18.4 C
Castellammare di Stabia

Juve Stabia: Blindare Matteo Lovisa per non smantellare un sogno! Domani si spera nella fumata gialloblù

LEGGI ANCHE

Archiviata con successo la pratica di iscrizione al prossimo campionato di Serie BKT 2025-2026, in casa Juve Stabia sono giorni di riflessione e programmazione cruciale. Le Vespe, dopo una stagione stratosferica conclusasi al quinto posto e con il sogno della Serie A svanito solo nella semifinale playoff contro la Cremonese (poi promossa in A), devono riorganizzare le proprie fondamenta. La prima, dolorosa, novità è l’addio di mister Guido Pagliuca.

Sebbene manchi ancora il comunicato ufficiale dei club, la separazione dal tecnico che ha guidato la squadra dalla promozione dalla Serie C a un passo dalla massima serie è ormai certa. Una scelta, quella di Pagliuca, dettata dalla volontà di misurarsi in nuove sfide, che lascia l’amaro in bocca a una tifoseria che lo ha eletto a proprio idolo. I cori “Undici Pagliuca” e il più colorito “Pagliuca sessuali” sono la fotografia di un amore viscerale, nato dalla gratitudine per un calcio spettacolare e per risultati che, numeri alla mano, lo consacrano come uno dei migliori allenatori della storia recente della Juve Stabia.

Dall’intuizione alla plusvalenza: il capolavoro di Lovisa

Tuttavia, fermarsi al solo condottiero del campo sarebbe un’analisi parziale. Se Pagliuca è stato l’esaltatore, il vero architetto di questa squadra ha un nome e un cognome: Matteo Lovisa. Il giovane Direttore Sportivo, noto tanto per le sue intuizioni di mercato quanto per la sua passionalità che gli è costata tra l’altro anche qualche cartellino rosso di troppo sventolato dai Direttori di gara, è l’uomo che ha costruito dal nulla un piccolo miracolo sportivo ed economico.

All’inizio della stagione 2023-24, la rosa della Juve Stabia valeva, per usare un eufemismo, “la metà della metà”. Era un insieme di scommesse, di calciatori ai margini dei radar del grande calcio. Oggi, grazie al lavoro di scouting e valorizzazione, il patrimonio tecnico del club ha raggiunto un valore stimato intorno ai 20 milioni di euro, al netto di giocatori in prestito come Fortini, Peda e Mussolini. Giocatori come Bellich, Ruggero, Pierobon, Leone, Buglio e soprattutto il bomber Andrea Adorante (17 reti stagionali) sono oggi uomini mercato, pronti a generare plusvalenze per milioni di euro. Cifre da capogiro per una neopromossa, che in passato aveva capitalizzato solo su singoli exploit (Costantino, Baclet, D’Ambrosio, Cazzola, Forte e Canotto solo per citarne alcuni) in stagioni diverse.

L’asse Lovisa-Pagliuca: una sintonia da non sottovalutare

Il duo Lovisa-Pagliuca ha funzionato in una sintonia quasi perfetta. Le scelte del DS sono state esaltate dal lavoro sul campo del tecnico. Eppure, non sono mancati momenti di “gestione” che, a posteriori, dimostrano l’occhio lungo del Direttore riguardo alla scelte sui giovani. Si pensi a Fortini e Pierobon: giocatori su cui Lovisa aveva puntato forte ma che Pagliuca inizialmente ha utilizzato con parsimonia per poi essere quasi “costretto” dagli eventi a schierarli dal primo minuto diventando poi dei veri calciatori inamovibili. Pierobon utilizzato contro il Pisa in casa per le non perfette condizioni di Leone si guadagnò gara per gara il ruolo di titolare. Fortini, gettato nella mischia contro la Sampdoria, sfornò due assist decisivi per Adorante ma giocò la gara solo perchè sia Andreoni e poi anche Rocchetti nella notte pre partita diedero forfait. Questo non sminuisce il lavoro del tecnico, capace di tirare fuori il meglio da chiunque, ma rafforza l’idea di Lovisa come un talent scout di razza, capace di vedere il potenziale dove altri non osano.

D’altro canto, restano i dubbi su elementi di qualità come Morachioli, Dubickas e Zuccon, che non hanno trovato spazio in un meccanismo perfetto. Una rosa così competitiva non permetteva esperimenti, ma il loro mancato impiego resta un piccolo neo in una stagione altrimenti impeccabile. I risultati, d’altronde, parlano per Lovisa: promozione con il Pordenone, promozione con la Juve Stabia, e due playoff consecutivi negli anni successivi da protagonista.

Il futuro si decide ora: morto un Papa, non se ne facciano due

Ecco perché, ora più che mai, il futuro della Juve Stabia passa dalla scrivania di Matteo Lovisa. Il detto popolare recita “morto un Papa, se ne fa un altro”, e con tutto il rispetto per il grande lavoro di Pagliuca, la tifoseria stabiese sa che è possibile trovare una nuova guida tecnica. Ma perdere anche il DS sarebbe deleterio, significherebbe smantellare il progetto dalle fondamenta.

Domani è atteso l’incontro decisivo tra Lovisa e il Presidente Andrea Langella. Sul tavolo, due nodi cruciali: l’adeguamento economico del contratto del DS e, soprattutto, l’aumento del budget a disposizione. I miracoli, si sa, non si ripetono all’infinito. La Juve Stabia non è più la cenerentola del campionato; sarà attesa al varco da tutte le avversarie e serviranno investimenti mirati per puntare a una salvezza tranquilla e continuare a valorizzare calciatori.

Il presidente Langella, che spesso si è ispirato all’amico Aurelio De Laurentiis, dovrebbe forse prendere spunto proprio dal patron del Napoli: dopo lo scudetto, la rivoluzione tecnica di due anni fa (via allenatore e DS) ha portato a una stagione fallimentare. Per la prossima stagione, per ripartire, De Laurentiis ha blindato Antonio Conte con un progetto ambizioso per puntare ad una stabilizzazione internazionale del club.

Langella speriamo percepisca che Lovisa è il suo “top player” dirigenziale. Blindarlo significherebbe aprire un ciclo virtuoso in stile Cittadella, dove le plusvalenze diventano il motore per un’autosufficienza economica e sportiva per le stagioni successive.

La palla passa alla società. I tifosi attendono con ansia una fumata non bianca, ma gialloblù. La conferma di Lovisa sarebbe il primo, fondamentale, tassello per continuare a sognare. Sciolto il nodo D.S. poi si penserà poi al nuovo allenatore con cui poi costruire la nuova rosa del prossimo anno.

Juve Stabia TV


Intervento per la miopia e occhi secchi: come gestire il pre e post-operatorio

La miopia è uno dei difetti visivi più diffusi e, per molti pazienti, la chirurgia refrattiva rappresenta una soluzione definitiva. Tecniche moderne come SMILE,...

Ti potrebbe interessare