Cresce l’attesa, vibrante e palpabile, tra le strade, le piazze e i vicoli di Castellammare di Stabia. Non è una vigilia qualunque: il ritorno in campo dopo la sosta, il fascino del posticipo del lunedì sera e, soprattutto, un avversario che profuma di storia del calcio italiano. Tutti ingredienti che rendono la sfida contro la Sampdoria una vera e propria “tavola imbandita” per gli appassionati.
Il rammarico dei tifosi e il cuore oltre l’ostacolo
C’è però una nota stonata in questa vigilia elettrizzante: il divieto di trasferta. Una decisione che lascia l’amaro in bocca al popolo gialloblù, costretto a rinunciare al viaggio verso Genova per sostenere i propri beniamini in uno degli stadi più iconici d’Italia.
Tuttavia, l’entusiasmo delle Vespe non si lascia ingabbiare dai divieti. Se il settore ospiti resterà vuoto, il calore stabiese si farà sentire “da remoto”: i tifosi si stanno già organizzando tra case private e ritrovi per vivere insieme i novanta minuti, trasformando la distanza fisica in una vicinanza emotiva che dovrà arrivare fino agli spogliatoi del “Ferraris”.
La trappola della “squadra ferita”
Se per i tifosi l’appuntamento è imperdibile, per il campo la questione è decisamente più spinosa. La Juve Stabia di Ignazio Abate si troverà di fronte una Sampdoria ferita, non solo da una classifica deficitaria che non rispecchia il valore della rosa, ma anche nell’orgoglio.
Le notizie che filtrano da Bogliasco parlano di problemi di formazione per Mister Gregucci, costretto a rinunciare a diverse pedine fondamentali. Ma attenzione: questo è il classico scenario che può trasformarsi nel più grande dei pericoli.
Il fattore Marassi potrebbe essere determinante con la spinta dello stadio genovese che potrebbe essere decisiva per i padroni di casa, alla disperata ricerca di energie nervose per uscire dalla crisi.
A questo aggiungiamo anche l’insidia della sosta con le gare che arrivano dopo una pausa di campionato condizionate sempre da incognite e colpi di scena. Ritrovare il ritmo partita in un ambiente ostile non sarà scontato.
Vietato guardare la classifica
Il diktat per le Vespe è chiaro: guai a sottovalutare l’avversario. Il fatto che la Sampdoria navighi in acque agitate e si presenti con una formazione rimaneggiata non deve trarre in inganno. Affrontare i blucerchiati significa rispettare un blasone che va oltre i punti attuali e temere la reazione d’orgoglio di chi si sente con le spalle al muro.
Guardare la classifica sarebbe l’errore più grave. Abate sa bene che la teoria conta zero quando l’arbitro fischia l’inizio e che il “testa-coda” emotivo della gara richiede una concentrazione feroce.
Un calendario da “spia rossa”
Il contesto, inoltre, impone di stringere i denti. Il calendario non offre sconti: dopo il Monza, e con le sfide contro Frosinone ed Empoli all’orizzonte, la trasferta di Genova si accende come una spia rossa di grande pericolo.
Per tornare a casa con qualcosa di positivo e raccontare un’altra bella pagina di questa stagione, servirà correre, lottare e soffrire. Lunedì sera vige un triplice divieto assoluto per la Juve Stabia: vietato distrarsi, vietato fare calcoli, vietato sottovalutare la Sampdoria.





