Juve Stabia, sotto accusa la cattiva gestione dei minuti finali della gara col Foggia che ha portato al pareggio dei satanelli che erano in inferiorità numerica dopo l’espulsione dell’attaccante Vuthaj avvenuta alla fine del primo tempo. Giocare tutto il secondo tempo in superiorità numerica non è bastato agli uomini di Colucci per portare a casa una vittoria che sarebbe stata a dir poco preziosissima.
COSA NON HA CONVINTO NEL MATCH CHE LA JUVE STABIA HA PAREGGIATO 1-1 COL FOGGIA NONOSTANTE LA SUPERIORITA’ NUMERICA
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iò che non ha convinto in modo particolare è stata soprattutto la condotta di gara e le scelte anche di natura tattica effettuate soprattutto nel finale di gara. La Juve Stabia era partita con un 3-5-2 che rappresentava una novità assoluta in questo campionato con Pandolfi e Santos di punta per la prima volta insieme dal primo minuto.
Nel primo tempo, con la parità numerica in campo, la Juve Stabia ha rischiato almeno tre volte (di cui una clamorosa con salvataggio di Maselli quasi sulla linea di porta) di andare sotto. Nel secondo tempo, con le Vespe in superiorità numerica per l’espulsione di Vuthay, è continuato il calcio quasi esclusivamente con passaggi in orizzontale dei gialloblè con pochissime verticalizzazioni ma soprattutto pochissimi cross per la testa di Santos e Pandolfi.
Ad una ventina di minuti scarsi dalla fine del match Colucci, anche per sbloccare qualcosa là davanti, fa entrare D’Agostino e passa al 4-2-4 siccome già erano in campo Zigoni, Santos e Bentivegna. La Juve Stabia riesce a sbloccare il match con un bel colpo di testa di Christian Santos su preciso cross di Bentivegna.
A quel punto a nove minuti dalla fine della gara tutti si aspetterebbero la gestione del risultato togliendo magari un attaccante e mettendo un difensore o un centrocampista che possa fare legna nel finale di gara.
Ma niente di tutto ciò. Colucci a tre minuti dalla fine toglie Santos e mette un altro attaccante, Della Pietra, anche (e lo confermerà in conferenza) per rispettare le regole del minutaggio degli under. Di lì a poco il pareggio di Ogunseye.
E’ vero che la Juve Stabia era pur sempre con un uomo in più in campo ma restare negli ultimi minuti del match con 4 attaccanti di ruolo in campo è sembrato un eccesso soprattutto perché ci voleva veramente pochissimo a portare a casa un vittoria che sarebbe stata importantissima e il Foggia si era comunque reso pericoloso prima del gol della Juve Stabia con una traversa colpita di testa da Malomo.
Con i se e con i ma non si va da nessuna parte e nel calcio non esiste la controprova ma crediamo che, senza voler assolutamente mettere Colucci sul banco degli imputati, mettere magari un difensore come Vimercati, peraltro under, al posto di Santos avrebbe potuto consentire nel finale arroventato del match sia di rispettare il minutaggio degli under che anche di evitare il buco centrale difensivo da cui su ottimo cross di Costa arriva il preciso colpo di testa di Ogunseye che colpisce indisturbato e libero da marcature al centro dell’area di rigore della Juve Stabia.
Inoltre sarebbe anche il caso di chiedersi se, in determinate circostanze come quella di ieri, sia sempre il caso di rispettare il regolamento degli under in campo. Ieri dopo varie difficoltà si stavano portando a casa tre punti importantissimi e magari anche l’ingresso di un centrocampista esperto come Ricci, in barba al regolamento del minutaggio degli under, avrebbe consentito di “congelare” il pallone in quei maledetti minuti finali che sono costati due punti di platino alla Juve Stabia.
Sia ben chiaro, il campionato della Juve Stabia dopo nove giornate (14 punti e sesto posto) deve comunque essere considerato lusinghiero e in linea con quelli che erano gli obiettivi stagionali e anche l’operato del tecnico, anche se non immune da errori nel finale di gara col Foggia, deve essere considerato assolutamente positivo finora. Ma a patto che non si ripetano gli errori visti nei concitati minuti finali col Foggia (scelte tecniche ed evidente buco difensivo centrale in occasione del gol di Ogunseye nonostante la superiorità numerica). Errare è umano, perseverare può essere diabolico…