Folla – pubblico: come cambia la comunicazione nella storia

Quale è la differenza che intercorre tra il concetto di folla e quello di pubblico? Il primo studioso che si pone la questione è il sociologo Gabriel Tarde

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Qual è la differenza sostanziale che intercorre tra il concetto di folla e quello di pubblico? Il primo studioso che si pone la questione è il sociologo Gabriel Tarde, il quale effettua questa necessaria classificazione tra individui e gruppi di appartenenza.

Definizioni di folla e pubblico

La folla è dunque un assembramento di persone fisicamente vicine, che si ritrovano nello stesso luogo in un certo momento. Raramente tale evento potrà però avvicinare questi soggetti in più di un singolo caso.

Al contrario il concetto di pubblico ci dice di individui fisicamente dispersi, ma uniti da un interesse che concentra la loro attenzione. Il pubblico infine ha una certa persistenza nel tempo e un grado di interazione interna.

L’oggetto dell’attenzione del pubblico, come avviene per uno spettacolo sportivo, per un format televisivo come Sanremo, favorisce anche la creazione di un immaginario comune che diventa quindi fonte di identificazione, tanto da arrivare a parlare di comunità immaginate attorno a un tema, un oggetto o un simbolo, secondo le teorie di Anderson del 1991.

Anche un altro classico della sociologia come Herbert Blumer torna utile per il discorso di folla/massa, nel tentativo di discutere una nuova collettività emergente, già figlia delle condizioni delle società moderne e quindi dei nuovi sistemi di comunicazione.

Per Blumer il pubblico può essere considerato un insieme attivo di persone, le quali si confrontano liberamente su uno stesso tema di natura politica, sociale e culturale, avanzando opinioni, interessi e proposte.

La massa invece è vista come una vasta aggregazione di individui, isolati e anonimi. Per fare degli esempi attuali possiamo quindi dire che gli utenti dei social network come Facebook, Instagram e via dicendo corrisponde a un’idea di massa nell’accezione del Blumer, mentre il pubblico potrebbe essere quello che segue un artista specifico su Spotify, Netflix o che è abbonato a un servizio di streaming live come Dazn per quanto riguarda il mondo sportivo e del calcio professionistico.

Quali sono le differenze tangibili e come funziona quindi il concetto di pubblico e quello di massa nel mondo del web attuale?

Certamente l’esempio di un social come Facebook potrebbe essere fuorviante e metterci fuori strada, specialmente se si pensa a come il nuovo media sia nata e si sia diffuso, prima nei campus universitari degli Stati Uniti d’America, per poi sbarcare anche in Europa e nel resto del mondo. Tuttavia ormai parlare di Facebook Meta e di ogni altra creazione del team di lavoro di Mr. Mark Zuckerberg, significa fare i conti con una realtà di massa su più livelli.

Differente il discorso che riguarda invece le piattaforme di streaming video, quelle delle realtà musicali come Amazon Music, Bandcamp e Spotify, fino ad arrivare alle comunità dei gamers. Abbiamo visto come Apple abbia già lanciato con successo il suo format destinato agli appassionati di videogiochi con il nome di Apple Arcade.

Anche Google Stadia e Microsoft si sono attrezzati per offrire una realtà di gioco alternativa. In questo specifico caso parliamo però di un pubblico specifico, quello degli appassionati di videogiochi, che possono essere suddivisi in fasce di età, categorie di gioco, abilità e via dicendo.

Come abbiamo visto durante gli anni passati il circuito del gambling online ha conosciuto un successo significativo con la proposta del poker digitale e del boom del Texas Hold’em. Oggi vediamo come le realtà di NetBet nuovi giochi online si sia concentrata su una nicchia significativa di utenti e di appassionati di gambling digitale.

Si tratta di concetti, per quanto riguarda lo studio della sociologia che possono rapidamente mutare, in base all’epoca che viviamo e che stiamo attraversando. La nostra realtà oggettiva potrebbe essere motivo di contesa e di dibattito in futuro, proprio come è avvenuto per il passato, in un contesto retrospettivo e di implicazioni analitiche e di studio della fenomenologia del cambiamento della società.

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