L
a Reggiana rappresenta o meglio ha rappresentato per la Juve Stabia la classica bestia nera con la maglietta dei play off.Con la nuova formula con gli incroci nord-sud ossia con squadre di diversi gironi le vespe hanno per ben due volte incrociato il destino con la squadra di Reggio Emilia.
Due precedenti in questo “nuovo” torneo e due bocconi amari per il popolo gialloblu.Nel 2017 dopo l’esonero di Gaetano Fontana arrivava Guido Carboni e si aspettava che quella squadra fortissima ma che aveva perso la bussola della situazione con l’esonero dell’ex calciatore di Napoli e Fiorentina potesse accendersi nuovamente.
A Reggio Emilia, Alessandro Mastalli effettivamente accendeva il cuore delle vespe ma come la classica fotografia di quel campionato alla prima difficoltà la squadra si scioglieva come neve al sole.Cesini e l’ex Ghiringhelli ribaltavano la situazione.
Al ritorno con
il goal annulato a Ripa si cancellavano le speranze della Juve Stabia di passare il turno.L’anno successivo arrivava Fabio Caserta in panchina e le vespe fecero un campionato importante.
Qualificazione ai play off dopo un torneo vissuto quasi sempre nella zona nobile del campionato e con la dea bendata che ancora una volta regalava la Reggiana come avversario della Juve Stabia ai play off nazionali.Dopo il pareggio dello Stadio Menti arrivava anche quello del Mapei per 1-1.
Fu Bastrini a spezzare il sogno di Mastalli e compagni a dieci minuti dal traguardo con le vespe che si erano portate in
vantaggio con il gol di Simeri e per la migliore classifica fu la squadra di Eberini a qualificarsi per il turno successivo.Delle vere battaglie sportive viste sia al Menti che al Mapei con due gare intense, equilibrate e con la dea bendata che forse avrebbe meritato di strizzare l’occhio alla squadra gialloblu al netto del doppio confronto.