dichiara di non essere in grado al momento di valutarne le conseguenze.All’interno del 5%, i rispondenti segnalano un calo maggiore tra i donatori privati (51%), al secondo posto ma con distacco quello dovuto ad aziende e fondazioni erogative (17%).

Il tema però è degno di grande attenzione perché Bva Doxa segnala che due italiani su dieci dichiarano di aver donato negli ultimi anni poiché convinti da una pubblicità o da un’iniziativa organizzata in collaborazione con un marchio famoso, un brand profit o un/una influencer.  Caritas Italiana sottolinea che, nonostante sia ancora presto per valutare il reale impatto del caso Ferragni, è innegabile il fatto che sia in atto un cambiamento culturale nella relazione tra gli enti non profit e il donatore, sia esso privato cittadino che azienda. “Sicuramente nelle relazioni degli enti con le aziende si nota una grande attenzione ad aspetti quali il calcolo delle aree di rischio, l’eventuale pubblicità negativa e i possibili rischi collaterali, che devono essere attentamente verificati.Questa proattività e attenzione al dettaglio è nuova e va a sostituire un approccio che era tipicamente reattivo ed italiano nella conclusione di accordi commerciali – volti alla solidarietà – che guardava solo alla risoluzione immediata di problemi sociali in nome di un attivismo improvvisato”, evidenzia Francesco Stefanini di Caritas. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biowaste, il Cic presenta i dati della filiera

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(Adnkronos) –
La filiera del biowaste risorsa per lo sviluppo sostenibile ed economico del Paese.Ecco i numeri: il solo settore relativo ai rifiuti a matrice organica (Rmo) dà lavoro, tra dipendenti diretti e indiretti, a 4.368 persone.

A queste si aggiungono 10.008 addetti coinvolti nelle attività di raccolta e trasporto del rifiuto organico.Nel complesso, quindi, il settore fornisce occupazione a 14.376 unità, il cui lavoro nel 2022 ha permesso di trattare 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica in 357 impianti in tutto il Paese.

A scattare la fotografia del settore è il Cic (Consorzio Italiano Compostatori) nel quinto volume della collana Organic Biorecycling, 'La filiera del biowaste che produce materia, energia e occupazione'.Edito da Edizioni Ambiente, il libro è curato da Massimo Centemero, direttore generale del Cic, con la collaborazione di Elisabetta Bottazzoli e Alberto Confalonieri, e raccoglie i contributi di numerosi esperti del settore.  
Il volume, che è stato presentato il 26 settembre presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma, a Palazzo Grazioli, fa il punto sul ruolo della filiera del biowaste nell’ambito dell’economia circolare e contiene i dati relativi al nuovo studio del Cic focalizzato sull’impatto in termini occupazionali del settore del riciclo dell’organico.  Inoltre, le pagine del volume introducono alcune novità promosse dal Consorzio: in primis, il Centro Studi Cic, organo tecnico nato nel 2024 con lo scopo di riunire le competenze del Consorzio sotto un unico cappello, che diventerà il riferimento per tutte le attività che il Cic svolge da anni e che si farà portavoce delle novità e peculiarità del settore.

Tra i suoi compiti ci sarà anche quello di elaborare proiezioni sull’immediato futuro del settore, considerando sia i rifiuti a matrice organica trattati dalle aziende che i processi produttivi tradizionali e innovativi, con un focus sui principali prodotti dell’economia circolare che caratterizzano il risultato del 'riciclo organico'. Con il libro viene presentato anche l'Osservatorio Bioriciclo, strumento promosso dalla collaborazione tra Cic e Consorzio Biorepack che sarà impegnato a diffondere le buone pratiche di raccolta differenziata e riciclo del rifiuto organico e delle plastiche biodegradabili e compostabili, per consolidare la consapevolezza del ruolo di ogni attore della filiera per il raggiungimento della piena circolarità.  “Questo volume, così come il precedente, è stato scritto seguendo la roadmap degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite – spiega il direttore del Cic e curatore della pubblicazione, Massimo Centemero – In particolare, quest’anno ci siamo focalizzati sull’obiettivo 8 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che incentiva una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile volta ad ottenere nel Paese uno scenario occupazionale ampio, produttivo e che, soprattutto, assicuri un lavoro dignitoso per tutti.L’obiettivo 8 è strettamente connesso con gli aspetti legati all’ambiente, al clima e ai diritti dei lavoratori.

Un goal vitale e necessario per l’intero Pianeta, perché con migliori condizioni lavorative si avranno di conseguenza migliori condizioni di salute degli esseri umani e dell’ambiente”. 
Altro tema centrale affrontato in coerenza con gli Obiettivi 2030 è quello delle competenze e della formazione degli addetti del settore.Tema sviluppato nel libro è infatti quello dei percorsi formativi organizzati da parte del Cic per contribuire alla specializzazione e alla creazione di nuovi profili professionali nella filiera del biowaste.  
Il Cic ribadisce infine il suo ruolo nel supportare il settore del biowaste, ponendosi come punto di riferimento italiano, europeo e internazionale. “Siamo pronti a presidiare le norme di riferimento, a partire dalla loro emanazione fino alla fase di applicazione conforme e promuovere iniziative di comunicazione sul biowaste rivolte a comuni, cittadini e stakeholders – sottolinea Lella Miccolis, presidente del Cic, nel suo intervento all’interno del libro – Il Consorzio analizza costantemente i tanti indicatori del settore, monitorandone l’andamento, allo scopo di poterne orientare la futura espansione e poter supportare i processi decisionali, sia a livello politico/amministrativo che di mercato, così da puntare ad un futuro di solida crescita per tutta la filiera biowaste”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)