È
inaccettabile e profondamente ingiusto che, ogni qualvolta si verifichino episodi di inciviltà o malcostume in Italia, la città di Castellammare di Stabia venga puntualmente tirata in ballo come metro di paragone negativo, quasi fosse un emblema di arretratezza e degrado. Questa deprecabile consuetudine, alimentata da stereotipi vetusti e da una latente forma di razzismo geografico, è tornata prepotentemente alla ribalta a causa di un video che sta spopolando sui social media, scatenando l’indignazione di molti cittadini stabiesi e non solo.
Nel filmato incriminato, persone che – ci si augura vivamente non siano rappresentanti della stampa, altrimenti si tratterebbe di una gravissima caduta di stile e professionalità che meriterebbe anche l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti della Campania – commentano gli atti vandalici perpetrati da un gruppo di teppisti a Ferrara.
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L’episodio oggetto del commento “infelice”
Alcuni teppisti (non si possono definire tifosi) nel primo pomeriggio di sabato 15 febbraio si sono introdotti nel centro sportivo “G.B. Fabbri” quartier generale degli allenamenti della Spal, mentre la squadra di casa era impegnata nella seduta di rifinitura, ultimo atto preparatorio in vista del cruciale match Spal – Rimini. Molti di questi teppisti si sono presentati con il volto coperto da cappucci e sciarpe e hanno fatto irruzione all’interno della struttura sportiva.
I contestatori, eludendo la sorveglianza e accedendo da un cancello laterale, si sono diretti con fare minaccioso verso il campo principale, con l’intento evidente di confrontarsi direttamente con i giocatori. La scena che si è presentata agli occhi dei presenti è stata di immediato allarme: urla, cori offensivi e un clima di crescente ostilità hanno rapidamente avvelenato l’atmosfera serena che dovrebbe caratterizzare la preparazione di una partita.
La situazione è precipitata nel momento in cui, nel tentativo di avvicinare i giocatori, gli ultras hanno acceso e lanciato almeno un paio di potenti petardi. Questi ordigni sono esplosi con fragore sul primo campo in erba sintetica del centro sportivo, proprio mentre, alcuni bambini delle giovanili della Spal si stavano preparando per disputare una partita amichevole. Il boato improvviso e la detonazione vicina hanno comprensibilmente spaventato i giovani atleti, che sono stati prontamente messi in sicurezza dal loro allenatore, il quale, con prontezza di riflessi, li ha fatti rientrare immediatamente negli spogliatoi. Fortunatamente, nonostante il grande spavento, nessuno dei bambini ha riportato ferite o è stato messo in pericolo fisico, ma l’episodio rimane di una gravità inaudita, soprattutto per il luogo e il contesto in cui si è verificato, coinvolgendo, seppur indirettamente, dei giovanissimi.
Nel frattempo, il gruppo di ultras è riuscito a raggiungere i giocatori della Spal, dando vita ad un concitato faccia a faccia. La tensione è salita alle stelle, sfociando in momenti di forte animosità. Secondo testimonianze raccolte sul posto, non sarebbero mancate parole grosse, insulti e toni minacciosi da parte dei tifosi nei confronti dei giocatori, rei, a loro dire, di prestazioni insufficienti e di scarso impegno. La situazione è ulteriormente degenerata quando, dalle parole, si è passati ai fatti, con spintoni e contatti fisici tra alcuni giocatori e i contestatori. Nonostante la concitazione del momento, sembra che non si siano registrati veri e propri atti di violenza fisica grave, ma l’episodio nel suo complesso resta estremamente serio e preoccupante.
La frase pronunciata
La frase incauta e inaccettabile pronunciata nel video è la seguente: “Non succede solo a Castellammare di Stabia ma anche nella civilissima Ferrara”. Queste parole, cariche di pregiudizio e ignoranza, suonano come una vera e propria offesa non solo per la città di Castellammare di Stabia e i suoi abitanti, ma per l’intero Sud Italia, ciclicamente bersagliato da luoghi comuni denigratori. È sconcertante che, di fronte a un episodio di teppismo verificatosi in una città del Nord, si senta l’esigenza di scomodare, a mo’ di paragone negativo, una città meridionale, alimentando così una narrazione distorta e razzista. Sarebbe auspicabile che il Comune di Castellammare di Stabia valutasse seriamente l’opportunità di querelare gli autori di tali affermazioni, affinché gesti simili non si ripetano e venga dato un segnale forte e chiaro contro questo tipo di atteggiamenti discriminatori.
