Anna Raiola, stimata nutrizionista di Scafati, è morta lasciando tre bambini, uno di sedici, l’altro di dodici anni e una piccola che stava per nascere.
Contrappasso della vita: morire d’infarto mentre si sta per partorire
I
l luttuoso evento è avventuto giorni fa, per l’esattezza venerdì scorso, giorno in cui Anna Raiola, nutrizionista 41enne molto nota a Scafati, è morta per un infarto in una clinica a Castellammare di Stabia per cui, se ne scrivo oggi, non è certo per dare la ferale notizia, ma per dar spazio al quanto ha suscitato in me l’apprenderla.
Non conoscevo ne la Sig.ra Raiola ne la sua famiglia (alla quale vanno comunque le mie condoglianze) eppure, vista la piccolezza del quotidiano vivere tra meschinità e lividità varie, il triste evento è bastato affinché il mio pensiero corresse al pensiero della “vita” in se, al cos’è e al cos’è il vivere, ed amarezza si è aggiunta alla tristezza per una vita perduta, contrappasso della vita stessa, per dare alla luce una nuova vita tanto già amata e tanto attesa, per di più una femminuccia che avrebbe arricchito la famiglia che contava già di due maschietti.
Oggi è tutto un blaterale, un aizzarsi contro gli altri, preferibilmente se deboli e magari realmente bisognosi. Oggi è la vita che ci passa e fugge via, e noi nemmeno ne godiamo la magia troppo presi gli uni a vomitare bile e a cercare di sentirsi superiori a qualcun altro pur essendo, a tutti gli effetti, poco più di amebe; gli altri a chiedersi com’è possibile che delle persone che si autodefiniscono intelligenti, finanche superiori, possano essere invece così grette, astiose … deficienti.
Se tutti fossimo edotti ed attenti al fatto che la vita è costantemente appesa ad un attimo, e che ogni attimo può essere l’ultimo, e può arrivare così, all’improvviso, senza alcun preavviso e senza darti nemmeno il tempo di chiederti il perché, forse sarebbe diverso e si avrebbe anche coscienza del fatto che, alla fine, è un solo istantaneo attimo che pone fine a tutto.
Un attimo che pone fine a tutto ma non al ricordo che gli altri avranno di te. E’ pur vero che tutti i morti poi si dipingono per “buone persone” ma, indubitabilmente, ci sono persone che comunque e a prescindere, non potranno non essere ricordate quantomeno per l’essere state, in realtà, meno buone di tante altre. E secondo me, questo si che è la vera pietra tombale che si andrà a porre su un’intera esistenza, e sarà bianca o nera a seconda del come “realmente” si è vissuto al di là delle parole dell’umana pietas.
Anna Raiola, a quanto ho potuto leggere, la sua vita l’ha vissuta bene ed in armonia con se stessa, la famiglia ed il mondo. Mondo che ha lasciato per l’estremo grande atto d’amore che solo una donna può compiere: dare la vita ad un altro essere che si spera cresca poi bene e che possa essere fonte di felicità e sostegno per tanti altri ancora dando così concreto senso ad una vita: vivere in serenità offrendola anche agli altri.
Ad Anna l’ultimo estremo pensiero del: “riposa in pace”. Alla famiglia un sincero e caldo segno di vicinanza. La vita continua ed ora avrete un nuovo angelo a vegliare su di voi: Anna
AGGIORNAMENTO, 8 Ottobre 2019 13:34
Si chiamerà come la madre la figlia di Anna Raiola, morta d’infarto
Alla figlia di Anna Raiola, la stimata nutrizionista di Scafati morta per infarto lasciando tre bambini, il papà ha dato il nome di Michelle Anna.
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