Amelia vive in un paesino della provincia di Latina, Minturno – nella frazione Tufo, da bambina è vissuta con la sua famiglia ad Addis Abeba, ha conosciuto l’atrocità della seconda guerra mondiale, ma dopo tanti sacrifici riesce a diplomarsi e ad insegnare presso una scuola materna.
Amelia CIARNELLA 1. I miei ricordi del passato: dal 1937 al 1942
Però i bambini piangevano tutti, perché avevano paura del buio: compresa me, che, da quel momento, ho sempre sofferto di claustrofobia che non mi è più passata, anzi si è aggravata sempre di più!
Insomma, una nottata di terrore! – Dopo questo increscioso e inaspettato evento, lasciammo il porto; ma sulla nave si respirava ormai un’aria di profonda inquietudine e incertezza: si diceva che l’Italia era entrata in guerra e che vi era stata una battaglia navale nel Mediterraneo; però nessuno aveva la certezza di nulla.
La cosa poi, che destò maggiore preoccupazione, fu quando vedemmo calare a fior d’acqua tutte le scialuppe di salvataggio di cui era fornita la nave. Inoltre, ci diedero anche un salvagente a testa, raccomandandoci di esercitarci ad indossarlo e, ogni giorno, quando sentivamo suonare una sirena, dovevamo recarci, con calma, sul ponte della nave, dove avremmo trovato il Comandante che ci avrebbe dato consigli e ogni tipo di istruzione: in conclusione ci stavano preparando ad affrontare un eventuale affondamento della nave che, per fortuna, non ci fu!
Ci fu invece una furiosa tempesta, nella quale ci imbattemmo e che, per puro miracolo, non ci spedì tutti nel profondo degli abissi! Senza bisogno di essere né silurati e né bombardati! Tutto cominciò improvvisamente con un forte vento di burrasca che ben presto, si trasformò in un vero e proprio uragano! – Onde gigantesche si abbattevano sul ponte della nave, inondando tutto e spazzando via ogni cosa.
La nave, malgrado la sua enorme mole, sembrava impazzita: si alzava prima di prua, poi di poppa: dondolava, oscillava e scricchiolava paurosamente, come fosse stata completamente in balia delle forze della natura! Eravamo tutti terrorizzati! C’era chi pregava e chi piangeva ma, la maggior parte, cercava di tenere ferma la testa sul cuscino, per cercare di non vomitare, per il forte mal di mare! poi, fortunatamente il vento cessò, la pioggia diminuì, il mare si calmò; e finalmente tutto finì bene, senza alcun danno.
Il quinto giorno, la vita di bordo, tornò ad essere normale e i marinai ripresero a verniciare le pareti esterne della nave, per farle apparire come nuove al nostro rientro in Italia.
Approdammo nel porto di Napoli, in una bellissima giornata della primavera del 1942, con un sole splendido e un cielo azzurrissimo: perché tutto italiano! Poi, mentre la macchina ci portava in paese, vidi, fra l’erbetta verde di un prato, un magnifico papavero rosso! Era il primo che vedevo, e mi sembrò talmente bello, che di uguali non ne ho più visti!
Amelia Ciarnella 1: I miei ricordi del passato: dal 1937 al 1942 / AMELIA Ciarnella
Il prossimo racconto di Amelia Ciarnella sarà “Ricordi di guerra”.
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