È fondamentale ribadire con forza che fenomeni di inciviltà e teppismo non sono appannaggio esclusivo di una specifica area geografica. Città come Ferrara, Milano, e tante altre sparse in tutta Italia, non sono immuni da problematiche legate al vandalismo, alle baby gang e a comportamenti incivili di varia natura. Sarebbe miope e ingiusto generalizzare e “fare di tutta l’erba un fascio”, etichettando intere comunità sulla base di episodi isolati o comportamenti devianti di pochi individui. Persone civili e incivili esistono ovunque, da Nord a Sud, e confondere le une con le altre, alimentando stereotipi territoriali, è un atto di superficialità e ignoranza inaccettabile.
Questo tipo di approccio denigratorio rivela una profonda e radicata tradizione razzista all’interno di un’Italia che, solo apparentemente unita, continua a essere attraversata da divisioni e pregiudizi territoriali. Contrapporre il Nord e il Sud, etichettando quest’ultimo come arretrato e incivile, è una pratica spregevole che ignora la complessità della storia italiana e le profonde interconnessioni che legano le diverse regioni del Paese. È paradossale che proprio da chi dovrebbe conoscere la storia e ricordare le radici culturali e umane del nostro Paese (conoscenze minime per un giornalista se tale possono essere catalogate quelle persone), giungano simili affermazioni, dimenticando, tra l’altro, che una parte significativa della classe dirigente del Nord Italia ha origini meridionali, testimoniando la ricchezza e la vitalità del contributo del Sud allo sviluppo del Paese.
La lettera du un cittadino stabiese al Sindaco Luigi Vicinanza
In redazione è pervenuta una lettera accorata da parte di un cittadino stabiese, che esprime con forza il suo sdegno e invita il Sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, a intervenire a tutela dell’immagine della città. Riportiamo integralmente la lettera, che ben rappresenta il sentimento di molti cittadini stabiesi:
“Buongiorno Sig. Sindaco, gira in rete questo video, sono le immagini della gara SPAL – RIMINI. Se ascoltate, si può capire quanto la stampa e i mezzi di informazione, siano razzisti ed ignoranti. Un giornalista dice nel commentare, gli incidenti: “pensavo che queste cose succedessero solo a Castellammare di Stabia” gli altri intorno, nel sentire, non è che lo riprendono..!? Anzi confermano la tesi! Credo che tramite le voci, siano in tre, tra cui una donna. Arrivati a questo punto, sicuramente Castellammare avrà problemi molto più seri, e sicuramente di caratura superiore, al cospetto di tre giornalai. Però c’è l’immagine della nostra città, che lei ha sempre difeso e continuerà a farlo. È a tal proposito che le chiedo di intervenire, di farlo con forza, è ora di smetterla, non se ne può più con la retorica ed i soliti stereotipi verso la nostra città ed il sud in generale. L’immagine va curata prima di ogni cosa, perché magari gli stessi giornalisti, parleranno con “orgoglio italiano” della Nave scuola della MM italiana, non sapendo o ignorando che è nata nei gloriosi Cantieri Navali di Castellammare di Stabia. Nell’augurarle una buona giornata e un buon lavoro, spero da Stabiese vero, come lei è come tanti, in un suo veemente intervento, in primis a mezzo stampa, la stessa che ultimamente (anche locale) si diverte a denigrare la nostra terra. Buon lavoro Sig. Sindaco”.
Condividiamo pienamente l’appello del cittadino stabiese. È giunto il momento di reagire con fermezza a questi stereotipi offensivi e di tutelare con orgoglio l’immagine di Castellammare di Stabia, una città ricca di storia, cultura e tradizioni, che non merita di essere ingiustamente denigrata e utilizzata come capro espiatorio per generalizzare fenomeni negativi che, purtroppo, sono presenti in tutto il Paese. Ci aspettiamo un intervento deciso e pubblico da parte del Sindaco Vicinanza, affinché la voce di Castellammare di Stabia si alzi forte e chiara contro il razzismo geografico e gli stereotipi dannosi, rivendicando il diritto alla dignità e al rispetto per la città e per tutti i suoi cittadini. È ora di dire basta a questi paragoni inaccettabili e di promuovere una narrazione più veritiera e rispettosa della realtà italiana, nella sua interezza e complessità.
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