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Castellammare di Stabia

Juve Stabia – Palermo (1-3): Il podio e il contropodio gialloblù

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Prima battuta d’arresto per la Juve Stabia, che gioca con coraggio contro il Palermo pagando, però, le troppe disattenzioni difensive e le imprecisioni sotto porta.

Al Menti termina 1-3 per i rosanero ma non mancano le indicazioni positive per la truppa di Pagliuca.

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PODIO

Medaglia d’oro: ad Andrea Adorante, che torna bomber della Juve Stabia. Pagliuca ne aveva pronosticato utilizzo, caricandolo già alla vigilia e sperando nel suo ritorno al gol. Detto fatto per il 9 gialloblu, ancora chiaramente lontano dalla condizione ottimale, ma subito presente sotto porta. Un destro a sfiorare il palo, un gol da attaccante puro, che sente la porta, e più di una sponda con cui allarga il campo per i compagni. La strada è quella giusta.

Medaglia d’argento: a Romano Floriani Mussolini, una spina nel fianco per il Palermo. Cavallo di razza il giovane numero 15, che spinge senza sosta sulla fascia destra andando anche vicino al gol. Pronti via e il suo destro trova la grande risposta del portiere rosanero mentre, sul finire del primo tempo, è il palo esterno a dire no al suo colpo di testa. Nella ripresa, ben servito da Adorante, viene chiuso giusto al momento della battuta a colpo sicuro. Inizia a diventare un giocatore a tutta fascia.

Medaglia di bronzo: a Nicola Mosti, che con le sue traiettorie dà imprevedibilità alla manovra stabiese. Con il centrocampo rosanero in costante pressione su Buglio e Leone, tocca a Mosti produrre gioco. Attività ben svolta dal 98, che trova linee di passaggio molto interessanti. Suo il diagonale mancino che taglia la difesa del Palermo per trovare il sinistro di Rocchetti che c’entra la traversa, come sempre dell’ex Monza è il servizio per il colpo di testa non sfruttato da Piscopo. Prova anche la soluzione personale ma senza fortuna.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Kevin Piscopo, che incappa in una giornata decisamente sottotono. Il numero 11 è probabilmente l’elemento tecnicamente più dotato, al pari di Mosti, dell’organico ma troppo spesso questa tecnica si disperde in giocate fine a se stesse. L’andatura caracollante con cui si fa soffiare palla in occasione del primo gol rosanero e la finta in area di rigore (che solo un difensore, tra l’altro forte e di personalità, potrebbe permettersi) che porta Brunori a chiudere la gara sono leggerezze non perdonabili in Serie B. Finché non comprenderà appieno in quali momenti delle gare provare certe giocate, la sua maturazione non potrà dirsi completa.

Medaglia d’argento: a Yuri Rocchetti, scende in campo dal primo minuto pur essendo ancora non al top della forma per un virus intestinale che ha colpito lui e altri 4 compagni (verrà sostituito tra il primo e il secondo tempo perchè non in condizioni di continuare la partita n.d.a.) per sostituire Andreoni che lamenta un problema muscolare e non viene neanche portato in panchina. Colpisce una traversa incredibile che avrebbe meritato migliore fortuna ma la sua gara in generale è una sofferenza continua ed è co-responsabile dei primi due gol subiti dalla Juve Stabia quando non chiude su Segre e Henry liberi di calciare a rete.

Medaglia di bronzo: a Matteo Baldi, suo malgrado trovatosi sull’out dove il Palermo spinge forte. Le defezioni lo riportano ad essere titolare nella gara fin qui più ostica e il difensore, pur mantenendo alto lo standard di impegno e concentrazione, trova in Insigne e Di Francesco avversari che per velocità, esperienza e tecnica di base ne hanno più di lui. Nessun appunto sulla sua abnegazione ma è chiaro che anche lui deve prendere le misure con la nuova categoria.


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