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ilippo Gherardi, responsabile dell’area motori di Sportitalia, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Carlo Ametrano per fare il punto sulla stagione di F1.
Di seguito le sue parole.
Filippo, la stagione di F1 è iniziata da poco, ma si può già parlare delle prime sensazioni viste in pista: è dominio McLaren?
“McLaren per ora ha dimostrato che in condizioni ideali fa letteralmente un altro sport. Sono estremamente affascinato dalla crescita che ha avuto questo team nel suo rendimento. Basti pensare che neanche due anni fa, quando eravamo al giro di boa del 2023, questa squadra si trovava nelle retrovie. C’era tanta delusione per dei risultati completamente inaspettati. Poi, c’è stato un cambio di rotta arrivando a esser grande protagonista dello scorso anno con il titolo costruttori. Quest’anno penso che siano la Red Bull che è stata negli ultimi anni. Se sono in condizione di esprimere il proprio potenziale, fanno un altro sport”.
E la Ferrari?
“Con le dovute proporzioni, soprattutto temporali, è un po’ il discorso inverso che facevo su McLaren. Ferrari arrivava a questo campionato con grandissimo entusiasmo. L’ingaggio di Hamilton è stato catalizzatore sotto tanti punti di vista. Non credo che la macchina sia così tanto sbagliata, non penso che il progetto tecnico sia così tanto da cestinare. Ci sono due problemi: il primo è il passo gara, che era già emerso nei test in Bahrain. Se consideriamo la gara lunga, la Ferrari di fatto non è mai stata nella partita né in Australia né in Cina. Poi, c’è il discorso gestionale: continuo a non comprendere come sia possibile che in Australia Ferrari giustifichi il suo scarso rendimento in gara con il fatto che, dopo le sessioni di libere, era emerso un consumo eccessivo del fondo, che aveva costretto i meccanici ad alzare la vettura e perdere prestazioni. Non riesco a capire come una settimana dopo sulla macchina di Hamilton si sia ripresentato, comportando ovviamente la squalifica. C’è qualcosa a livello gestionale che non torna: se ragionassimo pensando che queste persone si dedicano alla F1 solamente nel weekend, potrebbe anche starci, ma considerando che sono persone dedicate a questo progetto più che a tempo pieno, mi sembra realmente qualcosa di inspiegabile. Siamo davanti alla Ferrari che fa il Mondiale di F1. Il pressapochismo che emerge su alcune situazioni è sbalorditivo”.
Una delle ultime news è l’arrivo di Tsunoda in Red Bull: come vedi questa scelta?
“Partiamo dal presupposto che la Red Bull, al momento, sia la squadra che in tutta la griglia presenta le maggiori differenze tra le due auto. Penso che sia esagerato dare così tanta responsabilità a Lawson per questo inizio deludente. È chiaro che stai guidando una Red Bull e, proprio per questo, i risultati non potevano essere sufficienti. Onestamente avrei valutato un ingaggio di Tsunoda già a inizio stagione, senza doverlo fare per forza dopo sole due gare del 2025. Penso che in Red Bull ci sia un problema di sbilanciamento: emerge in maniera plateale che c’è una RB21-A e una RB21-B e se quest’ultima venisse assemblata con poca convinzione, non potremmo parlare poi di un rendimento deludente di Tsunoda. Qualora non dovesse essere così, mi aspetto uno Tsunoda quantomeno da top 8”.
Questo però non giustifica Red Bull dall’aver mandato via Lawson dopo solo due gare.
“Assolutamente no. Non credo che lo giustifichi affatto. In Red Bull sapevano che Lawson non correva con una macchina all’altezza. Verstappen è il pilota più forte in circolazione e lo sta dimostrando. Proprio per questo, tu Red Bull non puoi interpretare il gap tra l’olandese e il suo compagno di squadra come un qualcosa di veritiero. Chi corre con la stessa macchina di Verstappen in questo momento pagherebbe dazio. A maggior ragione, non puoi mettere la croce su un ragazzo come Lawson, alla sua prima vera stagione in F1 e in un team come Red Bull”.
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