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a stagione calcistica della Juve Stabia si sta rivelando una vera e propria montagna russa, un percorso irto di ostacoli non solo per la naturale competitività del campionato in corso, ma anche, e soprattutto, per una serie di episodi arbitrali che stanno generando un mare di polemiche e mettendo a dura prova la pazienza di società, giocatori e tifosi. Se da un lato la compagine gialloblù si è trovata a fronteggiare avversari agguerriti e ben organizzati, dall’altro lato del campo, le decisioni dei direttori di gara hanno spesso assunto un ruolo da protagonista, influenzando in maniera significativa l’andamento delle partite e, di conseguenza, la classifica.
Le statistiche, purtroppo per i colori stabiesi, parlano chiaro: sono molteplici gli episodi in cui la Juve Stabia si è sentita penalizzata da scelte arbitrali che, a detta di molti addetti ai lavori e semplici appassionati, appaiono quantomeno discutibili. Andiamo ad analizzare nel dettaglio i principali capi d’accusa mossi nei confronti della classe arbitrale.
Rigori negati: un grido di ingiustizia dal dischetto
Uno dei leitmotiv di questa stagione travagliata è senza dubbio la questione dei rigori negati. In diverse occasioni, azioni in area di rigore avversaria, che sembravano configurare chiaramente un fallo da penalty, sono state inspiegabilmente ignorate dai fischietti di gara. Episodi che hanno lasciato l’amaro in bocca ai giocatori in campo e fatto infuriare i tifosi sugli spalti e dietro gli schermi. La sensazione diffusa è che la Juve Stabia sia stata privata di occasioni preziose per sbloccare il risultato o per consolidare il vantaggio, vedendosi negata la possibilità di calciare dagli undici metri in situazioni che, a molti, sono apparse solari.
Espulsioni discutibili: quando un cartellino rosso cambia la partita
Altro capitolo dolente è quello delle espulsioni. Non sono mancate le partite in cui giocatori della Juve Stabia hanno ricevuto il cartellino rosso per interventi giudicati eccessivi o fallosi, ma che, a un’analisi più attenta e obiettiva, appaiono quantomeno severi. Decisioni che hanno lasciato la squadra in inferiorità numerica in momenti cruciali della gara, compromettendo inevitabilmente l’equilibrio tattico e le strategie di gioco. Giocare in dieci uomini per lunghi tratti di partita, si sa, rende la conquista dei tre punti un’impresa ancora più ardua e dispendiosa.
Gol annullati: la gioia strozzata in gola
Come dimenticare poi le reti annullate? Anche in questo caso, la lista degli episodi contestati si allunga partita dopo partita. Gol che sembravano perfettamente regolari, magari per un presunto fuorigioco millimetrico o per una dubbia interpretazione di un contatto in area, sono stati cancellati dal tabellino, generando frustrazione e incredulità. La gioia per una marcatura realizzata, spesso frutto di azioni corali e di pregevole fattura, si è così trasformata in rabbia e delusione, con la sensazione di aver subito un’ingiustizia che va ben oltre il mero errore umano.
Gestione dei cartellini: incoerenza e disparità di trattamento
Infine, ma non per importanza, la gestione dei cartellini gialli e rossi nel corso delle partite. Molti osservatori hanno notato una certa incoerenza nel metro di giudizio adottato dagli arbitri, con interventi simili sanzionati in modo diverso a seconda dei giocatori o delle squadre coinvolte. La sensazione è che la Juve Stabia sia stata talvolta penalizzata da un’eccessiva severità nella gestione disciplinare, mentre in altre circostanze, falli analoghi commessi dagli avversari siano stati trattati con maggiore indulgenza. Questa disparità di trattamento, reale o percepita che sia, alimenta inevitabilmente il senso di frustrazione e contribuisce a creare un clima di sfiducia nei confronti della classe arbitrale.
La società Juve Stabia, attraverso i suoi dirigenti e rappresentanti, non ha mancato di esprimere pubblicamente il proprio disappunto per questi ripetuti episodi, chiedendo a gran voce maggiore chiarezza e uniformità di giudizio da parte degli arbitri. Richieste che, almeno per il momento, sembrano essere cadute nel vuoto, lasciando irrisolte le perplessità e le contestazioni.
Anche i tifosi, cuore pulsante della passione gialloblù, hanno fatto sentire la propria voce, manifestando la loro rabbia e il loro scontento attraverso i social network, i forum di discussione e, naturalmente, sugli spalti dello stadio “Romeo Menti”. Cori di protesta, striscioni polemici e contestazioni verbali hanno accompagnato le ultime partite casalinghe, testimoniando il malcontento crescente nei confronti delle decisioni arbitrali.
Come sottolineato da più parti, il gol annullato a Candellone nella trasferta di Catanzaro rappresenta solo la punta dell’iceberg di una lunga serie di episodi controversi che hanno condizionato il cammino della Juve Stabia in questo campionato. Dalla gara di Pisa, dove altre decisioni dubbie hanno sollevato un polverone di polemiche, fino a ritroso nel tempo, si contano numerosi episodi che hanno inciso, in modo più o meno marcato, sull’economia del torneo delle “vespe”.
Se la fortuna, o una maggiore attenzione arbitrale, avesse assistito la Juve Stabia in queste circostanze, probabilmente il discorso salvezza sarebbe già archiviato da un pezzo. Invece, la squadra di Guido Pagliuca si trova ancora a dover sudare e lottare con la matematica per raggiungere l’obiettivo prefissato. Nonostante le avversità, però, le “vespe” hanno dimostrato di avere carattere, grinta e determinazione da vendere. La benzina nel motore non manca e, soprattutto, non mancano testa e cuore per continuare a lottare e, magari, riscrivere la storia di qualche partita dando una risposta sul campo alle difficoltà incontrate.
La rabbia è tanta, inutile negarlo. Un episodio isolato, positivo o negativo che sia, può capitare nell’arco di un campionato. Ma quando le decisioni discutibili si accumulano, diventando quasi una costante, l’aria si fa pesante e la frustrazione monta. E per chi vive di pane e calcio, come i giocatori, i tifosi e tutti gli addetti ai lavori, mandar giù bocconi amari del genere diventa sempre più difficile.
Basti pensare, per andare indietro nel tempo solo di qualche mese, al gol annullato a Ruggero o a quello splendido di Maistro nella trasferta di Reggio Emilia, senza dimenticare il rigore fallito da Pio Esposito nella delicata sfida contro lo Spezia. La Juve Stabia sembra essere costantemente al centro di decisioni arbitrali che, troppo spesso, risultano difficili da comprendere e da accettare.
Ora più che mai, la Juve Stabia è chiamata a reagire con orgoglio e determinazione. Le prossime partite rappresentano un banco di prova fondamentale per dimostrare di saper superare le avversità, di trasformare la rabbia in energia positiva e di conquistare quei punti preziosi che mancano per mettere in cassaforte la salvezza. La squadra dovrà dimostrare di saper lottare fino all’ultimo secondo, con la stessa grinta e lo stesso cuore che le hanno permesso di superare tante altre sfide in passato. Perché le “vespe” di Guido Pagliuca hanno già dimostrato di saper riscrivere la storia, e sono pronte a farlo ancora, nonostante tutto e tutti.