Una vittoria di carattere, di misura, e pesantissima: La Juve Stabia supera il Palermo per 1-0 tra le mura amiche, al termine di una gara intensa decisa da un singolo episodio, una giocata vincente che porta una firma precisa, quella di Alessio Cacciamani.
È lui il “man of the match”, l’uomo che ha sbloccato l’equilibrio e regalato i tre punti alle Vespe. Al termine della partita, abbiamo raccolto le sue parole a caldo, visibilmente emozionato ma con la lucidità di chi sa che il calcio è uno sport di squadra.
“È stata un’emozione bellissima segnare davanti alla nostra gente”, ha esordito Cacciamani, “ma la prestazione è stata di squadra, il risultato è dovuto al gruppo. Anche i cambi ci hanno dato una grossa mano”.
L’umiltà è la prima dote dell’eroe di giornata. Sulla bellezza del gol (accostato ad un gol di Gareth Bale) che ha deciso il match, preferisce glissare: “Ho tirato, ma non mi sento di fare nessun paragone importante”.
La trasformazione e il ruolo in campo
Rispetto alla prime partite, Cacciamani sembra un giocatore trasformato, più incisivo e consapevole. Un cambiamento che, ammette, è figlio del lavoro con la guida tecnica: “Sicuramente sono migliorato perché il mister ha delle richieste precise. Io mi metto a completa disposizione di quello che lui richiede”.
Ma qual è il suo vero ruolo? Più centrocampista o attaccante? La risposta è all’insegna della duttilità: “Mi piace attaccare, ma mi adeguo a quello che chiede il mister”.
Dedica del gol e il fattore “Menti”
Come da rito, arriva il momento della dedica, che va agli affetti più cari, lontani ma sempre presenti: “Dedico il gol alla mia famiglia, ai miei amici che mi sono sempre vicini nonostante la lontananza. Oggi hanno guardato in TV la partita e ci siamo sentiti subito dopo”.
Infine, una chiosa fondamentale sull’importanza del pubblico di casa, che anche oggi ha spinto la squadra oltre l’ostacolo. “Il fattore campo è importantissimo. In campo ci sentiamo come se avessimo il 12esimo uomo”.
Nessun volo pindarico, però. L’obiettivo di Cacciamani resta il lavoro quotidiano: “Provo a non pormi obiettivi, ma solo a lavorare sodo ogni giorno per migliorare”.
A scuola la materia più ostica? “Sicuramente la fisica (ride)”





