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a Juve Stabia torna a fare punti toccando quota 40 in classifica. Dopo il pari di Mantova la salvezza si avvicina, distando ormai pochi punti. Buon pareggio, appunto, che lascia però un pizzico di amaro in bocca ai gialloblu.
PODIO
Punti Chiave Articolo
Medaglia d’oro: a Leonardo Candellone, generoso leader della Juve Stabia. Il capitano di giornata va a fare la guerra praticamente da solo contro la difesa del Mantova, prendendo botte, andando al contrasto e senza mai perdere entusiasmo e voglia di fare. Delizioso il tocco di testa con cui spiana a Mosti la strada del vantaggio. Con lui in campo gli avversari sono sempre consapevoli del costante fastidio.
Medaglia d’argento: a Nicola Mosti, che trova il primo gol in Serie B con le vespe. Premiata l’intuizione di Pagliuca, che lancia il numero 98 dal primo minuto per dare qualità tra la linee; solo qualche sprazzo per Mosti, che però in apertura di ripresa non si fa pregare per scaraventare in rete di potenza. Certamente la condizione non è ancora delle migliori ma l’ex Modena può essere un’arma importante nel finale di stagione.
Medaglia di bronzo: a Cristian Pierobon, inossidabile tutto fare della Juve Stabia. Incredibile la crescita del 10 stabiese, divenuto il vero imprescindibile della mediana e scalzando nelle gerarchie due totem come Buglio e Leone. Il suo lavoro e la sua corsa sono imprescindibili per la squadra, che beneficia del dinamismo costante del proprio centrocampista. Moto perpetuo e sempre preciso.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Davide Buglio, che incappa in uno scampolo di gara decisamente amaro. Mandato in campo per la resistenza finale, il centrocampista prima si perde Solini in marcatura e poi si becca il cartellino giallo che gli farà saltare la sfida col Modena.
Medaglia d’argento: a Kevin Piscopo, accesosi solo su una spettacolare sforbiciata. Bene l’acrobazia, da rivedere il tocco che subisce in area ma la partita del numero 11 ricalca quelle viste spesso: andatura ciondolante e scelte di passaggio molto spesso forzate.
Medaglia d’argento: a Niccolò Fortini, che si intestardisce nella ricerca della soluzione personale. Ha voglia di spaccare il mondo ma finisce con l’imbrigliarsi da solo; quando i mantovani gli prendono le misure non riesce a trovare soluzioni diverse per scatenare i cavalli del suo motore.