Elezioni subito un errore: ma urne possibili il 22/7
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l Colle forza la mano e annuncia la nascita di un governo al di sopra delle parti, che porti il paese non oltre il 31 dicembre, composto da personalità che non si presenteranno alle nuove elezioni, e che dia alle forze politiche la possibilità ed il tempo di trovare un accordo tra di loro e avviare una loro esperienza a Palazzo Chigi.
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In otto minuti di discorso, il Capo dello stato ha messo in guardia: l’alternativa sono le elezioni, a luglio come in autunno, con il pericolo di aumento dell’iva, attacchi speculativi, incapacità di difendere gli interessi nazionali nei consessi come i vertici Ue e del G7.
Ad ogni modo le elezioni in estate sono “sconsigliabili perchè è difficile esercitare in estate il diritto di voto”, ed inoltre c’è bisogno di “tempi minimi” per permettere anche alle forze politiche minori di organizzarsi. Inoltre, in caso di ricorso alle urne, sarebbe “la prima volta nella storia repubblicana di una legislatura che termina senza neanche iniziare”. Quindi “scelgano i partiti”, e lo facciano “in Parlamento”, che è la sede propria del dibattito.
Per evitare paragoni con il passato (con le esperienze dei governi Monti e Dini) Mattarella chiarisce che chiederà ai componenti del governo “di servizio” di non candidarsi alle successive elezioni politiche. I tempi per l’avvio di questo governo, elettorale per luglio/ottobre o a termine fino a dicembre sono brevissimi: il presidente del Consiglio incaricato sarà convocato prevedibilmente domani o dopodomani (mercoledì) al Quirinale.
Sul Colle certamente una lista di papabili è stata già compilata da tempo, ma con una difficoltà aggiuntiva: non è facile trovare “volontari” per la presidenza del Consiglio e soprattutto per i posti di ministro per un governo che deve apparire “neutrale”, quindi esclude i politici di professione, ma possibilmente anche autorevole, a fronte del fatto che al momento non è escluso che non possa fare neppure un giorno con i pieni poteri, ma debba gestire solo gli affari correnti fino alla conclusione delle prossime consultazioni.
Per giuristi, economisti, personalità di rilievo provenienti da qualsiasi campo non è particolarmente attraente l’idea di lasciare posti di prestigio per esporsi qualche mese a “farsi impallinare” dalle forze politiche impegnate in una campagna elettorale prevedibilmente “aspra”.
Un altro scoglio nella inedita navigazione di Mattarella nei mari di quello che gli inglesi chiamano “hung Parliament”, il “Parlamento appeso”, senza maggioranza uscito dalle urne del 4 marzo.
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redazione/agi/askamews