Salvini-Di Maio, il magnifico DUO con un’unica certezza: si va “Piano”. E noi stiamo a guardare e ad aspettare, al molo, che arrivi il Brigantino Governativo “Nave Italia” che però è ancora in progettazione. Anzi: nemmeno!
C
he belli i riapssi scolastici. Ora siamo al verbo frenare: IO (Salvini) freno, TU (Di Maio) freni, EGLI (Mattarella) frena, e così si riconferma – e ripassa – anche che, come si suol dire: “L’acqua è poca e ‘a papera nun galleggia” per cui, se nemmeno una papera riesce a galleggiare, figuriamoci se potrebbe farlo una nave: nella fattispecie la “Nave Italia” (alias: governo “icchio” o meno che sia) che – a differenza del brigantino goletta della fondazione Tender to nave Italia, gestita dai soci Marina Militare italiana e Yacht Club Italiano -, proprio nemmeno esiste nella versione “brigantino governativo”. “Brigantino” che dovrebbe essere gestito dai soci Salvini-Di Maio.
Oddio, in tutta ed estrema verità, a ben vedere, non mancano ne briganti ne papere. Questi e queste ci sono, e tanti e tante, con anche il debito corteo di oche, stranazzanti ed anche mute, ma del tutto sono il problema, non la soluzione, purtroppo e quindi si continua a viaggiare “Piano”.
E questa è la “velocità” (!?) a cui si è DOVUTO adattare anche il Presidente Mattarella costretto ad inserire, volendo o nolendo, – a sua volta -, la ridotta per avanzare, “piano”, sul terreno disastrato del post 4 Marzo cercando di scansare papere e pupi, bufale e poiane, ben consapevole che ci troviamo sul ciglio di un burrone con alle spalle un incendio dirompente per cui non può dire: ci siamo, pronti a fare un passo avanti! Ne, senza altro pericolo: alt, dietrofront, abbiamo scherzato.
Gran brutta e pericolosa situazione quindi, e questa giustifica ampiamente il Presidente Mattarella, ma condanna ancor più quanti fino ad ora con il fuoco hanno scherzato ed ancora ci giocano: Piano A, Piano B …. Piano. Ecco, piano mi raccomando, piano, che a correre si suda e ci si stanca.
Intanto, visto che tutto tace e resta immobile, diamo un’occhiata agli attori in scena e al serraglio posto in campo oggi in emulazione, sembra, dell’epopea di “nani e ballerine”, come si diceva ai tempi del governo Bunga Bunga, del cui regista, a quanto sembra, Salvini sia, se non figlio, quantomeno eterodiretto.
Anzitutto troviamo, da bravo pugliese, “Lu Titoru”. La maschera, il “pupo pugliese”, messa in campo dal DUO e che, come lei, non ha un’identità precisa, né una storia, né un passato – e forse, per questo, l’attuale ne ha scritta sin troppa.
Comunque sia, sta di fatto che – come nella storia della maschera pugliese – anche l’odierno “Lu Titoru” (all’anagrafe Giuseppe Conte) ben rappresenta il “capro espiatorio” su cui vengono scaricati tutti i peccati del Duo, ed in particolare di Di Maio preso tra le sue “ridotte”: “piano” A, “piano” B e gli scambi di convenevoli con Salvini nella infinita commedia del “Gatto e la Volpe” in scena ormai dal 4 Marzo in tutte le piazze italiane.
Ora, dopo le bordate partite dalla corazzata mediatica contro i “brigantino Italia del Duo”, “Lu Titoru” del momento, il giurista indicato da Salvini e Di Maio come premier del ‘LORO’ governo, si dice in buona fede, di essere pronto a spiegare gli errori sul suo curriculum messi in risalto dai media, e di voler percorrere anche l’ultimo miglio verso la poltrona governativa (e la cosa, chissà perché, a noi ricorda tanto: dead men wolking).
Questo sul versante Di Maio.
Passando al versante Salvini cosa troviamo? Nulla o, più precisamente, nulla di nuovo rispetto al nulla precedente, con un Salvini che continua a fare le sue dirette sul suo FB:
e ribadisce il suo no a un “piano B” (Di Maio premier) continuando a mantenere anche il punto sul SUO Ministro dell’Economia – Paolo Savona – ribadendo ancora: «O è Paolo Savona o salta tutto» ed anche che, ai primi posti dell’agenda del prossimo governo Lega-M5s, c’è pure il rimpatrio di 500 mila migranti irregolari o senza diritto all’asilo.
Altra “sola”, “poiana” rapina voti e consensi che, nella realtà è altra “Missione impossibile” (come il cumulo tra le misure economiche del Duo), almeno secondo buonsenso con anche l’ausilio di un’analisi dell’agenzia Frontex che ha contato 150 mila rimpatri nel 2017 da tutti i paesi Ue e messo in luce che un piano praticabile, per affrontare questo problema, ha tre ingredienti:
– cooperare con i paesi di origine e di transito,
– armonizzare le procedure di asilo,
– riaprire di canali di migrazione legale,
tre punti che causano l’ulcera ad un Salvini che ignora, – vuole ignorare -, il tutto e pensa di poter – magari – limitarsi a cannoneggiare i migranti. Punto!
E questo è oggi come ieri e, purtroppo, probabilmente sarà anche domani e magari per tutta la settimana con ogni cosa, schema di governo (magari anche icchio) incluso, resta in stand by con noi costretti ancora e come sempre a recitare il nostro mantra: io speriamo che me la cavo.
Stanislao Barretta
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