Cannabidiolo: tutto quello che devi sapere sul CBD in Italia

I prodotti a base di CBD, il principio attivo della pianta di canapa, sono molto attenzionati dalla legislazione italiana

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L’Italia è un paese molto particolare se parliamo di norme, leggi e regolamenti, dove le leggi cambiano in maniera continua e dove è difficile avere un qualche tipo di giudizio definitivo sulle cose. Questo riguarda anche e soprattutto elementi recentemente entrati a far parte del quotidiano di molti come i prodotti a base di CBD, il principio attivo della pianta di canapa.

Sia che si tratti di aromi per un vaporizzatore quanto di oli a utilizzo industriale, il cannabinolo è una sostanza che in Italia viene osservata con attenzione dal punto di vista legale. Dato che i dubbi sull’argomento sono molteplici quest’oggi andiamo a scoprire più da vicino tutte le informazioni più importanti su questa sostanza specifica in relazione al nostro splendido paese.

Legalità o illegalità?

Partiamo subito dalla patata bollente: il CBD, se presenta una concentrazione di THC inferiore alle 2%, è legale e vendibile al dettaglio. Il THC, chiamato anche tetraidrocannabinolo, è uno dei più importanti principi attivi della cannabis ma agisce in maniera diversissima dal CBD.

Entrambi i principi attivi infatti si estraggono dalla stessa pianta (la cannabis Sativa, che di componenti chimici ne ha ben 80) ma sono particolarmente diversi agli occhi della legge e nelle mani dei consumatori. Il THC infatti è un principio attivo in grado di generare effetti psicotropi mentre il CBD non presenta alcun tipo di alterazione psicotropa e si limita a generare un effetto rilassante che la scienza ha dimostrato poi essere pieno di proprietà benefiche.

Limitando in maniera netta il quantitativo di THC presente all’interno dei prodotti di CBD si ottengono sostanze in grado di provocare soltanto gli effetti rilassanti. Questi hanno utilizzo tanto in ambito medico (specie fuori dal territorio italiano dove le sperimentazioni sul tema sono già piuttosto avanti) quanto in ambito sportivo.

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La legge regolatrice

Dal punto di vista meramente legislativo la legge n. 242/2016 è il testo di riferimento.

Nonostante a oggi rimanga comunque una legge incompleta e farraginosa essa è la stessa che ha portato qualche anno fa allo sviluppo e alla diffusione di un intero business relativo ai prodotti con base CBD.

La legge infatti è quella che definisce il limite dello 0.2% come spartiacque tra prodotto legale e prodotto illegale. La legge, di fatto, è stata emanata nel tentativo di sostenere e promuovere la cultura della canapa al fine di soddisfare diversi obbiettivi: far nascere filiere locali per l’utilizzo ed il consumo di semilavorati, sviluppare le economie locali legate alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti associati al CBD, generare indotto economico proveniente dalle attività di coltivazione e trasformazione della pianta e la produzione di alimenti, cosmetici o semplici prodotti legati all’utilizzo in ambito industriale.

Il CBD, a oggi, non è stato ancora classificato come elemento edibile all’interno del territorio europeo (Italia compresa); questo significa che la messa in commercio di prodotti con una destinazione di uso familiare non è ancora considerata legale.

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Quali sono gli utilizzi del CBD?

La canapa è da secoli una pianta utilizzata dalle popolazioni di tutto il mondo per una miriade di utilizzi diversi, tanto in campo industriale quanto in campo terapeutico o addirittura ricreativo. In base alla tipologia di pianta infatti è possibile ricavare prodotti di natura diversi: oli, cristalli, concentrati, olio per animali e così via.

Gli utilizzi più comuni al giorno d’oggi sono sicuramente quelli di stampo terapeutico: il CBD come anticipato sopra è una sostanza che ha un grande potenziale rilassante e può essere utilizzare come soluzione naturale e poco invasiva in particolari situazioni di salute.

Ci sono indicazioni terapeutiche per l’utilizzo del CBD come antidolorifico, specie per i dolori o le situazioni cronicizzate dove l’utilizzo ripetuto di farmaci può portare ad effetti collaterali di natura decisamente sgradevole.

Anche in ambito sportivo il CBD ha tutto un suo range di utilizzo, risultando potenzialmente utilissimo per chiunque si alleni con cadenza regolare o pratichi turismo sportivo. Tale sostanza, oltre ai sopracitati effetti antidolorifici, è dotata di proprietà anti infiammatorie che possono essere davvero interessanti per chi si ritrova a convivere con dolori muscolari dovuti all’eccessivo allenamento.

In ultimo luogo come non parlare della potenza del CBD come sostanza per il miglioramento della qualità del sonno? I poteri rilassanti del CBD permettono di migliorare la qualità complessiva del sonno, aumentando il lasso di tempo in cui una persona si trova nella cosiddetta fase di sonno pesante, importante per il ripristino delle energie e per l’attivazione di tutti i processi fisici che fanno poi sentire riposati al risveglio.

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