Resurrezioni: tocca alle Province? Forse! Di certo c’è solo altro scontro Salvini-Di Maio (VIDEO)

Il leader del Carroccio Matteo Salvini, detto il Capitano, intervistato da Rainews24 rigira il coltello...

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Il leader del Carroccio Matteo Salvini, detto il Capitano, intervistato da Rainews24 rigira il coltello nella nuova ferita che le Privince hanno aperto tra lui e Di Maio ed afferma:

“Le Province? Se Di Maio mi spiega chi pensa alle strade e alle scuole va bene e poi i Cinquestelle si devono mettere d’accordo tra di loro perchè altri ministri 5stelle stanno lavorando per dare più forza alle Province”.

e questo è quanto basta ad attirare la pronta risposta di Di Maio che, a sua volta, sul suo profilo Fb afferma e gli manda a dire:

“Questa storia delle Province mi sembra assurda. Io altre 2500 poltrone in più dove i partiti possono piazzare i loro amici non le voglio. Nel progetto complessivo di governo non ha proprio senso aprire 2500 poltrone nuove, peraltro pagate con i soldi degli italiani. È una cosa che non permetteremo. Non mi va giù.

Ci sono territori abbandonati? È vero, purtroppo, ma non si aiutano certo rimettendo in piedi un vecchio carrozzone e tirando fuori dal cilindro altri assessori, altri consiglieri, altri presidenti. Ma per favore, non prendiamoci in giro!

Già me la immagino la corsa di certe volpi a piazzare amici, amichetti e portatori di voti.
Lo Stato ha l’obbligo di assicurare i suoi servizi ai cittadini. Per le tasse che pagano gli italiani, le scuole dei loro bambini dovrebbero già stare in piedi ed essere pulite, non è che si può dire alle mamme “te le metto a posto regalando altri 2500 incarichi politici”.

Ad ogni modo trovo inutile anche discuterne.
Quelle 2500 poltrone in più con il MoVimento 5 Stelle non passano. No ad altri serbatoi clientelari, no ad altra burocrazia. Bisogna semplificare le cose, non complicarle!
Al governo siamo in due, le cose si fanno in due e sono sicuro che riusciremo a trovare un punto di incontro.

Andiamo avanti con il cambiamento, quello vero!”.

Poi, tanto per non farsi mancare nulla, ecco che lancia un’altra frecciata diretta al suo coinquilino al governo, Salvini, attaccandolo sul suo mantra dei “Porti chiusi” come anche, nuovamente, nella sua scelta di andare in Sicilia per il 25 aprile al posto di presenziare, anche lui, alle cerimonie commemorative dello Stato al quale lui sembra abbia prestato giusamento ma, probabilmente, tenendo le dita incrociate come fanno i ragazzini quando promettono qualcosa che sanno di non voler mantenere, dichiara:

“La nostra idea è portare a livello europeo un’unica legislazione antimafia per contrastare questi criminali che non esisterebbero se non ci fosse una politica corrotta. In Italia si parla tanto di porti chiusi, va bene, ma a me sta più a cuore avere porte chiuse alla mafia, in Italia e nell’Unione europea”

e ancora, da Varsavia, tra le varie dichiarazioni rilasciate alla stampa al termine della convention con i possibili alleati alle europee afferma:

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