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Castellammare di Stabia

Giorgio Lunerti ricorda i suoi anni alla Juve Stabia e la delusione della finale play off con la Salernitana

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iorgio Lunerti, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” che va in onda ogni lunedì sui canali social ViViCentro dalle 20:30.

Le dichiarazioni di Giorgio Lunerti sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it:

La tua Juve Stabia faceva paura a tutti anche se era una neopromossa in C1.

Che bei ricordi!Emozioni uniche anche sugli spalti accompagnati da splendide musiche il tuo ricordo di quei tempi.

Il Presidente Fiore mi diceva che io depositavo la palla in porta.

Le mie caratteristiche erano quelle.Non ero uno di sfondamento come lo era Onorato, ma giocavo molto più sul fine, sul depositare effettivamente, piazzare la palla dove il portiere non poteva arrivare.

Tante volte ci arrivava tante volte no.

Il tuo ricordo del gol contro la Sambenedettese

E’ stata una gioia immensa, è stato il gol che ci ha permesso poi di andare in finale.

Io abito a San Benedetto e me lo ricordano sempre.  Dopo tanti anni, ancora mi vogliono male per il gol che feci contro la Sanbenedettese.

Allora giocavo con la Juve Stabia e dovevo fare il mio dovere poi non potevo sbagliare da quella posizione.Era praticamente impossibile.Mi sono trovato in quella posizione perché, conoscendo Onorato con il quale avevo giocato insieme l’anno prima, ho previsto il suo tiro in porta e sono andato addosso al portiere.Sorprendendomi lui invece me la passò che la dovevo solo spingere in porta. Siamo sempre in contatto con lui e con alcuni tifosi.

Ad Aprile saremo presenti al Memorial di Nino Musella e sarà solo un piacere venire a Castellammare.

Volevo ricordare a Giorgio il gol che fece con il Real Madrid.  Com’è giocare contro Butragueno?

Io giocavo col Palermo.Facemmo un’amichevole, ma per me è stata l’amichevole e basta.

Avevamo vinto il campionato e quindi non ci interessava niente.Era una festa.

Feci gol in quell’occasione, ma ricordo di più con piacere l’aver fatto gol al novantesimo alla Sambenedettese.

Parlavamo prima delle tue qualità; il tuo tocco era come quello di un grande giocatore di biliardo.

Rivedi in questo momento storico qualche attaccante che ha queste tue qualità?Sembrano pochissimi.

Adesso gli attaccanti non esistono più secondo me.

Attualmente gli attaccanti fanno i difensori.  Spendono anche molte energie e per arrivare sotto la porta bisogna anche farlo con un pò di lucidità.  Tanti attaccanti adesso non ce l’hanno e sprecano anche molto.  Col gioco moderno gli attaccanti vogliono fare i primi difensori.Di attaccanti veri ce ne sono pochissimi.

Ci ha fatto vedere come si fa gol, come segna un vero attaccante.

Prendevi tante batoste, calci, che con il gioco di adesso difficilmente vediamo.

Tutti noi attaccanti di prima eravamo francobollati dai difensori.  Avevamo vita difficile, era un altro calcio.Il calcio è cambiato in tutto: oggi gioca più il portiere che l’attaccante.

Le partite di prima erano meno noiose.

Secondo te è stata solo una sfortuna per quella Juve Stabia aver incontrato la Salernitana in finale?

Non credo perché noi abbiamo battuto la Reggina che era una grande squadra e aveva molti più punti di noi in campionato.Secondo me non è stata tanto la Salernitana che ci ha battuto, ma è stata la Lega.

Giorgio ci puoi dare una tua idea della serie B, della Juve Stabia di quest’anno, di questo derby ?

Diciamo che la Juve Stabia sta in salute.

E’ una squadra ben organizzata, può dar fastidio a tutte le altre, è dura da battere anche se nel calcio di adesso il pallone è rotondo e tutto può succedere.Sono fiducioso.Una volta i derby erano diversi e noi avevamo rispetto per i tifosi che volevano che gli stessi derby si giocassero in maniera agguerrita.

Com’era Fiore come presidente?

Fiore è stato secondo me il miglior presidente che stava in circolazione.L’unico difetto era che voleva fare la squadra, si intrometteva un po’ troppo, però era uno che ne capiva.

Non badava a spese e quello che serviva dava.Voleva vincere, voleva fare bene e ha fatto bene portando la  Juve Stabia ad alti livelli.

Ha vinto un campionato di C2, ha sfiorato la vittoria di un campionato di serie C1 e ha mantenuto poi anni dopo la squadra in serie C1.E’ stato un grande.Ogni anno cercava sempre di migliorare la squadra.

Che cosa servirà, secondo te, alla Juve Stabia per uscire con qualche punto dallo stadio Arechi?

Non credo che servano grandi cose.La Juve Stabia in classifica sta messa bene.

La Salernitana un po’ meno.Attualmente ogni partita è storia a sé nel senso che possono vincere tutti e possono perdere tutti.

Diciamo che la Salernitana non sta attraversando un buon periodo mentre la Juve Stabia sta bene.

Giorgio quando verrai un’altra volta a Castellammare a vedere una partita?

Se ad Aprile si organizza il memorial sarò lì.

Pagliuca dice sempre:  “Noi dobbiamo essere bravi in campo affinché le persone vengano allo stadio trascinate da noi”.Voi in passato lo facevate!

Lo scopo dei giocatori è proprio questo: cercare di far divertire e di dare il meglio per far venire più pubblico allo stadio.L’importante è che ci sia gruppo, che ci sia spogliatoio, che ci sia voglia e ci siano tutte queste cose positive per far sì che il pubblico possa ritornare a stare insieme con la squadra.Avete Adorante e Candellone che stanno lavorando bene.


Juve Stabia TV


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