Luca Berardocco, ex calciatore della Juve Stabia, è intervenuto per condividere i ricordi della sua permanenza a Castellammare e offrire la sua prospettiva sulla prossima sfida di campionato che attende le Vespe contro la Carrarese.
Il Legame con Castellammare e il Rammarico COVID
Berardocco ha descritto i suoi due anni e mezzo alla Juve Stabia come un periodo “molto intenso”, nonostante un anno “travagliato”. Ha sempre dimostrato grande professionalità e disponibilità nei confronti degli allenatori e del loro modo di impiegarlo in campo. Il centrocampista si è dichiarato molto legato e affezionato alla piazza di Castellammare, considerandola uno dei posti migliori della sua carriera.
Il ricordo più bello che si porta dietro è quello della tifoseria di Castellammare, definita “veramente eccezionale”. Berardocco ha sottolineato che i tifosi hanno sempre sostenuto e spronato la squadra, anche nei momenti di difficoltà, senza che si verificassero episodi negativi visti in altre piazze.
Il suo “peccato” e rammarico principale riguarda l’anno della pandemia (l’anno del Covid), che è stato il suo anno migliore (e quello della squadra). Giocare in quell’anno a porte chiuse era “brutto, non è non è non è calcio proprio”. Secondo Berardocco, se avessero avuto il tifo, la squadra avrebbe sicuramente potuto fare di più nei play-off, specialmente avendo perso in casa contro il Palermo pur godendo del doppio risultato a disposizione. Con l’arrivo di Marotta a gennaio, la squadra aveva trovato la quadra, e il pubblico del Menti avrebbe potuto dare “un’ulteriore spinta”.
I Maestri in Panchina
Tra gli allenatori avuti a Castellammare, Berardocco ha riservato parole di stima per:
• Pasquale Padalino: gli ha dato una “fiducia incondizionata”, elemento cruciale per il suo miglior anno alla Juve Stabia.
• Leonardo Colucci: gli ha lasciato molti insegnamenti a livello tattico, soprattutto riguardo il suo modo di “aggredire gli avversari”. Berardocco lo considera uno dei migliori in assoluto per tattica individuale.
• Walter Novellino: con cui ha avuto un ottimo rapporto.
L’Esperienza a Carrara e l’Analisi di Schiavi
L’esperienza di Berardocco a Carrara durò circa sei mesi. La scelta di lasciare Castellammare in quel periodo (dopo circa due mesi e mezzo con Sottili) fu dovuta a una “incompatibilità tattica e tecnica” con l’allora mister. Dopo essere stato bene a Carrara negli anni precedenti (2015-2016), accettò subito l’opportunità di tornarvi, salvo poi cogliere l’occasione di rientrare a Castellammare dopo cinque o sei mesi.
Riguardo la Carrarese, Berardocco ha osservato che la società è forte e il presidente è una persona ambiziosa e locale. Si aspettava che la squadra potesse consolidarsi in Serie B, categoria che hanno raggiunto attraverso i play-off.
Parlando dell’ex compagno Schiavi, che ora milita nella Carrarese, Berardocco lo ha definito un “ottimo giocatore” e un “bravissimo ragazzo”. Ha aggiunto che a Castellammare Schiavi è stato sfortunato a causa dei numerosi infortuni che non gli hanno permesso di esprimere il suo potenziale.
Prospettive sulla Prossima Sfida
Riguardo la partita tra Carrarese e Juve Stabia, Berardocco ha espresso curiosità per l’attuale Juve Stabia, avendo notato che mister Abate sta facendo un “ottimo lavoro” con una squadra ben messa in campo che “gioca bene”.
Si aspetta una partita “a viso aperto”. Nonostante la Carrarese sia una squadra difficile da affrontare, con una buona ossatura e lo stesso mister dell’anno scorso (Calabro), Berardocco vede la Juve Stabia “leggermente avvantaggiata”.
Infine, l’unico piccolo rammarico che si porta dietro nella sua carriera è quello di non aver fatto l’esordio in Serie A con il Pescara nel 2012-2013, periodo in cui vi rimase per sei mesi.
Luca Berardocco ripercorre la sua esperienza a Castellammare e analizza la sfida con la Carrarese





