La stagione regolare del campionato di Serie B 2024/2025 ha calato il sipario con un epilogo che definire al cardiopalma sarebbe riduttivo. Una serie di colpi di scena incredibili ha ridisegnato le sorti di diverse squadre, lasciando dietro di sé lacrime amare e gioie inattese. Tra i verdetti più clamorosi, spicca la retrocessione della Sampdoria in Serie C, un destino segnato proprio nell’ultima, drammatica giornata.
E mentre i blucerchiati precipitano nel purgatorio della terza serie, Salernitana e Frosinone, formazioni che solo dodici mesi fa calcavano i campi della massima serie, si ritroveranno a giocarsi la permanenza in B nello spareggio salvezza: un doppio confronto che sa di beffa per chi sognava ben altri traguardi.
In questo turbine di emozioni e verdetti, Castellammare di Stabia si è ritrovata, nella giornata di ieri, il “campo principale”, l’epicentro di un dramma sportivo seguito con apprensione e speranza da molte tifoserie d’Italia. L’attenzione era tutta puntata sul “Menti”, dove la Juve Stabia, già promossa e sicura del quinto posto, affrontava la Sampdoria con il coltello tra i denti, spinta non solo dall’orgoglio ma anche dal tifo incrociato di chi sperava in un passo falso blucerchiato per ragioni di classifica altrui. Le “Vespe” di Pagliuca non hanno tradito le attese, onorando l’impegno e offrendo a Sibilli e compagni l’amaro verdetto della retrocessione.
La Juve Stabia vista contro la Sampdoria è apparsa decisamente più tonica e determinata rispetto alla prestazione sottotono offerta contro la Reggiana. Nonostante ciò, la Sampdoria ha spaventato la porta di Thiam solo in un paio di occasioni: una nitida con Niang che, a tu per tu, si è divorato una palla che sapeva di storia e salvezza, e un’altra nel primo tempo con De Paoli. Troppo poco il bottino in termini di occasioni create per la squadra di Evani che, pur concedendosi tanto possesso palla nel finale, non è riuscita a costruire pericoli concreti. Dal canto suo, la squadra di Pagliuca ha provato a rendersi pericolosa un paio di volte con Candellone e, in pieno recupero, ha avuto con Maistro la palla del possibile vantaggio: l’ex Salernitana è stato però troppo frettoloso, tentando il pallonetto invece di involarsi verso la porta sguarnita di Cragno.
Alla fine, il pareggio è stato il risultato giusto, lo specchio di una gara intensa, vibrante e, senza dubbio, drammatica dal punto di vista sportivo per una delle contendenti. Una parte di Genova piange, l’altra (quella rossoblù) sorride in maniera ironica, Salerno ringrazia per una nuova possibilità di salvezza inattesa. E poi c’è Castellammare di Stabia, dove la squadra del Presidente Andrea Langella ha scritto, con questa stagione, la pagina più importante della storia calcistica all’ombra del Monte Faito. Un campionato di vertice in Serie B: un’impresa mai accaduta prima e che, senza dubbio, supera anche il percorso della Juve Stabia di Piero Braglia che, pur brillante, staccò un po’ la spina nelle ultime giornate. Non è una sfida o una rivalità, ma semplicemente qualcosa di bello da raccontare oggi e, perché no, da provare a migliorare in futuro.
In tutto questo, il campionato della Juve Stabia non è affatto finito. Anzi, adesso arriva il difficile, o meglio, l’impossibile da provare a raggiungere. La “pesca” dei play off non è stata delle più fortunate per le Vespe, che hanno beccato il Palermo. Un avversario con tante difficoltà di gioco mostrate durante la stagione, ma allo stesso tempo con una rosa che non ha nulla da invidiare a molte squadre che hanno lottato per la vittoria del campionato.
I play off sono così: un mini-torneo senza sconti, dove i ragionamenti lasciano spazio al cuore e alla determinazione. E se davvero questa è la stagione delle sorprese in Serie B, Castellammare di Stabia spera che la favola della Juve Stabia possa continuare ad essere raccontata, magari con un nuovo, entusiasmante capitolo.





