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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, la sfida al Lecce avrà un sapore particolare per Roberto Amodio e Raffaele Costantino

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La sfida di Coppa Italia tra Juve Stabia e Lecce non sarà un incontro come tanti, specialmente per due ex calciatori che hanno segnato la storia di entrambe le squadre: Roberto Amodio e Raffaele Costantino.Per loro, nati e cresciuti a Castellammare di Stabia, il match del “Via del Mare” rappresenta un vero e proprio tuffo nel passato, un mix di emozioni e ricordi indelebili che intrecciano le tinte giallorosse del Lecce con l’amato gialloblé delle Vespe.

Roberto Amodio: La Roccia Stabiese che Conquistò il Salento

Roberto Amodio è una vera e propria bandiera della Juve Stabia.

Difensore roccioso, carismatico e leader indiscusso, ha legato gran parte della sua carriera alla squadra della sua città, diventandone un simbolo di attaccamento e dedizione.La sua grinta e il suo amore per la maglia sono ancora oggi un esempio per i giovani che vestono i colori delle Vespe, un legame rinsaldato dal suo attuale ruolo di responsabile del settore giovanile stabiese.

Tuttavia, nel cuore della sua carriera, Amodio ha vissuto un’importante parentesi lontano da casa.Tra il 1990 e il 1992, accettò la chiamata del Lecce, allora allenato da una leggenda del calcio come Zbigniew Boniek.

In due stagioni, una in Serie A e una in Serie B, il difensore stabiese si fece apprezzare anche nel Salento per la sua professionalità e la sua tempra, collezionando oltre 60 presenze e lasciando un ottimo ricordo tra i tifosi giallorossi.Per Amodio, quindi, la partita è un incrocio di percorsi che si fondono in un’unica grande passione per il calcio, un ponte tra due piazze che ha servito con onore.

Raffaele Costantino: La “Stellina” Gialloblé che Brillò in Serie A con il Lecce

Anche la storia di Raffaele Costantino è intrisa dei colori di entrambe le società.

Attaccante talentuoso e fantasioso, la “stellina” di Castellammare sbocciò proprio nella Juve Stabia, incantando i tifosi del “Menti” dal 1993 al 1997 con le sue giocate e i suoi gol.Le sue prestazioni in gialloblé non passarono inosservate e gli valsero il grande salto nel calcio che conta.

Fu proprio il Lecce a scommettere su di lui per il massimo campionato.Nella stagione 1997-1998, Costantino ebbe l’opportunità di calcare i prestigiosi campi della Serie A con la maglia giallorossa.

Sebbene la sua esperienza nel Salento fu più breve rispetto a quella di Amodio, con 5 presenze all’attivo, rappresentò un capitolo formativo e significativo della sua carriera, un sogno che si realizzava.Oggi, Costantino si ritrova a tifare per la squadra della sua città, con il cuore diviso tra l’amore viscerale per i colori gialloblé e il ricordo affettuoso di un’avventura che lo ha proiettato nel gotha del calcio italiano.

Un Legame che Supera la Rivalità

La partita tra Juve Stabia e Lecce non sarà solo una battaglia sul campo, ma anche un momento di profonda riflessione per Amodio e Costantino.

Entrambi hanno saputo farsi amare in entrambe le piazze, dimostrando che la professionalità, il talento e l’umanità possono creare ponti anche tra tifoserie diverse.La loro storia è la prova che il calcio può unire luoghi e persone, creando legami indissolubili che vanno oltre i novanta minuti di rivalità sportiva.

Per loro, quella che andrà in scena al “Via del Mare” sarà una partita speciale, un’occasione per rivivere emozioni e onorare un passato che li lega indissolubilmente a entrambe le città.

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