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restazione superlativa della Juve Stabia, che torna alla vittoria dopo lo stop col Sassuolo superando meritatamente il Bari di Longo. Di Piscopo, Adorante e Leone le reti stabiesi.
PODIO
Punti Chiave Articolo
Medaglia d’oro: a Marco Ruggero, difensore coi piedi e la verve di un fantasista. Ancora un assist spettacolare, come quello per Adorante nella gara interna col Sassuolo, per Ruggero, che accende la partita staccandosi dalla retroguardia e sprintando sulla fascia come la più esperta delle ali offensive di una volta. Perfetta l’intesa con Piscopo, deliziato dal filtrante del difensore. Giocata che galvanizza Ruggero, aiutato da un Varnier versione Hercules, fiction in voga tra gli adolescenti negli anni 90, e da un ottimo Quaranta. Plauso anche a Bellich, autore di una gran chiusura su Dorval.
Medaglia d’argento: a Romano Floriani Mussolini, devastante per resistenza e costanza. Il numero 15 è immarcabile e manda in tilt le corsie esterne del Bari con sgroppate continue; ciononostante, il terzino stabiese non perde mai lucidità, incredibilmente migliorando la sua prestazione col passare dei minuti. In totale frenesia agonistica, al 95 strappa in avanti tagliando verso sinistra e conducendo il contropiede che fa scattare la festa, scegliendo di servire Piscopo, anche lui bravissimo, senza farsi ingolosire dalla soluzione personale. Unico neo il giallo, evitabile, che gli costerà la gara col Cosenza.
Medaglia di bronzo: a Cristian Pierobon, cui tanti tifosi dovrebbero chiedere scusa. Tante volte il 10 gialloblu è stato bersaglio di critiche ingenerose, soprattutto perché in ogni gara, al di là di qualche errore, mette cuore, grinta e polmoni. Se la Juve Stabia gira così bene è anche merito del lavoro non sporco, ma pulitissimo per precisione, di Pierobon, che aggredisce costantemente gli avversari, asfissiandone idee e giocate. Anche lui mette lo zampino nei gol stabiesi, apparecchiando la conclusione di Maistro, poi capitalizzata da Adorante. Come per Mussolini, giallo pesante quello che sottrarrá Pierobon dal match col Cosenza.
CONTROPODIO
Ovviamente ed inevitabilmente a nessuno. Solo un appunto al pubblico, impeccabile e trainato dalla splendida Curva Sud. La maturità che spesso si chiede ai calciatori va mostrata anche sugli spalti: lanciare palloni in campo, interrompendo così le azioni (qualsiasi sia la squadra in possesso palla), non costituisce atteggiamento sportivo e, inoltre, non fa il bene della Juve Stabia. Sono infatti perdite di tempo che allungano, come ieri, i minuti di recupero e accendono gli animi dei calciatori, con conseguenze evitabili (vedasi i gialli a Pierobon e Mussolini).