Sabato sera, per la dodicesima giornata di Serie BKT, la Juve Stabia ha conquistato tre punti d’oro contro il Palermo, grazie a una rete del giovane Cacciamani. Una vittoria di carattere, arrivata al termine di una gara intensa. Eppure, nonostante il risultato positivo, al “Menti” l’argomento più discusso è, ancora una volta, la direzione di gara.
Sotto i riflettori è finito l’arbitro internazionale Matteo Marchetti di Ostia Lido, protagonista di una serata che ha lasciato molti dubbi e alimentato antichi malumori stabiesi.
Un passato che non passa
Che tra la Juve Stabia e la classe arbitrale non corra buon sangue è storia nota. Lo scorso anno, l’analisi delle direzioni di gara aveva portato alla stesura di un vero e proprio dossier, composto da oltre 40 episodi a sfavore tra decisioni VAR e decisioni sul campo. La “giustificazione” o alibi che c’eravamo dati è che, da neopromossa, la Juve Stabia pagasse lo scotto della categoria, vedendosi tutelata meno di altre (un errore di mentalità, se così fosse).
Quest’anno, ci si aspettava un cambio di registro, un “azzeramento dei torti”. La realtà, però, sembra diversa. La Juve Stabia, squadra che fa della presenza e della densità in area di rigore un suo marchio (come dimostrano i dati sui passaggi in area), si ritrova con solo 3 rigori a favore tra lo scorso campionato e quello attuale. Un dato che stona.
L’analisi di Juve Stabia – Palermo: Direzione “distratta”
Dall’arbitro Marchetti ci si aspettava una direzione equa, imparziale e precisa. Si è assistito, invece, a tutt’altro: una gestione della gara e un utilizzo del VAR che possono essere definiti, eufemisticamente, “leggeri” e “distratti”.
Sottolineare queste mancanze dopo una vittoria, anziché dopo una sconfitta, conferisce all’analisi maggiore valore e imparzialità, non essendo dettata dalla frustrazione del risultato.
Ecco gli episodi finiti sotto la lente d’ingrandimento:
Minuto 31: L’entrataccia di Brunori. L’attaccante del Palermo interviene in modo durissimo su Mosti, colpendolo con i tacchetti sulla tibia. Un fallo che grida rosso diretto. Marchetti, però, estrae solo il cartellino giallo. Ciò che sconcerta è il silenzio del VAR, che aveva tutti gli strumenti per intervenire e correggere l’evidente errore, richiamando il direttore di gara alla on-field review per l’espulsione. (Un episodio che, per dinamica, ha ricordato il rosso inflitto a Candellone a Pisa lo scorso anno, episodio che Inzaghi dovrebbe ricordare bene).

La gestione di Palumbo. Il centrocampista rosanero, già giustamente ammonito per un duro fallo (sempre su Mosti), ha continuato a distribuire “legnate” a destra e a manca. In almeno tre occasioni successive, Palumbo avrebbe meritato il secondo provvedimento disciplinare e la conseguente espulsione. Marchetti ha invece optato per fischiare la punizione, “graziando” il giocatore e permettendo a Inzaghi di sostituirlo prima del danno ormai annunciato.
Il paradosso di Inzaghi e il rosso a Lovisa
A lasciare ulteriormente perplessi sono state le parole di Filippo Inzaghi a fine gara. Il tecnico del Palermo si è lamentato della direzione arbitrale, sostenendo di aver dovuto sostituire Brunori e Palumbo per la “pressione psicologica esercitata dal pubblico” sull’arbitro che avrebbe potuto indurre lo stesso alla conseguente espulsione dei calciatori.
Sentire un allenatore del suo calibro, dopo i “favori” palesi ricevuti sul campo, lamentarsi della direzione arbitrale è parso surreale. Forse Inzaghi, memore della gara Pisa-Juve Stabia quando sedeva sulla panchina dei toscani, si aspettava lo stesso trattamento preferenziale di quella volta, con espulsioni e decisioni a senso unico che determinarono l’esito della gara a sfavore dei gialloblù.
Il paradosso si è completato quando Marchetti ha dimostrato di avere il cartellino rosso in tasca. Non per i giocatori del Palermo, ma per il D.S. della Juve Stabia, Matteo Lovisa, espulso per essersi (giustamente) lamentato delle mancate sanzioni ai giocatori avversari.
Come già accaduto a Modena, con l’ingiusta espulsione di Gerbo per proteste su un fuorigioco inesistente (nato da retropassaggio), anche stavolta la Juve Stabia paga dazio: Lovisa sarà squalificato per la gara con la Sampdoria, mentre Marchetti continuerà regolarmente ad arbitrare.
L’unica espulsione per il Palermo è arrivata solo al 91′, quando Ranocchia (già ammonito) ha protestato veementemente per un fallo (giusto) assegnato alle Vespe.
La Juve Stabia ha vinto, e lo ha fatto meritatamente, superando anche gli ostacoli di una direzione non all’altezza. Ma la speranza è che, per il prosieguo della stagione, si possa finalmente parlare solo di calcio giocato e non dover tornare, ancora una volta, a trattare l’argomento arbitrale.
Se dovessimo mettere un voto a Matteo Marchetti e al Var (Giua – Meraviglia) non potrebbe che essere: 4





