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unto importante per la Juve Stabia, che a La Spezia ferma i padroni di casa con una prestazione gagliarda e piena di sostanza. La classifica stabiese ora recita l’ottima quota di 30 punti.
PODIO
Punti Chiave Articolo
Medaglia d’oro: a Francesco Folino, che colpisce di testa Lo Spezia. Il difensore della Juve Stabia spunta il terzo gol in campionato lanciando le Vespe verso il meritato pareggio. Non solo prontezza di testa in area avversaria per il 23 gialloblu ma confidenza ormai acquisita con la categoria, certificata da un’ottima prova difensiva.
Medaglia d’argento: a Romano Floriani Mussolini, instancabile nel corpo a corpo e nella corsa. L’ex Pescara macina chilometri spingendo e facendo a sportellate senza mai farsi sorprendere in mercatura. Nella ripresa alcune diagonali e chiusure difensive del 15 sono perfette per tempismo e precisione.
Medaglia di bronzo: a Marco Varnier, gigante nella battaglia con Esposito. Gara di indole gladiatoria per il difensore della Juve Stabia, che guida il reparto con esperienza e, soprattutto, mette il fisico a difesa di Thiam. Il carattere maschio del confronto accentua le sue peculiarità fisiche, impreziosite da eleganza e tecnica da difensore di altre categorie.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Cristian Pierobon, che incappa in una giornata no. Corsa tanta ma idee poche per il centrocampista stabiese, poco lucido nella gestione della palla. Qualche scelta poteva essere diversa, vedasi anche l’episodio che porta al calcio di rigore poi fallito da Esposito.
Medaglia d’argento: ad Andrea Adorante, che si vede poco nell’arco della gara. È un finalizzatore e va quindi innescato in modo consono ma in una gara “sporca” e con poche occasioni, l’ariete di Pagliuca non riesce ad essere presente nella gara anche lontano dalla porta, cosa che invece gli è sempre riuscita nelle ultime uscite.
Medaglia di bronzo: a Giuseppe Leone, che non imprime al match ritmi comodi allo spartito stabiese. La gara da sciabola, più che da fioretto, non facilita il compito del regista della Juve Stabia, oscurato in tante linee di passaggio e costantemente attenzionato dai, fisicamente e non, dagli uomini di D’Angelo.