Guido Pagliuca: Il successo della Juve Stabia è merito anche del calore e affetto da parte di tutta la città di Castellammare di Stabia

Guido Pagliuca, allenatore della Juve Stabia, ci parla della stagione calcistica delle vespe e dell’emozione della promozione in B.

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Guido Pagliuca, allenatore della Juve Stabia, è intervenuto nel corso del programma “Juve Stabia Live Talk Show” che va in onda ogni giovedì dalle ore 20:30 sui canali social ViViCentro per raccontarci il suo rapporto con la città di Castellammare di Stabia e per tracciare il suo bilancio della stagione giallo – blu.

Le dichiarazioni di Guido Pagliuca, sulla Juve Stabia e sulla città di Castellammare di Stabia, rilasciate durante la ventottesima puntata del nostro talk show sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it:

E’ stato un viaggio bellissimo. Tutto bello dal primo giorno che sono arrivato qui a Castellammare ho trovato tante famiglie che mi hanno ospitato. Ci tengo a ringraziare i miei calciatori, sapete bene quanto sono legato a loro e quanto mi hanno dato, ma ringrazio anche tutta Castellammare. Tanti pensieri, una gioia immensa, pensieri che vanno sia ai sacrifici personali sia a quelli comuni, della Società, del Presidente, del mio Staff, splendido, dei calciatori, del Direttore.

Il primo pensiero è andato a Castellammare che si merita questa vittoria. Ci ha spinto, ci ha dato tanto, a me, alla mia famiglia, alla squadra. C’è feeling. C’è il mare, come a casa mia, persone di qualità, bella gente. Gli stabiesi ti fanno sentire in famiglia e riesci ad esprimere al meglio le tue potenzialità. Qui, grazie al calore che ho sentito, sono riuscito ad esprimermi al meglio.

Anche con Braglia, che ho sentito al telefono, abbiamo discusso di quanto si sta bene a Castellammare. Braglia ci ha fatto i complimenti. Non a caso alloggio all’Hotel Paradiso, perché anche lui stava qui, memore dei successi di Braglia. Ho chiesto di stare qui tutto l’anno. “

L’aneddoto Correggese – Lucchese (1-2) raccontato da Guido Pagliuca:

Sì è vero, mi è venuta l’idea del messaggio con scritto – Io la partita la vinco – perché a fine primo tempo Nazzareno aveva sbagliato il rigore. Nel rientrare negli spogliatoi, avevamo visto la figlia Camilla che piangeva, si creò un po’ di commozione, e mi venne in mente l’invio di un messaggio da inviare alle persone più intime. Non so se ha funzionato, ma vincemmo il campionato. Anche lì grande gruppo, grande qualità della squadra.”

I motti di Pagliuca

Mister Pagliuca conferma l’importanza della motivazione: “La squadra si deve rivedere in certi slogan, in certe scritte, presenti anche nello spogliatoio, anche un po’ intime. La squadra ha grande ambizione e rivedere questa ambizione in alcune frasi, credo sia buono. Queste cose si fanno o in momenti troppo belli, quando è nata l’idea del sogno, o in momenti difficili, quando siamo andati a richiamare l’origine, il sacrificio, che sono aggettivi che questa squadra ha dentro.

Quando il Presidente questa estate mi chiamò per allenare la Juve Stabia non avevo memorizzato il suo numero e lo avevo associato al numero di un amico per cui lo risposi non proprio in maniera consona, ma poi tutto fu chiarito quando capii che era lui e non il mio amico.”

Guido Pagliuca continua a parlare di Juve Stabia e della stagione trionfale:

Mi associo al Direttore Elefante e ad Emanuele Tremante quando parlano del nostro ambiente. Ho trovato una grande organizzazione a Castellammare. Nelle cose organizzate c’è qualità, c’è futuro. Il Presidente Langella è una persona di qualità che ha messo la società al centro della sua vita quotidiana che ha fatto sì di raggiungere un obiettivo importante.

Tutti hanno dato il massimo, anche quelle più invisibili, che sono contenti di stare in squadra con una grande intensità ed attaccamento. Chiunque fa le cose con passione rende al meglio. I calciatori hanno avuto la possibilità di giocare senza alibi. Questo ci ha portato a fare il meglio anche in classifica. I ragazzi hanno dato il massimo, a prescindere dalla vittoria del Campionato.

Mi avete conosciuto, sono una persona in cui un’ora prima e dopo la partita vien e fuori la mia ambizione e voglio trasmettere la mia ambizione. In famiglia mi hanno insegnato che le cose vanno conquistate e nessuno mi ha regalato niente. Ciò che ho raggiunto è frutto di persone che ho tenuto di fianco e grazie alla mia determinazione.

Castellammare penso sia una città eccezionale, viva, passionale e bella dentro. Mi piace sotto tutti gli aspetti. Al mattino quando cammino, bello il lungomare o la villa come la chiamate.”

Lo stadio e i tifosi

Senza mezzi termini Guido Pagliuca si esprime così: Lo stadio, la Curva, è una delle cose più belle di Castellammare di Stabia. Il boato che si sente è unico. Penso sia unica la città.

C’è stata empatia con i tifosi. Loro avevano voglia di ritornare allo stadio. Una persona dello staff mi portò a vedere un post dei tifosi in cui scrivevano che non vedevano l’ora che venisse la domenica per vederci giocare. Questa frase mi ha emozionato tanto perchè a livello sentimentale ci riconosciamo nel concetto espresso. Non solo per battere l’avversario, ma la voglia di sfidarsi, l’ambizione, questo ci ha dato tanto.

Tutto è nato a catena da una costruzione societaria alla costruzione di una squadra giovane, fresca, con voglia di stupire. Di conseguenza per lo staff è stato tutto più semplice. Ringrazio lo staff e la nostra curva, determinante per noi.

A Siena sono stato bene, ma qui è stato tutto diverso. Nessuno si sarebbe mai immaginato questo epilogo. Però strada facendo si intravedeva la crescita umana e tecnica di questo gruppo splendido. Tutti hanno portato il meglio, questo è stato il vero valore aggiunto, l’unità.

Ringrazio particolarmente i ragazzi e non li cambierei con nessuno. Sono contento veramente di tutto, della città, della squadra, della società, della tifoseria, e anche dei miei giornalisti!

Un mio amico mi ha portato un sigaro, e anche se non fumo, dopo la vittoria di un campionato ho voluto festeggiare fumandolo insieme al mio staff!”

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