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Tria: scelte difficili ma necessarie. Oggi il primo verdetto. Lo spread si ferma a 303

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Oggi è il giorno della verità nei rapporti con l’Europa. Il collegio dei commissari discuterà infatti come procedere nei confronti dell’Italia, vale a dire se bocciare le linee di indirizzo economico, cosa mai accaduta, o chiedere invece modifiche.

Ieri il ministro ha inviato il suo appello e a parlare è stato anche il premier Conte.

La manovra non cambia. Il ministro dell’economia Giovanni Tria ha inviato a Bruxelles la lettera di chiarimenti chiesta dai commissari e non ha modificato il deficit che è fissato al 2,4% del PIL. Neanche un piccolo decimale di previsioni di variazione nella spesa, quindi, cosa che avrebbe potuto calmare il dibattito dentro la commissione che avverrà in giornata a Strasburgo, dove si riunirà l’esecutivo europeo per esaminare la situazione Italiana e dare le prime indicazioni sul se la manovra verrà bocciata, o se verrà ancora dato un po’ di tempo, due settimane al massimo, per modificarla.

Il testo inviato dal ministro Tria intanto non lascia dubbi.

span style="color: #000000;">La manovra, sostiene Tria, non espone a rischi di stabilità finanziaria nè l’Italia nè gli altri paesi dell’Unione. Il governo, aggiunge, è consapevole che la politica di bilancio non è linea con le regole europee; una decisione questa difficile ma resa necessaria perché il PIL non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi. Poi il ministro promette che almeno l’Italia non supererà gli obiettivi fissati, e che il nostro paese vuole restare saldamente dentro l’euro e l’Unione Europea.

Gli fa eco il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dicendo che il governo vuole dialogare con la commissione ed è pronto a sedersi a un tavolo di confronto:

“siamo assolutamente in Europa. Vogliamo dialogare con le istituzioni europee. Non mettiamo assolutamente in discussione il ruolo della commissione europea, ne gli organi comunitari”

appoggiato anche da Di Maio che ha affermato: : “Pronti a ribadire all’Ue le ragioni della manovra”

ma Confindustria, da giorni, esprime già dubbi sulla capacità della nostra economia di rispettare l’1,5% previsto dal governo per l’anno prossimo mentre il commissario Moscovici non demorde e invita gli italiani a fare una politica di bilancio entro le regole europee anche perché, avverte, c’è il rischio che la manovra non rilanci la crescita, e il debito lo pagheranno le generazioni future.

La commissione, dice Moscovici, non vuole aprire la crisi con Roma, ma un invito a bocciare la manovra italiana arriva dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz perché, afferma, l’Europa deve dimostrare di aver imparato dalla crisi della Grecia.

POLITICA

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