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Juve Stabia, mal di gol e gioco che latita – La Bastonatura

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Juve Stabia, la secca sconfitta di Catanzaro ha confermato il momento no delle Vespe e i problemi soprattutto in fase di costruzione del gioco e di realizzazione oltre a quelli del settore difensivo che inizia a scricchiolare un po’ troppo nelle ultime settimane.

JUVE STABIA PEGGIORE ATTACCO DEL CAMPIONATO DOPO LA GARA DI CATANZARO.

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a gara di Catanzaro ha confermato quanto di negativo già visto nell’ultima trasferta di Taranto e anche nella gara interna infrasettimanale col Foggia nonostante la superiorità numerica per tutto il secondo tempo. A partire già dalla gara interna col Picerno vinta solo grazie ad un eurogol di Mignanelli dai 25 metri, la Juve Stabia fa tantissima fatica non solo a segnare ma anche a costruire gioco e anche solo a tirare nello specchio della porta avversaria.

A Taranto, Juve Stabia non pervenuta per i tiri in porta e stessa cosa dicasi anche nella trasferta di Catanzaro dove le Vespe non sono praticamente mai arrivate ad impensierire minimamente Fulignati, portiere del Catanzaro. E anche contro il Foggia, le occasioni, gol compreso di Santos, si contano davvero sulle dita di mezza mano nonostante l’aver giocato in undici contro dieci per più di metà gara.

Con solo otto gol segnati dopo dieci gare di campionato, la Juve Stabia è in questo momento il peggiore attacco del campionato insieme al Foggia che però, dopo il cambio di allenatore da Boscaglia a Gallo, appare in netta ripresa a differenza delle Vespe in netta parabola discendente.

E il dato ancora più allarmante è rappresentato dal fatto che la Juve Stabia, considerando solo le gare in esterna, non segna un gol fuori casa da 285 minuti di gioco (recupero escluso). L’ultimo gol segnato fuori dalle mura amiche per le Vespe è quello di Mignanelli al minuto 75 della gara di Pontedera dello scorso 14 settembre contro il Monterosi Tuscia, ultima affermazione della Juve Stabia fuori casa.

Negli ultimi 20 anni di storia della Juve Stabia solo altre tre volte le Vespe avevano segnato solo 8 gol nelle prime dieci gare che rappresentano il secondo peggior risultato delle ultime due decadi: stagione 2020-2021 (guida tecnica di Padalino, Vespe ai playoff eliminate dal Palermo); 2013-2014 (Piero Braglia poi Fulvio Pea e retrocessione in C); 2007-2008 (playout vinti col Lanciano). Il peggior risultato in termini di reti segnate per le Vespe negli ultimi 20 anni risale invece alla stagione 2005-2006 (playout vinto con l’Acireale) con 7 gol siglati dopo 10 giornate di campionato.

Sia chiaro, mai come quest’anno la società era stata molto chiara nelle conferenze stampa che si sono tenute in estate sul fatto che questo sarebbe stato una sorta di anno zero e di transizione oltre che di ripartenza dopo il buon esito del concordato e della ristrutturazione del debito verso l’Erario che gravava sulle casse sociali.

Dopo un buon inizio di campionato però è innegabile che ora la squadra abbia imboccato una pericolosa fase di netta involuzione dove la difesa non è più solida come prima e dove si fa una fatica tremenda a creare occasioni da gol e a tirare verso la porta avversaria (nelle ultime due trasferte tra Taranto e Catanzaro zero tiri in porta per le Vespe).

Non è però ora il momento di individuare i colpevoli e di fare quella sorta di tiro al bersaglio che, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto, può essere solo deleterio e peggiorare ancora di più la situazione.

Colucci ha sicuramente le sue colpe e una di queste è stata il passaggio al 3-5-2 che ha solo peggiorato la situazione perché non è servito né a migliorare il rendimento difensivo della squadra, né tantomeno a migliorare il rendimento offensivo con Santos e Pandolfi e lo stesso Della Pietra a Catanzaro che sono sembrati isolatissimi dal resto della squadra e senza mai avere un cross o comunque supporto dai centrocampisti.

Lo stesso tecnico della Juve Stabia ha ammesso nella conferenza stampa post-gara di Catanzaro di avere probabilmente commesso un errore nel passare al 3-5-2 nelle ultime due gare per una Juve Stabia che è diventata ancora più sterile nel reparto offensivo anche a seguito del cambio di impostazione tattica.

Ma di certo si impone una reazione anche da parte dei calciatori che sono poi i protagonisti principali. Sono loro che vanno in campo e, attraverso le parole di capitan Tonucci, sabato a Catanzaro è arrivata la conferma che il gruppo è coeso ed è tutto dalla parte di Colucci.

Una unione di intenti importante a patto però che lo si dimostri in campo: una vittoria in una gara molto complicata come quella col Pescara oltre a dare autostima al gruppo permetterebbe anche di uscire da questo tunnel in una classifica che è ancora positiva per la Juve Stabia al settimo posto a 14 punti ma con lo spettro della zona playout che tuttavia dista solo 4 punti. Per la serie prevenire è meglio che curare.

 

 


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