La stagione 2025-2026 della Serie B sta per iniziare e, sebbene manchi ancora qualche settimana al fischio d’inizio, a Castellammare di Stabia si respira già un’aria carica di attesa e di sfide dal sapore speciale. Per il nuovo condottiero delle Vespe, Ignazio Abate, il calendario riserverà tre incroci affascinanti, tre partite che avranno un peso specifico diverso dalle altre. Le recenti nomine di Guido Pagliuca all’Empoli, la conferma di Raffaele Biancolino alla guida dell’Avellino neopromosso e l’approdo di Fabio Caserta al Bari disegnano un campionato ricco di ritorni e di ex pronti a giocare il classico scherzo alla loro vecchia squadra.
Tre tecnici con percorsi professionali distinti, ma tutti legati, in modo diverso, alla piazza stabiese. Le loro storie si intrecciano ora sui campi di calcio, promettendo emozioni, tatticismi e un pizzico di pepe che non guasta mai.
Pagliuca, l’artefice del miracolo di fronte al suo passato
L’avversario che, senza dubbio, attira la maggiore curiosità di critica e tifosi è Guido Pagliuca. Dopo due anni fantastici al “Romeo Menti”, culminati con una promozione quasi insperata dalla Serie C e una stagione da protagonista in Serie B, il tecnico di Cecina ha spiccato il volo verso l’Empoli. Vederlo da avversario farà un certo effetto al popolo gialloblù, che non ha dimenticato la cavalcata trionfale e il gioco spettacolare imposto alla squadra. Sarà la sfida del cuore contro la riconoscenza, con i tifosi delle Vespe che, pur grati, sperano di servire il classico boccone amaro al loro ex condottiero.
Biancolino, il “Pitone” mai amato e l’orgoglio irpino
Per i tifosi dell’Avellino, il nome di Raffaele Biancolino è una leggenda. Il “Pitone”, bomber implacabile in campo, si è confermato anche in panchina, riportando i lupi in Serie B al termine di un campionato dominato. Tuttavia, il suo passato a Castellammare non evoca dolci ricordi. Nella stagione 2008-2009, Biancolino indossò la maglia gialloblù in Prima Divisione, ma la sua fu una parentesi breve e non particolarmente brillante (20 presenze e 7 gol), che non lasciò il segno nel cuore della tifoseria. Oggi, da tecnico affermato e idolo della rivale Avellino, la sua partita al Menti sarà vissuta con un’intensità particolare, un’occasione per prendersi una rivincita sportiva.
Caserta, l’ex capitano e tecnico che conosce bene l’ambiente
Infine, Fabio Caserta. Il suo legame con la Juve Stabia è profondo e radicato. Prima da calciatore, indossando la fascia di capitano dal 2012 al 2016, e poi da allenatore, guidando le Vespe a una storica promozione in Serie B nella stagione 2018-2019. Dopo le esperienze con Perugia, Benevento e Catanzaro, Caserta ha assunto la guida di un’altra piazza calda del Sud, Bari. L’incrocio con il suo passato gialloblù non è un fatto inedito; già nella scorsa stagione, alla guida del Catanzaro, ha sfidato le Vespe di Pagliuca, ottenendo un solo punto nel doppio confronto (pareggio 0-0 in Calabria e sconfitta per 2-0 al Menti). Questo precedente aggiunge ulteriore fascino a una sfida che si preannuncia sempre sentita.
Le diverse traiettorie professionali di Pagliuca, Biancolino e Caserta offrono uno spaccato interessante del mondo del calcio. L’ascesa costante di Pagliuca, il ritorno passionale di Biancolino al suo club del cuore e la solida esperienza di Caserta nelle categorie professionistiche non solo impreziosiscono il prossimo campionato di Serie B, ma promettono di regalare tre sfide dal fascino unico alla Juve Stabia di Ignazio Abate, pronta a difendere il proprio fortino contro i fantasmi, e le ambizioni, del passato.





