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Politica: il passaggio dai Palazzi ai Tetti porta allo scontro con il Colle (VIDEO)

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Salvini continua con le sue performance dai tetti romani dove preferisce esibirsi e parlare, traslando la politica dai “Palazzi” di Roma ai suoi tetti.

span style="font-family: Arial, sans-serif; color: #000000;">Oddio, di fatto non è che un “trasloco” sia cosa nuova.

Prima di lui, ad esempio, la prassi fu inaugurata dal suo “sponsor”, e per questo anche ghost writer, Berlusconi, che spostò “la politica” comunicata dai Palazzi Romani al Suo Palazzo Grazioli.

Matteo Salvini 240518 – Qualche minuto per parlare con voi

Altra cosa direte ma è cosa che riporta alla memoria la differenza che c’era tra la canotta di Bossi e l’abito firmato dell’ex cav – ricordate? – e, soprattutto, che sa troppo di Masaniello in versione lombarda con, anche qui, una grande differenza tra l’amalfitano ed il milanese.

Anche il lumbard, come l’amalfitano, ha adottato un comportamento stravagante mirato al “suo popolo” (popolo che per ora sembra gradire le sue “pazzie”), epperò. Però ci sono regole di “galateo politico, istituzionale e costituzionale” che vanno comunque rispettate e con le quali c’è poco da scherzare, men che meno “far pazzie” per cui, il lumbard, farà bene a far tesoro dei corsi e ricorsi storici ricordando (o imparando) che, alla fine, il Masaniello amalfitano, proprio per il suo “fare pazzie”, fu prima dichiarato pazzo e poi anche ucciso proprio dai suoi.

Ad oggi, con il suo “far pazzie”, il Masaniello lombardo ha già superato diversi limiti arrivando così ad uno scontro diretto con il Colle per cui, forse, gli converrà far di “storia” virtù evitando di continuare a “far pazzie” o “pazziare” , e cominciare a comportarsi da “politico” e non da “capo (di parte di) popolo”.

Intanto la tensione continua e lo scontro odierno tra il Colle e la Lega va avanti.

Questa volta, lo scontro è sul nome del ministro dell’Economia. Matteo Salvini insiste per scegliere Paolo Savona tuonando in lungo e in largo, dai marciapiedi e dai tetti, anche contro Sergio Mattarella che, ormai stanco dei tanti strappi che già sono stati operati e che lo hanno portato a “dover” affidare l’incarico a Conte, replica: “Basta diktat sul governo”.

Oggi è, al solito e come si dice: un altro giorno ma …. sarà finalmente veramente altro o sarà “altro come gli 81 precedenti?”.

Stasera si saprà, forse, qualcosa in pi. Ma intanto i mercati, che non fanno lunghe riunioni di consiglio ne discorsi da tetti, marciapiedi o quel che sia, hanno già cominciato a portarsi avanti facendoci imboccare la solita strada in salita dello spread per cui, che dire, che fare.

Come sempre: io speriamo che me la cavo”, ed intanto aspettare.

Stanislao Barretta

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