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Pisa – Juve Stabia, Tarantino tuona contro le decisioni arbitrali: Così è difficile conquistare punti

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a sconfitta subita dalla Juve Stabia contro il Pisa nella 27esima giornata del campionato di Serie B si è trasformata in un vero e proprio focolaio di polemiche, con al centro le decisioni arbitrali che hanno pesantemente inciso sull’andamento della partita. Al termine del match, Mister Tarantino, allenatore delle vespe, non ha nascosto la propria indignazione e frustrazione durante la consueta conferenza stampa, manifestando apertamente la rabbia per quelle che ritiene essere delle vere e proprie ingiustizie subite sul terreno di gioco.

Le parole del tecnico stabiese trasudano amarezza e risentimento, cristallizzando il sentimento di un ambiente che si sente penalizzato da episodi controversi. Tarantino ha esordito con un commento amaro, ma che riconosce il valore della prestazione della sua squadra, nonostante il risultato negativo: ”Credo che anche oggi la squadra ha dimostrato di saper stare in un campo difficilissimo con una squadra forte.” Tuttavia, subito dopo, il focus si è spostato inevitabilmente sugli episodi che hanno scatenato la sua ira.

Il tecnico non ha potuto fare a meno di menzionare il secondo gol del Pisa, un episodio che grida vendetta secondo il suo punto di vista, soprattutto alla luce dell’utilizzo della tecnologia VAR: ”Basta vedere l’immagine del secondo goal, strano che il Var non abbia visto.” Questa frase, carica di interrogativi retorici, evidenzia lo stupore e l’incomprensione per una decisione che, a suo dire, appare inspiegabile e profondamente errata. L’allenatore si interroga sull’efficacia stessa del VAR, strumento introdotto per dirimere situazioni dubbie e garantire maggiore giustizia, ma che in questa circostanza sembra aver ancora una volta fallito il suo scopo per tutelare la regolarità delle partite.

Nonostante la comprensibile delusione e la rabbia cocente, Tarantino ha cercato di infondere coraggio e determinazione al suo gruppo, proiettandosi già alla prossima sfida: ”Andiamo avanti, abbiamo una partita da preparare. Andiamo via arrabbiati, rammaricati. Non ci sarà Candellone con il Cittadella, ma tornerà il mister e in settimana troveremo la soluzione per sostituirlo”.

L’analisi lucida del match prosegue sottolineando come, nonostante l’inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Candellone al 37′, la Juve Stabia abbia saputo tenere testa all’avversario, dimostrando carattere e abnegazione: ”Abbiamo giocato alla pari anche in inferiorità. I ragazzi hanno fatto l’ennesima prestazione.” Questo passaggio evidenzia l’orgoglio per la performance dei suoi giocatori, che hanno lottato con le unghie e con i denti nonostante le difficoltà oggettive e, secondo Tarantino, anche “soggettive”.

Il culmine dello sfogo arriva con una frase che racchiude tutto il disappunto e la sensazione di ingiustizia che pervade l’ambiente stabiese: ”A volte è difficile giocare contro tutto e tutti.” Questa affermazione forte e significativa dipinge un quadro di un contesto ostile, in cui la Juve Stabia si sente isolata e penalizzata da forze esterne, tra cui, ovviamente, le decisioni arbitrali.

Il riferimento a precedenti episodi controversi, avvenuti in altre partite, rafforza ulteriormente la tesi di un accanimento arbitrale: ”Ci sono rimpianti oggi come a Palermo quando il rigore su Adorante, simile a quello concesso oggi al Pisa, a noi non è stato dato. Sono cose oggettive.” Tarantino non si limita al singolo episodio di Pisa, ma allarga lo sguardo a un trend negativo che sembra ripetersi con preoccupante frequenza, citando le gare precedenti come ulteriori esempi di torti subiti.

Nonostante la rabbia e il rammarico siano palpabili, Mister Tarantino conclude il suo intervento con un appello alla reazione e al lavoro, confermando la sua mentalità combattiva e la volontà di superare anche queste difficoltà: ”Bisogna essere più forti anche di queste cose qui, dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti nel nostro percorso” Queste parole finali rappresentano un inno alla resilienza e alla perseveranza, un invito a non arrendersi di fronte alle avversità e a trovare, nella forza del gruppo e nel lavoro quotidiano, la chiave per superare anche le ingiustizie e raggiungere gli obiettivi prefissati.


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