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Juve Stabia, il DS Lovisa predica calma: Ora i risultati contano poco. Ambizione e mentalità sono tutto

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Al termine dell’allenamento congiunto che ha visto la Juve Stabia imporsi con un netto 6-0 sul Castel di Sangro, il Direttore Sportivo Matteo Lovisa ha tracciato un primo bilancio del lavoro svolto in questi giorni di ritiro in Abruzzo.Nonostante la rotonda vittoria, il DS delle Vespe ha tenuto a sottolineare come in questa fase della preparazione il risultato del campo sia un fattore secondario.

La sgambata di ieri pomeriggio, disputata contro la formazione locale che milita nel campionato di Eccellenza, ha messo in mostra una Juve Stabia già in palla dal punto di vista offensivo, ma per Lovisa l’attenzione è rivolta altrove. “Intanto è più facile, come ho già detto, essere qui in Abruzzo, perché penso sia una bella meta per il nostro ritiro,” ha esordito il dirigente gialloblù, elogiando la scelta della location per la preparazione estiva.Entrando nel merito della prestazione, Lovisa ha smorzato gli entusiasmi per il punteggio tennistico. “Per quanto riguarda il risultato dell’amichevole, lascia un po’ il tempo che trova, è normale che i carichi di lavoro sono elevati in questa fase.

Quindi è importante che i ragazzi trovino la condizione migliore un po’ alla volta, cercando di mettere minuti nelle gambe.”

L’obiettivo primario, dunque, non è la goleada, ma la crescita fisica e, soprattutto, l’atteggiamento del gruppo. “A prescindere dal risultato dei gol, è importante che ci sia sempre lo spirito giusto e l’ambizione di volersi migliorare ogni giorno.Penso che questo gruppo ce l’abbia,” ha affermato con convinzione il Direttore Sportivo.

Lovisa ha poi tracciato una linea di continuità con il recente passato, richiamando i valori che hanno permesso alla Juve Stabia di raggiungere traguardi importanti. “Nei due anni precedenti, e anche quest’anno, la mentalità deve essere la stessa.Cercare di essere ambiziosi, cercare ogni giorno di voler migliorare.” Un messaggio chiaro, che pone le fondamenta per la stagione che verrà.

Infine, uno sguardo al futuro e ai nuovi innesti, con un avvertimento preciso: chi arriva dovrà adeguarsi a un’identità ben definita. “Penso che il gruppo storico è rimasto e chiunque arriverà dovrà ambientarsi rapidamente e avere la stessa mentalità dei giocatori che ci sono già in rosa.” Un diktat che mira a preservare l’anima di una squadra che ha fatto della coesione e della fame di vittorie le sue armi migliori.Il lavoro a Castel di Sangro prosegue, con la consapevolezza che la strada è ancora lunga, ma la direzione intrapresa è quella giusta.

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