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Juve Stabia, Pochesci necessita di tempo: ma il tempo c’è? – La Bastonatura

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Juve Stabia, Pochesci necessita di tempo: ma il tempo c’è? Idee importanti di gioco che mal si adattano però ad una squadra presa in corsa che ha come primo obiettivo stagionale quello di una salvezza il più tranquilla possibile.

Tutto ciò con una rosa che non si è rinforzata a gennaio e che molto probabilmente è anche poco congeniale alle idee di gioco che il nuovo tecnico vorrebbe inculcare ai suoi calciatori che nel giro di poco tempo si sono trovati nel bel mezzo di una rivoluzione copernicana. Dal 4-3-3 di Colucci al 3-4-1-2 di Pochesci a trazione anteriore che per la verità ha dato scarsi risultati finora.

E il tutto in un contesto di un calendario che non arride ai colori gialloblù con alle porte due sfide da far tremare i polsi: la capolista Catanzaro e subito dopo il Pescara, due gare sulla carta proibitive.

I NUMERI DI POCHESCI ALLA JUVE STABIA E IL CONFRONTO CON IL CAMMINO DI COLUCCI.

Non si sa se sia stato più nefasto per le Vespe il mercato di gennaio, o sarebbe meglio dire il non mercato di gennaio che ha portato a Castellammare Rosa, Volpe e Moreschini, tre giovani di belle speranze e nulla più che non elevano il livello qualitativo della rosa, o il fatto di prendere un tecnico come Pochesci che ha anche idee valide di gioco ma che probabilmente mal si adattano sia alla rosa alle sue dipendenze che al momento della stagione con una squadra che deve fare al più presto possibile quei 6-7 punti necessari per la salvezza matematica.

Fatto sta che il cammino della Juve Stabia nelle ultime 5 giornate (di cui 4 con Pochesci) è assolutamente negativo. Nelle ultime 5 la Juve Stabia sarebbe penultima insieme al Monterosi con 4 punti. Peggio hanno fatto solo Turris e Fidelis Andria con 3 punti. Inoltre le Vespe, che hanno ancora una volta anche a Foggia denotato problemi notevolissimi nell’andare in gol, restano il terzo peggior attacco del campionato con 23 gol (peggio hanno fatto solo Gelbison (21) e Taranto (20)).

Infine la Juve Stabia non va in gol da 311 minuti: l’ultimo gol siglato da Pandolfi al 49° di Juve Stabia-Crotone 1-2, nonostante il nuovo tecnico avesse dato garanzia che in breve tempo le Vespe sarebbe riuscite a risolvere tutti i problemi in zona gol.

I numeri poi diventano addirittura impietosi quando si va a confrontare il cammino di mister Colucci nelle prime 24 gare (a Viterbo si può considerare una vittoria a metà tra Colucci e Lucenti perchè l’ex tecnico delle Vespe aveva guidato la Juve Stabia fino a tre giorni prima del match) e Pochesci nelle prime 4 gare di campionato del suo mandato.

Sia chiaro, qualcuno potrebbe obiettare che non si possono mettere a confronto i due tecnici quando Pochesci ha fatto solo 4 gare. Ma bisogna pur sottolineare che Pochesci lavora comunque da tre settimane a Castellammare e che nelle 4 gare considerate si è giocato anche contro Picerno e Taranto, ampiamente alla portata delle Vespe, e si è giocato molto male in entrambe le gare fatta eccezione per i 15 minuti finali della sfida con i pugliesi.

Inoltre a Foggia è maturata una figuraccia nel secondo tempo e si giocava contro una squadra che, a causa dei tempi supplementari giocati pochi giorni prima contro la Juventus Next Gen in semifinale di Coppa Italia, mancava di ben 5 titolari, in pratica quasi mezza squadra.

I numeri dei due tecnici ci dicono che Pochesci ha conquistato un solo punto in 4 gare alla media di 0,25 a gara; per Colucci 33 punti in 23 gare alla media di quasi un punto e mezzo a partita. Con Pochesci un solo gol fatto in 4 gare alla media di 0,25 gol a gara mentre con Colucci i gol sono stati 21 in 23 gare alla media di 0,91 a partita.

Infine in quanto ai gol subiti, 6 gol in 4 gare per Pochesci alla media di un gol e mezzo subiti a partita, mentre con Colucci 20 gol in 23 partite alla media di 0,87 gol subiti a partita.

Numeri che ci fanno capire come non sia più il caso di andare avanti con esperimenti tattici. Anche a Foggia con l’infortunio di Mignanelli sostituito da Bentivegna ad inizio secondo tempo si è data una grande mano al Foggia e alle scorribande di Costa su quella fascia, non a caso trai protagonisti della vittoria con il primo gol.

Bentivegna non ha le caratteristiche per giocare da quinto di centrocampo nel 3-5-2 e nel successivo 3-4-1-2 non può fare il tornante.

Colucci, primo fra tutti, sin da inizio stagione si era reso conto dei notevoli limiti di questa squadra e aveva impostato il suo gioco su una fase difensiva pressoché perfetta con un 4-3-3 asimetrico che prevedeva spesso l’impiego di un centrocampista come Ricci o Scaccabarozzi vicino ai due attaccanti. Il gol restava sempre un problema ma almeno si subiva poco.

Per Pochesci significherebbe fare un passo indietro e probabilmente snaturare quello che è il suo credo tattico e il suo gioco. Ma l’obiettivo salvezza della Juve Stabia viene prima di qualsiasi altra cosa e va perseguito e raggiunto prima possibile. Perchè da queste parti non è lontanissimo il ricordo di finali di stagione molto amari quando nessuno se lo sarebbe aspettato.


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